l’ordine civile - anno II - n. 2 - 15 gennaio 1960
_pag. 26 ---- ·gazione di tutto questo~ perchè la scienza che insegna l'igno• ranza non è neppure una scienza rela~iva, ma una ,« non scien– za J). Questo scri'tto non è il testamento di un uomo, sia esso . / J ean Barois o Martin du Gard, ma piuttosto il testamento di un secolo che muore dopo aver tanto distrutto, innovato e promesso, nascondendo sotto un drappo di obbligato ottimi– smo scientifico lo scheletro dell'igno,ranza, on.orata come un sistema. Nè si può dire che cc la belle époque JJ dimostri delle pro– fonde ·esÌJgenze di pensiero. Come Jean Barois che, a detta del– l'autore, scrive il suo testamento, cc con grafia diritta e ferma J>, cc la belle époque JJ appare simile a .quelle persone che non sanno -esattamente cosa vogliono, ma lo vogliono_ fortemente. Ed il quadro del pensiero dominante sul finire del secolo è. così uniforme che, da noi, Cesare Lombroso avrebbe pùtuto firmare il testamento di Jean Barois. ,•La politica di allora chiede di ·essere considerata· sotto i · suoi due aspetti fondaIIJentali, di politica internazionale e di politica interna che, se-hai:mo sempre delle profonde ragioni di natura e di stile; oltrechè di competenza, per essere discri– minate, hanno, per quel tempo, dei motivi ·particolarissimi di individuazione. • • Naturalmente queste politiche erano ben diverse il 4 apri– le del 1859 quand·o Contardo Ferrini nacque e sul finire del secolo'. Ma è a quest'ultimo periodo che dobbiamo riferirci per. eh~ allora Contardo Ferrini fu attivo nella vita politica italia– na, dalle elezioni del Febbraio del 1859 al term.ine dèl mand'a– to nel luglio del 1899, anni nei •quali rappresentò gli elettori milanesi nel Consiglio Co~unale della CiÌtà. Poco tempo do- , po, precisamente il 17 ottobr~ 1902, egli morirà, dunque a soli 43 anni. • Gli .avvenimenti grandiosi e catrastrofici del nostro secolo si delineano proprio in quel giro· di anni, ,quando i frutti amari del secolo 19° -si fecero palesi, quasi evidenti. L'unità tedesca con~eguita rudemente da Bismark, rivela ora, nelle mani di Guglielmo II lo spirito ·di forza, se non di violenza, di cui è carica . • bmanzi aU?impei-ialismo del Kaiser, la Russia toglie la Francia ·dal ,suo isolamento e nasce la duplice intesa: ,ic La Républiqué ne -sera pas solette, car· Nicolas la défendra JJ si canta per le vie di Parigi quando lo Zar viene a visita±e la capitale alleata. ~a l'impero russo è minato· dalla propaganda materialista, nichilista e anarchica,' di quei circoli di cui Dostoevs•kij ci offre un~· così potente. dèscrizione nel suo ro– manzo << I Démoni JJ. Sul terreno arato da - ques.ti , semina il marxismo e proprio allora, nel quadro del partito socialde– mocratico russo, Lenin comincia la sua attività dottrinale e politica. In quegli anni l'Inghilterra· combatterà la sua ultima ' guerra coloniale -contro i boeri, guerra senza giustificazione e principi ma la potenza tedesca metterà fine rapidamente •all'o « splendido isolamento JJ. Edoardo VII e Delcassè, porteranno gradualmente la Gran Bretagna a fiancheggiare le posizioni dell'Intesa. Così si prepara lo schieramento della prima Guer- ra Mondiale. Nell'altro emisfero gli Stati Uniti entrano ne-I Pacifico ·con la Guerra delle Filippine. Si giunge in questo modo a quella presenza americana in estremo· Oriente che sarà alla base dell'urto con il Giappone e della partecipazione a,niericana alla seconda Guerra Mondiale. Siamo nel 1898 e la grande sconfitta della Guerra delle Filippine è la Spagna. Questa sconfitta ad. opera di ~ma potenza considerata· allora modesta come la Repubblica Stellata, umilia profondamente il p·opolo. spagnolo e lo :pone in posizione di autocritica·. La Sp!!·gnà comincia a sentirsi un· popolo che deve guadagnare del tempo perduto e questo sentimento tramuterà l'antica guerriglia fra isabelliani e ·carlisti, 1 tra monarchici costituzio– nali e: monarchici tradizionalisti' nélla. drammatica guerra ci– vile del 1936-39 che vedrà il sangue dei martiri abbondante– mente versato in terra di· Spagri-iJ.: La politica estera dell'Italia è' segnata da un:impresa co-, loniale anche essa amara, la gùerra in Etiòpia, la qu~le ebbe alcuni aspetti meno noti che servirono ad· acéorciare le distan– ze fra Santa Sede e Italia. Quel Commissario di Borgo, Giu– seppe Manfroni, che lasciò .due "Volumi'. dìc memorie ,èhe ab- ito vCt o 1 l'ordine civile bracciano il periodo dal 1870 al 1901, i ,qlali furoì:Hl editi dal figlio •Camillo, lo storico,e portavano il titolo: « Sulla soglia del Vaticano JJ, narra ·del come Leone XIII in base ·ad infor– mazioni avute dal Card. Massaia e da altri missionari avrebbe • messo in gua·rdia il Governo Italiano clÌe si ·andava esponendo a quelle pericolose avventure, del come il Pontefice trattò mediante .un Vescovo ·Copto la restituzione dei prigionieri ita– liani e del come abbia vietato alle Associazioni Cattoliche di celebrare il 3 Marzo 1896 una funzione di ringraziamento per la sua guarigione, perchè in quei •giorni si abbattè sulla na– zione li!- tragedia di Adua : « La revoca non è riuscita molto gradita a certuni - scrive il ·Commissario di Borgo - tanto è vero che il ·Circolo di San Pietro portati.do a cognizione del pubblico l'annunzio del differimento ha evitato di accennare al vero motivo di esso, tanto che alcuni hénno sospettato, trat- tarsi _di un ~uoyo gravissimo malessere. d 1 el Papa >J. ._. Ma non era il Papa· ammalato, bensì la Nazione. Nè si può giudicar,e altrimenti quello stato di <lose per ,cui nel :.cen– trò del cattolicesimo anche Leone XIII. o·s~ervava la volontaria clausura di Pio IX •e sull'-elettorat~ pesa~a il « non expedit >J del 1868 e il « non licet J> del 1886. La morte di un Cardinale, « ha dato occasione a molti giornalisti _I nota il Manfroni - di riprendere il tema delle trattative corse fra i-1nostro ,Gover– no e il Vatica-no; si è parlato dell'abolizione del non expedit, di :una prossima uscita del ·Papa dal Vaticano, di,--altr.e_ i_mpor– tanti .e rumorose novità, ma io ritengo, e1 ho gravi ragioni di ritenere,· che... ail'infuori di qualche ,conversazione amiche– vole le c~se· siano ;imaste allo stato di prima. E difa.tti il 14 maggio. 18% fu •nota la lettera .di Leo+ XIII al -Cardinale Parrocchi con cui si invitano i cattolici •« ad acquetarsi alle disposizioni papali che vietano l'accesso allè urne ed à :con– ìorma;si ad esse .con docile ossequio )>. Le urne _vietate e;rano_ quelle' dei collegi per le elezigni politiche. Invece non erano vietate quelle amministrativ·e dove pro.pri_o il- 10 Febbraio di quell'anno agli elettori· milanesi si éra pr~sentato·anche-il -Prof. Contardo Feì-rini. No!J.am_? p~r c_uriosi,tà che gli. elettori· ambrosiani, che _oggi sono_ 1.056.?8-2, erano allora 46.356. Per capire lo schie~amento dei. ca,ttolici in quelle elezioni amministrative bisogna r~cordare ch,e nel 1892 a Genova •sulla base di un marxismo social-demoèratico, era nato il Partito Sòcialista Italian~. Il radicali, dop~ _a~èr appoggiato un partiio operaio' di ispirazione aila_rchico,-radi– cale, appoggiava~o ora il nascente partitd socialista. I liberali •della D_estra storica é del ·centro Giolittilano che :SÌ m'. 1nte.ne– vano a eguale distanza fra i radical-socialisti e .i _cat~oli_çi_ del « non expedit )), si occupavano attivamente delle celebrazioni per iÌ XXV dell'Unità d'It_alia ie quali andavano prendendo un colorito anticlerfcale o menò, •a seconda -dei personaggi che le· promu~vevano e delle loro sfumature. • • • La Sarita Sede aveva dato rigorose istruzioni perchè fos:– sero evitate le più lontane occasioni di attrito, i pellegrinaggi che coincidevano con il 20 settembre erano stati differiti, ed aveva fatto molto colpo la disposizion_e .che permetté~a· l'in– gresso ai Musei, alle ,Gallerie Vaticane, e perfino alla Cupola di San· Pietro, anche ai reduci garibaldini. -_ . I laici cattolici che Pio· IX e Leone :XIII hann~ s·aput,;i saldamente unire àttorno alla bandiera della fedeltà al ~apa, vivono uno dei periodi più belli della loro storia. Essi ~oi;nbàt– tono pe~ la ·causa della fede su un piano di pol_itica di princi– pio, e'ppure la loro ,fedeltà è_premiata su un pian·o vis~bil~, sociale. ,· « Ohi 'si f~sse fennato in quegli anni ~ osse;,,a:1~ Spa– dolini - in qualche plaga delle •Campagne del Vénefo e della Lombardia· si ;arébbe trov·ato dinnanzi· una fitta rete di isfi– tuzio.ni ,sociali ·che accompagnavano l'agricoltore,: il fittavolo il bracciante nelle operazioni più. delicat·e •della vità economi– ca: le casse rurali per i piccoli è médi -prestiti rivolti ad un~ scopo preciso e determinato, le cooperative· di consumo :per ~~ntenere i_prezzi_ dei prod_otti· di P_ri!11a[ :ri~c~si:à :e sp~z~-~~e 11 monopolro degli esercenti, le latterie sociali, 1 circoli nn1- coli, i molini sociali, le società per le chst:rùzii:mi di fondi e di affitti collettiyi, le cooperative per lej a~~fa~io~i econoiaj_– che, i nuclei' assicurativi in difesa del bestiamé ·e· contro i dan; ni della gr11ndi~è >J._ . • , .'. _ •. __ I _· - • _ ~- . . _ . · E tutte quesfe orgamzzaz10m non erano nate dall'uso d1 fondi pnhhliei. Er:•• n,te d, rmo ,foT pe,;on,le, dal ,..
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