l'ordine civile - anno II - n. 8 - 15 aprile 1960
pa~. 14 importanti :dirigenti politici, mantene– va e, pare tuttora mantenga, un atteg– giamento di favore e di simpatia per una collaborazione con l'Italia. Tnvect> gli ambienti giovanili soprattutto, che non hanno avuto precedentemente con• tatti con gli italini, sia civili che mi– litari essendo allor·a troppo giovani, non nascondevano la loro opposizione e an– tipatia a tutto ciò che fosse italiano. Ed è da tener presente che i giovani sono ora - in senso lato - la maggio– ranza delle ruote burocratiche e, sen– z'altro, gli uomini del domani. Non meraviglierà allora se, nono– stante certe buone volontà in alto e al– tissimo loco, sia l'atteggiamento anti– colonialista ,dei giovani sia le perma– nenti influenze straniere anti-itali.ane, abbiano ·creato amarezze all'interno e difficoltà nei rapporti economici in at– to o in via di imbastitura. Ci sono stati errori anche da ,parte italiana, anche .da chi avrebbe dovuto e saputo come regolarsi, ma ciò non toglie che da par– te libica non si è fatto concretamente niente per migliorare la situazione. Poi si ,sono notati due fatti, non ec– cessivamente gravi, ma sintomatici. L'unica direzione ,di governo, di carat– tere tecnico, rimasta in •m·ano a un ita• liano - le antichità e belle arti - ve– niva passata a un inglese, cui l'italiano rimaneva in sott'ordine ·e... provvisoria– mente. Il settimanale in lingua italiana, e organo della comunità italianà - L'Ora di Tripoli - diretto dal dott. Cacciola, noto colonizzatore, veniva soppresso or sono tre o quattro mesi, perché ,era nel ·frattempo entrata in vi– gore una nuova legge sulla stampa che non permetteva organi in lingue stra– niere per stranieri. Si disse che tale provvedimento era stato ·provocato da inimicizie e ,dissensi nello stesso am– •biente italiano. Comunque, il col·po ci fu ed ebbe un signi-ficato. Ora, dalla fine di marzo, una improv– visa ,disposizione governativa senza una chiara motiv,azione, ha soppresso an– che « Il Corriere di Tripoli », organo quotidiano in lingua italiana, ma defi– nito in testata·« organo ufficiale ,del' Go– verno delia Tripolitania ». Gli antefat- . ti possono esser ricercati in polemiche, anche aspre, cui il giornale fu sottopo– sto dal concorrente non ben~volo in lin– gua araba, il ·cc Tarabulus >>. Il cc .Corrie– re » si difese con dignità e compostez• za, ma fermamente. Il suo direttore, Massa, aveva infatti dimostrato un at– teggiamento assai più dignitoso che non il •predecessore, ormai da quattro anni ritornato in Italia. E questo atteggia– mento è stato -certamente un punto. a suo sfavore. Comunque il colpo è forte assai. Gli italiani, che sono una forte minoranza e, sul piano economico e cul– turale, un elemento di peso notevole, restano senza una voce propria sia ,di collegamento sia di difesa. Non sappia– mo che cosa possa svilupparsi in av– venire. Sul terreno dei rapporti umani ed e– conomici la pressione dei li.bici conti– / nua e si accresce a danno degli italiani, i cc padroni di ieri » e ·gli sconfitti dei ... padroni di oggi, con relativi ... interessi petroliferi e strategici. E' una situazione dolorosa, di cui si è fatto ·di recente portavoce sul « Cor– riere della Sera » un corrispondente che fu alcune settimane in Libia. Egli ave– va chiaramente detto ,che nulla vi er'a da fare e che l'avvenire sarebbe stato peggiore, nonostante i tentativi italiani di indulgere e molcere per alleviare le condizioni presenti. Purtroppo i fatti stanno dando ragione alle previsioni pessimiste. MEC-EFTA Il "piano Hallstein" e l'integrazione europea Il conflitto tra i "sei" e i "sette", os• sia tra i sei paesi del Mercato Comune Europeo e i sette paesi dell'EFT A è tornato a ripro'Porsi all'attenzione del· l'opinione pubblica in queste ultime settimane assumendo toni accesi. La causa del rincrudimento della po– lemica è stata il "Piano H allstein" e cioè la proposta di stringere i tempi di attuazione ,del Mercato Comune in mo– do da giuroge-re alla sua realizzazione in un periodo più breve di quello pre– visto in origine. La proposta di Hall– ~tein, presidente della co,mmissione eco– nomica europea, prevede come prima fase di accelerazione di diminuire al I ,luglio pro,ssimo i diritti di do.gana tra i paesi del M .E .C. nella misura del 200/o e di far entrare contemporanea– mente in vigore la tariffa doganale co– mune dei "sei': verso l'esterno, insieme con una prima riduzione di detta ta– riffa. I "sei" hanno già {J)dottato il I gen– naio dello scorso anno una prima ridu– zione del 100/o sulle tariffe doganali al– l'interno del M.E.C. e in origine la se· conda riduzione era prevista nella mi– sura ,del 10 invece del 200/o proposto dalla commissione presieduta da Hall– stein. Portando al 300/o ( il IO% del I gennaio 1959 e il 200/o del I luglio I 960) la· ri•duzione delle tariffe interne è possibìle procedere, come previsto, ad una prima riduzione deUa tariffa doga– nale esterna. Come prima riduzione del– la tariffa comune esterna è stato propo– sto il 20 O/o. Ora si deve tener presente che la ta– riffa comune esterna per alcuni paesi si– gnifica ridurre le tariffe doganali verso i paesi non facenti parte del M.E:C., ma per altri, e cioè per quelli che han– no le tariffe più basse, come Ucdesem– pio la Germania Occidentale, il liveUa– mento si tradurrà invece, almeno in un • primo tempo, in un aumento delle tçi– riff e. Ed è su questo punto che il contra· sto ha assunto toni acuti. Infatti i paesi dell'EFTA, e soprattutto la Gran Bre– tagna, si sono preoccupati delle difficol- l'ordine civile tà che incontrerebbe lo smercio dei lo– ro prodotti in quei paesi del M.E.C. le cui tariffe riswlteranno aumentate. I due punti salienti della polemica sono stati l' atte.ggiamento britannico e que.llo ,della Germania Occidentale. Adeanuer prima, e Mac Millan poi, han– no avuto ,di recente occasione di recarsi a Washington l'uno a breve intervallo dell'altro. A Washington, sia i tedeschi che gli inglesi hanno esposto agli inter- • locutori ame.ricani, favorevoli al Mer– cato Comune, il loro punto di vista. Il primo ministro britannico Mac Millan ha perorato .la sua causa, ma gli Stati Uniti non condividono, o almeno non corodividono del tutto, le inquietudini espresse dal premier britannico sulle conseguenze. di ,una "scissione" economi– ca ·dell'Europa. E' certo che l'applicazione del "Pia– no 'flallstein", provocando aumenti' nel– le tariffe più basse praticate ,dai "sei", inciderebbe sul commercio estero del– la Gran Bretagna, ma si rileva altresì che tali incidenze non dovrebbero essere molto forti e inoltre saranno lilmitate nel tempo a seguito ,di una graduale ri– duzione della tariffa comune. E' questo il motivo per cui in alcuni. ambienti si pensa ohe ,la ragione della opposizione inglese sia d'ordine politico piuttosto che economico. • Dal canto ·suo il governo di Bonn si è pronunciato in linea di princilpio in favore del "Piano Hallstein", ma in pratica sembra che sarà applicata la te– si di Erhard, contrario all'accelerazione del M.E.C. per il I luglio, in quanto si finirebbe per accettare l'idea di un rin– vio. A Washington, invece, dai colloqui tra tedeschi e americani non era tra– pelato alcun indizio di una tendenza del genere. Ad ogni modo, del proble– ma dell'applicazione del "Piano Hall– stein" deve occuparsi una commissione di quattro ministri, tra cui Erhard. E' possibile che questo atteggiamen– to tedesco di rinviare, almeno per qual– che mese, l'applicazione del "Piano HaUstein" sia stato is,pirato dal timore che possano aversi più alte tariffe sulle materie prime con conse-guente aumen– to delle stesse e possibi-li effetti inf lazio– nistici. Ora è necessario tener presente che il Mercato Comune è più di una sem– plice struttura economica : esso ha un obiettivo politico che non può e non - 1 deve essere dimenticato. Se si è ritenu- to che questo sia un momento propizio ad una accelerazione del M.E.C. è bene che si •proceda e si guadagni tempo. Inoltre c'è da chiedersi se la congiun- tura si manterrà sempre favorevole ad una accelerazione : in seguito potrebbe esserlo e potrebbe non esserlo. Co,munque è un fatto che nel loro insieme i "sei" sono propensi all'acce· lerazione. La proposta di Hallstein sa– rà sottoposta al consiglio dei ministri dei "sei" a Lussemburgo il IO maggi.o prossimo. Se i ministri saranno favore– voli, si sa,rà ancora in tempo per realiz– zare le ·disposizioni previste per il I luglio,
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