l'ordine civile - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1959
l' o.rdine civile lare constatare proprio ID ·questi giorni l'efficacia della nuo– va linea politica della FG<::I fra i giovani delle campagne. Ogni giovane comunista vi dirà che la loro è una organizza– zione di massa completamente autonoma dal partito, ma a pa15. 9 dell'opuscolo « Tesi della FGCI approvate dal XV Congresso Nazionale » sta ,scritto che « l'VIII cong-resso .del P.C.1. sulla base di un esame scientifico della società italia– na ha formulato le linee di lotta per una via italiana al socia– lismo: e queste linee sono state fatte proprie dal XV Con– gresso Nazionale della FGCI ». Tale comunicato non è dav– vero acca.demico e non ·possono non colpire le lezioni ,di uni– tà, di dedizione al partito e di compattezza che ogni giorno ci of.frono sia i vecchi sia i giovani del P.C.L Certamente sotto questo profilo e .non solo per questo i comunisti fra tutti gli avversari del cattolicesimo in Italia occupano un posto di speciale riguardo : da qui nasce forse il segreto fascino che tanto potentemente agisce spesso inconsapevol– mente persino su. certi giovani cattolici. Oggi non è più la grinlla comunista quelJa che vedremo· nelile stra-de, negli in– contri culturali, nelle discussioni politiche, quella grinta che facendo sentire tanta gente debole la spingeva all'unione. Oggi il comunismo offre nè più nè meno ohe la cc collabora– zione » a quelle forze cattoliche cc che vogliono impegnarsi in una radicale trasformazione delle strutture ». I comunisti sembrano chiedere cose ovvie: liberarsi dell'anticomunismo di ieri discriiµinatore e antistorico. Questo -'-- -dicono i comu– nisti - è anche l'unico modo per condizionarci. Cosicchè ora molti cattolici• stanno per scoprire che il diavolo non è poi tanto brutto come lo si -dipinge. ·Frattanto i primi approcci per questa -deli,cata o·pera• zione sono affidati ai giovani. Uno dei dirigenti della }<',GCI mi diceva giustamente che i giovani non hanno maturato ancora risentimenti e non ricordano o non hanno visto quel– le aspre contese che caratterizzarono il primo periodo della &uerra fredda: la ,distensione fa sorgere veramente una nuo– va giornata all'orizzonte politico italiano. I movimenti gio– vanili - proseguiva - devono avere più coraggio: essere di un passo avanti nei confronti dei loro partiti. Certamen– te, come già si accennava, la recettività di questo nuovo indi• riuo reca problemi grossi fra i dirigenti e la base comuni– sta: non si arriva però ad una accettazione passiva delle nuove tesi, ma, iper ·quanto è possibile, a suscitare tutta una problematica politica e culturale. Si è arrivati persino al punto ,di •compiere varie statistiche su quanti giovani co– munisti frequentano teatri e sale da concerto e_ così via. Questa nuova preparazione culturale non punta tanto sulle scuole di partito~ affermano i dirigenti della F.G.C.I., ma sul miglioramento qualitativo, su una ,attività culturale che possa inserirsi nella vita delle cc Case del popolo », delle coo– perative, ecc. Le nuove attività si estendono ora sul campo sportivo, paraformativo e turistico. Ci si appresta anche ad un notevole sforzo organizzativo in vista delle prossime olim– piadi. Insomma un'aria di rinnovamento tira entro le orga– nizzazioni comuniste. Quali sono le prospettive di successo di queste nuove iniziative comuniste : a parere ,nostro, anche se non avran– no quegli spettacolari risultati che si aspettano i loro capi, è certo che numerosi nuovi ambienti, spec,ialmente in quella vasta palude di indifferenti nella gioventù italiana, si avvici– neranno all'ideologia marxista, se nessun fatto nuovo scuo– terà profondamente la vita politica della gioventù italiana. I comunisti non aument·eranno certamente il nÙmero dei loro - attivisti o di iscritti alle loro organizzazioni, anzi ne perderanno alcuni, ma si creeranno attorno una sempre più vasta schiera di simpatizzal),ti, che 'non -mancherà di dare il loro apporto sul piano elettorale. Ora bisognerà dare atto ai comunisti, prima di andare avanti, che •esiste veramente a parer nostro una vera crisi della gioventù. Lo ripetiamo si tratta di una crisi di ideali. Innanzi tutto diremo che si è fatto e si fa torto alla sensibilità morale dei giovani italiani, considerandoli tanto materialisti da credere che con la pro– spettiva di un miglior tenore di vita, con i vantaggi di una carriera individuale (ma quanti sono poi che in ·realtà pos– ••n• iiperare di percorrerla?), essi pouQU> riawu:iua ad bibliotecag·inobianco • pag. ~ ogni ideologia nel campo della vita pubblica : e diciamolo pure fortuna che è così e Dio sia lodato che l'Italia non aspiri a diventare una Svezia. Ma quale grave responsabilità grava sui dirigenti cattolici se non sapranno presto dare ai giovani uno scopo per cui veramente valga la pena di vive– re ! I comunisti offrono molto ai giovani, offrono una ideo– logia che promette una palingenesi sociale, un ordine nuovo in cui siano realizzati gli ideali di •eguaglianza, di giustizia ed anche di liberazione -dal bisogno. Si dice c-he i giovani si,ano più estremisti, io ,direi che sono più idealisti. ,Le soluzioni in– dividuali non soddisfano i ·giovani. Essi sono esseri sociali nel senso etimòlogico della parola. Almeno finéhè la famiglia non .concentri su di essi tutta la loro ·attenzione, eiò che con• ta per loro è il gruppo in cui vivono, gli a 0 mici, l'associazio- ne, la scuola, il comune, la nazione. • Un altro aspetto è particolarmente grave nella crisi dei giovani, ,potrà sembrare a molti più mar,ginale e ,contingente, ma secondo me è della massima importanza. E' un elemento tipico della nostra epoca, ma determi– nante delia insoddisfazione, del senso di rivolta, dell'ansia di rinnovamento nella gioventù. Davanti agli occhi esterre– fatti di una gioventù che per il 99% dei casi, deve così duramente lottare per un :posto di lavoro, sgobhare sui libri con la prospettiva poi di stare a spasso, do_po aver conse– guito il diploma o la laurea, sfilia ogni ,giorno, la vita fanta– smagorica, illustrata e preparata con ogni mezzo, stampa, rotocalchi, cinema, televisione, di una casta di privilegiati che certamente lavorando poco o niente: spesso senza aver mai letto un intero libro in vita loro, conduce' una vita sfarzosa. Lasciamo illustrare le conseguenze politiche di tutto ciò all'on. Amendola che così si esprimeva in un di– scorso sul tempo libero : cc .Per uno che vince al totocalcio, migliaia sono delusi, per una donna che si faccia addormen– tare ad una sfilata di mode, centinaia di altre ne traggono un confronto con le loro condizioni di vita ... ». Ma oltre a questo aspetto politico, quando si capirà l'immenso •danno morale fatto nella gioventù da questa falsificazione siste,ma– tica dei valori essenziali della vita? Si porti av-a11ti questa ·campagna. sistematica di diseducazione pubblica, attraverso televisione, rotocalchi e films, che così efficacemente i::on– tribuiscono a questo instupidimento ,generale. E non si ven– ga, per carità, fuori con la solita stupida storia della liber– tà di espressione artistica, basta con quella squallida mono– tona immoralità di certi films. Non tiriamo sempre fuori le garanzie costituzionali sulla libertà di stampa ·per giusti– ficare i rotocalchi, l'articolo 9 della Costituzione non affer– ma forse che la Repubblica promuove '10 sviluppo della cultura? Vorrei ora addentrarmi nel problema delle scuole, altro elemento determinante della crisi giovanile odierna. Ma già se ne parla anche troppo. Vorrei dite delle difficoltà di lavoro dei giovani, penose e gravissime, senza confronto la più drammatica di tutte. Ma a che \pro? tutti lo sanno. Q1.ì-e– sti ed altri elementi di c1·isi, le tesi dei comunisti proclama– no ,ai giovani. cc Si impone come una necessità storico-politica un grande rivolgimento democratico ». Ed esso deve essere basato su profonde riforme economiche e politiche, deve portare al progressivo e radicale mutamento dei gruppi poli– tici e sociali che oggi dirigono la società, deve far si che la classe operaia e le masse dei lavoratori acc.edano alla direzione n1aziona>le ... , Int-endiamo ·cioè -affermare con forza che ,daUa crisi noi deriviamo la possibilità -di conquistare una nuova leva ,di giovani agli ideali comunisti. Nei momenti di crisi intere generazioni possono essere ·conquistate al nostro movimento se sa·ppiamo esser-e all'altezza -dei compiti... • Oggi vi sono condizioni favorevoli perchè nuove m'asse di giovani si avvicinino a noi, abbracciando non solo i no– stri ideali, la nostra visione del mondo, ma il nostro pro– gramma per il rinnovamento d~Italia ». Questo è un linguaggio che troppo può allettare i gìo– vani, la Chiesa non potrà all'infinito da sola sostenere if • peso di questa lotta. Occorrono nuovi ideali politici per i no– stri -giovani: ibisogna offrire loro un'idea che sia una speranza di un mou.do m.i~ore.
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