La Nuova Europa - anno II - n.35 - 2 settembre 1945

__ :::O_________________ LA NUOVA EU JIOPA ------------- 2scltt::111, HHS -- .R [ S P O S T A A L U I G I S T U R Z O I fu!%'l:~e~. ii 0 a~':-m~! ~ ~~ mente splrlto servile tutte le volte che cl pieghiamo a 'una forza p<>Utlca A U T O N o MI A '~i~~t;t~~~~rtL?;~[r~i~ la sua divinità. Egll prefcrlva, evidente– mente, coloro che amavano la legge per la legge. a coloro che l'amavano solo dopo aver conLrollato li suo cerU· ftc:ito di provenienza. Anche noi dob· biamo cercare dl non Infastidire u!te– rlormente Gesù. Adoperiamoci a far comprendere che la sua legge dell'a.!• truismo è per sé migliore delle altre, e non perdiamo plò Il tempo nd op· pugnare l'Inoppugnabile. o a procu– rare stampelle per l'altrui pigrizia SI)'..• rituale. Quel che conta, non è ripetere che quella legge è assoluta~è pluttnsl.O far capire perché merita di esserlo. In Aristotele o perché l'ha rivelato Maometto o Marx o Mo~. e no:1 g'.à ED E T E R O N O M I A :1~cc~~'!~t:~~~~t~h~~1~ 0 ~os~~e: sclenzn, l'abbiamo riconosciuto tale da doverlo far nostro. T T'{A mia conversazione su L'etpe– U ~ienzo religiosa a la vita morale, tenuta all'Assoclazlone per U pro– cresso degli studi morall e rell1iosl 1119 novembre 1944. ha avuto una IOC"te curiosa- Non ne ho mal scrttto né stampato Il testo, e. tuttavia se ne contirJ,ua a dlscutere. Comlnctb a par- 1,arne l'amico Armando Zanettl, il quale, sull'Opfnfone del '1:7 novembro. pubbllcb un assai favorevole resoconto della conferenza, e della discussione che le aveva fatto seguito. Poi Inter• venne. sul Quotidiano del 20 novembre. I!Pno Giordani, con un corsivo (Le due morali). che partiva da un brano del resoconto dello ZanetU per riaffermare &a superiorità della morale eteronoma. sota cupace di far valere nell'animo dc– cli uomini una norma di v.tla salda e nlida per tutti. a parn1onc della ma,. raie autonoma, fonte di ogni arbltrto aoggetllvo e qulndl di ogni deviazione della coscienza moderna. Io non r1s1)08l, pcrch6 ml sembrò Inutile tornare su UD tema talmente noto e dibattuto nelle 1>0le1nlche tra tdeallsll e cattolici. e lo 1enl!r~ In tutto n corso del pensie– ro moderno (la rlsJ)06ta. del resto, ru data 1mpl1cltamente per me dn Lu!Jri Sa:lvatorelll. un mese d<>p0. nel corsivo della Nuova EurOJ)o del 31 dicembre 1n· utolato Kant corruUora, replica ade· guat.a o. un altro scritto del Quolidlario del 11· dicembre. In cui I<ant era conal· derato 'i: a{."t!ntedi putrefazione della morale•>· Ma adesso, a tanti mesi di distanza. la nota di Giordani su Le due morafl. ,on Incluso 11 brano dello Zanctll sut!a mia conferenza, è capitato, In America, riellc mani di don Luigt Sturzo, e que• su ne ha tratto occasione per scrlvervt su una lunga lettera, apparsa. col titolo J(orate autonoma e 111oraleeteronoma. net Quotldim10 del 23 e del 2-l agosto– E qui lo non posso plò wcere. perché dall'illustre autore la discussione I) sol– levata a un livello ben diverso da quel– lo consueto alle polc.mtche del catto· Ilei contro I non ca.ttollcl- Ma per pr;– ma cosa bisognerà che accenni un mo-– mento a quella mia conferenza. della quale hanno parlato finora tutti, ruor• ché lo. o Lo iChcma della mln conver&1zlone era molto s1..-mpUce: un esame somma– rio delle principali fonne storiche del• res1,erlenza rcllgtosa, tendente a far vOOcrccome la loro valutazione rela• U\'3 fosse. in ultima analisi, sempre fondata su un crlterto puramente etico. e cloé sulla misura dell'egoismo o del· l'altruismo ravvisabile nel rapporto fra la p1•rsonadel fedele e la persona del:a divinità. Un prlmlUvo che compie un . rito per forzare la divinità o produrgli l'ev~nto desiderato, abbassa la persona dl\'lna a suo strumento assai plò di colui che a tol flne non le rivolge che la sua preghler.i; questo stesso lndivl· duo che prega per ottenere qualcos.1. vtve un·csperlenza religiosa plò po– vera dt quello che si astiene da certi comportamenU o affronta ceMi sacrifici solo per non accrescere. altr!mentt. li dOlore di Cristo che già tanto ha patllo per ali uomlnl; una divinità che nella sua greca perfezione è affalto Indiffe– rente all'lmperfez1one del mortall. è meno alta di una divinità che per loro amore si abbassa al loro livello e muo– re dc\1a loro morte; e via dicendo. L'e· sperlenza comune non ha dubbt nella collocazlone di queste e di conslmlll si· tunlonl nella scala di valutazione della vita rellgtosa: e cosl risulta evidente che è la morale a misurare la religione e non viceversa, e che a sua volta clb che opera come criterio costante In ogni ,·alutaztone morale è la misura del rap()Orto tra egoismo e altruismo. l'Intensità con cut l'Io sa creare In sé 11 tu. Naturalmente. anche tale modesta Indicazione di spunti (la quale mirava pluttooto a confermare talune mie par– ticolari concezioni In tema di etica e di teoria dcll'altrulsmo, che non ad af• frontare la plò antica Questlone dcll'au• tonomla e dell'eteronomia clclla mora– le). presuppC>neva In modo cosl palese 13 moderna Inversione del r.ipporto tradl:z.lonatc tra norma etica e rivela– zione rcu~osa. che la discussione non poté- non spingersi su Quel terreno. e to fui costretto a chiarire anche no– zioni plò elementari, come quclltt della Inevitabile soggcttlv!tà di qualsia~\ va· Juta1.tonc. pur mirante a rlconOSC'f're11 caratt"rc rivelato o rornur.quc tr,.,!".rr---i dente di una legge. Di out le a:-go~en· tazlonl, poi riferite con simpatico a~ passtonamento dallo Zanettl, e che po, terono far scorgere In quel dll>atUto U tema precipuo della conferenza. Q Ma ora che don Lulgt Sturzo. con la sua alta autorità, è intervenuto nella discussione. che debbo rlsponder111t In primo luogo, debbo esprimere Il plò vlvo compiacimento per Il fatto che eglt, rispondendo a un laico,a un ,mo· derno •· a un difensore Insomma dclltt soggettiva autonomia dell'Io e della ra· gtone e del pensiero. non ceda al con– sueto vezzo di ascrtvere a tale autono-– mla il carico dl oCOl deviazione e di ogni errore dell'esperienza mentale e morale degli uomini, e anzi cerchi di meglio determinare 11 carattere di au· tonomla, o almeno dl interiorità allo spi.rito umano. dl quella stessa legge trascendente e rivelata che egll natu• ralmente non pub, In quanto cattolico. non continuare a considerare come fon– damento necessario dl ogni J)OSS1btle morale. Non giova. lnfatu. ripetere \ vecchi luoghi comuni contro la morale autonoma: meglio provarsi, seguendo li suo esempio. a tradurre (se posslbl• le) in termini di autonomia la stesu posizione della morale cattoltca. Don Sturzo dice molto bene (e lo non vedo perché egli creda che lo non sla d'ac– cordo) che anche la Chiesa si evolve, che la sua rigidezza dlsclpllnare non esclude un lento moto di riforma ln· terna. E la migliore rtforma. Intanto. è quella che si opera nella propna mente. quando si comincia a diflldare del troppo v(?cchl schemi polemici. e si cerca di capire li punto di vista del· l'interlocutore. tn Secondo luogo. debbo dlrsrll che troppe cose. nella sua lettera. m~rltano vivo consenso, perchè non ml prema di avvertirlo che te mie Idee non si r1· soh·ono in quanto ha potuto conoscer– ne da quel rltaglto di giornale. e che. s~ una volta o l'altra gli capitasse di aver tra mano qualche mio libro (p. es.. La scuola dell'uomo, 1---1rcnze, S0:n- sonl. 1939: ma. se· proprio avesse U tempo per una lettura. lo prcght>rel di dedicarlo a Etica, Giuridica. Politica. che uscirà presto da Einaudi> trove– rebbe che la fisionomia mentale d~I suo Interlocutore è a!quanto diversa da Sl dlrà che. In tal modo. questo trl· bunale ultimo del mondo. che è la co– scienu. l''lo. la consapevolezza dell1n• dtvlduo chiamato a decidere del bene e del male (e che dev'esser lui. lui ao:o, a decidere. lui SOionell'universo, per– ché se rosse altri a decidere per tul nel suo .:mimo,allora Il problema sareb• l>e senz'altro tolto per lui. ma si ripre– senterebbe Identico per quest'altra CO· scienza chiamata a decidere) è un trl• bunale arbitrarlo, un tribunale desti– tuito dl qualslast legge, proprio perch~ sta ad esso 11 rtconosclmento della va• lldltà di qualsiasi legge? - Ma. da un lato. c0&l stanno le cose. e non c'è pagano né mussulmano né buddista né cattolico che possa farci nulla. dal mo– mento ohe nessun 1o è mal riuscito. da che mondo è mondo. a non esse.re lo: d'altro tato. chi dice che Ja co9cien· za. cost g{udtcando nella sua assoluti\ SO\'ranltà, non trovi poi ln sé steas.i t motivi della rigorosa e lnderogablle preferlblUtà di una legge a un'altra. della legge dell'altruismo rispetto alla legge dell'egoismo? Forse chi sente dJ non patersl mai spogliare (come sareh· be comodo!) della responsabllltà ulU• ma del ragionare e del decidere, rl– nuncla poi. effetti\'amente. a ragionar,, e a decidere. e a propugnare clb che megllo gll sembra c!rca 11 ben raglu· nare e U ben decidere? S'intende che Il nazista cercherà di convincere gll oltrl alla 1egge di Hitler, e U crt stiano cercherà di convincere gli altri alla legge del Vangelo. l\fa quale sarà miglior cristiano. quello che cercherà di convincere alla legge c1isttana perch(: essa nelle sue Interne ragioni app:1re migliore alla coscienza. o perché eRsn è stata sancita da un Signore più Po– tente di quell'altro stgnore! I Vangeli cl raccontano come Oes~ di Nazareth non celasse li suo fastld o per coloro che glt chiedevano le di/· nomtfs, le e manifestazioni di Poten– m •• I miracoli Insomma. a prova del· TR$NTA MESI DI GUE'RRA quella che eg\l ha potuto lmmagtn::irc B AJ.,,D/Nl - per U quale tutti che da lontano. In molte cose slamo d'ac- Jum,io amort' aUr {ett,r, provano conio, che non c'era bisogno di dlscu· dt'/trenza: simpatia e gratitudine ~e:r~i1:-~o~~~i.J_occorre\'ano onnal dl _ l'ha detta un po' grossa sul Risorgi- In terro luogo. gli dirò che tra le mento Liberale dd 26 aoosto. Ha delLn cose che più. ml piacciono. nella sua unq cosa che molti avranno provato lettera, è l'analisi del rapparto fra vo- alla 1uperficle delle loro reazioni, ma lontà morale e legge giuridica. r. qul:i- che non vorremmo veder esemplata '" di del dovere. che Incombe alla co· uno 1crltlo (sempre così lucido), rocco scienza. di accctt..1rc questa legge o di mandata s proposta all'attenzione dt operare per modificarla, ~la qui lo vor• tanti. L'Ila detta narrando la mela11co· rei pregarlo dl riflettere (o. meglio, di nlca storta di un suo articolo al. Corrle· Invitare qualcuno del polemlstl callo· re e dt un Intervento chiruruico alto ~~! :g1r~t~~lto~u~ J,aessèq~~11obcc!!~ I .tua prOI0 la11t1, nel{a redazione mila· cui s·1nlzia n secondo artleoto: • L'edu· nese. Ho 1crltto: ~ La guerra duravo ,:azione morale deve tendere a far che da tre1tta mail e olà da temvo non '" l'ind;\.1duo accetti cd esegua la legge ne poteva più. Se qualcuno ml ave11c per ~destone di coscienza. ovvero lotU detto che ce n'era ancora per un'aura coraggiosamente per la sua rHorma. ~ 1etta11tlna credo che me lo ,arei ma,,. Infine abbia n coraga1o di rlbcl!arvls 1 alato vivo o che mi sarebbe preso un quando ripugna alle sue convinzioni, accidente•· ~~e~e;;!~ ~ù i1~: ~an:t!~~e ~~~ Qua(cuno. tanti, sope-vano. sentivano è da riguardarsi eteronoma solo quan- In cuor loro che la oue7:a doveva du, do non ha t'adestonc del membri della rare un numero indefinito dl meri, e società-. diviene Invece autonoma, che sarebbe probabilmente passata sul quando I membri della società partecl· nostro ,uolo, non cl avrebbe rl.spar– :n;~~~la,~r vi ~~~':fonnoe e: 1 ::- mialo nl dt,tru.zlonl 1ll scempio dJ vile scienza i.. umane. Sapevano che queUa era la stra· Perfettamente. Ma allora lo doman· da della vittoria, e la vittoria la volt· do: - Perché questo. che vale per li vano, a coito di qualunque ,acrifiélo. ;~~~~- 1:n 1 ~e~:~;e ~n~h~e:~ Molti non ne vote~no ptù non della 11 rapporto tra la coscienza ~ la le1ge c,uerra, ma del fascismo, cM durava da morale? Anche la legge morale è, lnl• vent'anni, e accettavano la dura ,orte zialmente. per lo plò ouolcos:i di enun. che U fascismo avesse a essere sradl· =o p~~~~~~ 1 d~r~a~fi11f~ 1 ~~~~à~~: cato col ferro e col sanoue. Dogi, l,t materna. 0 da auella del costume tradl mezzo a tanti niall presenti. e_alle de– zlonale. 0 dal discorsi e dasrll argomenti lu.siont che sono un mate piu sottile di un profeta o dl 'Un pensatore. o dalla dell'animo, respirano e si ,entono 101• voce rivelatrice di Dio. Ma quel che levati verchl Il fascismo , finito, la sto conta. è che la si accetU non per Il sem- ria ricomincia e quet settanta, quel r1'~t!~~ d~h~l~e::e t~~~~~~~- ~i;:J ceu!o mtal di ouerr~: no~ s0110un epl: perché. esaminatala. la si riconosce alu· sod,o in.ten,ato, un muti{~ tempo d, sta. e si rltiene, In coscienza. di doverla trambu,u e di stragi. Haldlni vede, alla accettare- E Quale sarebbe la nostra di· fine della ouerra. la pace di prima. pili gnllà. se noi accogl!esslmo la lc::ge su• ,comoda; noi crediam-0 che questo Rio ~r:i~n~~lon~~l~~!er~~~~,.~~at~l:~ un tempo nuovo per il mo~do, e come colui che la nromuum? Comf' noi rn~nl- tutte le cose nuove pieno di con/uslOnc, r.::.i•~n~n ;1bl:n &en·1le tt1'tr- :e ,,-.11,. ma anche di spera11ze. che e, »:l'S?hl~moa una forza J)Ollt:c~I U. l!I~ Questo Importa dal punto di vista morale. e Questo Importa dal punto di vista politico. Sturzo tndlca molto be– ne. nel suo scritto, irti opposti errori del rlbelllsmo lrrlftcsso e del quietismo servile. Io \'Orrei dire che In Italia .(CO· me, assnl più., In Germania). 11 secondo pericolo è mampore del pr\mo: m:i an– che se questo non ml vent,;sc conces– .HO, fermo resta che not dobbiamo sem– pre procurare dl sottrurrc s:11 uomini non od uno solo di quel mail. ma 3d entrambi. Dobbiamo educa1·11tanto a non fidarsi troppa prootamcnte della propria testa, quanto a non pensare solo con la testa altrui. Nessuna ,·era d!sclpUna mentale, etic.i e t><>llttc-a fio. rlrà mal altrove che sulla planta dl una vigorosa coscienza lndlv\duale. fermamente consapevole della su:1 as· soluta sovranità e responsabilità ner r1He-ttc-rc.nelrtndaRare. nel raglor:ar~. nel decidere, e appunto per ciò non cor– riva ad alcuna conclusione lmp:izlent.?. Solo le forti !ndivlduatltà creano ~Il ordini civili: gli spiriti ser\'lll non c~ noscono che l'OSSCQulo la rlbcll!one le lo spirito di fazione che è U figlio dell'uno e dell'altral. Se ,·ogllamo es– sere veramente un po,polo libero, dob· biamo co1t1,·are In noi anzitutto que– sta liberti radicate, che è Il senso della respohsabllltà nella scelta dl qunlunque legge. h1 compresa la stessa suprema legge. E quindi, proprio, non c-om!n· clarc col dire che essa ò la su1>rema legge. che è « la legge di natura,. che ò la parola dl Dio per tutti: hensl spie• garla e dimostrarla solo come q1tetl_11 deten11i11ntateoqe, la quale convince 1r l')"nslero pcrc·hé le sue ragioni s:ono !e mlg"\tor1,e andrrbbc qu!ndl fatt:t pro– pria ar.chc se non foese. 13 lef(ge d! D:o o della Natura. mo soto la legge del• l'ulUmo degli uomtnl, (WIDO CAl,OC:EllO MEGLIO TARDI CHE MAI A VJlEMO dunque alla fine, con un. abbo11du11teu11no di ritardo. la consulta. 4lolt, ii ,on tatnumte 1tancati di a$peUare che. ora che es1a arriva. sarebbero per dlsvetto disposti a farne a ,neno. A che serve, es;;, di– cono. una Co,isulla a settembre. se d <lovrtl. avere la Costduente a 11ovem– bre? Ma la Co&Wucnte a ,iovtmbre ,wn verrd: e Dlo voo!la che·lo L'onsulln non debba durare quanto b durata ... t'attesu di essa! Comunque, brcue o 11rnoache sia la .,,. sua durata, es.'UJ puc>udemp.ere a11,·o,a a più dl un'utUe funzione. hrnan:;J tu.!· to servirà a discutere l problemi relaH- vl alla Costitue1He, che è btnt abb-ia- no una taroa preparazione nell"Of)inio– ne i,ubblica. Servird inoltre. più gene– ralmente, ad attluar1 le relazioni tra il goven10 e il paese. che anc.:ora ti svot· gono In un ver,o solo, dall'aflo al ba1• 10, mentre. ae 1J vuoi dare in;zio a un'educazione democratica, bisoona che si ,volgano nel due sensf. Scrvml infine, ed I per me l'utllltd maouior• dt e.ssa. a porre in contatto tra loro i roppreuntanti del dJvtrsl partiti. Fino– ra J partiti si toccano In due punti so!t: al centro, cto, nel governo, e alla pe– riferia. /Jla i contatti periferici .,ono troppo crudi e tmmcdlatl, , rassond– gllano piuttosto a zuffe o a ,c-ontrl. che non a rapporti i,oUtfcl: quelU al centro ,ono trOJ)po compassatamente diploma· tfct e hanno una troppo aperta ten– denza alla neutrali.zzazlone rerlproca. per riuscire eOlcoct. La Consulta i11ve• cc i,uc) creare più larghe zone d'Incon– tro, tra rnppre,entanti politicamente educati. fmm1mi dalla /OQ!I del arer1ari e nel tempo stesso scevri di respo11s1.1· billtà oovemallve.- sfcchd t recito .,pe– rare elle trov!n() un com•mc d'"nn•nln.11· trrre dei loro giudizi e delle loro d sc-us· ,toni. C'· d. r. "DEilfOCRA·ZTA,. Qucs· 3 Importante rnsac~3 J)Olitlca che fond:2l.:t e dlret la da lii:o dc :\lcrcurio: \'enne so:>, prcs.ur. .cl19"..S. rivedrà la Juce li !i seucmbre. Co!l'lhor~ !"ln.:ilprimo num<"roClov~:inl c,wtl. :l t: :"!<'!"':-·e A:-r.:1!1 10 A:i:zl.Tomm:L'io Flurc. AnPu.o Qu.'.lr~w.r.c:lo. ccc.

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