l’ordine civile - anno II - n. 5 - 1 marzo 1960
bi l'ordine dv ile stolti ·da 1 l loro compito apostolico e co– stretti a ·lavorare, nei colcos. Particolar- • mente interessante è a questo ·punto ci– tare il decreto con il quale il regime ha isti 1 tui•to l'Ufficio per gli Aff.ari Eccle– siastici e i'l •decreto, -da questo emanato, sulla costituzione di un Fondo per i rapporti con le ,Chiese. Da'l primo stral– ciamo : cc Sarà istituito un Uffi·cio gover– nativo per· ·gli Affari Ecclesia-stici allo sco,po di sistemare gli aff.ari tra lo Sta– to e 1e Denominazioni religiose e spe– cialmen1e •per reailizzare gli accordi con esse conclusi... Ta:le nuovo -ufficio sarà posto sotto la diretta giurisdizione del Gabinetto ». Del secondo citiamo i se– ,g;uenti passi: cc Il Fondo- per gli Affari Ecclesiastici è •costituito aUo scopo di assicurare i mezzi finanz.iari necessari per portare a termine i compiti de'Me Chiese ... Le entrate del Fondo. consisto– no nel contributo de:llo Stato per le chiese, neH'eITTiiva'1en1e di terra volon– tariamente offerta daUe singole Chiese e altri intrniti d.i varia provenienza ». ( Entrambe queste leir-!!:ientrarono in vigore nel 1951). Circa l'attività e iI po– ere dell'Ufficio per wli A.ff:.ri Ecclesias stici è necessario rifarsi al Decreto n. ll0 del 1951 M.T., dal quale rinren– di-amo :, cc La e:iuris-dizione dell'Ufficio ner ,tli Affari Ec-clesiastici stabilita dal– la lel!;!!:e n. 1 del 1951 ( que:lla -nreceden– tP,mente citata) sarà estesa alle seguen– ti materie: esecuzione di accordi e re- 1wlamenti co~cfosi con le Chiese; con– !'eR'Il a -dei contri·buti per il .'Oersonale e per ir.U affa-ri economici allo scopo di· mantenere le scuole superiori generali •folle Chiese e -deiUe denO'minazioni -rè– lii;,;iose esenti dalla nazionalizzazione; amministrazione dei fondi ecclesi·astici P. rii cruanto altro è relativo ai -diritti rlel'la nro•nrietÌI ecclesiastica : pn~·nara– zione de!!'li •statuti rela 1 tivi al-le Chiese e assicu-azione sulla loro esecuzione ll. Le 11:iovani•!!:enerazioni si trovano fÒr– tementP. ·;,, d-i•sa!!io: l'indottrjnamento de'1 nartito e l'educazione ricevuta a ca– sa cw,trastano fondamentalmente S'lli principi eti-co-reliiriosi ed i !!Ìovani si ,; 0 nto•no ~,..,).ncertatL senza mai avere la certezza di 'trovarsi suHa strada ,g;iust•a. Ouest-o stato di cose nuoce fo-rtemente alla formazio'lle della ment:i'lit" .~iova– niie. ma 'le infinite ,prove d'a,·rlnre e di •-lancio patriottico. fornite nei 1riorni rlell'immrre:r,ione. sono la ri1)rova che J:i tradizio-na'le forza ,d'animo rleitli UTI· !FhPrP,:c:i non è •stata sra-dicata da quasi quindici anni di rel!ime comuni.1,ta. Le recenti notizie, nubblicate daill'<cObser– ver "· rela'tive alla uccisione di 1!')0 rio– vani cccon>trorivolu:,:ionari ll, conferma– no c:Pn7,.,. om:bra di dubbio le a•onrensio– ni "P:i -rli:riirènti comunisti nei riu:rnardi de.Ha 11:ioventù rnairiara, fortemente at– tal'cat". o1trP: che aHa p;a•ssio-nepatriot– til'.ll. alla reli,!!:ione dei padri. f.n•me si vede, semore più inso.ste:ni– hi'lP:è la situazione rlP:l'l'E·ni•sco•patoc;t. tolico e non ingiustificati sono i tilllori e 'le ansie pi1ì -vohe espre,•"i -dal Sitntò Padre, •ma, a•lmeno, si può .tr:.nrrniJla– m.ente atl'enrHi,;r~ che i te t~ hd el re• gime -di ccnaz.iona'lizz-are ll o 'ècs~ataliz– zare ll la Chiesa sono destina-ti a fallire di fronte a'll'indomito -coraggio del de– :ro ungherese e al forte ani•!)10 del car– dinale Primate ,che, •seppure co•stretto a vi-vere isolato e lòn,tano dai propri fe. deli, ri,mane mor,almente e spiritua'l– men>te_v-icino al s-uo popolo. POLITICA INTERNAZIONALE Eisenhower nell' Americ~. latina Il v-iaggio di Eisenhower nell'Ameri– ca Latina coincide con il lun--gogiro di Kr'usciov in alcuni paesi asiatici. Le due più. grandi potenze, impegnate in una competizione che ha, per posta, la supremazia ne.Zmondo, iniziano, trami– te i rispettivi capi, quella politica di -aiuto ai paesi sottosviluppati che è ni;l– le esigenze del clima della distensione. Ciò è stato avvertito nei circoli diplo– mati.ci di Buenos Mires- e di Rio de /~neir-o dove si considera il viaggio del presidente americano non un semplice gesto di cortesia, ma un atto che po– trebbe aprire nuove e più vaste prospet• tive per i paesi dell'America Latina. La situazione economico-po.liti.ca dei paesi del Sud America desta · notevoli preoccupazioni e ciò è possibile rile– varlo anche da alcuni dati uffi.ciosi e da qualche conclusione della_ CEPAL ( commissione economico sociale dell'A– merica Latina). La popolazione attuale è, infatti, di 200 milioni di abitanti e, 'si cred.e, rag– f{iwigerà i 600 milioni verso la fine del secolo; è qnesto il principale fat– tore di una atm.osfera di tensione eco– nomico-sociale che tende ad inasvrirsi • in ragione di un ,iccrescime.nto demo– grafico tra i più elevati: del mondo. E' sufficiente segnillare. dice ancora la CEPAL. che nel 1958 il valore delle esnortazfoni .latirio,,;imericane, narago– r,.atn a rmeUo dell'anno precedente, è climinufto cU 700 milioni di dollari, TJrincipa.lmente per il ribasso delle ma– terie nrime-nel nwrcato mondiale. l1 livello di 1:ita, m.1,indi.rliminnisce; l'al!ricoltura non assorbe l'eccedenza di vovolazione e l'industria non ha vasti mercati di sbocco. Precaria la sitÌwzio– ne économico-.•o-ciale. ·instab,ile, di con– •e " 11 .vnza. nuella TJolitica. Dnno le esperien%e negative di go– verni retti da politicanti troppò spesso avidi, incapaci o corrotti, la maggior parte ' del continente ha normalmente vissuto .•otto il Tel!ime autoritario dei r 1 i!ifqri avnarsi come Rli unici in ara– do di mantenere l'ordine. Così dal 1950 r,} 1955 Peron in Araenting., O,lria in Perù. rhalbanel e· noi Jimenez in Ve– nezuela, Batista a Cnha, Pinilla in Co– lnmbia, Ibanez nel Cile, per non citare che i vrincipali, hanno tenuto le redi– ni del TJotere. Ma in seauito aU'ev~luzione verso la democrazia liberale, e là caduta di Ba- pag. 13 tista, a Cuba, non restano più degli "hommes forts" al potere nell' A m,erwa . Latina. Ora ci si domanda se, nell'equi– librio e nella stabilità raggiunta con il regime democrati.co, sarà possibile in- , stàurare un'intesa, su serie basi, con gli Stati Uniti. Occorre credere e lavorare per,chè ciò sia realizzabile. Nel maggio del 1958 il vi.ce presiden– te Nixon ha fatto personalmente l'espe· rienza dell'antiamericanismo sempre la– tente nell'opinione delle venti repub– bliche. Certamente i comunisti furono tra coloro che provocarono gli inciden– ti al passaggio di Nixon a Buenos Ai– res, Limr e Caracas, ma la loro azione sarebbe stata isolata e limitata senza quel clima di diffidenza e di ostilità che gli studenti e i sindacalisti hanno alimentato dopo la prima guerra mon– diale. A i diversi el~menti che hanno creato questo stato d'animo, occorre al!giunge– re il ricordo del "big stick" di Teodoro Roosvelt, lo scacco del buon vicinato e le pressioni di Foster Dulles nell'affa– re del Guatemala. L'imperialismo eco– nomico inoltre resta, agli occhi di nu– merosi latino-americani, .Z'orif{inedi tut– ti i mali che travagliano l'emisfero Sud. Dall'inizio del 1960 il Governo di Fi– del Castro f!iornalmente insulta il Go- 1,ernn·degli Stati Uniti, confisca le pro– [Jrietà americane, aumenta esagerata– mente le tariffe all'importazione ame– ricana mentre nello stes.~o tempo pone sotto il direttto contro.llo del f!OVerno ogni privata iniziativa e per altre vie cerca l'anpoaaio della Russia sul piano economico-poUti.co. A Panama, i rivoltosi invadono la zona del canale per strappare la ban– diera degli USA. In Uruguay, il p,overno avverte il Di– partimento di Stato USA di attender– si dimostrazioni anti-Eisenhower. se Chèssman verrà giustiziato in Cali– fornia. In che misura .ha influito in tutto nuesto il comunismo :internazionale? Certamente non poco. Numericàm•mte i comunisti non sono fortissimi ;el.l'A– merica Latina e non tutti sono accesi e decisi; alcuni sono studenti di colle– .aio, con vaf!.he nozioni di sinistra, men– t.re altri sono semplici fanatici nazi-o– nalisti che si diconn comunisti TJerchè i comunisti si atteu<rir, n.oa nazionalisti e nnchè odiano !!li Sta.ti Uniti. Tre possono consirlerani i moti11i rlel– l'inffu.,,nza comuni.~tn nell' A me riea La– tina. Da 11.nlato i11 ln.tti, atte1rn.ia n,lo.•i a nazionalisti, essi frmn.o fova _ç,._ 11.no STJirito larl!.amente dilfoso ~ • dn.U'a. Ttro rn,,m 1 u.n.,,nnn -un. 11.nt.1>n9ft:1 n.11.m.,,ro i r.ei .oin.rl.nr.nti ch.P..n1dl' A ..,,P.rica T.,r,.tin.n . •o– no ,,; 11ran lunga pii,, pot1mti che ne– ,,,; USA. La terza rae.ione è ch.P.i r.mn.11,ni .• ti T10s.•ono'contarP. su. rnnlti inteUetturili r,ntnrinmPnte in.fluenti. Intensissima è inoltre la propaganda attraverso- la radio, le pubblicazioni e gli scambi culturali. l,a speranza dei comunisti, ne.Il'A me-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy