l’ordine civile - anno II - n. 4 - 15 gennaio 1960

pag. 20 nosce la ,ragazza nè capisce -quel che lei inten,de dirle. !,u quest'ultimo ri– chiamo inascoltato, su questa suggestio• ne ,di ,purezza il film si chiude. lrià dal semplice racconto aipp-are chiaro, a nostro avviso, ,quel ,che J<'eilini ha voJuto ,bollare e condannare : il faci– le mondo della mondanità brillante e del successo, ,del peccato elegante, del vizio in .smoking, della corruzione in abito ,da sera . .1 nUJgoli ,di foto.reporter che, come -caval:lette, sono ipronti a get– tarsi sul.la preda, sia essa l'attrice cele– bre o la ·donna -colpita ,dalla sciagura, senza nessun risipetto dei sentimenti in– ,divi,duali, sono un altro a~etto di que– sta .dissoluzione della dignità umana, così ,come i no.bili .che, neH'orgia al ca– stelilo, sono i primi a insultare se stessi, non esprimono -certo la coscienza criti– ca del proprio ,peccato ma, molto ,più semplicemente, lo scarso rispetto di se stessi, la pretesa che il igioco hrillaonte e fatuo delle « battute intelligenti » e vacuamente spiritose, possa -sostituire, a tutti gli effetti, una norma ,di moralità. D'altro ,canto, e lo abbiamo già ac– cennato, il sui,ci,dio ,di Steiner ci a.ppare ( crediamo non a tor.to ) come ii simbolo ,del· fallimento di ogni esistenza -che voiglia poggiare sui soli valori razionali, sul mito di una specie idi santità laica, di impassibilità stoica; così l'imma,gine ,di Emma segna i limiti invalicabili ,di o,gni amore che si muove in un ambito natll!l"alistico, senza il necessario fonda– mento srnprannaturale; così l'-episodio del falso miracolo esprime ohiaramente almeno per noi, l'illusorietà ,di ogni sen– timento rèli-g_ioso che na·sca da sugge– stioni esterne e non vada oltre impres– sioni tutte eipidermiche; così il mostro che, nella scena finale, emerge ,dal mare altro non è -che la soi;nma ,di tutti gli inerti mostri morali •descritti nel corso del film. Tornando, quin-di, ai problemi solle– vati dal film e ,principalmente a quello deHa sua intrinseca moralità o meno ci sembra ,di poter ,dire, ,con piena ,coscien– za e tranquill,ità, che « La dol-ce vita » manca, in qualche scena, di misura -, (l'orgia ,del castello e quella di Fre,gene potrebbero essere ,più brevi e anche i'l film ne guadagnerebbe in scioltezza nar– ratiiva; qualche crudezza ,di linguag,gio potrebbe essere attenuata; l'episodio ·del falso miracolo stride in più ,punti) ma non -certamente ,di moralità : [a co.n,da,nna delle situazioni t! ,dell'a,mbien– te descritto ,ci a ,ppar e piena e senza •pos– sibili,tà di equi, vo.ci e se i persona,ggi ci vengono mostrati con le loro giustiJfica– zioni ,psicologiche e umane, se Fellini non o-dia i suoi personaggi e cer<:a sem• pre di riscattarli (,a di,Herenzà ,dei foro peccati), se c',è insomma nel film una certa misura ,di cOllllpassione e ,di ,pietà vel\So i protagonisti di una ,così misere– vole vita, ebbene, ci seJinbra questo il giusto atteg,giamento ,del eri-stiano verso i peccatori, non •ci sembra ,che sia ripro– vevole la .posizione di chi -condanna il peccato e nutre compa,ssione ,per i pec– catori. Un altro as,petto della ,polemica ,solle– vata da « La •dolce vita >> è l'esistenza o meno de-gli ambienti ,descritti ,da Felli– ni e non saippia·mo se ,siano candidi o in a é::l malafede quanti fingono di ignorare la esistenza ,di un mondo che ·riempie ,di sè le cronaehe ,dei rotocalchi e le pagi– ne •di oronaca nera, quanti -negano la realtà ,dei fattì narrati -dimenticando che tutti, o quasi, sono stati ispirati ,da-. gli avvenimenti ,di una pi,gra estate ·ro– mana. Che il mondo ,descritto ,da Fellini -con ,tanta vivezza non esaurisca tutto l'ambiente della nobiità romana, che esistano tuttora famiglie integre e ·ri– spettabili è un fatto consolante ma non esclude la corruzione dei molti e non vin.cola un regista nella scelta -dei suoi so-ggetti. Si è detto ,che u: La dolce vita » rovi– na la reputazione ,di Roma e dell'Italia: ma crediamo ,di essere nel ,giusto se • pen,siamo che si,ano lo squallore del ,vi– zio e ,del ,peccato, dell'ingiustizia e ,della soprsa:ffazioòe morale -le cose -che pos– sono cc ro,vinare la reputazione ». Le co– se .che acca,dono ci -disonorano, non il fatto ,che esse vengano -ra.ccontate. Non Fellini ·ci sembra vada messo sotto ae– icusa ma tutto il cinema italiano che vera.mente -specula sul vizio e la corru– zione : sono film come « Il moralista », co-me cc Costa azzurra », -come ccLa not– te brava », come decine di altre ,pelli– cole stupi,de e idiote, preoccUJpate sol– tanto di staTe ai ma11gini •del co-dice ,pe– nale, che ,veramente seJininano la corru– zione, veramente fanno del male. Queste ci sembrano veramente le l'ordinecwile cose su cui dovrebbe appuntarsi l'atten– z,ione di quanti hanno a cuore la ,soprav– vivenza di una norma concreta di mora– lità, queste le cose che· dovrebbero esa– minare -attentamente quanti sono -p-repo– sti alle sorti ,dello spettacolo in Italia e da ,tro.p-po tempo tollerano, se non addi– rittura incoraggiano, una ,produzione cinematografica immorale e stuipida, ·CO· sicchè la -corruzione ,viene o,ggi •com,piu– ta sotto l'egida e con i -contri,buti dello Stato. Dimenticare queste cose ·e non ea,pire :« La ,dolee vita » vuol dire chiud ere gli occhi da.vanti a,d una realtà ogni gior.no più ,dura, vuol ,dire confondere c ause ed effetti, scambiare lucciole per lanter– ne, fischi ,per fiaschi. <Che -ciò accada è solo una con.ferma del disorientamen– to e del ,disordine che minano l'ordine morale e queHo civile. Finehè il disor– dine dura è, -dunque, bene che sia qual-, cuno, Fellini o altri, a testimoniare i mostri e -gli albissi ,del tempo presente. Comprendiamo che un film ·che non offre -spunti di speranza pienamente e maturamente visibili possa avere conse– guenze tristi e moralmente negative sul pubblico delle platee: il che ,pienamen– te giustifièa la ·Censura -del e.e.e. e le autorevoli censure che l'hanno prece– ,duta. Ma quali pe1licole italiane, di ogni levatura, ·hanno oggi un messag– gio e un effetto moralmente benefico? » SEGNI DEL TEMPO Non ci rendiamo conto con sufficien– te ohiarezza che i .fatti che qu.oti,diana– mente ,colpiscono la ,nostra attenzione ci 'Vengono, per la quasi totafità, •pro- - iposti dalla stampa. Quelli che osserivia– mo ,direttamente (,che sono poi i ,soli a fondarsi ,su un rapporto umano,. fra ,per– sone rappresentano l'eccezione. Già ·questo ce li rende estranei. Gli. elementi ehe costitui,scono ,il ,ter: reno ·dove si esercita (se si esercita) il nostro senso critico e la nostra ,capacità ·di ·giudizio sono, ,dunique, elementi ,di seconda .mano, sono ,già stati selezionati fra una -massa indefinita e ·presentati in un certo modo, •sono inevitaibilmente una rpietanza· già masticata, una vita depotenziata e ·falsificata. Noi non guar• diaimo più le cose ,in faccia. Crediaimo di •Osservare fe cose, ma in •realtà o•S· serviamo le fotografie ,delle cose. Senza contare, poi, che la -scelta che ci viene o.fferta non è opera u:n:i.ana, ma opera anonima di un groviglio di interessi. La vita fugge sempre ,più fontana. * * * Alcuni t•itoli ·di un pèriodico in ven- dita presso wtte le edicole: « La paura dipinta negli occhi »,•cc.Chi ha ucciso un angelo? », « Per -dimagrire è .diventata cleptomane », ·cc La città l'ha travolta », cc Una figlia ha ucciso J>, « Partita d'ono– re >J. Su quelle stesse ,p.aigine si possono anche leggere cc lettere al ,d,irettore » ehe protestano p~rchè non ·è ,stato dato spa– zio adeguato al succulento piatto dei resti -delPuomo tagliato a pezzi rinve– nuti sotto le arcate ,del ,Ponte Flaminio. Di veramente sconfortante c'-è .que– ,sto: che l'ap,pagamento di ·simili .curio– sità viene contrabbandato ,sotto la veste uffieiale ·della ricerca criminolo.gica, co– me se lo -sc0tpo:fosse ,di orientare i let– tori verso la -seria co·mprensione umana di certi fatti e di certi problemi. Questa è effetti'Vamente una cosa s,po:rca, da qualunque parte la si vo·glia .guardare: * * * De Gaulle e i fatti ,d'Algeria docu– mentano che, in Francia, si 'Vive. E non •c'è un modo ,di -essere vivi che sia •peg– giore dell'essere morti. * * * Mi compiaccio sinceramente con il bisogno -di fare, di inventare, ,di andare oltre -dei mie1 !Contempora,nei. Vado cercaudone i segni eon viva so;q.disfazio– ne : si costruiscono reattori nueleari, -si scala l'Everest, si lanciano mis,sili sulla Luna, si scende nell'abisso ,più profon– do ,degli oceani, si naiviga sotto i ghiac– ci ,polari. Andare su Marte, alimentarsi con le alghe, ricavare energia dai raggi soiari, a,bolire l'inverno e la notte, sca– ·vare miniere .con fulmini artificiali : ogni giorno si ,accende una lampadina in questa ridda di luci. Strano, però, che esi,stano ancora de– ,gli inerzianti tabù, ,delle eno11mi zone proibite all'ansia dell'uomo. Strano che, l'uomo ,che osa -credere •di potersi rmuo– ,vere attraverso ,gli universi stellari alla velocità della luce non mostri .di senti-

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