La Nuova Europa - anno III - n.5 - 3 febbraio 1946

-- 3 febbraio 1046 --------------- LA NUOVA EURO P.4 ------------------ 5 --_ UN'ANTOLOGIA DELLA POESIA INGLESE T ~'A!\'TOLOGIA è come una plna• U coteca: ogni tanto occorre rare una revtstone, relegare cerU quadri nel magazzino, altri trarne fuori per esporlt, aggiungerne di nuo. l'i. Le correnti antologie di poesia in– glese erano finora tre: il vittoriano Golden. Trcasuru del Palgravc origi– nariamente pubblicato nel 1861, l'Oz. Jord Book o/ Enollsh Verse curato da sir Arthur Qulllcr-Couch, che ap– pan·c la prima volta nel 1900 cd è :~~~~tt':•io:J:;~ 0 Bdit 1 ~i 1~de~t 1 vi:. se, scelto da W. B. Yeats nel 1036), e 'l'hc Al.batross Book of Livtno Verse, a cura di Louls Untcrmeyer, uscito nel 1933. E lasciamo da parte la biz• zarra .:intolog1a compilata da \V. H. Audcn e John Garrett net 1935, TM Poet's Tonouc, che non rappresenta che il gusto del compilatori. li cri– terio che ha presieduto alla scelta delle due Pl'lmc antologie ò presso– chò lo stesso: ò basato sulla clittca romantica elle distingueva mflsplra• zlone naturale eia una artificiale, e la prima chiamav a p oesia vera e pro– pria, e l'altra ,· er.sl. retorica, o che dir si voglia, ma in somma non J)OCSla e quindi non degna di figurare tn una suprema scelta. Non ammettc,·a per– ciò versi concettosi. o satirici, o umo– ristici: so!o la Musa lirica e l'elegia– ca erano ammesse. Quaetro nomi csempllfieano le ltmltazloni di codesta critica: Donne. Dryden, Pope e Byron. Palgrave ignora Donne, di Dryden dà solo una poesia hclla, inevitabile, ma che non tllustrn tutti t doni del poeta, anzi lascia nell'ombra i più soulll, di Pope dà una poco signlfica– th·a odicina oraziana, di Byron certe liriche molto dlvulgntc ma spesso sca– denti. Qulller-Couch ha profittato del– la scoperta di Donne, ma solo fino n un certo punto, chò se ne avesse com– preso lo spirito non avrebbe mut.lla– to una delle sue più alte Uriche. ThtJ Ecstasy, e non vede in Oryden, tn Pope e in Byron molto più di quanto ci \"edesse ti Palgrave. li suo accani– mento nel distinguere tra poesia e (crede lui) non poesia non sl limita alla scelta degli autori. e del compo– nimenti dt un autore, ma si esercita nel seno stesso d'una singola poesia coll'omettere, senza almeno avvertirt' l lettori caso per caso, « strorc ~eboll o superClue allorchè tafo omissione sarebbe riuscita. In un mig!loramen– to ,_ Come e-011 questo egll abbia Il coraggio dl asserire che « gran cura è stata data ai testi ,, non so. ma co– desta sua affermazione ha un suono sinistro come la ramosa frase: « L"or– dine regna a Vars.1vla ,. li Qulller– Couch, noto comunemente come « Q :i>, ha con tutto ciò coperto la cattedra dt inglese a Cambridge, ed è stato chia– mato a curare ta nuova edizione can– tabrigensc di Shakespeare: seppe essere invero, a volte, come nelle sue Intro– duzioni al drammi shakespeariani, un critico acuto, mn pat ru anche un poe· ;\in"~ s~~;t~wr: 1 edt~~fded~te~~~i~ le sue attitudini tnventl,•e hanno pre– so il sopravvento allorchè ha rnanl– pol:1tocerti testi, come l'Ode del Cow– ley On thc Deat1' of .11r: Wllllam Her. vey, o il Sono to David di Chrlqtopher Smart. Di questo può rendersi conto chi abl>la tra le mani una nuova an– tologia, The Zephyr Book of Euollsh Verse, m,1bbllcata a Stoccolma e Lon– dra nel 1945 (dalla Contlnental Book Company AB). e curata da l\largarel e Ronald Bottrall. Anche il Boltrall è un poeta, non. per rortun3 sua. della levatura di QuUler-Couch. Un suo Jt. bro di versi, Farcwell and Welcome (Edìtions Poctry, Londra 19-15), ri– vela in lui una capacità dl combinare te parole e le Ispirazioni pll'I moderne con le solenni note tradizlonalt, qua– le non conoscevamo sinora che in T. s. Eltot; egli sembra aver colto H segreto che Ca di un sonetto come ~ The expcnse or splrit in n waste ()( shame,, di Shakespeare un cnJ)Olaw>– ro tanto protonda è la sua moestrla ve'rbale. Nessuno poteva compilare un·nntologia poetica Inglese meglio di un autore cosl moderno e al tempo stesso cosl compreso del va101·ldella tradizione (come pro,·a ad esempio li suo trattamento della terzina nella poesia A Valedlction). Ora Tlle Zepliur Book of E11ollsh Verse segna nlln buo– n'ora quell'aggiornamento, net criteri della scelta, che l'.-llbatross Uook ave– va cominciato ad accennare. In questo ultimo The Ecstasy del Donne ern da• ta per intero, di Pope si davano passi deli'Essay on Man e dell'Essay on Crl– ticl3m. ed avevano cominciato a rare una Umida compars.'l i versi umoristici dti Lewis Carroll. D'altronde le pro- \Valter Savage Landor vcrsr dn ai– porziont date ad autori come Thomas I bum? ll Bottrall parrebbe pensarlo, Moore, Elizabeth Barrett Browning, chò invece del venti pezzi dati dal Thomas Hood, sapevano di estrema, Qulller-Couch, presenta <lue eplgrnm– quasl valecllcentc condiscendenza. 11 mini, Il sccon<lo dei quali, terminaudo BottraH non serba più traccl:1 dell'e- con « I am rcndy to depart J>, implica sclusivismo romantico: per tut è poet:i una Corse involontaria irontn. (Un a!– ancbe 11 secentista metaCisico, il sali- tro Carnoso autore di eleganti .:aui– rico del Settecento, l"umorista dcll'Ot- squille, settecentesco questo, Matthew tocento: nelle pagine della sua antol0- Prior, da sette poesie che ha ncll'O.r– gta troviamo li vero Dr.rden, l'autore ford Book s'è vtsto ridotto a due net– di MacFleckuoe, di Relioio Laici, ecc., l'Albalross, e a zero nello Ze1>hur), il Pope del Moral Essays e della Dun- James Hogg, la cui languida Kllmen11 ciad, ti Byron della Vision of Judgment trovava grazia presso Il Qutlfcr.Couch, e del Don Jua,i. Anzi, egll Introduce Thomag Hood, l'autore del papol:li'e in questo Parnaso anche l'autore di Sono o/ the Shirt e del Brldoe ot 1ludibras nel eul distici ottoslllablci s1 Siohs, Tom l\loorc, ti L>ardoirlandese presente già li pungiglione epigramma- tanto caro al maestri di scuola, son tico del Pope, dà un Rochester satlr!co tutti stati relegati nel dimenticatolo. e non anodino come quello che figura e invano cercheresti, non dico Feìicla nell'Oxford Baok. concede cittadinanza Hemans. ma Ellzabeth Barrett Brown· cliconia al no,1sc11s--verse di Edward ing, I cui so,mets /rom the Portu~ Lcar e dl Lewts Cario!!. E con quanta uuese avrcsU ritenuto mcmorablll. ln- 1>iù. ampiezza son rappresentati poeti vece delle solenni quartine di Omar che, per essersi espressi in altre tor- Khnyyàm del FllzGerald che manda~ mc che quelle tradizionalmente rlco- rono in visibilio i Preraffaelllll. trov~ nosclute per liriche, facevano una l versi umorlsllcl' dl W. S. Gl!bert, grama figura nelle altre :1ntologle! che con Sulllvan creò l'operetta In• Che coS:l et dice del Marlowc una })OC· glesc e si Cece gioco del decadenti. E sia come Thc Passionale Shepherd to quanto a costoro, Wllde, Le C311ienne. his T..ove, o del Chapman quell'lnslgnl- Dobson, O'Shaughnessy, lo zeflro lm– ficante Brldal Sono dato dal Qulllcr- petuoso Il hn schiantati, nbbattutt e Couch? (l'Albatross Baok lascia tuo- portati Cuori. Ma anche coi poeti glor– ri il Chapman addirittura). Ma non è g1anl lo zefiro ò tutt'altro che tenero, poesln più. alta d! tante liriche di s~- e Rlcharcl Aldtngton, Laurence Bl• cletà accolte nell O:rford Book, quel.n nyon J e Squlrc. e perfino Ruperl ~~~i PJi!i ~~Ftp~t;i ~~e~~md~~u;~ B~ke: cl~condato alla Cine dell'aI• rar torto alla grandezza del Chaucer, tra guerra da un alone di leggenda, come ha Calto Il Quiller-Couch. per- sono s,•anltl come pallidi fantasmi. E chè Jc sue Uriche non sono che un Gcorgo Wllliam Russell, li magico pallido rinesso delle ì\fuse di Fra'l• • A. E.1, che dette Impulso al teatro eia? In verità ti processore di Cmn- nazionale Irlandese, e... ma a che pro' brtdge era ancor schiavo del vecchi seguitare la rassegna degli sconsacra– generi letterari, e, Cldandosl al cartel- li' Basti per tutti u ritornello dl Vii• gr~u~;~a zf:irr~rliaa :U~W~1az~r~~~t 10~1: Mais où sont Ics neloes d'antan? trai!. Abblam ,isto come egli abbiil L3rgamente cl ricompensa della loro incluso nuo,•1 nomi; vediamo ora lllacrimnta scomparsa il nutrito mani– quanti ne ha esclusi, o ridotti a poco p0lo del poeti moderni, Hopktns, T. più che ombre. Il pretensioso poetino S. Ellot, Cccli Day Lcwls. Wllllam Drummond o( Hawthornden, Il cul Empsom, W. H. Audcn, Stephen merito principale fu di raccogliere le Spender, ,Il llottrall melleslmo, e Oylan opinioni di Ben Jonson, flgur:wa con Thomas il cut I'ocm Pive (« The ben nove componimenti_ nell'Oxford coree th~t through the sreen Cuse dri- ::g"\d~l~v~f~ èv~:: 0 .s~~t~ra~h~~~~~ \"es Lhe Clowcr 1) rorse sarel>be po~u– dal' t>OCtl Italiani) e noblesse oblige. to riuscir comprensibile anche ali a– Lo zcphyt nook "'li ra posto per un nonlmo autore medievale del Cuckoo solo comp0nlment'o. Ma dove lo z~ So,ig col quale s'apre, come dl dovere, Ciro diventa addirittura una bora, ::he anche qucst'nntologla, stabllendosl co– sembra spazzar via ogni cosa, è nel- sl, da un capa all'altro di essa, una l'Ottocento. SI scrissero In qucll'cpo. fraterna Intesa che esalta la Potenza, ca molte •Uriche• che meglio avrei>- a nessun'altra seconda, di una delle bero (lgurato In album o In libri de- più noblli tradizioni poetiche dell'u– stinali alla premiazione degli scola- manità. retti diltgentl. Sono g!t epigrammi di )lAHIO PRAZ DI DE LllJERO LETTURE VERSI E PIWSE I U ~ primo cqu\llL>rloal mollv1 spcs- , _________________________ ..., so contrastanti della sua poesia, Libero de Libero lo aveva trova_-]scadendo da condizione orli:;\nana di lo nelle Uriche di Ecllsse_ (1910). lvi mrn poesia siffatta, ad orpello lettera· quel suo senso metamorC0s1codella na· rio O a cHra cli un deteriore crmc tl~mo. tura e del mondo, pcr cui t m.oll arca'" O'altron<le, quella sentenzloil.tà popo, nl del sangue e i ricordi dell Infanzia lare J;) dove resisteva all'Invadenza del si tramu~ano di c_ontlnuo try Cavolose prlnÌo modo. e anzi tendeva a prevale· vicende dt paesngg:1 e stagion!, e ctuestc re (come. •appunto, in Proverbi). finiva In quelli; e il senso. quasi 1sll.nto, di col sembrare non già l'altro e~memo, adesione. a certl elementi realtstlcl. e O momento integrativo, cli quclln stessa primordiali della vita. che è Il pun· meta(ora, ma Qualcosa di estMnseca· gente c~rrcttl\·o di quella .agreste e mente aggiunto, di eterogt?neo, e col da· m11cmon1camltolog.n. e che in lui scm· re nell·astratto concettlsmo. non per c:ò meno valido. di Dc Libero: quello di prosatore. Pcrchè queste sue prose, scritte lungo un decennio, a fianco (ma non In margine) della sua produzione poetica, e che ora soltanto egli si è Indotto a raccogliere in volu~ me (Malumore, Roma O.E.T.); queste prose. che tengono insieme del raccon· to e della conress.one. del «saggio,, e del poemetto, sono in verità - per tagllo, trnma cd acttnto - essenztaf· mente llrtchc: e stan tlo alln sua poesia tn verso come la « ,:-omposlzlonc• - lntesa al modo non tanto musicale quanto pittorico - sta alla nota pura bra. appunto sattr dal profondo. come Tuttavia non sl può dire che cotesta la voce della sua terra ~ntlna (egli soluzione •popolaresca» sin rlusc:t.:t. propriamente è di Fondi). d1quella sua come l'altra, nociva a De Lt!Y.!ro: anzi « gente antica mnndrlan:1 _di. pal.ude •; gli ha molto giovato, esercltandogll la - cotesti sensi. d'.:co. ivi riuscivano mano alla rapidità e pregnanza del (are lntlmamentC" a conclllarsi entro una epigrammatico. E negli. epigrammi di rorma bre,·e llc,•e. epigrammatica. (In· Eclisse ecco che dall•equillbrio di quel teso. naturalmente. l'epigramma 1n sensi e modi o meglio dalla loro com· quell'accezione e funzione affatto par- penelrazione e rus!one. nascono gli ac· t~colarl. d1 csscnzlallH\ e iltumlnazlo- cent'. poeticamente più genuini dl lui: ne lirica, che es~o ò venuto assumendo nasce quel suo paeslsmo gnomico e nn· n('lla 1>0eslamoderna; e alle quali g\;) tropomorfìco, quelle sue visioni conccn· abbiamo qui accennato a proposito di trate e cangianti. dove nel profilo d'un un altro giovane Poeta, per qualche colle o nel cerchio dell'orizzonte vcdla· asf)Clto arnnc a De Libero: ti Slni· mo magicamente lnscrh·ersl Il mlto del· sgal~). la sua infanzia o il suo destino di uomo, Non che?momenti di accordo cspres• e tn un palpito d'acquc o di Cogliecon· sivo non fossero stati da lui consegui- figurarsi i1 volto. e la memoria. della ti anche In qualche poesia delle prece- donna amata Certo, a questi sensi e denti raccolte (Solstizio. 1933; Provcr- modi non sono estranee le suggestioni b}, 1037: Testa, 1038). specie l~ dove della poesia plù recente, da Ungaretti g:;) si venivano delineando. o per s~ a Montale, come non ò estraneo il rl· stanti, o come parte di composizioni corda della grande ora pànica dl Alcuo· più ampie. una andatura e una misura nC: ma, in genere. Dc l/.bcro Il rlclabo– ,.Jltgrammatlche: e ne rendono testi- ra e li impronta del proprlo scntlre, In· monlanza lirlche come • E qucsu sono sterne delicato ed aspro. i territori». « Giorno campestre,. • N'o• Del resto. per quella lucida cosclcn· lizia 11. « Insieme». e Amore•. ì\13 as- za critica che è proprl.t <.H tutt~ l nuo· sat Sl)l')SSO ti scrr.,to. halcnantc analo· vi poct!. De Libero dcv·C"sse:rebf'n per– ~lsmo in cu~ si traduce quel isPnso di suaso dell'importanza che>.nell.1 lln<'n mctamorCosl, aveva un deciso sovrav· di E-viluppodelln ~maporosla,ha 1'-:cllstc: vento sul Care scntC'nzioso, quasi da se è vero che nel pubhlicare ora, col pr(wcrblo o da lunarlo popolare. che t'! t-:tolo di Il libro del forestiero (Roma. l'esprcs!òiione naturale di QU('I Condo, 1'uove edizioni itall:mc) un (oltt>grup– pcr cosi dire, paesano di De Lih~ro: Po di su~ liriche composte fra ti 1933e sl rhc, la metafora. non più temperata li '•12,egU. mentre si limita a prcmet· da esso, si comp!Jcava J: inturgidiva. teni una scelta assai rigorosa delle prime J)OCS!e. di Eclisse riproduce Il te• sto lntiero Più palese cosl risulta l'ul· teriore arricchimento del suoc modi e motivi, e l'allargal'si del suo respiro, da quel libro a questo, per una plù Inti· ma aderenza del suo sentire - vis:vo e affettivo. di sensi e d'animo - alla pa· rola. al verso e al ritmo che Io signlfi· cano. Il Care epigrammatico. conclllatl• vo de:. contrasti che si son detti, per– mane; ma come per irradiazione della Intensità di quel nucleo originarlo si viene svolgendo, per la gamma dt quel pae slSm o, un cerro discorso poetico, che ò.sl, sempre Cortemente scorcialo e allu si vo. e però ar:eno da ognt trapasso logico; ma che tuttavia sembra in qual· che modo preludere al canto spiegato. Le cadute dl tono, la discorsività, le storture. le oscurità, che sono l peri· coli lnstl! In slmlll ampliamenti di di· segno e misura. e che aduggiavano tn– fatti tanta parte del primo De Libero, Qui non si dice che siano scomparse: ma appniono spesso eluse o vinte da una r:solutezza di piglio che non ò sol· tanto perizi.> di J:l.uocoverbale o am– namento dt tecnica. ma un felice coin· clderc dell'Impegno Canta;.tlco con quel· lo umano. Si vedano le litiche • Passeg– giata 1. e Scirocco i>, « Faro 1, « Com· pleanno », « 1'u verrai con l'odore !on• tano », e partlcolormente « Biglietto per n. ». «Testimone». « Sotto il guancia· le un'immagine,. e e Sirlo •· In tali liriche, l'aspro elegismo di De Libero si ~nnalza n e tono•· e la meta· fora si tdentlfica con la poesia: ò un immnginare e parlare per traslati, pro– prìo d1 chi per traslati vede C' sente. lnoltre la «carica :11 dell'aggctt-'..vo.cosl singolare in lui, qui si comunica al verbo: e l'Immagine. non che far gorgo tn se stessa. s1 sc:ogl!e e chlarltca. tr:iendo sul filo della sua corrente - concordi o non ri'.uttanti - le :11tre lm– magini. Qualità che si ritrornno anche nel• l'altro a.spetto, finora meno noto ma o ali'accordn <:Y. colore. E infatti un gusto prezioso. educato sia. propriamente. sulla nostra pittura più I nuova-.. massime su quella di. Scipione e di ~l:1Cal, sla. letterariamente, su qucg~ esemplari dl prosa crlUcO: lirica o cosiddetta •d'arte, che (si pensi a un CccchJ) han tratto cosl rrut· tuosl Innesti clntmodi vtsivt e p:ttorici; questo gusto di De Ubero. già 1n atto nelte sue p0este. qui presiede add:rw tura all'Impianto e allo svllupp0 delle singole prose. Jn esse. quel mito del'. l'in(anzl:i e l'altro, concomitante. di una terra primordiale, vengono ripr~ 9'..', su un registro più esteso se pure un poco più basso di quello delle poe– sie. ln qunclrl o ritratti dove la figura umana. e li paesaggio che ora te ra da sfondo e ora. lntcrsecandola, la sopra, vanza In primo piano, sono sempre còll-' in quel trasognato o alluctnato mo~ento tn cui gli stati d'animo sf dissolvono in vibrazioni del sensi; e dove quel che conta, anche quando il r:tmo sia lpparentementc più narrati! vo (come ln I Malumore» e In « Per· dita dcll'inCanz!a »: che sono però le più antiche). non ò g\à l'azione comum que risultante da coteste dlssol\·cnze, né. meno che meno. la sagoma o, Il rl 1 ne,·o cY. un personaggio; ma ~ I :-itteg• gtar~I df'l vari clementi dcil:i composi; zione. li i;uccedersl delle 111\·crseim– magini, come 1 .n un album della memo– ria. Schlv~ pertanto anche loro dl nc~f 10:i:::tc!. quc-stc prose, anz1chè per artu colazioni, procedono per Interne mu~ m:nazionl e sup:gestlonl; e !':edi certi! sru'"'"'mti moli dell'antmo o del i:-cnso giu~Sono quasl a toccare U Condo, ciò,

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