La Nuova Europa - anno II - n.30 - 29 luglio 1945
DI F.E SA ideali, potemmo più validamente ri; s_o.l(antQguel!o tradizlonaimcntc socia· battere, il eh~ ci.chiamava utopis~I. che J,~sta. b.cnsl è.pna terza yia attuante una ;~~~;ii;:i;;gt\tlt:~v~ci~P=ed~h·: nu~va sinte~1 .dcl_\'ùha ~ dell'altra cspc· tra i mtlioni di uomini peManli ed ~eenz;~n.J~Yf :\,~{f a:~~fo~~~}~~ DEL LIBERA Ls O C ,l..A LISM·o ~enti ne.i mondo il riumer':,aT,iiit•W u~ta nunva visione • ~ ,L: . te ' • dr n~anao11S~~t°%\~&~~tgo~~~i%~J~ P~no d~ ~e1_1sicro. che diminqéTldo. A:l(o steSOO • . J,irz-~~-is}er~~~ COJf questo J~tolo -uss!rà fra JJ.reve: un imp1:1lj'.to, ogg'.i, a conei}lerare l'iÌlSistenza · t:rratsJ;a~dosso una presso la .b.Ma è~ijr-,1...ce 11...tlanUca (~1 •tOdi O,\'Jlyl arcuril !il>e;-à.U aa· u_rifato, e Il\Ub4clli ~n l'accu· koma, U1{:..;tlol~~(l.t:..u-_uldo.(JoJ.ooero, ( V'!!t6 6: dalisti e comunisti,dall'altro, za teorica? E si pre· quale . rechcra come. prefazione 'i~ se;, micO} c'ne dl no ad aVversà'"re, l'fdei éJC1 « socìalisnì.o .ferisce, m d.erscJ<l con 1è ouentc scrf(io. . · .forsè'nèmm ·Jibera!e, c. cie1 i.Jilie~'aJ.soc1à1iSmo1 >, :fdeOJ:og.ie e dire che è ora . . -steesa•fcaffà ,parreJ?bc Cl:.Q~nessunaidèa p_iùdi que· :di finlrJa con re trine e le deno· U N. an11co,che ha..v1sto In bozze 1t sempi-c _{)jù .s!.1: f~e _d!sadatta <!11.a presente si~a- minaziOni, "qastando H met:teisi cl'ac- tttblo <h qtiesfo J.ibro, mi ha do· Ja gi,i.tst1fi~z1onc zion che cosa. fanno cordo sul.le necessità dol1'az;foncimme· mandato. - Perch~ «difesa»? c'è bjs()gno di ta · ~li _non 1nsis.tere .. c<Hata. Come se poi rosse· pOssibilc fa""f Forse che il 'hberalsocialtsmoèaccusato trkord\ (eS°li m 1 diccVa) sul. hsmo .(a~ !9ro ctua~cosa,_,di c:oercntc in P,ratica. quando dnvantl a un tribunale? E perchè assu· H '36_c, 1! '41, parial}~O noi d1 !1beraI· intrinseco .si sospcJta. che questa stessa cosa sia mere questo atteggiamento difensivo, soc 1 a1iamo e dc{ bisogno .che fa ci,.,yillà a . E che còsa, incoez:ente In teoria! cioè porsi fin dal. primo momento in avvenire facesse tcsqro non so1p deU'e· [anno ~ liberali, se non ribattere a Iorò A tutte codcste pcrsont;, bisogna rt· una situaZione d'inferiorità, come di sperlenza de~ !ìliera!!smo occidenta!ç , yol.ta che i! liberalismo .Ci.l 10eralismo dare un p0• di coraga-iO: ~ per questo chi ammettesse dl non poter prendere ma anche di quél!a deJ socih"'fimno 99· cpme essi procurano d',!ptendèr!o, e che non c'è altro rimedio Che quctlo di ri: l'iniziativa dell'attac<:o? ~ · vietlco, ci sentivamo rispondere che non dovrebbe esser quel!o del conscr- cominciare a di.Scutere. Ciascuno deve Gli ho risposto che 1l llberarsoclali· era as.,urdo pens-re a ~quaiunque r~i; vatori). a.~og!le spantaneamente In sè f.lr !o ne!l'àmbito delie sue capacità. per_ smo non è una sfrategla e che chi lo proco avvicina.mento fra i·au forme.. q.\ stesso anche l'aspirazione al_!a giusti· quanto modeste possano · essere. coSJ propugna non è un generale che deb· organizzazione della società, perchè zia distlibut.iva, al .iOCiale equil!.brio anch'lo, doPo aver cerèafo di dare una ba predisporre una batt.,glla o vincere mal ra RuMla li":arebbestata a fianco delle sorti umane? Ch·e cosa prova visione d'insieme del rnro modo di con– una guerra. Noi liberalsocialist.i siamo delle democrazie occidentall, ma anzl tutto questo, se non che il problema è cepire il liberalsocialismo nel volumetto individui convinti cli certe Idee e del Il suo totalitarismo avrebbe aiutato l vivo, e che un'unità più v,rofonda sot· La oiust-izla e la ltbe-rtà .(non mi richia· fatto che queste Idee sotio condivise totalitarismi fa:90isti a cancellare dalla tostà al terreno della contesa? - mo ad altri scritti, anche perchè si da molti e saranno condivise da sempre faocia della terra gli ultimi baluardi Bisogna tuttavia rispondere, aU.'aml· troveranno ricordnti Qua e là. nel corso più uomini nel mondo: perctb c! com• della libertà? Certo, quando poi anche co, che si peccherebbe di trascuratezza del libro), ho racco~to qui una serie portiamo, nella loro discussione e pro· i sovietlti .-1 trovarono aggrediti dai se non si tenesse conto anche di quelle di di.900rsi e di articolJ, che mi soq paganda, piuttosto con Ja candida mi· nazisti e presero il loro !>OSto dalla giu· critiche, e cl si content.àS5e di farsi parsi tali da poter illustrare· plù larga· tezza del professOl'i.che con In sapiente sta parte della barricata, non per q\1.e· difendere dall'orientamento generale mente quel mio punto di vista. Sono aggressività dei tattici. Comprendiamo itO nol pensammo che i rtost_ri ldeall delle cose. Per ql!,esto aspetto, il Jibe· ~t.ati composti e pubblicati in tempi e la guerresca necessità delle offensive, fossero stati confermati• ner loro va· ralsocialismo ammette volentieri dl tro· in occasioni assal diverse, nel corso ma fin quando è po.ssibile preferiamo lore, perchè .gli ideali non aspettano vai-si nella sit"Uazionedi un irri"putato. degli ultimi cinque anni: e io vorrei all 'offende.re il difenderci. E perfino se confermn. dal fatti .e le nostre aspira· che deve respingere !'accusa d'incoe· pregare il lettore di tener presènte. dovessimo lrovarci in un processo. a-e· zioni di civiltà avrebbero serbnto iden· rcnza ideologica. C'è moltissima gente, per ciò .-tesso, la data dl stampa o di cetteremmo come un dovere quello di tico pregio anche &eJa vittorta dl Hl· oggi, avviata in direzione liberalsocla· composizione di ciascuno scritto. che sostenere l'accusa ma sceglieremmo co· tler .le avesse ricacciate Per sccoJi nel lista, ossi.a praticamente convinta della a tal fine ho tenuto a indicare volta mc un piacere quello di assumerci la segreto cuore di esigue minoranze di necessità di operare politicamente in per volta. Insieme !o pre~herei di voler difesa. Quindi anche Immaginando che uomini. i\fa .tuttavia potemmo sentire un senso che non ò più soltanto quello scusa1:e se acca~e a~che qui quel che: il liberalsocialismo figurasse qui come meno remota la realizzabilità di quegll tradizionalmente liberale e non è più non d1 rado avviene m raccolte del ge· · nere, e cioè che ana!oghl motivi si tro– vlno accennati e svolti a vaL;c riprese. D'altra parte, giovava anche far vedere UN ROMANZO I (E UNA MANIERA) I N questo romanzo che, con antico CSPL'<liente, si finge trascritto da un ,_ ________________________ _, LETTURE diario di un pastore, non già errante dell'Asia come quello Jeopardlano, ma -immigrato e ,prosperante nell'Africa, e non già dedito ad arcane meditazioni, ma anzi tutto perduto dietro le vicende ciel suo Immenso gregge tinto d'azzurro, non meno che dietro le donne di cui è addirittura ossesso; : in questo roman• zo _{I ,no,itoni color del ciel.o, Roma, Mondadorl) Enrico 'rerracini trasferi– sce i modi fra realistici ed evocativi e, più, il mondo fra doloroso e sensuale dei suoi primi racconti accentuandone il reansmo e la sensualità. E il tra· passo da!.!'ambie)1tecittadillO e borghe- • se di quelle narrazioni .(Quando aveva· mo ve11t'annt, 1935; Fantasmt alla festa. i.038) a questo dei pionieri e degli uo· mini elementari non ò solo dovuto alla suggestione <lel romanzo · a1ue1·tcano, pcl'altro cvidentis~ma nel Terracini; quanto ad una esperienza autobiogra· fica di nomade .-uo malgrado, a causa <ìelle persecuzioni razziali di questi an· ni, in terrn di' Francia e d'Africa; e ad un conseguente pessimismo per le cose degli uomini, per le loro leggi e clvlltà, che lo fa guarda.re con trepida nost..11- gia agli 11,nimali,alla natura, alla vita primitiva. Come provano quel caratte– re dl parabola che, nella sua linearità, il racconto-viene da ultimo 11,9, assume· re; e quel biblico accento che risuona tal\•olta, riscattandone in quarehe modo gli eeces.si, anche negli episodi più sen– suali. In persona di questo pastore Ter· racinl ci rivela insomma qualche aspet· to più segreto del suo animo; mentre Il narratore tende decisamente ad 3f– fl'ancarsi da quella lindura e come ina· rnidatura stilistica a cui, formatosi nel· l'ambiente dì «Solaria », egli un tempa i10n sapeva rinunciare." .. Senonché quest'ultima reazione giun, se veramente tropl)O oltre il segno. Ho già accennato all'esempio ciel romanzo americano, ritenuto, e non dal solo Ter– racini, particolarmente idoneo a quegli innesti di naturalezza, di scioltezza, spe– cie nel dialogato, del quali la nostra giovane lCtteratura è ansiosamente in cerca, come della soluzione dl uno dei suoi principali probl"emi. Lascìai110ora st.ire gli effetti, buoni e men buoni, che · tale innesti hanno avuto presso altri SC!'i.ttorl; a1 quali forse, come ebbe una \'Olta a dire il Cecchi (e proprio per u_no dei casi più notevoli, quello del P.i,·es·è), meglio sarebbe convenuto, o connn:cbbe, meditare a fondo e profit– tnrc della lezione del Verga. E lascia· mo anche stare l'equivoco \"Crista in cui, per tale via, finisce col cadere pro· prio chi dal Yerismo - o da un certo verismo ottocentesco - più vorrebbe fuggire. Dico solo che, nel Tcrracin1, i• esperimento risulta, purtroppa, del meno positivi: perché quella trascrizio– ne, in alcuni toni sotto il normale, del linguaggio dei sentimenti e degli affetti, massime dei più gelosi; quella crudem.a cli espressione, quegli idiotismi e ana· Quasimodo, Ungaretti, Sinisgalli; né coJuti che esso sembra comportare, non manca, per certa affettuosità distaccata, solo sono !ontani dal possedere la cOn: e come disincarnata, il ricordo dl Saba, ~~~n;i~~W/~{~ 3 t~~;~~~; ~~~~J~t: t!fe: 11 df~naTI~~~~~c n~eiN~ 11 ii dJs:o~; tano di una vera giustificazione interlo- sem>la che· delle Occasioni, e, comun· re. Cot~sto pastore•memorla!ista è in: que, _più del «mottetti» che delle ... lirl– fatti un raffinato dilettante di sensazio- che ampie ed «ermetiche»: ·1eJlaquale ni, capace <li cogii_ere e annotare con 11rercrenza è già l'indice di un gusto, squisitezza estrema Il .trascororarc di di una paetica. Ché il proprio di questo un paesaggio per l'ora e la stagione, o giovane -embra per ora consistere ln il fremito dell'erba al nudo contatto dl una grazia Jeggìera. eplgrammatica, In· giovani corpi in 11,moi:e; ·e .la sua e!c· c!ine:ad una compendiosità ana1oglCa,ma mentarità è una dote estrinseca. una tutfavia atiena da rarefaz;lont eccessive. finzione aggiunta alla convenzione ret:. Al punto che essa sl aocompagna spesso teraria del personaggi~-oohèrmo dell"au: ad un fare, o ad un desiderio, canoro, tare. Nasce così, fra tanto desiderio e quasl di canzonetta, frequente di rime anzi spasimo di .-inccrltà, l'a maniera, e assonanze: ad un fare che deriva glu· In retorica del sem11!ice e der primitivo, sto dal Pascoli e dai crepuscolari per ROn m·eno uggiosa e pericolosa delle riallacciarsi infine a certo Montale più altre. !\Ia non basta ancora: ché - e «chiaro» o pill tradizionale; cosl come questa volta per O\'ViO tnftusso di quel_. quel suo aspirare alla esscnzlaiità, alfe la lingua francese di cui per parecchi cose ultime, quel bisogno di csprlnwrsl anni il Terracini. è .-tato costretto a sera a supremo riepilogo, 11ercosl dire, di sé virsi - entro coteste stonanti crudezze (che è poi l'esigenza di ogni linea de– si inserisce spesso una approsslmativìt~ gna del nome), si accompagna o si me· o improprietà di lcss~co e di sintassi, scola assiduamente alla tendenza, per che, mutando i voluti i5fiot.ismi in tn· molti aspetti antitetico., a risolvi?re Ja volontari francesismi, dà a un po' propria autobiogrnfi:i. .in una anCOt.loti– tutta _laprosa del racconto l'aspetto ca !)Cr buona parte esteriore. Me:sco• precario di una traduzione mal riu9Cltél. Janza ohe produce, natm:almente, di· Peccato; perché, come "l dicJva, il i,continuità di resa, incertezza di tono: libro non è nato per ozio, ma da una \: quale, da!I'« alto, della lirica «pura» Istanza genuina e a volte profonda; e trascorre iPe5SO,neil'àlnlJito di una me· non manca, pur con tutti i suoi errori, desi"ma poe-sia e t.."l.!ora cli uno ste~so di parti armoniche o addirittura vigo- verso, al «basso» del 11arlato; e vice. rose, dove l'arte del Terrnc!_ni non ~ wrsa. E se pure nei toni ba~si, nelle certo da meno di quella det racconti inflessioni discorsive e J)er:si:1narrati· giovanili, anzi, per alcuni riguardi, mo· \·e l'autore riesce a. tenersi lontano dal· stra di averla sopravanzata. Nelle scene 10 'sciatto e dal\'ovvio, grazie aè suo pi– della pioggia, p. es., o ancor più nel· '71iodiscn~to, e grazie soprattutto a qu\!I· l'episodio della tempesta di sabbla, del .ia consapevolezza criti~a che !O a:S-5iste micidiale progredire del' deserto, quel· spesso nel suo lavoro; 11 meglio dl que· l'atmosfern arida e allucinata ·cui tende sto suo esordio di 11o~tava cere:i.to là infine· il realismo dello scrittore, mi ~~v;l ~~.~~nr;~~~~e,h~ ~~P?i:~• !i 1 ~~~; sembra felicemente, e poeticamente, labile equilibrio. tn semitoni egualmen· conseguita. te distanti dagli estremi indicati, e_tut· UN LIBRO DI VERSI I L titoTo di queste poesie. di Gior: glo Ba&-sani, Storie dei pouen amanti (Romn, edizioni «Astrola: bio ,. 19-15), fa pensare ad un estrc' mo crepuscolarismo.· pl!r quel tanto di lettcrarda ironia che esso senil>ra racchilldere a tcmi,eramento di un ro· manticismo n.ltrimetlti smaccato; ma· t loro inodi, la loro intonazione sono poi altri dal crepusclari, anche ~e qual.che eco di quella dime.ssa ironia, dl quella musa tn sordina ritorna qua e 1à fra le cadenze del verso, e nella metrfca stessa. Gli antecedenti, i modelli ideali del Bassanl sono infatti gli ultimi no– stri poeti, i poeti « nuovi», Montale, tavia assai più prossimi (almeno u1te~1- zionalmente) alla lirica vera e vropria che non aHa canzonetta pseudo · popa· Jareggiante. Si v4:X1ano !,onte.scuro, l f,~~r!a~'lé,fo~icg~s~ii:/ 3;1fc~~~l~a ~~~g nasccm! a sfondo, o uer dissolvenza, di e: oggetti :. e gesti rilevati ln p_r:mopin· no; si vedano specialmente re due pae, sic finali .(Non. piangere compagno, Re· trovla), don i vaghi motivi del senti– mento cominclano a determinarsi in una interiofità più umana. Il Bassani ha ragione di definire queste due poc· sie come appartenenti «forse .. , ad un libro futuro)) : perché, portando a com• pimento le esperienze, e lo sperimenta· Usmo, dei versi precedenti, esse si dl· mostrano Hricamnte ptù liberate. AllNAf.DO BOCELLI come certe idee Si siano sempre più stabilmente affermate, neHa discusslon_– teorico·poUtica di questi Ultimi annt E a tal proposito m\ è-Parso di non far male riproducendo, nell'ultima se-· zione del libro, quei due· m"anifestt del movimento liberalsoclalistg_ clandest1.– no, che dopo le repressioni di pol1zla del 1942 ~mbravano andati definitiva– mente perduti. e di cui soJo negli uk timi tempi st è rintracciata qualche co– pia. Molti avevano curiosità di rileg– gerli, e credo_ che avranno piacere di 1·itrovarJi qui. In fine ho aggiunto _le Precisazi07li del secondo numero dell'J· talla #be.ra clandestina, anch'essa oggt_ non facilmente consultabHc. che se· gnano il momento di ~onfluenza de"~ programma del movimen.t.oUIJeralsocia· lista in quello del Partito t.l'azione. Siccome, poi, ero stato richiesto, da una rivista romana, di rievocare i prin~ cipal\ u:atti e nomi ed episodi di quel" movimento, e non avevo saputo sottrar– mi all'invito per una so:·ta di vietc1s storica verso un ambiente eh fat.U e di amici che Ci furono p::i.rticolar– mente cari, cosl ml sono permesso di riprodurre quel racconto anche qui, sia a chiarimento degli altri documenti sia come sigillo di una cronaca del passato. Occorrerà, a ci:1estopunto. <'he io ag– giunga che questa difesa del llberalso· cialismo non è una difesa soto di quel liberalsocialismo? Quel movimento non fu che unn delle tnnte COrrentt di pen· siero e di azione, che negli ultimi cento annl si sono iSI>irate al motivo ideale del lihcralsoc.i:l.lismo. Io ho un impe– gno con un editore. dl scrivere una Storia clel socialismo liberale: ma credo che, quando l'anò finit.'.l di seri.vere, la intitolerò piuttosto Storia dtI Uberalso· cialismo. Perchè solo H termine di libc· ralsoeialiamo. nella sua magi;:lore gene· raHtà e unitarietà, in cui non si clistin· guc pi.ù un sostantivo e un aggettivo, ·è atto a com1>renderesotto di sè le varie fonue d[·avvicinamento alla concezione– di questa unità nuova, alla quale era dato :iocostarsi p:irtendo tanto dall'uno qu..1.ntodall_'altro del ciue ol·iginari_ter mini antitetici. In un recente- articolo sulla Nuova Europa. Guido Dc Ruggte· ro ha contl'apposto i! «,liberalismo so– ciale » al «111.Jeralsoctalismo ». compren· dendo sotto la prima designazione le correnti che movcndo dal l_iberallsmo cercano òi fan•i hvvertire l'esigenza delle istituzioni sociali per le stesse funzioni o garanzie della libertà, e sot· to la seconda quelle altre correnti che, prendendo invece le mosse dal socia· JiSmo, tendono ad afrerm:ire sempre piì.1 il motivo della llbertà nel senso stesso. della sua struttura. E la con· tra1>poslzione è metodologicamente lm· peccabHe: ma al seconùo termine co!}· viene piuttosto serbare il nome di « so· clallsmo liberale)), ciOOquello medest· mo-che gli fu dato da Carlo Rosselli, n quale appunto pnrtiva da un'espetienza socialista e fu il massimo aa.;;ertore ~cl socialismo tlbcrale nella trad\1.1one 1ta• tiana. Ne}l'uso. insomma, di queste lo·
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