La Nuova Europa - anno II - n.24 - 17 giugno 1945
-- l7glugno 10-1~ -------------- LA tw u u v A 1.:, un u r,,., ------------- sc-cnclcva dalla torretta del suo carro arm,no, sembrava ti dio ciella S1,lerra•· Quc8lo biondo e vigoroso • eroe dell'U– nione s<wtcuca », dopo molte a21ont glo– Tlose, rimane gravementt! ferito nella OOttaglla di Kursk. La sua faceta resta usuonata e deformata. Lunghi mesi dt cure « scientifiche I ridanno un certo quale llneamcnto al suo volto, ma egll l! trri<.·t:moecil>ilc.Hltorna nel villaggio naUo, ma dichiara dl essere un amico di Egor Drcmov. Passa la notte in ca– sa del suol ;.::l'nltori, che non lo rtcono- 16COOO. Egli recita la parte di un altro, mentre mllle ricordi, dopo anni di !on tananza (era partito PoCo più che g\O· vinetto), lo commuovono fino alle la– ttlme. Anche di fronte alla fidanv.ata Jedeltsstma egli continua a recitare la p.lrte di •amico• dl Egor. Il giorno seguente al suo arrivo, fugge, non sen· tendo plù In sé la forza di giocare la doppia pnrte. F'ugge a piedi, frustato da UE freddo vento dl marzo, nel quale e·~ ~là come un vago alllo dclln prima• 'Vera russa non più lontana. Ma la ma– tlrc e In fidanzata, come nel subcosclen· te, hanno fiutato qua\cos.1. Riesco.no In· fatti a rintracciare l'c amtoo 'lf di Egor. La madre lo abbraccia tra le lacrime di ~ol.1. KatJa, la bella e giovane fidan– xata. gli òtchtara che non ha ormai al· tro sogno che passare tutto il resto QVALlHENOTIZlA DAFJRENZE ùella sua ,1t.t con lut · Spunti al>bastan;,.a felici di 8doppla• m<'nlo Rfoctano poi In sviluppi troppo • facll1 •· 17 un happy e,1d che non rie– g,cc n commuo,·erol, Comunque, la fedel• u) cSt!llr.m~lt "! del!,• ftdan~te gpn1bra es.~re un temn 1>referlto nel romanzi e ne\ rncconl\ russi contemporantL Si J)Uò inHOmma ripetere Il ve<-ch1odetto: • L1 faml,:-1\a è h\ cellula <lello stato•· N~uno. da 'IUt'lla parte, risponderà J)tù oon In scherzo u,:c:ualmente vecchto: • n,,i,;lm" cl'llulm·e ,. J tempi In cui la .signor.-. Kollontaj P.saltava l'amore li· lJcro. aono ben Jontanl. U )J anlico ing!ese che, dopo molti. anni di assenza, era r1tornato a 1-~nmzc nei g\Ornl che seguirono 1a liberav.ione, mi raccontava di essere entrato dalla Porta Romana e di essere subito corso, per la VI.a .Maggio, là dove un tempo li bel ponte dell'Ammanna• U scavalcava l'Arno. Qui giunto, non aveva saputo reprimere un moto lstln, t.\vo: QUcllo di chiudere gli occhi. U Ponte a Santa Trinlta era sparito, e solamente i plloni spezzati, e le spal• lette strappate del Lungarno, e le ro– vine che amoravano dall'acque bas– se, segnavano li luogo ove- prima era sorto. Anche il Ponte alla Carrata era sparito; era spa11to li Ponte della Vlt• toria. Il L\mgarno .4.cclaioll, nella par– te più vicina al Ponte Vecchio, era de– va.stato, e dietro dl esao Si intravvo, deva Jo squarcio ancor più profondo rimasto nel luogo ove era sorto un temJ)O il Quartiere di Por Sunta Ma• ria. Sparite eran le case che un tein, po nascevan dnl fiume a completare la linea del Ponte Ve....--chlo: e questo, rtmasto In piedi senza gli t.-c.Hficl che lo liancheggtavano, non era ptb, e.!C.<:o stesso, che un povero nidere 11u~r• stile. Quest'lmmag1ne nuova 11 sovrar,pc> neva violentemente aJl'anUca lnuuag\• ne di quello stesso luogo, che ~ poi l'Immagine com,-ueta e ~uasl ~tmboJI, ca eon cui Firenze SI 1mp11me uel I"\· cordo durante l'assenza: un nspelto delh.1CltlA, che sta alla ctttà b1.e6Sallt!I suo tnsleme, ln quello stesso rapporto tn cui certe caratteristiche fisiche u• Uentl, o certi gestA lipld, stanno a cer– te persone. Un'im1>1-ess;one analoga ricevetti an\:ne lo,. tornando a Firenze sul flntn di ottobre, t.lOPo una lunga uis,,1en,:a,Ma, per me, Quell'Impressione fu subito corretta da un'altra, che fu benencn al• trettanto quanto era stal.:i malefica Il, p11ma. L'aulomob\Jc che mt ,ivcvu con• dotto ml aveva lasciato alln sogllu del, l'Excel~or: da qui a cns., ml.i, non c'e• rano più di dieci mlnutt di strnda. Mt lmstb Questo ~reve percoroo µer tncon· trarc, l'uno dOJ>o l'altro, tre con~cntl: mt bastarono quC'i,,11 tre Incontri ~r :8entir criticare vlolentemenle, con quel• la Intelligente Cll.ttlverla di c:ul I fiorcn• lini ronoscono da secoli ti segrew. una mez;o..a d07..z\na di miei ccmclttadlnl. Il tale ven\v~ biasimato per ciò che uveva lmto, Il t.alaltro per ciò che non aveva fatto: dico subito che le critiche di que• irta seconda specie erano te ~ù a8J)re– • Meno male• <~sst a me stt1,so: e Fl· re11:r:e è ,·iva. Tutto andr~ bene•· l!: mt sentivo alle1:,'To. • Jolln Pal'kcr cl narla In The 11eru Stutetnum aml Natlon òl Tashkent, Jlell.t Rus,;lc1 aS\atlcn, dove ha potuto 80gglornnrc nel prlm! me8l d5 quest'an– no. Egli d;'\ un qu:iclro Interessante e J){eno di con1rastl di quell'angolo dei· }'A,An ùov<', In c►inrn di lorpore medio– evale, la • mo<!ernità • si è affermat.t O'im1>rovvl~ nelle Rlle forme più spin• te. J hanchetll offerti al giornalista :rn· glosassone da\ d!rli:enll Joc~ll del So– vlf'l :ivevano qunlcosa di <ruasl pant:i· gruelico e di olimltl vo. Eno1111t fette tll cnrne venivano servite non su p'.at– U. m:i su grosse fette dl oane. Secondo un an1.rco rito locale, un eapreuo do– •eva esrer decaJ}tlato In onore desdl ('16J)'iti stranieri: m:i la not:. roolofilla •leJCllAni;.!'los.,ssonl rluscl ad ;nterccd('– re con su«eRSO In difesfl d~lln bPSUa che st..,va per ps.,;ere Immolata. Il CO~· un·espcrlenz.1 più spprorond:ita do– rl,;pondente del giornale lngk.'se di ,n- veva ffi()Strarml 11tmnto ft.'68c e~1tta J,i, ntstra ha ootuto Yedere ::i Tnshkent prima Impressione. Dopo l'atmosfera ;anche ,::U aspetti della ,·Ha modernn e c.iot.:ca, lnart.kolata, che è propt1a òt modernissima. Con lo s,-:ombero dP.)· Napoli, dove lo stra2.lo ùella h"llrn·a ha ]l Ucraina, o num('ro del centrt In• rtsosplnto la popoln:.:lone a un tipo dt dustrlnlt è notevolnr,('nte aument.ito com,1ven7,.1 presociulP, dooo J'ntm06fera Intorno a TMhkent. Grc1ndl miniere :~~~n~i\~o ~ri~·~mr:;.:e ~~~~m~\l:V~ cominciano ad essere esplorate. 1 già mostrava di spengersl ne1J.'lner• Jioich<>z sono In ::implo s,·iluppo. Nel (da e nel piccolo Intrigo. Firenze era teatro princl1>:ile Hl rawresentava in Ja J>rima cltt...\ che m0ttt1•as,;e un rin• )ingua uzb~ka l'OleJlo. L'Otello ve- novament..o di \-1t.a: un primo annun• rrlva ·rappresentato d::i clnaue _anni; Clo di quel volto chP, Mll:mo e Tor1JHJ l'Amleto già da sette. L'c Otello• In ~~;~;~~g. 1;1~;{~i 1~~a t!1n~!;~~~~~1! J)enona era un rngazzo già ;iddetto al• rltà potiMca della città, e ne costituiva Il la pultzla del teatro, che aveva poi centro anlmatòre e coordinatore. La rcn• sc()l)ertO In sè le atmuòtn4. dPll'attore. zione contro 11 fascismo era a91>ra. Gll 11· pubbllco itsslsteva con rell~osa. d~ uomini nuo\'I, posti ùallo !te&O CLN feren~ alle rappresentnzlonl. Venti• a c.1p0 delle v.u1e branche della pub• clJ)(lue anni fa 1H Uzboch½ non posse• bl!ca 11mmtn1s1razione, Portavano ncllO devano ancora un teatro. I capolavorl s,•oJ,S,.mcnto de\ )oro compiU la volontà della letteratura J'l100dtale venJ:"onOtra- di operare e non J'ambldone lti fregiarsi dotti In uzbeco òal M.1560 ed U reper- ~~ u;h!~ 10 r 1::r,i~~'l:~u,:~ torto teatrale si fa sempre più va st o. v1tno tr~1iform,1rs, In Nll.ibor.iz1one John Parker ha pure visitato una quando v'Prano del probl«nl da r\.solve– BCUOladove el trovavano Insieme ra- re. }.folte hrtzhtllve spont;tnee BOri;eva· gazz.:Ul uzbechl e russi. La scuola eor- no da oglil partt?, e rapidamente 81. or• rispondcv.1 a tutte )e moùerne eatgen• cantzz.wano. ze tl'lgie-ne. l ragazd c1H1tavano: • MIO li problema po11Uoo forl4'1nment:ile fratello ~ nell'esercito ro880, io spero che stette al cenlro òt ot;nl altro pre> blema. po>ittco nei primi tempi della H· bcrnz:!one òi 1-"'lrenzc, fu quello del CLN: Il problema del suol poteri, quello della sua stessa natura. Non bisogna din1cn tlcarc che a Firenze. mentre le truppe nl1entc sostavano sulla riva sinistra del• l'Arno, e sulla riva destra - ove sorge la parte magKIOre della città - l soli patrioti combattevano contro I fascisti c le retroguardie tedeSChe, il CLN resse la clttt. come governo d1 fatto per due intere setlln,ane. Fu, tn piccolo, la stes– sa Situa:ttone politica che st creò più tardl nel nord d'Italia, Si dovette al CLN l'organizzazione della re9istcnea armata da parte del patrioti. e la dire· ztonc del combattimenti nella fase della gucrrlglla cittadina. St dovr.tte 1\1CLN la nomlnR degll uomlnt inviati a reggere t vartiì urne! pubbUct, e sl dovette alla prontezza della sua opera se nessun ufficio sulJl una sosta, nel p.:1ssaggtofra li reg'irne faSCista e quello della Ubertà. J,;ra lne\·Hab!le quindi che fra li CLN e l'autorltà prefettizia sorges.,;;cro del contra.su . special.mente quando si con– eidc1i che l'indirizzo del governo Bo– nomi e quello del governo militare al– leato (quest'ultimo, pur tuttavia, assai meglio disposto ad attuare una coll:1ho– raztone <'01 Comitato> non erano Ct!rla· mente tavore\o·oll a uno sviluppo della polltlca dct C.L.N. La citta<ltnanza p;ir– teggtò per Il Comttafo: I muri ùellc ca• se, 1n ispecie quem del quarlie11 oov<>– lnrl, si copersero di scritte llèllè quali Il prefetto era quotidlanam~ntc ittlac– cato e in,1,tato ad andarsene. e P1efctto bello• di«va una d1 Quelle &:rtttc e torna al tuo p.iesello »... e<I era la 1>il1 bene\·ola di quante ne ho lette. N1....,;,;u, no cancellò le scritte dal mur1, i-;t•;.mo che la pubblica opinione era rlspett,1la: ma Il prefetto rimase, segno che la pubbllc.-t Ol>ln!one non era poi tunto U9Cl')lt,'1UI. JJevo subtto nggtung&~ che, col passare de4. mesi, il contra~to ■1 ~ andato attenuando, ~ non per mutato lndh1zzo poUtico dall'alto, certo peri, per 11 1atto e ln competenza most_1·att <1,11 prcfcllo nel reggere la carica, Sl è cosl ,·\sto che dicci ne e 1.llcclne <lt no mine t\rna settantina al1ue110) fauu d:il CLN hanno senza eccezione ll'OVa· to la toro sun:r:1onelegale nella conva– lld;i prdetll:cla, fino a che ~1 è vtmo re• centC'mente il prefetto t.1esso partecl• p;irn alt\vamente a dar vita " V('lfte ~iurtdtc.1 net una delle tntzlative pro– mosse dal Comitato: quella della Com mlEslonc dl studi per la rlco,-tru~\01w. Sempre a proJ)OS!to del CLN, un.i COS.'l è sul~to da dirsi: che a Firenze t.>sso ha a, 1 uto ed ha tuttora una effl· C.'lcln dect~va nelln v1ta politica della città. l cinque 1)Rrtili che lo compon– gono (è ui;sente. come tn llltto ,1 nord, Il Pnrtlto democratico del lavoro, U quale solamente a liberazione avvenu• ta va C('rcancJo d1 cosUtuirsl) vt han trovato qm1k<>U di più che una sem– plice 1.tanza dt compensaz1one nella quale bnrattare partite dl op))06ll In• tcressi: ne hanno fatto un organismo ot1ginalc e auton&mo. capace dl eapt1· mere una suo politica unitaria. Questa si è espress.,, oltre(hé attraverso alle nomine deglt uomini preposti a reggere =~\ ~~'~s=r~~'ì~!t~~t~~;~t~/\,;~ro~~~ campo 11nnonarlo, nel camJX) della d1· slrlbuzlone del manufatti. In quello rio~;~~sgit <~t;~n è p~~~aQ~~~e dlano), In quello della 1-.Costruzlone; la ima tona t11es,mnsione ha avuto una rli>rova nel CongreSBO regionale del CLN della TOf;Cana che si è tenuto re– centemente a Firenze. 5 · Nel caml)O della stampa quoUd1ana, FJren:i.e ha due soli g\.ornall. Ambedue h1mno un11 carau.er1.11tlca or1g\nale, di cui non so 1>e es\stano altrl csempt tn lwllu. H primo, li Corriere del Mattl110, eorto per tntzlaf>.va degli Alleall. passò ben pi-esto, per 1nlzlatlva del Cl,N, ln proprietà del comune il quaJe oggi 10 di raggiungerlo presto•. Un aiw.co " del giornalista, pure lnglet;e, regalb -==========...,============== una piccola sciabola ad uno del ragaz– zini. La maestrina, una raga~ appe– na ven1enne, colse l'occasione per rl: con.lare al bamb!no la necessità d1 • combattere sempre tl nemico fa– tie\St.a •• John Parkcr chiude la sua corrlsoon– dcnza con la narrnztol11! dei meravl· gliosl giardini pubblici di 'fasl1kent, pieni ùl alberi mC'riòlonali e di u9lgno– ll. L'immen!:dt..\ della R11.ss1aha ratto 181 che n Tashkent la gul)rra - almeno nel suo a61)ctto lmmed!ato - apparl.S• se come una t1ab:i remota. Le • opere del rel{lme • vi si sono tr:inquillamen– te svtJuppatc In pieno tempo ùl gucr– •ra. c1uando a Stal:!ngr:'ldo si vers.wano fiotu di sangue per OGD!.blocco di ca• se dU-ute. • WOT,1'' GIUSTI PER UN CORSIVO I N una 1ettcro sn~lJblicota nella Bocca della verità t.lcllit BCll'1nm~a 3corsa. si protetta contro ,un ,mo corsivo d(U titolo: owrcssot1-0pprcss1, nel quale io deploravo che (Ili OJ>J}Te&~ di ieri Jossero dfvc1itatl fJli oppressori ,u -O!J(Ji. L'autore della lettera, 1:n·o.1u:a mc11te interpretando O mio pen.nero, mi obietta che nou opprcnor-i ma aiu• sHzieri debbono esur chUmwti q-iu:111 che vendicano i torti patiti ,wl passato. lo sono vtename11te d'accordo con luf, e mal Viù ntì sarti sounato di porre ,ullo stesso piano (e vittfme e i carnej flcl. Ma nel mio cortivo 110n ,nt rlfe• rivo affatto al /ateismo interoo e ai. fopera di giusta repressione, che m1z, vorrei molto più cncrotca; nd riferivo Invece al /aui.ttno itUernaz1onale, e proprfomente 00 al(.-iml vo1>0il che, o-p, pressi fi,w a ieri dallo $irtmfero, OP: pena toniati ih libertà 3t to11 mutati fn oppressori di altri popoli. Le 111ieal• lwiont erano evlde,1ti, e t'estgem:a che fo voncvo di mcire dall'altenwtiV(, del• la forza mi 11areva e mi pare, t,i que!ll llmW, uiu.sti/icata. · s. d. r, CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITA' SERVIZI TECNICI OliGANIZZAZIONE PUBHLICl'fA' ROMA - Via Vii.torio Venet.o, 8t - Telefono 48-77~ - gestisce direttamente: esso si sforz;i di mantenere ti carattere dt organo dt lnfonnazJ.one, ienza spiccato carattere politico. L'altro quoUcltano, La Nozione del Popolo, è l'organo del CLN: ha un accento polltlco phl vivace e, sebbene \·enga redatto In comune da uomini del ctnQue partiti, ha Potuto flnora proct:,, dere senza SC06SCe senza dtssenst: ~ ~mo che l florenUnl, come sanno fare buone risse, sanno anche fare buon lavoro tn comune. Alla stampa pili p1'0f prlamcnte di partito, prov,·cdono l BUJ>'I plementl 1ett1manall della stessa N• zlont de{ Popolo, t aualt vengono a turno rcdntll da uno del partili del co– mitato. Altre forme di giornate di paJI lito sono finora vietate dal AAfG. Le condizioni det eerv1zt pubblici tu-, rono, nel primi tempi, disastrose. Nlen· te gaz, niente luc~. niente acqua, nltmte · tram, niente telefoni, niente treni, e– cosi v1a. Oggi qualcosa è stato fatto. L'energia elettr.lca viene distI'ibulta con tutta regolar\tà. Il gaz. con rauua~ zione dl un progetto del CLN volto • Utlllziare Il metano di P1et.ramaJa, • tornato nella mngg1or parte òel qual" uerL Il telefono • rt.atUv2to, ad ecce" :z:1onedi alcuni settori plà irfavc:tmm~ distrutti. Il flusso dell'acqua è normale. I tram, di eul I fasclsU avevan divelto perfino le llnee aeree, hanno rtpreso parzialmente a circolare. li servizio del treni ha rlpre80, sebbene ridottissimo. Tre ponti mllltarl, in aggluma al su• perstlte Ponte Vecchio, sono ,tau 1an, clati attraverso l'Arno. E' stato bantJ1lo un concorso per la rlcostru:.:lone del Ponte della Vittoria e, In mnzo a J)Ole· miche oppasslonate, è stato presceito il progetto vincitore (mo;u fiorentini peri} ml dicono, a mc che non avevo visto l J)ro.-ettt, che quello rtusc1to perdente era Il migliore. SI trattava tli un Ponte a doppJa faceta: l'una, plb ~evera e semplice, rivolta verso la .ctt· ~J~~~l:~·ui>l~V~~ .. ~r:n tl 8 ~'1~r~t~ gradanii verso Il greto del fiume, iNl un carattere da architettura di a,a~ Oino). • L'lnt.lustrtit •ut1g1ann, che con Tn ~ 22.000 azlerKle rappresenta la maJ!g'IOre forza e-conom!ca della pro.vinci.a, ba ri• preso In proprta atll\'ltà. L'arUgi.aNito consuma poca materia prima, nient.e carbone, non molta encrGta ereunca, molta mano d'opera e una certa dote (Jl lngegno. La cosa Importante è che ESSO non si adal'l ptgramente In formule: convenz\onall, m.1 cerchl di rispondere alle esigenze del gusto che sempre • rlnnovano: solamente cosl Potrà far fronte a una domanda che st farà tm, penosa, for1te sempre J)l.ù lmpe1-ioa. man mano che Il mondo verrJ. Inondato dal J)N)l.lotU dt serie della grane.le tn~ d06lr1a. Flren'Ze è scMli.bile a <lUesti pro.: bleml, e già 8000 in corso degli stuùt per U nnnovumento della produi1.1on• artigiana e per Il rlprlsllno delle COI" renll di esportazione. finche le altre industr1e han ripreso vita, rlaUandO alla megllo gli implant.4 saccheggtatt. L'Industria tessile òl Prato ha raggiunto li 05 % della sun ))f'odllz'lone prebemca. L'rndustrla del vetro ~ In attività. Nel caml)O dell'abblgHamento è stato In~ trodotlo un Cfìperimento lntere56c!nte, col conirenllrc al produttori. lo sblOC'CO ,lella merce da vendere a Drcz:ill et.,,o. nomlcl, purchè essi ne cedano Il 20 ~ da vendere a prezzi poliUct alla J)()l10I laz:ione meno abb\ente. Infine, nel cumpo della cultura e det l'arte le lnlziatlve non sono mal)(!ate, OJ)ef'f:lh1che e concerti sinfonici st 90- no 3U8Se8\.11tt. Le ,•ecchte accademie hanno ripreso Ja loro atUvità, M una nuova nssoctazlone, l1 clrco1o dt cultu– ra pollUcn e Fratelll R088ellt • è 11tata· rondata. E" eorto un qulndldna1e che. si propone t"I trasformar!\ In Mtim"!.•;., nale, li M011do. al Quale collabor~mo.~ molti del mlg1io1i ecrl:'HOJ'\italiani; ii .sorta la rivista menslle n P.-nr•; e !"~. cora La Rina.nito; è tmmlncnte _Wlalt tra a~ra, Sodcta. Fra c.llscusslOnl •. ban1fle la città ritrova li suo ant\CQ ;ispctlo di città scontrosa e gcnU)e, gretta e universale, corroslya e coetn.Jtt. lrlce. Tutto va duuque bene, a Flrem ze? No certamente. Ma 1n un l'.)3ese materialmente e moralmente devastata, come 11 n061ro, non v'è nulla che m1, dia tanta rnglone di spel'are Ql:lnnto I{ veder che lii vita rlpl'cnde, sia ])UN nelle sue forme nspre ed , eleme•tarf<– l"Ome lt vedere che non v è rassegna.• :tlonc ma lntell\genza combattiva. Sa~ tutto <."lò non è ancoro una società, ma oolamente un aggregato unuino? tanto. pei=g,o: 1c società sorgono da moltcp»..– dtà ùl lnteres.sl capaci di nrUcolnrsl entro schemi comuni. Ma nulla ml dà tanta fiducln t1uanto ti vedere che, 1':l~ tanto, 1c fori.e vive non s\ St?no gpcntc e cho van cercando incon~mmentc la' pJ'OVrfa via .1tt.r:1verso ajla loro dla.– lctUca. ,4LBEHTO CAROCC~
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