La Nuova Europa - anno II - n.24 - 17 giugno 1945
-- l7gfugnoJ9,J5----~""""--------L:.f NtTOV:A: EUROP"A:~----------------11- COS' E' Q VESTA SICILIA E..,_ una gradita e rara sor-presa,do– po dt avere aperto, quasi per dovere e d'ufficio» o di cortesia, tm libro dl u,10 sconosci1ito, e comhl• ciato a leooere distrattamente le prime pt1oine.s,mtirst a poco a poco attana• o/iato alfa lettura da un interesse scm· pre crcscc11te, vedere in quelle paoine muoversi una vcrso11a{ità viva, ricce, cli 1ma umanità intensa, e net tem.po stesso vigile e riflessiva, riconoscere in· fine di essersi imbatt·uti in,un vero pen– slllore e scrittore. Questa sorpresa io ho provato leooendo 11piccolo e denso Volume di SelJw;t1a110Aglianò, Cos'è Questa SiolHa (R. Museali editore, Sira• c11sa,1945). ,:;• un saggio di wwlist psl– cotooica coltetll1w del popolo siciliano, a cui l'autore appartiene, ma da cui im· mayino sia stato /011tano per mo{tl cm- 111,vissuti sotto altri cieli, per ritoniar– vi con un certo senso di distacco, ma a-11chc., con filiale sollecitudine. E' un genere dl studi. molto difficile, che richiede grandi .:opacità di osser· vnzlo11e e cl'i11trospezto11e e approfon– (lite esperienze cli fMico{ogie dilJerse, che nel contrasto s'illuminano a vt– ccnda. 7lra t contem1Joranei, il m1olior cultore di qucstl studi, finora a mia co11osce11za, era Il Madartaoa, uno spa• onuolo vf.1:;sutoa zw,go in It1ohilterra, il cut tibro piii. significativo. Inglesi, francest, spagnuoli, /11 tradotto alc1ml turni fa peT mio consiglio fn 1ttrliano (editore Later.ta). ora· so,io lieto (lt poter collocare idealmente a fianco a I N tempi normali, cioè cR pace, fi• gurava alla Galleria Nazio11ale di Londra - e tornerà, speriamo presto. a figural'Vl - la superba tavola della j\fadonna tn trono di Cosm~ Tura, primario elemento ciel cosiddetto altare Jloverel1<1, che fu ditJinto in pili scom– J)c"lrtii dall'lnslgnc maestro pad,:rno i,cr la ~hiesa fcrrarcsé' di San Giorgio fuori lo niura. Si tratta, purtroppo, anche in que, sto caso, Jl un'\llustre villima delle ca• lamità belltche. g,iacchè quel PolHtlco, nel novembre del 1709. durante la guerra per I.i: successlone di Spngna, venne colpito dalle artiglierie pontrifl· cic, che sparavuno sulla cl\iesa, dive– nuta nido delle truppe tedesche, e rl• dotto in pezzi. La maggior parte di essi si sparpagKarn, poi, con intricate V\cende, per varie gallerie pubbliche e private del mondo, da Roma a Parigi, da Londra a Boston, da New Yor~ a Cambridge ()lassachussets). La pala londinese. oltre che per I suol eminenti pregi. stiKstici e per il somo inconfondibile di J)OCSiajeratica, che tutta la pervade, attira J'attenzlo• ne dell'osservatore In virtù di talune sue part-.colarHà esornative di enlgma• tica biz.zarria. E SO\·ra tutto colpisco, no, sul P,.lastrlnl dcli'alla .niccMa mar• morea. entro cui troneggia li gruppo centrale della )1.idonna col Bambino, Je due tabelle o l;1p\ch. bicornute In al• to, con finte Iscrizioni a caratteri e, bral~. che riproducono il Dt.-caìogo. Codesta tcsrimonlanza di filosemitl· smo ornamentale deve ricollegarsi all.:i preziosa vena estetizzante del maestro (l'alfabeto della Bibbia presenta par, tltl di vaghezza clccoral':\'a altrettanto svariali qu;:mto sapidi nella loro une\• nata e!'Cganza), ma è pure rivelatrice cli autonome e sp,tcsate tendenze spt, rituali in Cosm~ Tura, il quale non per nulla venne dcf,;nilo salomontco da Roberto Longh!. Kclla pili gran parto del. personaggi e delle atmosfere am– bientali. creau dal caposcuola ferrare– se. spira, infatti, una g;avit.à ~1lste110- sa, concentrata e. alla ftne, mtimamcn• te w;s1e e pur tonificante, come una affermazione cli v\rti:1 lncorrutl<ibllc e di saggezza, fra la caducità e la sto\l• dltà. universali, e di cul si Potrebbero anche trovare equ\valcnli elli.cl e poe- '·tJici nell'Ecc/esiastc, attribuito al gran• dc re d'Israele. Abbandonando 11 terreno della sto– ria dell'arte e rinunciando. quindi, a cit.:ire ulteriori manHesta'ZiOnl di fllo– semlV:smo tipologico ed ormamentale da parte di altri maestri ferraresi, come Domenico Panetti, Il !llazzollne e Benvc• irnto Tisi da Garofalo, C)(.'COrrc tener pre- ~~1:1~· cW{1a~~~· ~~.d1~a~~f~ 1 :i 0 c1~f1~~~~: sto, si dimostrò parlicolam1ente favo– revole agH lsrac1\ti, sia nell'ambito fi. nanziario, sia nel campo culturale. E se è vero che ti duca Ercole I, verso 1a fine ciel Quattrocento, ordinava a tutti gli ebrei, dimoranti in Ferrara, di portare il distintivo di color giallo, cu• cito sul pct.lo , H medesimo sovrano si faceva curare le ferite di guerra da un reputato medico tsraeiila e dava impulso alle prime produzioni tipogra• fiche in lingua ebraica. La vera e propria separazione civ\• ca, originata da impulsi confessionali lut un 'italiano, l'Aoltanò, che 110n oli è per nulla tnferlort:, né per forza dt penetrazione psicologica, né per visio– ne sintetica. Per m.e personalmente, coli è (a prima rtvela~io,ie « cultura– le» ài Questo dOJ}O·Ollerra. REDUCI C 'E' un. problema del reduci a cui t11ttt QJCnsano (non dico che ci. pensino con l'onimo e la forza di risolverlo) ed. è quello dei reduci dalla prigionia, dalla deportazio11e in Ger– ma11ia e dai campi di conctmtramen. to, quello di coloro che non sono stati in co11talto co,i la patria dopo H oior- 110delfarmistlzlo, che saranno fa gran parte stonati. incomprensivl. forse re• calcitra11ti dt fronte ai nuovt (ISpetli della vite, italiana. 1lf(I ci sara11110 pure altri re<lucl a cul 110n pensa. nessuno: i reduci del Corpo italiano dt libera· zione, che -limi combtlltuto fin dot prl. mi oionii di Cassino e nelle cui fi• le si conta, tn prOJ}Orzione al loro E' praticamente tmpossibile esvor·re la trama di un libro come 1l suo, tra• punto da una miriade di osservaztont partfcolarl, che tutte hlsieme si colle• oano senza sforzo in un unico dlse– ono. Basti soltanto dire che coli, .pur avendo scritto delle pagine m1rabiU su.( pacsagoio sfcllicmo, non Indulge soverchiamente alla tentazlo11e dt rt· trarre il carattere del popolo come un riflesso di fattori naturali, ,na po– ne giustamente tn primo piano oli ele• menti culturalt che ha11110 detennhiato ti dif]erenziame11to cli esso da( vopo/o e/ella penisola. Il problema del separa– tismo, per citarne uno tra 1110/H,trova f1i questa lnclaoine una spiegazione psicologica, che dovrebb'essere a' ltm· oo 1r1editata dai 110strt politici, troppo facilmente proclivi a considerare qud problema dall'estenio e a risolverlo con mezzi polizieschi o con assegna• ziont dt fondi. mente pii, ohisli/ì.calo di quello; co- 11w11quc,mnbedue -i sentimenti va,i ie. nuU in co11side-razione,perclld tutti e due hanno caratteri dt spontaueltà. e sarebbe perciò mouico trau,u-u come risultati arli/ic1ali di una ca11ziosa1}ro· pagando. Le co11suctudinf, o le stortu· re psicologi.che, sono pur troppo real• là i11oombra11ti e- temiblll spccialmcn. te qttmulo vr-119011 giudicate co11s<'ouc,,: ze inevitabili di certe comIJzioni di. fatto, ·verso le <1uali,(Perciò, sembri di/: ficilc la correzione e 1l rimedio. 1_; Ila· lia divisa. che si va ricostituendo con pena. soffre di tutte queste anomalie, di questi statl d'animo personalistici e arbitrari-. in cui si chiudono. come in una ragione assoluta. nuclei grossi e J}iccini del suo, figli. Nessuno cli questi sintomi va pertanto trascuralo. u. 111. :':~;i::ri ;; ~~ft 1 :/sJrtoo u:,~•o~freP!ff:e~: ------------- Un competente di Qulstiont stc1/ia,1e prendercì prossimamente 1n esame, h1 questa rivista, il libro dell'Aglim1ò. Mci lo ho voluto precederlo con questa seo11alazio11e,che vuol essere u,i tn.· vito aL pubblico perché lo Ieooa, e pos.!a cosl seguire cx informata con– scientia alle di$cuss,011t cui darà luogo. g. d. r. tanti dispersi (pochi, pur troppo. sa. ranno 1 priaio11ieri ). Come è oiiJ. 1>aleseper certi Indizi, questi 1wstTi soldati tomermmo p<x:o favorevolmente dispoSti verso t parti· gia,ii e ostili verso tonti gior:anl. loro coetanei e spesso minori d.l loro., che so,i rimasti tranquillamente a casa a « far la politka •· L'attrito col 1Jartigia. ni è 1iato dal prolU,ngalo contatto ora verificatosi al 1wrd tra le due cateoo· rie ,(lf combattenti e corrisponde a una antica tradizione che oppone l'esercito regolare olle formazioni 'l:olontorie e oi garibaldini; il rancore 1:erso t • ri– masti a casa" dlpend.e ancoro in parte dai, bnlordo sistemo di mobilitazione escogitato dai fascisti, per settori e .çpecialità e 110n per classi, e cht ha doto Il senso di ww sole,rnc l11oiusti– zia: E' in utile dire che questo b moral- VECCHIA FERRARA SENZA RAZZISMO e non razzistici, si ebbe durante il suc– cessivo dominio dc.ai Pontefici, a comln• c':are dal JG2·t allorchè, per ordine di Urbano VJII B.1rberinl. il cardinale le– gato Giacomo Serra lstitlliva il ghet– to, chiuso da ctnque porte, nella vec– chia e frequentnus:o;;ma strada dei Sab· bioni e nelle anguste viuzze acli.lcen• U, a· pochi passi dalla Cattedrale e dnl• la piazza del mercato. Tn quel quartie– re, sovrapopola10 tuttora, t cristiani potevano penetrare. dal vespero al• l'alba, soltanto In caso d·incendio e, d·altra parte, gli abitatori non PotC\'3· no uscirne, nò cli giorno nè di notte, durante il periodo della Settimana Santa. Ma come am>nrlvano leggendari I racconti di tali restrizioni alla mia CO• sciem.a d1 fanciullo, dimorante in una bella, comodissima (l. solatìa casa, ac, qulstata da mio padre nella zona del· la c'.ttà. che dal nome del mecenate• sco principe fondatore reca l'appella• Livo di addizione e,culea! Chi Poteva pili pensare ad angustie e a privwzlo• nt di carattere collettivo, soiferte dagli avi in un quartiere cadente dove di· fettavano le condizioni necessarie ad un soggiorno salubre e lieto e soprat· tutto fai•ia per respirare a pieni poi• moni? Intorno a mc vcrz1ca\·ano alberi d1 ogni specie, dai cupi abeti di giardino alle piante frutllfCrl!. che dall'orto im• menso del 11',nort Ossen·anti si ;,1frac, ciavano sul sagrato della nuda chic• sona seceì1tesca, ergentesi di fianco alla mia casa con una protettiva, qua• si materna autoritt1. In fondo, in fon• do alla lunga vta rettilinea. biancheg• giava l'ingresso al cimitero ebraico, sotto i rampari delle frondose mura cittadine, limUrofo alla Certosa csten• se, che" era la necropoli dei cattolici. per nulla aclugg1ata dai simboli di morte nella sua veste policroma e fio• rlla di marnl'i carn.Cinl e di sanguigne terrecotte. E non era. forse, uno spet· tacolo domestlco. 1>eriodicamcntc gra• dito quello della sagra rionale e della cont'emporanea processione di San'An· ton1o da Padova. con la banda, che Si svolgeva nel mese cli giugno sotto le finestre di casa nostra. gremite da pa• rcnti ed amici d·ogrtl età, ariani e non ariani? Con il progredire dell'età e deglt stu• dl, nelle scuole medie e nella aule U• niversitarie, si rendevano sempre più palesi al mio spirito i dati favore,•oli ad una sp0nlanea comunione, sul pia• no sociale. In genere, e culturale, tu ispecie, fra cattoUcl ed ebrei, nella mia città illustre per tr.:idizioni sacre, OI• tre éhe d'umanesimo e d'arte, e dove i fedeli al Vecchio Testamento risulta• vano .in numero assai rilevante, circa un decimo dell'intera popolazione ur• bana E mi andavo co1wincendo che i fattoti più decisivi di codesta sonda• rietà risiedevano nei rap1>0rU quoti• cliani, da tem1>0 stabiliti. fra le cate– gorie umili o proletarie della cittadl· nanza cattolica e quelle danarose o bc-– nestanti della comuuicà ebraica. Era• no, cioè, in seno alle fanrtglie e alle aziende di quest°ultima che l domesti• ~:.at~a~t;;r~1 1 t'o l ~~~~?:~}~ ~~:!~f~f~ e comprensione e niente affatto srrut• tati esosamente, come fece comodo di affermare olla tendenziosa e bu;: :i.ir< la propaganda razzista del tempo musso• lini.mo , Potevano rendl!rsi conto delle cffctttYe qualità. oltr~ che delle tne\•i· tabili tare e deficienze del loro padro• nl discer.denu da una su.rpe malfama• la, e calunniata nei seccli. mentre quei Jatori di la\'Oro depane\'3110 man ma• no pre\·enztonl, ripulse e timori nei ri· guardi della mentalità e dell'etica dei popoli crlstlnnt. s: stal.Jiliva, cosi, un reciprocò attaccamento affetll\"O, cstra• neo agrtnteress1 contingen4 ~ che .<lo• veva recare frutti non caduchi 1>er I av• venire. fondato com'era sulle basi del• la stima e delta fedeltà. Anche a Ferrara. come negli altri ca• poluo"'hi ltal\anl d: pro\•incta e nella CapiU~le stessa. gnsrae!it.i si dedicava• no atti\'amentc e con successo alle opc• razioni bancartc e aircserciz:o del co1w mercio grosso e minuto. speclc ~clic stoffe e delle mercerie~ m~. sul Cmire del secolo scorso e net pruni cleceQni dell'attuale, \"aie a dire net periodo QU-i rievocato, parecchi fra essi contribui• i'ono a dotare la città di nuove lndu· st1ie, con metodi ed im1>ianti moderni, ~o~mr~r~~,~~nfe 1 ~c~%~e t>~~si:~~~~ ~~i~ ~onduzlone di fondi agricoli, tnscrendo, si perciò nel circolo economico e pro• dutuvo carattcrtstico della loro provln· eia terriera. E c:ò valga a smenure an• cora una \·o?ta le asserr.oni mendaci della prop:1ganda razzista so1,ra citata, che mtrava a far apparire gli ebrei ila• nani come rifuggent.i dalle OCCU?3Zlonl anricolc od avulSI dalla terra nauva. an· che materialmente considerata. E' superfluo aggiungere che la PoJ>O· !azione ebraica di Ferrara, costituita in buona parte da classi medie e dal• la pingue borghesia, aderi\•a pre,·alen• temente nelle competizioni politiche ed amrr:lnlstrati\·e, ai parttt-i crordtne, ma non era però trascurabi.le il suo ap• porto ai movimenti di sinistra: nè rn taciuta l'attività di qualche ferndo pro– pagandista ciel Socia!lsmo rivoluziona• rlo. Israelitl autorévoli ed ascoltali fa• cevano parte det consigli comunale e p1-o,,1nc\alc e ra1>presentm·ano an<:110 collegt della zona a ?i.lontec:itorio. Tal· volta, durante le accese polemiche fra U Q.UOtidlano·radicale e il settimanale dei cattollcl tcmporalisU, entravano in snoco le Influenze ebraiche nella mas• soneria cltludina ed era faclle, perciò, che venissero idenhficatc. da una par• te, sinagoga e loggia e si considerasse, dall'altra la Chiesa come Il propugna• colo dcllé forze Diù oscurantlstE; e rea• z1onarle. · • :'da la granac maggioranza del pub• bll.co ferrarese prendern un interesse molto relativo a quelle diatribe e se i re- DE.MOCRAZIA E .POLITICA G UIDO Gonella termina tm suo ar– ticolo (Popolo, 9 giugno) - che, a parte ooni questio11e specifica di conte11uto. può essere apprezzato da tutti pet la catnta e la p011derntezza - con queste parole: « alla Politiquc d'a• bord di Ne1111l opponiamo la 1io~tra Dé• n·1ocratic d'abord. Le porte sono a1,ertc: basta voler te11erle aperte•· Osserveremo che •democrazia• è ben « volitu:a •• e che dunque 1w,i si può parlare propriamente dl u1i"oppo– sizio11c delle d!te formule. CUJche do• vrebbe rafforzare l'ottimistica conclu' sio11edel Gonella. l, s. dattort del battagliero settimanale, per la loro stessa condizione sacerdotale, non pensavano a scendere a vie cli rat• to, l'indole tranquilla degli ebrei cd li loro rodlcato OSSCQUio alla legalità, In pubblico e in privato, facevano si che i contrasti Ideologici non clcscncras• scro In violenze o sopraffc1.1.lonl. Era. ben raro n caso che gl'israellt•i ferrare– si procurassero lavoro agli uffici gludl• ziari In materla penale e, a mo' d'csem, pio, ricordo i1 senso viviSsimo di stu 1 pefazione, più che di dolore. prodotto nella ciltadfnanza dal gesto delittuoso tlJ un giovane ebreo che, per vendicare l'onore contaminato cli una sua sorel• la, ne accoltellò sulla via J'amuntc ,cat• tollco. Prove .:issai diverse d.irl'izlatt,•a orri1, vano gl'israellti cli maggiore intclllgcn1 za e di più ferrata cultura nella prati• ca clelle professiollt. delle arti Hbcroll e degli studt disinteressati, seguendo le orme del rabbino .mag~lorc. che a• mava far ricerche dotte nef{ll archivi della c.<ttà e u·attare questioni 1ncrcn1 U alla stonio. della letteratura ltaltana. Soprattutto nell'arringo forense e nella medicina essi emergl!vano per a. 1 • cume e rettitudine cd anche le dlsd• pllue cl1 carattere estetico o crcalli.vo veni\•ano coltivate onorevolmente. 11 \"lSìtatorc della pinacoteca civica pote, va contemplare. nelle sale rlsen·ate alla pittura moderna, alcuni quadrctU di un Cocn, modesto vedutista dc\retà romant'ica, ed una tela di nebbiosa vt• ta londinese. donna ad A \berlo Pisa, che aveva fatto rapida fortuna nella metropoli britannica con i. suol ac(Jua• relli dalrelcgante naturatismo. Ptù tar• f.~t~~~. 1 ~ ~~~~ ~~f~!tf~~r~?a~gr~~~ reno della torre, d·impronta nwdieva, le, eretta di fronte al Duomo \n memo– ria del Caduti. una originale statua in bronzo della Vittoria. m<Xlellata do.I fcr• rarese lsracllta Arrigo )Hm:~rbt. Una ver.1 e propria solidarietà fra• terna di artisti delle due fedi rellglose. sintomatica nei rigUard-. di quel pro• cesso assimilatore che doveva accelei rarSi mediante i cosiddetti matrlmon1 r~islt~, ro~~~r~~~~~\·r~t\~l~c~lf~~i~~~~~ forma lirica del me!ologo, da 1>arte del musicista e compositore ebreo Vittore Veneziani e del due fratelli Tumlat1, Domenico poeta e Gualtiero dicitore, cattoKci d'anima e costume e non solo pe::_ 0 ~a5:i~ 0 ° c~:~e:~m;;ado. noi dcll'l• talia da tempo liberata, di stabilire og, ~· en~~;~~~o;r:;~:ì:r~~~~~~e~~csf~~~ ,•eriìficau nel corso dell'oppressloM na-.MasciSta. ln seno alla comunità ~ braica di Ferrara. che era u·a I~ più fiorenti e patrlottilche della Pcmsola, come attestano le falangi del suoi com' battenli volontari. nelle campagne pet ~~iàra1~~e~1Z: J~m~:\n~rFo~a c~l~f~~~~ ~:r~~~C :!C~!1c~°sos\ ar~:g~llp~~~rftu~il che devOno essersi necessari:'lmcntc n_n 1 saldati fra cattolici ed ebrei della m,a città a fronteggiare un comune nemi• ~l~Su~~:n'!a t~:~i~~ 1 ~:;;~ì;:;rar,:~~t~~ forse più mostruoso e pa1.zesco della. sua colletltvo concezione della vita. ALBERTO ~lWl'i
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy