La Nuova Europa - anno III - n.9 - 3 marzo 1946
--3 mnrz<> 1946 ---------------L:. NUOVA EUROPA-----,------------- 7 __ · OTTANT'ANNI DI CROCE I NTORNO Gtla,xrsona dl Benedetto Croce, che il, 25 febbraio ha com· v,luto L'ottante~imo ,<inno, st sono raccOl,ti ,-everenti i voti. di 1ni11liafa di tumUnl di 0{1'1ltparte dd ,11ondo e det più diversl credi, come avviene oqnl tanto intorno ad uomtni, ,che, in tUl(l certa ora l.atidicadella.storia, si trova• no ia rappresç,itare fn fonna silnbol-i· ca, più che Ila loro stessa eccelsa per- 101uiUtà, uno del grandi princlpt sui quali si fonda i.a vita social e. Ct s ono le ore l,uminosc della storia, nel.te Qua• li i·umanitd cammina fi9oendo lo S(TUQT· do tn ess,; cl seme le ore di o'tten.e– brame-nto. ~nelle quall si accascia e rl• fl<Un.iia.Ai.lora 11Jvan .. zano poche perso• ne tne1'ml e dicono le varale elle val· uono :ver -O{Jnttempo, e che fanno ,·i· sollevare oU accasciati e spel'are i di· sperati. Questi casl fanno cadere l'Ironia ma· I L degnissimo eccleslnstico che mi ha I>Ortato dal Belg1o questa suggesti– vo ,·olume del gesuita Jcan Levtc SO'Us le& yeu:e de t'incroyant me 1o ha consegnato con queste parole: « Se questo libro iossc stato scritto cin• quailt'ann\ r", nè Tyrrell nè voi sa– reste statJ ca4Xlatl dal recinto ·dello Chies.1. c::i.ttolica ». Non occorrevano queste parole , v.er· chè io eomlnclassl a sfogliare il li bro con 1a più palpitante ansietà. E' stato un vecchio mothpo degli studiosi del· Ja cultura ecclesiastica nel vari paesi europei, rilevare che là do,•e le ron· fessionl nronnate si tt·ovano a contat· to con la confessione 1'<>rnana, n livello delle scienze religiose è più alto •C la Ubertà del'lo spirito confessionale più pronunciata. Non è esatto. Il Belgio è un paese pressochè totalitariamente cattolico. Eppure è i I l)D.esedove or• mal, da decenni e decenni, la cultura religiosa ha raggiunto altitudini mira• bUrnente sorprendenti. Là. la rivalità. nel più bel significato del termine, non è fra cattoUcl ed cvangeltcl, è fra or• cline religioso ed ordine reUgioso. Gc· su.ili e francescani, benedettini .e do– mcnJcanl. fanno incessantemente a ga– ra per dar prova dl più scrupolosa acribia scientifica, di più larga dut• tilità spirituale. E' la vecchia tradl· · 7..ionedel Bollandistl che ha fatto lar-– ghis:s\marnente scuola? Sono I grand! Istituti universitari di Lovanio che han reso automaticamente Il Belgio la ter· ra promessa delle dlsclpllnc scienti{}• c»rcligiose? Sta di fallo che il Colle· g:lo teologico gesuitico dl Lovanio sta degnamente a f.ronte della Badia Be· ncdettina di Maretsous e gll studiosi di Mont César compiono, sul terreno della critica stoiico·te<Hogale, una iun zlon.e analoga a quella spiegata dal . monaci di Amay per la rlconcillazlone delle Chiese cristiane. lf ,•oJume det Lcvle !a pal'te dl <1ucllasezione teologica del Museo f.,es– slo-no in cui sono apparsi 1 volumi CQsl squisitamente superdenomtnazlo• nali del gesuita Charles: La Robe sans Coutu.re, e del gesuita Mersch: Le Corps Afystique du Chrlst e La tliéo– lo{)le du., Corps mystlque. C'era ben da prevedere che questo nuovo nu• mero non avrebbe tradito lo spirito, già .cosl palesemente rivelatosi. della raccolta. L'aspettativa fiduciosa è stata SUPi?• rata dalla realtà. Ch! ntl ha portato H volume nvcva ben ragione di offrir– lo con quelle parole. Cinquanta annl fa un libro di questo genere, con tan– to sopra di sigla S. J., avrebbe patn• . to segnare un orientamento cattolico, con cui la reazione della Pascendt sa– rebbe stata radicalmente incompatibi– le. Si è ancora in tempo a recupera• re l'occasione perduta e nel suo solt• tario avello di Storrtngton 1a salma ·Jagrhnata dl Tyrrcll potrà pienamente trasalire di gaudio a questa postuma rivincita del suo cosl bistrattato pro– gramma innovatore? Il movimento mOderntsta lo si po· trebbe raffigurare con una elllss1 svoJ. gcmtesl intorno a due focht. Due cioè erano gli indirizzi che il movimento modernista avrebbe vo1uto tracctare sul te1Teno dell'apologetica e della cultura cattolica. Innanzi tutto voleva che si abbandonasse l'ormai stillzzata .&1.stematica apologetica dell'ui'ficlale insegnamento ecclestastlco, secondo cu~ l'atto delfa fede avrebbe dovuto uscir fuort, lnarrcstabllmente, da tut.. ta una serie di procedlmentt dlalettt· co·sillogtsticl, i cosidetU preambula fi· dei, che inaridivano e mummificava· no la fede anche prima dt porla tn atto. In secondo luogo 11 Moderntsmo ausp1ca,·a una cosl larga e duttile uu. lfuazlone dei rlsultatt della tecnica cliiavclUca sul « profeti <lisamultii». Nessun profeta V,ù disarmato di que• sto ·uqnw di, stu,dUJ, fi,slcamente 11cm prestante, disadatto alla vita pratica ed a.l.,la 1>olJt1ca mlJ:itan~. che accetta come un puro dovere di d{taflino; ep· pur.e -a l:ul ed al vrfncl:pi() dl l_iberttl, cl~ egli ha difeso aua ,testa dl una spa· 1·uta schiera dl connazionali, è toccata alla fine la vltt-011a. ta sua Storia d'ltalfa al ,nomcnto in cut anche Il popolo italiano nei 1915, entra nell.a orande oueN"a di popoJl, oetta,ulo nella fornace lt4 nuove gene• razlani. · · CoJoro che sono pas1atl attraverso tutte le fast dl que~ta sconvolta metà di secolo $i trovano in -una s,tuaa;jone m(llto stmUe a rrueolt antichi romani, eredi di una grande tradizione civica, t quali, dopo essersi lascfat-0 alle ~– le tl tramont.o lumfn.oso e placido dd· l'etd m A-ugusto, s'erano aooiratl per a11nl negli oscuri e sozzi meandri del• la tirannia f<>a,egoiante,dlspermul<J di tutto, ma d-ive11tando phì. ostinati e in.~ transigenti 11eUa stessa dlsperazloM,' fin.o a che int>plMtamente, poterono sa– l1ltare neoli Antonlnl un'aurora di ll· bcrtil, ed offrire al più otovani un ct&– nudo di dolorose esperienze e u11afe• de diventata ptù salda ed. e&c{ustva naU'avverdtb. Nato all'a {ba del nuovo stato italla.– no da u.na famtolja Leoata noli eventi del Risorgimento nel .Mezzooiomo,· a• vendo visto neUa sua giovinezza. 1l lento e faticoso processo di consolida, mento de.Uo $lato, I.a sua fufqrmte 11i.&• t-urltil di scrittore venne a coincidere felicemente con oll anni aurei dd e de, cen11to l]'ioUttiano ». Il cui mordo ha co.d forte1,u11te improntato ft suo pen· stero politico, e $"i colorato talvolta di tinte poellclle 'Mlla rievocazione faita• n..e nei {J1onitdella Urann.1o. Pot s'aprirono le cateratte del cielo e sopravvenne la Prima aue-rra.euro· pea. E come Boiardo Interrompe f~ suo poema al momento in cui a pprende elle Oli eserciti stranttrt han.no l·nva.sol'Ita· Ya, cosl Croce ch!ude la narrazione del· 7'ra queste fi.ou, re di orondt ttstlmonl dt una traot c a epoca deUa storia va certamente annoverato l'uomo davan· U ai quale in questi giorni U mo11,• do s'inchina. lk-1. NUOV.-\ EUROPA LA DI VITTORIA UN stortca appllcnta al !atto rcllgloso in genel'e e al fatto cristiano In specie, da consentire una rivalutazione e::c no• vo del classico criterio di YCrilà, car• dine dclia posizione cattolica, 11 cri– terio della tradizione. Dinanzt a questa dupltce direttiva della nuova interpretazione della con– fessione cattolica patrocinata dal Mo• dernlsmo, lt Modernismo stesso man– dava una difesa a oltranza della liber– tà e della slncerità dello studioso cat– tolico. Ebbene: se not non conoscessimo la provenienza dl questo volume non esiteremmo a lmmagiru:irlo uscito dal solco su cui deposero la loro semenza tribolata Maurizio Bfondel con L' Ac. tion. Giorgio Tyrrel con Medievallsmo e con Crlstitmesimo al bivio. MORTO mente apperceztone del mistero sacra. le tn cui è tuffata la vita dell'univer– so. Non esiste pertanto. sono parole del Lcvie-, argomento apologetico se· parato, indipendente dal contenuto stesso della rivelazione. « Una viva luco emana dall'tntimltà stessa dello oggetto della nostra iede, ad Ulumi· naro le nostre prove esteriori» (Pa• glna 45). Cosl Il Levie. C'è in queste parole la rivendlcazlone più solenne del punto dl vista, da cul, cinquanw annl or sono precisi, si poneva l'i..?O· logetlca dc l'Acllon. Non c'è d'altra parte una storia de1- l'evoluz1ono clistlana ed eccleslastlca nc1 secoli, degna di questo nome, che non si.a ascoltazione doclle e adesio– ne vcnerabonda al grandi valori che questa evoluzione ha realizzato nel secoll. « Tre <lomlnanU, torn\amo a ci– •tar testualmente U Lcvie, contrasse· gnano l'insegnamento di GesD. nel vangea sinottici: atteggiamento dl omor filiale vel'SO 11 Padre, orienta• mento dello spirito verso l'eternità, amoro intenso del i;>ross1mo n .(Pagf· -na 260). Sono dominanti che la storia non J1a logorato se non nella pratica degli aderenti al vangelo e ti mondo anche oggf è suscettiblle di salvezza solo a patto di ripristinarne la validità e l'efficienza. 11 Levle non è avaro nel segnalare le manchevolezze di tante zone docenti dell'ufficiale gerarchia n!!I compito dl tutelare e garantire tale ,,a1tdltà e tale errtctenza. Nnturamente 11 Lcvle sapeva bcnls– stmo in antlctpo che cosl ardita rte• UN'ALBA LON'FANA U NA corrispondenza do; Paesi re-. nani di s. J::parvier tù F~ruro ci fa conoscere i risultati d, una in· chiesta fatta ,·ecentcrnente presso 62 olovant ,tedeschi di ,etrambi 1. sessi tra , 14 e , •20 anni, allievi delle tre 11wy· otorJ s~uole di JJaden. Pllr quanto non SJ possa dare un valore assoluto a sl, mili indagini, tuttaLia ,nette conto di esamlname i risultati, che sono i11dic~ tlvt di UJ\ certo -!lato di SJ)iriti dcUa nuova generazione tedesca.. Ecco 4 risultatt. · Domanda: /n quate paese deslderere, ste vlve,,e? Risposta: il in Germania; 7 i1t Ame4 rlca; 4 in Svizzera; •Z in Inohllterra: 1 in ognuno de• seguenti paesi: Dani• marca, :A11straLia.Cina. Nes&-unoIla ri· sposto in Franc;a ». D.: Chi ha iniziato la ov.erra? R.; Germania, 49,· nazlstf, 4; Tn..qhit,,: terra, 2; ebrei 1: Polonia* 2, D.: Quale dei belllne,w1ti ha Iniziato ol1 attacchi aerei 1utJ.e clttù? R.: Germania. 46; htghllterra J0,· Francia 7; Hitltr 1. D.: Si deve permettere aull ebrei di rientrare fn Germania? R.: 11. s1; 24 110;7 astenuti. • D.: Chi è il Più ora11de uomo dcUa ,torta? R.: Federico il Grande 15; Dlsmarck 15,· Goethe 12; Alessa11d·ro H Grande J0· Cesare 6; Gesù C1'isto 3; llitlcr l, • D.: Quali sono le defini~oni dJ e de• mocrazia ,. e onore,. e razza, e « ser vlre »? R.: Per e demoera::ta » 35 altcns{ont: per «onore» .'17 a.stenslonJ,· per e raz· za» 29 astensioni e '1)er «$crvire» sa ascensioni. NcUe risposte i11dlvid1udi sl nota che « la democrazia t un. ideale illu.sorlo • · che « l'onore t u.n concetto vaoo ; astratto•: che « servire vuol dire sollo• mettersi a mi padrone,. l'er la. deji11i• ztone della «razza•· coloro che hanno risposto t.o han.no fatto secontlo l'abi• tudine che avevano al tem1w del r<.Oi· me nazista. Un otovane dJ 19 mt,,i; fiolio di un industriale, ha scritto tra l'altro: Re$lare tedesco e sempre rcsta,i re tedesco. Continuare a restare tl prt~ mo popolo per la cultura. Servire e amare i1 proprio prossimo co me d s tes~ so ~ derivato della debolezza del.la clot~ trina cristiana. Questa dottrina è de~ bole PQicht essa porta all'impotenza. lo trovo poco onesto f1 pretendere elle si amtno glt altN come se stessi. E' una frase ideale, e t'ideaie non esiste i1el\'a vita dei popoli. Se gli e allri » avessero questo Ideale, non et sarebbe Ja fame tn Germania me11t1·e«altri» vicino a noi oodono di una eccessiva abbondanza». Radicatissima rimane dunqu.e la con· cezlone nletzschfanc. netta suµ forma ele: mentare e grossolana che ha portato alt'abbrutimentc c1tltttrale della Gcr. mania dt /litlc·r e compagni. Non pm) dlr1I che st vcda,to presa{)I dt aurora. ru. v. Pensate che esageriamo? Giudicate ùi per vol. Scrive il Levic nelle prl· me pagine deli volume: « Chiunque soffro nella proprta iede avverte tn sè nell'ora tragica come un esaspc· rarsl di un sentimento a!focato: 11 bi• sogno di una sincerità intelfettuale totale, radicale, intransigente. Da quel momento -non può sottrarsi ad un sen– so dt stupore di fronte ana incom· prensionc e nlla inlntelltgenza che egli ravvisa in direttori di coscienza, del resto devoti e intelligenti. I me– todi curativi sono van. C'è a volte uno sforzo d( suggesUonare in senso contrarlo: - tu non sei affatto tenta• to contro la fede, perchè la tua con· dotta morale è buona e la tua pietà sincera. Si tratta piuttosto di un et• !etto di fantasia e di neryosismo. - Al· tr~ fa appello al sentimento, accan':.– pato contro l'lntelligenu: - ricordati le gioie della tua prima comunione. - Altri fa ricorso all'autorità del nume. ro: - tu ti r::ludlchl più tntelligente di centinala d1 migliaia dl credenti che credono con tutta la loro anima. - Altri cercano di intimidire attraverso la coscienza di una. mancanza: - te• ml l'orgogllo e sottomettiti alla luce di Dio. - Ph) di frequente ci si limita a invitare empiricamente all'obito della difficottà: - non prestare ascol– to a tutto ciò; è tempo perduto. - Si spera cosl che l'occupazionl QUOtldia• ne della vita distrarranno lo spirito. Nelle crisi profonde, risposte di tal genere non possono far altro che lr· rltare il feroce bisogno di sincerità provato dall'anima. Anche se riesco· no per un istante ad attuUrc )'ango– scia sperimentata, questa presto o tar• di si. vendicherà con penose conse· guenze nello stato rell,gtoso deU'anl• ma ». MolU supersiltl della crisi del 1007 troveranno felicissima questa dia– gnosi sotute. :~rioaz:~n:n:~~~ l~~!~f:, ~~~of:i;l~~ ------------- e forse frettolose enundazloni mod~r– nlstichc, non avrebbe potuto essere divulgata senza scrupolose cautele e tempestivi scongiuri. Ha fatto ricorso alfe une e agll altri. Non gliene vo– gllamo maie per questo. L'ora :.ittra· versata dalla nostra sphitualltà cri· suana è cosl oscura che sarebbe gros. solanamentc lnde~no dar posto a scn, tlmentl oggi dl l'lvalsa. - Ma non siamo che al preludio Il corpo dell'opera è tutto in una nuòva, ardita e geniale impostazione del pro– blemi, come 11 posero l'apologetica dell'immanenza e 1 primi albeggianti tentativi di gtusUficazlone dello svi• luppo cristiano nella storia, attraver– so le estgenze sotterranee della co– scienza credente, in una ininterrotta evoluzione attraverso i secoli. Non c'è una fede che non sla chlaliticaztone e definizione puntuale di quell'istinto al(a soprannatura che è nelle pieghe più intime della nostra natura e non c'è sacralità trascritta in formufe di vlta associata che non sia embrional• ::t n problema è altro cd è problema che lascia tremendamente perplessi. Cinquant'anni fa la sltua1.tone delle nazioni cattoHc.he nel mondo era tut· t'nltra da quella dl oggi. ll Modernl· smo nacque come consapevole sforzo di arginare 1.1 dllagante llberaHsmo e tndlvlduallsmo re!lgtosl teutonici. E le naztont cattoliche eràno In prlma U· nea nel consesso del mondo euro– peo. Oggi· i due contendenti nena cu!. tura continentale europea, germanesl– mo e latinità, sono ugualmente 1n rotta. La Germania è letterarmente, non sappiamo per quanto tempo, scomparsa; i baluardi polltlcl del cat– tollceslmo 61 pub dire che non esisto– no più. Può darsi che la conilgurazio– ne e l'efficienza politfca non abblnno nell'orizzonte della splritualltà cospl· cuo valore. Ma la storia non conosce scompartimenU sUlgnI e i valori de· la spirito subiscono, nolenti, lmpre· vedute azioni a dlstanza. Un parallelismo ci soccorre aUo splrlto. La slncretistlca e 111uminata apologetica dl Filone alessandrino po. tè servire imprevedutamente alla mi– stica del IV vangelo e potè far ere· dcre ad Eusebio dl Cesarea che i Te· rapeutl del trattato filonlano de1la vlta contemplativa iossero crfstlanl. Ma non salvò H sommo sacerdozio di Gerusalemme ... ERNESTO BO'.'IAIUTI SIC VOS 1'/0N VOBJS A BBIAMO 1.~ttoIn u1'1a corrlspo,~~ denza an,crtcana 11rovenle11teda Addii Abeba che gli abissini ha11110 imparato l'uso dc1la forchetta e dal col' tello dacche si sono 11npossessau di un lnoente deposito di. posate lasciato dat~ l'Intendenza militare Italiana al momen: !.o della ritirata nostra . .Ma non soi,o !n questo partlcol.are 1l costume ablssti no si d ammodernato e tnctvillto In q11e~ stl u1ttmi anni; strade e case costruite e sistemate daol'itellanl (seguita la stesi sa corrispondenza) han reso la vita dct· la capitate tutt'altra da qttella del tucul che Vi!''?Vafino al 1936, metodi 11UOL'l dl coltura hanno numentato per tutto l'i1n: pero la produzione agricola. Questi onesti rilfevi. del yiornalista americano ci. confortano, ma per alcunl saranno anche occaslone dl sde9110 e di co1·1'1Jccfo per alcmlt, che slimera11110 ta nostra' opera dl cìvlU,l tito1o suff!.t clente a continuare un dominio e u.n"oct cupazlone. Spert4mo che o reaoire a questo modo non stano poi tantJ deol'l1 taifanl; e che mo1U st convincano che quel che fu fatto non l perduto se un vopo1o (che chl TavoraL·a lagr,Ut.,u1 se• rie non ha mal considerato nr,mlcoJ et ha g11aCÙlonato, a11clleperch~ f1 ouado~ ono di un popo1o. f-n. (l'Uestf tem'Pl di strette comu.ntcnzlont e di ferv1de ripre· se dJ vita, non pud tardare a rh:ersarsl ummente stt tutti g?I altri. Chi ha lavorato ha gettato un .,eme, no11 solo per sl ma per Il futuro; clll 12alavorato con cosclenza e con sereni= td. conosce, nel lavoro, un. distaeco dal vincoli' eootsttcl. un amore dell'opera in sA &tessa, una fraterna disposizione a che altrl ne oodano- So1o un barbaro pub preferlre, 4 Questo disinteressato beneficio, I( CTot!.o e Ja distruzione. U. lll• (
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy