La Nuova Europa - anno II - n.24 - 17 giugno 1945
__ 6 ----,---,,--------,------LA NUOVA EUROP•A--------------17glugnol046 --, A VISIONE E RAGIONE R T E la cenere. e si distaccheranno dai cor– , nlcionì delle chiese gli nngcli lividi mutati in ang,cll del ,gilKlizlo. E' una S CIPIONE è morto orM(lal da oltre cltt~ s~I pu_nto di scomparire, com~ un de«nnio. Tra gll anni dcll'Ac- Babllonia, Viene in mcnt,e un verso d1 cad~mla e la mort.e. ebbe una stn· Eliot. ohe elenca ~ndr~ accanto a i~o~~I ~~~{~a b:aer~~~i~;a~1~~ 1 1!~a:~: J:1~!1 ::·ia t~:11~ t;~~!. ttl ~~:~rri; tera. Se non bastassero le OJ)Cre. gli della disfatta, Scipione è uno di quc: ami.ci 'le.timoniano che ebbe l\ma vita sti. La sua v.la?.za Navona. uno dei dominata dnl sent\mento della colpa. quadri più belli. è pinz.za Navona co: e Insieme dnl bisogno di sprcc<.trsi.bru- m'è; soltanto abbuiata da un ~ento di clarsl: cl~ intimamente suicida. Fu cenere. L'angelo della chiesa b1ancheg• uno tra \ rappresentanti maggiori <lel· i;zia. e sta ,per volare; le statue d~lla Ja poetica. che l)Crdurò presso (Il noi fontana, c)1e soffiano nelle buccme, fino agli crm("tioi, « che -bi~ogna bnt- stanno -~r divcnL1re carne. Gr~nde ~ clnrsi nel pro1::wrio inferno,. la JJrec1s1one veristica d?i particola_rl. Ai-te e moclJ:> di vivere Jti Scipione si ha veramente una vls1on~ profetica furono collegntl, piuttosto superficial- della fin_is Romac. Noi ~entiam~ che, mc.ntc, con l'espressionismo post-bclll• tra un istante, quelfa piazza Navona co. Questo cspre,t;Sl.Onismoche. come è non esisterà plù. noto. diede i 5UOi fM.Jttl specialmente Q <1ucst'artc e li suo gusto settecentesco, sarebbe superfluo pa.rlarc della pittu– ra surrealista nel senso stretto che danno alla pnrola pittura l moderni. In realtà Il sur.realtsmo si 6erve della pittura come di uno strumento. volgen· doln ad altri Jnter~, e curando sol• ti.mto ch'cssa sia lucida ed esatta al massimo grado. E' abolito il confine tra pittura e letteratura. Inoltre, l'nt· tcnzlone si conccntr:J prevalentc~mente sul contenuto cosl allegorizzato. In Gcrmanda. era un estetismo a :ro– vescio. e consisteva in :una idrntlfica• zlonc di art~ e di vita. con sacrificio dclrarte. L'opera non ambiva a -un si· gnlficato stabile ed oggettivo; ero con– Icsstone rperpetua. simbolo gratìco d\ un .movimento interiore; gli artisti tro• vnvnno 11.mn specie di disperato orgo· gllo .nel vederla ,perire, per dlre cosi. sotto gli occhi. -pari alla vita, a cui ap. partenevn ancora. essenkion-e traslato e simbolo. a somiglianza del sogni. Con Leonor Fini il metodo surreali· sta ~ g1unto alla perfezione. La sua bravora è innegabile; la sua susge• suone, Indubbia. Non Si ,può però non not.1re nel suòl quadri allegorici quel– la che Gtongio Vig.:,lo. il crmco a cui ~ dovuta J.a nostra prima clt.:az\onc, chiama molto acutam-entc una e pau· rosa vecchi<lia delle cose, nella qunle il dolore e la noia s1 sono decantati in uno spettro le so:.l!.mento». aggiun– gendo che la pittrice sembra gu: .1rd.ir . vl come «alle carceri di se stessa 11. Lo stosso metodo surrealista. fissando le malattie dell'anima in gelide alle· gorlc. nnzlchè cntrorvi ad agitarle Por• gendo ad esse cllstrnzionl e trasforma– zioni. toglie ogni via di mutamento; vi g:rava come un coperchio: le colle· Di Leono.r Fini abbiamo già parlalo ziona, fossilizza e perpetua. E' un'arte unn volta in queste note. Ora essa cl fatto di attenzione e di rassegnazione: ripresenta un panorama completo del- e, contro k? proprie premesse. non dà la sua arte. dal 1938 ad ogg1, ali.i gaJ, ~e~odi \,~~~~~= <l~sp;s~:~n~o~~~~~j feria La· Finestra. La pittrice è giunta vigilati con- ecccssivn fissità, Infine, alla sua maturità. e si è fomrnto uno cura e malattria si confondono; la pre• sLrumento adatto ])Cl" .I suoi scopi; CO· clslonc, Ja minuzia. la lucfdìtà rnz\0· me dlm06trano i dlsc.gnl (la Fini è :,alc, appaiono spesso un effetto dello una del nootrl dlscsnatori più agili e stesso Istinto sadico, che vor.rebbcro più li.beli) e I quadri. con 1 loro colorl re~lstrarc. di pietra dura e le loro figure precise Per tutto questo. ammirata l'csattez• come congegni. za del ritratti della Fini. o di quegli vita di queste due pazze candide e feroci dall'altro, generano un grotte-i sco contrasto. Mortimer il Giovane giornalista cerca dt nascondere l de– litti delle zie facendone m.ldossare la colpa a Teddy, 11 finto Roosevelt Il manicomio criminale per lui non sa• rebbc un cambiamento dolol'oso cli con~ dizione, mentre per lè zie, potrebbe essere motivo valido 11errend~re com~• pleta la loro parziale follia. l\la a suastare l piani del giovane Mortlmcr, s1unge una notte, fuggito dal manl...– oom'io, l'altro Brawster, feroce assas. .s\no, clic ha sulla Insana cosclcnt.3. anche IUi dodici vttttme e se ne tra, set "\d Gktro, in auto, una tr~J!ces!.• m.:1 Il 1,ucvo cadavere cmra In wn– coi·renza con quello del .e bravo si 0 gnore •, He prende il posto nella cas~ snpanca e tenta di slogglarlo anche dalla tomba. Qui il gioco dei contrat• tempi comici avviene tra vivi e mo~ U, vi.vi evidenti, e morll lnvisit1ili: ma I.i ccmmedia esaurisce. via vLi 1.:on " troppo sapiente dosaggio, og1ù possl• billtà cli potere comico inerente nila trovata Iniziale. Con l'arrivo cli mo. nata, l'Inflazione della follia e dei ca• daverl, raggiunge lo stacllo forte, co- me dicono gli economisti. Ultima tr~ valina, per Finire, l'atroce gara In cui. entrano l'éqtdpe femminile e <1uella maschile (con Gionata c'è un com: plice, sedicente medico, ma crudele assassino anche lui), per pareggiare il numero dei cadaveri. La partita si chiude alla pari; Je due sorelle av– velenano )I direttore del manicomio. Ma questa esasperazione grottosca della comicità del plimt attl non gio~ va al lavoro: la fresca vena cli stra• zlante umorismo diventa con la evl• denza del suol termini, satira; li· di• vertimento dell'autore sl sovrappane a que1lo originario, soffocandolo. Pao- lo Stoppa che era Mortlmer, rccaò con balbettante affanno, con .una in 1 quietudine frenetica di bella sponta• neHà; misurata, petulante e dolce la Dina Galli nella parle di una della Brawster, la Rina Morelll che era l'altra sorella, le su.va dignitosamen- te accanto. La prima spinta di SClplone certo fu questa. Ne dipende la gun modt•rni· tà, l'attrattiva ch'egli esercitò sug~ ar• 1.istl italiani. e che esercita ancora. Non v'è nrtisL1 moderno infatti che senta •l'arte fuori dl questo bdsogno di con– ft"68\onc, e la cui opera non sia <Unatto kll sacrificio continuo di un certo «bel• fo • che non sente legato alla sua ne· cet;.S\là vttale. 'E', direi. una rlmmctH all'11rte mediante l'art.e. La difficoltà conelste nel conc!llare questo J)rofon. do Impulso. ohe port-erebbc a -rlsult&tl precnrt e transitori, qm:ill l'espresslonl• smo fece e accettò per disperazione, con fo durata dell'o~ra: una conciliazio~ tra cose In appaÌ"enia non conclllablll, che vuò dettare solo -un vivace istinto. SclJ)ione ebbe questo .istinto. e seppe «aser<t òurevole. Si trattava d1 chiude- J1 surrealismo, del quale la Fini è \ntr\Chl «morti• di radict. di Insetti uno dei rappresentanti più noti non e dl essert di fantasia. che sembrano soltanto In !talla, ora ohe possiamo ve<lutl nel fuoco freddo di una lente. vederlo con unn certa riflessione, è 'in 61rb che In m!a predilezione va ai d:– fondo una ripresa di ootremo raziona- ~tgni, al guazzi (ve n'è una bella e Jlsmo nell'arte. e intende cosciente- recente serie alla mostra) vari 00 ln· mente portare in uno sp,ecchlo lucido ventlvl, in cul la pittrice ri,rcmlc vita 1 nostri tegreti più oscuri. E&o proce- e libertà di movenze. Preferisco c:~ dc dunque per allegorie. g\à stabi11te I& pittrice al primo •sgorgo. ehe qm1n– e quasi abitudinarie (pe.r esempio. nel• do essa s1 clnbora e s1 raggela. Que6ta la Fini. le sfingi) o d\ nuova invenz1o· a mio parere. è la zona pii) artistica r;; r.:naz\~~I i1~:~Wc!. ficru::1:p~~~~ ~~;e!~6n~ra~l~=~~~1!nriria~~~1:l: LA. SACRA FIAM)IA mento dovrebbe offrire due vnntaggi: come dlm06tra la grande monografia , re disperazlo~ e disfattismo r,cll'ar. ginc del-la ·forma. e Scipione coltivb, insieme col suo bisogno àl conress.,r– sl, bnlCiarsl, disJ)el'"dersl, una c~lcn• qu-allo di poter esprimere cose. Per se- messa In vendita, che oltre alle ripro· QueE:ta è la quindicina del morll st-esse sfu,g.gentl, In mnnlera abbrevia• ffllzfoni contiene scritti di Moravia, per avvelenamento. Anche in Sd(.Tfl.. ta; quello dl dare sfogo all'espressione Praz. Savlnio, e di stranieri quali jiamma di S. Maugham. data alle Arti, di contenuti imprevtstl, che si tradu· Eluard. c'è un morto per un tossico propinato cono nel s1mboll per via inconscia. Ed Era mta tnteooione parlare di un'al• per amore. Qui però ]'amore, che ind~, ~ è lnevltahlle che ogni figura vi appaia tra mostrn, quella di un «primitivo•· ce al delitto, non è la generica, di• ~nun~u~!:ti~~neu~lt:: 1 ~~ c~e ":~~~ ~~fa1. ~r :G~r1;:~1~ 0 n l~~~ ~~o~ ~;~ ;:l~een~~a~~tam!eni~eza~~~~e:t~ • za delkl forma ohe Tlon 8Ubiva dlstrn– zionl. Jn questo senso. Ja sua arte fu quanto v"è di più lontano dall'esprci:;. e!.9nlsmo. Lo mostrò 'anche nel suo tcn· tatlvo di rinnovare la tecnica degli an– tichi, nella compoSizionc de1 colort. lo.maschera di uno spettacolo tenden· lo spazio è finito. e sono perciò CQ: carnale, complesso, angoso:oso, Irto dl te a una conclusione, 11 cut impulso stretw a rimandarla alla prossima (Problemi, con un pizzico di freudtsmQ.· • però vuole restare sottinteso. , volta. con un legame in~estuoso che è deter• ndlc ver:nlci. ecc. Ambl o di.plngere qundrl che apparis.wro già antichi, sta• glonat~ dal gusto (e a questo si deve in J),'.ITte la sua predilezione per i co– lori scuri. bituminosi). GH piacquero f,t superfici liscle e prive di grumi. Stabilito ti carattere r.izionali6ta di GUIDO PJOVENE minante del delitto. Una commedia macchinosa, a tesi, lmpostnta, con i~ rigore dl Url teorema, svolta con sca1tra conoscenza degli effeltl tea~ trall; app<'Esionata e frenetica, ma frl• gtda e falsa nonostante li proclamato. ardore degli affetti e le molte la• grlme. TEATRO Ma è difficile anche per -un altro mo. tlvo legare il gusto di Scipione all'e- ARSENICO le pieUSTnovela Ja delittuosa sostan:ta Jif'~i:;::~l~ 0 ,o1;;f~~.~i~ 1 i . ~. 0 ~f E VECClil MERLETTI deu•:u~·~~~f,~''iirawster abitano' una ~ostrul alle spalle una lradlzlone ptt· vec<:hia casa di Brooklyn, hanno 11 1 1"it•a. qunsl tina' storia dell'arte doli:· LÀ morte è negazione dell'essere. conteg.no di due begh~ne di Bruges, quale aveva scartato tutti l momenti E' lnconceplbile. per not vivi, la trapiantate nel sobborgo di un.i me- classicl. Era fatta di arca~ci", di bi· cessazione dell'esistenza, in pe-r- tropoll.. Tra Il clamore della vita mo- zantlnl. di barocchi. del Greco. di neo• sone che ci sono legate per vincoli di derm,. I.>: loro cnsa, arrednta con anti· r-omantlct. SCII)lone raccolse tutti Que- sangue o di affettuosa consuetudine: chi mobili, pesanti tendaggi, quadri In et\ stimòli 1>2resaurirli In se 1;te.~. i morti vivono nella memon,1, e sono cornici dorate, è un tranquillo appro· Con 11 solo bisogno dl confcssarS'l e di prcumu nel nostro memore pensiero; do per gente di candidi costumi. aman• pen:lc-rs\..Sciplone avrebbe lasciato me- dlmcnttcatl, muoiono veramente: an- te delle helle tradizioni e dei dclh:losl morte da sè com~ di una personfl inte· zi non sono stati mal, veramente, vivi. past~ccinl che le sorelle preparano. La ressante e tipica. Egli rluscl Jnvcce Cl sono uomini e soli al mondo• casa fu costruitr1 dal padre delle a questo miracolo. di essere anche un dice una delle g.gnorine Brawster nei- Brawster, chirurgo dì valore e studio• grande pittore. la commedia Arsenico e vecchi mer• so non spregevole di scienze biologl- 'La mostra <ll Scipione allo Z0<l1aco letti di J. Kessclring rappresentata al che: Il quale a parte alcune stranezze, comprende prlma dl tilltto una racco)- Quirino, che da tutti dlmenHcati, sot· normali negll studiosi malinconici, ne ta di dlsegnt. ggll fitl il moggiore dei trotti ad ogni intreccio <l'interessi aveva unn insolita: scotennava i pcl– nostn disegnntori contemporanei. 11 mondani, possono morire senza dnnno liross.1. I suoi dlsccndenu dlrettl ere• disegno, inteso come confessione conti• alcuno per_ la comunità degli uoml• ùHano la vecchla casa e la sua follia. nua. flusso di stati d'animo registrati nl. Questi solitari senza affetti, senza Sono qunttro: le due sorelle, Teddy 1n scrittura. fu la sua forma più na- congiunti, rischiano di sopravvivere (he ritiene di essere il presidente turale cli CSJ)'l"esslone.Ma l'oggettività fisicamente nl!a loro morte S])irituale, Roosevelt, e il nipote Gionata da ven• è rns&-•unta, come neltfamoso ritratto e finire. senza amoroso plamo, In una t'annl rinchiuso in un manicomio cri· di Unsar~Ui e nei due m"li di donna: fossa comune. Le signorine Brawster, r.-iina\c. Un quinto membro della fa. al~n ILanto puri di quelli di Pica~. e per evitare t:tnta sciagura, tutte le !lllgl\a, il più giovane, perfettarnen• plu rapidi e densi. volte che possono, uccidono, a,·vele• te sano, è-, come vien rivelato ncll'ul• Tra I quadri. si rivedono Il ritratto nandoli. questt solitari. Rapida morte timo atto, figlio adottivo dello scoten· del cardinale decano. la piazza Navo- a base di arsenico, servito In -sciroppi natore. Ed è costui ·che, casuaimcnte, na. la natura morta con le •teste di ab- di delizioso -sapore, ,prc-parati da pa• cercando un suo manoscritto, scopre, bacohlo ed il macello (oltre a una p\. zientl e sagge manine. Poi le due don• chiusa 1inuna cassapanca, l'uitlma vlt· ramlclc Cestla, che appartiene a una fa• ne aiutate da 1111 fratello, li seppelll• tlma del veleno delle zie. Le quall se precedente della sua nrtc e non do• scono ln cantino, gli cr1ntano l'ufficio confess.1110 candiclnmentc di nver av• vrcbbe e,SS\;.'',re esposta, perebè non sem. funebre, e tutll I giorni ne adorn<\110 velenato questo « brnvo signore• che bra cosa sua). Si sa che spesso l1 te• di fiori le tombe. Morti fisicamente, i era s1ato loro ospite per qualche g1or• ma del suol quadri, e sempre la loro solitart riprendono vita _nella memo- no come hanno avvelenato altr.i undl– atmosfera, erano quelli di una sua Ro· ria affettuosa delle due sorelle che Ci vecchi senza famiglia negli anni nw lxirorea. cattolica e sensuale. archi- parlano a veglia delle loro virtù e ne precedenti. Tutti gli altri cadaveri so– tetture e personaggç: piena di fasto e tessono le k>dl, con fraterna sollccl• no sepolti in cantina, questo ultimo at• kii pietà. di C'l"Udelt..'l, di rimorsi e di tudine. l morti hanno cosi avuto ln tende per la notte la sua onorata se• astuzie. e non esente cl-! una compia- dono alcuni anni di esistenza, tanti, J)()ltura. l I giovane giornalista di fronte cenza estet'i.st.ica. Questo era Scipione, quanti u Signore concederà alle pie alla terribile rivelazione inorridisce. ,a sua vita e 11suo gusto. Ma lii sua sorelie Brawster. E' la sanità mentale e sentimentale novità era nel modo mtencso col quale Kesselrlng non espane, per bocca che si ribella all'atonia morale delle fa ~ fant.c1sla sembrava presagire del suol personaggi, la teoria della SO· 2.le . Il delitto Inteso come fatto enor• qoesL1 Roma distrutta; che era poi an· pravvivenza come fatto Interiore; me disumano da un lato, e la conCe– che un:a visione della sun fine perso- troppa semplici, troppa candide le due zlone del cr',mlne come avvenimento :oalc. Questa Roma risplende, tra H beghine per sopportare il peso di si· ordinarlo, non degno di rilievo, da JOOOQ deJle nuvole, di un'esu·a;na fioam· mili sottigliezze; l'autore attribuisce collocare accanto alle cento altre pra• mata, doPo di e~ :v:erral)Jl~ !a Ieva e _loro una -lucida fol!in, ln cu~~ _ij_.forma• · itohe dl. plelà di cui è intessuta la Sl può, anzi, si deve ucc!dere un malato irrlmediabllmente condannato, per evltargll le terrtblll sofferenze fisiche del suo male e quelle intime che Inevitabilmente: ne dlpcn<lono? Somerset .Maugham, è per Il sl. Un aviatore è caduto dall'aereo fra• assamlosl la schien;.1; è da cinque anm hnmnbilizzato ~u una poilroua. L'invalido ha una giovane e bella mo• gtle che conunun ad amare con dlspe• rata passione; costei, lnvcce 1 pur con; tlnuando a nutrire molla tenera pietà per IO sclngurato marito, ct.-dealle lu· singhe del giovane cognato tornato Ja <1ualche tempo dall'America. La tresca Incestuosa, porta le sue ine\'ill:ù,iH con~ seguenzc: .la donna è incinta. ll':-u quai• che mese l'aviatore invalido dovrà ag, giungere allo straY..iodelle sue carni, quello dell'anima. La vigile, amorosa madre, un.i sera gli i;ommlnlstra una dose quintupla <.li sonnifero e lo uc-ct· dP, Presenti continuamente allo svol~ glmento dei fotti, un mcdlco e un cx uffic!ale di poliz!a, due comodi perso– naggi che J>OSS0!10 allment:.1rc l'analisi del triste caso che nlla fine del secondo atto, e per tutto il terzo, assume U ca; . ratterc di un processo. Accusatrice la b1ovane dnfcrmlera deffavlatore che innamorata del suo paziente. ha la cer• tczza della morte provocata. ).Ja a con• · elusione del prOCL.>SSo, per scagionare la nuora apertamente accusata dall'in; fermiera, la madre confessa. La giovane accusatrice si commuo: ve alle sue amorevoli ragioni; il dot• tore firmerà un referto di morte na. 1 turale, I cognati si sposeianno e l'ufJ ficlale di po!iZ!a tacer-ti. ~ladre ed f!t~· fem1lera decidono di elevare un mo– numento di perpetua, memore tene,, rezz.a al morto, nella loro anima. NorJ · male sorte, dunque, anche per il de:. funto. MargheJita Bagni la madre, fu: eccellente interprete della difficile par:-~ te, vibrante di contenuta passione lit· Erncs Zacconi. li pubblico persuaso· applaudl, con evidente, commoS60 ca.1; lore • i FRANCESCO JOVINJ!! j
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