La Nuova Europa - anno II - n.24 - 17 giugno 1945

-- 17giugnol945 --------------LA NUOVA EUROPA------------------ 7 -- L'UBRIACO sotto la no• mesi in cui l'unico tr.iffico dellà piazza faceva capo a un mezzanino della casa di fronte. A1Tivavano car– ,rette dall'Abruzzo, misteriosi sacchi finestre vedevo il tinello della famiglia · entravano in una porticina. Dalle mie D I che faceva il mercato nero, gente gras– sa, ben pasciuta. La tavola era sem– pre imbandita; e la massaia ora faceva i taglierini, ora spa~ava un agnello SU UN LIBRO CALAMANDREI o addirittura un (JUarto di bue; ed era ED ALTRO O RA nella piazzetta roste dlspOJle un viavai di gente, e un J)€sare sulle di nuovo in fila 1 tavolini, e la bilance, e un, preparare involti. Dalla NELLE va.rie con6iderazlont che sera, soprattutto la sera del sa- finestra la donnona chiedeva al vicini suggerisce il ltbro di Piero Cala• bato, 1 popolani s'attardano a bere e talvolta, accennando la parola con le mandrei ora ristampato con al• a conv~rsare sotto la luce viva <l'una labbra: «Voletela rl-cot-ta? la ca-clot-ta cune ag:giunte dopo la prima edizione forte lampada elettrica, e sovente c'è !re-sca? ». Gli uomini di quella fami: fuOJi commei-cio (l?lvenlario della casa chi canta accompagnandosi sulla chi- glia sembrava che non avessero da far di cmnpaona, TumminelH) la più gene– tarra, e certe sere, come presi da una altro che giocare a carte; scostavano i rica serve a intrdduru-e meglio il di· !~~n~~;~hrcYfi;~e~~~a gJ~t~,neict~~ii~1!~~ r~~r:~v~~I ;: \ rte~ giogre a· C;"11 ~te. scorso. lnlendo il giusto accordo tra zo nell'angoìo morto della piazzetw, nwngi;ta; e ti' fi:i~coe~ra' ~:m~~/ n~~ la mi1!-1radellg. S<'tt~ore e la ~~ 18 st r e seguitano a cantare a S<1uarciagola mezzo. Uno del figli, pare, era prlgio- tura dc'U~lob ~~ e e ixir~ SCr\· qualunque cosa, così stonati e discordi niero in Inghilterra, gli altri due, bei ~·\ ':!r !bf,~~~~~ 0 tl~~;~ ~;e{~['; (cantare in coro non è Ja s1>ecialitàdel pezzi cli giovanotu, clopo l'otto scttem· i-Jspetto alle cose descritte, iv,i compre• nostro popolo} che il loro urlìo non bre «si nascondevano»; ma a me pa: sa la P,Iima cosa che è l'anima. Cert\ p;:1rquasi piì.1unmno. l\1a per anni la rcva che fossero sempre lì, ad aiutare narratori. neorfaìistl Si ... tengono spes, ~~~::a/ b~li!~s~!·~o~;r~iu!~~z, 1 ~zi~Yt1~r ;~ ~~·~~ii,?~~ a;;l;~cl~·à~" Y!~~n~o~!~~ so sotto la P<1g\na. più basst clel tavo, nava la luna che qui si specchiava appena, e fu nascosta tutta nelle can· ~~~t.~~c!tn~1tr~ 11 ~\\,if~ 1 ."~iivr~~~~Ziiiir~ ~~n~~lt 1f",~t~ c~f~oe ~!~~::a~~n~i ~~~r~le!r:~:!~clr:i~z~~~lt~I nf:!~zdo;!; re.tll nell'intimo per ccoessivo gusto qualche r;:ira pattuglia; 11 popolo non la lana fu tirata fuori, scardassata al- clel reale ~tewoj A momenil. viene J' s•~ lo godeva Ji.ù quel suo salone - la meglio, venduta. E circolò la voce sospetto c J m;o ~J'OlX>f to sia I chè una p\nzza fuori mano come que• che il borsaro nero era diventato ml• ~n<~,r:~~~ars'~1fe~-a ~ i~im~~~:w~ C s~ln,aè,,a"nmsaai.lonc de! poveri - e non llona~lo. Una volta, al magazzino di e impersonalità eredtt.:'lte dat grandt .. cerca1l sotto le mie finestre, arrivarono maestri ottocenteschi come avviarne»• Fu appunto una notte di luna del ti.utocarri carichi di sacchi, e fu un af. to a ~un'obb\ettlva, mnonomn r,-ivpn.?' mtigglo H.143 che venni svegliato da fluire di gente da tutte le parti, tenu- senttizione, rischiano di ridursi a(t n~• una voce che declamava rauca e ine• ta a bacia <la soldati tedeschi. La plaz- Fentelsmo. All'opposto certi pro.:::<1t•>1·i guale. « Dio solo può piegare l'Italia, za in un momento fu colma come non c1·arte stanno con tulta la pt'll"sona $òU• gli uomini e le cose mail) - spicc-ova f 0 ~~Y:~~1:rrn st ~:OC1rrit'oin J.;~~:a~~~~: gli oggetti. lnv111tt ai ruolo di .PNte• ~~1 ~Jli~!ia~u~~;v~ul:a!e"J~~~a 1~ 01 ~~c! avevan fatto distribuzioni di farina al ~~~~c~ 1 irr;,~1:s 1 ~ ~f\~~~r;i ir:!a~=~~ pr06eguiva con un commento rotto, di· popolo in qualche quartiere. Ma qui la temente lett>çrf\r!0, anzi vrrbale: sol;. f~ftiiaf~isect~olu•vfn dulntop~,go 0 , 11 s 0 i.. peErr,deuv~ ~~g 1;. 1 t~ 11 i; 1 ~;ns~~3 1 ;~iisE,~~~t~l~~~~ prospettiva e decorazione .. Taczl'~ di ri all'intorno; e un g\orno finalmente qualche poeta ,~antato·;1 ad ascow1rc Ubl'iaco sotto la fineslra. M'affactiai; t:n grah mare di tripudio che lhondò !"1nci1tostroche soende. gr.iccia a. goJC• coiltro il bancale che corre lungo Ja Ro~a penetrò anche in questa cala r.ia . sul foglio; per il quale non tanto ~::1; ~~!~a.!aa~!~~~•a;~~~:~oil bs~~ tranquilla, in quest'angolo !uori mano. f~!~~ien~'ljli~r~l~~a~t~e l~~~~n~ ~t~~ carretto, e aggomitolato su quello, vo- !~ ~;~~~:r!a~g~~~~ir:r:~e~;~~ ~~ 1 ~!: re di chiamarli per nome, la magìa d'i ~~r;;aande s~~~:~~v~i;~o~~n~~il~~~~ Marsigliese, e da tutte le case st leva- ~[i~eWu~ivJi :~':C:1i~~~la; nomencl • gmm.mto deJl 'lnfanz.ia ha dato del ca1 ])()lavori e la .grande J)OeSl'<l. t:! sempre di merhor1a. Qut sl vuole solo co~nere Il ptmto di sl\ttamc-nto nell'ozlOi:io par, golegg1are, nelrArcadia del rtcoro1,nei. d1s1>ersivo e peocamtnoso culto dcll'ir• razionale che escludono l' 01'tlln.1re e comporre sul p!ano della riflessione. U capite e n,tl)JJJ"CSentare e trastigur.'.lt't! a1 lume dell'alt.i ragione poetica tutta spiegata; senza la quale non è arte. Per Calamandrel il rtcordafo. anche auando tocca i limiti dell'evanescente, è sempre un conoscere. Cerca Il IJlmbo di iel"\iJ>er trovare l'uomo d'oggi. La sua memoria è unn morale. No:1 g1a per le due o tre righe. quasi mai di pln, che m-.:!tte In coda a qualche cpl• sodio ricavandone una no:-nia o un rnontto. e ne1mure per l'intento gn<..1 1 nu<:o di certJ tr;.1passi nei quali la seni tcnziosltà S1 arrkcio:a in volt!tc un poco esornative. l\fa perchè quell'evoca• re 1e tmm.iglrn di un passato dlstclnto e defunto approfondisce la. comprem,1.o• ne (li se, conduce n sc~pr1rc le r-..1c11ci del proprio essere. ripere:orrendonc U processo rorma_tlvo all'inverso, per _;;e, gnarc l'om e Il modo :on cui si ma• pressero sulla sua intatta 5:ostan_za scn• sibile le prime 1mprontc eh colON, <:'(:lo• t·t, voci, affetti, turbamenti. rimorsi. e cominciarono a stratificarsi 1 dati del• l'e~1)(!rienw, a consoliclarr-1 le ahitudi• nl, a crescere la vegetazione/dei sontl• mentt che poi si ramificheranno nelle r::~r:r1è: 1 ~;;,~ I! :~~f,~az\~~'f~jael~ ;? IHere sulle quali, attimo per attimo, milio»\ cli cor1mscoll vivi si p1_etr1fica• no in un'unica pianta. Geologi.i e In~ , sleme gnoseologla lirica di sè che, tri• vell.:indo t sedimenti della memoria, trac gli oscuri strati del sottosuolo tstlnttvo ed emobiVo alla luce delJ'il'l.l; tocoscienm. o _la in.ierra •• tuonava ogni tanto; Poi, rono gridi di gioia, esclamazioni ec- Il caso di Calamandrei,' giunto alla tutto d"un fiato: « Dlo•solo può piegare cltate, e qualche vecchia ban!}l.era stt n• letteratura In privato, come per una l'ltaJia, gli uomini e le cose mai»; e ta apparve alle fineSlre. vacanza concessagli dalla sua profes– sublto dopo, scandendo le siJlabe: E' passato un altr'anno. Poche nottt siohe legale, Si presta a osservare che « Cehtomila, duecentori1ila pr.gionieri, fa - anche questa vo1ta di maggio, 1~ -;;resenza Joè'lla p•ffs:lna clell' autore contadini, operai, u_n tozzo di palle... anche questa volta con la hma - so- 11 ,::li'opera, per non es...er,~n-è .impor~ or"a non sarai rn;immenò~ques'to: Ab· no stato svegliato da una voce stento- tuna nè insufficiente, deve sempre te· La ~ov1tà dl tono. ~ direi la buona.. biacciare tutto. Tuttò il inondo contro ... rea: quella voce, la voce dell'ubiiaco. nersl a llvello della sua ar-tc. li llvc:Iu salute. che •calamandrei parta m un Dio -solo può piegare ..: i. La voce !,ì'ab- li" suo ritornello non era PIÙ « la guér-- ~ ;;,..,.gnatodal grado di c;:>ns-.ipcvolez• tale lavoro di scavo, divenuto. qua9l bassava di tono, non Si ùisunguevano ra •• o «Dio 5910... gli uomini e le co• :i:..a. di OÒ6clenzariflessa, che ciascuno ossessivo nella letteratura conte-mpoj ))iù le P.arole: Poi si levava subitanea, se mal•· Ma: « La Russia!•· « La Rus- riesce a(l acquistare di cib-che scrive. rane"a. derivano appunto dal 1,ro))061to ~e_ntorea: «Ecco Ja guerra» :_ come sia,• tuonava la voce, • la Russia et Nè è prlvo •di significato che proprto d1 ar.rivare,. attraverso l'lnd!stlnto del un urlo di SJ)avenfo,~s'Inalberava co- vuole- tutti fratelil ... Due mmoni,• tre. In ·a"utoli. di provenienza un poco forj ricordi. alla chiarezza d'a,nlmo. .Nè.sorj me un fantasm d I GO l di · mllioni d'Americant, la Russia va ln... tuita, per rimbalzo da un altro me- prenda che •li nuovo stta nel 1-ispetto ,rono' lmmensI, ~a;d10S!\o~o JeS:C~~~~ a tutti». La frase oscena rimbombava slìere. l'uomo e lo scrittore Siano me• dt un·a vecchia regola; l pib. inseguono m·esse. Abbiamo corilbattuto, abbiamo nella notte. «Mussolini è morto am- _glioinclini a disporsi alla pari, per ti· nuovo cercando reqrezlone alla rP.-l arilato la patria. Ci hanno fregato con mazznto ...». Altre parole bofonchiate, modo che l'uno non dica p'iù d1 quan- gola. Che è netre paroie rivolte dallo una medaglia d'oro (sl, diceva· «rrega- sghignazzate,· non si distinguevano. Po\ to l'altro se,nta, pensi e sappia. In fon• --.c1'"ttorea sè bambino: « Se io ti osi to ». non «fregiato•). Qllarantaquat• la voce i:.-i levava di nuovo: « Ma ci sono clo Il vero ser\-ttore non è mai profes• servo con animo distaccato come os– tro medaglie d'oro, duecentootto d'ai- i fascisti. Occhio ai fasclsti! :t. E po1: sionale. esercita sempre un'altra pro, ~1 verei un giudicabile. scopro ver .ieo gento. Sblo·lcldiO.:. gli uomini e Je cose «I comunisti (ripeteva questa parola tesslone: quella di u«?mO. cedere. ai nascondigli clell'all'ima. tua :Ji \;~~]i~~~O «1~j~~ean:ru~~~~m;'. ~~~~~~~f i VO~Jloei1a'1~~S~i~. to;~e>;,): O ~i~;,-~~~O ~~~~ S~~V~~j ~1 a;~~~i:~ ro :1; e, dopo una breve pausa, quasi thouah this be madness. 11et t11ere 1s Cori ciò non s1 cre<la che Calaman• la cerchia dei cuort umam. Io mi tro• 80tlOVOCe:«Quel parco». ~i!!1~:1,i~oJ·.u~;n~~~n~ei1:,~~n:n~ i~~f. ~~~te=r:~:! ;~:i~~O<~~ ~~~ r:,ct\n~~r~ wJk) ~lÒQ~~~;ar~~n~~~~~J~ La luna imbiancava due lati della come una radiotrasmisslone che s'tn· accorger'81 che è 1-etterato nella piena pesa t peccati degli uomini: dt essere piazza, due scacchieri di finestre chlu• cagll; g',rava li disco logoro dl quattro estensione del termine. Piuttosto più stato contilnuamente presente dentro if se; tle J?!a~tf su1:f tt~rra;ze s~lccav~~~ ipdeeer 1 u.oonnrau,s 0 e, ,t 1 1 1 1onn,a 10 vvaoo. stinata, moriva cch,_ecamleanom~t• .• 'r1bal,socghneo.neSli 8 aug 0 1u 1 n 1 .bg,a 0 • 1 1 o 0 roq 1 c 1 .u 1 o 10 re.c.theest1 0 m~~!a'ti 0 tenn~ei 1 oso 101 '. 0 1i'tp~,"u·· ~1 t,frf/. ~N~t~o~li~~-o ':a;~!r~ 11 ~fq~- •· " P''~ no e notte, dall'alba al tramonto, per vo~ r;:t~I;! à~lg~~~i~\· ~o~~~\;:, si~i ~~~~~el~~ie~~\tt~~! l~v~~:~oc;~~ fi' 1~\ape;~if~~i8~r! 1 ~~ttr~ dc~;i:!~~ ~~~ quella piccola mine st ra e quel tozzo viso coperto da una vecch:a giacca dava lavoro allo scrittore ponendogli tobiografìsmo: ricordarsi per :nt:!ttE1·sl. ~~~~.e;~~! ~~~ 1 :~~~~~a asc~ 1 ~d~Jit~ grlg!oVerde: le gambe nude erano in- davanti t suoi client'. colleghi e giudici dall'interno, nello ·stato di totale eon• rio invisibile. « Per <1uesto dormiamo ~t~):e ~r::~o.~~~~r: 1 ~tr~~:Jl~a~ro~ ~~l; 1 ~;rr~ ~~~ f;~t~~g !si~~~~ ~~ro~~z!a~ ~t~?i~~~ f~eg;; 11 ~7:1~~~: su un carrettino in una piazza. Abbia- fu l'oggetto che gli faceva da mate- a tratti è. anche un dolce pericolo. In, è solo cli Uio. mo aspettato. ES t ate, inverno, piima- rasso: un t.ippeto or',entale ripiegato, e clice di questa so!Hudine un pò peri• A tanta altezza Calamanclrel rimano vera, autunno. L'immancabile vittoria. neppure logoro, ma, a quel che appa- colos.1, nel nuovo libro. è forse il pre, in poche pagine. E' già :nol.to . P•!r re.\ ~~oq~~~~~i ;"j! ~~~~~~e~z~e _:o!e iln~~tn»~ riva In assai buone condizioni· e co- valere delle piante e d'i:!liebestie su, spirare Jc1ssù.senza aver(: dopo due o della voce lo diceva chiaramente - pu- )lle '1a figura di quel rude uo~10 del ~!,i uomini. A mio gusto no,_ma altri ~~~.'.ln~~;11xg~sti~~~0Gi;~o~~éo1~~~f.~e~ rP. c·er.:i un metodo in essa. « L'Impe- popol?, eh~ aveva del ·vngabondo e del r,~;~\e~r~t'"b~n:r~~~ltO f1~n~~il ~~igr ro. pur non 3.bhar.d'lna:J,~('mili II rf, ro ~. urlava la voce piena, aperta su IT_lend1co, saccordassc con quel tappeto llzzate farfalle. 1 più umanistici hm· gore introspettivo, lo risolve più spes• quel!'« e» come un frutto maturo elle signorile, come egli ne fosse venuto in ghi della nostra letteratura. ~ !l.o1:1 ur; divers'o o:•~i•nedi scritturu. · si fenda. « Abbiamo perduto tutto. Ora possesso, e perchè lo portnsse cun sè. L'acconto sopra indic.:,to. che (a coin- cunt•radistlnto dal brano che s~•~ue si ricomincia daccapo. Dio' solo...». sono misteri che solo tn un rncconto ci:de1-en sentimento Poetico col glu- 1 r;:.:e:lo citato: « Se posso, q·w"1c10par, La mattina di buon'ora, aprendo le delle Mille e u11anotte, clove la gente dizio morale. è qui reso ancora più h> <.1' te, conttnuarc a ~l1t.tm :lrtl to e persiane, lo vidi sempre là, addot'men- è trasportata per l'aria da mc1gicltap- eyidente dall'appoggi~rsi_ a ~in~. fria• M tnptt:are in or1m:i pr?rsù·).1 :t me dato sul suo carretto, coperto d'una peti, potrebbero trovare una splegazio· b_1Je. ,remota t.l'arna _ehr1cord_1d mfan- sit'S~•>I tuL1\.itti e , 1 uoi ,,.,.:1t:nwatt .., :~~';!a ~~~~~i~ d~l~~ vi~;~~1~tinJ~c~u~; ne soddisfacente. zia. PrOJ?r\osu cons1mlll temi del IOf!•~,',r-~!:~~·_a. 1 ~ ~~~~~: ~~lJ~i~~ 1 ~fo~h~s~; qualche. inquilino del palazzo, esasp~- Ogni tragedia ha un coro; ma, come ~!~ ed~:~~e~t~m1: 11 ;~;~,.~ 1 ~~~ 1 t 8 f 11i ;~: immagini di oggi si sovrappongono ,rato dal soliloqtfio, a un certo momen- osservavo, nel canto corale li nostro ccntuato fino a ieri li diletto di com- deutro di me a un modello n,J,;•·osrnvf ~~al~~~~~:a:ev~\ ~~~:~~~a~~1~~·.gi~i~=~:~ ~~~~~e ~~;lo e:.t 1 ~~r:Z0°;hesriu~1~~ :~. ~~:~l'tr~a~~:fi~ J~e~!~~[e°~~~cigi s~ 0 ~~~ ; ~;lc1 :~~s~~u~~~:cc~~~e led;au~:P)'i~~~~ ~!u~t~~~~~iè l~~~~j~~.n~e~g~l~pe~1~lfl~tt: ~: i;u::~f~,C~~l'~,~~r~~V~~~n\l~l~ti~~ ~-~tr~rl~~~~ ~~~' ~;c~~-~ev~~C0~;1g~~~~ na~~I ~:i~~nd~~~~Or~~~~e~~~e ~ion :~~a~~~~ ~r°~i~~'iol~~o~:~1~!~1~ ~~~~~ margine ai tristi casi dell'ltallc1 mo- soll<!atadaei~t,::o W Il~J°1? I mls~er\os, Y1~~~r;: o a o\~~~~:~!~ J~f <~~~l ef;!. ~: il doPmlcnte sussultò allo scroscio; po• derna qu~le ! 1 coro <;>ffrivanelle tra· f~~ 1 ;~~~ d:\\.~;~~~etts~g. 1 ~n~~::i~~~ig!:.~:i:ispiratori In uno, è steso l'invcn,'.ario co doJlO, a'. rumori che aumentavano gedle dell ant.ca Grecm. Non un com- diani scavati negli anccstral\ reçcssi delta casa dl campagna. Di solito Il intorno, sl destò, si stirQ. Era un uomo mento di nobili massime o di sentenze delia sessuologia, Je labirintiche tncla• primo porta più figure d·uomtnt, Il-se~ dai capelli neri e dal viso terreo, ve- rassegnate e memorande, com'era l'uso g!nl a fOlH.lvperduto dl una psicc1na11s1condo più immagir11_ di paesi, bestie e stito d'un vecchio grig1ovcrcle, colle dl quei cori classici; ma d'altronde non -intenta a disgregare \'unità del <:arat• p\ante. All'uno cornsJ)Onde un'c1ndatu, gambe nude infilate in rozze scarpe. vuole il proverbio che nel vino sia la tere nella moltepliC"ità dee-li isl!inti, ra _più na-rrativn. all'altro l)iù descru– S'alzò e spinse via il carretto, a una verità più vera? La plebe di cui. ru- condussero perciò a immergersi volen- tlvà. Quello ci dà ti ritratto e questo ~~~ 3r1fus~tnghe era appesa una ma-. briaco dav.i un'espressione caticatura- uen nel limbo delle SO~l'0VVJVellZC in· :~sre~~O-~I~ Piipi;;,~,ie~~~o ~I~~~= Null'altro accadde nella piazza fino le, deformata: ~ra la plebe~~h~ #Shake• ~~-~!~~a~~~e g:~~df 1 (~!t~o~r~~r 1 r!~~~ di poetica mornlità, deriva che l'uno alla mattina del 2G luglio, quando da!- speare rappi esentò nel <:1rnllo Cesa, dar<: di essere stati bambini. Pt.-gg10: abbia un accento assai diverso dal BO' Je finestre della sede locale dell'Istituto re: la plebe mutçvole, stolt.:i, sedotta, per esser10 1 ancora. Il sogno dell'in- liti dlaristl e memortalistt tendenti a cJoi. cultura fascista invasa dal popQlo che sputa.- sugl'ldoii che s'è creata, ranzta e 11mtto della mefnor1a si t.•0111 un boz.zettare cronachistico o a un ra~ piovvero sul selciato miriadi di fogli paHsce, . pa~ienta, . ed è miserabile g1u,nsero t-n una sorta di oossa armo, tuo •lil'Qsmoe-vocativo, e l' allt.ro stta di carta, suppellettili, mobih, ritratti, sempre. mca a·dOPP1o fondo-per le suoJ'l.éite ,Je! molto al dt sopra dell'inip,reeston1smo è ma<.'C~ne da·BCrjver~.-· Poi passaro- " MARIO PRAZ subcosoiente.~lmendtarnoci:,.t!. vagheg- -d'U60 çorrente. Allo st~o ~odo 2~

RkJQdWJsaXNoZXIy