l’ordine civile - anno I - n. 4 - 10 agosto 1959
l'ordine civile pag. 5 -------------------------------------- inche concede ma nella direzione di Colui che niente ha promesso perchè avessimo il Tutto? • Come spiegare che il nostro tempo ripropone la tentazione che Gesù ha vinto nel deserto quando il principe di questo mondo lo invitava a trasformare le pietre in pane? Pare che la nostra società voglia soltanto trasformare le pietre in pane perché della parola non sa che farsene. E' il momento storico in cui i fatti sono la nuova verità e colui che impugna la Parola perché continui il messaggio di verità viene considerato nel miglior dei casi un astratto, cioé uno fuori del tempo. Quanti cattolici per debolezza di Fede o per pietismo hanno subito la tentazione di anteporre gli aspetti sociali del Cristianesimo alla sua essenza credendo ~he i « poveri » siano l'umanità di Cristo e facendo del cristianesimo una formula per separare gli uomini dagli errori del tempo e perchè siano sazi e buoni. Crisi religiosa è la diffusa diagnosi ed a questa crisi molte sono le risposte che si sono tentate e che si tentano ma la più diffusa e la più impegnata è quella della « testimo– nianza». Per un mondo che si accaparra i beni bisogna che ci sia qualcuno che soffre la-povertà, che vive di povertà, che • parla di povertà, che accosta la povertà: ma la povertà deve essere vista come protesta tacita o clamorosa, nei confronti del cristiano ordinario, per creare la figura dell'uomo spi– rituale a livello del nostro tempo. Un uomo spirituale che sia strumento di salvezza del mondo e della Chiesa stessa senzà confondersi con il mondo e con la Chiesa stessa perché e l'uno e !'.altra sono corrotti. L'uomo spirituale che vive una religione « pura », una religione per privilegiati, una reli– gione da « santi», una religione da « cenacolo ». . L'atto di nascita di questo uom~ spirituale scaturisce da un duplice errore: credere che non vi siano nel mondo pos– sibilità di bene, credere di essere stato scelto, per una mis– sione, da un segno misterioso di Dio. Questo uomo spirituale nel mentre crede di essere legato ad una posizione di eroismo si costruisce un itinerario di evasione poiché tutto ciò che ci isola dal mondo è, evasione perché Dio non ci vuole separati dal mondo: « Voi siete nel mondo ma non siete del mondo ». La religione indica un duplice rapporto: il rapporto con il mondo ed il rapporto con Dio cioè la capacità di legare le cose del mondo a Dio. Ci si unisce a Dio non come .dei separati del mondo ma come uomini di questo mondo. , Questo uomo spirituale si é costruito una sp.ecie di nir– vana intellettuale in cui sviluppa il dialogo con Dio e con– suma la sua interiorità in promesse, in risoluzioni eroiche, in desideri brucianti e nell'orrore del mondo. E' un uomo spirituale che propone al mondo un modello inaccessibile, addirittura superiore al modello proposto da Cristo, un ideale di perfezione improponibile e che la Chiesa guarda con sospetto. La sua goffa e pericolosa presenza nel temporale, con alternanze che vanno dalla timidezza alla prepotenza, sono prova di una errata concezione della religione malgrado tutti i suoi sforzi ascetici. Il nostro tempo ha visto nascere un vero esercito di « con– templativi », di •«mistici », che sono guidati da un capo ispi– rato e tutti hanno la s,tessa radice anche se si esprimono in m:aniera differente. L'area spirituale di questi gruppi non è l'area che possa contendere al principe del mondo il campo. Bisogna proporre un modo di essere che sia non la separazione dal mondo ma la capacità di interpretare la •propria missione che è sì quella di abbandonarsi a Dio nella Fede, di diventare noi stessi in Cristo attraverso una libera accettazione di Cristo, attraverso la nostra integrazione nel Suo Corpo. Non può esistere una maniera di appartenenza all'ordine di Fede che sia separazione dall'ordine naturale e viceversa; l'esperienza è relazione dei due ordini. Ogni esperienza che sia fuori di questa per il cristiano diventa un'inutile pas– sione, un gioco psicologico in cui si inventano mistici richiami. Uno degli elementi più importanti della vita inte– riore é la capacità di rispondere alla realtà, ma per unifor– marsi ad essa ; per condurla ai fini voluti -dal Creatore. Bisogna incominciare a disimparare la nostra maniera ,;bagliata di vedere, gustare, percepire sentire e così via e acquistarne un po' di queUa •giusta. Se la realtà ci disgusta e solo per questo ce, ne distac– chiamo, vuol dire che è più forte della nostra Fede. Ogni tentativo di crearci un ordine particolar-e è un'evasione di comodo, mentre l'esercizio di una volontaria tensione di preghiera o di ricerca crea l'illusione di una maggior Fede e di un maggior abbandono in' Dio. Questo spesso è l'equivoco delle spiritualità che sono fio– rite con la preoccupazione di essere la << testimonianza della Fede JJ nel nostro tempo come se la Chiesa non fosse Essa la testimonianza della Fede. Equivoco che ignora la diffi.denza di sè ed ingrandisce la difiìdenza verso gli altri. Equivoco che può generare illusori primati spirituali, che può fare subire la suggestione delle apparenze e la tentazione di non appoggiarsi totalmente alla Chiesa che è sempre nella pienezza dell'unione allo Spirito. Per costoro questo è H tempo -delle « vocazioni straor• dinarie JJ: è il tempo dei << santi in pantaloni JJ e dei « preti in tuta JJ. Ma su questo argomento bisogna ritornare quanto prima. BANCA COMMERCIALE ITALIANA BANCA DI INTERESSE NAZIONALE lio eca inobi neo
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