La Nuova Europa - anno II - n.23 - 10 giugno 1945
-- JO giugno HM5 ----------,------,--- LA NUOVA EUROPA ------------------ - 9 -- '} L. libro di, Emilio Lussu. MllrC:a su Jloma e di1itornl, che oggi sl pub– bllc:1 ln Italia (Editore Einaudi, ]945), dopo che ha circolato per vart anni ;ilrc-slero, non ha nulla perduto LE T T-U.RE della su:i fresch~zza e del suo vlgort:. Le opere slorlchc non son forse la E' un resoconto nudo, scarno. senz~t parte migliore dcll'attlvità letternr\a cll amplHlcaz:ìonl rettoriche e sentimen• Voliti ire. benchè egli vi· ~bbla de<llcato ~~;..,m~!a~~~~ne~ttt~~;~-t.ù,J~ltf;i~~~ 1~ le ime cure r,tb a~ldue. li suo gemo che condussero alla coslchletta rivolu- critico ha blsogno dt tetn\ più liberi zlone fascista. La narrazlònc h<1due ~~e~~o,;~~ aob~~g~~~o;/~~ 1 \! ~g : centri prtnc\pall. Roma e la ·San.legna, SJ):ro. molto spe9S0 sonnecchia, per rl.· che sono l due centri dell'attività J)Oll• scuotersi di tanto In tanto con qualche Uca dell'autore; e glt epi"sodl che Sl tratto inc..:slvo o con qualche arguzia raggruppa110 intorno :1d esSl, nel loro mordace Tuttavia, anche tn questo ::t~~1::~ 1 1; ;~!u:oè:.a~~dn~p~~:!z.;~ camJ)O h·a stampato la sua orma: dalla w di ~z1one e reazione, tra Jn raµltate storia giovanlfe cli Carlo XJI. tn cui f Je province. con cui ~l venne t.al\ 1tmdo tndulge so,·erchtamente nl gusto ro· ~ nostra catenn. r~~i~~~fv ~~\1!"~ 1i~o;·r1~~~ !;;:~ i Jl Lu&:1urucconta solo I fntU <Il° cut storla della clvl\17,1.m'.lone. nll'E.~sai sur fu uuore o spettatore; non sl attarda les moeurs, qo,•e Jo stesso problema è ad esporre idee, glUdlzl o dottt·lne; non \.1sto nel termini plit generai!. v'è 4ndnKa la genesi stoi;<•a della nuova un J)l'0gresso continuo tn profondità • « era a'; e tuttavia d.tl suo racconto, e ln,eetensJonè ct'lndag\ne storiografica. '8f)('&SO dn frammenti d\ dial•1).(o cò:u 8 1.,a storia deU'fmpero ru.uo sotto ; ,.010. o dall'acuta OtòSl!r\'.\'1.ione d1.:gll Pi t ·1 d h ra pp re In orHl('gglmncnt\ tn un. l:lenm o nell'altro tta~l~~o~ t:':c'i{'u!' d~'\c~rhar~ Àliason 1 delle masse- In moto, vien fuorl una (editore MiJl'llares1., Ronrnl nppartlene •P,'Of;OJ}Open sto:-lca dl QU-?i h mpl. <'h~ nlla fase più m::itura dell'attività sto• ,.,,,JX'fl in e,idenza ogni rHlcssa ri<-oE=lru rlografica ctt Voltnlre. : .1.\Cnt.'.VI s!. tocca con ma11:>10 tifacelo li lettore di oggl. che ve<ll' la Russia •d,11.=i vctchla classe poll~l•:R dlrl!l,ent<.:. rlce\"erc una nuova impronta. da un : la nuova tecnlcn dei <.'oJJ)O tll stato. 11 nuo'"o Piclro 11 gr:llldL•, può tro,·ar '1 t 10 ••·.-r 1 ~.~·; 1 sm,- 1 n°d!n, 1 sn·t•z. 1,·~,-),,0,, • 1 1 " 1 1' 1 •,, 1 b0 ,~,"n~c 0 ,"',2' 8 ·.~ molto suggcsttv:1 la 'rlcvoc:1zlone selle• '-1) '"" ,,.., ,. " ~ " centesc:t del primo fondatore di. quel l :!-~:à~tt:t,~~,o~~l~!~ff,~a~~,;~~!/'i~n~~~~: :r: 1;~.~ :: :1~0 p~t~ ~,!~~~~~nti~.n~I~: 1 eci~mo all'obbedrcm-.. 'l fasclst:i, fa falJ• che Voltaire. mnlsrrn<lo ln sua raffina– b11c..1 del. consensi ttl nuovo fCglmc. tezzn e il 81 1o·ec,-alclsmo. si sent~ 1:01· 1 Le giornate dcl!a marcia su Romtt, pilo dall'imponem .. 'l di Quelln forza ..,a J\:l;ma sr.<futa della Clmer:t 1lopo il clelta natur:i. e sl ahbnndona a un "! t.:olpo dl slato, 11 cn,X>volglme,Uo <.lclla senso di ammirazione sconfin{'lta. che ; elluazlone polltlf'a 2 Cni:til:1rl. i:i SPt!• gli fa diment!cRre ogn\ rlserva crilt• dizione' t* •rerrano,•a, il perloc.lo che ca, perfino dove E-nrebbe più neccssa– scgui J';u~;ns;lnio dl M.ittcòttl, l',1sse• rla, COOle nell'eplsodlo dell'uccisione · dio delln r.nsa (Il Lussu. llOTIO tra gll di Aless:o. Il suo ictc~le J)Olit:co riel e))i" "4.lt J>lù ,;nl\entt del ltbro. Chi 11 dispotismo 11lumlnnto trova in Pietro ncordn per diretta csperten1.a st sente nncnrna1.ione più pcrfctUI; ()Uindl al• :aM.11 8 pc&)O fremere hl tutte te sue l'e.sigenr,a storlogrnficn si so,-rapponc ;fibre, tanto n'è ,•lya 1,1 rlcvoc1111Aone.tns~nsibHmcnte l'ri,:lµ-1,mv,a parenetica .Per li f1¼llostesso che l'Autore non dt- di crt'!are una specie dl 1>rosopopea ecute, non nssolve e non condannn, ma ~:11:v1 t~m~,;~%,ri;~;~:;u~~~n~~ ~; /f'e ; narr:.1 semplicemente; ognuno che fu flotte. di. cst-rcltl. sollt.aclto del bene del =~~~~,~~/\ q::! 11 :,~~~~~ r~~~ 1 ~f~ sudditi. riccrc-atore ans1060 di tutt\ I zno di r1; 1 d,'lttarn e modlftcarll secon- ritrovati. più uHlt delle 8<.-len1.e e del– do U proprio punto dl vlstn J>nrtk-olarc. t a~~tt:Cfr.!rn:::,~~r~ i~'ri!u~x\l:~t ]J I.ussu infatti non parla come capo frono a Vol!alre , 1 destro di e<mtrap– e> ir('garlo di un. partito. ·mn come un porre u sen'.o costruttivo dell'uno al !tallano di salda C()sc\e111.a che non vol- gen\o sterile. 0 peggio, dls!r.uttivo, ·Je p1eg:1Th1alla Yiolem,a e alln soprnf- dell'alt.r~ e C051 Indirettamente di rl• .faztonc, e fu alln fine trm·olto. s.1lvando tratt.'lre buona J).'lrte cle~n elogi che Pt!rò e custodendo Integri nel suo cu_ore aven1, trtbutato a quc,;t'ult1mo nel 11· gl~de.nli pe.l (!Ua!t avcvn lott.,to. l'cr• bro precedente. dò ogni ttan,mo the' h;1 VIS,!:;Ulo quel ' Una nutrita introc.it151,lone slorlcn del· temp+ fortunosi ritrova 1n C]uesto libro fn tradutUice apre dcgn.tmente il vo• ~cg~ n~~~v;;~gl;f~>e~~~. la J)()l\•ere lume. ~ i Ma lo vorrei che Jo Jèggessero non Ho letto 1l molto nttcso libro fl! N1· IOlo gli :mz\;mi dE>SiderOS\ di ,;evocare colaj Benljaje-v: IA conreztmrc di IJQ– n. 1)388,"lto,ma princip.-ilnwnle i g1~ 3tojev3kij (EinfllHll editore. 'Roma, :~~ .. ~~:O~l:}~e:J}~i:r;::~(:}l;e;i/:~ l~i~/;t ~'° ~i t; 1,:• ~~a~~; 1':1 fi~: ro~~ll:~fct~~;:r,a~ltingere a unn :~~ r~~h~~~~n"';e°&,e':m1~e~~~~d TRASTEVERINI A TEATRO T RA Ile molte istoriat1mt çhe/ Gfu– ~cvJJc Rommi ditposc 1,m,10 nn– tcnninabilP. corri(lolo dei, ,rnoJ Cento anni. come uno clic smarrisca continuamente tl filo del di~cono JMr tener dietro alla trama dPlla tela. i U trapfantomento dellµ repi,bbllca oia• cobftrn a Roma· nell'ultfmo anno ,lei SeUccc11to. A parie. l'i11P.sattf'2w. o l'o• 111is3lo11edt alcuni fHJTtico!ad. e certe .tbavoturc di tono per. ucesso colorf– :1lico, c,·ctlo che l'insieme '1Pllo messa ,n 3Crnn Si regga S11 bHOnl f)U.flfrUI d1 41lttHu.liblUW.. fl 3MO Turpino t un tal Camfllonc di Tra~le1.·erf', c;urw1ccMo del '99, che non sope11do scrivere det– rò in roma,1esco u11, Dlar:o degll avve– ,itmc11ti. Era amico di Harlolomeo Pi• nclli e df'lfavvacato Cormm. I tre fu• ,-ono il cronlsla, 1l pittore e foratore del vìtmo albero flcllo tlbcrlil piantato a Roma. Dove l'andarono a mrttcre? • 1Jove d rlputava trovarsi Il sito ,lr.11'0111.ico .F'oro •· S-ulfa topografia del lM(IO, che c011Umrnva a chiamarsi Campo Vacci• no, 011 ernditi non avevMw ra9111tmto l'accordo. Tuttavia • quel 3llo. con ce• ri11umlc m~asi rituali, verme arrora d.C• tennlnoto e segnato con tma barriera che ne otrava la periferia•· S01>rn vt distesero le bandiere bianco-rosso-nere delln repubblica appc,rn nata. Nell'idea dd tre. e della gente che gli bnllò fn– tonio, l'albero avrebbe cos·l anondato ie sue radici fino ai sottosuolo della ro• marlitll rcpublllicana, abbarbicandosi lntomo agli anlicht ruderi per trarne nuovt succhi dl Ubcrtil. Si faceva ar– cheoToo1acon L'illusione dt fare volll1· ca. Non a caso Ministro dc1l'lnter110 fu, nominoto il. pltì in~inn,e archeologo del tempo. O Viuontl. Per 11hmta, come archcolonla, era un fa#o. Q11ando, lo 3teuo giorno. Il generale Bert11 ler salì tn CampidO!Jlio per la ccrhnonia ufJi· ciale tl1'11a prorlam'azlonc, alla testo delle I.ruppe frnnrul. Pasquino. avreb– be potuto dirt- che f Rmnm1i riceveva· no la rcpublJIICa dat GoNi; o Mnrforio n·svondcrc (Ile alta ceri.mania man'ca– va u.n in.vit11to: Cnmfllo. . T11tti gli n /1.rl erano preuntl. L'Ur• be 1ci popoli) riel !!Uof Più glorfosi. cit/a– <li11f. Comf11cM l'archilf'lto Barbt.ra a presenlnr.sl ;n pubbllco con. la tog,:. in• sfeme alle Ire /i{JUe nvvoltc nel 11cp1c. dichiarando di chiamarsi Ctesifonte. Cediamo 111 varola "' novnnl: « Coloro che crcdroono di as.!hnloliarc ')Jiutt<r sto a (J1lCsto che a qurl pers01rnggfo dell'm,tirhitll, si. moslrnvnno fti piazza ad nritflfJfar11r, il nesto .. 1·1ncrsso. la di• gnità. Chi oveua i capelli neri e crespi e la barba 3f)CUa, lnvadct1te le guan– cie fin 3otto olt occM.. e vantava l'mn· r,ill persona, crn Muzio Scevola, -~enza tante lituba11:::c; clii nveva la cliioma fulva e folti!'i!thna oltre Il consueto. e la barba intera inanellata. sl nomina. vn Lucio Vero senza far3i prl!oare; si viflero Collatini e 1 . .i,crezie In buon dato; e Gracchi 11on pochi e Cornclie di. convenzione, e Clclle e Tttllie e 'I'·ulliole co11 peplt Indulgenti e coscie e pòj)Iiti in vol1dtuo.!a trasparenza e braccia nude sin sopra 1a spalla. Di Bruti pot, co.d della prima che della seconda quaHtd, ovverosia cosi dt Giunii che di Marchl, 'l'as.i;ortimcnto era così var1o e numeroso. da poterne. fa,:. re un emporio per tutti i cast futuri. drnmmatico come Dostojcvsk4j .che, al pari dl Sh:tkespearc. 6<'.:v:t nell'anima dei suol personagg1. e s'imme<lcl)ima talmente In essi-. da fare applll'h'C! co• mc proprie le loro concez!onl. Nelle tragedie di Shakespenre. In J>ersonalità dell'autore è anche più. nasco~t:1. quln· di il compito d'individuarla. filosofie.I• mente e non poeticamente. .sarebhe pili dlsperàto; nel romanzi di Dostoje-– vsklj la narrazione pili amp:a e diluita lascia qua e là trapelare le Idee e t senttmentl P«"~<:mall dello scrittore. ed è J>OSSlòlleperciò raccoglierli Intorno a un centro Ideale distinto. Ma .sono residui. che Impoveriscono la figura del poeta . .senza arricchire quella del pcnSAtore: per raffor7.arli e lntc.i;rnrl!. blsognn f.ir ricorso :illa psicolog-la del personaggi. del romanzi; m:i allora st rischia d\ wvrnccarlcare la filosofin dcll'aulore dl :u11!nomle ·e di contrad• dlzfonl. che. se Mno arHstlcalT)ente J)Otenf.i ed eff\ca<'J. sono filosoticamcn• te motlvo dl debolcua. li BerdjaJev ha voluto tentar l'im~ presn e non· ha saputo evilare 11 rl• schlo, T..a fll080fia che eglt ha estratt-o. malgrmlo le Unte accese e colorite dell'espOG\»lone. è un'a..<;s.ilpovera co– ia: un:i ser\{' dl Ycdntc intorno al pro• blcml della Ubertà. del m:ilc. d<'ll'nmo– rc. ·c1c11:i'MvoJ111.\o:1e. ccc.. che qua\un· quc filisteo crtEi:tlano potrebbe> esco~t• tare. e che non. spiegano affatto In formn nlluctnantc e ossessionante che quegli stcssl problemi assumono· net personaggi del romanzi. Prlnclp:ilmen– te. non 1.1cnplsce perchè l1. Behljajcv. In base al Msultatl della 1:11n lnd{lginc, attribuisca a Dostojcvskij In fun;,.ionc di anteslgnnno della rh·oluzionr, mC'n• tre da essa vien fuori una figura al;• bastum,a reazlon:ni.i. asslllnla da pro· hleml crlstlanl. che la rh·olu1.lone n1s• s:i ha mf't.eO completamente dn p.irte. Pure.~ Innegabile che Dosto~evsklJ a l'espressione più genuin:t e, lJ:Olente de\\';m~m:t russa e che un.t r\yo!u:i:lo• ne. la qunle ha scosso d:'ll profonclo quest'anima. non può noi} Incontrarsi e scontrarsi con lut. Ma per N"ndersl conto di tutto ciò. bisogn.1 nbbandon:i– re' gll 9Cheml della filosofia e sondare ti terreno più oscuro dell'Irrazionale. del • genio antinomico a, <lei mes.Qii;i. nismo, del nlhlllsmo e dell'inltWi• ~~'~::!f1 ~~~J eB~?~~~e;;,o~~c ~~~ ne· mirnhlll, In cui Illumina \llvidn· mente llleun\ rispetti 06CUr\ e sconcer– tanti <lc1loe[Xr\to rus.so. M:t non si ne· corirc che t rl.sult~ll delle sue ricerehe mal el ad;lttnno .illa tenue tr:ima filoso– fica in cui dovrebbero essere intessuti. Per PS., egli cl ritrae Dostojevsl!:4j come un'anim:t profondamente erlstlana: QJ>· Pl\i"c noi non J'liusci~mo a convincerci che rl'::nll1no nelt'amb!to di un'eSJ)(!~CD• zn Ct\s1lana le ossessioni demoniache df'I màlc o t tormenti implac;itl (lell'a• m(?rC, di cui egli attinge numel'OSi e- )fa, nemmenn a pagarl( a peto d'oro. d ttarebbc potuto trovare 11t un Glu· lio Cctnrr. nh un Augusto; erano mn– ce prolbiti~-~lma e ou.al a. chi 31 fosse atte,it.o,o ,li pn&&eruriare i11 7)fazza 1.rn- 3n111tato fo que' pèr.(01rn9ol. C'lle plil.. Allo Mr~~o fondatore di Romn. elle l tutto tlire, non f1, fatto btwn vi.so. e Il primo Romolo che si. lascJi) vedtre in plnzza Navon,. -per l11 9ran rnf1Ic,ne ,u r.~ure 11tato H primo re: fu collo a Ji3chi e Prno n ton1i di cavolo,peoato di 11n trnore, 3lonato; t<.ttUo che, dl t1,lta f1·t :ll.ft rifu9lalo$i in ima bot.teoa. e f>er di 1(1 vm:.<.:afoa cnsa s1w, ricom• pnrve Il otorno dopo in co3tume di Mario•. , Questa VOfllna. tornata di attunliltl nel vp11te,rnto nero con GiuliO Ct-sare e •◄ un11slo al po.~to ,lei Gracchi e del Bn1tl (n,,, cl11q1,cce11to giorni di &o• pravvivcmzo postuma ci fu 1ma fnvef""' no,ic ,1nwtm.11cro ,lei colli fatali alla re– pubblira di Slllo) t ()flpi defi ,itliva.me, i– tc inqttuale. Nè soltanto pcrchb non capiti ,11 fnccmtf"are a plazzn Navo11a, trnuf'~lilo ,la Mario, chi ieri vf'stlvn da Romolo. Grmm SI/Ila città, da qualche mcu, mfo. dt tcmvorale. Minaccio,(c ,i11bt co1,rOno l~ mura- e oH arei/i e le colonne o I simulacri e l'enne torri de• ori a,# 110,'llrl, vcr n.011 /a.(ciarci. imlt1r• re In tcnta:::fonc. Chi cade3.~C In pec– cato cli roma11ft,), con u.tt riferimento all'mitico. ~l attirerebbe subito I ful– tnint di Calo.~so. Il oiovio1e campione df'll'antironumilà t capace di timer te– sta a t11tta la mnscherata descritta dal Rovani. E, rilcogcn<lo t Cento giorni, 3i cavfsce come Calosso debba scrive• re un articolo dl otorno ~e-r aUonta• ti.are il rl,'lchfo delle ricadute. Ma questo rlschfo esiste solo a Ro• ma? E .~oJoper colpa della romnnittì? T~o.<JtcstmRovani cita r,li esempi df llf(– lano e Vcnc:::ia. quando st videro per semJ)i dai' romanzi dc1 guo autor('. NcJ ci islinnesimo ~nfatti v'è un:1 catarsi del' mnle e un:i sublimazione dcll'amorc. che tn Dostojevsklj mancano o sono sopr:irrauc d:i impulsi pili torbidi e ùl diversa natura. Si potrebbe dunque conc:htdcre, sul– la traccia stessn cit'll'lnd.imnc del Ber• djajcv. con le pnrolc di ShakeS))Carc, che più cose vl sono nel ciclo e nella 1.c1·ra cjl Dostojevsk(j, che l'autore non immagini nella sun filosofia. o Lo studio di Giacomo Perticone wl :· Regime d·i ma.!3a (Atlanllc:1 Eflillice. "'V° Roma) riprende un ten1a che t·aut•r...e a\'e,·a già trattato negli anni paes.iu ; ma allora. per evirlentlo. ragioni pru- . denziall. egli aveva. dovuto alquanto ,·elare la sua tesi. mentre ora p~ enunciarla e dlmo!:trarltt senza di881~ ·:' mulazlone e sottintesi. La tesi ~ JM:ra:ii..·· }~~1d~~~tl~~~~t; eia ~\~\~f~~~~;"!- ~~-n~m:::e:t~f~~~ 1•~:~~:~ ~lt tR paurosi atram11 e allontnn:1 d.tife 1t :~~ :nc,~!1::~0' e1f~ 1 e ee~;r~:.:r~e;~, - ma.Me .deHe gtustc esigenu: dl Hbertà'" · e di emanc\.pazione uman;i, ,;._,.: Contro queste fal&e pr"OCCtt11a2\onf., l'Rutore dimostra che. sorto come dit– tPturn. il reg~me <H massa è portnto a: risol\'r.rsi in una • J)Olhirchtn •· cioè 1n · un si.st.ema dernocratle<> npP,rto. fon> dato sulla libertà e sull'autogo,·orn,,. • Tult:. 1~ Btorl11 cl.ella <'1vlllzi:i;,.;1'.m<', ~ c.'lll d1Qe a.<:onelu-8\rinc della, s1m 1n,l:t•· (2:ine. è la storl11 dell;1 ,lçmoernz.in . è ln lotti:, per la l\ber:uilonP drlt.- cla~si (lolliinate. Come In llbern1.lnne <lclla borghesia segnò Il trionfo del mo\'i· mento democratico ncll'elà modernn, coal (a- liberazione <I-ellecla!!m prole.: tilrle definisce Il compito storico dft l'lartHI deUa democrazia nelJ'eH\ cnn– tCmf)Oranen. Mezzo secolo di poleml~ che e di equ!Yocf ha crc:ito una OJ)J)O' slv,~onc \ne~isten~e tra principi\ f' rrn-. J:rnmml delln democrav.ln . e J,, l<lrokP ~le e I p\nnl cl'azionc del pnrl\l\ deUa libertà prQlelnria. . • « La COlls:iJ)C\"Olf'Z7..c1 cli q11esln ,:.ollrla• rletà portn og,rt t partiti dcli:: '1Pn)°" crazla proletari.i n scrrnrst In fronte unico contro tutte le for;,.,, delln ron 1 scrva:done e della re.1zjonc. AI ·_reJ(I• me di m:issa. brutale. immediato, òl~ s:irticolato. autocratico. che !il è pre– sentato in tahml pnesl come cs1>rCS.SIO' ne di queste forze. 1a democl'azln op• pone col slstemn ))Ollarchlco le e~J:en– ze dl. un regime di mass:\ :irtlcol:it:o e– eollocato storicnmenlc snl!:l lhwn di S\II• luppo di tutte le libcrH'I, e non bi·ut:ll• mente respinto nelln prcijì101·\:i del!:r soclcHt Portare, o riportar(' il regime dl maS6."l sul plano dell:t drmocrazt;t; stncc.indolo dngl\ 11Chcml dcll"as.solu1t• smo che In un primo tempo ha potu, to, e in alcuni pal 'f.li ha do\'ulo dnr31', significa intenderne ln logica di svi· luppo e ti compito storlco a. A qtw-St~1 eonclut:tione M>ttoscrlvo seni 7,a rl5erve~ .. GIJIIIO DE RUGGIERO 1e Toro strade ••!]1ustactiorl t ~"ltlci,H e 1110.yHc dt!I Qu.ntlrocento; e ti>cchl .e. robe ,1cl Cinquccc11to; e poroiere i ;i~~~:i~~.~~'3:,,Sb~f'~e 11~afz':~::~ ~;\!':«. tolti o polvero.se armrrle ». E /11. nel 1848, non 11tl J"i99. F. forse q11plc1mo dtt r,ii:ol112ionari che ve.di q11e1le,.obe vccrlile e bran,li queuli .sv,yloni. an,.M poi a ,)1orlre sulle barricate. D1mqur. 1,1t com,me mnlanno lt1lim1() eh.-?Mrn, namenle 31 accompa91m tal1:oltt1 a, rt.~ torni d• buonn salute e nltrn volt,t alla perdilt, dt'( l1uo,l sen&o? I'11ò tnfnttl ammettersl ·che rap1Jresenti. f>1 certi casi. la contropartita di una 111oenWJ '. e 111anar·tpoffa retorica che tuttavia, asseco11d.l i oenero.!l propositi: unn 3,:>e~ clc ,li abito che, a furia di portorlo,'· facl'in Il monaco. Ma che rtstf un f~ '. nomC{lO tscltMlvame11te itnlia110. no. l>u rcptJbblicani all'anUra del '!Jt} o/unsero· a Romn da Parigi. 1.,oscadere di ctrtf attcogiamenli voliticJ dall'Idealità a11a; teatralità. dnl costmne alla moda. era • uid avvenuto In F'rm1cta. 'frovandod,: davm1ti Il Rova·~.I· anztcf1è a nn di– .~corso storico. ncorrlamo a un 3UO . anerltfoto. Nd viornf che "f Cor-tathil, le Lu.ere,_, ~o~O ',,~;'1,;Hpj~ ~~J"r;/ ~n~~~!',~1g ::,e,;;::! g11;a draflimatfca francese otte,me da'1j gc,zcrale J.tassenn Il pe,-,ues.,o <li rilv-.t vrcscnwrc nl Colosseo fa Morte di Ce--; sare. del Voltaire. 1n mezzo all'an{ttectt,• ,:– lro f1, erello II palcoscenico con sovra __ " la colosMle statua di Pompea, e quella · veramente ai piedi della q.uale. come . volevA la fama. venne ucciso Gtuli~ > Ce3are, e che è la 3tessa elle ooot ami .j m.lrasi m una delle 3ale ,u Pala2.zo.: Spada :D, La recita era In francese. Ah vtù deoU .~pettatori non cn1>tvrmo una<~ parola. Alla d1ffi,co"lt,l della li11r,11a s-t.! aoui1moeva lo schiamazzo dei n1oaz~
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