l'ordine civile - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1959
bi l' erdine ~ivile tomatica soluzione dei problemi di fon. do della comunità nazionale. b) I militanti e le masse devono convincersi che i grandi successi ,scien– tifici dell'URSS non stanno ad indicare che la causa del socialismo nel mondo abbia acquisito un vantaggio decisivo nella gara con il capitalismo. e) I militanti e le masse devono convincersi che senza ùn impegno co- • stante di lotta dei partiti della classe operaia le forze del capitalismo inter– nazionale - come già nel 56-57 - so– no in grado di risolvere a loro favore situazioni che, nelle premesse, sembre– rebbero contenere ·elementi estremamen– te favorevoli alla causa del 'Socialismo. d) Che l'allinearsi di alcuni strati della borghesia e del grande capitale nazionale ed europeo su posizioni pro• gressiste, se rappresenta un induhbio successo nella lotta dei parti'ti della das– se operaia per il conseguimento di par– ticolari obbiettivi tattici, non significa affatto che tali forze abbiano rinuncia– to al mantenimento delle loro posizio– ni di privilegio; ma, al contrario, sta ad indicare che le stesse considerano ta"le allineamento come un elemento es– senziale per puntellare le loro posi– z1on1. e) Che. di conseguenza, il partito e le masse non possono mai abdicare al principio che la lotta dei partiti della classe operaia è lotta per radicali mo– .dificazioni di struttura che « è sempre anche lotta per il potere... perché è una lotta che tende a portare alla di– rezione della società forze nuove, con– trastando, e distruggendo il potere di quelli che nel momento presente sono i gruppi più reazionari della borghe– sia». Passando a trattare della situazione politica italiana alla luce dei problemi posti dalla "distensione", l'on. Togliat– ti ed il documento finale del C.C. sot– tolineano: I) Che il vero siJ?:nifica to della "distensione" e della "pacifica coesi– stenza" è dato non già da un "conge– lamento" delle varie posizioni nel mon– do che si esprima nella formula « da una parte il socialismo dall'altra il ca– pitalismo. Il socialismo costruito dai co– munisti se ne stia -per conto suo e qui (in Italia), ,dove c'è il capitalismo, i CO· munisti non ci rompano più le scato– le ». Ma che pacifica. coesistenza e di– stensione significano che « si esclude un intervento diretto o indiretto di un paese nella vita interna di un altro pa~– se per imporre determinati indirizzi della vita economica. della vita politi– ca e della vita sociale ». Ma che « la lotta delle classi, e prima di tutto la lotta della classe operaia per il proprio. interesse immediato... non può finire sino a che esiste un paese capitalista, fino a che esiste il capitalismo ll. 2) Che tale lotta in Italia non può che trovare uniti comunisti e sociali– sti, . nonostante che « vi sono senza dubbio differenze abbastanza -grandi tra noi ed il PSI su varie questioni ll, perché cc trovi,amo una convergenza fondamentale nella richiesta di una lot– ta per la modificazione d·elle strutture c;conomiche {\el r~e~e e pi;:r i:~vvl}ntQ , delle masse lavoratrici, della classe ope– raia alla direzione della vita politica nazionale l>. • • Solamente uomini la cui linea politi– ca si fonda su cc desideri ll, anziché sul– la considerazione di elementi obbietti– vi di fatto, potevano scorgere in tali tesi sintomi di crisi, dai quali derivare nuove positive impostazioni di lotta su prospettive di centro-sinistra. Perché tali tesi, oltre che conferma• re la sostanziale continuità della linea politica del PCI, mostrano di aderire con realismo e tempismo alla situazio- •ne interna ed internazionale, quale questa si presenta al momento attuale. Il PCI non può avere timore della "distensione" e della ''pacifica coesi– stenza" p·er due ragioni. La prima, in .quanto le due for,mule sono il frutto di una scelta calcolata del comunismo internazionale - subita dall'occidente - intesa a spostare i ter• mini del contrasto con le potenze oc– cidentali dal terreno politico-ideologi– co al terreno economico ; considerato oggi dal comunismo più favorevole per realizzare consistenti progressi nella lotta a 1 l capitalismo. La seconda, in quanto tale scelta, pri– ma ancora che la « competizione paci– fica-» abbia preso consistente avvio. ha già ·determinato in tutti i paesi dell'oc– cidente - Italia compresa - fratture e sbandamenti tali da favorire l'impe– gno riconfermato delle forze comw 0 iste per un sovvertimento radicale delle strutture economiche e delle istituzio– ni politiche degli stessi. L'invito alla vigilanza ed alla azio- . ne, in questo caso, deve considerarsi un ~ichiamo ai éanoni più ortodossi. della . interpretazione marxista della capacità reattiva delle masse alle sollecitazioni esterne. Secondo tale interpretazione, infatti, le mass·e popolari, per loro natura, mancando della spinta dinamica dei partiti d'avanguardia operaia, .sono portate ad attestarsi su posizioni che, pur soddisfacendo ad alcune loro esi– /!enze fondamentali. 110n riortano mai ;,.l conse1:1Uimento de,!!:li obbiettivi fina– li dati dalla edificazione della società socialista. Ancora. Gli uomini del centro-sini– stra "sperano" anche che l'atmosfera creata dalla "distensione" favorisca, da un .lato, una nolitica rli "si1;ancia– mento" dell'on. Nenni dal PCI; dal– l'altro uno svuotamen.to della carica politica delle masse che ,!!:ravitano at– torno alle formazioni marxiste. Ma l'atmosfera creata dalla "disten– sione" fornisce proprio all'on. Nenni la ,!!:iustificazione definitiva per la ri– conferma della collaborazione operati– va con il PCI. Favorisce, come consee;uen'>'.a. l'a.ccen– tuarsi di una linea politica di lotta in-. transigente al "sistema", quale cruella che le due formazioni marxiste hanno . condotto in Italia dal 1944 ad oggi. Sulla prima constatazione non pos– sono esservi dubbi. Riccardo Lombar– rli sull'« Avanti ll del 10 ottobre u.s .. Nenni sull'« Avanti ll del .22 novembre u.s. e nel suo .discorso all'Adriano di R.oma,,da~no della "distensiQ1:1e" e del- pag. 13 la ."competizione pacifica" la stessa identica interpretazione che ne dà l'on. Togliatti, da noi sopra riferita. L'on. Nenni, da Venezia a Napoli, ha condotto la sua battaglia .di "differen– ziazione" fra il PCI ed il PSI sopratut– to sul tema deilla li1bera scelta dei •par– titi o·perai, nei vari paesi, della via che conclùde alla edificazione della Socie– tà socialista. Ma l'on. Nenni aggiunge, a completa– mento del suo schema politico: cc Il movimento operaio e socialista ha il suo obbiettivo insostituibile nella sop– pressione del sistema di classe capitali– sta, ha nella collaborazione con altre /orze politiche e sociali, un limite in– superabile nella opposizione alla socie– tà borghese e capitalista nel suo com– plesso ». (V. "Avanti" del 22-11-u.s.). Dal confronto di tale enunciazione con quella fatta dall'on. Togliatti a completamento della interpretazione ohe lui dà della "distensione", pure da noi sopra riportata, apparirà come, di fatto, ·essendovi una -precisa convergen– za sugli obbiettivi finali delle due for– ma~ioni politiche, non può che deter– minarsi anche una •sostanziale conver– genza tattica nell'impegno politico im– mediato. Convergenza tattica che in ogni oc– casione il PSI ha non solo ammesso ma ha giudicato essenziale, nella lotta con– tro le forze della reazione italiana; che non potrà essere vinta se non dallo sfor- • zo coordinato e 'concorde di tutta la classe operaia italiana. Convergenza tattica che ritroviamo sottolineata •a chiare lettere nell'inter– vento dell'on. Togliatti al C.C la do– ve egli si compiace di affermare: cc... v'è ( fra PCI e PSI) una conver– genza anche nelle 1·ivendicazioni par– ziali, che si esprime, del resto, nel· fat– to che il.Partito Comunista ed il Par- ' tito Socialista non soltanto nell'amhito dei sindacati, delle cooperative, ma nelle lotte reali del paese, si schierano abitualmente, nonostante Venezia e no– nostante Napoli, sullo stesso fronte l>. Il chiarimento di questo punto con– danna in via definitiva la "speranza" degli uomini del centro-sinistra di "ac– quisire" allo Stato democraticr, le mas– se socialiste, attraverso una "ardita'· politica di riforme che valgano a svuo– tare .la carica rivoluzionaria delle due formazioni marxiste. Ogni concessione, infatti, delle forze democratiche alle impostazioni delle formazioni marxiste, urta - come per il passato - contro il limite invalica– bile del finalismo marxista. Perché il PSI, come il PCI, non po– ne alla base della sua azione la rea– lizzazione integrale della costituzione repubblicana. Meglio, pone tale obbiet– tivo non come punto finale della sua azione, ma come tappa obbligata per il superamento della stessa verso la edi– ficazione della società socia,lista. A tale constatazione si può opporre - dal centro-sinistra - che sino a quel limite - integrale realizzazione degli istituti repubblicani - è dunque pos– sibile cercare una convergenza di sfor– zi, ahne~o con quella delle formazioni
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