La Nuova Europa - anno II - n.33 - 10 agosto 1945

e Hl non ricorda le logomachle gior– m,Hstiche pro·e contro la nuova stazione- ult.ra -funzlona\e di F'iren· ze? Cli oppositori si dimostravano ad· dlri.tlura terrorizzati al penstero che. a pochi metri di distanza da un glolello gotil'o-rinasctmentale come Santa Ma· ria Novella. dovesse sorger,;! l'lQvere– condo nudl:-;mo dt quella d1e non si può nt>tnmeno definire una fronte edl· lizla, stillst'.camente Qualificata. Ne S3· rebbe anùato di mez_zo,secondo loro. !l pre,5:tigio ste~ della città del Giglio e si guardava, perC:ò, al libertario pro. getto dl Michelucct e compagni come ad una s1>aventevole carica di dlnaml• te senz"alcun presentimento di quel che aJ•rebbero compluto. purt.roppo, gll esplosivi no(l metaforlc! della. guer:· ra, nel cuore di Firenze, a tutU nol sacra. Fatto sta che la ·vinsero t fun- . ziona!lstl, allora, e fu data ragione a chi dichiarava essere 11 reg!me fascista H naturn.le e provvldenzio.le relatore d'ogni più. audace mov1menlo rlvolu· 21onari.o nel campa de!la cultUra. del– -l'arte. ecc. ecc. Senonchè, dopo t trionfi delle guerre etiopica ed iberica. si vi· dero profi!arst fra Roma e Ostia. I monumentali anacronismi a vuoto det– l'E . . 42, culmlnantt nel cosiddelto Pa· lazzo della Civiltrl ltaliann, o SetUzo• nlo novecentesc~- COnsJgnlficato e de– -sttnazlm1e esoterici. Sembrava, quindi, che nella penJsola. dove lo st!le ratto· nale, malgrado le anticipazloai gra::i– che del compianto futurista S:int'Etìa. s'era diffuso con alq~nto riturdo sui progressi effettuati nel centro Europl e nella vicina Francia, gi!i venissero al– la riscossa I paladini della tradizione classicheggiante, sta pure per te stra– de eouivoche dello slacciato compro· messo. . Ma non si trattava df. una Involuzio– ne semplicemente. italiana o rasclsta. Nella stessa Germania dt Gropius e dl Mles Van rler. Rohe. cioè dei pi.à am· mirati razionalisti europei. con l'asce– sa di Hitler al pcteré era Intervenuto ll tracollo urflctalé de1 gusto ediltzio nO\'ecent.esco, in favore di uno squat· lido rigurgito gotici.sta. Nella Russia sovietlc:i, dove già da tempo la Woprn :<Società pan-russa de,gH architetti pro• Jetnrl) aveva combattuto l Fu!lzlona· tlsll come anti-mar.dstt. in quanto ldcnllficuvano la•foirna con la fun21io· ne. mentre n marxismo concepisce •tn prima come U modo di rappresentare aH'esterno Il contenuto di un ogg_etto. la rN1zlone n_eo.classica, tn vesti spet· tacolose, trionfava verso Il 19' .3.5.dl conserva con B rafforzato spkito na· zionalista del governo dei Kremlino. che semhrava voler rironQSCere la tra· dizione edilizia del grande popolo slavo nel neo·classic!smo J)rotottpo, importa• to. a Pietroburgo. net tardo Settecento. da costruttort ttallant come Qu.:Jrenght. Rina\di e· Rusca. Nena Francia di nn Le Corbus\er, ~ un Lurçat. dt un Mal• let·Stevens l'opinione del pubblico me– dio era stata presa gradatamente da un senso tnvinclbile d\ n:iusea per l'eo– cesslvo dogmatismo astratto della ten· denza razionalista, che non soddisfa· ~va. In ultima analisi. I più diffusi blso~i di stabUttà dom!cillare e dl eu- ·1'· LIBRI STRANIERI A. \V. Gomme: A hlstorical Commen• tary on ThlU'J,ld.ides: Voi. I, Oxford, Clarendon Press. E' il primo Volume d\ un monumen– tale. comme.nto a.Tucidide che. rriatgra– do gl! sconvolgienti della guerra. un esPQr.e1~tedell'alta cultura oxoniense olfre al pubblico letterario. Comorende una lntroduzJone generale e il comq:vm· to al 1° libro della auerra pe!oponne– aiaca. 'A. E. ~Joodic.: The Uaf,-0.f"ooslat• boun– da-rics; Lon<fon. G. Phllip & Son. Tratta del confine tra f' Italia e la :Jui;:os!av\a. e attribuisce al caratt-ere geografico della stretta regione che va " da! mare al sistema montuoso dell'Eu– ropa sud-orientale. la raglonu penna· nentc dei contrasti storici tra I popoli confinanti. L'autore ritiene che la. mi• gliorc demarcazione del\,e frontiere tra italiani e jugoslavi sia Quella che fu tracciata da Wllson duiante la Confe– renza di VersaHles:. F. J. Pohl: Amerluo Vespucci. PUot mojor: Columbia University Press, London. l\filrord- Str.::ina la sorte di Amerigo Vespuc– ci: di .essere a lungo considerato come un grande eSQIOratore.fino al punto ch1! un Intero contlnente -prese nome d:i lui: e più tardi screditato come un im– postore, quando si scoperse che le due opere In cui descrisse i suoi vtaggi erai no piene di-menzogne. Nel 1926 In lta• lia il prof. Magnaghl si propose dì ria• - bilitai-10,dimostrando che egH fece real• mente due grandi vi.:Jggl nel Sud Ame• rica. Ed ora il tema apalogetlco è S(l,to ripreso, con plù. larga documentazione. dal Pohl. FINE D ELLA "MACH/NE A' HAB_ JTER ,, go assumeva. senz'altro, autorità mon-' dlale. proclamando principalmente 13. NELL'ARCHITETTURA 1\10DER·NA necessità, non ignota, del resto," a-I co– struttori. di !omane epoche. di non scin· dere mal, nè ln linea teorica. nè suç concreto terreno operativo. l'ingegne– ria dai.l'architettura. LJ. fusione, senza re'Sidu\ deteriori, delle due discipline non fu tn alcun caso tanto tnttma e proficua come nell'opera Imponente del sopru elogiato Wright. al quale lo Zevi dedlèa' un profilo critico molto acuto. mettendo in evidenza le quàtità e-~n– zlall di. Questo maestro che, per tàluni.· aspetti della sua natura. in fondo ro– mantica. dt pioniere, potrebbe essere an,•icinato al famoso poeta, 11:uo conna· ztonale. Walt· \Vhitman. foria vtstva. e, dato che li modernismo at--.:hitettonico era presto sfOC.ato in un andazzo commerc.lale. con prospetti senza decorn.21!.ontdl sorta. ma piante e strutture all'antica, non Si esltò più. a rimettere In voga g\l stili cultura.il · stt del recente passato. Tuttavia, ancora alla vigilia del se· coudo conflitto mondiale, sl notavo.no . tn varie contraete europee. del validi centrl di reslstenza all'alluvione cras· sicista od accademica. In Olanda ope· rava Brinkman; in Isviz;o.era, I<i:arlMo• ser: in Inghilterra un gruppo, dl archl· tetti. non clrconfust da clamorosa fa· ma l.nternazlonale, ma che hanno S.l· puto a$$m\lare soprattutto le lez!.oni pratiche dell'edilizia moderna. riallac• ciandosl in parte al movim~nto Arts ana Cra1ts, fonàato dal criUco e ar– cheologo sociaHsta \Villlam ?vtorris wr– so la metà del secolo scorso; tn Isvc· zta emergevano $\•en Makelius. scolh· ro di quel Regnar Ostberg, che col p:l• lazzo co,munale dl Stoccolma. a\·eva of· ferto un singolare esempio 9i e sem· p\lflcaz.!one classica•· ed Erik Gunnar Asplund. progetUsta de! vrinclp:i.!t pa• digllonl all'Esposizione det 1930. In quella capitale scandinava, rivelatore di nuo~ e liete eleganze, in seno al– la cal\'inista piattezza del movimento funzlonattsta. _ - Ma un risalto anche magglore assu· mono. neU'ulUmo decennio, le opere del finlandese Alvar Aalto, Il quale pa~sa una costante inclinazione a ri– solvere l problemi psicologi.cl delì'a· bitabllità, lndiv\duate e collettiva, de· term\nando negli ambienti da lui rea– lizzatl condizioni" di vita quanto mal confortevoH. anche all'infuori. dello stretto utmtarlsrno. Basta vor mente alla cura che egll pone nell'umanizza· re del ptecott acce&s9rt d'uso quotidi.a· no per comprendere la natura della sua capacuà tnventlva. oltre che r:izto– cinante. li flmzlonalismo rlgorosamen· te conseguen:aiario imprime alle ma· niglle dt porte e finestre una sagoma aerodinamica, ~he ·ha per risultato di tagliare quasi le dita di chi se .ne ser• ve? Ebbene: Alvar Aalto senza perder• si in elucubrazlont te0riche, prende tn maJ'lo un peno dl cera e ricava dalla forma risultante \I modelto da com•er- tire jn manigHa metallica, · Esiste dunQ.ue. presso l'atii.ute ~ene– razione degli uchitetti scandinavi. al· levatt In pieoo fervore funz:ionalista, un nuovo orlenui.mento verso zone creative più temperate e più sollecite del bisogni sptrltualt dell'uomo e ad esso sl accompagna patesemente. nella spregiudicata ma non anarchica Ame– nra del nord, quella pratica edHizla che ha da parecchi decennt. oramai, il The ten commanllements,· by varlous authors: (pref. ùl Herman Rausch• nlng, Ed. Armin L. Roblnson, New York). · E' stata un'idea molto or[ginate quel• la del Rauschning cli riunire in questo volume dieci brevl. storie, scritte da co!!aboratorl emlnenll, come Th. Mann. J. Erskine, A. Maurots, .J. Romalns. ecc., in ciascuna delle quali è illustrata la violazione, dn parte del nazismo. del dieci comandamenti della Bibbia. Cer– to. dopo che i campi di concent.r;:.11nen· to tedeschi hanno rivelato delle storie vere. ben più terrificanti di Quelle lm. maginate dal oovelllerl, il libro perde parre del suo valore documentnrio, ma ger compenso acquista. agli oochi del lettore, un valore più org:anteo, col di– mostrare chf' non una del!n !on•lam('n• tali leggi della convivenza umana st ò sottratta al sl.stemattco sovvenim~nto ciel nazismo. O. M. Green: The stonJ of China•s re– -volutton; Hutch1nson. London. E" una storta della rivoluzione tlnese daf 1898 ai nostri giorni. L'rn:tore giu– stifica l'opposizione -dt Ch!ang Kai Schek al comunisti riel 1927,ma dubita della sua accorfezza ne!' continuar la guerra coritro i rossi nel 1936 e t-rova che avrebbe .fatto bene a raggtungere un accordo con essi, che si sono dimo– strali buoni combattenti. per servirse– ne nella lotta contro H Gi.100onc. Albert Guerard: Europe free and unt• ted, Stanford Unlversity, Stanford Uni• versity Press. In questo libro l'autore espone le sue idee sull'unlone spirituale pfima, poUtlca pol. che dovrà prendere in Europa ti posto che hannO occupato, per la nostra rovina, nazionalismo e so– vranità statale assoluta. suo più. grande rappresentante In Frank Llo.rd Wrisht e che già un mez– zo secolo fa il degno .maestro dl que· st'ultimo. Louis Sullivan, dèfiniva con l'espressione orchitet.tura organica, in· tendendo condensare in codesto epi– teto tutte le pi-erogatlve atte a servi· re la vita reale ed Integrale del nostri simlli mediante strutture capaci di ar– ticolarsi e s\·tlupparsl, In ai:'mon!a con le proprie funzton!, qu.:Jstcome un ve– getale o qualsiasi altro essere vivente. A\·eva forse il presagio di una simlle concezione. non propria.mente dottri· naria. li nostro \'ecchio Va&1ri qunncfo elogiava la romana Faniesina di~· gnata da Baldassare Peruzzl. parendo– gli, questo legg:.:Jdro edificio. non mu· rato. ma t'eramente nato. li suo credo è sintetizzato nell'asser– zione seguente: e Quanto nol chiamia• mo architettura organica non è una moda o un culto estatico, ma un movl· mento reale basato sulla profonda tdea di una nuova integrità della vita uma· na. in cui arte, religione e scienza sia· no la stessa cosa: forma e funzione tut· t'uno». Ciò risulta un po' generlco, a dire il vero; ma Wright non è un _ teorizzatore c1·1neece-pibile lucidità e coerenza e non Possiede nemmeno un senso storico sviluppato. tanto che. oer combattere le megalomanie stilistiche, L'architettura statunitense, che per s~ l'è presa con la cupola di San Pie• Il nostro grosso pubblico, conslstereb• tro a Romlf, negando a l\UC'helanR:elo la be essenzialmente nel fenomeno sba· qualità di architetto e definendo quel torditivo del gratta<'ie1\ o nel plagi suo capolavoro: • una bastarda espres· culturalistl. domtnanu nelle fabbriche sione di architettura. falsa con se s(es– rappresenta\ive di \Vashington e della sa•· Se, però, prendiamo tn esame i costa orientale, non è stata•fin qui di· risultati da lui ottenuti. dObbiamo ri· • vulgata fra nbl tn modo esauriente ed conoscere che essi sono delhl più at• OC<.'orre,J)èrclò. essere graU a Bruno tuale 'importanza. Bruno Zevi assegna Zev\ che, dopo aver studiato e proget- il pruno posto al fatto che lVr!ght e non ~~0d,:~,;1 ~!1~oa~i::~c~ 0 :Je otf!lu~~~ ~eanrn l~~f~:'~1 i ~ ~jl~n1:t~nu~ 1 Q~~: di quel che ha potuto npprendere, tn sto porta nel suol ambienti una libertà tema di lndtrlzzl edili21. e urbanistici di forme, un'Indipendenza dl)l quadrato nord-americani, con ti suo recentissimo e dal rettangolo che è sconosciuta nello saggio Verso 11n'arclrltet.tura 01·9ani· stesso grado nelle opel'e di altrL Ciò ca ,(Einaudi. Torino. 1945), do,.•.? gli ln; che è assai più importante è che que– dirizzl di cui sopra n:mgono messi op· sta coscienza dello spazio interno porta portunamente a con/ronfo con quelli- alla conti>mitit spaziale fra tutti gli am· rlpet:'.amo. affini dell'architettura euro- bientl: è il princi,plo del plano libero». pea meno c<Xlifkata. · E, sìcc-ome l'tnstgne .architetto amert· Anzitutto è da tener presente. se vo· cano concepisce l'esterno come pro• !i~•:::i~teva~nr~~ lnre~~zri~ s~•~[:~ dotto déll'lnterJlO e mira. In tal modo, Oceano, -che esiste colà un'autentica ~?o.u~! 11~ 0 ~~~i:1:/:~t~!!~g~~~,1 1 losi6f~: tradizione <li architettura modema, P1(· tersecano, sl compenetrano ,in una ptu· lomeno nel call"!~dell'edqtzla ad uso raUtà dl masse e di volumf strutturali dome-suco. Essa rtsale al 1833 circa. brillante quanto logica e corrispondente quando cioè faceva la sua prima com· al Tea.le•· parsa In Chicago., ad Ol>.era di un certo I giovani costruttori del.suo pa:ese George Washington Snow, la BaUoon non seguono sempre alla lettera g\'ln• Frame. o e struttura a pallone• che segnamentl e le onne di \VJigl\t. al consiste fondamentalmente In una serie quale, per eserripio. rlmprov~rano iI di travicelli In leino equidistanti, atti ca_tUvogusto di certe sue di~razionl ~fi~~~ ~Weet~~i;1:; 1 j\~~a~~art~~ pesanti o supèrftue. J'abUso di aspetu duzione in rqassa nelle officine, an.Ucl· ~::;;"~~~i~~ 'g~fe c~:u~~~~~~~ po-del sistema 6refabbrkato odierno. e circostante, Il disinteresse per l'arraja• di conferire agli elementi struttivi Jma mento, ed altre J>3rticolarità di mlrior grande snellezza e leggerezza. conto. l\Ia eSSl appaiono nondimeno .Anche la pietra e il mauone. per non suoi discepo\l ed eredi nell"lndtrtzzare ~!~!igite~;f,f~;~~:::~t t~e~~t~:; tutte le loro ricerche tecniche Intorno lità di vedl)te e durante la seconda me- ~~. =1i::: :~l~oit~~~ r;e~~~c~::: · tà ~el fK..""COiO. specie_ nel d~en": 10 l~· non già alla rigida standardlzza~one. o 1893. la scuola arch1teuon1c:1 d1 Ch1c:1•,nll'utilltaris:no. bandito da Le Corbu· sier con la vieta formula maehine a abiter, ma al soddisfacimento delle esi.· genze anche splrtt.uali degll abitatori. FAUSTAEILSOLDATO ~~res.,. naturalmente, Quelle este- Codeste finalità non vengono più. per• D .4 VANTI al banco della siunora seguite con rentusiasmo delle genera· Fausta - mia amica di. molti an- · zionl precedenti pèr le infinite risorse nt, e la 111-ù erma.bile libraia anti· dell'lniziàtiva umana e per la rnis.slone q11arla cli questa città - passa -fl pub- •di progresso infallibile, affidata dalla blico più diverso, oltre che noialtri bi- Provvidenza al liberi e vergini popoli bliomoni. Giorni or sono dalla sua stesJa del nuovo continente, ma con cautela, bocca ho appreso di. ·un colloquio, che ordine, senso della realtà, e Ciò non le capitò di tenere con uno sconosci-uto, può dispiacere· a no! europei. in 'quanto Era un giovane soldato, assai male in avvicina al nostri i loro sforzi e facl· amese. il quale chiese alla Fausta se lita la coUaborazlone e la comprensio– avesse tm- di,zionario russo. Alla rtspo' ne recii>roca anche sul piano déll'urba· sta negativa - dl questi tempi i <lizio• nis:tica e dell'edilizia. che. per essere ~::iri~o~ r~im~:tJ{ !~~ 0 7aerj;t:v~~;~ èonnesso allo studio dei _più ur,'entt dizionarl di altre lingue; finché la -st· ~~:~~n~t~ci~~·eat~\~ ~~c~iicisè ~'aj~~~l gn.ora, merai,igliata che queste svariate espcrd. di tutti gli uomini. desiderosi d'~:::~.::n~: ~;;~:~~: 0 ;Ire ~e::t~:a c~~!: dl assaJ)Orare I sia pure troppo sudati brlcole di letterati, domandò se cono· ~i~i~~at~~uJnati frutti dt una pace in· scesse t-utte quelle lingue. Per l'Italia d"oggl, 10 sappiamo trop– st~i:o, le conosco appeno,· ma le po bene. il problema edilizio comporta Al che la signora, presa dal suo estro anzitutto rlcostruzlont d'ogni genere. da romanesco e da una tal quale materna efTettu:irsi t;a mille diffico!tà, _d·ordtne pietù, vedendolo cosl striminzito: più_ eC?nOmJcO,!?rse. che tecnico, e l~ - Senta - Oli disse - da tanto c1ie I rag1om d":11 est~Hc~ possono non ~pta ' faccio questo commercio ho conosciut'i ~ire: premrnentt. ~ ... ~mo quasi_certa c e una quantità di s'tudiosl, e bravi,• ma r,uhetro, ci~ .vc1so un rinnovato tutti poverelli, specie di quesU tempi. eclet~s~no stih~tlco. con ~rth~, colon.~e E l'altro, rlvolyendole uno sguardo e orchm v_lguolianl, non ~ tOInerà J?llt. tra contritoé sicttro di t.:iò che diceva, l\Ia cl a~1de. nel _contempo. la sye1an· rispose ctolcemente: za_che l odiern3: ltberazlo?_e da~il sche: . - Sì, lo so. signora, che questo t ti n:1 programmatici del !unztonallsmo <_1S tempo della bOr$a nera e degl_'ignoranti SI.curi anche al~a patria nostra il h~ milionari; ma cla qui a 110n mo'tto essi rire dt un'~rch1t~ttura à.tta ad es1m·, torneranno a fare quello che facevano mere concez1on~d1bellezza, non. avulae, , prima di arricchirsi così sfacc1ata• è superfluo ~gg1unger10. dalla vita ron· i ~~~:te~d e ar;:c:i~~t;o~~i ::;;.~:~~igo~fTa ~:1r:.a~:~to S~e;g,n s~~~o i v;;t ! loro mente e· troveranno pur sempre di tale auspicata instaurazwne estettc~. i u1i. modo p~ovvidenziale cli campare [a ci S!:a lecito, tutta".i_a,pugura.rla. ben d1·: Vila. . stin~a da qu,;1lslasi fugace cd 1nconsa·. sc~l~~~e~:e~:o, sa{ulò ·e si allonl:.'òv_<U· I pevote moda. ALBERTO NEPPI ·

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