l’ordine civile - anno I - n. 5-6 - 15 settembre 1959

gnerebbe or.mai entrare nella parte tecnica della imposta– zione della autoi_nchiesta e dell'auto-programmazione. Ma la– scio questo lavoro per una seconda fase a cui ci potremo ac-, cingere se Ella si troverà d'accordo in via di massima sulle osservazioni che ho svolto in questa lettera-fiume. Mi limiterò pertanto ad alcune affermazioni di carattere generale che servano a darle una indicazione orientativa sul mio pensiero a questo proposito. Vediamo in primo luogo l'inchiesta. « Economie et Humanisme » dovrebbe, a mio avviso, ispi– rarla ai seguenti principi: 1) l'inchiesta non serve soltanto a conoscere, ma a trasformare la comunità; fare l'inchiesta e conoscere diffusamente i risultati deve portare la comunità a prendere coscienza di sè stessa, dei propri bisogni e delle proprie possibilità entro se stessa e nel mondo che la cir– conda; 2) pertanto si deve tendere ad affidare l'inchiesta a: quadri locali, che sappiano trasformarla in un'operazione per– manente della comunità; 3) l'inchiesta non è che la premessa, continuamente rinnovata, di una programmazione pure ess_a permanente dello sviluppo della comunità. L'inchiesta, quin– di, tende alla programmazione dello sviluppo e costitui,sce l'operazione con cui la comunità conosce le proprie risorse, pone le basi per la determinazione pratica degli obiettivi e prevede i fattori limitativi,. o strozza·ture, del processo di svi– luppo; 4) risorse e strozzature devono essere riconosciute dal– l'inchiesta non soltanto sul terreno economico, (fattori pro– duttivi, reddito, investimenti, consumi, risparmio, ecc.), ma anche su cinque altri aspeHi che qui elenco : - demografico-fisico ( incremento e decremento della popolazione in generale e delle forze di lavoro in particolare; eventuale invecchiamento; stato di salute; denutrizione, ecc.); - culturale-religioso ( atteggiamento generale intellet– tuale e morale di fronte alla vita, al lavoro, ecc.;· spirito im– prenditivo; spinto associativo; cultura generàle; cultura tecnica e addestramento professionale, ecc.); .....:... sociale ( vitalità e decomposizione delle strutture so– ciali esistenti; equilibrio o oppressione ,di classe; classi usu– raie; clientele; mafia; mobilità sociale, ecc.); - politico ( vitalità o meno dell'iniziativa politica e del– la relativa organizzazione: partiti, elezioni; fiducia o meno nelle rappresentanze politiche; spiccato senso di partecipa– zioni o rifiuto in ignoranza di partecipazione alla comunità nazionale, ecc.); - istituzionale ( organizzazione e distribuzione della proprietà favorevole o meno all'attività economica e alla co• municazione sociale; leggi e costumi sull'organizzazione del– l'impresa e dell'attività economica in generale; leggi e costu– mi della famiglia; consistenza ed efficienza delle ammini– strazioni locali;- vitalità ed efficienza, o meno, -dei rapporti tra amministrazioni locali e centrali, accentramento o decen– tramento, ecc.). L'inchiesta costituisce insieme un inventario continua– mente aggiornato e una valutazione delle risorse e dei limiti della comunità che condizioneranno quantitativamente, ed an– che qualitativamente, il processo di sviluppo e la relativa pro– grammazione. Tale inventario-valutazione non dovrà natural– mente essere fatto soltanto per ognuno dei sei aspetti sopra indicati, considerato a sè stante, ma anche per la posizione relativa che ognuno ha rispetto agli altri. E' infatti evidente, anche se non sempre consi,derato, che l'abbondanza e la defi– cienza di ognuno dei fattori costituisce una facilitazione o una limitazione allo sviluppo di tutti gli altri. E in definitiva lo sviluppo della comunità non potrà che seguire in ogni momen– to il ritmo imposto dal fattore scarso. Ma la relatività della posizione dei diversi fattori sarà soprattutto valutata nella programmazione dello sviluppo. L'auto-programmazione costituisce senz'altro l'operazione più importante per la trasformazione e lo sviluppo_ della co– munità. Si può dire che quando una comunità sia giunta ad una avanzata attuazione dell'auto-programmazione, essa è già molto avariza·ta anche nello sviluppo : forse essa non avrà • ancora raggiunto vistosi risultati economici e poli_tici, ma cer– to ha già superato il punto morto della stagnazione, rove– sciato la spirale depressiva, posto su ,solide basi il processo d.i espansione. \., L'auto-programmazione non potrà dunque essere orga– nizzata fin dal primo momento, almeno nelle comunità molto arretrate. Ma fin dal primo momento ogni operazione volta allo sviluppo delle comunità dovrà tendere all'auto-program– mazione. Parliamo ora ,di questa. Anche ·per « Economie et Huma– nisme » il vero passo avanti - secondo il mio punto di vista - non consisterà tanto nel perfezio_nare i criteri d'inchiesta, che già sono avanzati e bene orientati, ma nel proporsi di concepire e di portare ad attuazione nelle comunità l'auto– programmazione. Questo obiettivo è determinante anche per il cambiamento di atteggiamento nell'azione di inchiesta. La programmazione comincia dalla determinazione degli obiettivi. Poichè gli obiettivi costituiscono la mediazione sto– rica concreta fra la tensione all'indefinito sviluppo e i limiti posti dalle effettive disponibilità di risorse materiali e imma– teriali, ecco che la scelta degli obiettivi implica una scelta nella combinazione delle risorse e impone un superamente di quel tanto di estremismo che precedentemente notavo essere insito nella dottrina dell'economia dei bisogni. Vi saranno da determinare obiettivi strategici, e questi avranno quel carattere globale che ho indicato nelle pagine precedenti, ossia saranno tali da involgere insieme allo svi– luppo economico, lo sviluppo sociale, politico, culturale, isti– tuzionale. Entro gli obfettivi strategici, si dovranno detenni– nare degli obiettivi « operazioni » che per la massima parte saranno obiettivi da raggiungere nei singoli settori o aspetti dello sviluppo della società. Essi consisteranno in definitiva nella individuazione e nel superamento dei fattori limitativi dello sviluppo là ,dove essi si potranno via via manifestare. ·La programmazione continuativa dello sviluppo non è che la pro– grammazione del.la sempre rinnovata eliminazione delle stroz– zature. Perciò la programmazione costituisce la controfaccia in positivo dell'inchiesta attraverso cui si accertano e si va– lutano le risorse e gli ostacoli. Pertanto la programmazione che io auspico possa essere promossa all'interno delle comunità da « Economie et Huma– nisme » dovrebbe ispirarsi ai seguenti principi: 1) la pro– grammazione d-eve costituire un'operazione permanente della comunità, perchè gli obiettivi non sono che tappe successi– vamente determinate nella via indefinita dello sviluppo e, d'altra parte i fattori limitativi continueranno a ripresentar– si ora in questo, ora in quell'aspetto, economico, o culturale, o politico, o istituzionale, o sociale; 2) l'auto-programmazio– ne di comunità dovrà essere perenne anche per un altro mo– tivo : cioè per il fatto che essa si presenterà come sollecita– zione e insieme come risposta alla perenne iniziativa statuale di una politica di sviluppo; ,3) l'auto-programmazione dovrà perciò tendere a regolarsi non soltanto in base alle risorse ed esigenze locali, ma anche in base alle risorse ed esigenze più _vaste del mondo circostante su cui si fonda la più ampia pro– grammazione di sviluppo nazionale o internazionale. In tale modo ·dovrà tendere al superamento di ogni possibile cam– panilismo ed estremismo isolazionista; 4) l'auto-programma– zione, come già l'inchiesta, non dovrà riguardare soltanto l;a·– spetto economico, ma anche gli altri cinque aspetti fisico– demografico, culturale, politico, sociale, istituzionale, prefig– gendosi l'espansione bilanciata dei diversi aspetti, onde evi– tare che il ritardo di taluno di essi provochi delie crisi strut• turali -e rovesci il processo di sviluppo avviato. In que.sto senso la programmazione dovrà prefiggersi specificamente la com– binazione bilanciata di questi sei aspetti o fattori principali al fine, come si diceva, del raggiungimento degli obiettivi stra– tegici; 5) l'autoprogrammazione delle comunità dovrà essere avviata mediante la sollecitazione e l'assistenza di apposite organizzazioni come •« Economie et Humanisme », ma queste, a loro volta dovranno mettere ogni -cura· per affidare la pra– grammazione stessa a quadri locali, e la loro opera, in so– stanza non consisterà in altro che nella formazione di quadri locali per l'autoprogrammazione. Altrimenti le organizzaziòni assistenti, invece di essere veramente tali, diverranno un'altra sorgente di imposizione. Se invece rimarranno fedeli al com– pito di formazione di quadri organici delle comunità tanto per l'auto-inchiesta che per l'auto-programmazione, esse di– venteranno una potente molla di iniziativa associativa, pro– duttiva e veramente creatrice della polis.

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