l’ordine civile - anno II - n. 4 - 15 gennaio 1960

r òrdine civile che nasce da una dialettica interna al ter-ro·re in che misura .può costitui·re un al'gine solido contro tutte le tentazioni oppressive? In che misura ·l'uomo che si arma contro il pro-prio simile, può deflettere so-lo ·per amore del proiprio si– mile ( e .da chi insufflato questo -amo– re?) dall'odio e ,dalla rapina, ,dall'ingiu– stizia e ,dalla sconsacrazione? E' questo, ci sembra, il limite di Camus e di tutto l'umanesimo laico: che non manca di una sua crepuscola•re ,grandezza ma -che si risoive in una saggezza inutile perchè incapace di risolve!"e, nel ,profondo, '1e lacerazioni e i -contrasti dell'uomo e -del– la storia. Le due "conversioni,, Il' vivace scambio .di battute tra il • Presidente Gronchi e Nikita Kr,usciov a Mo,sca è stato ,già ampiamente .commen– tato -da tutta la ,stampa quotidiana •per poter dire qualcosa ·di originale. Ne parliamo ai margini per ri,levare ,un .fat– to che ci semhra assai caratterist~co. Ci rife.rìamo all'invito rivolto -da Krusciov a Gronchi ·perchè si iscriva al rpartito comunista e alla rapida rispo,sta del Presidente Gronchi, ,che secondo -quanto riferi,scono i .giornali, ha ,detto : « Spe– ri~mo che la •grazia ,di Dio lo illumini e si iscriva lei alla ,democrazia ,cristia– na». La reazione del Presidente italiano è comprensibile : A chi lo. invitava a iscTi– versi a1lp.c. ha risposto invitandolo a iscriversi alla dc. Sireome poi tra il pc. e la -dc. esistono differenze non soltanto· politiche cosic,chè il passag,gio d,all'uno all'altro schieramento presuppone una conversione anche religiosa, Gronchi ha naturalmente invocato '1a grazia di Dio. A parte l'incerto gusto dell'acco,st-amen– to tra la causa ( la ,grazia di Dio) e de conseguenze ( l'iscrizione alla dc.), moti– vato ,dalla raipidità ,dello scambio ,di opi– nioni e da.Ua impossibilità, quindi, di misurare con estrema attenzione. le parole, la reazione di Gronchi, si dice– va, è co-mprens~bili,ssima, do,gica, ovvia addirittura. Meno comprensibile ( o troppo) è invece la 1posizione di quei cattolici ~he Ti,ducono la iproopria fode all'ese·rcizio di una attiwità politica, •c'he confondono -la parrocchia con il rproprio collegio eletto-raie, ola Chiesa con -la ,de– mocrazia cristiana, la ,vita sacramentale con il voto di preferenza, l'uso e d'abuso del potere con la 1missione aipostoli.ca propria -di ogni cattolico. E' necessa– rio dtre che la grazia di Dio ser– ve a moltissime • altre cose molto più importanti oltre che a far votare per la democrazia -cristiana, che la re• ligione è il fondamento ,di ogni valore e non il grimaldello che apre le porte del Quirinale o i •cancelli ,del Viminale, che il voto dato aUo scudo crociato non ci dispensa dall'osser-vare con amo-re e fedeltà le leggi e le istituzioni della Chiesa. Osservazioni ovvie, si dirà : non troppo se un ,gio,rnalista italiano ha po– tuto, per esempio, ,dichiarare in Rus– sia, certo ,di interpretare, senza margine di dubbio, i disegni provvidenziali di Dio che il viaggio del presidente Gron– _chi serviva all-a causa della Chiesa. An- ho caginob1anc che questo è possibile : ma ci spaventa la tracotanza intellettuale -di certi catto– lici che non· si fanno scrupolo, in questa co-me in altre occasioni, di nominare in– ,vano il nome .di Dio a sostegno -di vicen– de 01pinabili e •passeggere. "La dolce vita,, L'ultimo film ,di Federico Fellini, cc La dolce vita », ,doipo aver pò-larizzato l'attenzione ,dei romani sulle vicende della •sua lavorazione, è in questi •gior– ni ai centro .di una -delle maggioTi pole– miche culturali del nostro tempo. Per ritrovare, infatti, una tale vivacità ,di giudizi e una analo,ga risonanza 1biso,gna risalire molto indietro negli anni: forse soltanto -le serate futuriste o certo tea– tro di Pirandello hanno pro·vo-cato som– m·osse simili a quelle ca-usate, a-d esem– pio, a Milano dalla « ,prima » ·deH'atte– so frlm. Già questo fatto va Tilev-ato: in un amhiente, .co-me •quello italiano, pigro e intellettualmente inerte, l'improvvisa vivacità .delle discussioni non può non essere un ,buon segno. Non :possialIIlocér– to ,salutarlo, !per amor di verità, come il sintomo ,di una ripresa della coscien– za ,critica dd puibblico italiano : il fatto va comunque sottolineato come indicati– vo deile ,po,ssibilità ,di areazioni, latenti ma esistenti, ,dinanzi a cer.ti :fatti che non ci turbano fin-chè si ignora no, ,di cui magari cerchiamo ,di non renderci con– to ma che, "i\na volta a,lìfrontati, ci ob– bligano a-d esaimi ·di ,coscienza tanto ,più fruttuosi ,quanto più imip•revisti. Ciò che sostanzialmente ,divide critici e •pu!hblico nel ,valutare il film di Felli- . ni è la sua moralità o meno : ,da una parte si tende a iniqua,drare la vicenda in una sorta ,di vischio-so .compiaci,men– to dei fatti narrati: -dall'altra si crede che l'affresco offerto ,da ·Fellini si ·risol– va -,per sua natura in una ,srpiet-ata con– danna degli ambienti e delle situazioni che hanno dato origine al .film: nell'un caso, quindi, cc La ,dolce -vita » sarebbe solo un ,pretesto di immoralità· e ipo.rno– gra.fia; nell'altro il favo-ro di Fellini va a,ccettato, pur se con •qualche ri,serva, proprio ,per la sua •po-tente ,carica ,di monlità intrinseca. Marcello RUJbini, il protagonista ,del film, è un giovane .giornalista monda– no, continuamente in contatto con gli ambienti -corrotti e inutili di c erta mon– danità romana, con -la -ca.fè society di via Veneto e dinto,rni : rioche •prostitu– te, ,di:vorziate, 1pederasti, uomini ,dalle in-certe pro-fessioni e dai lauti ,g,ua-daigni. Il suo lavoro si esaurisce nella •ricerca del pettegolezzo e ,dello scandalo e ap– pare chiaro, ,comunque, ,che egli ha -un dehole verso l'oggetto delle proprie in– dagini gio-rnalistiche, ohe, tutto somma– to, _egli si muove a ,suo agio, con una certa compiacenza, tra ni,ght dub, entre– neuse, storie viziose e rpic-canti. Marcel– lo è un debole mo·ra1mente : e se si pen– sa che egli, in ,definitiva, è il Mora-Ido dei « Vitelloni » partito alla conquista ,della -grande -città con molte ambizioni e ·poche i 1 dee, s«, ,si ,pensa .che il •padre ( come risulta dall'episodio ,del loro in– contro •sui marciapiedi ,di via Veneto) è un gaudente che ha sempre preferito pag. 1_9 avivent-ure prezzolate alla ,vita di fami– glia tanto da diwentare del tutto estra– neo a-1figlio, si .capisce -come la ricerca delle sensazioni· 10 affascini, ·come ce•da facilmente ad ogni ,;uggestione ,di vizio e di,corruzione. Da -tutto ,questo non può -salvarlo la donna con cui• ~ive normalmente: Em– ma risolve il suo amore ,per Marcello tra le pareti della stanza da letto, ,cerca di le-garlo più ~·tahilmente a sè, oltre che -la sua di-chianta la,scivia, con la buona cucina. Quando ,poi sentirà Mar– cello sfoggirg-li tenterà la grande carta dd suicidio. Non meraviglia, q:uindi, che Marcello si a st;anco ,di lei, ,delle sue manifestazioni opprimen.ti , ohe cerchi di libe-rarsene p,ur senza avere il ,cora,g– gio, per pietà ,di, lei, ,di rompere in ma– niera ,definitiva questo vincolo noioso. Eccolo quindi subire il fascino -di Maddalena, eccolo cercare l'avventura con la grande attrice, eccolo imbran– carsi in una troupe di nobili viziosi per una str.a-na orgia. Ma pur sentendo. il fas,cino di ,questo mondo mostruoso e assurdo, Marcello è ,profonidame~te scontento: lo tenta -una ir.mma,gine ,di ,pulizia e candore ,di una ,giovani,ssima ragazza, ce11ca aiuto in SteineT, un intellettuale suo amico. Ma come la salvezza non può e·ssere Emma, nem:meno Stei.ner ,può 0ilìfri1·eun'aneo– ra -salda e forma. Steiner ha una vita apiparentenrente sobria e tranqui-lla : due figli e una mo,glie -che a,do,ra, un lavoro che gli ipermette di vivere a,giata– men-te, -una cerchia ,di amici che ,gli .fan– no salotto intorno. Ma tutto q-uesto non può -bastare a -colmare l'anima ,di un uomo: l'ol'dine e l'a·rmonia esteriori crollono paurosa•:mente ,dinanzi all'ango– scia interiore che non trov·a esiti •posi– tivi : Steiner ,si suiciderà', senza una ra– gione apparente, ammazzando ,contem– poraneamente i propri 1fi.gli.La santità della •ra,gione svela le sue ,paurose apo– rie; la -sua man.canza -di fondamenti. Mar-celio aveva ,già fatto l'incontro con la fede che ,diventa isteria e sug-ge– stione coUettiva: nell'episo,dio del falso miTacolo ciò che rimane -di vero è -l'ina– •Scohata •preghiera di una madre, la morte di un uomo, il tentativo ,di spe– ·culazione ,dei ,parenti ,dei :bambini. Nep– pure questo, naturalmente, salve-rà Mar– cello e il suo ·animo già scosso, violenta– to nuovamente dalla mo,rte ,di Steiner, subirà .così un nuovo e più definitivo -crollo. Mentre prima egli si limitava a subire -le o·ocasioni ,di vizio, ad accet– tarle senza tro-p,po ·-cer,carle, OTa,,mutato ia,ddirittura mestiere, dando un calcio a,d ambizioni letterarie ,che sarehbero sta– te, in una certa misura, legittime, co– scientemente e ,vo·lutamente si chiude in un mondo ambiguo e immorale, non più s,pettatore ma prota.gonista. In una alba livida, in una luce in– certa, ,do,po ,una notte -tra,scorsa al-l'i,n– se·gna ,del vizio e ,della noia, alla ricerca inutile -di sensazioni sconvolgenti, ,men– tre viene tirato a riva uno strano mo– ·stro MarceHo incontre-rà di nuovo la ragazzina dal viso ,pulito e onesto : ma li dirvi•de un canale e una rete e il fra– gore ,delle onde ,disiper,de le .paro-le. Marcello stanco e assonnato non •ri,co-

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