l’ordine civile - anno II - n. 4 - 15 gennaio 1960
l'ordine eivile ·- Ma non c'è, -a,dogni mo·do, da. affidar– si troppo. L'India è un pae!le enorme esposto a tutti i venti, ·con forti antipa– t~e per l'Occidente, eJe porte aperte ad o~ni sottile propaganda -dei fratelli asiatici. POLITICA INTERNA ' Ce misure economiche Nel mese di gennaio il governo h°" adottato ne.Z campo économico alcune misure di notevole importanza sia per' g[i effetti che esse sono suscettibili di produrre, sì« per il loro sig,nifiéato intrinseco. Infatti è stato deciso di lanciare _un prestito, di varare il ccpiano quinquen– nale di. sviluppo agr.icolo >> o ccPiano Verde »~ di odottare i bilanci per il 1960-61 e di preparare una nuova for– ma di redazione dei bilanci e, infine, di autorizzare la Banca d'Italia a,· cal– colare le proprie -disponibilità in oro nella misura di lire 703'.3 circa per gro:m.mo. Come si vede non si tratta di poco. Per quanto riguarda il prestito. si tratta di un'emissione di Buoni del Te– soro per l'ammontare di 250 miliardi di lir~, decisa al p,ne di far fronte allo scadere, nel 1960, di Bu.oni del tesoro novennali per un am~tontare 'di 116 mi– tiardi di lire- e per coprire- il disavanzo di bilancio. L'emissione di buoni, ·e c.ioè un indebitamento, non è' certo un mez– zo ortodosso, ma essa avviene in un n:J,O• mento in cui si rafforza sempre più la tendenza del mercato ad accof!.liere fa– vorevolmente i Buoni, cosa, de·l resto, che può rilevarsi anche dal relativo an– damento dei loro corst Inoltre, si deve tenere conto delle consider.evoli dispo– nibilità monetarie esistenti per cui l'operazione non dovrebbe recare intral- cio a quelle private. 1 Quànto al cc Piano Verde », esso mir,, a dare nuovo impulso all'aaricnltuM. =l !!iro di un auinauennio. I suoi obiettivi sono così definiti : prom11,overP. lo svilup-,,o economico-sociale dell'a!!r;. coltum attraverso la formazione e il con.~olidnmento di imvrese effic-ien.ti ·e razionalmente organizzate, in specie di ouelle familiari; favorire l'incremento delle condizioni di vita e l'èlevazione dei rédditi di lavoro delle popolazioni rurali; conseguire l'ade!!uamento della produzione ap:ricola alle richieste dei mercati interni e internazionali, anche mediante la riconversione delle colture e la stabilità dei prezzi dei prodotti agricoli. Per tale insieme di interventi il pia– no prevede una spesa globale, da parte dello Stato, di 550 miliardi per il quin– quermio 1960-61 -1964-65. ll '' •• " ' l µwno e mo to complesso e si propone dì intervenire in tutti i diversi settori dell'agricoltura, dalla fase pre– liminare della ricerca e della sperimen– tazione a/la fase finale dell'utilizzazio– ne dei prodotti. Il pro!{etto prevede con– tributi o concorsi dello Stato in misu• ra variante - a seconda dei vari setto, ri - da un terzo a tre quarti del costo dell'operwz;ione affrontata <fui privati a bi o dalle imprese agricole: il che però si– gnifica anche che l'Ìmprendit,ore agri• colo dovrà disporre delta quota residua ( e cioè da un quarto a due terzi del. costo) o qu·anto meno pr.àcurarsi tale somma, per poter avviare un'opera di miglioramento ,del . proprio fondo o azienda. E. questo a~petto suscita qual: che perplessità per quanto riguarda la· capacità dei proprietari, conduttori di– retti ·o meno, di piccoli, se _non picco– lissimi, appezzamenti a predisporre la propria quota iniziale. Si tenga co_nt~ inoltre che ~ran parte delle propneta sono appunto di piccola estensione, à conduzione diretta o meno, e che è p"ro– prio in tale tipo di imprese che si è ri– masti nelle condizioni di maggiore ar– retrate~za, dato che per la realizzazio– ne di progressi nell'flg~icoltura non _si può prescindere da unq certa estensi_o– ne di terreno che consenta la .meccaniz– zazione, oltre naturalmente· all'impiego di capitali . e aU'utilizzazione di nuove tecniche. Un. asnetto per cui_forse il piano po– trebbe risultare effic_ace in misura inf e~ riore .aJle aspettative è costituito dal· l'alto numero déi settori di 'intervento, per cui p9trebbe• darsi che un'azione ri– stretta ad un numero minore di settori potrebbe risultare,' essendo in essi. più concentrata, più' efficace di un'azione ripartita in più campi. Ma d'altro canto il piano -intende avere u'na struttura ela: stìca in modo da correggere eventuali deficienze a mano a piano che si pre– sentassero e di conseguenza questa po– trebbe anche· es,se~e una preoccupazio– ne super/ lua. iJ ltro lato da non .dimenticare è che favorendo_ la riconversione delle coltu– re, lu sviluppo e il. rafforzamento delle piccole proprietà, e la meccanizzazio~ ne - soprattutto que·st'ultima - ne ri– szilterà un aumento nella disoccupfJ,zio– ne agricola ; per le unità lavorative che si renderanno disponibili bisognerà pensare, specialmente nella prima fas(} del -periodo di transizione, alle possi– biiltà di riassorbimento o di qualifica– zione professionale. Il "piano" si prup_one anche un'azio– ne nel settore de{ prezzi. Un'azione nel campo dei prezzi deve tendere a ·mi-, !!,liorame il livello rispetto a quelli del.– l'industria e a migliorarne le possibìli- 1 tà di competitività per ciò che concer– ne il M.E.C. · Per quanto, riguarda, i prezzi all'in– terno un• buon passo in avanti potrà es– s~re compiuto snellendo. tutto il pr.o.ces- · so di distribuzione de.f prodotti rìspet– to alla attuale forma. E dovninno essec re gli stessi agricoltori ad- unire i_loro ' sforzi per immettere. essi $tessi, senza pesanti sovrastrutture, i loro prodotti ne.lla rete di distribuzione con benefi- . cio loro e del consumatore. Da notare a questo riguardo che i{ piano prevede un totale di 98 miliardi, tra investi– menti pubblici e privati, per impianti cooperativi,· sviluppo della cooperazio– ne ed attrezzatura di mercato. _Dasegnalare che :oltre ai_ 505 miliar– di di spes,a ( tra pubblica e privata) pre– visti per i miglioramenti fondiari e ai 450 miliardi previsti per. il • credito di pag. 13 èsercizio nel quinquennio, si calco-la che 270 miliardi saranno spesi per lo svi– luppo zootecnico e la meccanizzazione. Quanto ai bilanci, deito che per la parte effettiva si preve_dono spese per 3.926 milia,,di ,( contro 3.474 miliardi nel 1959-60) e,d entrate per 3.639 mi– liardi ( 3.344 nel 1959-60) e che il di– savanzò pa,ssa da 130 a 287,3 miliardi, si vede subito che il deficit appare piit che raddoppiato rispetto a[l'anno pre– cedente. Anzi, per trovare un deficit dell'entità di quello previsto nel bilan– cio di previsione per il 1960-61 biso– gna risalire al 1955-56 ( 280 miliardi). Il bilancio 1960-61 si differenzia dai pre·èedenti in quanto mentre negli ulti– mi sette od otto -anni si era cercato di COnSel!,UÌre 'costantemente una riduzione del deficit,' oUeniaà segnatamente attra– verso un piu rapido incremento delle entrate rispetto all'incremento delle spese, quest'anno si .ha egualmente un aumento delle entrate, ma in misura in– feriore rispetto all'aumento delle spese. D'altro canto il bilancio del prossimo esercizio prevede· maggiori spese di in-. 1:P-stimento per oltre . cento milioni in confronto all'èsercizio in corso, e mag– !!iori spese per circa 180 milia,:di per l'istruzione pubblica, spese a caratte,re sodale e per co:ntributi alla finanza re– gionale e locale. Ì!aumento del- deficit dovuto essen– zi~lmente all'aumento delle spese nei settori sopra indicati indica ovviamen– te che si intende seguire un indirizzo diverso da· quello sinora seguito. Ora, essendo chiaro che una parte altissima delle spese di bilancio è rigida, le sole possibilità di azio·ne per ovviare alle deficienze esistenti e raggiungere de- ' terminati obiettivi ( disoccupazione, miglioramento del tenore ,di vita etc) consiste nell'aumentare gli investimenti e quindi l_g,spesa. Pertanto un deficit a-umentato non è in se e per se motivo di timore : so:loche si deve avere la mas– si~w cura e attenzione nella scelt~ del tipo di investimenti, • il cui requisito essenziale aovrà essere quello di creare nuòvi posti di lavoro e nuovi redditi. • . W stato inoltre annunciato che ci si pr_opone di dare a/ futuri bilanci una nuova impostazione in modo. da poter determinare oini anno il volume delle spese destinate ad investimenti produt– tivi e quindi la possibilità di una siste– matica e organica programmazione. In sostanza, con la nuova elaborazione u.na analisi delle spese dovrebbe essere ac– cessibile a tzitti e questo è un intendi- mento· degno di elof{io. . L'ulti1J1,0 provvedimento adottato è r.ivalutazione della riserva aurea : que– sto • provvedimento costituisce per così ,dire la consacrazione giuridica della ~tabilità rag!{iunta dalla nostra moneta ed è certamente un fattore rassicurante. Ora ·tutti questi provvedeme.nti sono stati adottati dopo un anno in cui l'eco- nomia ha _registrato un nuovo increme'to e il paese inizia l'a-'nnonuovo con pro– spettive favorevoli. Il 1960 sa:rà un anno molto impegnativo, ad ogni mo– do, mà se l'evolversi della situazione sarà seguito con cura e se si a'f!;iràtem– pestivamente i risultati dovrebbero es– ,~~re positivi.,
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