La Nuova Europa - anno III - n.11 - 17 marzo 1946

-- 17 Marzo I~ -------------- L.:.t. NU.OVA IHIROPA ----------------- 5-- C O S E L E G G E..R .E E VA·GANTI (1920) .. . terno amore da Virgilio Giotti), è nero di favolette e di npol()gh-:,alcuni rivo!• ti a Pao!lna. altr,i - come la Favoletta alla ,nia bambina alla figlia del poe– ~a. çhe era allora molto .p!Ccola. Una -almeno dJ. q,ueste favolette è rimasta giusta.mente famosa: T1t tei la nuvo!ttta, lo 10110 il vento: U vorto ove a me piace; q1u1. e Id ti porto per i! firmamento, e non U do mal pace. le J)Oe9.'..e·pl.ù note di Saba), nella quale li poeta, per consolare la sun 1J.1moina di cose constmlli, le raccont~ ia storia. del merlo che possede,·a fanciul!o, e che gu era un giorno ruggito fuori (N; 1.la gnbbln; iua P oi, quand o gl'à egii en òn p,langeva. non spera.va pli1»: ralato amico ritorni) t:Rli sofo o!la sua casa. ~u·cscR dl tm pinolo. A NCHE l'altra g11e1Ta flnl. S..iba eb· 00 la soddisfazione dl rJtornare 11cna sua città, · dh"cntata, anche J)Olltilcamcnte, una città ;_:tal,lana. E. come vh'l?re era necessario. egli scel· se. - alutato dall'amico caso - la Pl'O– fe86ione · di ltbralo antiquario. Egli ò:• rà più tardi. verso la fine di un'altra. e ben più tcrr!.bilc, guerra. nella tra– e•ca poe•sia A.vevo: Davanti a questa Pao!lna i) p()('!tascm· bi-a (almeno nelle sue poes!e) sl)Ogliar; S di ogni ambivalenza affettiva,. dl· que!J"aml:ù •a!enza e h(! lo tonnC'ntò tn amorl e In vtcen.de ben più Impegnati· vl (vedi - ancora vicine nel tempo - le liriche di 7'rleste e una donna). DI· c:amo sembra. perchò di questa ambi• valenza Saba - e quindi la Poesia di Saba - non guarlrà che d()J)Q. Il plC· co;o Be,·to. attraverso altre espcr.!enze e per altri oggeU.i. Per Paolina egll (U· l'e - ed è la prima volta - di amare l.t vita qual'è, scnzn nl.! volerla muta· re, nè tropp,o lamentare le sue ~mper– fez:()ni: TA,_!c!1i<wa è. nel!'immaitnazlone di sa,· ba. Paolina; alla quale dice di averla va,1110 a sera a dormire dietro i mo11n comperata · .Avct:o mia cittd bella trn I monti ,·ocdosi ti il mare Luminoso. Min perché vi nacqui, J)il'I. clte d'alf'rl mio, che la scoprivo fa,iclul!o cd adulto per ,cm.prc a Ita!la la spOJraicol ca,1ro. Vivere si. doucva. F.(t lo ,,cr ta1110 tcll•i fra ì mali il piil dco110: fu Il fpicco!o d·antlC11l libri TOTOn6QO"Zictto. '(Egli non poteva allora prcv'Cderc nè e il t,1sclsta abbietto•· nè. meno anco– ra. « li tedesco luteo,. che lo a\'l'eb· bero un · g-lorno obbligato a fuggd-re dalla sua città e dalla sua botteg a. che m errt acquistata. in venticinque a.nn, ò'. attività. una certa fama. In It alia e ai1•estero). In quell'ambiente raccolto egU "1sse tutU gli anni intercorsi fra le due e-uerre: ...lo che le COSI amo quali CHC SOiio, e Più PlOn chi.(dO. le 11twolcrte stanch.e, . · Tu Ilei CMO- lettlcclolo t $011tli haJ [pronti sotto a!lt coltri .sta11che. Mn. se noi dovess!mo ~nòlcarc le nosu·c preferenze, diremmo che esse vanno alle due poe&lc che sl inUtolaòo Mc:zzooior- 110 d'inverno e La ·schtava. La pr!ma è la contemplazione dl un chiaro mezzo· i:lorno •:nvernale attraverso 1 vetri òl un caffè triestino; I suoi fuggJtlvi splen• ,tori sl accentrano In un palloncino sfug• ~to alle mani incaute cJ.: un fanciullo: Un azzurro vaoantc 11ano11cino nen·a.::urro dc!L'arla... (Poco doPo, nella Ca11zonetta delle quattrn stagioni, e a proposito della stagione della vita umana che è la ma• th~tà. egli dirà che questa è e un lago Tl poeta gode dl tutto QueHoche vcdo– cr-i.stallino•· e che ~unt1 ad essa &! . no J suOtiocchi. del ama quaL't Cl'llarctta). cielo con qualche nuvoletta bianca. L'amore -perPaolina sembra esse,·e sta· • t' vetri delle ca.se al sot fiamma11II, to - a giudicare dalle poesie a lei de· e U fumo tenui d'uno d11e camflll,· ~::;a:~l~e 1 ~ ~ 1;o~~;;tenso. ma breve: ed anche, un poco, deJ- dolore del fan· CiJ.1110. che si era ....-~sto sfuggire dl ma· Io so tin amore che ha durato un no Il suo giocattolo, e che ade.sso e vero amore Ju. [mese. ••.ptanoeva- d'amor pcnso,o, i~noto e 101llarlo: Il libretto (che uscl per !a ptima voi· certo fo me.:-:-0olla fol/.a I! auo dolore, i.? 1uo orandc dolore-.. (A 11.tobioprafia) e vi scrisse tutte le suè ~: !~~m~e:i:::.r:.cl~~aW 1 : ~~~';;i' cing~~ :~~e~ t~a~~ee~tgse<:ose l oocre e va- esemplari. curata ed lllustrata con fra· E' lo stesso e tema•· circa. òella Favo– letta alla mia bambina (che è pure fra Chi ha "~:ssutlgit anni che seguirono la pruna guerra monc~la-le.,ricorderà (a meno che eglll.non sia stato allora , p\ccolo bambino) l'aria euforica ·e di U N T E AT R .O Wluso,1a) 11.bertà Interna ed esterna rappresentazioni In piOSa con una sta· g1one shakespeariana, ,più. Thc School f<>I' Scandal di Sheridan e Candida di c-he s: respirava in Quel tempo . .l.nIt.a• lia e rtltrovc. Furono. oltre al resto. E R gli anni del più pa7.zlesperimenti «rtn· P novatori • dl tutte le art.1: poesia oom• Shaw. (Quest\ultimo non era ben vi· T U T T I sto dnlla Dlr~zione che non lo eonsi· òerava adatto all'alto tono morale del suo teatro). pres1. <La poesia è - come si sa - la li~ rdot;vamente statica dl tutte· le arti). Il Nostro era allora - oltre che t.J.-oppo,per c'ostltuzlone. sano - già tJ'Oppo -lrrimedlab!lmentc sè stesso, per eS9ere toccato da quelle e-audacie•· delle quali oJ?ginon rim a.ne che un va· go rtcordo. Ma. oltre al motivi. di gioia che gli ,·enJvano da-Iumto atteso r,ltor– no a Trieste. e dalla presenza a Trde• stc dei so:datl italiani -(11 12. fantc11a. !.n seno al quale egli scrlssc I suo\ Versi militari, era allora. di stanza a Trieste). l'!g!l avverti qt1cll'arla eufo– r)ca. e la fece, in. parte. sua. Abbiamo g,!à detto cm?. sebbene per sua natura un egocentrico. Saba fu, quanto nes• sun altro. sensibile agl!. avvenimenti esternil. al rumor;. che si avvertono nella conchig!Ja del mondo. Cose lca– oerc e vaganti sono nate. pslco!oglca• mente, da quel clima. Cose leone re e. vaoanti formano un J!'t'\ippetto ,Ji scdtc-: brcv1 J>OCS[c• iU" filo che le ,Ie:;a è lo stato d'an,im~ al quale nbbi:lmo accennato. e che incll• nava li poeta ad amarn le cose che. l')(.'rlà loro lev-ità, vagano, liete appa· rcn7,e, sopra e attraverso le pesantezze della vita. Aveva vo;::Ua cioè dl diver– tir&: e di giocare. (Vedi In modo par– tAcolare. •l'ultima ooesla del gnippo: F'ar cattiverie ...). Egli non lo saprà fa· re )lncora J>erfcttamente: non era an• eora abb,-.stanza •~lovane •· Lo farà mea:Uo più tardi: .ç111 tClrdJ l'aria Bi affina ed I POld ti /011110 Jenoer,. in PaJ"Olr.. ,in· Ultime cose, allo soglie c-:oè della ,,ccchiaia. Perchè una delle stngola,~tà di Saba è stata <1ue.1Ja di avere. in certo quar modo. Invertite l'età della vHa. In Cose leooere e va• oanti egli parla ancora troppo di legge• rezza e di cose legger.e perchè possla· mo crederlo diventato egli stesso. !n profondità e per prorondttà, un Jeg• gero. Le poesie che stiamo ora esaminan– do sf aggirano dn buona parte intorno nlla figura di una fanciulla. che li poe• ta eh.lama PaoE.na. Era - egll dice - una fanciulla qualunque, fatta di cose le pltl aeree e lllsìeme le p/t) terre11e,· un 41 frullo natio che egli 11011 avrebbe yoluto diverso: · Paolina, dolce Paolina, che tieni in cuorel Io 110n lo cl1ledo. [E' pura la tmi bellezza; vi farebbe un pensiero quel che un [alito ,ml/o 1pccchio, cl1e subi.lo ,•apvarina. Qual &ci. ml piaci, au,·eolata testina, mia qualm1Que fanciulla e u11adco, clic Bi chiama Pao[i11a. E • stato pubblicato a Londra dall· A quest'ePoCa Ben Greet scrisse a la Casa Ediu·lc.c Boardman un Sybil Thorndlke «C'è una strana don• nuo,·o libro del prof. E. J. Dent: na che dhige un teatro nella Water- ~o T:e~ 0 '~:0l~~)~~~-r:~~r1!u;e11'FOfci ~ ~~~:~· ~~li~~~!tr:!1!e~~n~rr1:~r~ Vie e del Sadler's lVeHs. ia sua famiglia di artisti. Cosl si rac- w~f~;a1;;~!1::~1te11 i~~~~r;a;l&~on~p~ '~~i't~vrlnì~t~~~:.~r dr 1 ~h~~~re (~~~ so dell'Inghilterra, e òirei che sia il eluso B~n Grcct e Sybil Thorndike), e pill importante. E' diviso In tre rami: formavano un complesso che pur - Teatro di prosa, teatro lirico e baf· cambiando l componenti) sl sviluppò letto. 11 teatro di prosa è conosci,1to in nella compagnia di prosa che cono· ~rJ~~r:~~~;· t!a~~li~:zrJn:~r~~~~~ sdc~~ 0 l'fl~io nell'anno 1921d~I Mini· - anche sC non lo è. 11 balletto. pur s~rc;,belga deUe Belle ~t_i a fare 1..ma essendo un'attività dl recente nascita. sene cli rappresentaz1on1 shakeSll)ea· ~~tfòà J~i~i f::1a 1 :0 11 i~er~l~z~~"n3;;· f~ ~~~~11~~c17;~!dt}: 1:nia"rf n~e:3n~ì:1\ 1 i1! spina dorsale dell'o1:ganizzazione; 'ma della compagnia dell'.Old Vi~, che cosl J)Cr di,•erse ragioni l! rimasto finora era praticamente nconoscrnta come più e teatro popolare• che non « teatro teatro nazionale Inglese. per ognuno•· ~ Fino a Quindici anni fa lo stesso tea• Una deHe ragioni è che il e-Vie· tro Ot<l Vie (ufflcialmei:ite _però, si \Vclls • non è sussldiato chiama ancora Roual. V,cto,w llall) Il prof. Dent ricorda ·che il Roga! era !a.sola compagnia 's~blle di prosa Còbtll'fJ Thcatre si aprl nel 1818 cd e dl llrlca. ma -nel gen!la10 del 1931 si ospitò gli artisti plù 11nomali. goden- aprl ne~Ja zona di Ishngton (Londra ~~n1; 1.ga~ !t{;1: 1 ~;~;:;dyh~ 0 ~~~~~:;11e ddi f:~~fs~trlonale) il te~tro di Sadlcr's sfogo per un pubblico volga1·edel quar- Le acque minerali d1 Islt.ngton e1·:mo tleri popolari; e eh.e infine il. teatro famose fin dal 600; un certo Sadler co– (che aveva gtà cambiato nome tn strul In quel dintorni. una sala di mu· e Victoria•) passò nelle mani della si· sica. Questa ru sosUtu•ita con un tea_J:ro gnorina Emma Cons che l'inaugurò il In muratura nel 1765 e si ricorda Che giorno di S. Stefano 1880col nome dl il famoso clown. Grlmaldl vi si cslbl Royal Victoria Coffe Afuslc Hall. sulla fine <lel '700. Il palcoscentco fu E' cla quel giorno che si inizia la sto- poi ricostruito dalla fart)l~Ua Dibdin ria dell'Old Vie, anche se lo scopo del· con una Immensa vasca dove si rap• Ja signorina Cons era prettamente fl· presentavano le vi\torle navali di Nel· !antropico, ed artistico solo per com· son. e dove eRll attori si tuffavano e binazione. La Cons voleva racco~liere h"Ul\Ziulvano pe1·delle 01·ecome se fos· lo stesso pubblico de~ Transtami~. ma SP-ro anitre• (1827). Nel 1844 Mrs. per portarlo Jn un ambien~ raffinato ,yarner e M:r. Phelps assumeyano la e sopratutto lontano dalle bevande al· dll"ezlone del teatro e-ne-Ila speranza cooliche. dl renderlo quello che un teatro do- Era i-n un primo tempo un teatro vrebbe essere - un luogo dove si di varietà. con una conrerenza ed un rappresentano bene le opere del no– concerto ogni settimana. Si rappresen· stri grandi poeti fino a-11862. J n se· tavano anche delle opere liriche. ma guito diventò teatro di ouarto ordì· nella forma di brani rnustraU da una ne, poi muslc hali ..._(1893 · 1913), cl· sei1e di quadri o tableaur. Questa re- nema (HH5) e dopo rimase derelitto st-rizione era imposta dal fatto che non tino alla demollz.lone e 11costruzlone era ~ssiblle tn quei giorni ottenere come trotro socio dell'Old Vie. In un una hccnza dranunatlca per un teatro ~•·Imo tempo le due compagnie. quella ~oavr~. era permesso al pubbltco di fu· di prosa e quella lirica, si presentarono Nella stagione 1891·92si rappresen· ~itt:rnatlvamcnte nel due teatri. :Main tarono nove opere liriche in questo seguito Sal<ltr's lVells è d;ventato 11 modo. teatro Urico, Otd Vie quello dl prosa. Si rappresentavano le opere di- auto· Lillan B.1ylis morl nel 1937. Ma Il ri inglesi (Balfc, \Vallace. ccc.) e le lavoro del vue teatri non fu interrotto opere più PoPolari del repertorio Ua· Miss Ba:rlls non era solo e una pçr:, l· llano e francese - fra cUi t1 e Trov!1· nalità », era anche ilkziatrice di una at· tore •• e La Sonnambula•, « La Figha Uvltù teatrale abbastanza ,itale cla.so· del reggimento• e «Faust•· pravvlvere e fiorire, non solo dopa la Emn~a Cons mori nel 1912,e sua n1· sua dipartita. ma anche durante gli ~~ Sti. 1~rm!a~l!f· ~~~~.s~~t~r~::o~:l anni difficili della seconda guerra mon• da Music T-laU in teatro vero e prop11o. diate. . .. Nel 1014 il Royal Victoria JiaU era La compagma hr1c:i, p-'?1· mancanza divenuto il « Teatro Urico del popolo» di foJUII,non ha avuto abbastanza op· , e neno stesso anno si cominciavano le portunità di uscire da! so!lLo repci·10· ••.aua; d l qui lonta110, . Ifa qu.el vecchio 1>1 turbante, un giorno [Cli't1"0 troppo fofelice, .. La povera Paollna. sl cap:scc, ribatte dl no, che non è vero; Il poeta. le rjspon; . cle con un verso che dice molto più di <Luantonon sembri. in quanto esprime, nclk: sue undici sl·llabe, l'« .tntrover:rf'.t>• ne• che è fatalmente alla radice <f! ogni poesln. pcrchè, se l'uomo potesse olet namentc e felicemente e estravert.h-e 1 I proprf affetti. cadrebbe J)er lui U i. sogno sia di scrivet"e che dt leggere versi. n ,oano di cui vivo t verlM. Non iilslstlamo di OMi ncll'anaMW. dJ questo breve libretto. Cose leoocrc e r:t101111ti. sono tra le poesie più - rclaU:1 ,·:1mcnte - facili dt Saba; e furono In~ ratE tra le meghlo e più prestò com~ prese. GIUSEPPE CARli\fANDREI (e, per c. c.. UMBERTO SABA. Da: Storia e cro11i1toria della iioc,ia ctl Saùa (capitolo VIII}; per cul si \'eda ar.1 che: Il Ca11.:oniere U000.1045).Edlzione Einaudi; e Scorci3toie e t'MC011ti11i, edl1 zjone Mondadori). rio lirlco; ma ognl tanto fa Qtmlchc tenf t.ltivo per lntroclun-e qualche opera u~ 11caPoCOnota sul palcoscen~co inglese. Il corpo di ballo sl formò nel 1931, e-. sotto la dlt·czlonc coreografica <li NineU· te oc V:ilols e quella musicale di Com stant Larnbert., si sviluppò in un ramo a sé. Il balletto di Sadler's Wells è dt caraHt'.!re c~n~almcnte Intimo. 11 su~csso di questo ramo delle attl\'ità de1la c\Vic-,Vel!s• è stato grande. SI annuncia che il Balletto «Vic·WC'lls • aprirà la prima stagione del dopo '-"Ue~ ra a Coi;ent Garden. Nell'esté\te del 1945c'è stata nna bre~ ve stag~one lirica a Sadte,Js WeJ/s. inaugurata con la prima rappresen't...1i zlone di un nuovo dramma lirico Pe 1 tcr Grimes di Benjamln B1·itten. La "stagione ln\'ernale 1945·46 c()l\1lncla per Sadfer's lVells il c'omo di s. Ste-t rano. Durante la guerra le compagnie de1 «Vic·Wells • hanno girato dappei-tutto. facendo la' vita di guitti ma portand::, il meglio della loro arte al cuor~ ùel pDpOlo. Attualmente il teatro Old·Vic è chiuso. E" stato rlannegglato durante. le lncurslolH aeree su LondL'a, ~ 110,1 si sn se la compngnla di prosa ci to~ nerà o no. E' anche p<>SSibJ!che U teatro verrà <.Jemoltto- Jntanto la compagnia di prosa IJ ospii tnt;t ai New 'l'hcacre nel centr o del (]uartiere teatrale di Londra. li too.tl" O ~ sempre esaurito come lo era nella J)l•iman•ra anc.hc pt:r il balletto Vfo-; Vells. Due com1>agniestabili di prqsa nelle pro... 1ncie dipendono dall'Olà Vfo,• l'una a Lh·erpool è già ben stabllit.1, l'altra a Bristol, è una nuova iniziativa. La compagnia di prosa cd il balletto hanno fatto tutte e due dei giri arti; stdcl durante c1uesti ultimi mesi, p1i111 cipalme-nte ~r la truppa inglese in Europa. Augu-riamoci che la compagnia <~ prosa torni 1)1un giorno non tanto lontano sul palcoscenico ltnliano dove ot.tenne un grande successo nel 1939, e c-he il pubblico italiano J)OSS.'l aYere l'Of)portunità anche dl giudicare il bali letto Vic·lVells. Il libro del Dent è pieno di dii gressioni divertentissime e di paren1 test interessan-tissimc. Ma forse il pe111 siero 1>iùprofondo del llbro si trova ind,icato nel titolo stesso: e-Un teatro per ognuno•· Non sl tratta né cli e Tea, tro per il Popolo» n~ di e TcatJ"odelle Ati.i• (nemmeno. s'intende. dl teatro per quel due comici del pubblico « Il pezzo grosso e lo snob •). Come dice l'Autore In ·conclusione: e-Quello che Ol<L Vtc e Sadler·s \Vells hanno fino adesso fatto di vero valore culturale è stMo il risultato non del procedimento commerciale ma dell'entusiasmo di idealisti e di Yisionari- Nelle loro mani si trova il futuro ùcl teatro in~ gl-ese•. HAJlRY UEAKQ.,_

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