La Nuova Europa - anno II - n.33 - 10 agosto 1945
1-·- 19agosto 1945 -----------~~- LA '/\' U O l'A E:URO l' A ------------------ & __ :IL BUSTO e le -GAMBE A con<'lusionc d'un discorso su una affascinante signora da ()OCO SCom1>arsa - _e non davvero nel . fiore degli anni - dopo averne rlevo~ cato l'origine oscura, la vita quanto , mal avventurosa, la spregiudicatezza, ; la ·sua presa sul maschi fino agll ul- timi anni che, come dicevo, non eran pochi, ma non parevano. polchè ella era uno di quei rari esseri in cul sem– bra durare no!l so che• misteriosa fre– schezza, Il vecchio stsnorc mio amico disse: • Era la donna più cattiva che lo abbia mai conosciuto• - anzi, a · riferir proprlo le sue parole, che era– no'·tnglesi, the 'baddcst woman, con un superlath'o arcaico che dava speciale risalto alla J>erversità moralf della defunta, falsa fino all'osso e dotata di una capacità d'intrigo veramente pro– digiosa. Aggiunse dopo un momento •·che, In fin. dei conti, ella era stata PoCO più di o sex upon tu;u leos, un ses– so su due gambe: definizione che pare– va escludere ogni analisi dt comr>licatl stati ct·animo. e risolvere tutto li per– sonaggio In una grottesca trappola surrca ll~ta. A ctucsto pUnto l miei occhi si mi– sero a vagare lhtorno, cqcando ton– umo all'orizwnte, al di là del cii>ressl del giardino e dei circostanti ollvetl, la vltla in cui aveva lungamente vis– suto, ed era infine Ecomparsa, l'afra– sclnante signora. ma nella loro ricer– ca gll occhi rurono ostacolati da al– cuni bu~li di pietra. effigi di ninfe e di Stagioni. che spiccarnno tra la cu– pa verzura. e finalmente si pos:irono su uno di que111.e una frase letta una volta si rir>rernntò alln mente, con un'in1magine altrettanto viva delral– tra con la quale Il mio interlocutore aveva riassunt.o il person.igglo del no• stro discorso. Era una frase di lord Orrery a •proposito del suo amico Swift: ci Se noi r'iflettiamo alla condot• ta di· Swift nei riguardi delle donne. trovel'EHno che egli le considerava plultosLO come busti che come figure inter~ ». Il raccostamento de1le due Immagi– ni. faceva MJt-ridere, presentando co– me In \.1" bizzarro geroglifico qu~llo che non di rado è il destino delle don– ne. Non sapptamo se la Beatrice t'eD· le fosse soltomto e un SCS80su due gambe•· ma di sicuro sappiamo che per Dante essa non fu che un busto. visse dalla cintola in su. Ma seaZJ ri– correre a solenni esempi storici, quanti casi vediamo imorno a nol di arbitrarie ooprappasi7.ioni di busti '. ideali su quelle Indiavolate forbici di SAG<;IDI DEBENEDETTI l 'L rapporto fra critica e autobiogra– fia, cioè fra una senslbllltà, un gu– sto che si trascrivono e. oggettivano ln giudizio. e una emotività. un lmpul· so vitale che urgono tuttavia alla ra– di.ce èH quei giudizio, insoHerenti di trame• log1che, di formule. di traspo3i· . zioni. e quasi anelanti ad una espres– sirme p:ù immediata. piU apertamente soggett\va; - questo rapporto. chf? as– sume presso ciascun critico proporzto• ' nl e soluzioni diverse a· seconda ùel temperamento, è uno dei temi su cui 1 Giacomo DebcncdetU pili ama tornare 1rae~_sr1~L~t~t~rft'r~ u~ ~tft~6:~g~~~~~ , si chludevn la sua prima raccolta di · ~~~ ~tg~,m~~~c ~n~~ 1 ::C~~~:r~a<l~~: 1 munque tnsopprimibìle, era addotto, · con molta finezza, l'esempio grande. e , cec:to non sospetto. del De Sanctis. eo,1 l una I Commemorazione ·del De Sanctls • si apre ora q,uesta nuova serie di Sag9i i critici (Roma, O.E.T,, Ecllz!om det SP.· , colo, 19-151: commemorazione che~ una ! ~~~~fa~;e~~t~s=i~~l~~~~e~ét~ 1 ~~~~P~: i ~~ 2 ~~~~1~~!:if~~~i~~:u1t~e:~g~~~ r'C::.~!· a.calarsi nel reale, il fine, l'aspirazione 1 e la ragion d'essere della Storta della , retterc1t1ffu lt«Uana medesima. E osser-- 1 vazu>m. accenni, richiami a quel rap– , porto, e in genere a quella e amlJlvaletl· za », o coesistenza di odio e amore per i l'oggetto del suoi giudizi, eh.e ~ p;roprio I r~ g~~!t:1\t~~: :o;im~~ci:: :~rri":~a~ 1'fazione: la c1uale,rifacendo la storia dl , cotesti saggi dedicati alla letteratura '1 tfutiana contemparanea, viene a porre! decìsamcntè l'accento sulla particolare . genC!s1 t! natura della critica del Del>e· lledctti. il cui insistere su quel .torna ,~ ' .. . .. . gambe, su quelle forcute radici di Imillurmcnte, paterna1l1ente, con amo– mandragora il cui strido. secondo rosi epiteti e graziose carezze, come l'antica superstizione popolnre. ha il parlerebbe ;tlla dolce e semplice crea– !)Olet"e di far ~rdere Il senno~ L'af- tura che l'am,wa. r senti •· scrive una rascinante stgnOra di cui si- pnrlarn mattina - è il 14 dlceml.)rc 1710, - era adorata dal marito. nonostnntc i « senti. risponderò a c1ualcuna delle continui tradimenti perpetrntl con u- tue lettere stamattina. da\ letto. Ve– na metodicità fredda, quasi meccani- cllnu10. Mostrati, piccola lettera! Son C'.):adesso che era morta. egli aveva qui, dice. e che cosa cUr;il a Stella ratto della casa ull santunrio della de• questa mattina, fresco e digiuno? E ~~n~~i~~la1~1. 0 p~~~~nc~sRn~s::nr!'Ji 1 ~~1 s~~~:;~01 es:t~~o?u~~:1 ~~Yf~ adorare il. suo busto in pace, ora che continua, dopo dolci chiacchiere e a– il paio d'indiavolate gambe s'era di- morosi susurrl. 1 cari occhi brlllano leguato nel regno delle ombre. Ma chiari su di lui; il buon angelo della mentre fu viva, che mostro doveva sua .\'ita è con lui e lo benedico•· essere quella donna, a pensarci, stra- Ma la tragedia di Swtrt fu che. pur no come le centaurcsse e le sirene, volendo vedere le donne solo come strano come MelusLnn la donna-ser- busti, non seppe ignorare quel che av- 1>ente.con la differenza che il suo veniva dalla cintola in gill, e questo Ebimondo non scoprl mal .ippieno li gli dava la nausea e la vertigine e Jo segreto, non si accprse mal che Il bu- rendeva, per contraccolpo, crudele. U– sto era un sogno e che Il sesso sulle na sua paesi.i alramata ha Il ritornel– due gambe era la realtà, ma riusci a lo But• - Celia, Celia, Celia $... s, far sostenere, incons3pevole discepolo e O. fi'. Lawrence cosl conimenta: r 11 di Max Ernst, quel gusto rantomatl• terroi-e che la mente ha del corpo ha co da quelle gambe vive, e a credere 1>robabllmente fatto impazzire più uo– vivo soprattutto 11 busto. mini di c1u.inti se ne possa contare. I poeli hanno oPPC>Sto donne ange- L'insania dl una- grande mente come liche a donne dlabollehe, han distinto quella di Swift si può far risalire a i contrassegni delle une e delle altre questa causa. Nella poesia alla sua Quasi che li loro compito fosse facile amata Celia, che ha il forsennato ri– come quello dei naturalisti: ed t.>eco tornello: e Ma... Celia, Cella, Cella c... esp1-esstone ideale, puro specchio de- a• (la parola rima con: Pl:icaJ. ve– gli occhi, delicato sorriso, casto velo diamo quel che può ·accadere a una di 1>alpebredl qua; e di là i segfti ciel• grande mente quando è presa dal pa– la bellezza nòn tanto sul volto,· quan- nico. Un cervello cosl arguto come to nelle inembra, nella mossa delle. quello di .Swl(t non riusciva a scor– anch.e, nel piégarst della nuca, in gere quanto .si rendesse ridicolo. Na– qualcosa di furtivo, di felino, di sor- turr.lmente Celia c... a! Chi non 10 focante. Ma la ·realtà si· burla di. tali fa? E qunnto sarebbe J)eggio se non C'.)tegorie, e Meluslna ha sovente un lo facesse! Ci cascan le braccia. E Poi as1Jetto che sembra splrare-·alti e no-. pensate alla povera Celia, in ~ui l'in– blll sensi e luce Intellettuale. L·aspet- namorato vorrebbe Provocare i.m sen– to di quell'af(asclnante signora auto- so di colp.i 1:>er le proprie funzioni na– rizzava in pieno la commedia del bu- turali. E' mostruoso-•. sto. Molti, ignari della sua vita inti- Gli uomini. di solito. a meno che ma. si sarebbero sdegnati a sentirla non siano maniaci, non pensano .1 descrivere come « un sesso su due quEstc cose J)lù di quanto lo spettatore gDmbe .-. Falsa fino all'osso, intrigan- di «Otello» pensi che l'ultima mani– te, Melusina? Oh, no, blsognm,a esser festazlone vitale della povera Desclc– ma.lvagi per pensarlo. · mona sarà stata, in seguito ;.1 rtrlcssl ll genere ,di soddisfazioni cli cui go- dello strangolamento. probabilmente pouo coloro l quali, come sw.lft, vedo• della stessa natura di quella che lo no la 'donna dalla cintola in su, è cosl Swlft vedeva con tanto ribrezzo In descritto da! Thackeray: « M'è capita- Celia. E non è ne:rnche e~tto che clal– to in vita mta, naturalmente J)('r ra- la cintola in su tutto andasse lise.lo ~ioni professionau. di f3re una c1uan- 1>er lo SwHt. Eccolo descrh•e1·c1 nel tità di letture sentimentali, e di co- Vfooal di Gumver la baH.a sis:mte: nos,cere l'arte di (are all'amore com'è «Confesso che nulla mai ml f~c J>lll descritta in varie lingue ed in ,•arie sc4,i!o;!ll c1ueu~ mostruose J>Ol)J>C ... Un età del mondo. E non oonosco nulla caf)ézZOToera press·a poco la met:1 di più virile, di più tenero. diJ. pi(1 della mia testa,~e ca1,ezzoli e m:tmmel• rtu~~i~:li~~~i c~s:i ;e;~~tl~i 1:I~~:~~ !~:~~~lOdlSC~i~~1·~!u~~a~~~...mQ~~lt~ lo che lo Swlft chiama • il suo pie- J>ustole e lentiggini. che nulla poteva colo linguagglQ • nel suo diario per mi fece pcns:.,re alle belle cnrno.glonl Stella. Le scrive sera e maninà spes- dell;e,.n06tl'e s•nore. inglesi, le quali so. Non le manda mal una 1ettera che ci sembrnno cosl belle solo l)erchè– non ne incominci ·una nuova, nello hanno la stessa nostra dimensione, e stesso giorno. E' come se non sapesse i clifettl della loro pelle non si posso– rassegnarsi ad abbandonare la dolce no Yedere se non con una lente d'in– .manina di lel. Sa che essa pensa a lui grandimento, che ci ra e3perti come e che lo desidera,· 1aggH1· nella lontnna 1'epidermldc pili liscia e più canclldn Dublino. Prende le lettere di le.i di sia in realtà scabra, ruvida, e di brut– ~to il guanciale e parla ad esse, fa- to colore•· LETTURE non è dunque disinteressato: non è, di tono e di stile - tende a identificar– intendo, solo in funzione·oggE!:ttivaQella si con la stessa linea di svllu1>po, 9 col im1>0rtanza che esso ha acquistato tn dlagramm.i. dl cotesti valori . detta letteratura per effetto del predo- Ma accanto a questi modi propria• minante autobiografismo, e dl quegli mentt~ crlt1c1. vòlll a dare la caratterl– impre,.3titi,calcolati o (omentali. fra ar• stica di un'opera o di uno scrittore, e te P. critica. che hanno presieduto a un che rlmanAono tali anche Quando rlcor– llO' tutta la nostra produzione fra Voce rono a tlluminazioni o ausculta~loni e Roncltl; ma è, tale lnsli.tcnza. ln fun· dell'Inconscio: ecco. insorgere in DebP– zione anche e soprattutto·soggettiva, in nedetti altri modi. contrastanti in certo qua.nto in quel segreto rapporto Del>e• senso con I primi. Ecco un attc-gglnmen– neclctu avverte, o Intuisce; che s.i com- to di lnQuietudine, d; intolleranza: che, pendiano li problema. non ancora del •non pago della c,;uca in s~. nè tanto tutto risolto, della sua critica stessa. e meno di quell'arte su cui essa si eser– alcune delle cause più assillanti della caa, e che pur da principio aveva stl· sua perplessità. molato la sua atterw.ione. to Induce a &lucato sul De Sanctls, sul Croce, ma cercar altro, ad andare oltre. Che vo– anche e più sul Salnte-Beuve e sulla glln e dove miri, non sa bene neppure po~tcriore critica francese. con una spie- Debcnedetti: onde più che mai sl ac– cata prevalenza, dirci, del Thibaudet. cresce o suo turbamento. Mn questo Debe,1edetti si trova·a riunire ln sè. ln intanto fa sl è'he Quell'opera o queu'au– modo per' certi aspetti esemplare, quelle tore ch'egli aveva preso m esame, e due correnti del razionalismo e clelrlr- resame stesso, di fine gli si mutino un razionalismo estetico, dello storicismo poco ,;11 mezzo, an·zl in pretesto. Prete- ~:li~a / ~~l~~rr:~~~~~~i~irfo~ic~~~ sto non gli a confessioni apertamentP. Cluiscnno. ln accordi, misture o antitesi =~~~~~~~~~~h~n~ a:r~•~t~/!f!ri~~ ~~ varie. attraverso buona parte della cri- sccotuJo graùo: eh~ eiaqueste forme cri• ~i~/>Otf~~l'°a1la~l~~~\e 1 ~!t 1 ~~~~ ~~~: tico•liriche egli In realtà è alleno: ma l'ermetismo. Ma In lui la logi.cadell'ar- ad una specie di divagazione o ragiona· i::omentaziona e df!I giudizio è ancora mento ricco di lieviti psicologici, mora• bP.n salda; anche se auesto non si for. li e polemici: ad un saggio. insomma, mula più - come del resto presso i pili vicino al significato francese (o ln: migliori posrcroctani. - nel secco d-1- g1ese) che non Italiano <!ellaparola. Un lemma di poesia o non poesin, ma mo- sai::~iodove l'umore autobioKt"3fiCO non ve-ndo d::iuna visione approfondita del• gioca al~oscoperto, ma si trasfonde, ap. l'opera d'arte - una visione In cui i_ Pll!tto, nel giro ~ nelle inflessioni del valori strutturali, di u tempo• é df « du- discorso, nell'impianto e nel t.agllodella rata•.._van<tonsluntl a quelli cli suono, prosa stessa; un saggio in cui la crltl· J • Jm•ero, a guardare pel sottile. osser– ,·ava il buon J>adre gesuita Louls Rl– chcome r.ella sua Pelnture s1>iritue{– le, tutti gli atti umani sono ridicoli Si sup1xmga un uomo che non abbia· mal veduto bere o mangi.ire; se costui entrasse in una sala ove i convitati maneggiassero quelle cot.11l armi,· fa– cessero quelle co'.ll·neflclne e quel ge– sti, non rimarrebbe enormemente stu• Plto? Che fanno ora - si domande; rebbe - che sc1uart.1no cruel c,acl,1vcri arrostiti. estraggono da quel sepolcri di pasta quei frammenti di morte e mettono lutti quel pezzi In un I.mc ~ e muovono il mento e gli orli di quel buco, e in quel buco vers..,no ancora n contenuto del bicchieri? In quale abisso gittano quelle cose? Sono del maghi intenti al loro sortilegi? - e sarebbe non meno stupito di voi se vedeste una tavolata di persone che mangiassero e bevessero per le orec– chie. Una volta messosi dlt quel punto dl vista, dove poteva fermarsi lo Swift! li fuoco della sua dls1>ernta èhiMO\•eg 4 genza do,•eva risalire pili in su tiella • cintola, consumare a poco ., poco n busto. il yiso - ah! Cella si soffiava.,_ il n.ìso. certo - su su fino al crif)elli, e un solo capello non sart'hbe stato forse un carico troppo pcs,rnte 1x-r la l>Rrehetta d'.amoJ·e? Persino c1uellà Ile• ve ciocca di Stella che fu trovata clooo la morte del Decano, ravvolta In un Cogito su cui erano scritte cli pugno dello Swirt le parole: « 011fy a too: tnml's hair • - soltanto dei ca1>elUdi donna. . · Tutte queste considerazioni, che ora espongo per disteso, balenarono attg• verso la mia mente nel bre,·e Cem1>0 che lo tenni sll occhi n~t su uno dei busti di pietra che nnnmedivano di discernere sulle colline al di lf1 del fiume· la villa ·clelraUusclnante' signo– ra. E non so che cosa anci finito JM:r concludere, o·se :i,·rci concluse, Mfat• to Il filo del miei 1:.ensicri, polc:lit' non ave,•o alcuna teoria cli rechmzlonc Hil– lica dn pro1)ugnarc. come D. H. Law– rence; nllorchè il vecchio signore mio :unico riJ>rese: « Lei, che l'ha cono~ciuta soltanto vent'anni fa. e l'lrn trovnta bella, 11011 può lmmngln,:u·e CJltanlo fosse belb ((uaiido la vidi io IK'r la prima \'Olta. Fu proprio su queste col– line. nell'inverno dei 189S. nella ,·illa di i\ltss V•• • •· Da allorn c·erauo sta– te molte guerre. Il mondo s'er.a cam• bi.ilo. l'uomo s:er.1 rlsco1>erto selvag– gio. nonostante la sua capacità cli vo– lnre nella ~tratosfera: fiumi cli sangue, montagne di moni. incendi e ·r<wine come non s·er.1110mal visti geparava• no l'ora presente cl.i quell'ora lontana dell'anno I89S. « Ecc<>,1>reclsame·ntc In quella vlll:l che Lei vec;le ltt. die– tro Quel ci1)ressl »·. La villa c·er:t an– cora. calma nelle, luce della ·sc-1·a. e da come s'animarono gli occhi del vec-– chio signore ca9il che in quel mo– mento vi abitava. più viva che mai. l'immagine della più Ci\ttiva donna che e,s:11 avesse incon1r.:ito. MAltlO ·ritAZ ca, se occupa pur sempre il centro. non s'ldentific:t PP.rò co! tutto .• E poichè cotesto lnc:entt,·o autobio• granco. di carattet'e (come s'è detto). morale e anzi o trattt morélllStico. ri· sente, come è naturale; di quell'or1.i;:,ne e di quello spirito ehraicl che Debene– dettl stesso cosi ben deftnlsce, · qui, a proposito di Italo Sve,·o; di quell'ansia J>cr un a,·\•en!!'e di più alta llhertà e fraternità. rispetto al quale il 1,resente non puo nssere ctw espiazione: - ecco che in contrasto con Quel suo sentirsi solidale con le tendl'nze e gli sforzi. della letteratura contemporanea. aftio– rn, e spesso nell'àmbito di uno stessa saggio, un sen.so di av,•erslone o cl, ne• gazJone per gli s<:rlttorl e l'nrtc d'og– gi. Debenedetti, ricerc~rndo nel!n 1u-cfa- 11:loneI motivi di cotesw. attrntuv;,1 re• pulsione, crede di poterli rav,•isare ner clima sempre pili aUatturatO dc-ll'ltalia. ln querili anni intorno al '37. cui ri~:.i:!– gono i 1>!.ù dei suoi saggi. e ciel c1u.ile m ceito modo quest'arte sarebt:,e stata Il riflesso. se1>pure "inconsapevole o In• colpevole. Ma cotesto non è che un al• tro schermo o inganno clell.asua rnciu1e– tud1ne amob:ograttca; come dei resto egli stesso implicitamente viene a rico– noscere quando vagheg;ln di ri(uglarst fra gli nntichi. fra i clnsslc!, o frn gli stranterl, poster! anche se contcnwora• nei. I:! dunque l'oggi ln quanto oggi che egli ama e schiva; e questa ambi– valenza, ,1gg1ungendosl nll'altr~ conna• turat•in ogni critico, è la ra'glone vera d'ogni• suo cllssidlo. Atta luce del qu:tle va pertanto spie• gatu, oltre che cotesta gratuita accu~ nlln nostra letteratura an<:he l'lmprect~ stone o lo squilibrio di certl gtudlzt, per cu! un Pam:ini (e per i;rlunta Il Pan– zini ciel Bacio <Il Lesbio), un Sa\•arese o to stesso Moretti vengono. tutto· som 4 mato trattali con .issai minore clemen– za che non un Ojetti, un Papfnt·e perfl• no un Marlnetti, Non che manchino.
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