La Nuova Europa - anno III - n.11 - 17 marzo 1946

LA NUOVA EUROPA ti. e {love tuttavia l'assistenza per essi era ancora abbastanza organizzata. Ogni casa aveva donllo porre a dispo– sizione della tappa almeno un cortile per slstemarVi 1 ctmì• Cosl tutti quel p~i erano rldotti ad accampameJ]-tl zingareschi pieni di strame e di paglrn. E però con un !lusso così immenso di persone, e durato più di due mesi, ed in quei frangenti, io non so che sia aoca· duto nep1>ure un incidente nè un fur to sia pure di pollame. Quella gente raccontava storie spa,•en1nte dei russi, ma a bassa voce. A mano a mano di· sparvero 1. tipi curo1>cie si videro lun· ghc carovane quasi di asiatici con ac· corniatrn·c orientali. E si cominciaro· no a trovare carogne di Cavalli e dl buoi ai margini delle strade 11.P.lla cam· pagna. Sl~! 1a,·oro a cui ,noi dovevamo par– teci.J>arc, gli oper_al te<11:schi,J>OChi. ma- 1::mctatio anzlam, <:ontrnuavano lntan· to a conservare grande calma e ~tsci· plina. Il lavoro non vcni,•a mai sos1,. c;o neanche d'i.1,rante gli allarnù. Si inten· sificavàno intanto l ·mit.rngliamenti :i.e· rei in pieno giorno, specialmente sul te ferrovje, dove molte locomotive ve· nivano distrutte. La radio tedesca se· guh•a minuto per minuto il volo de!le squadre aeree nemlcho ~ ne dava la J)OSizionc indicando - i presumibili ob b;etu,•i. Le grandi e medie città erano di continuo nominate. Infine il 22 feb· bmio essa annunciò <'he migliaia di quadrimotori attaccaYano anche I pic– coli centri cd inratti anche il paesetto in cui noi eravamo venne come tanti alt1i colpito e rovinato in pochi secon– di. Yi h1rono cenUnaia di morti e fe· riti e l tedeschi si organizzarono im· mediatamente per aiutarsi. Un solo chirurgo tilutato da un ,~.ecchlo medico e da tma giovane infermiera lavorò !"dntcrrottamentc quattordici or·e alta vdlo operatorio sul qunlc io stesso ebbi occasione cii ritrovarmi. No1}venne fat· la nrssuna differenza tra -tedeschi e straniN'i e si diedero a tutti quelle eu· ce chC' fu possibile dare- A parlire dal marzo sl ammise che t1 tavoro venisse. nella no:;.tra fabbrica, interrotto· durante gli aHannl nel sen– so che sl autori.zzavano quelli -che non volevano restare ad andarsene, e tutti gli stJ•anieri nalil.u·almentc lo faceva· no. Però g~i operai tedeschi restavano sul lavoro e cosi anche gìl1mpicg:aU ed il proprietario mostrandosi anzi sprezzanti pc.r la paura degli altri. Era difficile di rendersi conto di una tale cocciutaggine dopo quello che già era aOCacluto, e considerando moltisstm! altri episodi che si potrebbero faeil· mente raccogllere sul comportamento dei tedeschi in guerr~1. soldati e civlli, uomini e donne ed anche balnbini, re• sta chiaro e certo che la raz:,,a ger· manica ~ una razza guerriera e corag– gtosa. Non è altrettanto sicuro fino a che punto questo sia un pregio. Al principio cli aprile Ja situazione era catastrofica. 1'uttc le comunicazio• 1ù erano interrotte. Non giungevano notizie di sorta ma solo voci confuse che venivan però da quella gente osti· nata vagliate metodicamente- Lc1 not tè era cost.ellata di incendi lontani. le .ectllaclriglie alleate riempivano il cielo di fumate 11 giorno e <li razzi luminosi la notte. I mitragliamenti non rispar– lnla,•ar.o ne.,ssuh tratto del. paese. Al· tora cominciò a passare la Wehrmacht ln rit!rata. * Chiunque ha visto la. guerra cono· .sce che cosa significhi un grande eser· clto che si ritira e quindi non è ne cmsario descrivere quell'immane disfa cimento: che di questo in effetti sl t·m.ttava poichè pochis;inii reparti era· no ancora riconoscibili come tali. Du• rantc i quindici o venti giorni che du· ro quell'e6odo io vidi soltanto tre volte truppa inquadrata. Furono prima ·fant.i ungheresi, gente raccoglitk'cia e quasi mercenari e che parevano muo versi con sicurezza in un disordine ad essi favorevole ed abituale: quindi una se-tione di S.S. armati fino ai denti e stretti dalla necessità di difendersi evi dentemente non già contro il nemico. _Poichè scappavano, ma contro gli altri sol<laU; infine passò una compagnia di :roolutc t,ra i lG ed i 17 anni le'l:ternl– mente esaust-e e che un vecchio c;1pi· tano si trascinò dietro attraverso ti paese - facendoU cantare. Fu (IUesta l'unica volt.1 che vidi alcune donne te desche piangere compassionando, e gli .uomini mostrarsl di catt.ivo umore- 1'ut· to il rt:.'Stonon era che un flutto inces– sante di clieclnc cli migliaia di militari per la massima parte senz'anni, mese.o• ~ati a J>rofughi di tutte le quolità e condizioni e che si dirigevano senza nessunn ragione precisa verso i ponti deH'Elba. E ciò sotto una vera pioggia di pallottole poichè i caccia alleati ml· t.raglfarnno ad esempio una. volta Jc immediate vicinanze del paesetto a no.• 1ie riprese in un~sol giorno; ed il se· gno pili evidente dcJ.la fine di tutto era am>unto l'assurdo !ata.Usm.o di quel ~~,?.~~~a~a~~J~~e~o -1 J!ENTJDUEANNJFA I S dell'-0raanizzazione o del-la ripre•\'-------------- nutl a Cuneo (17) cd a Dronero l'on. GI<►. liU..i svolge una espllclta critic3 alla poJitis ca estera cd economica fascista. - li quln'to anntversarto della fonda;· ztone del fa.sci•.celebratosi con Il convegno sa di nuclei fascisti, oon repen– tine e sporadi.che manifestazioni, che stanno fra it terroristico e il romanze• sco. E, di faUo, questa vita cktndest-l· na di residui fascisti phì. o meno at• tivi ha da esserci: come satebbe pos– sil>Ue che non ci f.osse? E' maravi9lia se mai che sia cosi •scarsa; e che, come ìn Gerniania coi p1'econizzati fil-up! mannari», tanto pochi siano i fatti di cronaca, pii, o 1neno nera. cli cui fiou· re, anche minime, dcU'antica casta do· mi.nante stano oli eroi, e, per dir me• olio, oli abietti· esecutori e respon· sabili. 1i·23 m<rrzu - Discorsi elettorati poli- a Roma dl 5000 sindaci, viene drottato tlcl dell'on. Amendola a N3polt (20) in per una occasjonale campagna elettorale_ nome dell'oppo§lzlone costLtuzlonaie e con un dlscorao di Mussolini al Costiinzt. dell'on. DI Cesarò a P.alenno (17) In nome Egli cerca di dimostrare la perretta lega: della Democrazta. sociale. L'ex ministro st• lltà e costltttzlcinalltà del-m1c,vometodo di . c111::ino, ti,•èn~dlcando li diritto del suo par• governo, facend~ però comprendere a\ de– tlto ·•alla propria jndl\li.dual\tà >, nega 111 trattori della rivoluzione fascista che se fasOistl lo splrlto dl sacrificio di cui diede finora a quest'ultima è mancato • un corteo esempio Il popolo Italiano 1n tempo di p!ù o meno imponente di gilll3Uziati•· que, guerra e dopo la guerra. mentre • pe,r te sto potrebbe avvenire benissimo domani, , classi dirigenti fasciste. non sempre bella • se fo.s.c.e necessario per difendere la rivo; è I:i'{)OVertà e nel conceuo di disciplina cn- luzlone •. tra troppo di comando e tr'oppo poco di _ Durante la set1imana Yengono seg03_1 ubbtd·]enza; l'Italia, aggiunge, che ha visto late aggressioni fasc:ste contro persone e con racca.prtcclo uscir dalla guerra una ge. cose, sopra'tutto.a danno dei popolai'!. a se. ner,nlone di pescicani. ri,Schta di vedere stri.Levante ·o\•e fu de\•astata Ja sede della dall.1 p,1ccnascere una genla di lucci•. Società ca.ttnlic..1, a Gubbio, a Neml, 'a No, - In due dlSC0l'Sielettorali poli tldl t,e. vellnr:i, a Canti ano ed a· Pinerolo. Ma s-u qu,estt meno che su tittU gli altri « fatti dJ lronaca,. vai la pena di soffermarsi, I fascisti veri sono g{l scarti e i reUtli di u-n tempo rovinato, acqua che non macina più, e imputJ'i· ~s,;rf ~~1ti? c1~eo:i:~::~i ;OS~~~~ ~l~~: ""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'" ra far cospicua mostra di sè sono i neo-filofascisti; coloro che del ftiscismo hanno costantemente rappresentato la forza corale. Senza i filo-fascisti, che facevano massa e pubblico (capeggiati da quell-i più gu.ardinghi che allaraava· no i cord.onl del.la bo.rsa senza farsi trom>0 vedere) i fascist.i -11011-avrebbe· ;~i:;i~~~i 't !~igtdt~. 1 '7%rc~~i:n,w~y:. 'LA BOCCA della V ERI TA' UN OPPORTUNO RICORDO . . rjno, rlrc-rendos\ al • noto lnsul,:;,ooppoa!– tore governo e fascJsmo GobetU >, !\fa là do\'l: Jlon t:oncordo con lo scrittoi-e t quando scrive che • con un tratto di pen; na • fu cancellata allora ,un'intera tradizio. ne.di gentilezia e di bontà per Clii 1'Irn.lta anda,•a pl'in'l'l fra le genti •. Che esista questa tradizione è innegablle, ma prlma ~elr:;::~~ii~t::r~~i f~=~~s;~e~'i~ 0 :i 0 n!!f1!! ' M-e-..t.zogiorno <! in Sicilia, e t fucili che Pelloux spianò sugli operai cH Milano. Non credo fmi riferisco ad un altro articolo ap• parso sullo stesso numero), alle intuizioni crilidhe del Paratore, nè alla polar!tf ,•ir, . giliann fra Roma e anti·Roma. Tale poi:.; scista. non dal 1922 ma da secoli, è l'Italia aJ>prossimativa, accomodante, dedita at compromessi e alle et combi· nazioni•• quella che ha tradotto Ma·· chiave/li in spicciola e idiota et saggez· za »; che, quando non ha pift ·raoioni da am>0rre, volge facinorosa e non ri· spetta ori altri singor.t, perchè n,on s'è educata ak senso della responsabilità personale. E' un'Italia che perdura a tro:verso f.e catastrofi, perchè gli uomi· n.i son lenti a maturare nel dolore e si piegane stanchi olle vecchie abih1dinl della coscienza, o dell'ipocrisia. Noi speriamo che un beL giorno muoia; ma ,ho, riteniamo, la pelle ancora dura. e può essere galvanizzata cl.agll eventi. A q11.est 1 Ttatta bisogna badare; n-0n dt· strarsl con piccoli se anche clamorosi episodi, che la- nuova reartà i,i cui vl· S TO r\leggendo la storia degii Stati Uni• rltà, se cosl st può dire, non è che Il Ji., li, e sono rimasta vivamente colpita c:itco cli altra intuizione crit!cn p\i1 vast.a daUa somiglianza fra le condlz\onl e più. comprensjva. Il di.;stdio fra Roma e, delle 13 colonie, discordi, ostili -fra loro, in• nqti-Roma è rimasto sempre in$oluto? Ma capaci cli unione, eppure destinate a·realiz• non è soluto nella poesia? Ed è veramcn: zare lo splendido motto dCSlì Stati Unili te l'Eneide nata paradossalmente dal!:i. e pl11rilms un11m~ sla con le nostre attuali oomple.ssltù del problema spirituale che condi.:ioni Interne. -'òla con quelie dell'Eu• prendeva l'animo del poeta? P3radoss:lt• t'O']>n. Le parole rl\•olte da Washington al mente?' suo.i eompatriotl. la sU3 lettera circolare dell'SgitÌgno 1783 ai governatori degli stati, po'trebbero rivolgersi a chhmque dl noi Vittore Fiore LA CASA DELLA CULTURA. vlamo ha già scontato. aspira agli Stati Un'iti d'Europa, e contem: u. o..- pia con angoscia la disunione. le ostilità NEGLI ultim! tempi si è fatta viva tra ===""'=""'""'""'""'=""""'""'""" at~~~f~~pponon abbiamo (rn Wash;ngton, gli Jntelic:ttuaU milanesi l'esigcru::1"di - mn questo non cl esime dnl compiere tutti tro\·are un luOgo accogliente e faml- • fuggiaschi che proceclevc1no allo :CO· gli sroFi.i pè't raggiungere quella e libertà gtlare, una vera e pz:opria casa pci· gìl uo·. perto, in pieno giorno: e ciò mentre nella tranquillità del.la pace> per la qualt mini di c111turache h:rnno Pi.'.'lcire di Jn; ~!nlu~:s~~~~Ya d1ai~1f~~:aer:~p';f\~ morirono tan'ti glov3ni, e p3ti.rono t:intl ;fe~!.rs1 e ecamblare le proprie. est)C• strada., martiri. Una lettrici Perciò un gruppo di intclletluall mil.:ine, Si può Immaginare che cosa fosse si Si è fatto promotore di una Associ,1zio• lo spettacolo di quei paesi ancora in· ne per !.a casa della cultura dm·e mcdi-Ci e· gombrl de1le macerie dei bombarda· LE PAROLE filosofi, Ingegneri e art'istl, lettemli e po,; menu, dai rifiuti degli accampamcntl, litici, sclenzilat1 e giuristi, elle nen·C'set'cj:· congestionati da quella rotta, ta~liatl DI WASHINGTON zio de!lc loro 3ttivl'tà h:1nno rar:1mente oc- f,uorl da ogni notizia sicura se non c::isioncdi uscire d:ii limiti del proprio am· · quella annunciata dal sempre più Jlros· , Mi sono adoperato ... a sooraggiare ogn; biente, potranno veder soddLsfatto questo simo tuono del cannone. E tuttavia in specie di attaccamento toc3le, e dis'tinzlo- loro desiderio. _ tali condizioni e per avel' notala una ne di p:1ese.denomln3ndo 11 tutto col mag. La casa del13 cultur:1.sorge In v!a Filo: sola sezione dl carri armati cfie pas· gior nome di americano ... >. (Lettera al drammatici, 5, per offrire un centro dj ri: sava in direzione contraria diri.g:endo· Congresso). tro,•o e di ~tudio :1.tutti gli lntel\ettua!i e si verso il nemico lo ho veduto alcuni • Sonvl quattro cose che, in umiltà, con- per f•a<'illtarc gli scam!A lntoel!ettuall frJ tedeschi rialzar subito 11 capo_ e rico· sldero quali eS'òen:daUal bencserre - ose- Milano e gli :11tricentri italiani. fra !'Itn1\n minciarc a sperare nella vittoria. Que- rei <1uasidire alla esisten,:a - degli Statt e l'estero ed a questo scopo un ·luogod'l.n• sto fatto non credo abbia precedcn'tl Uniti come potenza Indipendente: contro sembra essere la o0ndizione ronda· nò J>enso avrà mai l'uguale. · I Una indissolubile unlone degli St:i'tt men'tale. Intanto Jc autorjtà del luogo dette· sotto un capo federale. ,-------------, :n~~;.~u!::;_a t,,>~;;~ di~1~~;ga~~irt,\~tfri Il Un sacro rispetto all3 pubblica giu- I f vagoni bloccati Jn ferrovia e dislribui· stA ,z;rLo stabilire una convenevole price, LA :J\ 7 UOVA EUROPA ~?/l~ ca w ~~t;~~ 1 1 ~ttig!afnnf?n~ 1 /à '<ll U~l,;i,'~r~~;~;i~r;~~~ac~ 1 :~~~~~li:~~ ~t;ti~ SET'.l'l MAN AL E . pacchi della Orocc rossa timerlcana dc- nazlone·che Induca essi stati a dimenticare DI POLI'J'IC.A E l,RITEH:\1'UR.i slinati ai prigionieri• Lo stesso fecero t Joc3li pregiudizi c lndlri:ai politici;; a delfo scorte che ~i trovavtino nH ma• rare q.uelle mutue concC'.;sioniche sono ri· gazzini anche privati. J cittadini razto· cti!este dalla geDP.rrileprospJcrlfà: e. in ·tai nalmentc cd accuratamente nascosero luni casi. a sacrificare i loro vantuggj in• qw~llo che poterono e macellarono divlduali all'interessc della comunità. maiali. oche e tacchini, quindi salati e 'l'ali sono te coloun() sopra le quaM deve fatti sparire; seppellirono pOi una in· posare Il glorioso cdlfioio della nostra ln· finità di patate prevedendo 1a fame per dipendenza e del nostro carattcre nazlo– il prossimo inverno. Per di più anche nate. 1n quJ.?g!i est,remì gl.orni non smisero Fondamento ne ~ la libertà: e qualsivo• il loro contegno altezzoso con gli stra- glia tndl,•lduo <'.;asse minare quel fonda· nlerl, H esclusero da quelle speci:.11! mento o rovesciare !"edificio sotto qual– distribuzioni cli vhre·1·i ed indumenti e sisia specioso ,pre!csto. ven!s_sc l'a1ten'ta– contln11arono anche a pretendere ti la- to compiuto. meriterebbe la pitl amara voro come se nulla fosse. Vero è che esecrazione. e il più duro castigo che in• nessuoo obbediva più naturalmente a fligger gli poss.:t l'!ngim-lnta •ua patria>. tali ordini, ma i padroni parevano in· (Lettera eircol<lre al yovcmatori d<:OliSto· dlg'.nati per questo: tanto era fitta loro ti - 17S3). nella mente l'idea che tutti noi rossi– mo dl una raz,zn Inferiore tenttt:1 alla obbedienza verso quella superior~ te· dcsca. E questa idea non è statn mu• tata· dalla immane sventura che si è abbattuta sul loro paese. I METODI DEL FASCISMO Quando :il flusso dei milltar.l. e del ARTICOLI come quello di Llnali (La profughj fu passato il paese cadde In · Nuova Europa. n. !)) bisognerebbe una calma impressionante. Anchc i scriverne e d:mche leggerne molti. Direttore LUlGi SALV:i\.'l'OREtJ.JI RedateQg-e_ CQJ>O MAIUO l'INCIGUERRA Redattori. GUlDO DE nUGGIERO U.31BEU'.1'0 MORUA PJE'l'UO l"ANCR.o\ZI, Segretario di redazione A. 1•1ccO.NE S'l'ELLA Direzione redazione amminlstr.:iz. ROMA - Via tlel Co1·so n. 47 Telefoni: 683.!>10: G0.Gt8 ~ G~.8~3 Una copia LIRE QUINDICI Arretrata. L. 25 Abbonamento annuo L. 700 Semestre L. 375 :: Trim. L. 200 L'abbonamento decorre da qual• siast data e può farsi col Conto corrente postai.e n. 1/1302 l mano:,orit/1 non sl rellit11i11conc, Riproduzione vietata \n conror mltà della \'igcntc legge si11dir!ttl d'autore (art. G5). cacciatori scomparvero e non si videro Ma è poi vero che il rasclsmo, 'tranne ·ca• in quella precoce primavera che vol· si sporadici come quello di l\latteot!ll, co• tcggiare lenti ed innocui come aquilo- mc punizione, non era nndato motto oltre ni nel cielo gli aerei da osservazione, 11confino, olio di ricino, manganello. rat>• E quattro giorni durò quel-la pace so· prcsaglle, saccheggio? Ln -Connadi tortu- prannaturaJe che non J)Oteva finire di· ra :i,pplic3ta dal regime (i oosl Mntteott,I Permesso n. 232, 30 agosto 19H vcrsamente da come fini: ossia eon sono molti, ~sti pensare alle torture i!l· del:e commiss, nnz!oaale della Stamp:i l'i.mpro\lviso scoppio di due cannona· fti'tte a Gramsci fino a farlo morire lenta· · te in mt::zzo al paese: Segnale d'intzio mente) era di , rentlere la vita ditficile I Direttore rcsponsabflc di un'ultima battag\1::t. agH oppositori, come e scritto net te!egrnm. -,,,,,,--;;;;-L:::U:::"l,..Gl=S-:A,LV;-A-;aT:;;0:::R:::E;,.L;-L-;;l ANORE.-\ GlOVEN}-; Ima che Mussoilnl inviò :il 1>r<"fe!todi To- St-ab, Tipog. de • I! G-fornale d'lt:i.l!.t •

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