La Nuova Europa - anno II - n.26 - 1 luglio 1945

• -- 1•lugllo 1945 ---------------LA NUOVA EUROP:A:------------------11-- LE RAGIONI H o_ let{D tm libro, pubblicalo In Jn: ohilterra. sull'oroanizzazione della difesa civile durante oli anni dcL~ la guerra: Citlzcns In war-and after, d' Stephe-n Spender (ed. G. G. Harrap, Londrm. 194.5). I~ libro contiene nwlte 11otizie di grande interesse, su quella forma di difesa che, ne{ oet·oo tecnico. ha preso tL nome dl «passiva», mentre di. /atto è stat<1 tutt'altrd che passiva, in quanto ha richiesto una somma enor– me dt « altivitd •• specialmente nei orandi centri, come Londra, soooettt a u,i implacabile martellamento nemico. Jj J. F ES A-C [ V[LE- pacl. Pure, sembra che .iavolta mt stano suua vta buona, dt far tesoro deL~ di una E RI COSTRUZIONE ~eo ';:,~~::::i~~~ ~s 0 ·v~~i::': 1 in!i1: Utazione militare, che lascerebbe t~ mondo neL cacs, mentrè ha bboono di. essere 1>iù saldamente sorretto, cosi tnj tendano mantenere In pledt anche la mobilitazione civile, che sarà certo dt omnde utilità ncll'av-vlamcnto alfe ope; re della pace. MODA G RAJ.:Z parlare si fece ln Italia, or è qualche anno, dell'eslstcnzlalismo: e non solo t.rn studi06i dl filosofia, ma sulle riviste letterarie e, perfino, sul stornali umoristici. La. e Jllosofia dell'esistenza• era divenuta la filosofia di moda - e nel successo che ad essa arrideva erano fattori. provinciali, dl snobismo, di dilettantismo; ma c'era, al fondo, qualche cosa dl molto più se– rio: c·erano, e non sempre conscle dl sè, delle richieste alle quaW.sembrava venisse Incontro Il fondo polemico dl tutte le fil06ofie esistenzialiste, l'ur· gcnza di rivendicare la persona, l'indi– viduo non riducibile a momento di uno sviluppo che lo oltrepassa. Suggestivo era 11 sapore di novità, anzt di scandalo, con cui questi motivi risuonarono in un ambiente cultu• rale che sino allora aveva segulto i binari del'ideahsmo neohegeliano; e la Ma, aL di Id dell'intere,se, onnai sto– rico. ver l'ordinamento che ha avuto qu.esta forma della. mobilitCWOnc ciuile in Inghilterra, il libro suscita un tnte,1 resse attuale per le larohe implicazioni sociali di essa, <:he sono destinate ad esercitare una be11eficat11fl11.c11za anche 11i tempo di pace. « La difesa civile. di• ce L'A., t un vasto movimc11to sociale, h, cut i civili sono diventati consapeuofJ di essere cittadini, di avere responsa. bililà co1;1u,i, che va1rno oltre la difesa delle città durante 1e tncursiont auee, e di potersi educare da si ed aiutare l'un l'altro ili numerosi modi. Gli operai del..• la difesa civile se11tonovividamente che sarebbe un4 sventura se H patriott{i smo locale e i compiti sociali i11trapresi dur011te auestt am1i, dove8'ero encre dimenticati e dlssolli con la pace•· La carn::et1azlo11e, o alme110 l'attenuai zioue delle barriere tra le classi t stato uno det principati e/feltl di quei, ser– vizio. che ha affratellato in un comune sforzo uomini e donne di tutte le coni dizio11t sociali e ha creato, sotto l'unii• lo dì uno stesso pe-rlcolo, !orme dt con• vivenza degne di sopravvivere- Un a(– tro effetto positivo è stato t'accresctuto t11teresse per Il oover-no locale e per l'auto.governo, che, già t"radizionalmeni te forte in lnohflterra, ha :,otuto -rltemJ vrarsi ver mezzo di nuove, tncompara– bili esperienze. E' posslbfle, sl chiede t'A .• che l'or• oa1Uzzazlone esistente sia utmzzata net~ L'opera del.la ricostruz·ione? E' comune fl detto che ol'inqlesi perdo7lQ le battai g{le e vfticotio le uùerre; sarebbe anche più. giusto dire. correoge L'A.. che gl'in– gl,esi vincono le ouerre e perdono le ~~~:~~~~u d~~r~°es'r;~e~ 0 :i~~ ~ ~~~: AVREI DESIDERATO ~:!c::i 1 r"az1~~/:, :c~ ~!fv!m~rd~iTe,fz~~ teva su un punto cruciale della filoso- ma. trasferito n.ell'ùiterno di un sinoo– fia Idealista, secondo la quale l'indlvi- À VREl desiderato elle i sei partiti, lo potere, e per giunta proprio neL po· ~~f ~,~t~t'.egua nel soggetto unico e a conclusicne delle toro fatfcfie, ci tere esecutivo, che ha per compito dt li singolo come tale è, per l'lùeansmo, avess~ro dato Qualche. _n11111stero auire spe<litamente, Lo neutralizza o Tle un essere accidentale, privo di consi- ~!io"~~;~~ :t:, :!~: ~~ 1 ~ ~;f}t~:itl:!i:,:. rlduc~ L'efficienza_ con dan110 evidente nenza, ha ln sè Ja malattia, 11germe matica, dovendo iL nume-ro del miriistri per l ammtnfstTazione dello s'?~o. della morte; appartiene al dominio della essere un n,uJ..tiplo di sei. Afa, :,oichè Capls_coche Il momento poltt1~0 non sensazione e solo U pensiero, nella sua si è creduto di aJlonta,iars; leguermen.. è H piu adafto per un. provvedimento universalità, può riscattarlo. Soggetti- te dalla fonnula esatta, adottando quel• cosl -radicale come _quello che avrei de– vismo; ma il soggetto su cui punta è la approssimatiua (6x3+I), avrei deff• slderato. Tuttavia 110n v'è da disperare ur.a ragione unl\·e-rsale ln cui si. rtsol• derato che la forn1ula prescelta fosse che fn un qualche lontano uton10 esso ve per lntero l'eslstf!:nza dell'individuo f11vece: 6x3-I. 1,1,.taL caso, uno dei possa essere adottato. Questo avverrd concreto, una ragione alla luce della partiti avrebbe aputo I~ sua11tauuio di aua,ido entrer4 nel costume politico H ~~a~'u~d~~~f~~ ~~:a 1!::~som~'r:~~- ottenere un. mimstro dt meno, ma sa- principio che mm bisoona moltiplicare (Juesto uomo qut, qualitativamente di- ;:t,~e b:; 1 ~':rz1~:~"~:~e~;:bbfi 1 ;:P;!~at,~ Olt e11ti senz~ n.e~essità e c~e il oov_er– verso da ogni altro, e pet·tanto tale che suo spirito di abnegazione e dl sacrt/i• no 110,~ è un entlt~ economica da divi• non posso venir sostituito da un altro zio. Il pubblico infatti, quello che paua dere tra IL maogwr n~mero dt aspi– e ripugno al tentativi che si facciano le tasse, sa che un ml11istero è u,i'en- rmitl, (secondo una malrntesa democra• lii Jlvcllarml. Soggetuv:smo, ma si fon• tità assai costosa: esso compre 11 de, zia), ma 1,m sen>izio d'i11tercsse pubbli· da su un soggetto che per essere Il oltre che un ministro e wi sottosegre• co, da tenere negli stretti limiti della Soggetto, l" uni.co soggetto J)06Sibile, s1 tario coL suo seouito, anche u~i eser- utilità e dell'eff•cienza. Ma un tal gior• opJ)one al soggetti che slamo nOl.- e cito a·tmpiegati; esso inoltre implica no appartiene forse all'era di Ucronta. 1l nega non solo sul terreno della spe- la creazione di nuove funzio,u uover- 1( lettore italia1w ~ trattò i,wolonta; rlamente ,a fare malinconici co,1/ro11U tra l'organizzazione della difesa dvile in lnghtlterra e i11,. ltalta. Da 1101quelj la difesa si chiamava Umpa; un nome che 11On ha blsoo110 di commc:11ti.Pure un oroano di' difesa, Sia pure di una di/ferente difesa. t 1rn.to s1>011ta11eo– mente in. Italia neU'ultimo vcriodo de, nazi.fascismo: {'esercito partruiano. E qualche tentativo sporadico è .stato Ofclfatto, nella provincia di Uouw. pe-r ulil#zarlo nelle opere deUa rlcostru• :rione; ma non ha avuto ftr1ora quel– llncora{Jgiamento e quel consensc.,che merita.va e che potrebbe co,uc,itime una utilizzazione su scala assol più larua. g. d. r• rito m esso, addita u-na terzo tria. Pianificare, si, 111a i,i servizio della .libertd, cf.oè dell'i11iziotiva vlivala, della concorrenza ·ef[lcuee, elle vresup· pone un'eguaolfa-.nza dt opportunitd per .tutlt t concorre11t1, e tlOU u.nn di– sparità di forze, da cut rlsutt,1110 vre– ve11tivamente schiac.clatt i più deboH. V'è f'JgOi un potenziale risucg.'ìo di forze individuali, in tutti i. settori del– la vHa; ma esso è in oran parte ,1eu1 ra· lizzato dall'estrema penuria dl mezzi tn cui gl"italiani sf dibattono. A111wlla– ,-edel tutto queste capacità fattlt:e, (Jlle• ste iniziative volenterose, con. una vm· 11/ficazione dall'alto, sarebbe un vao de– litto,· sarebbe un compromettere fin dall'iniziO t1dto il lavoro della ricosln1,– zlo,1e, che dev·essere affro11tato per mille vie diverse, utmzzamfo al ma.!– simo urado le e11croie disponibili. te L:r~~~n::;:;10~1e p~°,.';; %1"~n:~~~ culaz1one. se tale soggetto si Incarna 11 ative che accrescono 11olevolmcnt.e ta neHo stato, e per esso nel suo capo. spesa. E il :,ubblico non dimentica_ch Ripensiamo le parole dl Hegel: « Lo da tutti t pulpiti, compresi quelli dei st.1to è la S06tanza etica consapevole di partiti, si predica fimprorouabile ne– sè... L'essenza dello stato è l'unlver- cessità di ridurre la burocrazia e di aL· sale in sè e 1>er sè, la razionalità del leouerire la macc:hiiia dello stato. La volere ... La sua opera ... deve ricondur· creazione di nuovi mi11isteri t101i t 1k A P-I-ANIFICAZIONE E LA LIBERTA' quelle ca;pacitd e quelle inlziatlt;e, alu.– t,andole a sormontare gl''inizi, 1i ostaco– lt e aà indirizzarsi verso u11a mètn co– m1me, oi4 predisposta nelle su.e oraw dl linee. Solo in piccola parte. per t servizi :,ubblft:t più essenziali e 1,€r-J~ --– tmprese monopolistiche, la plo11ifkazlo• ne dovrd sostituire o sovra,morre Grill· i\;·;J' 1 ~~f,f nl~,f~~ioc"o~~·a~~'!Wo e c~~ ~!!f!~ miollore per raooiungere la aspira ali essere un ente J)et" sè nella Avrei de$iderato (ma comprendo che vita della sostanza universale ... Nel go• fl mio desiderio sarebbe -realizzabile verno, considerato come totalità organi· solo fo Utopia) elle fossero soppressi ca, è la soggettività come l"unltà lnfi· quasi tutti i sottoseoretarlati di stato, nlta del concetto con se stesso nel suo Jasciando sussistere solo quei tre o svolgimento, e la volontà dello stato, quattro che adempio, 10 a fu11zio11ispe• che rutto sostiene e tutto decide ... Nella ci/iche e distaccate daoli ordinari com– forma perfeta dello stato ... questa sog• pili millisterlali. In tma co 11dizione ,1or– getti\~ità non è una cosiddetta persona male, t sottoseuretart sono dei doppio– morale, o una deciSione che v:en fuori .nj inutili; nella situazio 11 e presente so– da una maggioranza - ...ma, come In- no clei cloppioni dannosi. E:ssi sono scel· ~:~~d Ou:i11 1 ~àd~i~ 1 !·».è 0~ O ~~;t~ ~!a~on e~~i~.: ti infattl secondo il sistema delle co11tro· costruzione impeccabile nell'Intarsio forze, ciot p1·csi da tm partito diverso ciel suoi concetti, sembra a prima vista ::r qia~~!ri adg«io~~t:~;~:;~~ 8fta,~li::~:~ una subtmazione dell"lnl11vlduo; ma sico sistema delle co 11troforze esercita ~~!I~ ~~~~:a ds~I t~~:;r~i ~~~t:I~~ ttna be11efica efficacia liberale quando ma&vo blbl)(:-0di Hobbes. E questo non è applicato tra • vari poterl fo11dame,i. più In una cruda necessità della natu· ra umana giustifica se stesso, ma si presenta come l'icleale più eccelso. Un Ideale che ben presto pre>p0ne, a chi per avventura vi presti fede, ranoni• mia, una sorte in cui l'individuo cessa di essere persona per ridursi a nu· mero. Ben più che un dibattito lilosofico, allora; un dramma piuttosto, li dramma quotidiano di uomini che erano gll uo– mlrll Italiani ed europei del 19:J8,del HJ39- gli anni dell'A11schluss e clell"an· usemillsmo, gli anni di Monaco e della caduta di Barcellona. Unlnrsallzzare 'Il soggetto, ptfrarlo della qualità sua di persona, \"Ole\·a dire, in quegll an· nl. il crepuscolo dell"indlv!duo in una notte che rompe\·ano a tratU le torce di Norimberga; e al chiarore livido di. queste, una folla ridotta ad unità as– soluta, una folla in cui tutte le qualità dei singoli erano naufragate; alto tra I 1iflettori, un piccolo uomo vestito di grigio Incarnava il Soggetto assoluto, i'lo trascendentale, lo Spirito del 111011do. Chi si stupirà, se la Inquietudine di quegll uomini riconobbe sè stessa tn un pensiero che non da una soggettività universale ed astratta parth·a, bensl dal singolo soggetto esistente e - più che alla chiusa armonia di un sistema, - Sl affidava agli accenti concitati di un dramma che enuncia sè stesso in termini di poesia o di preghiera? Pascal, Klerkegaard. Nel primo, il tor· mento di Indagare sulla finitezza, per cui ciascuno di noi ò quello che è, e non può essere ridotto ad anello lii una ca1.ena !ogica: e je m'efTro! et m'éion- ne de me volr lei plut6t que là, car Il n'y a point de ralson, pourquol ici plu• tòt que là, J)OUrquol à present plutòt que lors •· Mentre la me<lltozione tumultuo– sa del teologo danese ven\Ya Incontro ai bisogni più oscuramente sentiti, quando Si ribellava contro l'impotenza del logico, ti quale vorrebbe negare quel salto qualitativo che, col suo ve– rificarsi entro la coscienza lndh,tduale, sta lì ad Indicare come I singoli non poss;,110 \·enlr sostituiti l"uno con l'al· tro alla maniera che, ad un tavolo da giuoco, scambiano fra loro I gettoni di una mede~ima forma, grandezza, colo– re. Vi fu chi tornò a leggere Nietzsche, superando l'a\"\'erslone che per ti suo pensiero aveva destata li modo In cul l'anvano inteso I maestri elementari, gli e..x-imbianchini, l generali prussia• nl: e la sua protesta contro la cre<len· za nelle categorie della ragione, in quanto e misura li valore del mondo alla stregua di categorie che si rlferl· scono a un mondo puramente fittizio• - in relazione al quale ti e nostro mon– do di apparenze•• e quindi noi che tale mondo costituiamo, non dovrebbe es– sere vero - appan·e come la protesta dell'individuo esistente contro un ra 1 zionalismo che vorrebbe sommergerlo nell'astratta unlversallt~ del pensiero. Volgersi alla filosofia dell'esistenza, voleva dire, a quel tempo, muovere al ritrovamento della persona; salvarla, al· meno sul terreno speculativo, se non pareva accessi.bile una via di scampa, L 'ARTICOLO di /fenry A. Wallacc riprodotto nel venultimo numero del{a Nuova Europa, ha un'lm· portanza, direi. metodologica, eh.e di ora,, Jtmoa sorpassa quella delle par tico/arl provvidenze rievocate dalt"au-– tore per {'attuazione della sua tesi. Due co11ceztont opposte era110 In presenza ~ :sembra1,·ano le sole ~lterna– tive posslbfl1 4n materia dt economia socia{e: ffnlziativa privata e la piani– ficazione statal.e, cioè rfl liberalismo manchesteriano e i( sociali$mo. E poi• cht per gl11di::Eo concorde, H fiberali· smo ,1lanchesteri0110 e onnat definW· vamente superato, l'unica via aperta sembrava quella del socialismo. Il Wallace, come il Beveridge, co· me tutti f liberali aouiornatl, cioè fn· fedeH dlla -lettera del vecchio libera· U&1110 t)er mantenersi fedeli allo spt- nella realtà sociale. Salvarla magari a costo di afftdarsl, ancòra una volta, al• le lusinghe ambigue llell'irrazionale, a costo di ripudiare Il pensiero procla· mandone li fallimento, denunciandone la crl91: e come Indicazione di una crlsl conta li successo dell'esistenzialismo. Crlsi pallt:.ca e psicologica, ma anche crisi della filosofia, se quella che di es– sa era sembrata l'ultima parola, Il rl• sultato defìntuvo e lnsormont.abile, sl rtvela,·a in perentorio contrasto col bi· sogno della persona, centrale nella co– scienza umana; e si most:-o\·a carica di n:m poche responsabW.tà nel rnalt che ad un certo momento si addensavano sulla nostra sorte terrena. Ma non bastava aver messo a nudo la crlSl: occorrern sostituire alla filo· sofìa dichiarata Insufficiente un'altra p!ù valida - e qui l'esistenzialismo mancò ai suol 1m1>egnl:salvare la per• sona: ma la sah·erà veramente chl la proclama unica? La persona vale In quanto è uno persona, una delle tante fra le quali vige un rapporto di dare ed avere. Proclamarla unica, è chlu• derla tn ~. negando le altre persone; e fuori da un rapporto c0n gli altrL lo non sussisto: non ml resten"\, In tal ca· so, se non 1a dls1>erazione del nulla, a uscirne dalla quale aiuteranno solo le affermazioni Idealiste del soggetto uni– co, con tutte le loro difficoltà. Chiuso 1.nmc stesso, sarò desideroso di essere, e pure saprò di non essere, se gll altri come me non sono. E' questo li dllem· ma dell.'eslstenziallsmo, in quanto v<1t·• teressf deNa collettivitd a quelli dei. slnoolt. Si vud obiettare elle è motto dlffic:l· le disttnuu.ere fi110 a qual punto 1,1 pfn– nlfi,cazlone ,·ivesra funo. o r,rltro catat• tere. Ma, appu11to. qul sta l'fmportmv za metodologica che to ho notato net– ta concezione. del \Va.llace: le. differen: ze tra un caso e un altro verranno tn luce, solo se la mente di coloro c11eso: no prepostl all'opera di rlcostruz1one sard educata secondo i prh1ciolt cli una pianificazione liberale, e sarà q11.tn· di fn orodo di proporsi e di risolvere di volto fn volta il quesito: se il piano escogitato promuova o deprima le 111i• ziotive i11dividuall. Questa terza via rientra 11ell"(imbFto di quel rinnovato liberalismo, della c1d esiue,lza lo no,t tni starichcrò mai cH farmi prop11011atorc nel miei libri e nei miei articoli. ,g. d. r. rebbe combattere 1·1dea1lsmomuo,·endo dalla sua stessa premessa: Il soggetto, il quale, In quanto uno, rimane astr.it– to, e nega I soggetti con~reti, che sono necessariamente plurimi. Parleremo In prima pcrsom1, se vo– gH;.uno ,riconoscere reale l'Individuo, ma In prima persona plurale: occorre dire e noi•· e non e lo•: sino a quando ct limitiamo a dire «lo•· li nostro lo non può essere che un piccolo lo so11• tario, affondato nel nulla - o !"lo uni• versale degli idealisti, in cui l sof!"gcl ti svaniscono. E l"eslstenzlallsmo conti• nua a dire «lo»: gll sforzi di certi ~uoi seguaci. specialmente tta\1;111!. P"r rùm• pere questa chiusura, rimangono st~rl– li, se 11loro argomentare mette .i capo a una trascendenza ael slngoll rra loro che rimane estraneità, e quindi oµpo– slzione. Lo sforzo dell'csistenzlnl!smo è lo sforzo cli uria superbia solirnrla: ram· menta Raskolnlkoff, quando 1>ernffer• mare sè stesso. per sfuggire alla mi• naccla di un destino anonimo, si ri· duce al delitto: e dopo troverà in sl! più squallore e più disperazione. Cosl la « filosofia dell'esistenza• \"Uolc sah•are t'indi\•iduo dal naufragio nella sog– gettività idealista. e lo chtude In sè stesso e ne proclama l'assolutezza, ne– gando gli altri. E l'lndl\'icluo rimane solo: nella solitudine gcl\da clelJ"ultlmo abitante, che lancia eia un pianeta cl~ serto messaggi che non troveranno n• sposta. ROSA IUO ASSU 1':'1'0 •

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