l’ordine civile - anno I - n. 8 - 15 ottobre 1959

l'ordine civile libera collaborazione { Partnerschaft). Si deve inoltre ricordare che è .di que– sti giorni la notizia che in Svizzera si sono riuniti a 'Convegno rappresentanti del socialismo tedesco, austriaco e sviz– zero per la ricerca di una intesa con la Chiesa cattolica. Al convegno, cui han– no partecipato in veste non ufficiale an– che dei religiosi, è stata auspicata una più -strerta comprensione e, se possibile, una collaborazione co :t1.la Chiesa, cui sono riconosciuti i meriti della sua mis- 5ione, mentre ai cattolici è riconosciuto l'attivo impegno ·sociale e la loro re– sponsabilità nella vita ·politica odierna. Come era lo!!:ico nreve,fore, le reazio– ni al documento della S.P.D. hanno a– vu_to ampie risonanze sul piano interna– zionale. Il partito {ora) no polare so– cialdemocratico tedesco è di ii;ran lunga il niù forte fra aueJli dei sei paesi del MEC, e al di fuori della cortina di ferro, rappresenta assieme al partito la– buri~ta in1rlese. il più numeroso partito socialista· dell'occidente. Quali sono ora -le prospettive che nel 1961 i socialdemocratici avranno di battere i-1 partito del Cancelliere? Cer– tamente si è tentato -di sountare nume– rose lance del forte schieramento della democrazia cristiana tede~ca, far,enrlo cioè proprie molte posizioni c.n.v. Ouesto è stato certamPnte un sirrni-fica– tivo passo avanti nf'lh comnren~ione dello ~t~to d'animo dell'elettore te1le.<1co, che nella stra!!:rande maiza:ioran:,;a è sod– disfatto della propria sit11azi.one econo-– mica e teme avventure di auahiasi ge– nere. Tuttavia ci sembra che l'ostacolo quasi insormontabile per la socialdemo– crazia tedesca sarà coi.tituita nel 1961 dalla potente person:i lità dei due mag– giori uomini della D.C. •tedesca, Ade– nauer ed Erhard: il primo che nr~prio in queste settimane ha visto ranidamen– te risalire la propria popolarità dono la visita di Eisenhower, il secondo che re– sta pur semore l'uomo del miracolo economico tedesco. COMUNITA' FRANCESE Anche il Mali indipendente Gli ultimi sviluppi della situazione in seno alla ,Comunità franco-africana sembrano confermare la previsione di un graduale avviarsi delle popolazioni africane verso _ la completa indipen– denza. Negli ultimi giorni del mese scorso,_ il Presidente dell'Assemblea Generale del Mali, Leopold Senghor, parlando a Dakar, ha annunciato che la Fede– razione del Mali intende chiedere l'in– dipendenza per il 1960. Della ·Comunità, come è noto, fanno parte 13 stati. In pratica essa compren; de tutti i territori dell'A.O.F. e della A.E.F. che hanno aderito alla Comu– nità, ad eccezione della Guinea che, sotto la direzione di Sekou Touré, ha .res·pint9 l!l costituzione. I nuovi stati o vv ~ CO della Comunità sono autonomi ed han– no una propria amministrazione per gli affari interni, mentre gli affari co– muni, quali la politica estera, le que– stioni economiche e monetarie, la di– fesa, la _rappresentanza diplomatica, ecc., continuano ad essere in mano fran– cese. Il Mali è composto dal Senegal e dal Sudan francese. I due paesi rappresen– tfmo per popolazione e per estensione circa un 30% dell'Africa Occidentale francese: L4 milioni. di Kmq su 4,7 e circa 6 milioni di abitanti su 17,7 mi– lioni. I due paesi hanno caratteristi– che diverse. Il Senea:al ha una superfi– r,ie circa 6 volte inferiore a quella del Sudan ed ha una densità di circa 10 abitanti per Kmq contro una densità rii 2.9 nel Sudan ed è indubbiamente il più ricco dei due. 11 Senea:al ha una forte produzione di arachidi che fino ad ora è stata pressochè interamente acquistata dalla Francia. Quella -delle arachidi è la nrincinale coltura rlel pae– se e il pericolo di basare tutta l'econo– mia su un solo tipo di coltura è stato avvertito e si sta cercando di ovviare all'inconveniente al fine di rag;iriunge- 1·e l'indipendenza sul piano economie~. Quanto al Sudan, esso riesce arl e•oor– tare una piccola quota di arachidi con la auale paga le sue modeste impor– tazioni. Principale sosleni tore della causa rlel Mali è stato Leopold Senirhor H rruale ausnica in so•tanza una formula di con– federn~ione. Seno-l-1orè ancl1e preoirlen– te del Partito della Federazione afrfoa– na. il -cui ohiPttivo con«i•te nella rea– li:,;:,;a:,;ione dell'unità afri,-,:ma su biise nazionale e nd auarlro di una confe– derazione. Il Mali, nel nemiero di Sen– /!hor, rappresenta app11nto il primo paoso ver.•o una !YTande as•'l~Ìa:,i(lne ~fricana di stati lihe1·i che formereb– bero. su una base cli e<Y113.g-]j ,mza, una conferlerazione con la Francia metro– J.w1itana. ' L'azione di Sern,hor è stata vivamen– te contra1<t>1tada Felix Honuho11et-Boi– l!ny, nresidente del Consirrlio della. Co– sta d'Avorio, il anale è fa11tore dello status quo. Houphouet-Roi!my, dono qualche insuccesso inizi:i 1 e. ha rere11ne– ra to terreno e J,~ tratto rhlla. SU/1 il Ua– homev, l'Alto Volta e il Niger. Al ri– .~uardo, per avere un quadro dei fer– menti. che a.l>:itanoora auesta parte rlel– l' l\frica. s:u;.. hene tener pre•ente che Hounho11et-Boiimv .•i trova a dover lot- 1-nre anche· contro il movimento •pana– Hcano rli ~P'lcon Tmm~ ( r..11inf'::t) e di J\T1"rn1~:> h (Ghana). L'obiettivi) ,-1; H m1- nl 1 011et-Boiimy è in sostanza l'unità del– ]' Africa. ma nel auarlro economico e n" litico deila Comunità. La irnrtata dPlla decisione del Mali di chiedere l'inrlipendenza per il 1960 diventa più evidente se si tiene conto che l'anno prossimo anche la Nigeria, il Togo e il Camerun diventeranno indi– pendenti. La richiesta della Federazione del Mali non può rimanere inascoitata da parte francese in quanto la -Costirtuzione pag. Ì7 approvata con il referendum del set– tembre 1958 prevede che i paesi della Comunità possono passa-re liberamente dallo statuto di autonomia aUa piena sovranità. i;;~ l'annuncio non ha costituito una ,:orpresa vera e propria in quanto gli orientamenti del ,Mali erano già noti, nessuno tuttavia prevedeva una decisio– ne così rapida e a breve scadenza. I ri– ,:uJ.tati della conferenza di Tananarive e della successiva riunione del consiglio esecutivo della comunità a Parigi ave– vano anzi 'iudotto a prevedere un •certo rallentamento nell'evoluzione po-litica dei paesi africani. T,1. decisione del Ma-Ii contribuirà an- - che essa ad accelerare l'emancipazione nolitica del continente africano e non è ila escludere che anche il -Niger, l'Alto Volta ecc. seguono l'esempio del Mali e, degli altri paesi. Ciò sembra mostrare che j popoli non si contentano di una libertà a metà, ~onostante i segni di buona volontà da parte della Francia. Il ragiiruppamento franco-africano sembra così assumere una forma diversa da quella che· aveva un anno fa. Ciò però non significa che i legami che uni– vano la Francia ai suoi ex possedimenti africani verranno annullati: ci si avvie– rà infatti verso una s_pecie di Com– monwealth. Del resto i paesi africani non hanno nascosto che hanno bisogno dell'aiuto della Francia e dell'Europa per superare senza troppi inconvenienti il periodo di transizione dello status di teritori sotto tutela a quello di stati in– dipendenti e sovrani. Ad un recente conii;resso di parlamentari europei ed africani svoltosi a -Cannes, non è man– cato chi, d~ pa-rte africana, ha rilevato che sul piano economico la conquista dell'indipendenza si è tradotta per gli africani in un aumento delle -spese ed in una riduzione delle entrate. Una col– laborazioné tra paesi europei ed afri– cani sarebbe quindi non solo possibile, ma potrebbe anche risultare vantaggio– sa ner tutti. MONDO ARABO La Libia Il problema che si affacciò imme– diatamente all'orizzonte del nuovo Sta– to libico, appena nato, fu quello finan– ziario. Come poteva mantenersi un Pile• se, che aveva poco più di un milione di abitanti senza industrie, senza un com– mercio attivo, con un'economia soltan– to agric_ola e pastorale appena bastante per il mercato interno, e ,con una popo– lazione particolarmente depressa. Dove trovare i cespiti necessari per vivere e far funzionare ingranaggi amministra– tivi e po-litici, per mantenere un eser– cito, pyr attrezzare il paese di- quanto aveva bisogno è attuare la ricostruzio– ne del dopoguerra? -Ed oltre a ciò, a'1tri problemi si affacciavano all'orizzonte. Non ultimo quello dinastico, con una duplice preoccupazione: un re anzia– no e senza figli, per giunta un re non gradito alla parte più progredita della

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