La Nuova Europa - anno II - n.35 - 2 settembre 1945
-- 2s~ttcm. l:J-15 -------------- LA NUOVA EURO J.J A ------------------ 5 __ . LA e o DA ·cij più h:rutto esso poteva evocare non . I b 1 1 • toglieva l'innocenza dl un frastuIIO c picco o cuore atté, inconsapevole, nel~ I cioè a cafcare i toni sulla pos!r ·tà un giocattolo. Il ragazzino aveva In- le parate a1 passo di un cavallo SU cui conf,ronto di cui è negativ il 1v,1 . ' r t é una sorta di feticcio impennacchiato vo, cioè infine a sclogJict O · ,1_1egat · 0 °:;~~~-t!. · u~~;l~~of!m~~in~~s~i3~~~t: andava caracollando o, se preferite, sibile obbiettività l'elegia ~h:~~ 1 ~'[l~~s 1 dello \SCORPIONE nei e soprattutto di ban1btne che lo 'ctracallando » f.ra grida di delirio. E' if punto. in cui il Moravia può v~: guardavano già con occhi di piccolP ra, a parte le ~acine da mulino eh~ derc con calma serena J1ei propri mo: lnn.imoratc: gli altri r.igazzini, poi, et· ~ondo Il versetto evangelico, andreb· di ~ntimentall; come quando il ragaz· racevano coda, gli andavano appresso ero legate al C?llo degli t: educatort • zo: già precipitato dal primo r.ispetto come afTasclnau. E fu cosl che la pie· c.he co:sl scandalizzarono quegl'innocen- fil!a~e nel sentimento contrario, guar· cola l»nda passò davanti alla squadra ti e s1 prestarono. in or:bace e ori. a da la madre. goffa e sguaiata, quale si N JN cr d l . .ù degli «sciuscià •· i quall. voi credere· fare quelle belle porchene con le loro presentava la madre a Michele degtl alcuni ~o~pr~~ 1 ~al dr!s~~~~taaf ~~e~:~~:i f.ocerc~iafatanesipu,1_,.ozJ:n',r.azd.zcolll?ot~ ·t~i~~~~ 0 J :fe"~~t!~t~~ ~~~1~: 0 pir :~ ~f~~~::~~i-,.~~~~vi~r·a«t~h~zi~:1e pa~~~~ ieri. da QUC?IIO che già si è disfatto ..... spavento dei bombardamenti. il freddo. quasi scientifica e che In realtà doveva ne~J':lnostra memoria. coi suoi gerar• dio di classe? Nemmeno per sogno: essi la fame. il buio della città, siano bastati la sua ffl,ISaobbiettività alla crudeltà clu da barzclleta o da «diario» di. C!a- alzarono di sollo insù. dalle scarpe del a canccll~re da gli animi inCanLili la del senluncnto che fa guid~wa ,.. Che ~~~~:e~s,~;!~g~,~i ~;~ uri~~ ~~~u~~~1t! ~:::i ~l~~t~~v~~t1~~~~~~0~~:o b~~~[i,~ f:g;~;;in~~l~\;;r~h~ :/ue~~ d~o~ue~i t:'~P'iio~~~j~:~\1;zho7~v~~i~/~~~~1it~ del. te~tro na~onale, ove le sciagure vidiooa ammirazione. sian.? piutosto nascoste nelle piegl.lc un tono del .giudizio c.h'C:S!li conduce SCC':)landella nostra storia hanno fatto Signori ()Otitici.e più ancora voi. cari dellmconsdo. non si siano rintanat.r. sul. personaggto. La s:tor1a tiella gelosia sedunent? In Pulcinella e Rugantino. ed illustrl pedagogisti. io ho raccolto nella vita notturna e clandestina dei so- del_1·agazzo,che fo ar~rn di oscuro ran· Jo smargrnsso bastonato o il bastona• per voi. da una strada cli Roma. nell'a· gni dove ripara tutto ciò che alla SU· co.1econtro 1:t madre: 11 sentimento che tore dal cuore dl pulce: il fascismo che gosto 19'15. questo tenue ma significa· perficle diurna non trova più srogo· e glt ~ucccde .quando la comp._1J!ni3 <11 af! può ancora fare degli scherzt e avCre tivo episodio: e ve lo presento in vitro cosi covando nei fermenti oscuri deli'a· c~m ragazzi gli apre ,q\l occhi e gli Ce· delk! Impensate reincarnazioni rion è perché l}OSSiatesludfarlo. perché J>!JS·nimo. aV\'ilito per l'umiliazione del pne.• r~sc~ Il cuore oer sempte, talchè egli q~el!o già passato in codesto processo siate meditarlo. nella sua origine, nel se, vinto, non vi accumulino a poco à 61 ri~rova.alla fin.P.C~!fl'; ~I prota~onlsta d~g~tivo del giudizio e già, per cosi suo significato, nelle sue prospettive ~oco. con le c_ompli~az\oni cieli~.pub~r. g~~\a'~~d{{f~~,~~aal~;i,!!l~ i 1;. 1 J~bdr 0 1. 6 ·oe"~ i;:i~~.g1~~;!a~~~1~\;~7,1gt~!t~~;u~f~rci~cc~: }:~~~~iche. nel suo valore rorse 1)1'0· ~ e della pnm.3 g1ovmezza, 1 mgorao razione d~r cuore: il desiderio cdi non me L d 11 b ,,: eh Slrane. pslc05:i. . amar.e piu colei di cui sorrre. il hlso- . azzaro a a tom a in un'aura di Q~euc,m~maginl_ d1 follia sono cadute gno di d.ispre7,zarla. li tentativo di di· miracolo e nell'alone della leggenda, Giacché. c'è un minimo di Pericolo negli a.n11n1 come 11 seme d'un mito che menticarla nelle cal'czzc ili una donna Giorni or sono, trovandomi a passare che fra le generaz10ni passate attraver- d~mam Potrà germinare nelle forme d'amore. c!l(> In sua età gli vieta, on...1e in un viale di questa città, ho veduto so 11 rascis1;no _é \n vario modo tocche più !fisospettate: poiché come gli aduli.I è cost-retto a riportare in fei i ocnsi~ Coi miei occhi un P.iccolo episodio Cor- da esso. quella che potrà risentirne do• si ncordano con le lagrime agli occhi. che l'età gli s1.1ggerircbbe anche senza 8~ significativo. In questa città. a vero mani un effetto ri.tardato, retroattivo. d~lle prime lit.urgle cui fanciulli parte- cli foi: e di contro al ra~azzo la sfil'UN'a dire, la stessa toponomastica - non ma non per questo meno pernicioso sia c1parono e dei suoni d'organo e della nudità delfa madre, tormentosa a .h.it quella autenticd delle vecchie strade. l 'ulti.ma . dei [!iù piccinl: non ·1e gCnP.· nul>e degrincensi. cosl - ci si perdoni quanto~ contenta e convinta dl sè: tot• ma quella fattizia delle recenti - èol- razioni che sono stàtc dentro a tutto Il paragone che non vuol essere sacri• to ciò è scritto daf Moravia con mano tiva le velleità imperialesche e la reto- 0 a gran r>arte del rasclsmo. lo hanno lego - c'è il caso che gli ultimi figli rern~a. ~ animo implicitamente pietosQ, rica del capUt mundi. li QoarUere ·sorto \'eùuto, vissuto e ootuto giudicare. ma della lupa provino un giorno delle Cuori <h morbose comnlaccnzr! com'<! di 1~~l~1.i:~~t~~~\~~~!~~~i':a:~:;~; 1 ~:!: riuclle che il venefico scorpione ha solo struggenti nostnlgie l>CJ' l'imm:1g!ne polemica. La specifica :rn~oscla che ~ sibile, «della VitLoria ~. anche se il }~~~~~rn~o~~ 1 iui~! f:;:· d~o!l~~lm~e~ ~~~:ie 0 ~!~~~!::~1?\;~ai~~\i:u 1 ~1~f~i t~~: ~1~:~~·acr.1~i~~t~-~~~1~::al.~f 0 'i~o ~~J;e ad~: nome risentisse di un certo stile libert 11 0 dei « figli della luJ)a • che ebbero CO· te le forze del principio d'autorità, spe. c!1e J)'~r JW1chcfo.nell'ìmo~ri desiderio ~1; 1 ~= ~~~~~! ~!11:;:.~ain~:C~n1t~:e"i; me in nube nella primiSSlma Infanzia cic se quello di libertà sarà abusato e ~ 1 .abb:rndo~.aW r:1 ~ v~cc~11avita»: ma dato incautamente un plurale: e fu la «Iniziazione• fascista e cioò lo choc [,~~:~;~~Opli c:~fl~~~riod.ella patria Cg!~~~O~O~~~c:;tit>o 1 ~~l~~~o~n;~l.~;ls~~r~ cambiato cosl in «delle VHto·rie •· vit- psichlco dl vestire di nero. portare pie• ciò che rapprcscnt.'.l m dom11110 sul te- totic a staja che l'annalista non faceva coli !cz e moschetti in lspalfa: il cui GrORGIO VIGOLO ma la sua estrcm3 fanciullezza. E l.1' •.,. ln tempo a s:crivere sui fasti. Oggi, l>Ur• noccioio poetico del racconto. !I noccio: ~ tro1>t)0,le persone di buon senso. ogni lo schix!tlamente oatr!tico•,di tùtto Mo- volla che sentono i'ipctcre quel nome ravia. è là e.love il <ragaz1.o. sotto il 1>C· o lo vedono come tragica beffa. sugii L, VLTIM o MORA VIA so di cattiverie l! di coloc che non nuò affissi di un omonimo cinematografo · sopportare. « s;ll nareva sommamente - devono considerare che le parole · · ~n: 1 ~'.s~~~!~eseiil~'1 1 ~:~:r~~~~li~ ~~~~ ~~f 1 ~~~~lg;a ~el~~a~~~~~; u~e~~g~~~~~ cosl colma di cattiveria. di crutleltà e di I due \ìbri di Alberto Moravia pub: ne: di contro agli effetti un po' grossi perfida corruzione,.: netta l)Osizione mente !rr c_uorloro: « delle disratte ». blicati nell'ultimo anno da Docu· det romanzi maggiori; di avvcrtìre cto~ di un conlraSto Cra una t>esie un·antl· ri ~r qn~~I 3 0 P~::lfe~~etetas~oi~loplt~ 111 • 0 fnueo•_· mento Editore, Aaostino e L'epi; il progres.so di st!le che vi è raggiun- tesi. onde nasce if desider.io di ovaCW.· demia (il primo viene ristampato ora to. Ma. dobbiamo dire la nostra? Acuti, re: il «vago.disperato desiderio di var: contiguo, troveranno che anche· questo da Bompiani). mostrano distinti i due ~n dosati. ben scritW, quei raccontl c:ire Il fiume e alfontan.::irsi lungo 11 non scherza denominandosi, 3.ppunt-0, t.emi diversi anzi 01>posti tr3 i quali la metafisici restano avventure Cl>isodi· litorale. lasciando alle sue spalle i ra• «Trionfale» e uno dei vfall che lo per· sua arte, dl piglio così sicuro iin ap- che dell'inquieto 1\fora\•ia, Il suo più gazz..ì, li Saro. fo madre e tutta 13 vec• corrono. «Giulio Cesare». Mi pare che parenza. omkggiò fin dagli inizi. li pl'l' certo .acccntç, di scrittore non riposa chia vita. Chissà che.forse, cammjnan– sia stato Zola. quando venne QUi su! mo molivo, che ora torna nel romanzo costl; e se si ritrova anche costl, è il do sempre diritto davanti a sè, lu1igo finire del secolo scorso. a notare l'in .. breve Aaostino. è quello che a prima fiato grosso. la mano pesante, l'.::icrecll· li mare, suna rena bianca e sorfice, non congruenza rm i nomi dell'antica stori.::i lettura cleg!i Indi,ffercnU parve il suo ne che 1mJlediscono $gh scherzi cli ri- S.'.l:rebbe arrivato in un paese dove tut· di Roma - I Gracchi, gli Sciplonj, Ciu- solo, motivo f1ancamente patetico, an• solversi nel clima dismtercssato e ac te quctrc brutte cose non esistevano. lio Cesare. Pompeo Magno. legati nella z1 drammatico. col quale 11 Mo1av1:ial· reo eh~ \·orrcbbe?ro Vorrebbero essere In un paese dove sarebbe stato a~colto sua fantasia a lontane immagini' di. zava la sua 1rnda e disperata elegia per Invenzioni gratWtt!, ieri come del Lan• come voleva il cuore. e dove gli fosse grandezza ~ e quelle brutte, ìnonoto• 1~ giovanjli dllusioni subito distrutte dolfi, oggi, <1rnll'Evidemla (cfr. special· stato possibile dimenticare tutto quan• ne .strade del quartiere dei Prati, le all'incontro della realtà, e nori impor· mente U mare. La (tnestra aperta), co· lo aveva appreso. per J)Oi rjprendez:ro quali, osserveremo noi. fra parentesi. tava che l'elegia si atteggiasse nei mo• mc del Bontem1>elli; ma un'acredine senza vergogna nè offesa, nella manie· facC\•ano invece e fanno ancora oggi di della protesta contro questa realtà, e moralistica le compromette come tall ra d?ICe e nat'llrale che pur doveva ~; piuttosto pensare ar suol romanzi. la protesta nella rorma raggelata di chi anche dove non si risolvono ,in capo· sere, e che os~uramente avrebbe vo· E l'ultimo tratto del Viale Giulio Ce· ha cessato di stupirsi, e dunque semmai volginl'enli della morale comune (Stu· luto ». Che è 11 paradiso 1>crduto. inv sare ha veramente un che di zoliano e con dileggio. èrudele anzitutto a se stes· Vklo come Nauroniu. La guerra verve- possibile a ,raggiungers\ mai più. ma tli bou\evardicro che val la pena di an· so, si limita a race-0ntarc obbiettlvameil· tua}. qualche cosa di metodicamente ar· o~r 1>resenl(-nel Moravia come nostal– dare a vedere e che in proporzioni più te ciò che gli duole. Senonchò, già in bit,ario che fe a1>1>esantiscc. grn; e _-ll!PUntocontc_mpla_rla cd· ~spri· piccine ricorda qualche cos 3 dell'ari.a quella possibilità di sostituire il tono Ma altra è l'aut-.:!nUcitàdef tema ve- merla e il tema l>Oelicod1 Ag~stmo. di Mont.parnasse: Sebbene sul cànton<! schernevole al tono elegiaco SI tnslt ro del M01•3via,che Il romanzo breve Che cosa l>Oi è avvenuto al Moravia della Via Ottaviano. dove f,2!Vllicolaun nuava nel motivo patetico l'altro e op· Agostbno •ripro1>one.::illettore. ricondu· scrivendo, lo si capisce tenendo pre· vcrmin.iio locale di bors 3 nera. gestita posto 1notivo, che 01'3toma nei raccon. cendolo fin dai primi righi ne\ clima sente la condanna e la conaizione del· ln gran parte.da ragaz7,,inl che mctton ti de!l'Spldemia: la più ~strosa e fan· degli Indifferenti e di Inverno di ma• la sua arrc, quella obbiett.ività pcr cui già ln barba alla voce, intimandoti: taslica. libertà da ogni forma. sia l)U· lato; anzi, qlianto alla favola, si tratta tutto dev·essere detto e nulla velato. 1 Con11>rosigarette!» con ben imitata re schernevole. di partecipazione uma· di Ull3 contaminalio fra le due di allo· Qui ò il segreto del tono lucido e di.: raucedine quadragenaria. _ il ricordo na, 1111a caricatu-ra bcnsl, ma priva di ra. Do. una parie infatti Agostino, e-0· sperato dei suoi ·luoghi ~nigUori, ma vada piuttosto a qualche crocicchio di ~;~cna~17:1~g~~ 11 !~~~~~\iè11~~ba~~~~~~- 1 Ji ~~in:~~te{irt:r~ 1 J~u~t:;;~ 1 :\~s.~r~~ ~\~f~Sc~~l:m;g~otr~i\~. t>~~/\1~~ 1 !~i Sciti~~g~i~antlnello stesso viale. all'àn• letlerario vastiche; 'lnsomm.3 1~r dirla s1>orcaall'o:•igine i suoi arr~tti più 1>u· ti cadute clella pagina. Ciò si vede spe: golo di una caserma di truppe colonia Il. ~~in ~~~~l J)~~~i~!~ 1 ;~11 ~1i: I~ ~~~ \~e~~fi- bi;n~~~~:/~; I~ 1 ~:1d~em!1~~~c~~tto 11 t~~~i ~i~l~li~,~: ~rlr~osi a~~·ti~~n11t1 11 VJ~\\~1~~ francesi, sosta in permanenza con le siche. Mescolati sempre in qualche mo. occhi; d'altra parte questo turbamento quieto 1.igazzo; I)èl'Chè manca al Mofa· sue sedie. spazzole e cassette una squa- do l',uno nell'altro, il motivo pat-ctlco è còlto, non in animo già fiss..tto nella via la possibilità di attegg!nl'e con li· dr3 di e: sciuscià • e qualche bagascia finisce presto. dopo Gli indifferenti, gelida 3ccettazione e protesta della ne- bcra simpatia. senza cui non. è arte, H di soldati- Un barzellettista famoso al dopo Inverno di malato (l92!M930), dì mica realtà, sl nell'animo cli un ragaz· mondo nemico al protagonista elci suo tem1>idcli'« imJ>Cm » e rimasto ora cl!· occupare il centro della pag,ina; già nel zo messo a forza di fronte a ciò che lo tema poetico. ma non perciò si rarrre· f~iil~)~~~iei1~:~c~~ s~ir;a~-z~~~\it~ 1 .\: ~ifa°/;d~1J;i).a~~1~l ~1~u~:!>~~/1c:;, 1 tntl>i~ !~ria{n (:~l~ ~~~~a~~~n~~. c(~~a~~l~q~,1~asfc~;~~n~ 0 ·c~~z~st·e~~~?c!~~~t;ini)~?ò servando appunto questi ragazzi: disse crisi. nelle geometrie perentorie e 1m· sarà diventata abituale. nascerà lo sta• giungere quell'aridità tipicamente mo• cioè che. delle innumerevoli 9igle del passibili in cui si ritrova. insieme. dc· to d'.inimo distaccato degli « indiff~ raHsta, nell'episodio dei ragazzi che. \•entennio, una sola era rim3sta ancorn viato e costretto. E subito dopo, il pi· rcnli ,.: che ~ la situazione del clicias• Istruiscono l'ingenuo Agostino. Fra In vigore. la G. I. L .. da tradurre perb: giio ili chi narrando si preoccupa solo &attenne Girolamo in Inverno di mala· quei ragazzi beffardi e crudeli, v'ò an· Gioventù Italiana Lustrascapre; o se si dell'imbroglio del fatti. diviene prot3· to.. Ancora più giovane di Girolamo, A· che un ,negro m6\llccio e l'omosess~ale vuole anche. Ladruncoli e Lenoncelll. gonisL. 1 delle Invenzioni dc\ .Moravia: gostino ha tredici anni: <! non è una Saro, ripugnante fin nell'aspetto; pcn• Orbene. è in questo quadro, sullo fino alle metafisicherie surrealiste del notazione d'anagrafe, se l'autore l'ha sale •.h.i sei dita l>Cr mano! Son part\· srondo di questo viale che si deve situa· Soon'i del 'Pigro (1940), dove si legge voluta, come cl pare, per ra.r nascere col~r,1, <:hç v.0!·1·ehl>ero. 1wrtare la catti· re J apparizione alla qu3le, non sen 7 .a di coccodrilli portati sulle $palle èlalle il dramma più vicino a quello stato di vena ai !muti estremi; ma J>er volere un certo mio stupore. mi è accaduto dame come Jlellicce; fino al « racconto innocenza, di paradiso perduto. a cui strafar~ la deviano in un episodio che di esser presente Dal pot t n d. u O puro» della Mascherata (1941), non sen· &embra guardare egli stesso di là dane tutt msieme è_ trS,J?PO.estroso per ao· dei. pal~zzi conÙ~ul. usci~i ~n 1atti0 za allusioni marginali :ii ratti politici. posteriori esperienze che gli ha orrerto partcnere al g 1 u.d1zrnruetosamente mo· ragazzino. di una dozzina d'anni a qu~l Quale '))Oil di quei due motiv.i per· I.i \"iL.1, e da cui nasce tutto quanto lo raie. tem~ del libro. e tr~PllO a_creycr t~?c1;~::;.b~~;"t/Jll'.',,";/~ 1 "3~11a si;r 0 ;/~~ ~~?a~ 8 1,t 1 nP;,~• ,sa~~~~ 1 r~~.;~~;~ ;,!\:;: ~~\"~i,~:)~i •t:'.!~~:• so ~~;~;:';,~ d~l ~~\o~~~~~f~i,:;c,,1~~~~~/ 0 ! ma insieme con qualche cosa di lill gato una Yolta per tutte «autore degli p-eccato originale- Pensate, per accet'- plano estroso. Dene anz.1.s1 v~e c1ul, ::'!~;~ 0iiin; 11~z~?.!1'r!:'~;i~rt/~1;~~,;~ ~~.~w•;:;;~/,~ ,\~1\a° 1 ~~,,i'.c1t/i;i~~~a do'\i (~~~ }~a '\~;fk:":\1ira~~a 0 i} 'i';;~ f,' rrn~~Jo ~f 5 ifo,•.~~ ~);!,;ri!r~gochto nel· azzurra che i «balilla)) portavano Cie- bE;t~~!~C:1;t~ c;O~l~:;~~~f~~e:ic~?g~r ~~ 0 stf~~ttgo~~l:; 0 t~li~i~s;~~~~aJthft~oi;: no~ 0 ~~1l~~~~;~~~!~ 1 i~e~:ie:,1°::;~~~~~ ~:a~~ 1 ~0~~io~Ìi~ 1t~~r_i~~~t~:g;.~~t 1 ~i;. calo precisamente d'arte che hanno I mo. i venti di ~Hchcle: a staccare dal- margrnail è sfuggito al\'autor~ 11tema tenente alla stessn montura. Il razzolct• g~~~tih~ni:~TO~~~~ 11 dc~;n~~;~ rir ~Jp~~ :~a~,\~L1~i~~ r~~~;~g~~· S!iud1~~gt;nJ~i ~~'let!~ ri~~hiS~f1/~~ 1 1\~~~~t~o \~~~~r:r to azzurro, ora se lo metteva sul collo', veristico e umano dell.::isua !spiraz.io • 13 pietà, fuori dal narcisismo di quan• ricordo. Solitaria e patetica vi .rimane ora lo andava sventolando come una ne: fra i qual.i modi. quelli metafisici do era dato al Moravia confessarsi vio· l'immagine inquieta c.lel ragazzo,. co• bandiera: e, nella destra. brandiva né sono i più tipioi. come tali che rifiuta· to ma Insieme ammirarsi crudele; che I mc una delle più autentiche f,a quel· più né meno che un piccolo. manganel· no addirittura !'.umana materia. E. han• poi torna 3 dire la stessa cosa. pcrchè 1~ per cui la narrativa del Moravia. cl lo, aclattatò alla sua st.itura: lo br.ind\· no ragione. dei suol criUcl. quelli che signi.tica raccontare A~ostino nella l~· ò car 3 come poesia. va e lo roteava con un gesto di infan. avvertono la dosata sa1Mem:a con cui cc cli quella sosoirata mnocenza. anzi· tilç freschezza al quale tutto ciò che sono scritti codesti scherzi In margi· chè nella luce della sua finale atonia: EUIUAl.0 DE MICl-ll~LIS
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy