La Nuova Europa - anno III - n.5 - 3 febbraio 1946
, --Sfebbralo 19t6 --------------- LA NUOVA l:U ROPA ------------------- I -- AIUTI I T A L I A N IjLA SUGGESTIONE DELLE PAROLE AI PRIGIONIERI INGLESI l N una recente conferenza tenuta a Napol i, osservando che i risullaU del.la crls, mondiale non lumno Jino· Z>al corTiSTJonden.te romano del Man• 1 tlglano chiamato 13oatlno, presso Tre• ra co rrisposto alle nostre aspettat,vc, chest1~r Guard,an. oennaio 1946. viso. Qul:.'Stl fu sublto arrestato. 'a lo dicevo: «A destra e a sinistra dello . -.., sciando nel bisogno la mog:te e due I I , d 11 I I t · 11 e E qLt a Roma un urflcio allea- bamblnt. , E' stato ln prlgtone a Ve se I eramcn o e e orze n emoziona to li cui personale è costilulto nezia per nove mesl. ha sofferto la e socrnn chr si va delineando. noi ve· cscJusl,vamenll! <la cx-prigioni,~ fame e le torture Inflitte a tutti 1 diamo rl/lorìre due opposte mttoloqJe: r1 di guerra ing es1 fuggiti a!:a prl• prigionirri politlcl che st riflutavano quelta detlt> nazioni ~ queUa dellt> mas– gionia e da uomini e donne lta:iant dl aderire at repubhllchlnt di Mm se. Sembra quasi che Il nazional•,1:;ocla• che al!ora li aiutarono. Ha un nom~ so!int •· Appena uscito di carcere rln, lfsmo. rompendosi. ab~;a 1a 1 sc1ato due o:quanto scostante: e Utflclo accerta· tracciò 10 Scott tn un'altra casa e ~ tronconi. cla."cuno dei Qita l rlonmn· menti :.i::eato•; sinora ha vagliato offrl di aiutarlo ancora. e Ma noi nor, ol'a per cnnto proprln, pur allmf1itan· trentaquattromila domande di (amt- potevamo correre ti rischio di servirci dm;J nmbrrlue alla radice comune• e. glie ita!1ane da tutte le parti del'a pe. nuovamente di •ut •· Dal marzo t9H I per ciò rhe concern,, le masse. sp,eoa• nlsola, che prestarono aiuto at sotda•. all'aprl?e 19-15 Scott ,,e t suol compa, va rhr r.Rsr, a'la SC"UO{a dpl nrrzlf,uri· t1 nlh•a11 quando questi scapparono gnl vissero presso tre diverse famt. S1'.no. hanno contratto l nbitwfltte rii un ~:tti::i~~:?~ ?o.&rlglonta fasc,stt dopo 1'8 g te. sempre tn provtncta di Treviso. r1oidn conlnnn 1 .~mo e di una morti/i· Cl sono ancora ·quarantamila do- ~s~T~!niir~~~~;sa 8 :r~n1~l~~8;h~pg~~= I :;n~~e~~~~nu,;;f!~·ti~~i!! ~~~o 1 :.:;;:,~of. nrnndr da esaminaro, ~Eppure•· co- abtlano fatto a r(lslstere senza stu- I m~nu, r,•; slPR,i:I aw e sJ mostrano sen me ml ha detto un urrtciale supe. farsi. ma nessuna premura sembrava sJb 1 ll noir fltp,i:;sl r cltlam• riore. « ogni giorno et arrivano lettere loro eccessiva sebbene st esponessero OueRte O-"~ervavnnl m, hnnnn nrnr-u· dal 'ln,1Zhl 1 terra che cl prc,rnno dt molto e a volte rlusctssimo 8 scam- rflt() ron mln omndP sorpresa, dPO'I at· compensare o rtngrazlare qu... sta o parcela oer puro miracolo. Solo gcn- tnrrhi drr 1)art,- dell1 stmnnrr Rnri'1l'!:ln que:ia famb:Ua italtana che ha pro• te come questa. e c·e n'erano tantt. ""'""l"t"""· 011n!tl rhp 1n ooP.tR, imm,– tetto t nostri uomini nel pertooo de'• hanno reso sostenlbl:e ia nostra vltJ tato ,,,,,, odierni rifrlaent, snrlnllRtl dPl· i'occup·1zione tedesca. In mo1tlssim, ca· dl cx-prhnonlerl evasi. E non 10 fa• te ,.n•.,,,., rh,, Invece in ottrih1/i11n eRn'#· sl que st e• famlg'.le non hanno nvanz:,. cev&no che per al11t:1re degli amici ritnmrntP a• lnro prPdPces.i:nrl Anzi. ,i:;e to a·cuna richiesta C non lo farebber.., che avevano blsoj?no di loro. Avev:- dm,n:s, nnrlmere srhit>ttrrmPntl' t11ttn ad a'<'tm COSlo 1 · no fijl!'li(' rrntclll che erano anch'essi I' m.1n n,.11"'"1'(), flirr1 rhp t n..,. nv ,nn• pu~: ';.{:.~~.:~dcùi ~jci) 1 ~,~~s:al~ udn~~ ln prigionia• tlt,o rii mn't'1 tJmmfrazinn,, li Mn<:t"'-f1• naro. '1:sse pervengono aTuUl<to n!, Quest'ultima frac;o - che ricorre 1·c rnn ni1r,11t'I n.i:.i:,.,,11.,,te.,,~11 P. rn,, r,1i1• Jcato tri rlSPo~l.3 t:id un pubbllco av. spesso in questi racconti - ml ha fat• . lr R"l'rltn rn<:trv.tfh10 QUPI ,firJtJrntl rJ•· viso da qu~sto fatto afrigfterc In tutti to pensare al centown11ml:a Pril!lo- ~r.nno n ,11rlMn""'"'"r" ~ma ci sftunrlonP t comuni d'lialla, secondo li qua!e tut• nlcri di iruerra ltl!lanl t:1 Cran nr••· I um""" • trr"ltn rl•.i:;p,.rnta ti S?II 11--•lantche aiutarono t prbrtu. !:~~~a~:lrtt>qupal~M 8g 1 ~a u~O<i~i~m~~ I,,,/~7 .. : 0 ~':,!!,~~~':,~<:~'~ ~ 7;;::,, 1-,;: ;!,~ nierl alleati poosono darne notizia .,. I al sl.,daco, che provvede pof nd In- l'ospita:ttà orlv:1ta di faml~lle tn~ie- lio fnttn rrn"n, W h1<:llft() nrn"l,m'7#11,.P forn •·-,e l'ufflclo dl Roma. La rl• sl. sebbene pili del quattro Ql:lntl rii 111 ..,,.,.n1n e i:n,.,.,•,~,nl'I •· nMr"> ,,,., .. n– com,.r- l mont>taria per l'ospltalltà ~ loro stano divenuti e cooperatori» vn r 1 ,.•1i:,1 nrrntf,.,~crn ,,.,,.,,..Tl'J nrinM nn· tn rPall;) semp·lcemcnte un simbolo. lon1ari rin tl,1ll'armlsltzlo. I a.,rq ri• rrn"ttPrP rii n,,,,,,. ",.,.,.,, 1 ,mM ~, in Quunto ~ basata sul costo flp'la vt. Nell'odissea dl Scou si lnconirrmo 1 '"'"'""" f:rrr, 1111 P~rmnln fi~ 1r(I ,,,.,.,, ta In rnpJ)('lrto a quel tempi Cinque-- mo ti altri tipi lntere::santt. comr « il fnrzn rii S'1!]tJr,;tfnnP e.i:rrr;t,,tn fl11 11n'1 cen10 'lrl· pt>rsettlmnna .•uno cifra che grande proprternrio tf!rr\ero che cl ,>rirn'"n-""""''"n 1m'nre ,u e "fl.itn • ~'1 ora \'1 ltn'la basta appel1a a comprare aiutò molto. non fosse altro che ne- nt,eRtn -n,ir 1'1Jpn•mtt> I l'rtb 1 tn m,mtn1e mczw chllo ctt formag(rlo o di bur- gaUvamente. non cacciandoci via dal, ,1,, r11.1 h 1 ~1'11'71M ,.,,.,,..,.,,rPJ . . i:; .. . d t•un 1 .. r.n· ro. Quello cui tn realtà queste famlg'I~ le sue terrP •· e le donne I!' I bambini tmrl! .,,,,,,,, ,,1r, rfella raoione"n'r.zia e ter,r•~""' ~ 11 certificato. <"On !'a'lut 11 che • ci erano nmtct. coslcchè si PO- del ,ensa c-ntlco. tuncricana o con Il nostro stemma reale. tette organizzare un cordone di sicu- g, d, r, E' C'Osa davvero commovente per- rezza attorno a noi di modo che "ra– lustrare questi archivi dell'amlMzla. vamo informati appena ti pericolo Cli se e,,•l oossono chiamarsi. ncll'uHiclo approssimava• VI sono molti accen- ME!'WORTA DE[, CIBO dl Roma. et sono mtg:tala e miJ:r'ial~ ni all'ottimo lavoro rii <'Ollegamento dl prntlche, Intestate agll ex-oriKt~ svo to dalle donne. ma drl resto que. [JNA nuova espf.i-fenza tnJ llannn nteri o alle famiglie lta:tane. et son sta è una caratteristica comune a tJalso ouestt arrni di mauro: t so1tn poi IP or.ttlche clopplc,quelle .R:là "s..,,· tutto li movimento pnrtiglano dell'l· m m~. r. accompagna le mi" ofnr- rite. con li raffronto delle due su,.-1" talla del norct Alla fine l'organizza nate. la memoria rlel cibo. Immaainn (quel'a rlol militare stesso e queaa ztone della reststenza ltaltana, l'ORJ che it fenomenn sia abhnstan.:a diffu110; della r~wl~ la ltallana), la notn delh• In co'.laboraztone con !'OSS e con !'Vili e 1,erctò lo noto- ~·on~ la fame. coi su.m ricompensa e la copln del certificato Annata riusci a lan0inre al part.lR'(anl m!Jr.<:I, ,:hr.. fn srnso stretto, non ho li lavoro viene svolto con rll hcenza del luogo una ractto tras~ittente. ,. ma! esperimentato: non ~ nemmenn in qut>stn ufflclo stranamente fcllc1;: ~ ~~~ 1 ~f ~ 0 ~\r~n~ !~ 0 ~~~~!!: l'alleoro. o ~en saziabile appetit<t delUI :;r~1~'r~~7;~~ procura una cos1.anr re le ll'nce nell'aprite 1945. ~~~~~~~ie Eao~~ ll;t:t}/iaz:i::r~':"'t~f~,':. Plò ct1 centomila ramlg'le 1tallane La seconda storia è troppo lunsm 011.mulo non avvenwa che '1 doves,,. l1anno .tlutato i nostri prtlllonlert: si per JX)terne raccontare t parllcolan., pensare alla sul/icumza dei J)(LStl, fl ctbn son <'i~tlnlt partigiani. preti. me<Url. Rlgual'da u nd1cl genera 1 Inglesi e det appena lnouroftato 1utbtto era .scomoor– ttallanl dt tutti t ceti e specla!mente Domini. tra l quali Il tenente genera- so dalla mia coscienza.. non si faceva donnP e hamhlnl che tenevano t col- le Nea?De, 11 generale Boyd C li gene-- ogoetto dt ricordo o scovo di diletta· 1eett11"(1>ntl. Ml resi conto di que111taraie O Connor, che fuggirono da un z,one mnrosa • .1,a ora, la sua memoria, atthritA per la urima volta nel f"e!l• campo di concentrnmento toscano e net momenU più imvensnt-i, mi assalr.. nalo rcorso a Ravenna. quantio an• ~urono a~utati dal padri dl un con- Ma Questa memoria, che per mo e cora le linee passavano a t)Oc"hlcht• ,ento del a regtone, 1 quali st faceva- per molU dl noJ, tardi acqulstta. b un lowc>trl n 1 tre la città. Ml tntrattPnnt no quattro orP ~ cavallo per portal"' fatto accessorio~ che nulla muta nel– li con tta·tanl che. ml rarcontarono loro l viveri ne le lontane rattorie in l'ordine delle utee, che non jnqulna o comP nve,,~no aiutato 1 nostri ex-prt. cut stavano nascosti. In una ver,a e deturpa il mio orizzonte. per tanti, Jor– giontert che si erano rtfuafall nella propria odissea attraversarono I lta• se, I un'(nsoddt.sfaztone radicata fin d/1' farr M:t rilneta: questi solrlatt eareb- r:ti;i l~!!utl, 0 Ji~~~~~~ daTtmti::c!;~ oU amu più tenen. i un aumo conii· ~;rrr;i;r; 1 ~~o~~U1 f~re~~'.a~h~n;:1 su di una barca lta'.lana che Il Portò veniva oortato di notte e 8 pterll. Ma lungo le coste adriatiche fino a~IP allora ""',-ra la censura per ocml COBR nostre linee. Due partigiani ltall~nt chf' rt111.,arrlasse la run òPI nostri !asctarono la loro vita nella prepara. setti sperduti dell'Appennino, a conse– prhrlonteri. C'erano ancora troppi no- zlone di questa fuga, In" due vtltajf• gnare certificati e ricompense. Uno d\ atri snidati nascosti dletro le linee gl toscani, alcuni contadlnt che ave, essi ml ha raccontato recentemente di tedeSC'~e. 01l'Jl finalmente questo rac- vano aspirano t generatt ebbero te lo- essere andato a consegnare un anel– conlo RI pub fare ed è un racconto ,n ro case rase al suolo. Perdlt:1 di vtte lo d'oro ad una vecchissima contadi• c::ul la vera tta·ta libera pub andare e dl proprietà. deportazione ln Ger- na da parte di un ex-prigioniero sud– gtustnmPnte orgogllosa. mania o lnterrogator1 61 terzo grado arrtcano. Gllelo aveva mandato aubl· 1 S(>,roentl eptsodl sono stati nrP.sl sono motivi comuni a molte dl que- to dopo U ritorno a casa, perchè la a caso tr,t; le trentaquattromila prati· ste storte, ma ti buon lavoro conti· donna nel 1944, per nutrirlo e nascon. che P1à evase dall'ufflclo di Roma. nuava. Nè si faceva alcuna dlstlnzlo- derlo. aveva dovuto vendere la sua TI caoorale ~ \V. Scott. della &e• ne fra gli a·1eatl. Un utnclale Indiano fede nuziale. l'unico bene di valore conda dtvtslone neozelandese. scapph ticorda « l' intero r>aefle di Bussi. ln ln suo possesso. da un campo di concentramento d,.I provincia di Aquila, che dette da man. Dal gennaio 1945, un'altro e Ufficio nord ner'"ttobre 1943 e di Il passò. giare ad almeno ctnquo Indiani. quat• accertamenti alleato• è al lavoro In In una odlssed durata quast diciotto tro Gurkha cd un PunJabt. per un Grecia per rintracciare que·1e famt. mesi, di casa tn casa, sempre sottrat- periodo di quattro mesi•· e e li vicino glie greche che hanno aiutato i no– to da amici ltalianl atle insidie dei villaggio dl San Leone. cho allmentb sui. uomini nel periodo dell'occupa– tedeschi e del fasctsU. Mo!U del suol Più dl una ventlna dl lndlani •· Le zlone tedesca. Ma la storia degli a 1uti ospiti si trovavano nel Veneto. Tra SS catturarono in questo paese li sot- ltallanl emerge fra tutte !e dramma· di esst c'era un esponente locale del tufficiale Curkha più anziano e « !o Uche storte del francesi, greci, Jugo– Comltato ancora clandestino dt Llbc• hruciarono vlvo nel gennaio 1944, slavi e norvegesi che hanno aiutato ra?.tone Nazionale. ,. Una signora. scrive questo umctale, di nascosto i nostri uomini. per li fat- DI questo Scott dlcc: e E' atato tt la signora del Vecchio. percorreva to che l'Italla era un paese ufficiai• protettore plò sicuro per tutti g'.I cx- chilometri per portare da mangiare mento nemico. Cll tta·tanl che aiuta• prlgtontert a'leatt in tutto II periodo agli indiani nascosti tn alcune cave, vano gli alleati combattevano allo che va dall'ottobre 1044 all'aorile del o spendeva t suol rlsparmt per ac• stesso tempa una guerra clvtle. e I• 1945. E' difficile rendersi conto. at• qulstare loro viveri. scarpe e vestiti. brigate nere dl Musso:tnt non erano travr,n:o un'arida esposizione del fatti Ln aiutavano le ftg:tole ed li f-lgllolo. meno feroci delle SS nella caccia ag l di quanto et abbia giovato la gente L'ufficiale aggiunge: e Era la più san• Italiani Cllo-alleatl. come lui. Era un grande amico de~II ta donna che lo abbia mal eonosclu- L'8 settembre 1943 vt erano In lta• a11ea1Ie al'a Une fu imprigionato dai to •· e Un altro vll-:aggjo V\Clno provvi· Ila circa seRSantamlla prigio:-iterl Ji fasciati• Nel primi mesi del 194-1 dc a dle<'l indiani per parecchi mesi guerra alleati Pressappoco .a metà fu Scott con altri compagni si rtfuglò o molti del suol abitanti furono per ~rasferlta tn Cermanta. mentre a pi•• presso un e mt Jonarto • di S Anasta• questo puniti con la prigione e con gran paru. ae! rimanenti trovò rtfu": 81.o dt Cossa!to. « Egli cl ha forni:o la tortura. Hanno corso rischi enor- gio ed aiuto presso queste centomt:.i abltl e denaro cd ogni volta che n, I ml• Per mesi e mesi gli uCOclalld~l·, fam•gl~ Italiane fino a che non pot(t– avevamo btsogno veniva tn nostro I' Uff!c10 accertamenti alleato d1 Ro· rono attraversare le linee od essnc nluto • Sempre nel gennaio del UH-4 ma han110 gtratQ. per tutta t'ltall<i, oberati dalla nostra avanzata Qual– Scott sl IHuglò nella casa cli un par- anche su muli, per raggtungerc pac- cuno fu denm 1clu~oe fucilato. nitri nu.o; e quella e ltbertd > del mio spirito rU cui non mi veniva Jauo neppure d, vantanni da Quanto mi sembra1Ja cos,, naturale a tanu, invece. una mancanzv sostanziale e ta preoccupaZtone fi,st1.;1. del nutrlmento ''ha sempre vietata o tnfinnata. 0Ta SOl/UMc,amo tutti. st1 per otù. alle stesse csioenze; e siam(; trattt a provare tn corpore quel chf– <:embrava il trl!te privilegio dei piu mJseri. t:spene-nza fruttuosa. se vt ~a premo rispondere non soltanto con l'i– onava s1.:appritoia della mormorazione • dello scontento. che o il più po1Jero ,tt, rimedi e vale m defin,t,va un.tcament, a rompere il .i::enso vivo e necessarie, della solidarie-la. ANNIVERSARIO DI SOi.A H./ A S ONO vent'anni, comlnc1arono a pub bUcarsi a Pirenze i fascicoli di s, !aria. in una decentlsslma e rld()f ta veste tipografica che poi di poco m, t(> conservando tuttavia Il &uo tipo. r petuto più ta1d1 nelle Ediz1on!: la 1u1 urazia e acTuratt'.?:Za rappresentava 1, tldnmente un fiorentino amore del np n,to. un i,u:ontTO di vaullate caµat'iti. artigiane con la raJ/inatczze e1tern, deut'inteUettuaU. E Jìorenhna /u l'in, pronta della rtvista anche nella (lcetr delle pagine e dei collaboratorl . .\'on i., lo petthé da prmcìVt0 fu l'oruano, l) UÒ dire. d i tre nuovt s,•r'ttort vive11 a nre11.ze: Alberto carocct, tl dlTetto, c he ebbe poi l'abneuazlone di sa<:riJ care alla sua opern atacr·ssnna dt a rettore la su.a old provata vcrsonM dt scrlttore1, Alessandro Oonsanlf Arturo Lor'a, ma perché sempre rtdi, se e filtrò Oli apporti che le 01uni,eva1 dt fuori tn un·atmosfera fiorentina, .ma r' re11zequ.antu mai aperta alle r, cl straniere e ospitate al visitatori. ni serbante un'eleoanza sua sobr,a. Il S11• ousto. un suo ritegno. Nel dopoouerr,. 1iel « tempo tra le ouerrc • ta prova ,, Solarla s'tdentlfi,ca van tl desiderio , 1 btsoono di comune vita culturale e, ropea, CU capire e saoolare le nuot', ~!gf,~eJ:i1•a~'::: !n s%:~~ 7our~:t~";::;:; era allora ovvia nece$Sitd.J deoflntere." s, soclal,t o politici. I quali erano piut tosto assenti che repre.ssl; secondo uwi traduzione «estetica• clu l'e,penenzo europea allora non. contraddiceva e eh, prf1Vleva d'altronde radici nel senti mento «letterario•• vivo e operante pfo che attrove - dalla Crusca al Marzcx– cn - a Firenze. Quel oustare I testi euroPei col riferirli all'espertcnza lette· ~~~. a%de"'n!':/: :r~,;:~o:~! t3; v.ia fino nelle espressioni popolaresche e ne lle arouZfe, 11.0n fatto cU prc,postto. ma come naturale conseouenza dt un more e di una dispos"N:ion.e ,nnata. vai se a creare un'atmosfera, quant"era vos· s,t1ile a Firenze, dt fervore (ntellettua· le e dJ sorvegliata ricerca, un tnt,mc, per quanto cast,oato entu.s1asmo della poesia. Credlamo che per lo meno un poeta. Montate. provenendo da un mon· di> più eh uso. se ne otovasse. Dopo set· t'anni Salaria sm '$e: I tempf più duri chiedevano altra prer,arazlone, e Caro,.. cl fu tuio dei primi ad accorocr.sene. adOf}erondost con varia fortuna nei qua· dernl delta Rlfonna Letterai la e nel nobllis.rlmo tentativo dl Arsomcnu. u. •· ricatturati e dl altri non st è saputo più nui:a. Ma la maggioranza dl qu,: gli che non sono atau trasfertU dai ,!:!deschiVive e aeve In vtta a quclr~-~ talla che è stata con noi rin dall'lnl- .,o. e che ogni ex-prlgton1cro sa ncu– noscerc. .Penso al processo del generale Bel• tomo di J)OChimesi ra, che termini} con !a sua conaanna o morte per ll t>1Stemabrutale aa lui Instaurato n~1 campo dl prtgtonlert d1 guerra che comandava presso Hart. Uno dt!l t~ t1n al processo era un capitano tn– .c1eseche aveva avuto un'apJ)OStta Il• cenza. L'ho tncontrato al ntorno da Darl e gli ho chiesto dove sarebbe andato partendo eta Roma. Era tug• glto dal campo di Bellomo nel 19-t:t. vra intendeva anaarc In g1ro per I'!· tn la per rlngraztaro tutte le famiglie 1tnllane del centro e ael nord cne 10 Hvevano nascosto nelle sue pcregrt. nazioni durate 18 mesi per sfuggtre alla cattura da oarte .c:lel tedeschi e del tasclstl. Egll non dubitava dcll'es:– stenza delle « due lta te» c l'ltall.1 ant1f<1sclsta a lui sembrava la più for– te. ùbgi l'lta'.la favorevole ag:t allea• ti, che ccmprende ti movimento del partigiani. le (amtg:ie che hanno atu• tato 1 nOBtrl prlgtoniert fugglt1v1, e nuove forze armate ltallanc cd t sei parlltl del Comua10 di Liberazione Nazionale, trova a!quanto cllrrlct:e 11 compito di spiegare all'I talla ncofasc1- sta e squadrista che gli alleati non hanno -dimenticato e l'ltn ln. libero•· S~VlA SPRlGGE
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