l’ordine civile - anno II - n. 7 - 1 aprile 1960

pag.· 22 Scho,penh:auer), ci .dobbiamo propo,rre di rewder concreta la vofontà, cioè di render reali esternamente i no 1 stri de– svderi ( sogno magico che passa in fi· losofia). Così l'uomo non solo colla creazione della verità, dell'infinito e deDla le.gge si fa Dio ( Goethe, Feuer– bach, Fichte, Stirner, Comte, Maeter– linck), ,ma anche con l'oggetitvazione del suo ,desiderio, con la creazione della realtà. Ma resta ancora un carattere che la filosoifia futura, a differenza deUa passata, de,ve possedere : la perso:nalità. Visto che u,n•a filosofia universale per tutti, è ,per più ragioni, un vago sogno, biso,gna mssegnarc,i a fare una filoso,fia per ciascuno. Ognuno che sarà de 1 gno avrà la sua filosofia, adatta ai suoi bi– sagni, ,ai •suoi interessi, ai s,uoi senti– menti. n filo>sofopotrà fare ,due cose : I) un bazar di filosofie, divise secon– do i temperamenti, i sentimeroti e i fini principali : ave ciascuno che non abbia tempo di farsi da sè la sua filosofia possa trovare ,da provvedersene con po– ca spesa... 2) elaborare la 1 « teoria del– l'Io, l'E:gofogia che conterrà i necessari avviamenti perché ognuno possa fare, in se stesso, un'autoscopia che gli serva quasi ,di misura per procacciarsi l'atti– vità e la filoso:fia che gli conviene di p,iù >>( op. cit., p. 144). Aibbiamo citato questo fungo squarcio di Giarofalco (psewdonimo di Papi,ni) per indicare a un tempo le tesi e lo stile della riv.ista. La quale ha due ca– ratteristiche: ,una semplificazione, si– no aNa ban,alizzazione, ~delle posizioni volontaristiche, che vengono così invo– lontariamente o quas,i, ridotte in wna forima iranic'a, forse nemmeno avverti– ta : una fisionomia di giornalismo filo– sofico, in cui si espresse il desvderio confessato di offrire wna periodica av– ventura me.tafisica, uno strumento di ec– c.itazione intellettuale e persino psi– chica. Potremo de.finire attivismo la ,posi– zione culturale del Lemtando, inseren– doci così nel linguaggio della tradizio· ne filosofica. Tale attivis,mo si configura in due distinte eid oip:poste ,maniere : una di ti– po individuale, che ,saremmo tentati di definire, nel senso greco della parala, att~vismo ,« •psichico >> perché consiste appunto· in una imprecisata .tensione ed azione deUo • spirito ,(è qui la ten– denza del P~pini nel « Lèo-nardo >> ver- ca o n o so il magismo e l'occultismo) e wna in– vece francamente politica. Come esempio ·della prima, possiamo portare ·l'affermazione, contenuta già nel prngramma sintetico che presentò la rivista in cui i redattori del « Leo– nardo >> si presentavano co1me « ne,gato– ri di ogni ,altra esiste,nza di fuor dal p·en– siero >>. Oppure nello stesso pr.imo ar– t·icolo, con la vialenta reiezione del'l'al– tra forma, quella politica : cc Il nostro indiviJd!ualismo non è così antiquato da aver fa spada per simbolo, ma qualcosa di più for>tee profo,rodo, che sfugge ad ogni configurazione. Se in qualche ora di giuoco ci assale un pervs.iero di do· minio, noi no,n ci ·curiamo 1 di questi tristi dissimili c,he ci attornia,no, ma aspiriamo ad una preda più vasta e più degna : all'lmipero inte,Dle.ttuale di tutte le essenze dell'unvverso >> ( op. cit., p. 9 1 5). Ohe cos·a signvfica tale invpero, quale concetto effettvvamente vi corrispondes– se, a che nella mente del Papini dì al– lora, è difficile dire. L'~ltra forma, quella po,lvtùa, è più facile e più co,nsistente. E' sopratutto la rivista e< /il Regno >> ,che le da voce. Tiuttavia, anche se la rivista è sopra– tutto legata a'lla personalità di Enrico Corradvni, che in essa esiprime per la priJma valta l'ideologia del nazionali– smo, novecentesco, ancora rUevante ri– mane il contributo di Papini. Lo scrit– tore toscano si pane stavo,lta, tra quei « pochiJSsimi i quali vogliono che l'Ita– lia sia veramente nazione, cioè uni· ta e organizzata, che s.i armi per offen– dere e per difendersi, che si espanda per esaltarsi e per arricchirsi, e perciò vo,gliorno una politica mi 1 litare, sapendo che l'esercito è l'espressione eter,na di un po.palo giunto a nazione; vo,gliono • una politica espansionistica ricordando come twtte .le nazioni sono essenzial– mente degli organismi in lot.ta e che una nazione non può sent i.re se stessa po· tente e diversa che allar,gando i suoi confini; voglio,no una politica di difesa borghese perché soltanto la borghesia possiede oggi virtualmente alcune delle qua>lità e dei requisiti di classe o·rga– nizzatrice della vita ,nazionale >> ( op. ci,t., p. 509). Papini esprvme qui una posizione an– titetica a quella .ass,unia in «Leonardo)): il suo attivismo. da psichico e vndivi-– dualvsti-co, ,diventa politico e collettivo. Qui Papini esprime le medesime tesi di Corradini, si trasforma da filo,sofo l'ordine civile de'l pragmatismo a ideologo del nazio– naUsmo. E tuttavia tra i due sistemi non c'è contraddizione. L'attività è come tale una form 1 a vuota che può essere riem– pita da qualunque for,ma di azione. An– zi l'azione collettiva rappresenta la più tesa, la più avvicente, la più efficace delle azioni. Del resto, è proprio la po– si:;.ione dell' att~vismo puro che spvnge al moto per il moto, al mutamento per • il mutamento senza alcuna ragione e senza alcuna rilevanza del contenuto. Sia l'attivismo come ,posizione perso– nale che l'attivismo collettivo, sia cc Leo– nardo >> che {< Il Regno >> sono gli iincu· nabali del fascismo, di cui preannun– ciano la ,cultura e il cas.tume. Non si potrebibe capire le ragioni del f ~scismo se no,n si tenesse conto di questa oul– tura fiorentina del prvmo novecento. Q•ueste rvviste fiorentine, cuhminate poi nella ,ccVoce >> ebbero d!wnque una grande efficacia ed!wcativa e cultJurale. N o,n solo in esse è vmplicita l'ideologia del fascismo : ma anche una serie di posizioni filosofi~he, che si configure– ranno poi come antvfascis'mo, si legano a questa esperienza. Croce discute e po– lemizza con Papini, e Pa,pvni con Croce, ma ,con la sivma di chi combatte per vie ·diverse la medesvma battaglia. A menJdo1la è un ,co:llaboratore del « Leo– nardo >> e riJmarrà fedele all'impronta vo.ZO.ntarvsta ,della filosofia della rivista nella sua stessa posiz,ione filosofica ma– tura : la lezione delle riviste p,orentvne sarà ,determinante· per Gobetti. E tuttavia leggenda le ci sentiamo. molto lontani da esse. S.i tratta di una cwltura di cui rvusciamo a intendere con difficoltà il signifi•cato ed il valore. • Q•uesto attivismo mitico e astratto, ca– rico di fantasia e di tensione psichica; ci appare goffo, strano, quasi irocredi– bvle. Segno ,che veramente ·un'epoca è passata, un periodo •storico si è con– chiuso e noi riusciamo a stento a .rivi– vere in noi posizioni come queste, che no,n trascendono lo spirito del tempo che le ha pen·sate; E·ppure senza co,no– scerle non 1 po•ssiamo nemmeno vnten– dere la storia ,di o.ggi, il perché e il co– me si e giunti •qui ed il signiJficato delle tesi dottrinali e delle forze poli– tiche che oggi operano. Di qui, ancora una volta, l'importanza ed il valore del– l'iniziativa dell'editore Einawdi intesa a farei rivivere questo Novecento, così di– verso ·e diviso nei suoi vari momenti e nelle sue varie esperienze. G. B. B.

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