La Nuova Europa - anno II - n.31 - 5 agosto 1945

-- 5 agosto 1945 --------------LA NUOVA EUROPA------------------ Sul SIGNIFICATO di MATERIALISMO I N questi ·11timl tempi ml è capita– to parecchie volte di vedere, in bi· blloteca, torri di volumi dell'Ardd.– gb, dello Haeckel e del Moleschott. rl• chiesti In lettura. Non credo che que– ste letture vengano fatte a scopo irer nico. nè tanto meno a titolo di docu– mentazione critica o storiografica. Il caso è certamente più modesto- Quan• do in giro sì fa di nuovo un gran par– lare di materìallsmo, vuoi storico, vuoi flloSofico,e ad esso si torna a dare im· portanza -e autorità come a dottrina, 1-putHmcnte vessata e contesa alla· ra; gione, ma oggi ribalenata infine nel suo lampo di verità dalle macerie del• l'Europa - quando un. giovanotto di buona fede e di volontà più buona an– cora sente le campane 9\.IOTlllre a gran distesa su questa solfa - è umano che sia preso da un'improvvisa sete di fonti" materialiste, da un' 1mprovvlsa fame di lesti materialisti. E corr·a; cor– ra. come si diceva una volta, a «cer– ziorarsi »; corra a sfogliare i cataloghi delle biblioteche; e, dato che in quella direzione di pensiero non vi è gran che da sceE,.1-.:!re, finisca col dare del capo sul tomi appunto dell' Ardlgo e degli altri suoi parrocchlanl. . Ma c1b è quanto di più onesto e dl più conc~udente a quel giovane resti da fare: r.,oichè, se non g-ll mancano preparazione e mordente critico. se ha dt!l (X!rvcllo -e del eusto, vedrà da sè di che roba si tratta: e, appena intra– perto il fronttspiz!o di quel llbrt, ver• rà quasi respinto da un nuvulo di poi• vere, di tarli e di ragnatele, come càpi· ta nel film e Il dittatore, al prolago· E tale concetto, dal giorni di Ardigò al genuo supporre che proprio Il tenni- stintamente I pcnsleti di un poeta r nostri, è stato talmente elaborato, tra• ne di materia avesse conservato qµcl· suoi versi dovessero perdere non poCa sformato e capovolto dalla ricerca con: l'accento popolare e indiscriminato, della forza loro; pure quanto è con pro• temporanea, in questo campo intensis- che poteva avere al tempo dell'Inno a fo!1dità sentito, presumiamo che sia di– sìma. che la parola, rimasta eguale dc· Satana e degli entusiasmi per la sco- stmta1~1ente compreso; e giusto allor signa in effetti cosa assai diversa e può perta del fonografo. ché st!amo in forse di poterci levare sca1icarsl come una trappola sui topi Alla ricerca attenta e penetrante la con lui a spaziar~ sopra i limiti della ~!; ri!er~~;~~~~~li~~ ~oe !~~;~a~~;i ~ ~!: d~i ;i~~n~~d~ s1~f1r!;~~~~!~ terra, il Petrarca u·ovà modo di insl• logicamente dedotto, conforme al rm- quantitativa; Il cielo chiuso in un ato- nuarsi nelle più riposte pieghe dei no– novato concetto di e materia•• non po..1òmo non Si dimostra meno intenso, me• stri _cuori;. e n~l punto che entriamo non approdare a un emisfero opposto, no gremito di forze infinite del macro- negh stessi suoi sentimenti, slamo an– asli an~i~l èlel vecchio 1:1a~erialismo cosmo che ci avvolge. Si direbbe quasi C~l~p;onli ad ammettere per vere le o~tocentesco e del suo mass1cc10 dogma- che la scienza contemporanea bruci visiom :1. Al.che il D~ Robertis appone tismo. tutta di una sola ansia: quella .di «·dt- questa postilla: « (Un Petrarca ermew Dopo Il lavoro di dlsl-ntegrnzione che mostrare lo spirito•• se ci si passa 11 ;~{to~u.~que? Ma baSli avervi accen- !~on~~f ;;~~ei~i~~~~~ ~~m~~~~~a; pil~:~S:!iamo che In questo campo. · Non basta. Sebbene trattenuta dalla sull'atomo e tutto il pensiero eplste• come nelle instabili mode degli artisti, c:1-utela ~ella parentesi e appesa alla mologico che ha accomp~g.n.ito queste sia !acile mutare strada da un giorno riserva di un interrogativo, la qualifica nuove posizioni, sono venuti compien· all'altro, come sarebbe tornare alla geo- di ermetico piomba sul Petrarca con do sull'universo materialistico del se• metria euclidea o, per meglio dire. al• la, sQP;afTazione cri.tic~ di chi applica colo scor~, bisogna andare molto cauti l'Astronomia popolare dl Flammarlon, all anuco una sens1bllltà valevole per quando s1 parla di e materia» e badare a meno che tutti i cervelli improvvl- Ungaretti O Montale. E la soprafTazi~ 1>;ene. a <;lòc~e si vuol dire; yoichè 1l samente non vadano in a.equa. ne è doppia. Perché, volendo coinvor– r1sch10dt equivocare sul temnne è gra• Ma non dimentichiamo, che molte gcrc a sostegno la complicità del Fo– v.l.ssl_mo, ': q-uello di non sapere ciò che grosse dotlria'le sociologiche, molli si- ~olo, ne sollecita fortemente il gludi– s1 dice, più grave ancora. . sterni politici, sonc, stall accuratilmen· zio in un verso improprio. Il brano deJ Si tenga ad 9gini modo ben presente te dedotti a catena proprio da quel vie- Fostolo, letto secondo il metodo delle che la e mate~ia ~ ha perduto comple- to concetto di « materia • che il pen• l~tture. integral_i che qui Dc RobcrtiS tamente quel significato pesante ed acri· siero contemporaneo ha cassato dai <hmentica. e non speciosamente isolato tico con oui -una volta si era soliti dl suoi testi, insieme con tutti gh annes• re nd e altro _senso.Per non farla trop~ contrapporla allo splrlto- La materia si della psicologia. dell'economia del- l~nga, considerando cioè quel brano esist~ cosl_ poco CO"!'€greggio suppor- I'a•ntropologia che gli erano coOgrui nella sfera di. tutta l'opera foscoliana lo d1 atlr1butt senS1bll1. per il fistco satelliti. Coslcchè costruzioni che d~ bast~rà rì.collocarlo al posto. suo. neij del nostro secolo, quanto le nozioni nominandosi, al vecchio modo, mate- saggio di cui fa parte, e dare Un'QCJ ~rga;-.:;~li~ 1 eip:z:~ ii~late~!;i~of:t~ ~~::idhe\ fo~~~e:tL ~"!;1Ific!~~ r~~ p~~~~~ 0 -:i 1 ~~ J:if~n;ag~~; ~~e &i~c~~n~ dej~ ~~~!P0ca come la attuale tn eut ~~o~ano semplicemente camp.ite sul ~~r~ifra~~=~. 1gh~r~~~àsid~\1~~:;· tutti i vaioli sono in crisi, sai ebbt" lw GIORGIO VIGOLO e a definire e amplificare 11. a differenza della maniera più analitica del moder- ""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""c""c""'""'""'""'""'=""'""'""'""' n~-E cita a riprova. tra gli altri, Jl caso d1 un solo verso del Petrarca stempe-- PETRARCA,FOSCOLO E DE ROBERTIS 11ista, quando. dopo anni di 3$.Sen,:.a, si "( -,ORRA' scusarmi, e possibilmente l'attendere che t fermenti delle prime azzarda a rimettere il capo fra t bat- V perdonare, Giuseppe De Roberlls impressioni. si depositino al fondo di tenti della sua bottega di barbiere. se. riletto i suoi Stmli ora accolti una calma meditazione, assestando e rnto In selle dt Ben Jonson. A questo punto il Foscolo osserva che Il dono della brevità è talvolta scontato con qualche ~aduta nell'oscuro. Nonòimeno, egli aggnmgc come per riscattare que– ste macule_di oscurità, il lettore è tal- i mente rapito dal calore della passione tra~messagli dal poeta, che gH pare di capire a tutta prima anche ciò che non saprebbe spiegare se non dopo qua{; che ponderazione. E questo avviene perc;hè abbiamo l'impressione di avere distintamente compreso tutto ciò che abbiamo profondamente sentito. Che Mezzo s1..-colo è passato dal tempa In in volume da Le Monnler. invece di ordinando gli effelli nel tempo, per cui 11 vecchio Ardigò chiuse la sua dirgli quel che.vi ho app1eso o con- fissarne alla fine gli esaltl rapporti, le bottega con un suicidio senll-e; e. se diviso m1 fe1merò su un punto d1 dub• giuste prospettive. Come vale per l tutto quello che da noi ~ altrove si è bio Per mouvare i consens1 dovrei, poeti che nella commozione non si fa pensato e lavorato dopo d allora. dov_es• di autore in autore, riferire le sue ~ poesia. bensl nel ricordo di quella com– Srç ~re stato soltanto u_nlnullle giro, Sf?rvazlonl sulla ricchezza per estenua- mozione, cosi giova al critici che l suc. v1z1oso per rttornare oggi alle premcs• zione raggiunta dal Boccaccio nella chi delle letture entrino riposati, pia– se di q~~I s1;1-icldio - le condusioni Fiammetta. variando dalnnterno un cali, nel giudizio. Adottando alcune s~lla ongmahtà e la tempra del peo- solo tema in modi Jablii di contrasti e considerazioni foscoliane e leopardiane ,c;iero cont~mporaneo dovrebbero esse· accordi o sul pens060 distacco autoblo- sulla menroria~lspiratrice, sulla memo· re delle più lugubri- grafico degli Ultimi sonetti alfierianl ria giudice, li De Robertls mira non Il fatto è che queste cose possono es- quando la tetra noia diventa cara ma- più a una critica ~dirisentimenti !mm~ sere dette appena per burla. Solo eh! linconia; sull'Ortts come matrice della diatl, espressi con raffinata frammenta• abbi~ molta voglia di scherzare - una lirica foscoliana che grado a grado su- rietà, e non ancora a una critica di vogh~ pluttosto macabra, d! questi pera e sublima quel1'01iginario rapPor- integrale Impostazione storica. ma a tempi. - pui).pensa~ sul serio eh~ Il LO di sangue o sulle traduzioni omerl· un'anallsl di valori stilistici nei quali matena~1smo OOgmat1c? di un Ard1gò che analizzate per spiegare il salto dai vedere, volta per volta, rifle.s&a .e spie• ~~g~~ ~e:s~e ;:~~ahJ~! ~~;~f er~el~~ ~:r: 1 ~11!11 1rri~~:zi~a~~~n~~r~~~ ~~ ~~1f1'~1~i~e~~ J:~~~~al~~à fa 3 :~~~;i~·po~~ ha a che fare un saltuario peccato di oscurità. riscattato dal fuoco della pas– sione, con i procedimenti ermetici del· l'« ineffabilmente ambiguo :1 nei quali. se mai, capita il contrario: che non riuSClamo a sentire anche dove rluscla– mo a c~pire, distintissimamente, che u poeta npone certi effetti di &uggestione nel non essere caplto? In quanto allo e spaziare sopra l limiti della terra> e al,...« credere vere le visioni :1, potendo qualcuno, messo sulla cattiva strada. supporre che il Foscolo accenni a una sorta di surrealismo petrarchesco, sarà bene confermare che si tratta proprio d~i cieli nei quali n cristiano e plato– mco poeta vedeva la sua donna. parte. Que~la derrat~ ~ an~ata a ma- drammatico contPappunto di parti, qua• dere a questa continua compresenza dl le In man}era cosl ir_nm_e~ha~Jle~he si da oratorio, In cui il poeta tiene per tutto Il poeta nella singola poesia una nemmeno _a f.ame. dei diciott a-nm O sé la parte dello •storico> o sul senso sorta di c:contemporaneltà di sguardo> Purtroppo li dissenso col De Rober– d~~e1 mcn/ 1b PIÙ digiune potrebbe Pl· di c.i.duta del mondo antico nelle Can• e assolutezza dì memoria da parte del tis, se comincia da una cilazione, non g • r a pe ~ona. . zom leopardiane o sugli acquisti stili• critico che deve convergere i risultati finisce Il. Egli sollecita, allo stesso mo: SI..s_ache. in ~llr~ tem~1. _autorlt~ e stici e tematici del primo Leopardi at• delle sue letture verso·l'ei;ttto lntendt· do. agli stessi fini, altri passi del F<> trad1z1onl ecclesiastich~ si. mcapomro- traverso 1 lavori d' erudizion~ o sulla mento di ogni parola. ln pratica poi scolo. Ad esempio quando, per appog-- . no su _aloune corbellene d! Aristotele, sosta dopo le Operette morali che fa· tale bisogno sbocca prevalentemente giare li suo convincimento che solo nnohe m materi?- aSlronom,c;,.. 11gran· vori il riprofondamento in se stesso da nella ricerca di variazioni tematiche e nell'ultimo Vt?ntennio si è comi.iciato a ~fei~~Ofi:C~oi~/ 3~~;;[: ~~~~cit!~i~a~d\ cui nacque~o· I nuo~i _Canu. accordi formali intesi nella Joro « su· scoprire nel Petrarca e certi purissimi concepire l'universo: 1 suoi ~ieli era• Elen~o già lun~h1~1mo d~ nomi ope- b!ime qualità di a·fta tecnica :1; ricerca segni > e « rapporti d'aria e d'a1mo– no dieci e giravano l'uno dtntro J"al- re anm a~goment1. E non v1 h9 messo, che, muovendo dall'informazione fi.1010-nia •• e 1l e senso e sovrasenso del suo tro come un giuoco di scatole cinesi- p_er megho isolarlo, le tre prove più gica alla Barbi, vuole arrivare, e spes- linguaggio•• ricorre alla parola «quin– di cui la terra era la pitJ. plccma. 11 nsolute della sua clitica. Cioè: le pa- so arriva. cosl nel profitti che nel li• ~~~~~~!a; s~~o~~~~ .gt~u~~f~o~ffl ~1!: r:,di:(1!'!-~n~~s~oc\;inJ:~~~o d;oe~~:;,~:: ~~~.; ~~IC~~hf~rt;3;i 01 e \i?:a~~reg~~~ f;i~i·i~~ ~e~~ap~~~t~i:lbi~rJ 10 :J~t~~~ sleale lèttura del Canzoniere. Ma chi va no della terra: -e vi trovò. rovesciato. allegra lasdvia, che spinsero H Boe- nelle arti figurative e ora a una tra- a cercare quella parola nel quarto di– un altro sistema di cieli maleùetti. an· caccio a introdurre nel monotono ag- scrizione interiettiva In termini di tne(- scorso Sulla lingua italiana, la trova ch'essl concentrici, ma lmpìetrltl e gt:ltlvare e cadenzato periodare della !abilità musicale. · tnsertta -in un brano che, poco app1·es– agghincciali intorno a un grosso ver- prima ~maniera una maggiore scio!· Tuttavia nulla mi trattiene dal se- so. lo stesso De Robcrtis riporta. lvi me. Satana: il quale veniva ad essere tezza di composizione; i sa1::g1 sull'otta• guirlo, attraverso Il suo modo di con• «quintessenza• ha il significato di PU• p~rclò il centro di tutte le cose, delle va «concertante• del Poliziano che cepire la lettura, inducendo i testi a ra e perfetta fusione dì vari elemen– tçrrene e òelle celesti. L'univen;o mt-• mantiene distinte le immagini e le voci. illuminar.si l'un l'altro, e insieme a ti linguistici e dialettali, senza ti sot,. d1evale era dunque concepito come una ciascuna col suo timbro, feima nel suo chiarire i minimi fatti di stile. fino a l'inteso di decantazione magica che oggi g_ro~ mela bacata; Il che potrà mai::a- spazio, e tra loro St:parate dentro un quella ch·eclt chiama e condizione alla si attribuisce al vocabolo <.11scorrendo, r1 essere un bon mot, ma non credo ùistico O un verso, distanziate con un poesia•· la prediletl.<! tra le sue for• poniamo, di lirica postmallannetana. conservi oggi molto valore per una chiasmo, e nnsie>ne retto da una com• mule, dopo l'altra del « µper !essere•· Per convrncersene si veda anche qui. reale cosmol:[afia. po:;ita, magnetica nitidezza; il capitolo Solo tocca di obiettare che ad essa i col metodo delle letture integrali. quel., Potremo magari ammirare !11 lfoJCSll sull',tmmta, sull'lnebnamento del suo critici erano g:untl da un pezzo, al se• lo che è scntto prima e do1>o. li Fo- ,_sch_emlcerta immaginosa racolt;) d! sin- sttle madrigalesco che scioglie in canto guito di \'l:t"ch1maestri. e di due alnfo- scolo comincia col ricordare che il Pe– tcs1 e gusto delle simmetrie; ma il cri- li rt'<:itativo e 11parJalO, mOUulantlo e no: un morto e un vivo. O !or.se 110n trarca, nato In esilio, rimasto orfano teno ,1cl!a v,erltà si è orma! spostato rimoUulando certi temi con dolce sa- tutti vi erano giunti, e io certo Lra giovinetto, sempre lontano da Firenze. troppo lontano da essi. li ha lasciati zietà- questi, ma per difettò di ingegno. pre- spesso tr-c1genti straniere, uso a car• dolcemente naufragare nel mare delle sono consensi particolari, su questo para~ione, costanza, non perché la le- teggiare in latino. a parlare in fran• favol-e. o qui!! giudizio, che a un critico come zione ·rosse ~tata poco e'.iJ.~lictta:Co• cese, ad ascoltare 8.ltri dialetti, ebbe Ora. intendiamoci: le cose con fa il L>e HoUenis attento a 1 rlllevl spcci- munque i buoni consigli essendo utili scarsa pratica diretta, parlata, della sua «materia• del sec. XIX non sono an• ficat1 con minuzia sottile e puntualiz- anche se rinnovali con più estatiche lingua. Non è quindi senza meraviglia, date in modo _motto diverso. Non sap- zau fino agli estremi di una puntiglio· e ascose parole, anche su questo si può continua. che da lontane riminiscenze plamo se ci siano oggi molle person~ sità pntellca. devono piact-rc più d'al• consentire. e dìversi linguaggi, provenzali siciliani dis1>0ste, con cognizione di causa, a ln ù1 più complessa. e sintetica natura. Il <.hsaccordo comincia da una cita· italiani, e stillasse, per cosi dire. una fopd:1rc la loro lntu!zione del mondo Ma per scansare il sospetto di resmn- z\one. • quintessenza di lingua poetica 1. E' !~ ~~t~e~\~~s2~~ ~\ ~rdig~, di Hacckel, germi troppo al casi S1JlgOli,e non con- * ~i~ti\ 1 '\.~i!c~~~~~~• «o:;~~~7i0~ 0 Q~~~~ pre.nd ;rebbero abb~glfo s~~~Ìoes~Ìn~~ 1 ~ ce<lergh il reS t o. aggiungo che co nd i• E' del F'osco10." ed è tolta dal SagyUJ re al genio, o in parole. più chiare, al' che se continu.issero. poniamo. a pen- vido 11 SUOrichiamo alle integrali lel- s01>ra tu voesia del Peuarca: e Alcunì l'organica costltuzione dei poteri \ntel; sare in astronomia con le ìcf.eedi Ari· ture, « 1u; 1she le~te ripetute•· ch'egli pa5:~1stanno, non v·ha dubbio, troppo tuali dell'individuo,. Dell'individuo, stotele• nnnova 11 uno I qucSt1 saggi e In 'ti d1sag10 nel Petrarca, e fannosi oscuri cioé, e non dell'intera nazione, spiega • E questo non già pcrche una tesi di tutti <ipplica. sebbe~e quas_i sen~pre li· per brevità; nondimeno tanto il lettore nella pagina successiva, volendo il Fo– «materialismo• non possa comunque mnatamente a falli di SUie: 1 quali sentes1 rnp1io clal calore della passione scolo arrivare alla conclusione che essere sostenuta, ma perchè, se un nrn· ~lvolta. per voler essere troppo Inter- dell'amante. che gli par di capire a tUt• quella llngua servi al Petrarca ma non t~riallsmo volesse oggi costituirsi a I rn, diventano esterni. Né riduco tale ta .prima ciò che In efTet-toa snodarsi poté servire agli altri Italiani essendo s1st~ma fil?sofico, avrebbe anzitutto da richiamo a una questione di onestà. richiede qualche ponderazione. Sembre- ·appunto più un prodotto individuale. agg1ornars1 sul concetto di «materia 1. essendo di metodo ..Consiste infatti nel•, rebbe che ove non comprendiamo di• che.di PoPolO,,come sarebbe stato dest•

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