l’ordine civile - anno I - n. 4 - 10 agosto 1959
l'ordine civile elementi che per gli uni e per gli altri si presentano con 1 stesse caratteristiche. 2) Che dal travaglio in atto sembra delinearsi una so; luzione -di crisi comune per gli uni e per gli altri, tendente alla fine del processo, alla creazione di nuove forme di orga~ nizzazione della società, sostànzialmente eguali per i paest dei due grandi blocchi. 'l I due elementi che spingono alla crisi ritengo sia possi. bile così in-dividuarli : I 1) progressiva incapacità delle istituzioni politiche tral dizionali dei paesi dell'Oriente e dell'Occidente, a contenere e risolvere le esigenze nuove che sempre più si affermano 4 pesano fra le grandi masse di cittadini degli stessi. ' i 2) Incapacità delle istituzioni tradizionali a comporre m modo organico e ri olutivo il contrasto che ogni giorn() di più si accentua - nel progredire verso il predominio d~ fatto all'interno delle comunità - .fra le masse di cui sopra;, forti del diritto che gli deriva dal numero e dal rappresen'– tare in modo più cosciente la « volontà generale » ; e la mi!– noranza ristretta dei tecnici e degli scienziati, che ogni giornQ di più prendono coscienza di essere i veri arbitri dell'avve– nire, ed in forma sempre più marcata pongono la loro can– didatura alla guida del futuro dei popoli. • L'elemento che giustifica la probabile soluzione unitaria della crisi, è dato dal fatto che nei paesi dell'Oriente come in quelli ,dell'Occidente prendono sempre più consistenza 1~ forze organizzate della tecnica e -della scienza, che ogni giorno più sembrano condizionare - fuori di ogni schema politico ed ideologico tradizionale - le dirigenze politiche, versò soluzioni -di fatto dei grandi problemi di politica e di econo'– mia, che si discostano in misura eguale sia dagli schemi pro:– pri della società occidentale che da quelli pseudo-socialistli che reggono le comunità Orientali. • Non v'è oggi nei paesi dell'Occidente chi non senta l~ precarietà degli istituti politici tra,dizionali a rappresentare e contenere in modo organico la spinta che deriva dalla pres~ di coscienza culturale e politica delle grandi masse. Queste, ogni giorno di più, sentono i limiti insiti nell~ capacità rappresentativa dei parlamenti e dei governi, nei qua– li la volontà pop&-are viene filtrata dalla personalità dei rali– presentanti eletti, e spesso da questi alterata. • 1 • Da tutto questo ne deriva quel moto centrifugo che sem– pre più allontana le masse dagli istituti, ne deriva il costi– tuirsi ed il rafforzarsi di quegli strumenti di pressione d:i massa che sono i sindacati e le organizzazioni. di categoria:; che giocano un ruolo sempre più determinante nella vita delle comunità, che sempre più condizionano, snaturandola, la funzione degli organismi -di rappresentanza. I E' la crisi dello Stato di diritto, che viene scosso ogni giorno di più -da un elemento dinamico, che tende a rompere la sua staticità codificata, per trasformarla in un moto teso ad un adeguamento costante di istituti e di valori. Nei paesi dell'Oriente tale processo è meno evidente mjl non meno reale. Il trasferimento di potere - per ora solamente ·ammini– strativo - operato in Russia con la decentralizzazione delle strutture direttive industriali, che ha profondamente modi– ficato la natura dei rigidi apparati centralizzati degli orga– nismi economici e di pianificazione voluta da Stalin; la fine dei centri tecnici statali ed il cambi_amento di rott~ operato in politica agraria - tutte cose mascherate sotto pretesti di natura puramente organizzativa - nella realtà appaiono co– me derivanti dalla pressione esercitata sull'organismo sociale ed economico del paese dalla presa di coscienza delle grandi masse, che opponevano una resistenza sempre più accentuata ai programmi economici ispirati ai rigidi canoni politici del partito e dello stato socialista. . Quanto al contrasto che, in mo-do sempre più evidente, si va accentuando in tutti i paesi dei due grandi blocchi mon– diali, .fra le masse da una parte ed i gruppi di tecnici dall'al– tra, per il controllo di fatto degli indirizzi economici e politici delle comunità -nazionali, ogni giorno -di più affiorano ele– menti che danno conferma dello stesso. Il rilancio in grande stile presso tutti -i grandi paesi del blocco Occidentale del così detto ,cc produttivismo sociale ll al- pag. 19 tro non appare se non il tentativo di orientare il corso della politica economica, con i -conseguenti riflessi in politica in– terna ed estera, sui binari ,di un tecnicismo e scientifismo as– soluto; destinato, in un futuro più o meno prossimo, a con– solidare il ruolo direttivo che i gruppi tecnici già esercitano nel quadro della politica generale dei vari paesi. Che tale indirizzo sia un indirizzo univoco e non me– diato, lo dimostra il fatto che gli interessi dei tecnici sem– bràno coincidere con gli interessi -delle grandi masse popo– lari sino a quando le contingenze favorevoli di carattere in– terno ed internazionale lasciano un largo margine di manovra e di utile per i due gruppi. Ma allorquando le contingenze interne ed internazionali accennano a mutarsi in peggio ecco che l'indirizzo dei tecnici muta, ·i-n un senso che sempre tende a salvaguardare in una prospettiva unilaterale e non mediata gli interessi di gruppo; anch_e se questo avvenga a spese esclusive delle grandi masse. Tutto questo può essere graficamente dimostrato da un esame, anche rapido, degli eventi che hanno caratterizzato la vita dei paesi occidentali negli anni dal 1950 al 1958, con– trassegnati dall'alternarsi di un periodo di prosperità gene– rale con un periodo di parziale crisi economica. Ed i governi e gli istituti tradizionali dei paesi dell'Oc– cidente appaiono impotenti a modificare o attenuare tale stato di cose, quando, caso della Francia, non siano espres– sione addirittura più o meno fedele della· nuova classe di tecnici. Passo ora ad illustrare l'ultimo punto. Nei paesi dell'Oriente e dell'Occidente molti eleme:µti di valutazione fan.no propendere per la tesi -che la soluzione della crisi delle istituzioni si avrà con il concretarsi di nuove f.orme -di organizzazione sociale e politica degli stati, egual– mente lontane da quelle tradizionali dei paesi dei due grandi blocchi, quanto simili, nel punto finale, per i paesi dell'O– riente come per quelli dell'Occidente. In ordine di importanza tali elementi sono: I) Il progressivo affermarsi di una classe di tecnici sempre più specializzati, cosa che accentua ogni giorno di più 11 distacco degli stessi dalle grandi masse, anche sul piano culturale ed umano. 2) La tendenza dei processi produttivi moderni a di– peudere sempre più dalle elaborazioni tecniche e scientifiche, elaborazioni che tendono, a loro volta, a rafforzare le posi– zioni -dei tecnici nelle stesse. 3) L'incapacità progressiva dei sindacati a battersi van– taggiosamente contro le tesi globali che sono alla base del processo di sviluppo della economia moderna; cosa questa che tronca alla base l'impegno settoriale di lotta, da conside– rarsi il fondamento più valido della forza sindacale. 4) La progressiva iucapacità -degli organismi politici tradizionali a controllare ed incanalare la spinta che all'eco– nomrn deriva dall'impegno dei tecnici. 5) Di contro, l'aumento progressivo di _influenea che le tesi dei tecnici hanno nella elaborazione delle linee diret– tive di politica economica, e ,quindi interna ed estera, degli stati. 6) La progressiva unificazione -delle tendenze tecniche e scientifiche che si manifesta nei paesi dei due blocchi, che porta inevitabilmente gli scienziati ed i tecnici a convergere su punti comuni molto prima delle possibili parziali conver– genze dei politici, divisi dalle ideologie. Abbiamo enumerato 6 elementi che ritengo debbano es– sere considerati i più importanti. Resta da dire, per maggiore chiarezza e senso del limite, che tale ·processo, per avanzato che sia, appare ancora lon– tano -dalla sua conclusione; anche e soprattutto per il fatto che non sembrerebbe che i tecnici abbiano ancora maturato sufficientemente il senso della « solidarietà di• interessi >l, che rappresenta la spinta dinamica essenziale per ogni gruppo che intenda puntare -con decisione alla conquista del potere, anche politico. Tutto questo però non attenua la portata ed il peso del processo in atto.
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