l’ordine civile - anno II - n. 5 - 1 marzo 1960
pag. ì6 sulta facile per il protestante usare al riguardo ,parole come « intolleranza >> « bigotteria )), « orgoglio spirituale >>. « Ma se egli pensa che questo sia l'attuale insegnamento della Chiesa Cat~ tolica Romana, il procedere del dialo– go di· ·cagionerà alcune reali sorprese ed egli cambierà il suo tono >;_ Analoga– mente 1 potrebbe essere sconcertante per qualche cattolico-romano trovare che i protestanti viivono sotto 1a disciplina collettiva della parola di Dio, credono espressamente di dover vivere nella sot– tomissione a qùella .parola e credono nella reale presenza ,di Gesù Cristo nel Sacramento per non dir nulla della loro interp.re_tazione ·della credenza cattolica secondo cui « fuori della Chiesa non vi è salvezza >>. REGOLA N. 4: Ambedue l~ parti deb– bono ,accettare in umiltà e penitenza la responsabilità per ciò che il primo gruppo ha fatto e fa per incoraggiare e perpetuare la divisione. (< Molti •cattohci romani oggi dicono che la perpetuazione delle divisioni del– la Cristianità non è ,dovuta semplice– mente ai tor.ti dei protestanti, ma è an– che ,dovuta ad una forma sbagliata del– l'intransigenza cattolica. I protestanti dovrebbero riconoscere che per secoli la tendenza dei protestanti fu di divi– dere la Cristianità ... e benchè il movi– mento ecumenico stà rivedendo tali ten– denze, ,deve ,ancora ,costruire sui relitti di tre secoli >>. REGOLA N. 5: 4-mbedue le parti deb– bono ·immediata.,;,,ente affro~tare le que– stioni che causano la separaz,ione così come quelle che creano l'unità. Un fal~ so senso di carità eristiana non deve passar sopra •punti di ·differenza ihe non possono essere riconciliati. « Non •ci sono mezze vie, per esem·pio, fra il cre– dere ehe il Papa è infallibile e che il Papa non è infallibile. Neppure il ,ge– nio •Combinatq della teologia. cattolica e protestante potrebbe produrre un sod– disfacente ,termine medio. Non ci sono cose ,come « un poco infallibile >>. REGOLA N. 6: flmbedue le parti deb– bono riconoscere che tutto ciò che può farsi con il dialogo, è quello di offrirlo a Dio. La •speranza fi:'lale può essere-l'unità, ma i cristiani non possono essere trop– po fissi sul come questa unità debba avvenire. « Seppure secondo il costu– me amerieano si è immediatamente im– pazienti per i risultati, si dovrebbe sem– plicemente imparare qualcosa dalla pa- bibliotecaginobianco zienza ·di Dio o si metterà aneora ulte– riormente a prova la Sua pazienza ... Nessùn ·cristiano è autorizzato· sol– tanto in ciò che è umanamente possi– bile. Dobbiamo affermare e realmente credere ehe « ,con gli uomini è impos– sibile, ma ·con Dio ogni cosa è possi– bile>>.· E' per questo che il dialogo e im– portante : non perchè noi •sa·ppiamo ciò che verrà da esso, ma precisamente per– chè noi non sappiamo cosa può venire da esso. CRISI r I segnali di fumo Il nostro linguaggio politiico si i;,,tor– bida di parole, ma si semplifica come struttura simbolica. La lettura· del dia sc~rso ·dii un uomo politico con ambi– zion,i e responsabilità immediate diven– ta di sempre piit facile lettura. Nei vari comunicati della crùi, si sen– tono ,gl,i impercettibili. cen,ni, le omis– sion,i signific,ative, i riferimenti allusivi. \ Possiamo .dire che vi sono tre piccoli segnali di fumo, che circolano in tutto lo schieramento parlamentare ~ che pas– sano da un comun,icato della direzcone del PSI a uno della direziane della DC a uno della direzione de.l .PCI. I tre pic– coli cerchietti di fumo sono : la n,azio– nalizz.azione d~ll'energia elettrica, l'at: tuazione dell'ente regione, il "problema della scuola". Siamo to11natiiall'epoca dei patt,i ,agra– ri, cioè ,all'epoca ,dei programmi. In rèaltà .i po.litfri non sono mai più apertamente e scopertamente alla r.icer– ca di maggioranze che quando parlano di programmi. Oggi tutti sono d'accor– do che, grosso modo, un .inser.imento formale del PSI nella maggioranza. go– vernativa di domaroi •non è possibile: e allor:a bisogna trovare un ·modo un .po' velato, un po, di seconda mano, ma di– gnitoso:_ e qui soccorre il programma. La tesi del programma, cioè dell'inse– rimento di seconda mano, viene presen– tato dall'on. NeTlJnisotto U pro.filo del– l'intransigenza ideologica. ~l , PSI pro– segue pèr la sua strada, come se fosse un corriidore ciclista: la sµa meta è la maggioranza sovialista, indicata a N a– poli : non si parla di apertur:a a sini~ stra: tuttavia ad "atti ir1'eversibiU" di rottura con la destra da parte d.c., ri- t ordine civik spondero:nno l'astensione o ·il voto so– cialùta ( secondo le opportunità) in Par– lamento. E' un discorso duro nella forma, estre– mamente •Concessivo nella sostanza, che ci ricordano l'analogo comportamento dell'on. Saragat nel lontano '47: partire dalla richiesta di flutti i dicasteri econo– mici per accontentarsi, se non ricordia– mo male, dell'Industria ,e delle Poste. Nel ·comunicato della direzione D.C. tutto si fa più cauto, più sfumato. Il pro– blema della scuola piglia la forma, clas– sicamente cattalica, di "tutela delle li– bertà scolastiche": ci si rifà al piano de– cen,nale dell'on. Fanfaroi. La reg.ione è nominata indirettamente : l'. "attuazione graduale della ·Cost.ituzione .secando una linea di politiva costituzionale che assi– c~ri ·l'ordinata, tempestiva ed efficace instaurazione degli isliituti in essa pre– vistii" la comprende. L'energia elettrica è nominata al pun– to 6, che invita lo Stato ad assumere "t,utti gli iinte.rvenii che appaiano utili, con particolare riguardo al settore del· l'e.nergia, per •il beroessere del popolo e la vita democratica del paese". Infine nemmeno il P.CI vuole farsi metter fuori. Egli agogna di avere una occasione, indirettamente fornitagli dal– lo stesso PSI, di poter congiungere i suoi voti o le sue astensioni alla f ormu– la .di cento sinistra E quale tattica più chiara, sicura e redditizia ·che la que– stione del programma? A,nche il PCI manda allora i suoi cerchietti di fumo. Ma si capi~ce, r.iservandosi .. tutte le car– te. Perciò polemic•amente contro fo DC, ma ponendosi sul suo medesimo .terre– no, ·il P.CI richiede la revisione del pia– no decennale : richiede la nazionalizza– zione delle f on,ti di energia: richiede la costitiuz·ione dell'Ente r.egione. Ormai i tr.e eerchi~tti di fumo indi– cheranno il senso in cui vengono cercati i voti per riso.lvere la cr.isi. Non che ci sia, da parte di ne.ssuno dei proponenti, una precisa indicazion~ programmatica, ma è una buona· tattica far le ,maglie larghe. I radicali, con il loro ,imminen– te convegno sulle baronie elettriche, si apprestano a fonnire alla DC e al PSI, oltreché si intende, al PRI e al PSDI, delle tesi al riguardo. • I tre problemi sono or:a entrati nel..____ duttile mondo della tattica o meglio dei simboli e degli schermi tattici : scuola, energia e r.egioni f ararono oramai parla· r•e molte di loro in tutto il prossimo me- se. Che ne nasceranno?, Ma sicuramente degli En,ti.
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