l'ordine civile - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1960
p~g. 6 blemi delle autonomie locali tradizionali in Sicilia nella po– litica dei cattolici, specie .sul piano provinciale, a ·favore di una centralizzazione regionale. A tutto questo va aggiunto il fatto che, anche a causa del sor,gere della regione, nei siciliani si era diffusa la spe– ranza che molti ( troppi) problemi potessero essere· avviati ad una rapida soluzione. D'altro lato i rapporti con i gruppi m?nopolistici del Nord, il problema del « mercato siciliano >> ed in modo parti– colare l'arretratezza di molte zone della popolazione conta– àina, erano una palla di piombo .al piede dei partiti non di sinistra ed in particolare della D.C. • • Si tenga poi presente l'acuirsi della lotta delle fazioni e la instabilità della situazione p~rlamentare 'siciliana e ci si potrà cominciare a rendere· -conto quale è 'stato il clima po– litico che ha reso possibile l'operazione Milazzo. Bisogna però su questo piano chiarire alcune cose. In– nanzitutto l'Unione Siciliana dei Cristiano Sociali non è ri– ducibile solo ad un fenomeno di. rottura nell'ambito delle for– ze controllate dalla D.C A parte ogni altra consider<!_zione i 250.000 voti conqui– stati nelle ultime elezioni regionali dai Cristiano Sociali non. ostante la fragilità e la improvvisazione della loro organiz– zazione, è documentabile come siano stati sottratti non solo alla D.C., ma anche alle -destre e anche ai socialisti e ai co- •munisti. In secondo luogo l'U.S.C.S. non ~ in sostanza una reale forìa di sinistra anche se per ora è inserita e in mod·o de– ciso, nel « gio,co >> delle sinistre. Ba,sta aver vissuto in modo concreto per un certo tempo la realtà siciliana per rendersi conto ,che alla base del Mi– lazzismo ci sono ( modificati per ragioni di tempo e di luogo) alcuni deì :rµotivi fondamentali che- furono alla base del qua– lunquismo. In particolare una violenta rottura con quella che viene comunemente ,chiamata la partitocrazia; una profonda pole– mica sul piano generale -che investe in parte anche notevoli aspetti costituzionali e in sostanza una· opposizione netta al.· potere centrale e una sfiducia nella stabilità degli strumenti della democrazia italiana nelle loro attuali forme operative. Disse propr!o Silvio Milazzo, a questo proposit9 in una nota intervista : « L'Italia· versa in uno stato di patologia costituzionale. Necessità di una riforma costituzionale quindi. E la Regione risente dello stato precario in ,cui versa tutto il Paese >>. E sempre Milazzo affermò inoltre: •« Io sono un uomo di destra della destra speciale che è la destra siciliana >>. ' I cristiano sociali siciliani distinguono ,dalla destra rea– zionaria una destra coi:i·servatrice che si può anche leg~re tatticamente alle sinistre, perchè non ha più nulla da con– servare sia sul terreno economico che su quello politico, ma ha ·bisogno di operare una rottura in una situazione insoste– nibile. E sulla tatticità dei legami .-che uniscono i cristiano so– ciali ai socialisti e ai comunisti, i •cristiano sociali insistono in modo molto anipio riaffermandò tra l'altro molto spesso il loro anticomunismo. Dice sempre il loro leader Milazzo: • bibio ca . O 1a· CO l'ordine civile « Io sono anticomunista, per,chè sono cattolico. E poi il co– munismo è una emanazione straniera -che se:r:ve interessi stra– nieri. Ma la gente non sopporta ·più il regime della partito– crazia >>. E qui si ritorna di nuovo al motivo di fondo della pole– mica dei cristiano sociali, la critica al regime dei partiti, in quanto in esso si vede nell'attuale situazione, nel conie essi sono organizzati e nei meccanismi -elettorali, una vera e pro– pria dittatura d!!i partiti. Infatti gli operai e i contadini siciliani -che seguono in un certo _numero i cristiano sociali, ·hanno rotto con la D.C. ( ed anche decisamente con le destre ed in parte eon i comu– nisti) in particolare nei li'miti in cui hanno identificato in essa il potere ( e non solò il potere cèntrale) e lo Stato, addi– rittura, nei suoi più appariscenti aspetti di intervento e di vita anche sul piano locale ( partiti, burocrazia, ece.). Orà indubbiamente la polemica contro i partiti ( di tipo sostanzialmente qualunquista) e contro « Roma » è partico– lare della situazione siciliana. Ciò non ostante anche su base nazionale i •crist.ian,o sociali -con differenti accenti stanno però ripetendo i motivi di fondo -che li hanno portati al successo in Sicilia. Ma rimanendo nei limiti delle prospettive di sviluppo dei cristiano sociali in Sicilia { e non occupandoci in -questa sede di quelli « continentali ») quali possibilità di azione sono riservate ad e~si per il futuro? Il fatto di essere al potere gioca indubbiamente· a loro sfavore ma essi hanno già trovato una formula difensiva abba– stanza comoda; essi pongono il loro « potere >> spesso in anti– tesi a qiiello « centrale >> al quale con facilità possono venire additati gli insuccessi economici della loro azione. Essi sono su questo piano notevolmente facilitati dal grave -errore che la D,C. siciliana fa continuamente non ad.at- . tandosi { come sarebbe utile fare) ad essere una reale forza di opposizione e non più di governo, in Sicilia, ma cercando di servirsi del fatto di essere al governo sul •piano nazionale per, in qualche modo, governare attraverso di esso anche in Sicilia,-chiedendo perciò continui interventi « dall'alto >>. Que– sto, come è ovvio, ·facilita moltissimo Milazzo e eompagni. La possibilità di rimanere al potere per Milazzo, è come si è visto anche recentemente, molto -ampia, essendo le destre anche in Si,cilia una ben misera cosa, pronta a tutti i compro– messi e a tutte le corruzioni. Inoltre è ormai sostanzialmen{e divisa anche la ,stessa 1D:C. Il futur~ potrebbe riservare ai -cristiano -sociali siciliani delle sorprese solo col mutamento radicale della situazione' nazionale_. ,L'eventuale (< apertura a sinistra >> della D.C. e l'ingresso dei socialisti nel giuoco governativo loca-le o nazio– nale, potrebbe tagliar fuori i cristiano sociali dall-e loro at– tuali basj di azione. E per questo i cristiano sociali sono in sostanza netta, mente •contrari -all'apertura a sinistra. Quanto all'influenza dell'U.S,C.S. sullo sviluppo del mo– _vimento cristiano sociale su base nazionale, Corrao e com– pagni sono troppo politici per legarsi in modo rigido ad una azione unitaria;
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