l’ordine civile - anno II - n. 5 - 1 marzo 1960
pag. 12 l'ordine civile ----------------~,,---------------------'----------------'-----==-=--=--=:..::.:_=-=------=-== piy che assortito di strumenti -di tor– tura ..._Da ,celle sotterranee, qualche vol– ta con l'acqua fino alle caviglie, i pri– gioni;eri cadevano fra 'le braccia <lei .Ji. beratori ll. Quattro giorni d·opo 'l'arresto del car– dinale Mindszenty, lstxan Doby, allora Primo Ministro,· invitava l'Episcopa•to a negoziare. I Vescovi ·però, dopo che il Vati,cano aveva annunciato· di respin– gere le òchieste de'l regime, rifiutavano di continuare i ,negoziati intrapresi i:l 4 gennaio 1949. • Ma, inaspettatamen-– te, il 30 agosto 1950 l'arcivesc·ovo Groesz fi11mava-un accor-do con il go– verJ10, nel qu.a:ie si ,stabiHva in sostanza che, -da una parte, i1lregime avrebbe ga– rantito piena libertà religiosa ai cre– denti catto:Ji.ci e libertà di attività alla Chiesa cauo:Iic-a e, dail'altra; quesfa si sarebbe impeirnata a •sostenere ]'ordine politico e J a Costituzione· de:lla Repub– b1ic,a Pop•ohre. Ma a 1 ppena una settima– na più t-~:ridi il regime emanava un e– ditto ,di ,,cioid-imento per tutti gli ordi– ni reiliirio,si e l'Arcivescovo Jo,;Qef Groesz. i,1 niiì a 'J.to r:J,o-nitario cattoli-co dono il cardinale Prìm«iJ. venivn ar– restato 10 mesi •do•po J.a flrn1a dell'•ac– corrlo ·con i'l Governo. Così, ai:di inizi del 195L i cattolici un!!'heresi si trovarono privi •di una au– torevole iruicla spirituale e i processi al c»rdinale Minrl-Q,;entv e all'al.'civesco– vo Groesz con 1 tòhuir(l'llO " ~convo:lgere 1a coscien:i!'lareilie;iosa -de1 paese. Le accuse formufate nei riguardi rl~l cardinale Primate er,nno ,meste: ;Qedi– zione ( il MiniQtro deUa GiuQti,;ia Riesz 11ve•va infatti dichiarato: << Solt>1nto co– loro che nenimno in ·manier;i rlemo·cra– tici nossono reelamare ·diritti democra– tici ii). tra•rlimento ( cruesta ;:i-ccusa era basata su -cl-iuna Ieir!!'e del 1930. inter– uretata eviden 1temente in senso nuovo e più 'hto) e traffici valuta-ri ,con l'e,Qte– ·ro. N141'accus·a contro Groesz e di altri lenders c11ttoilicicoimputati. si leirl!;e tra l'ahro : cc I cois,piratori stabilirono stret– ti contatti con 'la Legazione -deidi Stati Uniti a Bud·anest. La cospirazione mi– rava a rovesdare l'ordine democratico deHo Stato con 1a violenz·a armata, le distruzi•oni e gli assassinii e a restau– rare la monarchia con Otto d'Asburno - come re (sic). Per la realizzazione dei loro fini fecero parzialmente" affidamen– to sul4e truppe armate fasciste unghe– resi stazionanti in Jugo·slavia e in. Occi– dente, come pure sull'assistenza assicu– rata ,da•gli americani >i. Questi ri-<licotli capi -d',accusa documentano a sufficien- •z•a la -malafede ·comunista neHa monta• tura ,di quei nrocessi. Per quanto ri- • guarda le ,eond·anne, ,grande peso ebbe– ro le cc confessioni ll : tutti gli imputati, nessuno escluso, si ,dichiararono inte- . ramente colpevoli dei reati foro ascrit– ti. Sofo ne1 .processo contro l'arcivesco– vo Groesz furo,no citati afouni testimo– ni, ·ma 'le accuse non furono m,ai pro– vate e i giudid, nel decidere 1a c•on– danna, 'SÌ basarono solo suHe confessio• ni estorte agli tlmputati. La dHesa, d'altro oanto, se poi di,.difo!:l!I 11i_può •parlare, non fece nemmeno un passo • per aiutare nella diffici:le situazione gli imputati: pròbahilmente i ,difensori e– rano addirittura complici volontari del– l'accusa. Certamente il significato politico dei due processi v·a 'molto -~i di ,là di quel'lo prettamente giuridico, anche se da par– te comunista si è ,cercato piuttosto -di attribuire ailla farsa una veste lega'le. Particolarmente interessanti al ri,guar- ' do s-ono le affermazioni di Vla>dimir Gsovski (che ha curato 'la re-d·azione dell'interessante e documentatissimo volume cc Chiesa e Statti· dietro la corti– na di ferro l> edi·to daHe Opere nuove) e di Dean Acheson, già Segretario di Stato a•mericano. Il primo ha scritto in– fatti a prnpo'Sito ·de'MaChiesa nell'Unio– ne Sovieti,ca ( gli stessi concetti valgo– no per l'U:t;igheri,a): « I/osservanza del– la tra-dizione ecdlesiastfoa va contro il governo ... Per questo un uomo religio– so è sospettato di esser nemico del go– verno e qua'lunque accusa di violazione della separazione tra ·Chiesa e Sta•to comporta automaticalllente l'accusa -di. contro rivo·luzione l>. Acheson, invece, parlando a suo tempo del processo Mindszenty, ha detto tra l'altro: cc Neil– la loro cond-otta sembr:a che le autorità ungheresi non ·abbiano omesso nulla -de– gli usuali metodi pratica:ti dalla polizia di Stato. Tale procedimento costituisce non l'a,mministra,zione delJ.a giustizia, bensì una selvaggia persecuzion~ l>. I r,apporti fra -Stato e Chiesa prose– guirono cosi, ,su un -binario -di re·ci•proc-a di~denza ( se -diffidenza si può -defi~ire lo spietato cinismo e la palese mafafede dei dirigenti unii;heresi) fino alle tragi– che giornate dell'ottobre 1956, quando il cardinale Mindszenty veniva liberato e rivole;e'Va nn accorato)appelfo -a:llana– zione. Ma appena i ·carri armati sovieti– ci soffocarono nel •sangue, la rivolta, il Cardinale Pri,mate dovette rifugiarsi a1l– l' AmbascÌ'at-a amerfoana per evitare nuo– vamente i fulmini della ~osiiddetta cc giustizia l> comunista. La repressione che seguì i mo•ti dell'ottobre si abbatté natura 1 lmente anche .,;ull,a Chiesa: il go– verno •decretò drastici provvedi•~enti nei riguardi di tutti quegli ecelesiastici ehe si erano rifiutati di seguire le di– rettive impo~te dal r-egime. Si tentò inoltre di •separare i fed-eli dai vescovi, impeden1do •a questi di ·comuni,care con i ,primi, de:l ,che il governo appro~ttò per travisare in senso ad esso favormole o·gni a'tteg•giamento episcopa 1 le, aumen .. tando ,così il -caoise spargendo il disor– dine neHe file catto'liche. Ad esempio, a proposito del conferimento -dell'ordi– ne dellJa « bandiera -della repuhhli•ca popolare >l a mons. Groesz, come rico– noscimento ,de'J..lasua cé. attività nel mo– vimento per la pace e in favore delle buone relazioni· fra la Chiesa e Io Sta– to ll, « L'Osservatore ,della Domenica >l scri'Veva: «L'·Episcopato .d'Ungheria, co– me quello di a'ltri paesi soggetti al co– munismo, non ha afouna possibilità di rivo'lgersi ai fed~li e meno ancora di fare co1wscere il 1proprio pensiero e ·le proprie risoluzioni. Tra i vescovi e il mondo esterno c'è un tramite obhligato il quale lascia trnpe'lare soltanto ciò.. che al regime conviene. Si è i~ gra-do perciò di a<Hribuire •aHe autorità eccle– si•asti,che affermazioni e ge.st •i ,che irn realtà queste non hanno ma•i fatto. Ec– co perché certe di.chiarazioni devono essere accolte con le più aimpie riserve non soltanto -su-Ma:loro integ.rità, m•a anche sulla loro 'Stessa autenticità ll. Il mo·vimento cc Opus Pacis ll, che ri– e-orda v,agamente quello di Pax in Po– lonia, goidendo dell'appoggio governa– tivo, è certamen'te ,l'insidia maggiore al cattolicesimo ungherese, con le sue idee tendenziose e a vo1'te •addirittura inconci'liabili •con le dottrine :cattoliche. Circa. poi, •l'attività della « Opus Pa– cis ,> è necessario ·aggi,ungere che i tre S'lrerdo-ti scomunicati Horvath, Beresz– tocszy e Matè {incorsi nella scomunica il -]6 lugli-o 1957 per 1a ,loro attività filo-governativ,a), pur non aderendo uf– ficialmente al movimento, me adottano in sostanza ile tesi, deviando quindi dal- 1 'ambito -de1l'ortod01Ssia. Questo tenta– tivo -dei tre sa,cerdoti è chiaramente si– mile a quel'lo del gruppo cattolico po– !.acco •al Sej,m, ma notevolmente più ,az– zardato, sia su ·di un 'Piano ideofogico _che su -di un piano 1 ideologico che su di un piano ·di n·or:mal-e convivenza po– liitica. Da,I 1958 la situazione ooritinua a peggiorar-e : i pochi vescovi ancora l~– beri si trovano esposti senza afouna di– fesa agli arbitri del:la burocrazia sta– tafo ed altle ambiguità -dei « preti della ·pace ll. Per fare un esempio, a propo– sito -di una• pretesa dichiarazione ~pi– scop~le sulle elezioni, « L'Osservatore Romano ll del 18 novembre 1958 ha os– servato : cc La ,dic:hiarazione elettora'le è stata i,mposta ai vescovi, .formalmen– te liberi, dall'Ufficio ·per gli Affari Ec– clesiastici che, per conto del regime e del parti•to comun~sta, sovrappo:ne :il suo ùbitrio a'1la giurisdizione interna rlP!lla Chiesa ed -alla sua giusta libertà .•• Domandarsi •se l'Euiscopato une;herese abhia pubblicato 'liberamente l'apuello elettorale •èpe:l'ciò ,del tutto ozioso. Quel documento non è che la riprova della servitù inflitta alla Chiesa dal regime comunista ungherese, nell'ingenuo ten– tativo di salvare le apparenze e di ga– bellarP- per democrazia una torva ti– ranni.cl -e ll. Attua[mente la situazione del clero ungherese non lascia sperare in un pros– simo imi~lior-amento, anche se ufficial– =Pnte si sente co~tinuamente narlare ,,l; << feconda ·comprensione ll e-di « non -~ difficile ',convivenza >i con i ·cattòli-ci: il TMime si vanta tra l'altro -di stipendia– re i parroci ( con 400 fiorini mensili, nari a 1 O mila lire) e di pel"mettere l'inse.gnamento relie:ioso, mentre la rea'l– tà è ben -di,versa : le sovvenzioni •a:l clero c-a:ttolieo finiscono suesso nelle tasche dell'« Opus Pacis ll, l'insegnamento del. I.a re>Hgio·ne è ostacolato con ogni .mez– zo, la propaga,nda atea si fa sempre più violenta. Religiose e religiosi sono di-
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