La Nuova Europa - anno II - n.35 - 2 settembre 1945

.. -,- 2-settcm. rn45 -------------- LA NUOVA EUROPA ------------------ 9 -- SENSO GIU'RIDICO E SENSO POLITICO tìjologla e c1itlca, la nostra 1neduca- . sono ~ai venuti a cercare voi, caro e zione Politica dovuta all'nrrcsto di ogni onesto protes.sorc Jemolo, e otrrin'l il libera discussione nel ventennio fascl• posto di ministro? Erano queste do– sta e la scarsa influenza che lo storl• man~e rozze di un ll!etterato di CO.'i~ clsmo contemporaneo ha avuto net gl~r1dlche, ma che ln qualche mouo campo gturiùlco, mantiene una !onta- es1gevano·una risposta. P.er fortuna ml nanza tra Il senso giuridico e li senso soccorse _quoota volta una i>ostllla. sia politico, che costringe è'lnche perso~ pure rapida, del direttore della rivista bennate e non nemiche all"urto e all.1 il <21;1a1e è quel fermissimo giurista eh~ polemica·. A un qualche personaggio tutti sanno. Ma il Calamandrel non ha d'autorità, che per amore dl quelle so saputo soffocare. almeno tn questo caso luzionl evasive in cui è stata sempre particolare.- educazione storJclsUca. 0 esperta la burocrazia e che favoriscond non, la voce umana che gli dettava dcn– spesse volte l'ignavia, la paura. la fobici tro, c. liberamente accogliendo l'art!• delle dCClsionl racllcall. in un l.dcale e colo, chiosava subito che e quando la platonJco colloquio, in quelle finzioni tensione politica è tale che seni.i l'ln– della mente che spesso cl assediano e tervento dello stato le vendette indlvi– ct tcni:ono cara compagnia, cl verrebbe duali dilagherebbero. nella guerra cl• voglia qualche volta di gridare: e Va vile, st può pensare che anche il dogma bene II testo della legge. va bene l'in· della irrelroatuvità della legge venale terpretazlone grammaticale di essa ma debba per fotza passare in seconda al cU là dell'Jnterpret.izione merarn~ntP. llnea ~- Ma p~r questa poteva parere grammaticale. c'è l'Interpretazione sto- una gmstlflcaz1one troppo passionale e rlca. c'è l'Jnterpretaztonc politica, ti di ordine empirico e pslcologico. e non senso d'una nuov:1 situazione e la ne- avremmo potuto esserne socJd!sratU ~ltà d'una nuova casistica. Siate uo- nemmeno noi laici. Però 11 Cal::tman– mlnl e non burocratiche mummie•· drel st affrettava a soggiungere: « Le C'è un'umanità òclla lcg,::-e,che v~ oblczlonl <lell'amicoJemolo non rigun• sentita con scrupolo giurld!co, ma an· dano naturalmente le attività crimlno– che con l'ardorf! d'una superiore e di· se compiute dal fascisti durante 11 pe– sintercs'.sata e attiva giustizia e nP.llo rjodo dell'occupazione tc<lesca,che rlcn– splrJto dl una perpetua creatlvltb.. Per• trano tutte. secondo te leggi di guerra. ché quello che plò offende noi laict nel delitto di collabor::tzlonccol nemico. Q UALCHE an"no !a, a proposito dl un bel volume di l\·!arlo Rossi su quistioni di critica dantesca edito d.i Laterz3, Il Croce suggeriva un ti• tolo, Gusto filolooico e gusto politico, che colpiva felicemente I.i differenza dell"nttitudine del filologo puro, anche espenlssimo, e quello del critico vero davanti olla poesia. La distinzione ero• ciana ritorna alla mente, per un altro campo cli cspcrlcnz.i. quello della lega• Htrl e dc-IlaJ>Olitlca.Si vorrebbe analo– gamente dire che altro è Il senso ,:::-'u• ridico e altro il senso politico d! una quistlone. Il giurista vuro è come il filologo puro; può conoscere tutte le facce e le sfumature e le possibili con– troversie inerenti :i una questione pra• tic.i. ma, assistito dal solo senso ntu– rM!co. difficilmente egli colpisce bene e si decide a un'azione che abbia effl· c.1clhpolitica e ;rtustczza d'Intonazione. Il giurista deve essere suffragato dal ffiht~11o~~~~ 0 cll~ 11 i:c~j 1~ ';i3 s~6"!~b~: cialismo profcssionale: altrhnenU la sun azione sl risolve in una rOrm.:i. <li Iei;::tllsmo l::?n:tvo cd evasivo. cioè in un non-fare, una spede <li neutralità elegante. ma che è intimamente cinica Tutti om:;:lsl.::imoassetati di leRalltà> come nel c.-impo letterario da un tren– tennio a questa D!lrte slamo Rlati sem• urc assetati delle letture vuntuali dr.I testo corretto ~ filolo~lcamcntc certo: ma. tutta l 'educ.cz! onr.storicistica cl ha ::il tempo -ttesso dato coi-aggio a sor– !lnssare l'interorctazlonc mernme"nt.,, filolo:!"lca. ln una dlvcrsa tnterprctazto• ne, quella critica e storica. L'accordo tra filologia e crltlca nel nostro camoo non è più un desiderio. ma un postu– loto vissuto nella re'altà di tutti i glor– hl. Soltanto In uomini della t:encra· zionr. tramontata 1>crsisteva~cl~ que- 1=tadistinzione tra fllolo!:la e critica. Clto l'escmoio 1nsl:;cncdel Barbi. a cu! mi ho lc:.t~toramlclzia e la famlj?liarità affettuosa e sore ~ludica.ta di auasi un trentonnio. ntcor<Jnnd<>ne re alte bene• rucreuzc In un discorso commemorati. vo del '42 a un anno dalla morte. fa– cevo I~ mie rlscrvc sulle sur. altitudini rll crlUco letternrio, ocrché per la In– terpretazione della DOCSt:1 non era so!– tanto c1ulstionc di vQCabolario.auistin· ne di Italiano antico e moderno. mn PfOhlcma di fantasia. dl uruanlt~. d: esaltazione lirica. E cibvo l'csP.mn!o del tutto il vedrai clell'colsodlo del F:1• rln:'lta. in cui c~ll voleva fl.Gortarcl:i foJ:::,zcre un stgnincato veramente re:i.11- gtfco Uo vedrai ben tutlo, tutto fisic:1• n1e11tc d.:illacintola in su. #11teraJnc11te). perché quello era l'uso d1 tutto nella lingua del Trecento. NoJ non potevamo seguirlo In cotesta Interpretazione me– ramente filologtca e lessicale, e passa· vamo all"lntcrpretazlone poetica, te– nendoci più vicini al De Sanctis. che riconosce una sfumatura morale a quel tutto, lenta preparazione pocUca al r come avesse l'inferno Jn gran dlsplt• to •· Perché le statue. dicevamo In t.ile occasione. I poeti le sbozzano a pocd a poco e non le fanno sortire. cli un tratto. per o_pera di meccanico sortite• g1o; quel tutto andava spiegato con l'I– taliano anUco, ma anche con il tono partlcolarlsslmo, nuovo. che Dante gli diede In quel verso e ln quell'episodio Facevo questa osservazlonc al Barbi. lui vivente; ma egli si turbava e re· stava perplesso per un po', poi. scuo– tendo il capo, tornava tenace alla sun lntcrpret.izlonc meramente grammati– cale. Cosl ricordavo l'altro episodio dl Francesca. dove fo stesso filologo. per omaggio al realismo psicologico e non più scmp\!cemente linguistico, intr.r– pretava 1 dubbloSl deslrl. come I senti– menti dl cut g!I amanti non si rende· vano conto e che solo la lettura del romanzo di Lancillotto e di Glnevr:i. ::avrebbe acceso. (e ma solo un punto fu quel che cl vinse,. cioè essi sl sa– rebbero presi d'amore nel momento In cui lessero del bacio di Ginevra e Lan– c!Jotto). M::aqui ero lo a scuotere la testa, e allora con glovnnifc cncr&P:i. e a dire che tn amore e In pacsla le cose nq_nvanno come li Barbi sl lmma– r.lnnva. e che 11clcaso specifico l dub. biosl <les!rl erano l sentimenti dell'a– more che già covavano nel petto dl?l due cognati e che essi sorrO<'avanoe non confessavano a se stessi, m:1 che l:1lettura comune e complice avcv:1 rl· solutamente rivelato e resi mnnlfest:. E citavo Dc S~nctls. m.1 polch(i 1l Dc Sanc-tis agli occhl del mio peripatetico maestro e arrcttuos!sslmo amico appa– riva tropJ)O Infetto di « s:torlclst1c.:1. p1-a.vità ,. badavo :i ripresentargli plut· tosto fa lradiZiona.le lntc.-rpretazionc ar– tistlco·wnana che si era formata altra· verso 1 secoli e che era quella del Dc SancUs stesso. ma 1>erla prima volta enunciata da Giovanni Boccaccio, che di queste .cose come anelassero nelia vita e nella poesia era. come è noto. fortemente intendente!. Orbene. un analogo contrasto tra Il gusto giuridico e li ~sto J>Ollllcoo~gt continuamente Insorge nelle qulstlonl dl -pratica attualità. E mentre nel cam• po letterario, attrave1·so l diù3ttlli e cli Incontri e gli scontrJ dl almeno tre de– cenni. si è arrivati a un'amlchevo!e Intesa e a un affiatamento intimo tra ~~as{:~1;~:id~f~ l~;~s~tet ~I~:~~ Né i delitti comuni commessi dai fa– della loro Inattività, della loro lnlzla· :!~tiftr~~6h~c~~~~~~tfe dl~g~~s~i~~~l Uvn mancante e per cu.i, ti leg3Usrno che erano In vlA"orein quel tempo. Lè finisce con l'essere il trionfo di un obiezioni si rL!flriscono invree all'atll· mortifero tradiztonallsmo. la passlva ,•ità puramente politica. svolt.1.dai f!.è.• arrendevolezz:i allo stato di fatto. rarchl fascisti nel pcrlodo che va <lai Proprio qualche settimana ta. mi è 28 ottobre 1922 al 25 lugllo 19-13: pct capitato di lem:cre sul Ponte dl C.ila- ouest..1,ove non sin crasslfìcabilc sotto rnandrcl (lu~llo 1945) l'artJcolo scnr· figure di dcllltl comuni, Jemolo ncg:J. poloslsslmo e tormentato di un giuri- che si Possa «:i:i, senza violare 11 prln– sta. Arturo Jemolo, che gettò 11 per I! clpio della lrretroaUJ\.1tà della legge molta aolorosn perplessHà net mio ant- penale. punirla rctrospcttivnmentc ro– mo di lettore laico. E' ille~ale, dtcevn mc delitto pol!tlco. ·Questo è 11 punto l'arttcollsta, ogni condanna con valore· sul ou.::ilclo dls.c;cmtoda h.11:ven::h6 la retroattivo di quelle elfo sono state I~ rottura violenta dell'ordine costltuzlo• colpe politiche e le ooiniO!ll del mini- nate commessa da chi ave_y.lInstauralo strl e del gerarchi fascisti. perché cs.~i tu Italia JI fascismo. era anche sotto l'a• t?r.ino le:::almc:1tenominati ai loro uffici spetto slretJ.amcntc lc~litario un gra– e al loro posti. e non facevano che se- vlsslmo reato secondo re fesml di quC'l gulre In le;:r,-eallora impcrante. La tempo perché li prl11ciplo della trrc– non punibilità rtcllo opinlo!ll, la irre- tro:tttl-vitil delln lei:;-gepcn:'lle deve va· tro.itu,1tà è:foliale;?;.-:c penale sono fa· !ere nell'interno dell'ordinamento glu• ticosc conquiste di una civiltà e nes- ridico In cui O- scritto. ma non pub es– suno deve potersi r::i:sses::nare all'imoo· sere invocato sen1.a contraddiz1one a verlmcnto che se1m1.;rcbbeper li patri·- dltcsn di chi ha respinto e distrutto monto d'Italia Il rinunciarvi. Proprio QUn!l'rn.'din:imcrito e· .se ne è rnCfiSO fuo• lo stesso discorso ilei finissimo e mu• rt 'd:t re·•. Corollari: penalmente colpc– nltissimo Barbi, c!1c ml mootrava un vo!c Mussolini. cofoevoll 1 suol adepti, elenco di nomi ed rspresslonl dcUa Hn· rienn.lmentc colocvolr. li Re, che tascl~– gua del Trecento dove la parola tutto ,,a romocrc l'ordine co,;tltuzion::itc e si ha sempre il signHìcato di del tuUo, metteva contro la civiltà avvalorando integralmente, e non quel significato ouclla rottura oon la sua alta .ioprovn– morale Cc lo ved1·alIn tutta la sua gran- zlone. Oh bravo Calam.indrei. d!.ssl :il• dev.a 1 ) che vo!cvn vedervi Il Dc San- l'.:i.mlcO rlv-e<tendolodopo quelfa ango– ctls. Orbene quel comandati. quei no- sclnta fottura. con alfci;-rla brunlnna– mlnatl con tutti I bolll ·dclla Corte del mente barocc.i: tu per la tu:1coxltat\va conti, non erano ;?là aprlorlsUcamente. ra<'ult.aclcsei stnto Insieme filologo e nativamente comp?icl cd artcnct di nuel tritico! Parli anche tu di raj?innl tcg;<1ll regime di vlolcn1.:1di cul essi erano m:t nel loro J>lt'nosenso storico, e però fatti ministri e gerarchi? E perché non ""' slorlclst:1 senza che a te imporli rll s..1.perlo.Guai a fermarsi alla purn. =====================o,,;================="'- fìloloi:::ia. e po\ con css., 1:ola '-"Olcr ?i· rormare i mondi. cllsoorre l <'lell. r<'~o– farc 1 p:trnasl della DQN;la! L'umanità se ne sentirebbe offesa, e r<'agjrcbly,. e :mchc a torto. contro fc vostre' soltt– J?"llezzc. comr. nel mio campo lctt.N·.1r!o !tl rc:igiva .illr. sottie?liezze rie! filoto~l lnsclnndo r.orromocre nelln f::it.ale J>O· fcmlc:i Quel polrimonio di certezza su r.ul hisoi::n:iva mar foncl:trst per far ,-;i. lerc un.i qunlunque verità storica. Al• tro è il crrto. :illro Il vero: :iltro lt sen– so oiurltlicn dcl!n legge. altro Il SCJltiO alurldico,stor/co d~lla stessa let:gc. La ,•crtcm.a tra te e Jemolo ne è nna pro– t•a manlrrstn. To non credo alfa gtustt– zla giuridica doll'uomo di fogge, m:i. credo soltanto :-illagiustizia storica del– l'uomo 1?it1sto. La i:iusUzla è semprP storica. e non meramente l"cgale. Vi~ount Samuel. Mcmofrs, Cresset I Press, London 1913. Sono state pubbl:ca.te postume le memorie cli lord Samuel ~che fu una ~------------' LIBRI STRANIERI dcUc personalità più eminenti dcr par– tito }ibcr.:ilc ·brltnnnico: ministro nel gabinetto Asqu:th e Alto commissario In Palestina nel 1920, quindi uno del principali collaboratori di Balfour nel• la creazione della sede ebraic:t pale· st:nesc. Lo spil'lto p:ic.a.toe sereno con cui sono scritte queste memorie è slmbolcgglato dalle parole che Je con• eludono: e La morte non è un'offesa; piuttosto la vJta_è un privilegio: e nlla fine nol possiamo esser pronti a.d al- 7.:trct sodd:sfattl drilla tavola, come bspill grati da un ricco banchetto». Eric Wl!liams, Cnpitallsm, a11d Slavc- 1"1J, UniYerslty or Worth Carolina Press, London, Mllford. I!lustr:i. con un determinismo di sll• le marxiStlco l rapporti tra lo svilup– po del capit.1llsmo e la diffusione del· lo schiavismo nelle grandi. piantagio– ni americane. S. (faylord -Simpson, Tempo a11d mo de ,n tvolution, Columl.lta Universl• ty Press, London, :Milford. E' uno studio sull'evoluàonlsmo, condotto dal due opposti poli della bio– logia, cioè della paleontologia e della genetica, co\ tentativo di itungcrc a una sintesi. AHred Donné.· Tlle economie devetop·· ment o/ the Afiddlc East, Lcgan Paul, London. Il Donné, dlrcttor.c dell'Istituto di ricerche economiche per la Palestina studia i problemi di ·uno sviluppo pla· nifìcato dell'economia in alcuni sc.tto• ri del Medio Oriente (Turchia, Siria, Libano, Palestina. Transgiordania, Iraq e Cipro). Egli osserva che v'è un abisso tra lo sta11dard di vita occl· dentale e quello del Medio oriente, di· pendente in particolar modo dal bas• so Hvcllo produttivo dell'agricoltura. aggrnv.ito dagl'lntollerabllt pesi che i proprietari terrieri imJ)Ongono ai con- taòinl. Propone un pf.ino d':.ntcnsltìca• zlone de1l'aJrlcoltura e di estensione delle zone coltivabili, destinato ,1 mt– glior::are li tenore d\ vita degli abltan· ti. Occorrerebbe però Importare in quel paesi anche la. mentalità occlden· tale, ·con tutte le passività, non meno ;n.vl Sf'1'bene di· altro genere, che questa suole trarre dietro di sè. J. L. Drierly, The Outlool::. for Jnter- 11ationat Law, Oxford, CJarendon Press. Muove dal concetto che e la comu– ne frase: legge e ordine, Inverte li ve– ro ordine d1 priorità, logico e storico. La legge non crea !"ordine, ma Il .p~ù che può fare è di sostenere l'ordine, una voltn che questo è stabHito ,. DI qut segue che la prospetuva cli una legge Jnternazionale crncace dipende dal progresso dell'ordine internnzlo• nale, che esula dalla competenza del giuristi cd entrn In quella dei politici. Perciò 11perfezionamento finale delle leggi tntern·a1.1onali esistenti non darà nessun risultato pratico In scr,·lzio della pace. finchè gll statisti non rl· soh·crnnno con _altri mezzi n proble· ma della sicurezza. J. Meenan, The itnlirm Corpora,!ivc system, Cork Universtty Press. E' una specie di esame patologico dello Stato corporativo fascista. li ll• bro porta come Insegna il motto dl Mussoltni: e Il s!stcma corporativo è destinato a diventare la civiltà del se· colo XX•; e li motto cli Al Capone: e lt is a swcct racket ff vou can kecp tlie boys 1,1. line •· L'accoppiamento è s:gnlficativo e lo svolgimento della test è del tutto conforme ad esso per– chè l'autore dimostra che tutto n' rnac• chlnoso congegno dello stato corpora· tlvo non tendeva In fondo ad altro che a realizzare 11voto di Al Capone di e tenere 1 ragazzi ln llnea >. Major John Dolglc:sh. we planncd the second front, Gollancz. LOndon. li maggiore Dolgleish dello stato maggiore britannico splega come fu preparato n secondo fronte con lo sbarco ln Francia. Ulustrando in par– ticolar modo l'org:mizzaztone de: ser– v1zi loglstlcl, che ha avuto una parte decisiva nel successo del plano, e che dl solito vien trascurata. dagH scritto– ri cli fatti militari. John Palmer, Polltical characters of Shakespeare- Macmlllan. London. E' un'opera postuma di J. Palmer (che fu uno det p:ù distinti critici let– terari del giornalismo londinese e morl nel 19·12) sul caratteri politici nelle tragedie shakcspcnrlane, dal Gi11lio Cesare al Coriolano. Oltre che al grandi personaggi delle tragedie. l'A. dà molto rlJJe,·o alla psicologia politica delle folle. L. T. More, Thc lJfc a11àworks of thc. llonourable RobCrt Hoylc, Oxford Uni\"ers:ty Press. Il More, autore di un libro su New– ton, pubblica ora un volume su Ro– berto Doylc, che nella generazione precedente a quella cliNewton, presen– ta una eguale miscuglio di ·genialità scientifica moderna e di tradizionall• smo teoloslco. l\lancava finora, nella letteratura storica contemporanea un'o• pern esauriente su QUCl?to grande chi· mlco; e Il libro del :Morecolma. come si suol dire, la lacuna. J. T. Murphy, Stalin, 1879·10-!4. ,vith · and '.ntroductton by sir Strafford Crlpps, John L.ine, London. Il Murphy, un ex comunista tnglc· se, che è uscito poi dal partito, ha scritto questa bene Informata biogra– fia dt Stalin, condotta con un senso di equlllbrto non turbato dalle personali vicende politiche dell'autore. L'opera è divisa In due parli, la prima delle quali tratta il periodo oscuro della vl- ~r::! !~~:~é ~ga 3 !~~~~~z\~~u~ 1 Jet lo stat!sta s'identifica con 1astoria stes– sa della Russia. Sono i dLScorsidi un profano. lo so: ma anche i fi!olo:-:ih.inno Imparato a rispettare Il J:UStoelci profani. cioè cfot lettori l' c1elcritici di Poesia. Orbene. lJ succo del nostro artlcolo, fuori d:il te– ina arduo affrontato da Jcmolo. vorreb~ be essere questo: nell'acclamazione chP cla tutte fc parti si fa oggi per un ne– cessa.rio 11torno alla Jeaallti\ e al scn· so dcl diritto. non si trascuri questo ercmento della storicità di o::::ntA'!ustl'· zia. e si rispctll il s~ntlrc degli uom1n1 che chiedono una qun.lchc ammcnd~ e soddisfazione per t toro tristi casi. Quale impressione penos.1non ra Il sen– tlrtl rcspin~erc t'adcmo!mento e H rl• conoscfmento di un ufficio e di un ftl• ritto con l::tclta1.lone crud.i e ottus.:i tt\ un qualche articolo di legge. di un oua!che arzigogolo g1urldlco! L'ar1.lgo– goTo glurtdlco è lnececptbtle. ma si sente che lf burocrate te lo scova 11per 11per non rar nulfa e per non conclu• dcr nulla, _per non impegnnr~i ne-ll'az\o-– ne In Qualche modo. 1"..,'.irtlco!o di leggP.. o meglio t'arzi:;-olo!o giuridico, è uno schermo, una dtfcs.1 degli lgnavt che non vogliono procedere verso una so– lu1.lone. vérso l'azione noliUca che pure è tt fine ultimo di ogni legge par· tlcofare. 1,tr1r:1 nusso (Conttnua nel p,ouhiio numt:roJ. I'

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