La Nuova Europa - anno II - n.47 - 25 novembre 1946
r -- zti nO\'Cnt, 104.5-------------- LA NUOVA EU 110 l'A __________ __._______ 1 --- LA LINEA del CUORE M l siedo d. avanti a un tavolo, di ap; pena qualcho palmo, 'che ml • preme sul petto all'altezza del cuore. E' un arredo rozzo al quale ml aggrappo In questo dolce esulo cam• pcstrc, come a un legno di salvatag• gio. SI d!cc che per curare i matU I mcdld consigliano dl lasciar nelle lo• ro mnnl un ferro del loro antico me• sUc1·c, ch'è l'unico modo di tcncrll le· gall. Le dita industriose dell'uomo trov:1.norequie se intrigate a scioglie• re un nodo fitttzlo, anche un nodo d'ai·1:1. Quante volte ta nostra fatlca sl è risolta in un vano farnetico di ghir!3orl, di enigmi, dl segni vuoti di senso. di chimere deposte sul foglio di carta? Cl è t>lacluLOun titolo e Io abbiamo scritto Jn nrnluscolc, in mi• nuscolc, poi l'nbblamo cancellato, l'ab· bi.imo ripetuto su due righe e cl sia• mo dfstrattl a rlemph·c gli spazt blan• ch1 di una materia filamentosa. Forse la misura vera del tempa che passa ~\~eh!l;o~~~cfJ!~lO~~C~>~O:!;.~~J~(} i ~:~ co. E, del resto, gli strumenti di mi· sura, i pendoli e le lancette. d1sttibul– scono gli ~tliml sul contorno di un nrco tanto Insignificante per s~ quan– to lo sono gli scarabocchi sul margi– ni dei nostri fogli. 11 tempo che pas- sa non' avrebbe arcun significato, spcz• nostre necessità dl esprimerci, di grafo!}, fcsSI °i'cfencodegli oggetti che zato nel suoi Intervalli, se la memo- scrivere. erano stati trovatl addosso a un sule.i.• ria non ci avvertisse che Il progredl• Jo ripeto sempre al miei amici che da. e Una giarrettiera dl velluto rosso re è incessante, quella febbre è per· è plù difficile trovare un tavolo di al· di ap~rtencuza a una gamba dl don· petua, e Il t)lccolo cerchio dl un oro- tezza giusta, che riSOlvcre li proble• na • (un pegno, un ricordo, certo, o logio diventa l'Immagine delle· grandi ma della quadratura del cerchio. I una Collla), e e una palla di celluloide cu~c s~~;e~:~:~u a un tavofo di ap- grandJ architetti Clorentini del quat· ~~~n;aJcg;~:g~l u~~a~~~~\~!l~~~~\j pena qualche p'aimo, che ml preme ~~ed!?i'~ Jgf~J~v~~~~ég~ei~c3i sparsero, alcunl anni fa, come un'cpli sul petto alMlltezza del cuore. Scrive· questa mJsura. Non soltanto sapevano demla su tutte le spiagge del mondo). vo 1 miei compltl di scuola cosl. Do· al2are delle muraglie, ma sapevano al- Ho conosciuto fumatori che per nes• vevo assolutamente far cort)o col mio tresl costruire un tavolo e Wla sedia suna ragione ai mondo baratterebbero banco, sentirlo attaccato al torace, sta- pcrfetU. Trovare l'altezza giusta dl un le loro pipe. E' giusto, dunque, che Io· bilire una catena chiusa di cut non tavolo o d1 una sedia è difficile quan· scriba stia seduto in eterno dietro la ho mai caplto se la sorgente potesse to costruire un ponte, una gru, o una sua Cattedra. 1\fa ·è probablle che 1J essere n calamaio, u Coglio.o 1 mlcl nave. Oggi, solo per lstlnto, qualche Poeta, un giorno trovi bruclata la sua pensleli. Certo non ho mal l)OlUto artigiano di borgo, toccato dalla grazia, casa, le sedie, 1 tavoli, le tra~l. Oh! scrive.re a lapis, nè a macchina, nè può costruire del mobili rozzi ma di Bisogna che egli, come le gallme fo– se1•vlrnti del dettato. E dico che ml è proporzlo:11gtUStc.Insomma è più pro-. rasttche, si abitui a far ruovo dove rimasto segnato sul petto un solco or- bnblle trovare un bel tavolo In un'umile capita. rlz.zontale, simile a quelle barre che casa di campagna che non ln una ricca Cogli anni spcrn anch'io, - che sta· sulle lapidi delle città nuvtall Indica- dimora tn clttà. Il 1 :wolo non è un al· sera vado alln i·lccrca di un tavolo su no il livello massimo dClle lnondozlo- tare, ma la sua costrnz!one esigerebbe misura, e devo spostarn?I, con la me~ nt. Rispetto a quella linea, rimasta la stessa cura che ntiscro t greci nel- moria, da una camera ali nitra dei mlclj fissa sul corpo, io sono cresciuto co· l'cdlflcarc, a Delfo, r~ra dl Apol 1 Io. ~f 11Jg;-i~~~g~a~~ 1~{~0 ~a~f~t~r~t~z1n~ gli anni in alto e ln basSo: si sono Ho conosciuto uomini, maniaci., che scrlttolo tutto per me con un lume e sviluppati L mie! attributi dl angelo e qmmdo viaggiano s! portano dlctro Il un riverbero riposante. Allora saram di bestia. Sento veramente distlntl l cusclrlo: sono quelli che_vogliono mo- no troppo lontani 1 ricorcll della guer4 due Poll del mio corpo, un Nord e rlre attaccati al loro giaciglio.. ~ E h? ra, delle marce, del tras(erimen'.I, de(, un Sud, un Positivo e un NegaUvo, visto soldati morti, cavalli spet.::.!,bn· l'esilio tn Borgo Valtelllna sulla clr· una zona torrida e un:.t•zona algida. glte, secchielli, sonag,ll, nelle fotografie convallazionc t)Ortucnse. 1 biglictU l\Ii rendo conto, Cino a un certo pun· che, per due a,;:inl,m, sono p:i~atl quo· scritti sul sassi, Je lettere d'amore t~rJel~eelc 0J1uf\,e 1 1 ~;! 1 f., 11esgoqst~~1o g~~:: tidlanamente sotto gli occhi. m un ar- sc1·tttesulle glnocchta, t versi annotatll &• chivlo di guena. Alcuni cadaveri, I più sopra ulla cassetta d'ordinanza, saram Jlo distanti le mani da! piedi, li pet- logori, 1 più pietosi, giacevano buttati no diventati 111egg1.blll. E ml ricorderò !~ri~~!evj~:1°1i•c~dgo 1 11e~~r~cb 1 ~~1lg~~: dalle onde del mare con le mani ne· d! una frase, che ml fu detta sulle A{· CaJllsco pcrchè tra gli animali solo c:ite nella sabbla, I piedi nudi e la te• pi,_da un mio compagno reduce dalle l'uomo è stato creato diritto e come la sta nascosta nell'elmo ancora stretto pr11nc Hnee, con la_giubba mac~h 1 ata divisione del vizi e delle virtù ::ipbia dalla cinghia, sotto la g0ia. Ho cono- cii sangue. A una n11aparola d}~ t'inc~~• attinenza con quel solco. Che non è sciuto giocatori di ~ce ci:e S! porta• ~ 1 f~.e~;~0gc~ à~t~~n~e~ :~~ 10 ;is~~;~ ~~g11gfW01~g co~?f~~gn~~l v~1?;t~~lc~o~: ~o~:lito~~.gtl~ t~nto;ire~~~-edld1~~f~~~: - i1 sangue non sporca,. testmale, appena sl fanno urgenU le tanto laconico. tanto poetico (u11'cpl· LEO.!\'AUDO SINISG:\l.,LI N EL ntCORDARE per 1 lettori L E 1' T U R E mostra di manlchin( o - date le fr~- de!Ja Nuova Ettropa I propositi e .:.1 qucntl slmlllw<llni con gli animali - i modi seguiti. sono ormJ.l venti in una a.l\uc1nante collezione zoologi- anni, nella compos,zionc degli Jndllfe. ca. Dove, si, il saUmismo, e certo tcn- n:.nU, Alberto i\'for.:ivlaha toccato con RACCONTIDI MORAVIA denzlalc su1Tcallsmo di Moravia hanno lucida coscienza critica di un punto di che appagarsi; ma con discapito che è essenziale, non pure ad intendere della sua più genuina, e•gelosa, poesia. rettamente quel• romanzo, ma tutta tuttavia trovar ora 1·ibaditc da lui di quell'ambiente dl bassa e corrott:i Chi, tuttavia, voglia i·ltrovar queS t a, l'opera Sua, in quanto };ll fo n <lamento stesso, sebbene In parte per evidente mondanità; come t1·oppo sommaria- ~~~1fo 1 ~~1 tàlt~~t~:rn~::,i~~ ~~c 1 f: i~~~st~u~ df~fi!~~UiJ~~ ~lat~~I~, suggestione di quella critica medcsi• mente disegnato è Il personaggio dc:- ma solo ora dlCCuso,e che, con a!cunf ch'egli ha del raccollto, e al quale per. ma, come una pro\'a di più <lei plano l'uomo, cui dovrebbe essere affidato racconti già apparsi In La bella vtta tanto si informa. ampio O breve c}Jc antìveristi(.;0 su cui si muove, e va In• un l>OCO Il ruolo del personaggio-coro, [10351, ne comprende dJ nuovi), leg• sia, ogni suo nmTare. tc:-pretato, il suo preteso «verismo•• cspr!mcnte la tri.stezza e la noia Ji ga n tungo racconto che cosl st « ;\li ero convinto _ dice Moravia _ e <)ella natura slngolatmente comPo• una vita ridotta a mero senso, quasi intitola. Anteriore, stando almeno alle che l'apice dell'arte fosse la tragedia. sita e riflessa, letteraria e perfin a raccordo o rincalzo dell'improvviso date dl pubblicazione, ad Aoosttna. D'altra parte ml sentivo I>iù atUrato libresca del suo cosiddetto « !ntento umànlzzarsl, per quel suo pianto fina- esso ha qualcosa. di quel reuce e raro dalla comt>0slzloneromanzesca che da sociale» o attezgiamento « antll>or• le, dell'altra figura di meretrice; ma cqulltbrio; e anzi, per certa marina az. quella teatrnle. Cosl mi ero messo In ghcsc ~- . che, invece, non risulta se noll uno zurrltà di sfondi, e per talune scene . mente di scrivere un romanzo che Del resto si sa. che con gli :umi l'lm- svogliato esploratore di nudità pan- balneari - che qui fan parte però di avesse al tempo stesso le q\mlità dl pegno del nostro scrittore si è venuto demJc. ... un assai diverso ambiente (si pensa un'opera narrativa e quelle di un dram. sempre p•:ù accentuando nel senso dt L'altro racconto, e Serata di Don a Capri) - sembra anUclparne quat•· ma. un t"Omaq,-ocon pochi personag• concillarè quella commcd:..i con quel!a Giovanni•• di maggior trama, e maz- che elemento. All'azione, condensata Cl, con J>OChlssimluoghi, con un'azlo• tragedia, il ritmo drammatico con glori ambizioni, vede queste in buona nel giro di poche ore, corrisponde qut ne svolta in poco tempo, Un romanzo quello propriamente narrativo, e ID· parte frustrate da un singolare difetto la concentrazione del paesaggio còlto 5n cui non cl fossero che il dialogo e somma - per valerci di termini gtà di composizione, per il quale la morale e reso, con una Intensità allena da i paesaggi f! nel quale tutti l commenti, da noi altra volta proposti - 11tono della favola - cioè il dongiovannismo bravure o sbavature di colore, a com– le mmllsl e gll Interventi dell'autore realistico, serio e, nell'apparente In• praticato da un odierno, ingegnoso se- plcmcnto o intarsio del d'alogo pun. fossero accuratamente aboliti In una differenza, commosso ·d'una commo- duttorc, come prevenzione contro 1 gente. serrato, e a comporre con esso, perfetta obbiettività». zione che sarc come da un limbo <li trasporti, gl'lngannt e le dlspcrazloni e con Il sobrio atone norratlvo delle Ma po!ch~ quello da lui rnppresenta- memorie o esperienze o inibizioni auto• dell'amore unico -, anzichè venir dt• battute, un «dramma» In cui I due to era (cd è) un mondo nel quale «; b1ografiche, col tono satirico. Ironico. sciolta nella nar:-az.one stcssn. a de- protagonisti si cercano. si tormentano, valori non materiali non parevano aver beffar~o,. che_ quella commoz.tonc e terminarne l'economia e li disegno e si arrrontuno e si separano con ur.. <l!r:tto di esistenza c·la coscienza mo- quel hcv:to lirico tende n eludere o a regolare ll ritmo. e la durata delle ritmo e una misura che sono tn stret• raie si era lncnlllta fin al punto !n n~trarre in una levità o surrealtà qua. scene e del personaggi, è all'ultimo ta funzione <li quel motivo delln noia cui sn· uomini, muove1)dosl per so!o s~, appunto, di gluoco. Perchè Mora- enunciata, come In un edificante cpl- angosclosn. della !nfol:cltà senza sco~ api>etito, tendono sempre 1>lùa rasso- via n?n. ignora, che, Cuori dl cotesta logo di trngedla, dallo stesso protagu- po, onde è pervaso ù..ill'un Capo all'a'f– migll.:ii·e .:id automi»: un mondo, ccr• conclhaz1one, 1equHibrlo p~Uco del nista. E' che questo, lungi dal rlsul· tro n racconto. E sein taluni aspetti dei to, l)lù p.lsslblle di commedia che non suo racconto rischia di venir compro- tare veramente tale, non è che un per- due amanti riottosi (specie dell'uomo), jl ~::;gcijlg; _:c~rJ~1 ~~~s~a~~st~~~1 ~!~~f:g i;;:o ~1~~~r~~~~ ~~l'~!~~fgtt~e~ ~~~tt~:f.~o l~I ;1~~o~d~ln~~zfr!~1ft°oc~~; e 111certi momenti della vicenda, e èella 1·caltà normale, e· di un mondo più stridule, fino agli opposti, e pur del lettore-spettatore, una sequcnz:1 nell'ambientazione stessa del racconto morale In cui la vita d'ogni giorno contigui, eccessi del moralismo e del di scene, di « lnternt D borghesi, in ricorre U r!coi·do di esempi lcttcrarij trovi, sublimandosi, un'intima giusti- fumtsmo, della caricatur:1 crudele e di ciascuno del quali campeggia, spesso Illustri; cotesto ricorso. non che dissi~ ficazlonc alla apparente banalità delle certo sadismo psicologico. In.contrasto di atteggiamenti e di p:1- mulato, è da Moravla ostentato, ser• sue vicende -, ceco che cotesta aspi- Naturalmente. questo non significa role, un duetto, un terzetto e perfino vendo a quel gi.uoco, a quel contrap– razlonc tragica (o catartica) sl sposta che tale conc·1uazlonesia sempre pos- un sestetto di donne assalite - sccon- punto fra realtà e finzione, fra vita e « d.ti dati esteriori• della sltuazion·e e sll>ile, non bastando la coscienza del <louna gamma che va dalla dedlzlon<.> letteratura (o tc::itro), su cui egli fa ~!~~~~~~f~o·c~;triree11in~~t~~~~lde!~: ~;~~~~~r~?: ~~~~h~~:~r~rl~cr!~u~tti: ~g~~tl~ i::r1f1~1v~~~~~e.u~~~:1·~~~~ assegnamento come sul migliore cor- llldiUerena, Michele) : « personaggio ve che quel rischio! e il gusto di certi sonaggio di comodo è quel dcuterago• ~~~~;o c?i: 8 ~! 0 !~fe~~~d~~~i~~c;:~ ~~w~~~~~lb~IU~v~~~~~al~h~fa~~~ 1 ~ fi~~~~~~~t~ st ~~~r•r1~:.-c~ta;:.esg~u~~ ~~~o ~~ebi~ &~~;tm?. 1 r:~i~~~~; E qui di nuo:o la tragedia sfuma In va abbastanza consapevolezza per so!- cato. come quello di Moravia. Ed ecco duce a commentare o stimolare quella. commedia per un consapcvo~e c3:po– frire di questa pa.rtec·1pazlone ». che dopo la piena, la felice soluzione rassegna di angeli-demoni!: perchè co- volglmento di pastziont (sigmfic~.tivo. Che è qu:into dire che in quell:i trovata in Aoostiuo, Il problema dl stui, che - cosa piuttosto rara net- a tal proposito, U finale): mentre la: ob!cltività, ln quel distacco osservato quella segreta dosatura ed accordo - l'« obletth·o » Moravia - narra In nostalgia morale, catartlca di l\'lora\lia fra l'autore e I suol personaggi, fini- che è poi ti problema dell'Interno li- prima persona l'accaduto, si potrù si riafferma non solo attraverso la sce con l'inslnua,rsl un motivo p~ù di• mite di quest'arte - torna a propor- magari considerare, per il suo uffì_clo,sofferenza dell'uomo, che è un PoCO rc.ttamcnte l!rlco, anzi eteglaco, che si, ambiguo, nel nuovi racconti, breve come Il • Dantr. » di cotesto n~vlss1mo l'« umiliato e offeso» del racconto, ~~~~1ct J~a1d1°ta~•g 11 3~f/~l l ·o~~~i~e~~; ~~~~ fR~~~t~L'~~:iar?:~alt~I~:. tco°Iif:~l d;;;.~:~~~ ~~frfe~tr~. ~i:~ 1;· 1 ~~~~-~fJ~ ma in ce1•tl ~:irtlcotarl «pietosi» _det- cosl come tende a fare di quel perso• Dove quel che prevale è U tono lro- dl cotesto spettacolo multiplo; ma non la sua st cssa antagonlSla. (SI ve_da, nogg·,o consapevole e sofferente, d1 nico. caricaturale; e. per conseguenza, davvero, attesa 1'estc1,·1orltàdella sua nel plcno di un acre ritratto della quell'« uml11;1to cd arreso» un poco l'altro si h·r\gidiscc o astl'att.zza tn posizione, sottolineata di continuo da donna In costume, quello della « sm~• s1d ocmcrts, Una sorta <li persona1fg10-forme che sono a loro volta - e per quell'lmparclante e pleonastico «io», cllatura <lell:1pelle» sulle sue coscc~ coro, dal cui angolo visuale possa co!• ragioni di Interna dialettica - poic- come 11 personaggio-coro. cioè come che, quale indizio dl sfiorente giovi.. locarsl l'autore per meglio tener dle• miche. Manca la fusione, la loro c\r. l'antagonista morale di Don Giovanni, nczza, riesce a Illuminare meglio d'o– tro alle fila <lei suo racconto: senza colare armonia, per· cui dialoghi e che esso invece intenderebbe di es- gnl analisi - da cui del resto Moravtà pcrnltro mal coincidere interamente paesaggi (e ambienti), a quel modo sere. Pertanto, ti gusto pregnante <lei• r·ru"'ge _ tutto un atteggtamento e con esso né dimenticare di trattarlt> intesi, Cacciano davvero tutt'uno. l'« \mbrogllo », cosi caratlertst!co In t/na 0 psicologia) E ciò con una lntl– alla stregua di un pcrsona.ggio. cl~ Del due racconti, migliore nondlme. l\'loravla, qui cede li luogo a una dta- · . d. ·1 come mezzo e non come fine <le!:;iuo- no scmbrn Il primo (che <là titolo di Jettlca o casistica astratt:1; mentre le ma, armonica cont~mlpe\anzf I q~CI! co scenico. · \'0lumctto), per certa scenica evldcn- singole scene e t numerosi rltrattl dl ton! che s::ipplamo: s e 1 e a p;iro 3 • Cose, coteste. che cert:imente la cri- ui cui a momenti pervU:me ti diverbio donne visti come sono - per effetto) l1 linguaggio, lo stile <li Moravia, pui: tica più avvertita non ha, per suo del resto un po' trito. delle due mere~ di cotèsto fondamentale scompenso - rimanendo a prosastici• e « nnr_ratl• conto, mancato dl mettere In chiaro, tric!; e anche per una tal r..~1ale viva.- a una ribalta troppo cruda di luci, fin\- vi D, appaiono nutriti da una schietta di mano 1:1 mano che tali modl si ve• cltà di tratti onde qua e là è '"!levata scono con rivelare, sotto la raCflnata vena lirica; e Il racconto, come unQ nlvano sviluppando, articolando e - la figuretta• sensuale di Lori, -:a pli:l fattura di alcuni particolarlt un che di del suoi più tsplra.U e llberatL J>ur con pa!·cç:chle perp!essltà - per- giovane di esse. Ma troppo facilc:-,nel meccanicamente diSPosto o ripetuto: fezlonando JJl.,;\fora'\;la: ma che ~o,•:i suo~c..·uicàtorealismo, g.,J)()i 1a·pittura e l'« tn!crno »·~Si.mota· in ·una· fredda 4.RNALDO BOCELLl-
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