l'ordine civile - anno I - n. 1 - 25 giugno 1959

pag. 12 2) Approfondimento dell'idea messiamca della reden– zione. Questa idea è al centro della storia ebraica: essa ha rappresentato la luce di umanità della Legge ·di Israele; è l'idea che ha fatto rivolgere gli oechi del popolo ebraico verso il futuro e gli ha dato la forza e il coraggio di resistere a tutte le dure prove della sua lunghissima via nell'esilio, e gli ha promesso la salvezza, la riunione deHe sue sparse membra e la resurrezione nell'antica patria. E •come la Legge di Israele - -che era nazionale non solo nella cornice esteriore, ma anche nel suo •contenuto sostanziale - era. al tempo stesso univer– sale nella sua missione, cosi pure anche l'idea messianica era ebraica ed universale al tempo ~tesso. Ad Israele non è mai stato promesso predominio su altri popo1i, ma « un patto ii che serva -di « luce aUe nazioni ii. E ai giorni nostri, ancor più che in altri tempi, è facile per gli ebrei rendersi conto che la redenzione di Israele è strettamente legata alla redenzione del mondo intero e che la speranza che. il mondo possa salvarsi dal pericolo di distruzione e rovina 'lr,enerale ·è riposta su un regime di pace e di giustizia. di bontà e di sincerità e di ri– spetto per l'uomo creato ad immagine divina, •come avevano insegnato i 1 Profeti di Israele i>. Non c'è dubbio che questo riallacciamento del testo bi– blico raopresenti un sovvertimento del testo biblico. NeHa Bibbia la costituzione di Israele a pooolo è il frutto della seelta di Yahvé : nella pagina di Ben -Gurion sia oure sotto l'e<mivoco della metafora e della retorica, ;,, la volontà rii redenzione di Israele che si ,è scelto Yahvé. Uno sc-ritlore del numero soeciale del « Ponte >J su Israele, il Leibovich, esprime così la dialettica spirituale di Eretz Israel: « la lotta spiri– tuafo decisiva. dalla quale e solo dalla quale possono sorgere valori culturali atti a dare forza morale al oooolo ebraico nel rinnovamento della sua terra, non ;,, possi•bile se non con un limpido -confronto di ·due fattori: da 1ma oarte lo St11to che si autode·finisce come 1o Stato del popolo ebr:i.ico , ma ili fatto non accetta la disciplina dell'ebraismo: e dall'11ltro h reli– gione che postula una diversa esistenza spirituale delJa vita politica e sociale J?· ( op. cit., p. 1972). ll Leibovich aveva motivato questa sua conclusione con una diagnosi di cui ,citiamo 'uno dei passaggi orincipa1i: « Chiunque tenda a creare non una creatura artificiosa nel mediterraneo orientale, ma uno st,ito ehraico, i cui fattori ab– biano origine nella storia e nella cu'ltura ebraica, si urta ( spesso suo male:rado) con onesta semantica relig;iosa d"'1l11 storia ebraica. Non solo. ma il concret11mento rli UlH"i valori non può avve~ir~ se non attraverso la Hala•khà t-radi?:innale. Per ,cui anche le tendenze ideologiche « laiche ii che oggi pre– valgono neHo Stato d'Israele, si trovano perolesse di fronte a questo problema di religione, anzi di Halakhà. Lo Stato in– fatti non può permettersi di presentare il suo vero aspetto spirituale in modo crudo, dichiarando che c'è. qui, una rivolta contro la tradizione; non può permettersi di essere sincero poiché lo 1 Stato d'Israele, anche se laico, non ha oggi altre fonti di !!iustificàzioni e di ispirazioni spirituali che auelle insite nella tradizione e nella storia di Israele. E così si con– tinua anc·he da parte dello Stato laico - forse, come già l'ordine civile detto, a malincuore - a servirsi m ogni occasione, nell'edu– cazione e nella propaganda, nelle relazioni -con l'estero e nei rapporti con l'interno, di quegli stessi simboli e di quegli stessi concetti, di queUe stesse citazioni e riferimenti tradi– zionali, di cui si serve l'ebraismo religioso: e ciò ad onta del fatto che ·quei simholi non abbiano alcun valore semantico al di fuori del loro contenuto religioso, valori e contenuti che il ·regime dei « laici >J si rifiuta - in teoria - di accettare e di fare suoi. Di più: lo Stato mantiene ufficialmente istituti culturali a contenuto esplicitamente religioso· e tiene cerimo– nie ufficiali basate su formule tradizionali di cui pure non riconosce il valore e l'impegno religioso. Come esempio, val– g-ano le cerimonie del g:iorno dell'indipendenza; e soprattutto l'istituto del matrimonio che, come è noto, può essere cele– brato solo secondo il rito religioso ( e quindi solo tra appar– tenenti alla religione ebraica). Ciò aumenta la perplessità an– che nel vasto pubblico : talvolta l'uso di formule, di nomi e di simboli, ·che sono stati svuotati del loro contenuto reale, può indurre a scetticismo o a cinismo nel confronto dei valori morali in generale. Modi di dire, quali « l'ideale profetico ii, « la missione messianica ii, « la Rocca d'Israele J>, << la luce rlelle genti ii. quali si incontrano anche nei discorsi di Ben Gurion o nella stessa Proclamazione di Indioendenza. possono così suonare vana retorica - o, ·pe•ggio, invito a insincerità i>. Come uscire dal maurrasismo, è il vero problema di Eretz lsrael. In sostanza Israele è così indotto a trovare. in se stessQ. il problema della distinzione tra reli!!:ione e nolitica e. a_nalo9;icamente, tra Chiesa e Stato. Ora questo è indubbia– m,,nte ostico a Israele: a Israele ag;nostico e ateo, tanto m1anto a Israele •credenti'. Da molte parti si è affermato che l:t ,di– stinzione essenziali' tra la reli~ione ebraica e m1ella cristiana, e sonrattutto rruella cattolica, sta oroprio nel fatto che la reli11:ione ebraica non riconosce differenze e distinzioni isti– tuzionali tra reli~ione e nolitica. L'agnosticismo e·braico e sonrattutto •quello sionista hanno marcato molto l'accento su 1T11estoaspetto che sembrava a loro la via oiù s~cura per la laicizzazione della relirrione della Bibbia. Nella relie:ione de– "li ,ebrei « il rerrno di Dio non ·è con~cepito come una Civitas Dei astratta o celeste, ma •come il costituirsi di una concreta i:riustizia sociale s~ auesta terra, nella quale anche il nonolo d'faraele avrebbe ritrovato il suo nuovo ·posto sul ritrovato suolo della sua oatria ii • .( J. Bure:, in op. cit., .P• 1QR3). Non c'è dubbio che questo sia oggi il vero problema po– litico di Er~t~ lsrael; e tuttavia questo è a un tempo un uni– versale e fondamentale pro·blema. Si pensa spesso che la ci– viltà. m·oderna sia· u_na tecnica o una pratica, insomma un ·qual– cosa di esterno, un vestito che possa adattarsi ai niù vari por– tatori, ma ,cosi non ,è. La civiltà moderna è la .laicizzazione del Cristian~simo : ~ per ·questo -conserva la tematica spirituale che ~ ·proprio· ad esso.' Si può sfugg:ir~ a questo incontro solo a prezzo di una sostanziale contraddizi~ne e quindi in modo apparente. Per questo la soluzione del problema del rap– porto tra Bi"bbia e Stato è -così difficile in Eretz Israel e non riesce ad avvenire che in· termini utilitari, di -compromesso tattico tra due universi che restano incomunicabili; ]a dviltà moderna. e la religione dell'Antico Te tamento, BANCA COMMERCIALE ITALIANA BANCA Di INTERE.5,SE NAZIONALE iblio-ecaginobianco

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