La Nuova Europa - anno III - n.9 - 3 marzo 1946
--3 marzo 10-16--------------LA- NUOVA EUROPA------------------ 3-- PERICOLOSE TEORIE SULLA PACE Sir z..·onnan Anoell, conferenziere ed economista d.l fama mondiale, autore d• nitmero.d libri, acquistò fama nei 1910 coi suo libro e La orande lllu· stone •• In cul tentava di per$U.Oderele nazioni che la guerra tmvlfca mao· oiort s vantaggi . che vantauof. Decora.. to col prem.to NobcL per la pace nel 1923, c oli conti nue) a mettere In ou,ar– dta ta Gran Brctauna contro i perfcolì de6 nazismo. EoU lta 71 anni e vlve da oualclie temvo a New Yor1c. S E voinamo porre su .pll1 snlde ba– s1 le rclaztonl della Gran Brcta· gnn con l'America da una pat'tc e la Russia dall'altra dobbiamo chia. rire alcuni cQulvocl lnercntl in alcu– ne pl'oposlzlonl rondumcntali, che ven– gono generalmente date per certe ed assai raramcn'tc discusse. con la con· &e&'uenzache queste relaztonl rirnan. gono in uno stato di paralizzante in– certezza Alcuno dl tall proposlzloni sono particolarmente pericolose e im• pe<llscono una plù. chiara compren• sione- fra la Gran Bretagna e gU Stati Uniti e, dl conseguenza. con la Rus. sta. Tre punti occorre soprattutto rl– prendcro tn esame. Primo, la teoria vredominante tn America. che però ba qualche seguito anche ln Gran Bretagna. che tutto dò eh<: rassoml• glia anche lontanamente ad un bloc· co occidentale bast1to tn primo tuoxo su cli una stretta collaborazione an.. glo-amerlcana aumenterebbe i sospet– tl russi, Porterebbe alla formazione di opposte stero di lntercssl e mine· rcbb~ l'unità mon dlolc. Qui ndi l'af_ fermozion.c degU ele:mP.ntl progres· s.istl degli Stati U niti r. de lla Gran Bret,1gna. che debba oru venire con– c~ssa l'Indipendenza assolulu a tutte 1ft nuzionl che la desiderino: che Rll lmperl debbano venire !IQuldaUe deb• ba venir posto fine al alstema colo. nta le, essendo queste le principali cau. sc della guerra. In terzo tuosro J'af. fermazlone degll stessi clementi pro– i:"rcsslstl che la pace dipenda dal mo. do in cui verrà utlllzza1a la v1Horia per promuovere alcune dottrine so– ciali, cconomlchc e pollUche, e dal fallo che essa divenaa stru01ento di mutamenti rtvolu7.lonnrl. Questo com– plesso di scool e di princlpU dà a pri ma vista una tale impressione dl ele. ,·ato idealismo. che non soltanto met– te a tacere automaticamente ognl cri– tica. ma impedl.sce qualsla&l realistJca analisi od esame. Ma vi ~ 1.nesso in· vece una t.tlle serie dl contradlzlonl u i;tl sofismi che qualslasl pollltca che &u. questo complesso sl basi ò con. dannata al fallimento. Cattlvc condi· z\onl cconomlche, oppressione Polltl– c~. imper!.altsmo, sussistere di ingiu· stizie, rifiuto dn parte delle classi s:co. ,·crnautl o •prtvHegtate dl riconosc:ere conc:rctamente 1 dlrltll popolari. so· no pc11co11èosl gravi da farcl factl– mentc vPderc In -loro la causa p11ncl– pale di una guerra e da furcl ritenere che un primo passo verso la pace de_ ve essere appunto 1n correzione dl qUl'Sto stato dt cose. Ma questo ~i· gnltìca mettere tl carro davnnU ai buoi. Questi pericoli sono 1nratti li rlsultnto piuttosto che la causa della guerrn.- che ha tnvcce le sue radid tn primo luogo nell'anrirchln lnterna– zlona!(', nello lotta. delle nazioni per airermare e rar pre\·alerc la proprl;i Potenza como unica garanzia dl st~u· re:cza: lotta che finisce col fare de1la slcurcua dcH'uno, ti pericolo deil'aL tro. Noi dobb1o.mo certo correggere quosU m ali economi ci e sociali, ma non lo potremo se non evitiamo la · G"Uerra. e non possiamo evitarla ,;e · non <'l lns<:"lamoammaestrare daB'e• soerlCJlz.a nel determinare le cause della guerra e 1. rimedi adeguali. Quando la Gennan!a Iniziò la gu.erra nel 1914 non lo !ecc pcrchè sofrrlvu d1 una p0vertà m::iggtore di que lla delle altrc nazioni, o pcrchè ros.se op. pressa dal serbi, russi o fra ncr.m c on· tro cu1 com.bottè,. li livello di v1ta tedesco era alto, il commercio in espansione. Nè la Germania era una . oolontii. che combatteva per abbattere t yJncolt imperialistici del dominato• n. Non era Jn Queste condizioni 1.1 Giapf)Onc Quando iniziò lo campagna contro la Cina. Nè l'ltalla era una colonia dell'Ellopla. Ugualmente non può affermarsi che In iuerra mondta. Je sia .Stata causata da una rivolta di popoli colonlalL Per Quanto opprcJ· W\'O potesse essere l'atteggtament:> inglese in lndla e tn Afrtca, i'aglta· ztone cJLquelle popclazlonl non COIL tribul in nulla a precipitare sia la prima sia la seconda guerra mondia• le, se non tn Quanto - e la precisa– Z'lone è impcrtante - la Germania giustificò il suo comJ)Ortamento con la presun.zionc che l'impero inglese fosse ormai in pieno pr oce830 dl di· sgrcgazlone e prossl.mo a morire. o sarebbe stato Quindi una facile preda. Le stesse conslderazloni avranno for– se mosse il Giappone. Le agttaztonl tn. terne non portarono ad uno guerra tn Ind.la, ma Ja fecero scoppiare pi\l voi· te nella libera Clna, incoraggiando le aggressioni giapponesi. Nulla auto. rizza a crc,-dereche se la Gran Bretu• gna sl rosse ritirata dall'lndla o dal• l'Africa, a Queste regioni s.1rebbcro state risparmiate le ln\'asionl sublto dall'India. E se la Ccrmonta o li Clap. pone o entrambi avessero prei:io U 1>0• sto della Gran Bretagna, - com.e pro– babilmente sarebbe accaduto so l'lm· pero inglese rosse stato liquidato - è molto dubbio che 1 popoli dell'[ndla o dell'Africa avrebbero guadagnato ltl libertà o benessere. Nè tngtustlzle o oppressione provocarono le guerre mondiali per quanto Jigu:irda gli 31· leali. Quando la Gran Bretagna (in. sieme colla Francia) entrarono in guer– ra net 1914 e po1 nel 1039. non fu perchè la stessa nazione inglese fos. se oppressa dal tedeschl o rosse statn attaocata. La Gran Bretagna entrò nella lotta perchè se la pot.cnz.1tede· sca fosse ancora aumentata, )a Gran Bretagna s1 sarebbe trovata senza di· fesa, e non anebbe patuto dl(cndere gli stessi suol più elementari diritti. J,~ Io stesso può dirsi per la Fran<'ia e 1'America. Nè la po Utica tedesca di aggressione ebbe origine. come tcmia• mo oggi che possa avere orlglnc una politica: di aggress!one russa, dalla romazione d1 un blocco tlc-1\e,dcmo• crazie occldentall conll'O cli lei. E' piuttosto \'ero ti conlrnrto. r.a Cernia. nla fu indotta a questa po!ltlca dalla convinzione che l'Europa era talmen• te divisa che non avrebbe Potuto re. ststerle nè unirsi per farlo. Se dopa 11 1914, le prlncipall democrazie, gU Sta. O Uniti, la Francia e l domlntons britannici, fossero rimasti uniti co. stituendo un blocco che fosse Jl nu· eleo di un più vasto sistema di sicu· reua internazionale, non avremmo avuto una seconda guerra mondiala. L'isolazionismo cbe portò 'la Gran Bretagna e l'America a respingere questa collaborazione e l'America a ri. pudiare WUson, non dert vò ov\ 1 la– mente dal desiderio dl costltulre un blocco contro la Russla, in quanto non vt fu alcun blocco. Dl più, la Gran Bretagna e la Francia non combat– terono contro la Russia ma contro la Germania, cosa di cui q_ualche volw seinbriamo dlmentlcard. Noi chiediamo ora alla Russia dl affidare il suo avvenire e la sua slcu· rezza ad un'organizzazione interna• zionale basata sui prtncipU occiden– tali di democrazia - rappresentanza dl tutti gli sttttl grandt e plccoll, dc· clslonì a maggioranza, discussione ccc. - nei cui confronti essa ~ nperta– mente scettica e che essa non adotta nel suo paese. Il nostro prlmo com· pilo è pertanto Quello dl dimostrare che i nostri princlpU sono app!Jcnbill almeno fra noi stessi. Fino quando non avremo dato questa dlmostrazlo· ne, la Russia ba ben poche ragioni dl arridare la sua sicurezza al nostro U. po di sistema tntcrnazionalC! o dl da· re molto peso al nostri punti di ,1. sta. Essa sarà tentata di rimanere at· taccata ai vecchi metodi di slcurez1,n grazie ai quall un piccolo duc.:ito ho raggiunto le proI)Orzlonl di uno del più vasti imperi terrltorta;l della te:-• ra, capace forse di inghiottire nel suoi immensi spazi la b omba atomica, co. me un tempo 1.ng ~lottl le armate dt Napoleone. La com binazione occiden– tale sard sempre aperta alla Russia. La sua formazione non è in contra– sto con un sistema universale. ma è una via che ad esso conduc~. E' unn indispensabile fase della forma1.lone dl una società. internar.tonale di GOo 70 nazioni, di cultura, llvel1o di vita, abitudini profondamente diverse, che non possono certo raggiungere lmmc• dlatamente la piena armonia, cosl co• me un congresso o un parlamento non può automaticamente-, costituendo raggruppamenU aran1. 1 Q.uali st fon_ dono a loro volta in partitt, risolvere i contrasti che sorgano altro che con un sistema dl dore e rtce\"ere. La. sfera di influenza americana for. mulata nella dottrina dl Monroe ~ l'c. mlsfero occidentale. Questa poUuca non ha leso rindlpendenza di venti re– pubbliche, ma ha contribuito a dlfen· derla li blocco americano non ho Por tato d'altra parte ad un conflitto con la potenza inglese sul continente amcrl· cano, come sl teme che un blocco de: mocratlco occidentale possa portare ad un conClltto con la Russia. E' stata dl fatto la Gran Bretagna che ha consl• gllato e sostenuto la dottrina di Mon• roc. La. Russia può Jtberamente, sen• zn fore alcun torto all'occidente, ap– plicare i princlptl di Monroe, ed arrcr– marc che un attacco ad una qualsiasi delle nazioni situate nella sua orbita sarà considerato da lel come un att.ac· co rivolto contro il suo territori o. Se la Russia si llmlter-d a questo, nessun ost.nco1osi opporrà da uru,, più vasta organizzazione lnternaztonale. Ma la dottrina dl Monroe non avrebbe però fundonato se gll Stati Uniti, insisten· do su1 principio dei « governi amici», per esempio nel Messico, avesse costi· tuito n Wnshlngton un comitato e lo nvesse proclamato governo messica· no. Tutti sono d'accordo che una so– vranità asolut:i è contraria ad un'or· sanizzaz1one Internazionale. Tutti di· cono che « la sovranità deve abdica· ro ». Ma coloro che dicono questo, ag• giungono subito dopo con la m.i.ssima dJslnvoltllra che tutti debbono essere sovrani. vale a dire indipendenti: la Malesia, Giava, la Corea, l'Indocina. la Blrmanla, l'India, Malta, Giamaica. Anche la Scozia ha il suo movimento indipendentista, come il Galles, e que– sti movimenti farebbero retrocedere la Gran Bretagna all'antica eptarchla, che non sarebbe certo ln grado di dl· rendersi contro un nuovo Hitler. Se questo grado di indipendet\1.a rosse stato raggiunto. t popoli inglesi e 11 continente non avrebbero ora più nep· pur un vesUsto di indipendenza. Per inciso ml sta consentito ricordare che l dominlons britann!cl godono di una indipendenza maggiore di que11a di una qualsiasi nazione in un sistema dt fcdcra1.lone mondiale. L'autodeter· minazlonc nazionale non è sempre giustificata. Essa costituisce in alcuni cosi una pretesa antisociale. Ltncoln nnehc a costo di una guerra si oppose alla richiesta di indipendenza e auto· determinazione del confeder~t. r>er• chè egU sapeva chè qualora l'unione americana avesse comlncl:lto ad in· crtnarsl, le sarebbe stato lmpos.siblle difendersi contro 1 nemici della llber• tà americana, La guerra ha messo in rt1levo che na7..lonl le quali professano teorie po: litiche e sociali completamente diver– se possono collaborare e unire le loro forze per difendere 11 diritto comune a ciascuna di vivere secondo il siste· ma preferito. Sappiamo che le nazioni possono farlo perchè noi stessi lo ab,, biamo fotto: Il diritto della Russia di . restare comunista è stato difeso con l'aiuto del capitalismo americano; il diritto dcll'Amcrl.ca di rimanere fe,: cielo o.I siaLema della libera inlziaUva, è stato rlvcnc1lcato con l'aiuto della Russia comunista. Ma questa collabo• razione sarà Jmposslblle nel futuro, se noi tenteremo di servirci delle nostre forze non :a,cr difendere 11 diritto ad unu vita nuzlonale e n tanta lndtpen· demm quunt.n ò consentita in un si· sterna di i ntcrdlPondcnza, ma per Imporre una det:erm.lnata teoria so– ciale ocJ ec onomica. S3rc bbe impos– slbllc se insistessimo perche Ja Gran Breta&na abbandoni U suo mode– rato socialismo parlamentare. if suo common,u,eallh, il suo impero o la di destra e dl fì:lnlslra avanzano l'una nlstra Inglese ha accolto con vivo malcontento la dichfora:ztone della de- :~~ ~~~~r:,ine n~~~J:'/t 1ar:::~r1~i- nt per promuovere il socialismo In– glese. La destra inglese a cui s1 asso– ciano pur sezioni della sinistra, mal to11e ra le co~tantt richieste delle sint; st.rc americane, perchè venga liqul· dato Quel commonu;ealth e queU'im; pero che soli conscnUrono alla lnghil• terrn. di ret.lsterc nel 10-10 ana travoJ; gente avanzata hitleriana, permetten· do alle altre nnzlont di unire le loro !or1.e per salYare la libertà. NOIOU.N AX'Gfil,J, UN AMICO DELL'ITALIA INTER V-I STA CON -IL DOTT. CURRlE Il dr. r...auchlin Curril".Pre. ,s\dente dei Comitato per lo sviluppo del le relazioni Hai<>' amerlc:i.nce g'ià Deputy Ad· mlnislrat~ d ella Forcign E– conomie Admmistn.tion ~ con•lgl.iere economico del Presidente noose,·clt. ha con• cesso a un nostro collabora– tore economico la seguente lnter,·iSta. D. - Quali sono Oli scopi. del Comr tato Per lo svfl:ippo delle relazioni Ha• lo·americane d! cui Ella t iL Presideute? R - Portare l'attenzione del publJI!· co americano sui bisogni del popolo italiano e crc:irc la miglior comprcnslo· ne fru i due Paesi. Quest'anno ei occu· peremo in parblcolar motlo delle quc· stionl economiche. D. - Crede che cl sia bisoono ver la massa del pubblico americano dì marr glori e pfù ampie informazion, sulla prcsmte situuzione e i sentime11ti del JJOpolo ttdliano1 · R. - C'ò una grande simpatia e po– tenziale • negH S. U. nei riguardi dcF l"ltnlin. ma dettagliate e aggiornate in· rormaz:onl su dl essa non sono tropPo ditrusc. Ad esempio. non ci sono rl\-istc e recenti llbrt ~tallanl tradotti inglese. D. - Ritiene che oli Stati Uniti. dopo l'attivitd febbrile della passata ouerra. finiranno col dislntcrtssarsì del gioco dell<t Politica internazionale? R. - No. Gli S U. ora comprendono che non p0ssono sperare di assicurarsi la sicurezza economica e polltlca attra· verso nsola?.lonismo e che il loro bcnelJ" sere è h.>&ato a quello degli a1tri paesi. D. - Potrebbe dire qualcosa sulla po· litica peruou.Jta dalla disciolta Foreign Economie Administration nei riou.ardi dell'Italia'! n. - La F·E.A., quale organo civile. sl ò battuta per un maggiormente ade: guato r:fornim.ento alla .JXll)Olaztoncci· vlfc dtallana durante la guerra. Nol rucnmo però contlnuamentt! scavalcati delle superiori esigenze del rifornimenti mllitarl, tuttavta potemmo ottenere d'inviare !n Italia larghe quantJtà d1cl· bo, carbone e cam1ons e prendemmo l'lnhliltlva per l'accredito in dollarj delle paghe delle tntppe americane in !talla. D. - Ritiene che, -In vista di u,i'even· t1wle futura partecipazione dell'Italia all'oroantzzo.zion.e aonetaria di Bretton Wood!,.sarebbe opportuno restitiiirle U 1uH.T1Ute oro della sua banca centTale sottratto dai tedeschi? R. - Io fermamente spero che il trat' tato dl pace dorà all'JÌalia la possiùilh tà di p.artC Cpare nll'organtzzazione fi.; nan:r.l.arladl Bretton Woods. D. - Ritlen e che uno. tveQtualc assl1 &lenza economica americana sarcl su= bordhu,ta a partlcolarl condizioni di ca: rattcre 1wlitico? R. - Ritengo di no. Quello che Più lmJ)Ortn è che l'Jtalla dln una convin~ cc nte dimos trazione del suo proposito di ndott.a.rc e pcrscgulrc una poJ;tJca In terna ed e stcrn t.111da permettere il' futuro ripagamento del crediti ottenut,i. C1ònaturalmente lmpllcn 11raggiungi• mento d~condizioni polltlche, economi; che, fiscali stabili. D. - Se ·non erro . ml sembr a cUrmt'r retto che uno dco'U aroomen.tl dt cuf si sono avvalsi alcunt ctrcoU a mericani contrari nlla conn..ocu,onc del nolo pre-s suto nll'lngl1Utcrra ha Jn'C&O 1e mosse dalla diffidenza vtf'SO certe misure dl nazlonM,zzazlonc adottate In detto pae– se. Ritiene che lo stesso fenomeno pos– sa avvenire anche fn altri casi analoohi? R. - Questo può esser vero per quaDi to concerne alcun\ c'.rcol( finanziari americani, ma non ritengo che constdeè– raz!onl dl Q.uesto genere pQSSano 4n• nuenzare J'atteggl::unentno ufflclale del Governo deg\l S. U. D. - Nellt ,mc recenti vtflte aoli uo: mini respo11snb11l lta.llant dove ha trcr voto maoolor unl/onnltd di vedute e dove più marcato dflaccordo? R. - Ho trov-.itoun generale ricomr sclmentno della falsità dell'autarchta e il desiderio di fnr riprendere all'Italia !I suo posto nel mondo degli scambi lnternaiionon. facendola spectaliz7.are nelle produztont che può più. efliclent.e= mente effeltuor~. D· - RWene che. da? punto di vi.,;frr, dei mercato ,nondl0'1e, l'attuale cambio della Ura (225) sta adeouato? R. - Io ho l',tmpresstone che per il momento la llra sia sor,ravnlutRtn rl' &Pettoal dollaro. tuttnvta la situazione può venir corret ta da un'eventuale dt• scesa del pre1.zf. D. - Nell'cp!n arc che detto cambio ila vlultosto iriadeouata. Ella pensa anche al fatto delle tai-lDe protezioni.,: ste americane e all'att11ale altezza dee ,a,oz,-,na,,-ittfm¾ o soltanto all'a.mnwnta– rc relativo del costi dl produzione ita 1 liant? R. _ La rfspO,Stomeriterebbe uno• studlo preJlmtnare. Tuttavia ritengo che tutti gll clementi di cui sopra en~ trino oglll nel ~ÉRTO FERRAl'.:l . •
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