La Nuova Europa - anno II - n.32 - 12 agosto 1945
-- J2ngosto1945 1.-- pressione Ìll ogni luogo) diventa 11stm- , L' · .. · .:·:,E· ... · z •' J· o.'·.. .·-.N·. .... E · Noi•scolari éravarno dunque disposti bolo de.ila ·vita-òi~t.rutta dalla 60<:letà . a con1prcndcrc iri quegli anni.l'estetica model'na.. Lh J)OeSiatermhla con una det C!·oce che usci a risolvere la con· · appassiona.t.:"\ dJchJara2oione di fede nella trncldlz!one e a mostrarci una i<lentità 1,'iustiZias:oclalc; dt• intui~ionc e di espressione. i\li era P·urc ttimpo ve1'7'd, allora compagno Renato Serra. e in- Per gli &bf.~s,~l cuc,.~. \ . . D I u·. N A' e 1 T'T' ".4 ' sieme focevamo venire da Pa1•igi e da In cui L'orodel ,·teca ed tl INl!°r,::! · . r • , .r.f _ t'l~i~~!a e 1 ~U P~n~~r'~ Jtv~ 1 ;gl~~ ~~ :. Nascaail pe-r ta st·rado o!Tlndit ma~ SCel'e iìeJ" suo ultlmo svolgimento fa 1 1, 10 · gif a/famat; - . - Cultura europea. Quarfdo lncominciam- E ti mar~ del tlcco render4 i :,uol mQ"• L Ef1~?ig1~!'~io:u~ -~ard~~~~l~l~~ ~~latg:q~ne~~~~-e~~~<;u:!~iccu~er~: I ~~Ogfo!ir~e~~\ficf~~~a q~:~af;~~m~~ E spalldcri> dai f 11 ,o J'ionco ul~~m-;;' memori.a·mi Tici'.>nducea Bologna gci:10 ·coi secentisti, mi consolo con gli le nuove forme dell'arte letteraria, u , ,angue e fuoco, negli anni del ·,suo ultimo splendore Arèacli, mi svago con gli infianclosatl... nuovo linguaggio dei poeti e del. pro· Perché t! fuoco di Dto titml11Zl vem2. ~u:~~~t~ ~~~.rw(i~;J~~,q~e 1!R~:n~. ~e~e~ ~:~~ee \~t~~o : ~~~~~s! ~:iJ~·~a~~~~~n~fti~~~n.!11~cn~t~~:~t~,t~. Oltre alle poésle la Si,twen ba pubbn: rlfiorl il suo spirito comunale che non '!ettel'atuic barba1·e, cosl'ognl" lettera· nrnesfri, ,1ueJ.Jotecnico del Carducci e 'cato diversi volumi In prosa ed ha com- era egoismo di municipio mà civillssl· tw'3 è ,essenzialmente civile, anche quello estetico dell'Acn. Gi rimase il pilato or!gi.naHssime antologie. In tutti ma e universallssima ta-banUas, ma quella del berneschi, dei marl.nfanl e ,loro amore· di artigiani per Il lavoro questi lavori essa si adopera dl compe· conquista ed esercizio di virtù umane-. di P1eiro Aretino ... >. · · letterario; e io. rlpens..,ndo alla con· netrare nei propri scritti e·.se µossibt-te Ci sembrava che la sua tradizione si .Contraddizioni? Ricordo che una sera tr:Hlclizione tra l'esigenza di un conte• ln tutta la poesia moderna; le tfadizio- 1iassumesse nella parola Jibertas scrit· io e Il mio carissimo Fernando Liu7.zi nuto Civile morale e religioso. e il giu· ni pii.i vive òe1la letteratura inglese del ta nel-suo stemma a ricordare che i bo- fummo alla bottiglier1a Cilla1io a far dlzlo sull'opern d'arte neccssari,1mente passato. lognesì avevano vittoriosamente difesa compagnia; discretainente e tacitamen· f?ndato sulla forma, credetti di poterla Ha scritto una biografia del granè'le la libertà contro l'imperatore Federi· te, 31 maestro che dovevamo poi riac· r1so!vere affern1ando che i sentimenti poet...1Ale::qmder Pope. una vivace de·• co Il alla Fossa.Ila, e prima d'altri con· c0mpagnare a quella casa fra porta e le idee debbano essere un raggiunto seriz:,ionerltlla bella città dl Bath ed un ·cessa ni servi della gleba questa libertà Mà?:zini e porta Sé'lnto Stefano· dove ve:rtice _ti.il quale )o scrittore contcm· roman.::o ;ritorno alla vita dl Swifl n che ai suol Rettori piacque chtamart" egll e 1l Liuzzi abitavano uscio a uscio: ph la v,t;i e la soc~età degl_iuo1:1inie taccuillo dl un poeta è una raccolta di Paradiso. E liberamente, per elezione e s'era unito a noi un altro maestro, scopra nuove r_elaz1onltra rndiv!du!. e aforismi, alcuni suoi ed alcuni di altre di studenti, si formò intorno a Pepo da noi amato, l'Acri, anima di purez· classt per. po1 rappresentarle sem,a. l)CI'!-iOlW, intorno alla poe.Sia. Le note nel secolo decimoprimo lo Studio, me- za platonica e cattolica, innanzi al qua· nessun res,<luo concettu,1Je o polemi• n1 questo libro indicano un particolare glio poi fondato appena da Ravenna le ci sembrava di dover sorvegliare le co, ~econdo l'esempio dei Promessi interesse per le resole che go,;crmmo passm·ono a Bologna i testi del dititto parple che non trasmodassero. Uscendo S110s1. • l« muslca!ilà delle vocali e delle con, .1·omano. Fu in quel secoli medioevali dalla fumosa e accaldata OOttlgHeria al Bologna, dentro la ct~rchia quasi hr sonanti m~lla poesia: un aspetto della una delle più grand\ città del mondo, freddo della notte serena. cl incammt· I.atta Jellc sue mura medievqli, era cllm· critica. rimasto finor~t quasi completa- alla quale convennero .. uomini d'ogni nammo. i maestri in mezzo, e noi ti· quc un solo Studio: 1 suoi dttadin1 si mente trascurato e che diventerà pr0, nazione e dalla quale si partirono i midi e gloriosi, al lati: il Carducci. ta• comunicavano le idee dichiarate nelle bnbl!mcntc un giorno oggetto di•rìcer· giuristi per istituire nuove catte<.lre <ti ceva e si torturava la barba, slnchò aule universitarie, a voce nei caffè e clic scicntilìche. diritto· nella penisola, e a ;\fontpell!er con improvvisa vivacità non ci chiese nei ritrovi, a stampa nc 1 giol'l1ali. e ac· Nell.:: i>0C$1e 'plO recenti, scntte l'll in F'rancla e a Oxford in lnghiltel'ra. di recitargli la ballatine scherzose e coglievano nelle vie con segni di re· gr::in parte-·cJm·ante la gne~Ta, la Sitwell Qui Jrnerio elaborò le norme fonda· Hce11ziose del Poliziano e accompa- vercnza I maestri, comt>nelle cronache lln r1vel;ito una notevole evoluzione. mentali del Vivere civile- Grn.ziano fon- gÌlava f' versi col gesto della mano, fa· si legge di Accursio il quale poK:ru, con Tecnicamente il ritmo è ,r.eno orusco dòcoJ Decr<'toil cHrittocanonico, Rolan- cendoci alla fine notare la bellezza e I i:.uoi familiari, esent..1to dal bando il e stacc:1to, le immagini riflettono una dino r!e1 P:, .. ">l'g;::eri affo11nò il diritto la freschezza dei modi. e l'àrguzia delle giorno della cacciata dei ghibellini. La ~l~~\1i~~~~~~l~~~c:~ 1 ~!~~~n! [~~; 1 iv~ 0 !~ 0 :.: ~!~ 1 -.~-' 1 ~~:1~~le,e r~~i;;i~~e[1~:t~ 1 ~n~~!~ll~ l~tiii~zi~ttia~~-b~~l; .~o!TI! 0 ~~TT~a b~~~~ ~~e:l~el~it\i;\ti~ f:enn;:e~t~~ia~ n~ ns~ ~ le opere pr~eclenti. Le sue poe;:iic ,,o!lo m::110 .la -dignità giuridica cli ciascun li peso ùell'oscenltà. L'Acri taceva; e comunit,"i 1.mrnnasicura e durevole. né ~~~sit~dt:i:3:!~n6°:n:t~~mn~ecil1l::r1~f~ f~i 1 fà ~li~ti~~::c(~t t~l~~~t~~O /~ Jt ~~ :~:ir;;~i~~nr,~;fl~;·eg~:n d~~~~;O~~~:~~ r.~~:.~~àt~ ~:~J~~l~~1;~~ 1 i1eiv~?r~ì ) ~~; i o esp1imevnno variazioni su un teml'I, nost,ri maestrl. dopo otto :.ecoil, r:oi gli è \m genere nosu·o, li g.:?neteporco, zlni; m:1 nnche di quella libertà che I anzicht: costituire una sinfonii. Quanto riconoscevamo lo spirito di· <JUci g!os- che!! sfogo e diletto di u11popolo sano, bolognesi difesero o insorgendo conlro vi era cli artificioso neila sua opera, e s.1tgri che riposano nelle loro arche ben diverso - e qui si volse a no! - la til·nnni:i tlei Signon. o cospir,mclo che !a rendeva simile ad Un giardino sulle alte basi cli colonne nelle piazze dal genere dei vostri poeti d'oggi che conu•ò i! governo ecdes1ast!co quando segreto in· cui si coltivavano lmmnglnt della città; poicl\è anche questi m0<ler· è .il genere porco fottuto». Alludeva $i conuppe, o ·Istituendo nel trentuno ed idee esotiche. è scoil1parsp. Le idee 'ni, glossé.lndouna dottrina tradizionale, al ·d'Annunzio; ma ci mostrava con un il priri10 governo provvisorio del Ri· hanno r.ag: ;iuhto un nuoVo livello; la arditamente giustificavano le nuove· esempio,come si !)()tesse scoi,rlre Delle sorgimcnto, ,o cacciando nel Quaran· nost;-a vita attuale, con Je sue lotte e forme della vita e dell'arte. opere cl'{trte pi~ esteticamente sciolte totto dopo.la sanguinosa giornata dcll'S le sue pene. w.·ovano·una: risonam.a a!- All0ra Bologna era tutta uno Studio, da· ogni Impegno moralistico o ra sa· asosto. gli .igguerrJU austrlact de.i se• \rcttanto-sentita che in qualsiasi altra tutta un::i scuola carduéciana: io 1•Jcor• nità morale>di un popolo o la corruzio· uerale We,Jden che erano chiamati te· poeSia inglese di questi tempi. E' pae- do di essere· stato allevato sin da!l'in· ne di un teh1po. deschi e tedesctil rimasero nel ricordo sia che interpreta gii anni 194-J e 1945 fanzia agli ideali del Carducci e sul L'Acri restaurava le consuetudinL dei , e )lel din.letto quasi a significare con_ ~ 1 ~:g~a 1 ~i;~~} 1 ~~~é ~~ne~r;~~n~!TI!~g~,~ suo esempio, prima in c.isb. dal rami• petjpatetièl .e al ritorno della chiara ~aie n'?me !a _stessa ba~barie- E a!tro tizzato. ~!~}èS:t1 ~h·e~;ria!~cv~ i;~~l:~~~f~ ~h~- i ~3!ir0~~~:.;~;: n \\0·~~1 :!!o-~~l~ ~ t;r V~l;~~-~. ·1 f ~ ~t~, i~:::m~~~ ln una poesln intitolata: Sen;1tufa; si rjcm1oscevo.no suoi discepoli. E~ll nanzi alla chiesa. La Primavera parava .d1v~nto. hn~m1, 9-uando gli ~01a1:1 ve- . Qualsiasi. ·uomo a qualsiasi donna, Si In, stesso, all'~miversltil, in, quella pice-01a·innanzi a sé gli ·ultimi ·p:ungentl fiati nut1 (llll da ogm parte della ~111sola. tr~ccl~no tre motivi ossessionanti. I1 'aula a~terreno, ci insegnava la di&'ll'ità dell'inverno che se ~e andava lento nella !oro ~onsue_!,Ud!nequo~idiana si primo è il solito tema amoroso al q1.1a• e la miss1one dell'uomo, ci· mosti·ava ·il con -sempre nuovi indùgi: sctogtleva s.forz~rnno oi_ purificare e affinare sul la~ le si riferisce il UtoJo. il secondo ecll~S· granùe 1>assato,-dell'Halia-.pèrchè sen• negli '311golì·settci1triòùa!l delle piccole ·\u10 1 !oro dJale~u perchè dlyentasaero f~~lt~~l~la~"~~~~~il~;~:~~:o el~fbs\;~k~ '~~s;~~icli! àte~~r~:n;t~~:~tea1e :~1~~.~: t~f~~ !~i~~~l;r~~~t~i~o1t~\ià~le~;~: ~;~1~ if°;~~c'~~o~mchènon trlOnfò sugll speai·e. Christopher ~iarlowe, Vieni-con il dovere al piacere: a non scrivere, per più a mezzogiorno, .scatennva le acque Questn è storia: ma la spa lezione mc per esse·r l'amor mio, il terw è la esempio 1 l'iga se non s'abbia qualcosa sorgive e faceva sboccia-re innwnere· ~enlJ)re nuovo. e sempre valida è chla· gueri-a. L'uomo si rivolge alla donna da dire e se non si siano rivedute tutte voli le viole_vincendo ogni rigore di ra a chi guardi come._essa ha di _sccolp come se impersonasse la guerra:. le fonti. «.Io amo· tener le 01,mi nette: notte e di alba. 11 profumo ,p01·tatoda· in secolo partecipato la vita contcm· nè v'è guanto chc·'saM dall~ sporcizia gli zcffirl, giungevà sino ·a noi. L'Acrl poran~a senza nlai tradire o rinncgai·e Anae:o fosco, sei 11Uldo e dfrlnu, (Jtwlc lUL'Cll/e ca11no11call"apc;·to. ],.a t,m timci-e::-.:a f11i;adc il 111/o111>1o.~icr1J, J,J tempestosa come Il ecraz::ato ve,,to Clic l'ioove sùWEuropa è la tua c/iiQma. E coaì Ci amen} fino a qua11do mtWZe, (Infedele io, t'am1111tcdella ouerra). Pel'do,ta se f"(I/HOl'e è di d,a·ata cosJ br,;ve. Mo i11costa11tc i l'1rntana spede, La pa.ssiouc è sventa dalla 11,Qrrc urt"v~. c!~i 1>rezzidi favore--o di compre e ven· 11el suo Platone cl mostrnva •il presen· ll 1>roprio spirito. Tuth.' le forme ar· dite.?occulte ... lo non. ho mai chlP.sto nè umento e quasi l'annuncio di Gesù chitettoniche portate da fuori. anehi; le amore alle donne,··nè amicizia agli uo• Cristo rìco.nducendo a Dio tutte le Idee più rivoJuz.ionarie, prendono qui una min1, nè ammil·azionc ni giovani nè al'• scoml>Oste e l'icomposte dagli uomiril misura bolognese, si distendono l11 uno ticoli ai giomalisti nè. posti ·ai mini· in infiniti sistemi, ma solo nella mente spazio creato dagli artisti di Bologna stri»· Jl Carducci sentiva con animo cliv.ina coesistenti e pacifiche. Ma an· sino da! _medioevo: tutti gli. erlifici a mazzimano le u·;:ul\zioni.liberali e po- ch'egli, dopo averci insegnato a cer- mano a mano si mettono in scala con polari di Bologna e c:red~va che i let· care nei libri la verità della fede, clo~ gli altri nelle ·stupende vie e nelle fan· tcrafi fossero i custodi e i difensori H contenuto più alto, indugiava sulla tastichc piazze inalzandosì sui portì'ci delle supreme idealità d('!la p:-ttria: mo- fornm dei dialoghi platonici per farci (che sono la.metrica della città} rifu· strava che nel secon di servaggio gli comprendere Ja importariza della col• gio ai pass.1nti contro l'ardore del sole scrittori :taliani sl erano passati dal· locazione di una parola nel periodo. del estivo e le rafliche de'!a neve l'inverno, Uno dei ricordi più. vividi che lo nh l'Hno all'altro ll l'lcordo dell'antica in· suono che-tfa ad essa un profondo si· ~ civile luogo d'lnc1, , 1·0 e di cnnvet·· hla serl>atO di questa gtìerra· è l'a,·er dlnenqenza per tener vivo i! destdè1io gnlflcato, e della sintassi. che ptiò. mu· sm,;ione. Sl?lllito i·t..>cil.-irc questa poesia dalla Stt· della libertà d'Italia, )la aveva anche tevole e varia come nel gn:e.. o, rendere Nella t.riang,olare piazza rll Santo Ste· well a un pubblico anglo-americano un'alta coscienza ar_tistlca e non_ giu· 1. più lievi mou deìl'anlmo. La lezione fano, o nelle due congiunte tlal palazzo conwmito al Cii:,colo Ch«Tchlll di Lon. dlcava le opere d'arte dal loro conte- di filosofia diventava lezione di .stili· del Comune, chiese palazzi. case di di· ch"n. Mentre lo recitava, mm bomba te nuto, hensì dalla loro forma: po!eml..z· .stica con quale esito tutti possono ve· ·versi e lont.-ini secoli formano un solo clc-.sca ll<t5 sò ululando SOI>rnal tetto. Non z<mdocon il suo amico Pietro Dazzi, il dere nelle J>l'Ose, grecamente mosse e miracoloso organismo architetton!co, si J)llt~va av.ere· n.ccomp.ignamento di quale n)isurnva \!altezza degli scrittori sciolte dall'impaccio dello schema la· come nati da uno stesso spirit,J in uno maggit>n~ 1::ffettoe nes:,una poesi~l po- col metro della letteratura civile,« ere· tino, dei suoi :,,COl_m·i, l Pasçoli il Pan· stesso clima. E d'altra parte il roma· teva aff~rmare con maggiore sincerità do, dkeva, che certe con~lizloni di go- zini 1r Serra il Va!gimigll. Jnsomma, nico delle sette chiese I.I gotir.o di San che cìa ora ill poi dovremo intenu·etare verno di costume di idee Cl clOvessero Il Carducci e l'Acri insegnavano ad Francesco e della Mercanz.ia. il Rina· 1 no;:;t 1 ·i m\lori e le ·nostre p.i.ssiom llel essere· necessariamente: ammesso code- mmire una felteratura di profondo sen· scl"mento <lei palai.ii Isolani e Bevi· la !ingua ciel « corazzato ·vl?nto », fino ,sto, lo cerco app1·ovo ed amo quel me, I umento e di alte idee 1'norali. nella !acqua, Il lHu·occo e il settecento e per· : 1 qu.rnùo giungeremo, come:dice in se- glio che in codeste condizfoni si poteva quale I.dee e senti.menti si fossero sino il nt.10Cl<1ssico {o delizie napolco– guit◊ la poesia fare. Io amo per esempio I latlnl~tj del espref,SI in pura e bella forma... ~!f1&i~~~ J~rr;!ri~i;;1~ie~~~~·~s;1~~T A mattartrc questo '!fMtlo Paradts1> Da 1rn diliwio ben più universale Di qua11to C0II0b/Je Noi) STEPHE~ SPENDER "lL PONTE,, 1UINISTERO DELL'INTERNO I N un'analisl d·i -rndloco-mmcn– tatorc brUa11nicò. er,, de,tto, che, E' uscito H rascicolo di ago.)t.o della tra i membri del 11uo-i;o aoi:cnw, rivista liorcmina Il Ponte, Ll quale con• ~e scelte che più interessano il. pttb· tiene: , · . bUco inalese sono queffe del m.inlstrl Il Ponte, La 11atta9la ili r~ircn::f.?; Pie. ciel {avoro, clell'iateue, dei, combu::.t~ ro Cal:nn:mdrel, Costttucnte e . qu,st1011c bili, dell't1limentazUme, e elle si la. soefotc; Guido C.2tog:c-l'o, L'ircocc,-v:>, oo- menta ·ho1t se fosse deciso di cm::tttu.i· ·vt>1·0 le aue libci·ld; Luigi Foscolo Be~ re un ministero deali 1.tllogyi. Tra le nedetto, li .dramma di J>riscat: Eus::-en!o dcslynazl(Jllt imvortanli non era ln· Monuile. Bt111a1a s,:rttta lll u11u clini-.:a; cltis1, quellll del ministro dell'H!1.tJnzo. Pl•1·sio :,.i(>sti. Gio,·111 d'(mier9e11~t1; [fosse- Qù.esta ,, una ocmrchia dl mhiixtrl tn– vaa d,:iia 1·es1s1cn::a cui-n11ca; l.a lotta .sosvettatq su t·11tton contlnetite. dove c:lan,ft',itinn e l'i11s11rrc:io11e dl Firc11:c. t m·ob!emi flell'oi-dine pubbi'lco, dei con do,•um<:nti i11edlt!, a curn d! Enzo rom>orti o deUe i11terferen?e lra nm· Enl'hlt1t:s A~nolcw. Alherto Pi-;~dieri e ·miaidrnziom locali ,! ammi1u.(tl"ario· V';.1orc> 11;·:mcil. Hfce11.sio11i: ca,l'- 1 ere,• iie 1.:e11ti·afc,della scrutttira yiu:ridica J!lrQmct,ro, dello stato , se non quello della pre• d'csp1·css1one di uno stesso popolo che I parazione, · de,'la gara 11 zta, 0 aàdiritttt- ::irricchisc,1di continuo il proprio Ji~· ra del «comando» delle elezlOn.1 so· gua.;;;;:lo ver parlare con gli altri IJ9· no sempre otttlùli e di pi-imo piano. poli, per manifestare agli altri la pro· Gl'iualesl hanno ris_oltb - empirica· ~~~aRf ~ 1 !~~f 1~ 1 :n~~ rd :fe s~°n~\ 1 ~f ;gri~3~ ::::::~,. 1;:: 11 ~~~~~! c~~,o~~i~is:_ e ~~:;~r; mente illeggiadrlte e quale rigore clas· problemi, che om non son più vtvi al· slco di sintassi vi conserva Il barocco. la loro coscienza, e rie11tr<rno in quel ~~t~~~i~~~n~ n~~;ft:1~~~si\ 1 ~~~~ 1 ;e -~~g; ~~ 1 :;:~ute~:;~~fJ 11 ; 1 i ! r-,~ 1 i 1:,t'!;:;n::~~i:. per i bolognesi arbitrio dl futuristi. An· bUa e per c«l non et si appasstonh. ftfi/Whk~e;t~~iu~~n~U V!g~~'i~s~~. Inoltre (se11za m·oclomarlo in teoria) $pettJno la scala architettonica della sono co1winti che un. oavemo, al gioi·. città e le sue proporzioni cli spazio. no dogyl, ha il t'ùmpi!o di trovare l<i Unil tale lezione doveva essere pre– sol-uzionc dl ·problemi r,oncreti i;econ· zlosa a un critico perché mostra come do « pltm.t » be11 ::.tuhiliti. Si imvera, si• poiss..rnoe debbano parlare tutti i ~!i~ag~~:~I l~-e!~f: 1 ~oi l;;~i?;;~ r,:e~:. nllO\ti lingunggi artistici senza rin ne· ~iologhl a!nericani per_ c 1 tt il 1 ot 1 en.w ~~~~lo~ ~~~<;.~·~ln;~I~~~~~~ ~~\i.t~!;I~ i!ìtCrno ~t 11~_ paes~ ~' 1 i'ne .a 'lOmtytia- dell'~ite passata e s(?nzasnatural'si per 1~ ~emme P!U a !1 1 /t:Uo di Unti com- imit;ire gli strnnierl. p,essa e alacre offu:_ma. u. m. / GÙl<'Fll.EDO BBLLONCl
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