La Nuova Europa - anno II - n.47 - 25 novembre 1946

• -- 26 flO\'Cnl• 1945 ----------- LA NUOVA EUROPA------------------ 9 -- RITORNI DI FIAMMA P ER più dl vent'anni, e più spe· nessuna metamorfosi, e tutto il muta· clalmentc durante gli annl della mento elle hanno prodotto è stato di guerra, la grande speranza che farne del nazlonallstl bastonati. Cl ha son-etU ln mezzo alle so!ferenzc Poteva es.sere altrimenti? Forse no. e alle vessazioni, ò stata che esse sa• Le nostre speranze dl un rlnsavlmen– rebberq_ almeno servite a qualche cosa; to rapido erano premature. li nazlona– chc le soffocanU prigioni, In cut tutti ltsmo ha ancora al suo attivo ... tutte i paesi del mondo s'erano rldotu, si sa- le passività del passato e del presen– rebbero un bel giorno aperte e l'arl.r te. In un paese di mezza cultura come libera avrebbe finalmente circolato nel U i1ostro, esso ha Jc lontane radlcl di chlusJ ed ammuffiti ambtenu. Abbiamo quasi un secolo dl tradizione scolasti– sperato che la guerra potesse essere la ca a base di prlmaU misconosciuti, di crJs\ risolutiva del nazlonallsmi, qua• storie oleografiche, di brode letterarie lunque fosse il suo esito, pcrchè, anche patriottarde. I venti ulUml anni di nel caso più deprecabile di una Vittoria questa tradizione, poi, non solo hanno tedesca, si sarebbe !annata una compa- rincarato la dose. ma hanno anche da– gine internazionale più vasta, in cui to l'illusione, con alcuni eventi lortu• la stessa Gennanla avrebbe linito per naU e con alcuni riconoscimenti tnte– ~~~~~~{~tl~.pcr diluire 1l suo virus ressa.ti, che tutto quell'orpello fosse Tanto più cl arrideva questa spe• oro di ·zccc..1. E' venuto cosl a manca– ranza, nell'IPotcsl cara al nostro cuo- re ogni abito critico e ogni capacità re, di una vittoria delle Nazioni Uni- f 1 p~~;rl[i 3 1if~h1:s~;gssJ 1 : ~~lm::,f~1;, te, perchè In questo caso la desiderata precedente non erano mal del tutto organizzazione Internazionale sarebbe scomparse e servivano, con la loro :~nt;r~f!c~:::U~:.t~: ~~z:e~~id~ presenza, ad attenuare la turgidezza \.ma generale liberazione e di una rl· del nazionalismo letterario. conquista del proprlt tttoll umani da Per un certo tempa ho sperato che parte di tutti gl'lndivldul e dl tutti t le classi operale, le qualt poco o nulla l)Opoll. si erano nbbeverate a quelle fonti, Po- Ciò che sorreggeva la nostra speran- tessero restare immuni dal contagio. za ern la constatazione che I nazlona• E in realtà esse sono, ancor oggi, me– llsml dovevano essere qualcosa di con• no imbottite cU quena·rettorlca e più tra-natura, se, per attuarlt c'era stato schiette e sensate nena IOI)) stessa In– bisogno di sopprimere i più elementa. cultura. l\fa PU.rtroppo, a misura che rl diritti del clttadlnl, cU cnare tnva• si elevano,· entrano nella zona inietta llcabHI barriere tisiche e morall, e, della mezza cultura e cllventano scn· quasi che ciò non bastasse, di ">Pln:;e-sibili al rtchiaml nazlonallstlcl. S'ag· re gU uomini gli uni contro gli altri glunga Inoltre che, pur nella loro op– per sterminarsi a vicenda. E "1 pare- posizione al ceti padronali, sono soli• va proprio li colmo deglJ assurdi che dall con essi nel conservare e nel pro– la ma.la pianta del nazlonaUsml fosse muovere certe attrezzature cconoml– gcrmogUata. a cresciuta proprio ln un che da cui Il nazlonallsmo trae allmen– tem_po In cui tutti le manilestazlonl to. Coslcchè, anche ti gener31e orlen• dell'attività umana .e tutte le aspira• tamento della Politica verso sinlstra zlont più vive dello spirito tendevano lascia poco sperare In un rapido decll• a spianare ff terreno da questa vege- no d~lle tendenze nazlonallstlche; an• taztone propria degli stagnanti acQul• zl, fn temere l'avvento di un nazlonal– trini socJalfsmo, deprecabile nel nome, non Con una religione che ha condanna· meno che nella sostanza. to I nazionalismi - dalla mitica raf• Da un runto dt vista culturale, la figurazione della Torre di Babele alla sola, fondata speran,,za che si formi proclamazione della lratellanza urna• una coscienza Internazionale o sopra. na; con una cultura, divenuta Interna• nazionale è riposta nell'alta cultura; e zlonale, no:1 solo nena sua intima tspl- soltanto col tempo, attraverso le me– razione, ma.,anche nelle sue !onne e- diate filtazlont di essa nella cultura sterne dt organizzazione sclcntlllca e media cd elementare, potrà avvenJre culturale; con l'aeroplano e con la ra· una trasformazione prolonda e totale dio che nttraversano tutte te lronUe- deglt animi, capace di mutare sensi• re e avvicinano glt uomJnt delle ptù. bllmente anche gll orlentamentl po. remote regtonl; con un'economia resa lltlcl cosl sensibile al contraccolpi Interna- Ma per produrre questi elfettl, blso· , zlonall, che basta !.In cattivo raccolto gnerebbe che la cultura trovasse nella in Argentina o In Australia per pro· realtà quotidiana gli addentellaU ne– vacare la carestia nel cuore dell'Euro- cessar! al suo lavoro di revisione ln– pa; con altri mtllc e milte rm che tellcttuale e morale. Invece, per ora, stringono In una ritta rete tutU t pae- non solo questi addentellati mancano, si del mondo: la sopravvivenza dei na· ma sl vanno creando sttuaztonJ oppo– zlonallsmi è una tale stortura, un ta- ste a quelle che ta .:ura del nostri ma– le contro-senso, che si dura fatica a lumorl rtchlederebbo. Not avremmo doverla ammettere come una realtà; bisogno di • guarire dell'Infezione na– e, quel che è peggio, a dover rlcono• zlonalistlca, e intanto slamo condanna• scere cb'cssa è aneora in grado di ali- ti a star chiusi nella nostra prlglone mentare la stolta passionalità umana. nazionale. e ad esser premcutl tutt'ln- Purtroppo è cast Basta entrare In torno da nazlonaUsmt altrut. Invece un gruppo dl persone di mcm.a cuttu• della cancellazione del confini. ci s'lm– ra, o in una vasta assemblea dove. tra pongono confini anche più ristretti: gradi diversi, quello che dà Il tono è Invece della neutraUzzazton det na· sempre Il più basso, per constatare zlonallsml, s1 crea J'anUtesl del nazto– che le immagini più stucchevolmente nallsmi vincitori e del nazionalismi litografiche 'e le emozioni del più ran· vlnU. Gridiamo contro l'assurdità del– cido sentimentalismo patriottico vi Ot• l'autarchia, e slamo condannati all'au· tengono un sicuro successo.. tarchia della miseria: precUchtamo con- se per poco v1 si mescola 11 ragfo- tro la guerra, e dobbiamo vivere tn namento allora è \mmancabtte che un'atmosfera avvelenata dalla guerra. dal patriottismo vengon fuori. come le Cl si dlrà che occorre molto ldeall~ unghie dalla zampa v';jutata di un .srno per avere ancora n coraggio d1 n:~~• !~o~~~1:onr::~ntc. un naziona• parlare, in queste condizioni, di demo- Nel momE!ntld'irritazione, mt viene crazla Internazionale e di federazioni da apostrofare mentalmente glt tnterlo- europee e mondiali Io ritorcerei que– cutorl: Non vi son bastate te batoste. sto argomento e reallstlco •• dicendo iinhccllll? Ma l'irritazione 1.n me non che occorre una forte dose d1 stupidi– dura più d'un momento; e ad essa su· tà. per ·.entare, in queste condizioni, bentra un sentimento più mite e ca• delle riscosse nazionalistiche. Proprio ritatevole. Ml viene allora da pensare noi? Noi che, mJsuratt col metro del :i.I povero Sosia dell'Anfltrtone dt nazionalismo, slamo del nanerottolt Mollèrc, .che Mcrcurto, U quale ha grotteschi tn confronto d-1 giganti? preso le sue seml.>lanze,vuol convin. Noi, che possiamo riacquistare la no– cere a !orza di bnstonate, come non è stra statura umana, solo se cl mlsu– plù Sos1a. Ma non riesce a cavarne al• riamo, Insieme con gli altri, con uno l:a~t~~~~~ ~lone.se non che è un Sosia stesso metro umano? Ricordate I vc..sl?: Ma gli altri - st rlsPonde - non MERCURE vogliono usnr questo metro. Et:.icne, Eh blen! es-tu Soste à present? qu'en ~~r~ 1 C: 1:rm;cr::s,!~~~nmèo l'~~~~l~o d~ SOSIE [dls tu? quell'umanità che vive In essi come Tea coups n'ont point en mot rait dc In nol, a quella solidarietà che strln· Tmétamorphoso ge insieme i vinti e I vtn;::itori Se fa Et tout les cl1ongcmentque Je trouve à condizione del nazionalismi vinti è or– [la Chosc, rlblle. non è lieta neppure quella del C'est d'étre Sosto battu. · P.i~!onallsmi vlncltorl Gli uni sono Anche pei nostri nazh;mn.listl, 1 col- I c;.,,.c.:,:,.raU, gli altri carcerieri. ma ;;ll u• ,Pi n<'n hanno avuto il potere di fare t ni e gll alt.rl sono costretti a respirare VINCENZO CENTO P RESO in un vortlce cU sconforto ed anooscla, fl cut strano rimase un mtstero anche pu chi oH ra vicino, Vincenzo Cento ha ceduto ad un ,1chiamo trresistibtLe delle tenebre. Parecchi anni or sono, quando entrc> nena vtta letteraria pteno di fiducia e di ardore perfino chtassoso,· quando amava tnflorare il suo viso rotondo dt sodo c011tadino marchtoiano col sorriso della sita bocca Laroa. un amtco fece dt ~d questo ,-ttratto: e La ttl:a faceta t composta di· due emtsferl anlitettct, dtvlsf da un equa– tore che passa pe·r i lobi delle orecchie e si chtude sulla punta del naso. L'emt· siero arttco del tuo vtso b tutto con– centrazione, traotco,· e i•emtstero an• tartlco ~ tuzto movimento, comico ... Co– st pure anche la tua persona. .. 4 compo• sta di. d·u.ecortecce quasi dlret sovrap– poste. C'4 una cortecda che ti chtude tutto in una specte dt dormtveglta me• ditattvo; e c•d poi sotto un'altra cortec• eia, che vibra tutta. piena di tnvactt4. .. E a volte il tuo polo arttco scende tn zuffa ver la punta del naso col tuo polo antartico, corno certe maschere che con una metd piangono s·ull'allra metà che rtde,· e talvolta ., tuol rtbol· limentt sottostanti si affacctano alla vita attraverso alla tua notda conte– nutezza con oate esplostonJ a, chtauo, come cerle persone che compaiono un istante at vetrt d' una #nestra chiusa oesttcolando aUeoramente •· Con quanta tristezza si rilegge qu.e• sto ritratto bonariamente cartcaturale; ma pure quanto fondo c:U verità e dJ sertetd si trova in esso. NeUe me n– vosate e serena, una persona meno pe• netrante dell'amico umortsta poteva scambiare Cento per un buontempone, che con.servava anche nella qrande clt· tà ospitale, fone Roma o A!Uano, le sempltct abitudini. casalinohe della pro– vincia campagnola. Ma cht lo conosceva più a fondo non si faceva illudere da fugaci ,11.anJfcsta· Zlont di confidente ocdezza convtviale. potch4 sapeva quanto c'era dt ,erto e pensoso In queUa mente. spesso tnsoà– dt.sfatta di d e solo abbastanza' paga - ed .aUora gala - nel.La coscienza del beno 01>erato. L'tncflrtzzo dcJ suo pensiero prese le mosse daUa scuola filosqf~ dl Bernar• dtno Vartsco, vale a dlre da una cU quelle co,-rentt t:U pensi.ero • che, nel momento che venne in auoe l'idealismo a.'Boluto della ,cuoia gentiliana. si ten– nero cUgnttosamente distaccate, dedJ· candosi soprattutto alla ricerca mora• le e religiosa su altri presupposu me– taftsid che U panlogismo. • Anche il movimento modernJ.sta del PrimJ del secqlo ebbe una notevole tn• fluenza sullo splrJto del qfovane stu– dtoso: ne 4 testimone la sua tesi dt laurea sulla Essenza del Modernismo. che rivela una mente non meno rtfles• .tiva che ardjta. Seomrono: I vtandant1 e la meta, lo e me aua ricerca di Cri· sto, net quaU la ricerca esasperata del Jondamenu della morale e della rell· gtone TOQQlungedi gfd quegli apld di smammento e àl angoscia, che ootrl ti Sf presentano alla mente come un se• qno premonttorto. Ma allora, intorno al 1922, Cento fu guarito dalla vtta attiva: dal!a famt.qUa che comtnclva a cresceroU intorno, dalla vUa di scuola, neUa auale si tu//b con t'entu.sJasnio atotoso dl cM acquf. sta la forza e la coscienza dl creare per Il bene di tuttt. La sua Accademia, ir~:!~c~ n;;~ ::r:i:s:v,~~:ua~ e v;: un coraootoso espenmento dl nuovo U· bero tnsegnamento JemmtnUe, divenne una tsmuztone mtlanese.· e Lui, Vlncen- 7;:ad~O::i ::el~a sf}!r'/ie:ez~':1:n ':ft~r. tanta oenerosttà per beneficare tutti: amtct professori perseguitati da! Q(fVCr• no e fa cerca di un pane o/ferto senza far vedere; ftoNe di aUrt anuci r,er&e– outtau e che non potevano vaaare la retta mensl.le; tant'al,tra povera oente che crprtva la porta dt quel.la casa-scuo• la, che si chiudeva solo a tarda sera. Nelle altre ore bastavo otrare La mani• olla ed entrare franco, salutando ad alla voce. Una notte dt aoosto del 1943 una enorme ala nera nascose Milano. Quan– do que.tt 'ata st rialzi) centinaia di caso erano macerie, I più bei rioni della cittd &eonvoltl. Anche via IJrcra, cosl suoocsUva di memorie parimatie e fo-· scollane, quasi tutta in rovine. Della bella casa ove per anni aveva vissuto la stess'a:-la 1n!Ctta.e a vivere nelle stesse mura. Anc~c gli altri perciò a– spirano a evadere; quindi non è vana, anche per esst, l'tnvocazlonc che I rap– porti tr.a gl'lndlvidul e tra I popoli si pongano su tutt'altre basi. GUIDO DE RUCCIBRO e tnseunato Cento, non rimanevano che i murl esterni. QueU'ala nera non si rlalzb maJ più dal cuore del povero amico; olt oravù sopra e l'oppresse fino all'oasesslone. Tentd disperatamente cU aouram,a,.si acl altre forme dl azione, eh.e l.o strappasJ sero da auci pensi.ero tlranntco; rl/U.l olatosJ nella nauva Poltenza, IL turbi· ne della lotta contro a tedesco fu un solltevo ver lui, oltre· cht1 un dovere clvtco. V mmc poi a Roma, e olt amici sJ accorse·ro che qualcosa d'Infranto c~era In lui, , lnvmio cercarono di na~ nimarlo, rldaroli la fiducia nei nuovo lavoro, che ar;eva tntrar,reso, assumew dost la direzione deU'ItaUa che scrive~ Dl volta tn volita pareva e forse era attratto dal lavoro; ma sempre più. spas, so, appanva assente: Il suo occh,o, n."11, più. brillante ed arouto, seguiva un a!· tro misterioso cammino - ftno a'°' l'abtssd. m. v. Tutta la Redazione di Nuova Europ<1 esprtme il suo profondo cordoglio ana famiglia Cento: alla egregia Signora. che fu 1nteMlgcnte, lnfatlcabtlc collabot ratrtce di Vincenzo nell'Accademia m!, ln.nese,al agUuoli, MyrJam, nostra col• taboratrlce, e Alberto. ORGANIZZAZIONE EDITORIALE TIPOGRAF1CA ROMA Oon, orl<mlamtnto i,olllfoo: IO• ciale I. ad ~,n tempo, &bacco e ort. olne di comp!ehf problemi che fn1 vesk>'1{) tuttG l.4 vita dtlla nazione. Le collane polf.tfche dell'O.E.T., cui collaborano studlost fra f phl oua• lificatf, lii prO!)onoonu di oontrolta– re le fXlllzlonl raoghmee s 1ottoi porro a revidone critica U cam,nf. no percor10. Cultura politica Edward Bernsteln: Soctai lJ.smo e socfaldemocrai zta ••••.•••..•.• I.. 160 Giorgio Dlmltrov: La t~ za fn,ternazlonale , • • • • 200 Politica estera Giovanni Amadorl Virgf· U: La querra e la pace, tre volumi: 1° La civtl,i t4 liberale e n prefasc:I· smo; 2" La ouerra tmct• sta; 3° L<lctvUtd nuova, la nuova pau, t' I talla . L. 680 Corc10l068ive 83Gpuglno Politica interna Giuseppe Gennuso: La questtone siciltana. In appendice: La relazt04 ne presentata ai Con.si~ olfo . straordinario di Stato co,wocato in Sl- eiila Il 19 ottob,e 1860 li. 60 Roberto Lucifero: Intro– dUL--tone alla Ubertà. . • • 90 Problemi sociali Enrico Lup!naccl: La bat• taglia di oonuno ••••. L. 85 ♦ L'O.E.T. ha pubblicato nel'e sue cinque sezioni, nelle rue varie col• lane, centinata cU volumt aut a ,oct– disfare tutte le esigenze dello eul· tura, tiitte l6 curlosfld, per DQnt erd e oont ousro. Chteder6 U catalogo generale 194546 e i cataloghi ,peciali e Ed~ zlont O.E.T. pe,- la oiot:e-iii1 • • e Tesu scolastici O.E.T. t EdlzlonJ Didattica • inviando una cari.olfna postale alla ORGANIZZA.ZIONE EDITOlllALE TIPOGRAFICA ROMA, l'illt~ Montecitorio, 115-121 Telefoni ·62.574• 681.975

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