La Nuova Europa - anno II - n.50 - 16 dicembre 1945

.,_::,. _; ..... ·;:~)4,IG icomb.101&-------------,-::-=-LA. NUOVA EUROPA------------------ i; - ··::::,~p-:_6,. E R s o .N A G I In costituzione repubblicana. Jn qua• dante concordia, fa continutt..ì e coe si Lutti i cap0lavor1 dell'Ottoc-cnto 11 rcnza del carattere. Coerenza :irtistica monarchismo ·assoluto del protagonista che non ci;cludeva. è ovvio. un'incoe fu scosso dalle rivcndicazion: popo!at~ rcnza crrcttuale del personaigio ra1> dcgH. altri personaggi. Al più, sulle p,escntato. Amleto è coerente nella sua REPUBBLICA 1\1[ E N[..CH[L[ST[ prime, venne tollerato un d;spotismo amletica perplessità. Riprendendo la l l Wumlnatò. Sl arrivò al personaggio r1ctaJora dl SchlcgcJ diremo che nel foJla, aua narrazione amblemale. al ro• personaggio a costiu.w.ione repubbllca manzo corale. Anche da questo punto na tutti I pensieri avevano libertà di · di vista il romanzo meritò di essere clttadlnan7.a e tutte le pass,ont di.rit considerato l'epopea della democrazia. to dl voto. Tra le conseguenze più im E anche tn questo caso. almeno fra portanti. fu che alla stabllità e fissità no!, Manzoni compi pacificamente Ja del monarcato si sostltul la dinamlc:i più grossa rivoluzione, riabilitando gli progrcsslvn del repubblicanesimo. Un umiU sul potenti, gli oppressi sugli op, pcrson.igglo di Molièrc o di Alfieri na– pressori. Una rivoluzione che, sorta da scc e muore col siglJlo dl un carattcrt esigenze religiose e maturata ncll'cspc- tmmutabUe, anzi precostituito. Le su1: .ricnza degli studi storici. prOOLL~ I prime parole tmpllcano le ultime. Nel-– riSultati artistici a tuttl noti con logi- l'esordio è giù la spinta per la calastre>– ~ pactica addirittura esemplare. Pro- fo. Invece l'lnnomlnato ha 11 libero ar prlo per la sua origine etica e per la bltrlo di convertirsi. Per quanto, a vo– sua maturazione storica fu una vci'a lcrsl imbat\Qrc con caratteri propria• rlvoluzionc: profonda, efficace e dura- mente alla repubbllcana, occorre stac– tura. Laddove altre, violenti.ssLmc in carsi da Manzoni: che li lascia sl a~ to– apparcnza, meritano _piuttosto l'appcl· ro libero arbitrio ma sotto sotto Jl ri· li:1tivo di sommosse e rivolte. cònduce al suo detcnulntsmo sianscni• C REDO che parecch: mlcl collcght, al disordine esploso dal basso che sov– c mcao mc tra es.si . abbiano al· verto le singolo partl e annulla l'ar– meno un giorno condiviso (Questo mania della composizione. Nè occorre potè nccadere uno o due annl fa) il re- aggiungere che. la verità stando in i,entino proposito espresso eia F. Schlc- mezzo e gli errori agli estremi oppo, gc! In una lettera ilntata it1 magg:o stl, quesu ultimi spesso si toccano. 1700: e Della ,:ritica ne ho abbastamea, Prodotti tipici dcU'autoritarlsmo reto· e lavorerò intorno alle rivoluzioni con lico possono considerarsi le legi.1 del tncrcdlblle entusiasmo. Scriverò nello generi letterari ricavaU da falst arlsto– stosso tempo 111 forma popolare sul re· tclici come tanti dlrlttl del legittlml• JJUùbllcanlsmo, Sarò felice dl poter n- smo ainastico sono, fatti discendere da nalmcnte abOOndonanni alla po!lttca ». presunte donazioni co.;tantlnlane. Dc· {'.omvose lnfattl il SCl{Joiosul coricetto ,•ono invece considerarsi tendcnzlal• di ,·cpubblicanismo. Ma s1 fermò \l. E mente anarchici: l'impressionismo, li si richiuse, pocO dopo, nella lettera tu• frammentismo. Nichilisti: li futurismo. ra. Il suo gio,•anllc radicalismo ugua• 11dadaismo. Per non scendere ullc sol· iilarlo di provenienza kantiana (quello tospecic: quale il divisionismo pittori· ùclht l'nce perpetua che ga stessi am- co che, applicato alla lettorn, avrebbe miratori si affrettarono Imprudente- contlotto a dipingere non ti corpo ma :mr.ntc a relegare in Utopia, mentre po- la molecola. Chi voglia studinrc un'ln– teva fornire alla Germania e all'Euro- surrezlonc fallita del nichilismo lcttc– Pa una sorta .di « sintesi a priori• del· rario, ri!cgga in Dada1,honc. mat-zo ~a concordia internazionale) non fece 1920, F. Picabia: c,Vous tous qut ètes un pusso avanti. Se dobbiamo dar ere- sérieu.x. vous sentirez plus mauv.als quc dito :1 Constant che accusò I due Schle• la m... de vachc. Dada, lui, ne sent i:cl di llliberallsmo, ne fece molti in· ricn. il n'cst ricn, rien, rlcn •· Oppu· metro. In ultimo· divenne mctterni• re, per una· pili nobile tcstlmonla!10!3 chi:mo. di sublime anarchismo, sl veda 11 ma• Tuttavia sarebbe facile dimostrare, nifesto con cui A. Brcton deflnlsce li :ocr conforto dei noslrl scri.ttorl forse surrealismo: « Dict(-e dc la ~nséc. en incUni a penUrsl c11 qualche conccssio l'abscncc dc tout contrOle r.xcrc(i par ne alla )lolillca net glornl de!la l!be- la raison, en dehors dc toul.c pr(,occu• L.lsclo nl lettore l'Incarico di accc.r· sta Più costruito alla repubblicana ~ u:ire percltè Daflte, anacronisticamente Fabrizio Del Dongo. E tanU altri. monarchico nel De monarchia, fu fio- Rlconosccrn. da qua.sto angolo vlsu;i. renUnamentc ·repubblicano nella crea• le, è faclle e comune in- tutto il gran zlonc del suoi personaggi. O pcrchò .secolo che fu l'Ottocento. Piuttosto l'Alfieri, repubblicano e tirannicida, fu giova lndlcarc, nel ctelo della metafi· no'n illelamo monarchico ma olJgarchl· sica, I due diversi sistemi verso cui co ncll'an:linamento interno delle tra· con,,ergono Queste dl\•crse concezioni gcdie. O come, rispetto al repubbllca· e rappre.scntazlont artistiche. Per non ncsimo confessionale del Promcss1 andare troppo lndlctro. ml fcnno alla ,,.,. Sposi, l'avvento della democrazia laica definizione che del1a personalità da\'a s1 abbia con I Mala·t:oolia. Wolff come e ens, qu<Klmemoriam sui * razione. che 11 trascorso repubblicano pation d'csthétlque ou dc mornle•. Ll Il Un processo analogo a qUC'llO vcrifl· di Schlegcl non fu senza benefico in puro niente; c1ul l'assenza dl tutU t ca.tosi nel rapporti tra i varl pcrsonag. 1:Jussosulla successiva sua opera sto- controlll. Invece la pocsla è un cllscor- gi della stessa opera d'arte, avvenne rica e crUlca. Ne darò un esempio mi• so rcptlbblicano che ha in sè, non fuo· dentro II singolo personaggio nel rap– nimo. La simpatia per I reggimenti. re- ri, la sua legge e il suo flne. Ma ce porli tra I suoi vari atti e sentlmenU. ,pubblicani gU sug~crl delle metafore l'ha. O non è poesia. un i>ersonagglo di Molièrc, vcr 1•icor· che 6ervlrono a chlar1-1·ecerti concet· rere all'esempio più abl&,uale,era plut- ti estctlcl. Eecone una tolta dai tram· t.s tosto tipegglato che caratterlizuito. DI• menu òeì J.,yr.cum: « La poesia è un clamo meglio: che lndividuaUZ({.3to; 'discorso repubblicano; un discorso Torniamo a Schlegel. Un'altrn nP1>l dl cnraLtcre avendone fin troppo, Già dhe è a se stesso la sua propria Jeg- razione estetica del suo repubblicani nel Lltolo recava la Qualifica della vb·– se e il suo proprio fine. nel quale tut- smo è nei frammenti <lcll'Athc,uicum. tù o vizio che impersonava: l'avaro, il te le p:irtl sono liberi cittadini c han- Egli riprova 1 romanzi che ranno gl• misantropo, le l)rcziose ridicole. La 110dlrltto cli voto 1, rare. come pianeti intorno nl sole, tut· creatura poetica rimaneva In })arte • Le immagini che colpiscono giusto, u i. personaggi intorno a uno, figlio cblu.sa nella matrice della sua morali• specie se desunte da concetti nnzichè prediletto e viziato ilell'autorc, spec, tà, Un po' al modo del Prfoiont mlchn– da figure, dànno luce anche nel ver· chio e adulazione del lettore. Perciò Ianglolcschl che traggono una magglo- 60 ri,masto ln ombra. Il lettore, tcn• osserva: e Come un uomo eoltlvato non re forza plasUca <lai non essersi lntc· tandonc ulteriori. applicazioni per con- è solo fine ma anche mezzo per 6è e ramcntc sottratti al macigno. to 6UO, è invoglialo a g"a.rarlee a far per gli altri, cosl tn una culta opera A Questa fase, corrispondente a una c~cre la luce sul lato bulo. In que- di poesia tutti dovrebbero essere 'lnslo- specie òl autocrazia molto Ulumin:Jt.a. sto caso chiunque può dedurre che, se mc e fine e mezzo. La costituzione sia scgul la costttu.zione repubbllcana del fa paesla è rcpu!Jblloana, la non Poe- repubblicana: in essa sarà Poi pcnncs-. ,carattere. Nel senso che esso venne dia è li contrario di un libero e auto-. so che alcune pat·tl siano attive, a!U-e ,_ra1>presentatonon più sotto il domi– nomo ordinamento. Ma la verità è 1 1 passive,. Se il primo pensiero formu· nio di un'unica acccnu·atrlcc facoltà o una, l'errore molteplice. l.i,a non pae,- lava una legge d1 vita per la p0csla, disposizione o volizione. ma come 11 6la va dall'assolutismo dispotico all'a· questo edifica una reSola di buon CO· risultato complessivo ili molteplici ten· nan::hla e al nlchll.ismo.Da un'unità tm· stume. In cffcUI romanzi e drammi, col denze. anche conlradiUoric, da cui tuL· posta dall'alto, cocrcltiva cd c-steriore, t-omanuctsmo, adottarono sempre più t~ivla emergeva, attraverso una discor· D ECISAMENTF. slorna1l e riviste hanno bandito quasi del.tutto la letteratura dalle loro pagine, Pa– re proprio che Jn ciò sl s1eno passata J)arola. La politica tiene ormai ti cam– J)O da soln e .,•1 fa· da padrona asso• Juta. E questo, in certo senso, noi lo troviamo giusto, massime In una sltua- 7.lone come la nostra italiana, plutto· sto disastrosa cd ineeru:i, mentre tutte le maggiori prwimdont sono tese ap· punto verso la rlnasclt...1. di un'autorit-:'1 e dl una forza morale dello Stato e quindi verso la necessità <li indlrhza· 1·e uomini e coscienze verso un'unità politlc;.1. Tmw.,·la se mi è concesso di espri· mere roplnlone di un uomo ch'è al di 1:umi del parUU von·et dire che slcco· mc in Italia l'andazzo è talvolta di but– tarsi ora tutti per un verso ora tutti ver un altro, anche nelle cose dello splrlto, senza b.1darc se si ,•anno cosl u·ascurando forme o istituzioni che fu– rono vitati ed utlll per Ja Nazione e radicate in essa per lunghe. tradizioni d1 tempi, non si dovrebbe dlmcn.Ucare che il buon pubblico che legge, tn ge• nere. aspira pur, sempre n godere quel sollic,•o spirituale che gU può prove· rurc da u nn creazione letteraria. 111conclusione, ceco, proprio non mi .sembra che tutti slamo diventati total– mente del politlcl, dei pm1.ltantl, e che il mondo si si~ lndlrli1.ato tutto per cJucllachina. La F1·1111c:la, )Cr esempio, continuò durante 11periodo della resi· stcn7.a e continua ancor adesso a per• concre U cammino delle sue grandi tradizlont letterarie e in questi ultimi tempi ha prodotto nutorl e opere d'al– to genio. da Sartre n Vercofs fra i prosatori, da 11:\uard:.id Aragon. poeti dl gran classe amati un po' dapper, tullo. Senza paflare dcll'Inchllterra la cui 1ipresa editoriale è tn pieno fcr• mento,. a quanto sl può gludtcnre dal– ge riviste che ci giungono di lassù. Otuma cosa è la polttica e il n.gto– narnc e ti diffonderne la passtonl•; BJ)C('ie in un'Italia che fino a teri era alquanto sonnecchiante cd asnosttca uei riguardl della cosa pubblica. ma .vonel chiedere 1.1l competenti in mate· NIENTE LETTERATURA? ria, non sl teme che col troppo insiste– i-e su <1uestacorda anche n buon pub• bllco, che in fondo In fondo non mira che a leggere per diletto, non abbia a finire a stancaiscnc? Già -mi par di sentire qua e là un certo: Auff! qtie:;ta politica! Ma questo ostracismo della nostra letteratura, o io mi sbaglio. cl può Portare ad un altro danno, n questo, cioè, che cosl Q.uasi surrettiziamente, una massa veramente cnonne cli QJ>Cre straniere ma! sceite e l)eggio tradotte si è venuta rovesciando sulla nostra nazione, onde saziare la fame d'en.o• zlonl libresche da cui noi sembriamo pur sempre p.1rticolanucnte offllttl. Non vorrei esagerare ma ml vien detto. per esempio. che l'editore Mon– dadort s1 è accaparrato i dlrllU dl versione italiana di circa un mtgllalo di opere straniere, tnglesl e<l amC'ri– cane, il che "uol dire che Quanto pr1• ma cc te troveremo tutte per casa sa• turando cosl il nostro mercato e na turalrr.cnte a danno dl quel poco che può produrre l'ing'egno del nostri scrittori. Purtroppo 11 nostro,· momento lette– rario non è del più fellcl. Ml RCmbrn che un'aria dl sfiducia e (li stanchcz. za generale regni nella classe ciel let• tcratt. Altrtmentt come sl potrebbe spiegare che con la vastissima epopc.i cli eventi vertlglnost e df avventure inaudite e di ogni gC'nere corse pcl mondo da tanti e tnnU ttallanf. solda– ti e borghesi, non sia ancora OOlzata fuori un'opera nnche di greggia fat, tura. che bene o male et rappresen– tasse al vivo questa tC'rrlblle e gran– <tiosa passione di cose e dl strazi? E' impressionante. Nessun'opcra narrativa è uscita da; questo mtltone d'italiani che furono lanclaU J){'Irnon• do a battersi e .\ soffrire. Mentre, se ricordate, durante l'altra guerra, da.I- lo squisito Esmnc <li. coscienza <li un letterato ili Renato Serra alle lir1- chc di Jahler ai racconti di Stup.'\rlch e a tanu e tantl dlart. !'Italia aveva ben saputo esprimere in unn beilis• slma messe dl pagine vivide natura'.1, tutta la sua sofferenza· e H suo co- raggio. · Ahimè, mt vten da pensare che la Ictteraturn italiana non solo non sia ma,t stnta cosl poco popolare tn Italia ma che essa sl sta ridotta oggi nl rtto– lo dl una Povera Cenerentola. Alcuno però potrà giustamente o– bicttannt che i quotidiani dispango. no og1::l 'di t)()CO spazio e che pur tut– tavia una certa buona volontI1 la di· mostrano verso la letteratura ncco· gliendo dt tanto 1n tanto qualche no– vella, qualche buon elzeviro, e che anche le riviste qualche cosuccia let· terarin la recano pure. di crittca o dl creazione. Men(re forse qualche altro potrebbe dinnl che li perlQdo storico in cui viviamo è già per sè stesso cosl intct·cssantc di fatti, d'uomini, di fi· gurc e di cronache che davvero non si sente il IJtsogno dell'aiuto del ro mirnzlere o del novelltcrc per suscl• tare diletto net nostri lettoti. E anche questo è vero. Scnoncbè rl• mane poi sempre da dire che ta tra– sliguraztone artistica o p<>etica che uno scrittore vero sa praticare sutia realtà umana e quell'alto senso d'in– thnn vertU1.e dl morale ch'egit pub trasfondere nelle sue parole è pur sem1>rc cosa preziosa· per l'uma11ttù poichè sa avviare gli splrltl verso l'ampia serenttlt di una vita nobile cd alti,: proprio quelfa che tutti et augu riamo di vivere. al di fuori della cer• chia dc-Ile hr>stiall passioni dove 1n ~ucrra cl ha costretti un po' tutti a clibatterc1 sino ad o~gi. ' CARLO LlNA'J:I Per conto ,wstro,_ - mentre siamo cl'nccordo cltc 7o po1llira non debba assorbire l'attivitd den1i ita•ianf. rom– proniettemlo la rlcrl,ezzr, P 1'cq11Hibrio c1Nlo nostro: 1•lta spirituale - o.,;ser– rimno cl.e N. ~- lio srmvre dediroto reuotarm.entealla letteratura uua var– tc 110n &car&a. COnservat, hoc C'St, memlntt, se esse idc~mmuo, quod onte In hoc vcl isto fuit' statu 1; e alla negazione che Hu– me fece di una stabilità ogsetU,•:i del· la persona, considerando !a sostanza pensante. l'Io, un fascio di sensazioni. Infrantosl Il concetto cl.asslco di pa·· sona sotto I colpi di Jiuine, andò in pezzi anche la « rnaschcrn », cioè· la «persona» che l'attore sl metteva sul viso J>ercarntte1i,zzare -a pcrsonnggi.o. ap~:1-v~ 1 s~f~ ~1~t~t.'w~SL i~ ~ · ~ la negazione filosofica huml:mn venne l'ibadiLa duUe nnall.r;i pslcopatolof:(lcl1c sullo « sdoppiamento della coscimz.i ». le « personalità alternanti » e viu rn Seguilo. Il frcudismo, con le classlfica– :i:ionl del tipi n<trcUlsti, erotici, osscs· sivi e misti, con la preponderanza ac· cordata agU sUmoll subcoscienti e in· cosclmtJ, fece il resto. Oggi, a c1u:rnto ne dicono t bene Informali, le l)iìt r<:· centi. esigenze dell'k1eallsmo tendono però a riprendere In esame, c. a riva· lutare, l'nntico concetlo di J>ergonaper l"imcttcl'C nella giust:.1 1x;sizione ja troppa scoss.1 moralltcì. DaH'allra r,ar· te la scienza, 1>erIl ()000 che sono riu– scito a capirci, a furia di seguire il « fascio di sensazioni», lrn scoperto legami tra la coscienza dcll'indh•iduo e la sua coslltuztonc fi~ca. tra le fa· colt;) tntellettlvc imma~nativc cmoti· ve, e la costituzione eorimno-funzlona· le•· Il che comporta, sotto nuove clas· slficazionl Upologiche, un carattere -co– sl plasticamente rilevalo, e c!crinibilc. da poterlo rlseontrarc addiritLura nella fisiologia e perfino ncUa fisionomia e– sterna. Non vl sembra dunoue che, 1>cr entrambe le vie, filosofia e scienza ci riportino a una più classica, cioè J)ill coerente e cosciente, concezione del carattere? Del resto tutta la ricerca ilei tempo pctxh,to e U sempre plù in• limo npprofondimcnto delia memorin poetica, considerati ic misteriose 601" genti <lei Nilo nella narratlva contcm· por.anca. non condizionano un ritorno Inconsapevole nHa vecchia deOnl:donc wolfflana, almeno tn questo: che la l)Crsona è memoria Ut Bi!? Intanto· Il carattere del personaggio ha spesso corso li rischio di _passare <Jalla costituzione repubblicana all'a• narchla e al nlchHlsmo. Per non compll• care troppa il discorso, faccio conver– gere tutte le sue fila su un caso solo. In una lettera che Lawrence lm•lò a E. Garnet.t il 5 luglio 1014, si legge: e In un certo senso. ciò che è fisico, non umano, nell'umanità, m'interessa più del vecchio elemento umano, che ci fa concepire un carattere in un de– finito schema morate rcndc'ndolo ad es– so coerente•· Se la prende con To!sto! e Dostoje,•skl che contlnual'ono a collo• cnrt? I caratteri in Quello sc-hcm3mora– le tlefinlto. Ma è punito dove pece.i: fa• ccndo l'elogio di Martnetti, al qu'alc ri· collega la sua pactlca, scn1.3accorgersi di prolcttnrc cosl nel futurismo la pro· prla caricatura. Ail ogni ·modo il nodo è qui: « Nel mio romanzo non dovete cercare l'antico, stabllc coo del carat· tere. C'è un altro coo, per azione del qu.2le l'individuo è ll'riconosciblle e passa. per cosl dire, attraverso statl allotropici in cut soltanto una sensibi.· lltà, ben più. profonda di quclfa che ,1amo abituati .ad esercitare, potrebbe scoprire statl dlversl dello stesso uni· co elemento radicalmente immULato•· Per spiegarsi ricorre -alla chimica. Il dlamnntc e il carbone· sono in tondo uuo stesso elemento puro, cioè il car– bonio. ll romanzo ordinario, conclude l..Qwrencc, tl'accla la storia del dl::uuan·

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