l’ordine civile - anno I - n. 11 - 1 dicembre 1959
pag. 16 astratta considerazione, ma dall'ossen;a– zione di una politica colonialista che qualche stato europeo spera, a nostro avviso senza molte probabilità di suc– cesso, di proseguii-e anche dietro l'acco– gliente paravento di un ·J \tiand.at -o Fi– duciario. Mandati per periodi di cin– quant'anni, o senza fissazione del ter– mine finale, non rappresentano un gran– de contributo a un'ordinata evoluzione politica dei paesi arr~trati e alla chia– rezza dei rap po1·ti internazionali. * * * Abbiamo già chiarito che il riconosci– mento formale dell'indipendenza al nuovo Stato somalo lascia sussistere in quel territorio problemi di grande im– po1·tanza e dehca tezza per il suo svi– luppo e la sua stessa esistenza. La fine del mandato fiduciario dà vita ad un periodo in cui l'assistenza internaziona– le dovrà saper trovare nuove ed ade– guate forme che si inseriscano nella . . . ' nuova s1tuaz1one e garantiscano un ope- ra che rimane sicuramente indispen– sabile. • All'interno della Somalia il processo di evoluzione verso la formazione di una collettività modernamente organiz– zata non ha ancora raggiunto forme di solidificazione che possano essere ga– ranzia contro ogni processo involutivo. Sussistono tutt'ora le caratteristiche, nella stessa collettività, di sistemi so– ciali op·posti : da una parte la società « moderna », che esprime gran parte d·elle strutture del nuovo Stato, dall'al: tra la società tradizionale, o la « fore– sta » come viene pittorescamente chia– mata, ancora basata sul nomadismo e suH'organizzazione tribale delle « cabi– le », che sicuramente è in grado ,di in– fluenzare gran parte della popolazio– ne. L'evoluzione deve seguire la linea di un progressivo assorbimento della seconda « società >> nella prima. Que– sto però richiede la capacità di 1 que– st'ultima di svilupparsi su un piano di autonomia senza creare fratture profon– de e senza lasciarsi condizionare. Il ri– schio è, invece, proprio questo. Le lot– te fra le nuove forze politiche riportano nel gioco~ ridandogli un'autonoma po– tenza, che potrebbe divenire condizio– nante, il mondo tradizionale. Il duaHsmo si ripropone anche sul piano economico: tra un'economia pri– mordiale finalizzata alla ·sussistenza ed un inizio cli moderna economia di scam– bio nell'arnbito della quale _inquadrare la razionalizzazione dei processi pro– d~ tti vi. E qui è indispensabile avere un 'esatta coscienza dei limiti: non si può fantasticare su miracolosi progres- . . . . . . s1, ma agire, giorno .per giorno, JD quei settori nei quali si concretano le poche ricch~zze della Somalia. Esiste però una stretta concatenazione tra l'evoluzione sociale e quella economica. Le forme di sviluppo dell'agricoltura e dell'alleva– mento del bestiame, che rappresenta la più sicura 1·icchezza s·omala, potranno trovare concreta realizzazione solo a se– guito di un ,progressivo processo di stanzializzazione delle popolazioni. Per quanto riguarda poi la coltivazione del– le banane, che rappresenta il settore su cui più facilmente s1 soffermano gli os- BibliotecaGino Bianco servatori superficiali, si dovrà sicura:– mente andare molto cauti, curando· di non . falsarne il ruolo e l'importanza. A questo proposito ci pare che una dichiarazione rilasciata recentemente a Mogadiscio dal ministro Taviani, in ba– se alla quale l'Italia si sarebbe impe– gnata, :inche dopo il J 960, ad assorbire la produzione bananiera, sia per lo me– no azzardata~ e non vorremmo che essa fosse stata inavvertitamente influenzata da interessi privati italiani che con la Somalia ed il suo sviluppo autonomo ed èquilibrato non hanno nulla a che fare. EGITTO-SUDAN Le acque del Nilo La R.A.U. è riuscita a concludere fi– nétlmente l'acco1·do col Sudan per le acque del Nilo : è un risultato cui N as– ser attendeva già fin dal lontano 1953. Le trattative però furono interrotte e sorsero difficoltà che giunsero fino a una forma violenta, poi si ebbe il colpo di stato a Khartum. Ed ecco che final– mente, riprese le fila, il Cairo e Khar– tum hanno trovato il punto di incontro. L'accordo stabilisce anzitutto che il volume finora utilizzato rispettivam·en– te dai due Stati è un be.ne irreversi– bile. Le acque del Nilo sono state fino ad oggi utilizzate per 48 miliardi di metri cubi dall'Egitto,. e per 4 dal Su– dan. Si stabilisce quindi, per l'utiliz– zazione ulteriore delle acque, che si possa costruire l'alto sbarramento di Assuan, primo anello di una catena di altri sbarramenti previsti in Egitto. Il Sudan, dal canto suo, potrà costruire uno sbarramento a Roseires sul Nilo Azzurro e gli altri provvedimenti utili alla valorizzazione della sua quota. La quantità, poi, di acqua acquistata dallo sbarramento di Assuan, calcolata in 22 miliardi di mc. sarà ripartita in 14 1/2 alla R.A.U. e 7 1/2 al Sudan e così proporzionalmente rispetto ad eventua– li ulteriori accrescimenti. -Norme transi– torie e indennizzi al Sud,an per i lavori di Assuan sono previsti parimenti. inol– tre sj è pensato allè « acque perdute », c-he ·,si -impaludano. B Sudan, per que– sto, si impegna a lavori di recupero, cui potrà contribuire ca pitale egiziano. Per i lavori è stato deciso di costituire un organismo misto -paritetico per le competenze tecniche con sede al Cairo e a Khartum. Questo accordo è avvenuto senza pre– via consultazione del paese, ove il Nilo– nasce, con uno dei suoi più importanti rami: l'Etiopia. E questa omissione ur- la evidentemente contro il diritto ben chiaro di natura e contro la convenzio– ne di Ginevra de'l 1923 per le acque del lago Tana, nel Gogigam, donde pro– viene il Nilo Azzurro. lnohre attraver– sano l'Etiopia anche altri affluenti, fra i quali l'Atba-ra, che nasce a sud del– l;Eritrea nella zona di Gondar. Spinto dalle necessità economiche e demografiche, la R.A.U. ha ignorato ac– cordi prece·denti e diritti ed ha proce– duto aHa stipulazione appena ristabi– lite le regolari relazioni col Sudan. -- ........., .. t ordine civile L'Etiopia allora ha reagito dichiarando che si accingeva a procedere alla valo– rizzazione delle acque nel suo territorio e al tempo stesso rimetteva ai due Stati del nord due me_moriali in mertio. La faccenda minacciava di creare se– rie dHficoltà fra i tre Stati con.. il con– seguente 'prosciugamento dei fondi este. ri promessi, poichè c'era stata una di– chiarazione anglo-americana del 1955, che condizionava gli aiuti all'accordo fra gli interessati. Il Sudan reagiva progettando imme– diatamente una diga a Roseires utiliz– zando il Nilo Bianco e accrescendo il programma di valorizzazione insieme alla costituzione di una riserva nella Gezirah di tre miliardi di mc. Con que– sta mossa il Sudan si è allineato con l'Etiopia impedendo un fatto compiuto che ponesse l'Egitto in condizione di rivendicare dei surplus, che al momen– to presente ancora non sono utilizzati dagli· altri due aventi diritto. Ora però l'accordo intervenuto ha appianato gli . eventuali inconvenienti nel settore. egizio-sudanese, in cui ap– punto si prevedono quote ulteriori di sfruttamento e la loro suddivisione pro– porzionale. Queste però non risolve il problema, ma anzi lo complica, in quanto il Sudan si è di nuovo allineato con la R.A.U. e si trova ora di fronte: Etiopia, Africa Equatoriale francese, Congo e Uganda. Allo stato presente della questione si augura ·negli ambienti internazionali che si proceda, prima di trovarsi dinan- zi a fatti compiuti, alla costituzione di - un'amministrazione mista delle acque del Nilo, con i rappresentanti dei paesi interessati e di tecnici stranieri, con la asssitenza di enti internazionali come l'O.N.U. e la F.A.O. La R.A.U. però persegue la sua via e ha iniziato la corsa. N asser ha infatti inviato a Mosca un uo.mo di fiducia, già caduto in disgrazia, Salah Salem. Si vedrà se nel nuovo clima stabilitosi fra R.A.U. e URSS il plenipotenziario troverà porta aperta più del precedente gen. Amer. Il progetto di Assuan do– vrebbe esser varato al più presto con capitali in grossa parte sovietici. Se an– che questi aiuti saranno accordati da Mosca, quale sarà la contropartita? E gli anglo-americani, cui potrebbero ac– cordarsi i franco-helgi, che atteggiamen– to terranno? COMUNITA' EUROPEA ~Gli indesiderabili"? Il comportamento di tutti i governi italiani, succedutisi dalla fine de1la guerra ad oggi, nei rapporti coi gover– ni spagnolo ·e portoghese, è rimasto co– stantemente ispirato· ad un freddo di– staceo, suggerito non tanto da obiettive ragioni contingenti di politica interna– zionale, quanto da un atteggiamento ideologico, trasmesso ai governi dai partiti generatori, implicante una pre– giudiziale democratica e antifascista as– sunta a criterio distintivo come per le. relazioni tra i partiti all'interno, così anche per quegli stati. Avviandosi a maturazione, auspice la
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy