La Nuova Europa - anno II - n.50 - 16 dicembre 1945

--10------------------L:.t NUOVA EUROPA --------------IG<Uccmb 104,-- OCCASIONI PERDUTE N ULLA è plù trL~te delle occasioni perdute: del povero di arricchir– si, dell'innamorato dl conquistare la donna amata, del disoccupato di u·o• :varc lavoro, dell'artista di valorizzare la sua arte. L'Italia sta ora perdendo molte <>CC:!Sionl: una delle più doloro• se è quella della ricostruzione delle sue città senza alcun miglioramento _per l'avvenire, senza alcun rinnovo dl linfa per la vita futura del Paese. volge tante atUvilà, possa venir as• .sollo. come la legge tentava dl fare. da un M.inistero che ha già tanti alt.rt complU importantlsstml; o se non si debba pensare ad un organismo a ciò parttcolarmente dcdlcato, il meno bn· rO<'.ratlcopossibile, che possa agire iff modo agile e rn1>ldo, che possa glo• varsi dell'opera e dell'esperienza di citi a tali problemi dedica tutta la sua at– tività e la sua vita. Poichè la preparazione tecnica alla ricostruzione, in Italia, non manca. Fin dallo scoppio della guerra e dal– le prime distruzioni che essa aveva in• cominciato ad apportare 1 tecnici sl sono preoccupati della ricostruzione, del miglior modo per attuarla, dei si• steml per organizzarla; e dapprima so• no apparsi articoli in riviste e gior– nali tecnici, che dicevano quanto st poteva dire allora; e do1,>0, in periodo clandestino, 1 tecnici si sono riuniti, hanno fatto circolare memorie dattllo– grafate, hanno, spcclnlmente, studiato per· stampare in seguito: e abbiamo avuti studi approfonditi, di cui due. particolarmente, stampati a Roma, ed uno a Milano a cura del C.L.N. archi· tetti della Lombardia. Al tecnici non possono venir mossi rimproveri di as· senteismo; chè, anzi, nwl come ora hanno senUto la serietà del compito che grava, - o .jovrcbbe gt·avare, ..:. su dl loro, e sono pronti ad assumc1·Io con tutta cosclehza delle severe re• sponsabllltti, per l'avvenire del paese, che esso impone. 1 tecnici hanno con• tinuato a studiare, a far p1-01>0ste,ad offrire la loro opera nel modo più di• sinteressato e con tutta abnegaz~onc. Alle loro offerte, alle loro p1·opostc, non si è risposto. Cosicchè ai tecnici non solo, ma a chiunque vede con smarrimento questo disinteressarsi di argomenti talito vitali per 11 nostro avvenire, vie.ne fatto di chiedere: ci' si rende conto della grave responsabilità che sl viene ad assumere? si aprono, almeno, gll occhi su quanto fanno pae• si - purtroppo occorre dirlo - ph'.1 progrediU dl noi: Francia, lnghUter• ra, Russia? E pcrchè allora, non si agisce di conseguenza? pcrchè, dopo più. di due anni dalla costituzione di un governo libero, dopo· più di un an• no e mezzo dalla liberazione di Roma, doJ)O più di· sci mesi dalla libera~ione cl.i tutta Italia, non si è fatto nulla, o sl è fatto solo qualche cosa dl nega. tivo, per organizzare la ricostn,ztone edlllzia del paese? Occasioni perdute: e questa è la più dolorosa, pcrchè riguarda l'Jtalla, ed è 1rrlmediabile. PAOLO ROSSI DE PAOLI Uùerall, socialisti, cattoUc! o comunr~ sii, pur non avendo conosclulo altro regime che quetlo fascista e pur es– sendo stati educati da maestri in gran parte !asclstizzau, avvezzi a tacere o ad acconsentire, a sfruttare la situa– zione senza sbilrmcla.rsi ccccsslva– mcnte. Giovani' che non erano verl e pro: prt antifasdstl perch~ per salvare je fonnc ostentavano di essere crmusso– liniant 1>, ma che tn rcalU't facevano dell'antifascismo bello e buono forse più prorlncente a!l'Jnterno d1 'quello ~~tir g!l~~\'iro li~istii'l~:i~~lt~ ~~~~cl: i prtncipt. Giovani che hnnno tutto dato e niente richlcslo. al contrario di certi giornalisti e di ecru uomfnt' d( cultura che oggi fa11no gll :ipostoU dell'nntifascismo, ma che dicci annli fa andavano a caccia di lncnrlchl ~ di,! collaborazioni reddiU?.ie. Giovani che per avere maggiori cHrlttl oor tnsor– g-erc e ridare all'rtalla le Ubertà per: dute non Indugiarono nel '40 à 1ascia• re il e posto• e a partire per la guer– ra. Giovani che anche se ovess\.mo vinto, con le buone o con le cattive maniere, avrebbero promosso e attua• ta una vera e propria rivoluzione d~ mocratica in seno al fascismo stesso. 'l'uttl sa()piamo quali distruzioni la guerra abbia portato nelle città e nel· Jc campagne; tutti conosciamo i nomi delle città più colpite, da Mltnno a Napoli, da Cassino n Rimini, da Pisa a Verona. e la distruzione totale dei paesi del L.,zio inferiore. di parte dc• gll Abruzzi, della Campania, delle Ro– nmgnc; nessuno ignora che anche là dove gli abitati sono stati rispettati, come In gran parte delle Marche e del– l'Umbria, si sono perb distrutti tutti 1 ponU, divelte le ferrovie, abbattute le stazioni, rovinate le strade. Quello che non tutti sanno è che la ricostruzione, la quale si va attuando faticosamente, con sacrlflcl enormi di fo:--.lce di mez• zl, sacrlflcl (Juasl Jnsostcnlblll per Il J1osu·o stremato paese. che questo rin· novarsl necessario e che, a parte l sa· crlficl, <.-cl, anzi, proprio per i sacrifici che cl impone e cl Imporrà, potrebbe e dovrebbe essere ·apportatore di nuo– ve {orze. viviflcatòre dt nuove ener• gic, ù:1Loredi nuova vita, minaccia di rl1>01t~1re l'Italia ind! et.ro cli molti lu• Giovani come quelli ciel Sagolatore · e di Cantiere che costituirono per lf ==========================• I ~~~~~t1;,~I ~:1~~ J\~~a~!~~(i~~!j~ dc l,a S"pienZ<, che organizzarono un convegno contro Gentlle propr.io quando il filosofo dl Castelvetrano era il detts ex maclifna del Ministero dell'educazione nazionale, de;(ll Isti· tutl di cultura fascista e dell'Enclclo– pedia, nonchè degli uffici culturali der P.N.1'... e dell'Accademln d'[talla me– diante li compiacente professor Mar~ picali. DIFESA DI UNA GENERAZIONE ~!: v 1 :0lc 1~ta:i,·rr\ nu~~n~~nSo p;~r~~: Un ,,~~1;' 1 ~r~:;re, mina, lvi è regresso. a chi, come lnc, aveva meno <li dle• Eppure l'inizio prometteva. cl anni durante la prima guerra mon· Lit legge sui Piani di rlcostruzlonc diale non fu possibile parteciparvi che :.,pprontata rnpi:.:tamcntc nel cennaio con la fantasia ingenua e alata dei 194ft, e pubblicata, - sotto la data del fanciulli. 1. marzo. - solo nel maggio, conUene Per mio conto, ricordo di nver se: .tutti gli elementi necessari a dare un gutta con le bandierine le avanzate e primo assetto urbanistico all'Italia. E i ripiegamenti. sul vart fronti su una l:iC contiene pure alcune manchevolez• grande, carta d'Europa che avevo ap– ze, dovute alla fretta in cut nccessa- peso ad una parete della mia stanza, rhuncntc dc-vette essere studiato ad ricordo di aver osservato con compia• esse in gran parte si è ovviato cdn le cimento ogni settimana i disegni di circ:olnrl di istruzioni per l'appUcazlo• Beltrame sulln Domenica del Corriere, ne llel!a legge e per la progettazione ricordo di nver letto tutti i bollettini del plani, studiate nei primi mesi del di guerra e le notizie più enlustasman- 1915, e pubblicate successivamente. U e più impressionanti, ma non ricor~ Legge e circolar:! dànno un compe 11• do di aver mal rJnettuto sul sacrificio 'dlo cli norme sufficienti per un primo sconosciuto dei morti, sulle atrocità onllnmnento, e della loro opportunità commesse sul vlvl, sulle sofferenze e è prova la ·singolare coincidenza coi le umHlazioni del prii,'1.onieri. del pro• provvedimenti adottati da un paese fughi e del senza casa. non ccl'to ultimo negli studi urbani· Condividevo anch'io le ristrettezze stlcl e nella on:anf7.za7.ione pratica del miei, sostituendo con mio fratello dell.1 loro attuazione, qunle la Francia. la donna tutto-fare, facendo le «file•· La lc~"{;'e dà facoltà al :Ministero dei andando malvestito, mangiando quel• LL. PP. d1 pubblicare in breve tcm- lo che passava la casa, ma non sentivo ~ gli elenchi di tutti i Comuni che tutta la tragicità del dramma che si devono adottare un piano di ricostru- svolgeva intorno a me, pur compren– zlom~. dà, a tale scopo ai comuni st~-- dcndone l'importanza. r,t u·c mesi di tempo,' prevede t prov• Spaziavo più nel campo della fanta– vcdlmcntl da adottare nel caso in cui sia che in quello della realtà. AnzL la 1 Comuni non siano in grndo di far• curiosità propria di quella et.ì, sotto Jo, prevede che le spese di progetta· l'influenza del!e letture d! 5algarl e zlonc siano a carico dello Stnto, pre- del Giornale det v,aooi, d1 Nlck Car– vcde, Infine. organi rcglonn11 per H ter e di Nat Ph1kerton, del /Ums di Za . contmilo ed U coordinamento. La Ies- la Mort, ml faceva ricercare anch;e ne. ge h1vcce non prevede, - abl, <1ualc gll scritti sulla guerra le descri.zl~ nl ~rrorc! - quali orgnni 1>resso 11Mini· più mo\cabre, portandoml ft vagheggia• stet"Odel Lavori Pubblici debbomo 50 . re nella mente tlpl ideali dl comb..1t• vr3intcndere, regolal'e, indlrJzzare. or• ten.u che avevano l'atteggiamento dei ganiz:.r..are.coordinare il complesso pro- <lrhn<1uentl plù r3ffìnatl ('(i _Il ~uore l>lcnrn; e non Jo preve<ìc per l'ovvia P_Uro > eh~ 1 manuali acolastlci di Stf?– raglone che, essendo la legge emana- rrn. J atrrn hanno in ogni temPo_ nt:n– Y.lonedel lltnlstcro stesso. era sembra• buito a tuttl glt nrtcficl del R1~~rJ?1- i~11~~~e!~ I~ ;:u ~ "~o~~~ ~ 0 ~è C:~!~ r.}~;1\~ frs ~~ ;:~e a;:a;~~r~~ ~~ simo, ed altrettanto ovvio pensare che mondo e che 1 suol Cf!J)l sono stah sem. Jo nvl'cllbe ratto ·senza fmvosizlone le• J>re « ~cnza m:icchla e senza paura>, sule. uomini onesu fortl inleHigentl, autcn• Jnvcce, come si è fiJlpllcata la leg- ttci e~·~lscon?~-cluU o gent lncom1>re. se? Gli elcnclti dei Comuni vengono ,si dnl, umanità. pubblicati con una lentezza ed un rl- Come. me, pti'l o meno vivacemente, .tardo che si l)Ossono solo chinmru·e 001. p~rl.eciparono alla Prima guerra rnon– pevoli, pcrchè nel frattempo i privaU W.ale quasi tutti glt uomini della mia costruiscono, in taluni centri costrnt• età. con questa falsata men~Utà eroi. scono miche tnolto, sl)esso costruisco• ca o avvent1;1rosn, aman~ d1 tulio ciò no male, e semi>re creano lrrhnedia, che è grandioso e fanta:.lico, 11erdem- bll~/-'t1! comp~uti ~l quaH.~uo è ~l ~:W~ 1 :~~~=~~~~~ ~~n~t~lt~o:~ DO e 1Jmctho, nllorir.m.bzazlone 1e- giovani comlnclamnw a guardarci at• slonale, per· una 1:1.iie mtesa ccono- torno, più. da vicino. D\ia, ,non viene inovveduto. o vlcno Cosa vC'lf'mmo in quel 10011,1 étt bn~ p1ov, cdt~to con clementi locnll incom• mediato òopogucrr.i? Vt..'1.1cmmo n lus– petenti, Il che è peggio cl1e non 1>ro'I• 80 fffilodnto ,e la misro1a 1 '()CSCicanle vedc1:c; ~ al cent.r'?, àovc pl'lma d~lla i disocctt't)atl, 1comhd, t éortel, gli sc!o. gueria, m tcmpl di ordinarla ammmt- per} le donne cmodcmc, 6 le sfilate strazlon~. ~slstcv ~1u.oa dircz~one :;_en~ dellè formazio 1 '1 del varl p.1.rtiti. Ci•st rate dcll tubanis~1ca. con tutti i se1vlzl disse che Je cose andavano male e elle t.'OnseguenU, or.1, ll1 momenU tanto Ja vittoria era stat., e mutilata,. Dopo - no~ ' troppa grave il terml11e -· Trieste e Trento. fu Fiume a Tlchia– traglc1, l opera a cui in li'rallcla e 1n mare ln no3tra nttenztonc Non c~mùn= Inghilterra hanno dedicato un Mh1J• mo bene c1b che avveniva· ma fra tan. stero ed 1n Russia mi~lla!a di urbani• to di~ot'fUne e tanto bacéano' senilm– sp sp~a1lzzat~ è ~!fidala a ~ (Jlon mo che qualco,.:n di grave slava acca. e~ ~n~&Si~lle ai zen: J)J.·opr!o aue ~m· dt."tHlointornn ;i noi. plc~ati tecnlc~ e yochl m!lmrni&"t.rni1vJ Poichk l:t nnll!l•·:i pli'l <-h('in rarla- Ed allom ci s1 domanua. se non sfo mento si r..:N,,u !-Il: nh·:t.1,1? ,..sui mar. li ca.so di fare nn pnsso rndlctro; di ct,q,icdi. :lTld~-· nnl ci iutrnttcnemmo cons1den1re nuovamente se un con11>I•volentieri Pl'."I'\ la. rhl pe.1·curiosare Jo ,çosl vasto e lm1>01·tante,che coln• chi r,er partcclnare alla carncvnlaté ~- . patriottiche, chl per farsi portare per mano dal bubOOin divisa o in camicia nera. Ben pochi appartennero alle squadre d'a1.lone fasciste e eh.i vl ap. partenne, almeno In quei tempi, non fu ben visto dal coetanei perchè in genero faceva parte del gruppo dei gtovanl più. prepotenti e più imprepa . rati. D01>0 la strclla di mano trri RP Vit– torio e Mussolini, ci si disse che la rivoluzione era compiuta, che l'Italia era rinata. che era ritornata la legnll– tà. Avemmo l'li.lea che la Jegalllà fos– se l'ordine imposto dall'alto e poichè li pane non mancava. non cl preoccu– pammo della cosa pubblica fino al gior– no in cu.l gli studi o avvenlmenU di particolnre importanza non cl impose- ro En qt~~e,ro!~~!~ e~~!t~e coi~~~~~ dali'Unlversftà, sul vent'anni, l)Olchè entrandovi t viù, anche se non aveva. no nppartcnuto al «Partilo•· chl••~ero ln tessera considerandola come un dtJ– cumcnto indispensabile per ottenere esenzioni e sussidi, e per non essere segnati a dito come pecore nere. A n– ch'io. ricordo, benehè non avcsst .ip– partenuto ud alcuna or,:eanlzzaz!onc giovanile e avessi apertamente crltl• eato la violenza fascista. sollecitato da mio zio che non approvava Il mio at. teggiamento, la chiesi senza entuc;lr.– smo ma anche SE"nzascrupoli. Che dire JJOI degli altrt? I plù, da ragazzi, avevano indossato la camicia nera. avevano vissuto In famigllo tn ambiente faselst.,. lavoravano a corpo morto o non avevano altra preoccupa. zione che quella di distrarsi e di di– vertirsi. Vlvev:mo per 1 faclil amo• ~ 11 ~r lo 6J)Ort, per 11 cinema, pei: 11 Che rimprovoro poter far loro se nOIJll)ure all'uscita deH'univf'rslt:'I f~ cero un attento esame di cos{'1enza? Se am:rnti del lusso. dell'eslbizionlsmo e dclfc suJ)erllclniit:.ì, fecero spen,1ere al genitori blgllctti da cento per farsi ve: dcre pei· viu nelle più Vistose dlvlcc fasciste? Se applaudirono, con 1 pti'l am,J:ml, il « dU<.-e • in piau.1 Vene• :da o nc-lle adunate obbligatorlc? Per ehl fece· l'esame di coscienza al ~~!~~~ .... :a~~i !1~~1 i;;iu~~\:~o~~-: ! GIO\·ani che. dopo mesi di guerra e anni di prigionia sopportati con co– raggio e senso di dignità, delusi ed esasperalì, tornano oggi In Patria uomini maturi ed hanno tutto U di– ritto dl far sentire la loro voce anche se agli sc1tmdristi edizione 1945 posso– no sembrare indegni perchè prima def '40 hanno peccato dl «mussoltnlsmo •· Shlera di giovani alla <1lrnlesento dl appartenere perchè anch'Io ho studia• to, ho lavorato. ho combattuto e sof. ferto per un'Italia migliore; perchè anch'io avverto come loro la necessi– tà dl r1stabi11re l'ordine. la dlsclp\lna. la Ubertà. l\Ia la mia. egresrto Professore, non è una m.itodifcsa: è la difesa cli tutta una generazione che non ha potuto fore 1n prima ,:;-rande guerra. che ha sublto ti fascismo e l'hn servito (e sen– za servirsene»). eh,. ha fo.tto annl di' ,ruern.l e di prigionia. e che oggi, pur non avcnclo par1eclpato ali' tnsurre: zione partiJ.?ian::i.intende forsl valere non solo perchè si sente più pura d[ tantl « purissimi », ma anche e soprat– tutto perchè ha COllOSC'!UtO a fondo l'umanità. si è temprata a tutte le lotle. è disposta n tutti i sacrlncl. Voj:!Jia pubblicare la prt'sente su La Nuova E"ro7Ja ed esprimere un suo chiaro parere sull'argomento. Devoti ossequl GIORGIO DE SIMMA Consento 1)1.erwmente con cM che scrive l'aut.ore ·dl que&ta lettera. Idee molto ifnrm ho anch'Io espresso in passato; 'P, es. nell'articolo 1 giovanr e n.ell'aUro I reduci. pubblicati In que– sta rivista nei nume-rl ,Tel 17 dicembre 1944 e del 27 may(1 1, 1~..;-.. Ma la mia voce era quella ti' , ....: ·fmo che Sl sforzava di intcn.. .. r,,nimo del (Jiova11i; ora son l · · · !(: lettera del De Simma ce r.• d.• . • :pressione diretta ed a11tentlct1. !Joo uucra;lone a cui eoU appartiene è st11t1• '" più sncri/icata. No! nnzffrnf <lt'"r'fmo oièJ. 1m corredo d'idee e di cs·pcrltmze non adulte-rate a cul abbiamo potuto attfn• ocre; i cfovan·1 dJ venti anni sono an• com In tempo per rl!arst dt1ccapo,· la crl.'ii 'PilÌ profondq i! Qtu:lln (l('lla gene. roii011e intermedia. E S1)ero che in questa d siano molti C'/le l'abbiano :mperatti al vari del Dc Slmma. Se cosi fosse. noi votrcmmo µuarùare. con mugyior fiducia 1'nvvr.11lrc. GIJ.ido tlc nuuotcro non l:worarc, mangiare o non man. giare. E J)Oichè al!ora gli uomini di stato esteri vedevuno di buon occhio )e e fntempel'anze • di ·Mussolini, pol– chè chl doveva org;inizzare l'OpJ>Oal- I-------------– zlon e 1n Ital ia non sl vedeva, potchè ! ~e.cr , 1 ~i i ~~~f!:~~~n~ ; ~ ~~ar.~ J~~ '' Cl''TTA, LIDERA,, sera e sl disinteressarono della poll. Sornmnrlo del n. 4'1: Uca. · Bnmo nomanl, L'aUcrMUt:o 1tel soclic- CI fUI'-1110 in tnttf f nl()(lf d-.gfovanf llnn.o,· No'6 della .sett:mono, ùl Libero; plù attivi e J)lù coedcnziosl i qunll, Gabriele Pepe, L'uom-o della macclrl11a e sentendo df a,rcrc dc)lc iùce da hn- l'"IWma della poesio; Nuovo rnondo, dl' porre e diSoentcndo da quelle uffidnl• G. C.; AgosUno ¼on. Bomba atomica • mente vroclamate, non accettaronC\ ,1ovron~d: S;indro De Fco. Diario mitii– incarlchl 1>0llticie rl fecero promoto- mo; Sergio Steve-, La rJfornWJtributaria; rr di movimcnU rcvlslonisttcì in seno Ennio F'lnlnno. Sauoe::::a di Pickwlck;, aT fascismo stesso, nella speranza dl Viritd e J)Oit&ta, d1 AtuUo mcclo; G. M., J>Otcrsoù<lla(ure in se~ulto le l<l!"O est- 1 ,,:011Utdini e l@ coopera:lone: Ig:inzio ~enzc St>irltuall e l ioro 1>ro:.,'1"ammlD;in(lolo, Varo cd .-i.rmb1lo; Documenti,• ù'azlone. J..a ltl>rf'rla; I~a vita a~inica; 1/ . .'-oria di Giovani f'he non tndut:iarono n rln- noma. a cura di C. Snntonnstn!io,O. Stam• i-e di&1)i<ICerL « In alto» dichi:HTllHIO 1· moli, I_,. Federici, A. Hlcclo, e:. Visentinl. apertamente l'ln.sod<lis(mdone c:hQ li Guido :i\l.Cnttl, E, Jo 'lnla.no ,E, Farnett e .1D1maYa.Glovanl che erauo ln nuca Cttssiodoro.

RkJQdWJsaXNoZXIy