l’ordine civile - anno I - n. 2 - 10 luglio 1959
l'ordine civile le Camere del lavoro. Indagini condot– te tra tutti gli strati sociali dimostrano una seria preoccupazione ,della popola– zione che respinge queste polemiche trattative e tali contrasti intorno alle competenze che i ,due partiti vogliono assicurarsi, come una dimostrazione di provinciali,smo nonchè come un perico– lo mentre la situazio~e europea è as– sai grave. Durante le trattative per il rinnovo della coalizione tra i due par– titi non si sono inoltre neppur posti sul tappeto i vitali problemi riguardanti la Zona di libero scambio, i rapporti con il MEC, il memorandum ·di Vienna sul problema degli idrocarburi e il prose– guimento della riorganizzazione dello esercito. Domenica 21 u.s. il Cancellie– re Raab ha sottolineato in un discorso alla radio le sue speranze di poter pro– seguire nel futuro le conver azioni e in genere i rapporti con il partito socia– lista in una atmosfera più tranquilla. In questa occasione il Ministro ha reso no– to che la proposta di allontanamento dell'attuale Ministro delle finanze dal governo era originariamente partita dal– lo stesso Kamitz ma la colpa della crisi ricadrebbe in parte negli ambienti del– lo stesso Partito popolare che sei setti– mane fa non aveva fatto sentire la pro– pria opinione su tale delicato argomen– to; a questo propo ito Raab ha detto_: « Un partito può prendere rnltanto ,quel posto che si è acquistato attraverso i consensi popolari. E' indiscutibile che nelle ultime elezioni la ripartizione ,dei voti è stata diversa dalle precedenti ele– zioni, e è purtroppo anche noto che questo mutamento nella ripartizione dei voti è andata a danno del Partito po– polare. Ma e tutti coloro che oggi danno consigli fossero andati veramente alle urne, allora probabilmente l'attuale si– tuazione del Partito popolare sarebbe sostanzialmente migliore. Era stato det– to anche troppo spesso prima delle ele– zioni che unicamente e soltanto i-risul– tati elettorali possono stabilire la linea che un Governo può seguire. Mai comè questa volta è stato così chiaramente dimostrato come tale .aHermazione sià fondata >>. La gravità della situazione si può notare anche dalle aspre polemi– che in corso nella •Stampa: « Berichte und Infomationen >> che oggi è incon~ trastabilmente H più rispettabile perio– dico .austriaco scrive che se la prima Repubblica Austriaca ha avuto in venti anni sedici ministri delle finanze, a} contrario la econda Reuubblica grazie alla continuità dei suoi Governi ha avu– to in quattordici anni soltanto tre Mi– nistri delle finanze. Il cc eue Tae;iszei• tun11;» l'organo della Confederazione in– dustriale parla di una crisi ,di Stato poichè non si vede nessuna via di usci– ta all'attuale situazione e nella popo– lazione serpeg:gia un jirave enso d{ in– certezza. D'altro lato il rc Giornale dei lavoratori» (Arbeiterzeitimg) lancia • aspre accuse ritenendo che si tratta sol– tanto di una crisi della direzione del Partito popolare. Kamitz, consirterato come esponente della Confed!lr~1;·iQM degli industriali, avrebbe sabotato de– liberatamente la politica· del Cancellie– re che mirava al raggiungimento di un: compromesso. Il giornale socialista di Graz cc Neuen Zeit >> ricorda come l'al-– lora Ministro della energia, Migsch, avesse seguito sovente una li~ea politi– ca onde far prevalere particolari inte– ressi privati. 1-1 ·cc Salzburger Nachrich– ten », il cui capo redattore Canaval ha preso le parti del Cancelliere, ha di– retto violenti attacchi contro la Con– federazione -degli industriali la quale avreb_be raggruppato, con metodi no1.1 ortodossi, un gruppo ,di giornalisti alk sue dipendenze, i quali influenzereb-– bero il corso della crisi potendo dispor• re di un'enorIIl:e quantità di mezzi pub– blicistici. Come sovente ac-cade nelle accuse e recriminazioni reciproche, la ragione ed il torto non stanno tutto da una par– te. E' chiaro che la Confederazione de– gli industriali vorrebbe assicurarsi la continuità -della politica finanziaria, mantenendo al suo posto il Minis.tro Kamitz. Del resto non si può negare che la politica del Ministro delle finan– ze ha ottenuto dei brillanti successi che hanno permesso all'Austria di elimina– re la disoccupazione e di dare un sod– disfacente livello di vita alla popola– z10ne. Quale è quindi la crisi che tra– vaglia •il governo della vicina Re;::,1b– blica? Alla maggior parte degli oss~r– va tori politici imparziali non sembra che si tratti -di una crisi delle istituzioni dello Stato, ma si tratti piuttosto di una crisi interna dei due maggiori par– titi del ,Paese. Come è noto il Partito popolare austriaco è principalmente so– stenuto da tre gruppi di interessi eco– nomici e cioè : dalla -Confederazione de– g:li industriali, -dagli agricoltori e d:i 11- Confederazione degli impiegati. Tutta– via, nee;li ultimi anni, la Confedera– zione degli industriali ha sbilanciato g:randemente in proprio favore l'equi– librio fra queste forze, portando netta– mente a prevalere nella vita ,dello Sta– to gli interessi dell'industria e del com– mercio, nei ·confronti dell'a1?;ricoltura e delle ~ltre attività economiche. In tal modo anche la 1 cc Confederazione eco– nomica » che dovrebbe rag1?;ruppare tut– te le forze economiche del ,Paese, ri– mane completamente passiva o meglio serve da strumento aidi industriali, che per la verità sono gli unici che auasi esclusivamente forniscono i mezzi fi– nanziari nel •caso di ·elezioni e di altre attività confederali. Come si ve,de, le situazioni non variano molto da paese a paese, specie laddove ii;randi partiti raccolirnno dietro le bandiere di qual– che ideale o di qualche idea-forza forze ed intere si economici etero!.';-enei. Tut– tavia la -situazione nei reii;imi parlamen– tari tende a diventare critica, per non dire drammatica, quando i contrasti la– timti di oriii;ine economica. venirnno vio– lentemente inaspriti per rivalità o ran– cori personali. Questa affermazione è narticolarmente vera per mrnnto riguar– da il Partito socialista. Tali eontrad• pag. 17 dizioni sono poi attualmente aggravate per fa morte o il venir meno di diversi leader del partito, e il conseguente gio– co di rivalità fra i più giovani. Frat– tanto gli stretti contatti personali, che durante quattordici anni si erano avuti fra i due grandi partiti, fra la cc Confe– derazione e-0onomica », la 'Confederazio– ne del lavoro e le Camere -del lavoro, si sono grandemente allentati. Il principio permanente che aveva giustificato la coalizione di queste for• ze, la lotta cioé ad ogni forma di na– zismo ·e la rapida ripresa economica del Paese, sembra ormai vacillare in ma– niera assai ,grave. Libano: • mesi rato bilancio di sei quadrunvi- di Sono passati ormai sei mesi abbon– danti da quando, finita la lotta inter– na, il governo è stato affidato dal presi– dente Shehab a soli quattro uomini, che hanno assunto tutti gli incarichi mini• steriali 'sotto la presidenza di Rashid Karamè, il leader musulmano di Tri– poli. Gli altri tre sono, com 'è noto; il capo delle Falangi Libanesi o Kataeb, Pierre Gemayel, maronita; il musulma– no el-Heuine •e il 'maronita Emile Ed– dèh. Le due figure di rilievo sono Ka– ramè ·e Gemayel, che hanno saputo equilibrarsi e mostrare un'abilità e se- - renità veramente ammirevole e ammi– rata nel paese. Questo governo quadrumvirale, che dev'essere di gestione straordinaria e transitoria per riformare strutture e to– no -deUa vita associata delle varie comu– nità nello Stato, ha presentato al Par– lamento, in questi giorni, il frutto del suo lavoro, veramente eccezionale: 162 decreti-legge per un complesso di 2000 pagine di norme, in ogni settore della pubblica amministrazione. Uno dei cri– teri basilari di questo insieme di nor– me giuridiche è stato, secondo quanto ha dichiarato recentemente il presiden– te Ka.ramè, di togliere dai regolamenti cc l'accecamento dell'io da parte dei fun– zionari, che aveva portato non pochi membri di commissioni ·a ,elaborare le norme nel proprio interesse persona-, le >>. Occorre aggiungere che non picco– la parte dell'elaborazione costituziona– le è stata dovuta allo stesso Capo dello Stato, gen. Shehab, sicchè l'esame del copioso materiale sarà un po' l'esame pubblico del Presidente Shehab dinan– zi al Paese. Questo atteggiamento è sta– to già, da alcuni, senza però malizia, definito una for~a di « dittatur~ de– mocratica >>. Ci si augura, anzi, proprio in -questi settori, particolarmente cristia– ni, che il presidente Shehab passi al– l'esame e con lui tutto quanto è stato elaborato con tanta ·cura. A documen– tare l'impegno posto -dai legislatori ba– sti ricordare che -alcune sedute di lavoro dei ministri sono durate fino a H ore con!lec-ùtive.
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