La Nuova Europa - anno II - n.36 - 9 settembre 1945

-- 6 ------------------LA N uo VA EUROPA -------------- 9settem. 19-15 L 'A distinzione che ti Foscolo cre– dette di trovan~ in un passo della Vita nuoe;a tra poeti e dicitori in rinrn, non c'è; ma c'è un'altra, forse più p1•ofonda. che tramuta In scoperta Ja sua svista. E' inesatto che Dantt? consiùcr«ssc: iu quel luogo. i Slclliani e I Provenzali .« piuttosto dicitori v,n- 1·imu che degni del nome dl poeti •· Pur gludicantloli « ulquanti grossl •· egll attribuiva alle due denominazioni un'unica tllffcrcnza: erano poeti gli an· tichi )n latino e greco, dlcllOri per rima I poet} in \"Ol~arc: « ché <.lire per rima hl vol;;arc tanto è quanto clire per ver– si. in Ialino•· Pm1>rlo considerando come « questi dicitori in rima non siano altro che poetc YO!gari• rlvcndl– cava pm· .essi, e per sé. Il diritto cli parlare « !Olto vesta di figura o dl co· !ore rettorico» già concesso al classici: protettore un senso rlposLo in lmmn• glnl visibili, servirsi di allegorie sim, boli personificazioni e slmlllLuclini. da· re voce all'inanimato e corpo alle idee. trattare « come fosse sust:mzla corpo– rale~ anche .<1ucl!o che ~ « :'.Olamente sustanz!a intelligente». Se il Foscolo imravidc, o meglio tra– vlt.lc, una-òi:stin:donc d1 valore poetico lì dove è l')i,.JUa identific..1zione nella di– versità del!e lmguc, fu perché elfeLti– vamemc, nello stcsw capit.010 òellu Vita nuoca, Dalllc ::ili.lbiliscc in termini c,fferent1 dall'interprcta:.::ione (oS(.'Olia· ua, appunto la distinzione che il Fu· scolo C\?l'Cavae gli attnbuiva, e in«.'saL• tanicme formulnva. ldent!Hcato il di· citorc 111 rhua col poeta. e non col sem· .>!iceversificatore, Dame (.listingue poi, tra i dicitori in rima, il vero poeta da chi adotta una forma poetica vuota di signilicato. i:; 11 Fos..:010,al quale l>l'\!· meva la distinzione Lra Cl't!atort e ver– siC(catorl. mostra di condividere lm· plìcitameute i mo1.:iviadott.aU da Dante per a1Tivarci. Oggi. a mio avviso, tutti sarcbben• disposll a considerarla adduittura ov– via, e logora pel' il I ungo usò che ;e ne è fatto; ma fo1·se non tutti àccettereb· oero Insieme gli argomcnu con cul Dante, e il Foscolo al suo seguito, l'ap• pUcavano. Invece essi, restano, oltre che validi, sorprendentemente attuali: • E acc1ò• che ·non ne pigli alcuna ba.l• danza persona grossa, dico che né li poc– :te parlavano cosl saJYa ragione. né quel· )i che rimano deono parlare cosl. non avendo alcuno ragionamento in loro d: quello che dicono; però che grande ver– gogna sarebbe a colui che rimasse cose so~tp yésµi d\ figura o di colore retto– rico, e poscia, domandato, non sapesse denudare le· sue parole da cotale vesta, In guisa che avessero verace lntcndl· mento. E questo mio primo amico ed lo ne sap~rno. bene di quelli che cosl rjmano stoltamente». Potrei buttarmi allo scherzo. Anche qualche mio amico ed lo sappiamo di certi poctl che non riuscirebbero a de· nudare U verace :ntendhnento del loro ANEDDOTI SU POESIA E V E RITA' versi. Sebbene non ne scntuno « gr:m- Ji contnùo, le u·istizic del v'ill.inl, ti dc \·ergo,;;na », anzi ne prcnduno u b;>l- proprio lngaslloffirsi ul Ul\"Olo <.11.1 ~iuo· danzn :>, col dire che il proprio dcll"' co, :ti lJanco tic! bottegai o tra 1c gonne !oro poes!a st:J nell'lndcnudalJilità: es·: dcllu Riccia. che nelle lettere agli ami– sendo m.1da ùalla nascitu· di ogni si- ci faceva di ogni frottola una Mandni· gn'.fica10. o scavata dentro sensi cosj uOia con ecru ricalchi plastici cbc 1•iposti da eE-Sere lnu·ovablle, o tanto stroppano di dosso al pe!:sonaggio la car!ca di allusioni da risultare poH.va· pelle e scoppiano in bo!!c favolose a lente rispetto a interpretazioni comra- furia di rcrmenW2ione realisti~a. pcr– rie, o non scritta ma ai·canamcntc fino lui che stava sempre sopra _la «vc– suggerita al leuore e a lui demaralata 11tà effettuale delle cose». poi Jimen– per compieLarla. ticava tutto ciò, ca1>ovo!geva la 1·eallà Ma Dante obbliga a fare sul se1io. storica, contl'addiceva se stesso e mal· Quel suo passo, al dl là tlell'~1llegori- fanrnva 11 Gonfaloniere moi·to dopo fimo meùicvale e della dottlina dei av~1·lo loùuto in vita, per dire jn vc-rsl quullro .siy11iJicatt al quali sl Ispira con H contrm-Jo di quello che aveva ùetto consequenzi.irla ~danteria, contiene in prosa·! Se rosse cosl, vor;rei che i una rcgoìa eterna: che il poeta esprl- poeti. nonché dalla Repubblica di P!,:1• me in veste d-l ngura una sua verità, tonc, fossero esclusi da cas.:i:mJa. u verseggiatore solo veste di figura L'ingenuo 1>regludizlo di Giuliano. senza verità. che l poeti non facciano d~ v~ro ma i.1:.1 Certo s.irebbe ingenuo. accett<mùo sioco o l)el' burla, 1·itlettendo In t111ic;1 Dame alla lettera, concluclerc che la ~nHtcsi una Cl'i:dcnza as:sai èiffu~ii. con veritii.di una poesia debba essere tra· c~ndo1·c'treativo nel suo t.em.r-o e (."\)l'· ducibile in prosu: « Degno è lo <lid- l'osh'a malizia nel nostro. merJtc-rebbc tore per rima di Care lo simigliante, tuttavia più un sorriso di curiosità ma non sanza ragione alcuna, ma con che- una con lutazione se non e-i amJassc ragione, la quale poi sia pass!bi!e d'a· dJ mc,zo Nicolò, On:, con documenti prl.re per prosa». Dentro la botola di nll.i nHìllO, 11otrel dimostrare che i questo trabocchetto', ùcvotamcnte cc· qu:1m·o viJrsl dell'epigl'amma coni latq nel castello della sapienza ·medie- ~pom.10110 all'esatto concetto che il Ma· val&, molti sono caduti. Ultimo, ch'io cllhl\"Clli. proprio quando tr:.1ttava da rlcord1, Enrico 'l'hovcz. il qua!e esige- vero. nel chiu::;o dcll'anim~ su,.,, a\/cva va che la valiòità di una lirica fosse d~l Soderini-Nun lo faccio pe1·ché n:u·i, verificata con la riprova aritmct!c.i. del ùal. Vi Ilari allo C!rnbod. !o hanno già calcolo illl'inverso: volgendola In prosa fatto: ri primo aHermi: che :\!.ich!.tvenl o in altra lingua 1>c1· vedere ~e n }>lo· (': aveva sempre biasimato la u·opp:t. mi• dotto c.?mb!ava. La verità, proprio per- ic~1 4.lclGonfaloniere, accusandolo ,.n ché tale, non può avere due (ace~: avere·,rnche nell'ora del pericolo fillato ~ilz1~~epr~~e \/'~ 1 ~:;u~~ t r)b:~~~~ !_i~n;!~ t1;1} ~~~ / lr ~col~~~~6~~~ «ragione». Per a1>rirla non occ011r,_. lezione (li strategia polit!ca (kl V.'.llcn· scrive-re 11 convivio dopo Il Canzonlc: tintJ esposta nella: I1;1.1nosa Dcs,:ri::iollc, re. Ogni figuru ha lu <:htuvc <lclln sua 02t::c1·va: « Quello era lo stile poUtlc,, ragione appesa al collo. volut11 (lai M.• chiarezza t.li idee e tic.·• cisio11c n,:l!'attuarle, quali esee sl Cos· sei•o: 1 pensieri già pi-inm mau1rat\ II nipate di Machlave111,Gluiiano dc' 'trovavano piena conferma p1·auca, in Ricci, attribuendo allo zio l'cpi::;:·nmma ?~•:ttaantitesi con nncerta e timore.sa su Pler Sederini, che andato- all'inìcr- pvHtica della l'Cl>Ubbllcafiorentino gm– no la notte della morte fu da Piutone <:.1ta lia Pier Sodc1ini •. Qua!e posto po sdegnosamente respinto nel limbo« tra.. ·.teva asSl-ynarc un Plutone machinvcl– gli · altri bambini», cosl commenta ne: lico·:11 Gonfalonicrc se non nel Llr.ab-0? Prlòrista: e Parlò In questo Cpitaffio :1 Fo1~c ll lo avrebbe messo oncte Dante. Machiavelli come poeta, 1>ernhé qu:m- A moggior ragione doveva mcttercèlo do trattava da vero e non da g!o;:o o e.Ili si <lich!arava disposto a (J;mnarsi per burla, lo lodava ~ lo hcbbe se)111Jrc l'anima per la pntria. Più slù, come In gran concepto ». Dunque perfino più virl!mcule c.1:mnato, viclno a un l'autore del Princlve, uso ad applicare F:u-innta, era il luogo del suo VMcn· la precettistica del rc::ilismo anche at lino. caSi minuti e al fatti privati, oVuntue Può dorsi che Giuliano basasse la trovasse da tenere sott'occhio un uo- supp~zione che lo zio « !Jcbbe sempre mo al vivo in concreti interessi di vtta, 1n gran conccpto » il Soàe;.•inl, su plil che esercitava la sua fortissima presa temperati e magari encomiastici :;p. sul vero anche nel confidare gli am~ri pre~mentl da Machiavelli forn1ulo1ll TE A T R· O miJl:ii-t che non hanno elle E-Strlnsren connt>sslone col primo. Tutto di•1c11ta frivolo, pettegolo. caric!nturalc o ùcs-c1·i· zlone grossolana e convenzionale ùl .imbicnte. La caricn.tura è, spesso. di _pc-rmotivi di varia opJ)OrtunlLà poli· tic.i. Nel qual caso N1co1ò. sotto la_ .1:,1,in1.:i ,.-;elle circ..-ostanzc e clcll'utile temporaneo, faceva • da gioco»: il suo :;1uoco politico per fintcn .. -ssc della sua città che. insieme al Sederini, cercava tli snlv.i1·c,anche a costo di l)Cl'dere l'a•. nima. ~la quando, nel comporre l'cp1- grumm:i, lasciava la poliUca per Ja pae. si.i. allora faceva veramente da vero. Quel quattro versi, stiracchiali com~ tull! gli altri, di l\:lachlavclli, possonQ non upp.:.rtc~1cre alla poesia- Poetica e non politica era però la sua ispirazione ucll'aao di scrivcrìl. Cl~ secondo ve– rità e non secondo 011portunltù o ut.i- li tà o neccssi tà. Allo stesso modu che gli nc.-cadcvanelle ore meridlaf\C <lella sua. poesia. La quale ~ nel J~·it,·&.eLP.t; non meno che nella Mandrayol<1. Egll avevt.1.ben diritto dl dole1•si che l'A· rlosto non lo aveSsc nominato tra ~ •, poc:t.i del tempo nella chh1s.:1del fi'u– riosQ. Mei-it:iva <li esserc1. Non già per i Dl!.CCIIIIClli, l'Asino d'oro, l Capitoli, i Ctwt1 cC1muscialeschi, Le ottave di Lu· dovico crnno «corbellerie» allo stesso t-ilolo che iii P,·l?wlvc. I 1Ji.s.;Or$I, le Jslo• rie, crnno « castc)Juzzi :>- All'umile esclantatlvo rn:mzoniano: e Qmuù~, poesia ha la renl.à » {In cr– fcul la pces!a è solo nella realtà; il llO!l reale ~ il non VCl'O EOllO J)OCt\ca– mentc inesprimibili; I'mmrnginc dcl!'ir· renlc e magari òel suncalc ,uTlva alla poesiu come sentimento, clol! sc'mprc come n:ailil) può conu·apporsi l':i.ltc;:. ;.:oso impcrath·o monlHllh): « L'arido vero che dei vati è tom1,a•. .J\Jatanto peg~io pc1· i vatt. Vogu.imo poeti. non vati. Questi ultimi, s~ubcnc oltend;.rno · 1,1 mcmor!a di Dante considerandolo H loro c:i.t>0Stitlltè,rassonncliano al rima• tori tiella Vita nuova che esponevano figure scnz.1 verità. La sola diffcrcmm. sta ln ciò: che;tcmenau la vcritit com,! la n1ortc, si illudono d1 m:.mtenersi vivi \'atlcinando verità future. Per sfuggire alle crc:nrici tempeste della realtà co– prono gli occhi col fazzoletto della pro– fczi:1. l!;· dunque giusto elle la verità, cumc Ispira i poeti, ·cosi uccida i \':tti. DOJ)i,)iO St!l'Vi:.::io. Pa1·cva li ~'/C~SC <le– finlth·amcntc uccisi. Senonch(: molti !òll sono. salvati travestendosi da. «J}OCti 1mri ». Conl!nuano a temere nel ,·ero la toml.>a; ma non dotati di S(Jh'lto profeti· co, sebbene- sibUllnl quanto gli oracoli nntichi, cercano cli evadcr1! attr:wcrsol i poteri J>iù arcanl dcll'lllconsclo. Cre- ~!6/111~~ ~~ -~!i~~~~~g6if:~s~tt~ (n qua llcll'increato, >li Si dice che il Novar.ero bructoss~. o;.;m anno, una coprn 01 Marziale, in oloc:w~to alla pura latuntà. In om:igsio al realismo non bruceremo nemmeno 11 più straordinario i-acconto ùi Poe o la più incr1.;dibile favola di Eso1>0. Non per altro che perc~1e quel i-acconto e qucila fnrnia sono vera. Thc Cotd lluo è nltrcttantC1 reale, s..:bbcnc dlvcrs..-i· mente poetico. dcll'tl.'.l~o,umoJr. La m!– sm-.1delta loro rnnlt:) è nella verità dt~I SC?lt!nlClllOdi citi li h~ scritti. ll011 fuori. * 'I ---------------------' cc~l rozzo disegno da umil:::rsl nella Fu un grosso malanno, 1~r la nostra m.icchlctta, c.• la comicità è tntt:.'l.Indi· s:i:uw lcttcr~ria, cllc I unicll poeta d'i.\l· UN MATRl!rlONIO TRANQUILLO sull'argomento contenenti. risposte a <'«tlva e si rivela priva del!e l:::(JUiGHù ta st.itur:1 conosciuto in \-ilo, Cuori del• domande poste In termini fin troppo e lievissime sottolineature che h;in110 la scuola. potesse dire di sé: «-..se tu espliciti. c·è da 2iitcncrc che 11 candore f:i.tto fmnosi In narrnll\'a e il tentro non al>ontlnassi la vcr1t;). 1>. >.ia come delle fanciulle al.Jbla mutato ra<Hcal- inglese. li matrimonio potcv:l vera- volere t:rnto male a V'Annun,:lo, anche E SlSTE nel popolo una Iniziazione mente la sua natura. Eppure il cerimo· mente essere tr;:inquillo, i parcntl eran,1 oggi che i1 \·cnturlcro ua poca ventt.i.r~1. alle nozze che incomincia dall'in- nlal.e bo;·ghese delle nozze sopravYive soddisfatti dell'unione. i due r;iovani da credere e·questo aoominia? Lui che fanzia e che le madri compiono a quest.:1 innegabile evoluzione del co- e.r.ino della stessa classe sociale. L,? cercava la sua verità con I cinque sen· secondo i tempi di una anUca sapienza stume. · no:1.zedovcvnno avvenire il t;lOri1o se· si, l)CI' spalancarla davanti agli occhi che pr~p_ara Je giovani .spose alla loro Da questo contrasto tr,1 esperienza guentc. ma la sposina ern infasu,.111a e i,:llparc sotto le mani. e SI csas1,erava naturale funzione di mogli e di ma· reale e presunta lnnocen:.::a·può nasèere <! .. 1 (Juella tale attenzione che si <lllct· ché te mani non gh bastassero (Per– drì, senza inutili pudori. senza sottin- una situazione di amara e non spregc- tava impudicamente delle sue fut11n? ç/td dita sol m'ebbi cnu1uc e ciru,ue - tesi !uscivi. La castità coml)letamente vole comicità se trattola con mnn1) 1wlvate·faccende e minacci:1 dì Nmpc- e l'wiclcc:imo solo?) e credeva che per Ignara della futura naturale sorte delle esperta e sagace. Ester Mac Cracken re Il fidanzamento poche ore prima < 1 el· tocc·nrc più intensamente, per penetra· fanclullc è un frutto illuslvo della edu· autrice di • Un matrimonio tr<mquillo i'evento mandando a!l'm,i.-: la ben pre· re 1Slù profondamente, sla pure un nu– caz-lone borghese che sovrappone 1·an· dato alcune sere fa nlle Art4, ha H disposta cel'imonln. Ma .a tarda ~i.:-r:.1 do di domrn. occorresse aumentare le gelo alla vergine perché la fons stona· torto di accennare appena a questo per consiglio di un parente t il consl- dlta. J,.ui' che sentenziava: e li proh!c– ta si accompagni ·a un candore Imma· contrasto e di non dare Il peso dovuto g:lio Invero è interpretato c~H inattc:::~ mn d..:-l!ostile t! dl ragion corporale. colato dcll'anim:1. ad un altro tema che derivava dal p;·i· latitudine) l due giovani sposi, 11"r 'l'.ilu110 scrive col corpo lntìero •· Lui Qualche O!'aprima della partenza. che mo e che le avrebbe oITerto modo UI ferma ùetcrminazlone più c.leUa1·:it,inz·che c:rntò: la seJva è la mia vubc, - 1a sç>ttroeva all'orgasmo causato dalla scrivere una commedlo di più asprn z..1che dell'esitante e goffo tlovinotto. la ••ubc: i; il mio sudore. Se mni blso· presenza del suol farnlllart. la madre e sgradevole tono, ma ben altrimenti 6' a11partano dalla troppo rumorosn .;na connnire che, nel fissare U rat>· cautamente. discretmncnte, con alluslo• originale e .pungente. brig::ita con conseguenze immacin;.lbili, port,, tra verità e poesia. spesso sba· nl appena lntclligibil!. apriva uno spt• lntorno alla giovane sposo !a eu1io-. ~ che dicci ore più tnrdl sarebbero i;llù la misura, il ca!colo della distanza. raglio sul mistero nuziale e confonde· sltà delle altre donne ha carrittere dc· stntc pienamente legittime. Or,1 troppo yicino al pube, or~ troppo va le sue loS:rimc con quelle della clsamente lascivo; c'è un wnsterò·lnc· La scappatella assume nelìa comme· !omano !\ulla nube, •ra!ora aveva la figliola, teneramente. Esistettero mai llminablle nella loro mente che st-ap- dia cnrattore di dispetto Q\i:1siinfantile ve1·n~1sul puUc e cercava la poesia verament~ quelle lagrime piante piJr punta con ostlnozlone sul momento e quando nella tarda mnUinnth v, 1 .me Sl1lla frnl>c, simile a manna filologica quel motivo con tanta dlsperata dol- della prima solltucllnc col mm:Ho. Qut'" scoperto ò accolla senza n1crrivi,;lln, c-h~. SCL•ndcn(.lodi lassù, opcrusse la cezza dalle maclt•i,con tanto trepidante sto p_enslero poteva diventare frenetl- seni.i provocore oltro che un r•IÙ fl'e- trasligm·:i.:.::ionc della camc In verbo. Le sgomento dalle SPosc? I ml!lodramml co, convergere con progrcssl\'a violen-• n~tico moto alle ultime scene c,he :issu· congiunse. si s.1. proprio nei momenti e le bibl"iotechine rosa di tutte le let· za sulla ragazza. determinare la i:ivolt:.'l. mono cnrattcre declSJ.nl'cnte fal'Sl'SCO.che semi il pube come s~lva e la nube terature ve son6 state almeno per un ch_e ilvrebbe reso espliclto il vensicrn. La 1·eg1a ha csasper-.ito oltre -t limiti come sudore. B perfin\l la filologica secolo gcneros.imcntc irrOrate. Da not, sottinteso negll accenni. nelle 3UiJ- consentiti i •difetti del Iavoi·o. La l'l'CI· mn.nna come una fccondotrlce pioggia oggi. 11 cinematografo. le riv!ste a ro· sfonl. Il fastidio espresso dalla sto- tazionc affic.latoad esperti attori c,nne di parole dorme sul ventre di lui fatto tocalco, e per le Pili ralfìnate 1'"'reud1 vane sposa la vergognos.1 ipocri.sia e.le - lo Danicln Palmei·, la Elsa dc o;1oi·gl, Dan::i~. c11·cra a11pu_pto il suo modq romanzi nostrani e stranieri. e le non gli adulti diventati nettamente ontitc· C:imlllo Pilotto e a giovani dl 1 aiento di st:1bllirc l'incontro tra verità e poe• rare es1>e1ienze ·prematrimoniali do- tlcl e messi dl fronte avrebbero crer:to• come 11 Plcrfedcrici e Il Di Lullò e a -sia. Una verità tutta scnsuosn olla qua- ~::~~l~~~~t/~~~1';10~~ut~c r:{:;~~~sl .d~f re~•f tih!~r~~~~~-~o:c/~~~; 1~!~1eJ1ll~~~ 1::· una esordiente dotata come la Mores! le corrispose una pocsl'o che. con tcr– che Cuori d,.ltalia i problemi scssuaH ·na,. amam satirn.~ Ma la l\fac Cr:1tken ~ ~:~\'iizz~ 10 J:1~~~~n~~:~~t.~~/ri~~!~ ~~~~~~!~i;(\~ ~o! :~~~r.ter~;~~1~c~;:; 114 :j sono spesso,puti.ùli_camcnte d!,:;cussl,an· .divaga :clnl .tema principalp e lo com• tata',nCI comi>lcsso incerta e swi1t.1ta. st;m!110. :\fa anche, talvolta, nell'altra :e l~;~~~o~~~~:i ·~s~!1\~~~ ~!~:~~~;1>~!~~ 1 S~1~~ .~:~~i;, 1 .t ~nb~l~;lca~~1;.~-J~~gnftm~~~ Fit.~~ci;~,ù.:o jov1NE 1Signlficato. • .

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