La Nuova Europa - anno II - n.23 - 10 giugno 1945

-- !0glugnol045 --------------LA NUOVA EUROPA------------------ 7 -- SOL I Tu DI .N E"HANNO VINTO LE MOSCHE,. la .soleggiata ca.sa di piazza Amedeo -. polcl1~ nei .suol .studi partiva da ,,re• messe nettamCAte penfmiste, era nel• ta 01)lnlone qu.asl unanff'ne di Napoli e 1)1'0tml-ce ritenuto un pazzo. DEL POPOLO SARDO Ecco perch·i fo arros.tioo fino al. ca• I L mio contraddittore Scrutator pelli fn quel lontano giorno di ottobre .(Itali.a Nuova. 29 maggio), il qua• del 1922. Non arro.slltH:, per quelli che ile t «piemontese• qumito me, non sfilavano f)er Ile 1trade, che erano dl E"' not.:l l'lndlffcrcnza del pol)()lO sardo dl fronte al fatto J)OHUco. Questa \ndtffcrenza fece dire a MU66011n1 che la Sardegna era refrat• tarla al fascismo. Non è tuttavia una quantà J)06h.lva: allra cosa è lottare apertamente, attlvamente, altra cosa Ignorare. Molt1 d1 noi sardi ora ne me: nano vanto, o arrivano a dlre che in Sardegna non vi- fu fascismo: afferma– no che ti fns<:lsmo fu un fenomeno di unp0rtaz1on~, imposto al popolo sar– do, che rl.mnsc passtvo t.-d estraneo - imposto come furono hnJ>O,Stc tutte le altre fom1e dl govierno che lo prece– dettero. dalln domlnnz!onc romana 1.n pol. con In breve parentesi del Giu<ll· c..itL Lii vcrs1one ò molto comoda e 6Cduccntc, mn non del tutto t,,Satta: la classe borghese. la sola che. ln Sarde– gna prende parte attlva alla vtta po– llticn. fu, pur con molto e lodevol'l ec· cczloni. fascista come tn tutte le altre parU d'ltalla; e po\chè è la cla.t;Sebor· ghcse che og~l s\ ftl un vanto dell.l incrolktblle lndlffcrenzn del J>OJ)Olo. che stette a guardare t fascisti. conside– randoli alla stess.1 stregua de\ nohill spagnuolt o del funzionari 6.'b.1udt, bt· &ogna rtcon1arc nlla cla~ borghese Te sue respons.,b\lttà. Bisogna distin• gt~~~i·apatta del popolo non v1 è sol• tanto tnsenslbllltà e Ignoranza: V1 è &fiducia e diffidenza per la classe dlr1· gente In genere. Qunndo, dopo l'altra guerra, questo popolo stava per S\'C· glinrsi nlla V1ta polttlcn. fu tngnnnato nel modo plb Indegno. Blsognn rifarsi al vccrhto Part.Uo sardo d'nz1one fon– dato da Emlllo Lussu e da Camillo Bc-Jltenl. Ern !orm,,to dalla pnrte più: attiva dclln borghesln lso1nnn e da mas– se di ])Opolo relat.lvamc:nte vaste. Fu li primo mov1mcnto poU.Uco a cui 11 popolo sardo partcC\pò veramente. 11 programma del partito si basava su alcune esigenze elementnrl atte a far muovere n papolo." I suot capl (o me– gHo 1 princ1pali esponenti, e primo fra tutti Emlaio Lu.ssu) erano uomlnt cJe.clsl.che miravano a profonde rifor– me soctaH 1n 8(!"50 progreBSlst.a. ben· chè gli elementi borghesl che forma– vano 1 quadri del partito '(ex ufflciall. profe661.on1sU,proprtetart terrterl ecc.) f~ro molto Jonta.nl,,~a Joro. E ci~ sl ,vide chiaramente quando, dopo la mar eia su Roma. scopplb fra t òtrigenu 11 (1i98k11o che Portb alla fusione In mas• sa col (aSCSsrno.Lu88u e J)()Ch\altri rt• masero fuord; e subirono le persecu• 2tonl più: ferocl d.l parte degll antichi ~;;:!~1~n~ 1 ~r:1C: 0 i..~ ca"r::~!f! dal conte Cao dli San Marco. L'.interes• eantlssimo libro di Emmo Lussu, te– stè ripubblicato dall'c.'()il-0rc Einaudi, 'Marcia su Roma e dintorni potrà ilfu• minare n lettore su questo trnpa.sso ùalla OJ>J}Osriztonc del pnrl.ito sarclist.1 a! fascismo, alln sua fusione con esso. Cl JJ popolo snrdo, flno n1 25 Tugl1o, è stnto a vedl'rc, e dopo 11 25 luglio è stato ancora n vedere. 11 trapasso è stnoo, dn not. senza scosse. Lo stupore, la perplessità fece• ro s1 che, tre g,ornl dopo la caduta del fascismo 1f rcderalc di Sassari ve• 81.\&e nncora la sua dh 1 ls.1 e bevesse tranqu\Jlamentc 11 solito fiasco di vi= no d'Oltcna a. pasto. Gll :mttfnsclsU fu– rono fermati J)Cr r:iglont di J)Ollzia. L'otto S(!ftC'mbre l gcnera.11 Bas.,;o e Ca.,;ta,ma b.1nchett.1vano con I coman– danti tedesch1. che furono da loro gen: tllmcnte pregau di andarsene In Cor: sica a mnss.,crarc I pocht contingenti ltallan\ che vt si trovavano (da nota• re che In Sardegna avc\lamo 250.000 uo– mini, S'ia. pure male armati, contro 30.000 tedeschi): e conUnuarono a han• chettare, Italiani e Tcdesch\. flno alla partenza di questi ulUml. Gl\ urfictall chri difesero eroicamente, all:i testa di un grupJ>Odi mnrlnnt e dt sofdaU. la piaz1,.1fortc cli La M:u1clalenn. rlfiutnn• dos1 cH c.~cgulrc l'ordine di arrender• ~, dato 1oro dal TcdC6cht per bocca dcll'ammlragllo Briv011est, comnndante dclin J')'lnzznfortc, furono mcssl agli ar– :rcstl. E ancorn una volta gli anlHa• scisll furono mc-ss\ In .c:,.rnrdlna. Tor• -nat.1 la calmn. comlnclarono a funzio– nare \ Comitati di Mbcrnzlonc. Di col: po, S1. scoprl che In Sardegna v'erano sol o sette. partiti rlconOBcluU; e alt:-1 se ne stavano formando. Parve un ml· racolo. Sl s..1pcva bene, a Sassari, a Cagliari e nelle altre piccole città del: ~•isola, chi roescro e cosa racessero gll antlfasclstl: sl conosceva benissimo chi svolgeva atUv1tà clandcsuna. Quel- 01 che avc,-ano davvero rischiato qual· cosa erano pochi, e Potevano contare, el, su un certo numero dl amtcl. pote> l.•.o<t ~D.laN 11\1\l'apa)!~ 11196.lrJli daJ l)OJ)OJo sardo per 11 fascismo, che, Jn quel momento. poteva venire conside• rata ottimisticamente come vero e proprio antifascismo. Ma quei se.I o sette partiti. con Je loro raffinate di• stinzioni di pro,gramma, erano clavve: ro miracolosi! In S.irdegna non Si è "erlficato nessun avvenimento atto n trarre u popolo clall'apaua, a rts"c: gliar1o dal lunghissimo sonno. Mentre u resto d'Italia veniva OC<'!Up.1to dal Tedeschi. e si inlz{ava fa lott..1 contro 11 risorgente fascismo, la Sardegna, ln regione d'Italia meno preparatn nd nf, frontare la v1ta po1tt1ca. sl trovb a do– verla affrontare per prima. ignora dl certo Il ,wto aneddoto della o0nl parte d"ltaJla, e che conoscevo be: e battaglia delle mosche•• chi narrcrb nr: ma arros.stvo per quelli che u oc: qui brevemente per chi non lo con<r oogllevano. e p"el modo conu: li acctF scesse. 11licvat10. Gtlardando oue1l4 scena <Ji, Siamo, clcunf o-nnf fa. quando cl ri cevo mt.sl- 0mentc a mc steno: - Ecco preooctlf)OVa dell'Igiene. 1n una tratto- come sono entrati tanti altri qua den3 ria di f)rim'ordine, a Napoli. Un. siqno• tro: e ntùla ~ cambiato Intimamente. re '1on tlaf)Oletano siede ad un tavolo; Scrutator /inne di ave,: perduto 1e un. certo numero di mosche 1101teootn sue facolM scrtd.ntlvc quando varia del. a f)Oèa olWzza dal su.o capo. Una. men- gerarchi meridionali come ,n frnoaglia. tre l'a:Uro ha l'occhio al pi<Jtto, si ne• Niente afftttto. 1 mcrl<llonalf, con •mag• costa imJ)Nl.(lentemente all'orlo del b1c• o1ore o minore inoc{J110e c1.1tura. <letJ c11lcre eol vino, e ei casca dentro. Un tcro a1 fnscl.stno l'lmva1cat,tra tdeoloni' fst(ltlte ~lopo 1l sionOTe leva gli. occhi co-ol11rldlca. 1 quadri intellettuali del dal f]latto ,e vede la bestiolina bru.na fascl.,;mo furono del Meztzoglorno, da nel rubino del. 1iquìdo, che solleva d1 1 Alfredo Roc<"oa Glovannt Gc11tUe,per spcra.Mmcntc ie ol1u:ce oièt molli. 1, cUscmulcrc fino a questi 111tim1 me• stonorc con un oes'to rabbioso cMama si <lel fosco tramonto a Goff1·edo Cop: il cmn.erlere: pota e a quc1lo sclaourato di Edmow Tuttavia, fatJcos.,men·te, fo Sardegna, mentre tl resto cl'ltaH:i era ln fiamme. cominciò l'opera di Ncostruzlonc poli• llca. Sono perciò scus.1blll molti errori. - Che'tnodo di tenere un locale che do Clone. si dice di prim'ordine! G1rnrdi qua. Ora, se i ComltaU dl ltberaztonc. t sel o sette partiti, le sotUH disUnzlo– nl programmatiche erano, In certo sen– so, seppure astrattamente. gtustlftcau in centri come Catllari e Sassari e Iglesias e Nuoro. non potC\"1lnoesserfo assoiutamente net J>\ccoll centri n1ra– ll. dove furono creatt artificialmente. Polch~ 1 Comitati non potevano esse• re riconosclull se tutti l ,-artltl non vl E'rano rappresentatl, I buoni villici Sl mettevano d'accordo. •Sls1.nnlo s'lm= pro\'\risava rappresentante del ~alll, Ga\.ino dei rosa. Giommm1a del verdi. .. SI \.1de subito che. per essere des1gna– u sindaci o commissari di questo o quell'altro ente, b ,sogn.wa essere o gialli o verdi o rosa ... Comunisti. e dc· mocralicl cristiani poterono contare, prima clegll "11ltri,su una propria or– ganizzazione: gli altri si nffreltarono a organlz1.arst. Ne sortl, In genere, qual'cosa di estremnmont.c nrt1flcloso e fittizio. I varlt gruppi non ermio forJ mali da uomini stretU tnslcmc dn un r:lschlo. da un'dca. ma come aV\llenc più spesso In tempi paclflcl. da lnte• resst personal,1 o dl gruJ)J)O. Questi par– lltl, nati da un g1orno all'altro. che avrebbero dovuto avere una strnttu– ra rivoluzionarla, di rivoluzionarlo non a\levano proprio nulla. se non 1f no: me. I pochi antlfasc\sU provati dove– vano necessariamente ricorrere. per formare i quadri, a pacifiche persone che erano v1ssute sempre tn buona e arcadica armonia con gll addomesUca– u gerarchi paesani: e le sante verità, Te J>a:~e bruclanU che venivano di nuovO proclamate a gran voce per le piazze e nel teatri, suonavano. ahimè, false. Ancora una/volta, come era suc– cesso durante 1 precede.nU venti onnl, te parole erano vuote di slgnlf\cato. E. ancora una volt.-,, U J)OPOlostava a vedere. diffidente, scettico. messo In al• Tegria taTvolta dalla curtos., situazione In cui venivano a trovarsi Svìlnnlo, Gavino o Giommarta qu;mdo, dovendo presentare qua~he signore cittadino venuto dalla citttl, sentivano parlare di socializzazione delfo terra ... Pol, pian piano (son paSSlltr QUDS1 due anni. ormrll) t partili si sono mc- IL cameriere, premuroso, con aria di circostanza. fa per prendere il bicchle• re. li tionore che t un bonaccione, oicl placato. oli domanda: - Come mal? Tutte 1e altre maoolo• rf cittil d'Italia hanno 'intrapreso da qualche ,rnno la « battaglia delle mo– sche•• e non c'l caso che si veda f)hi uno spettacolo simile in una trattoria - e con un ocsto la-rgo fa cenno al po– polo volante nella sala. 1' camerlCf'e, oon il bicchiere fnt• .sciante neua .rini.stra e con aria com.: punta: - Pure nufe. sionò, avimmo fatta ·a battaolfa d' 'e mosche. - Bel risultate! - Embb, che vulite, hanno vinto •, mosch·e. St. ,per gh). (]1,ello che fo Intendevo d1.dire nelle batt.ute polemkhc fnttto• lntc Particolarismo e borbonlsmo, le qu.nUsono spiaciute a Scrutator. si rmò trarre ffnlla storiella che ho narrata. Il Mczzooforno - e 1a cittll dt Napoìt In m«to 'J)(ITtfcolare - é fl paese fn ""' vincono le mosche. Con ciò non tf dice o clic Il Mezzooiorno sia fl pae.sc delle mosche o che al resto d'Italia sfa Ignota Ifa mosca. Anzi: .se t vero che In Jta1fa la pianta uom-0 abbia esenv plarl di rara bellezza, di) ~ particolar– mente vero per la parte meridionale,· ed i iMUbitabile che quando qualche e1emrifare di quello pianta s'Incontra, etso ,:iuatta di altri divnst e cosi bnit: ti fncontrl. Ma incontrarli produce spesso una oran ffllllinconla. perchi si trova che csd o hanno dovuto abbandonare Il pae.se natale o vi sono tenuti in di• .ff)TtOio e 1chernll1 dalle mosche trlon: fanti- Vale a dlre che cento alberi -non fanno un bosco e cento uom.'fnl tton costftul!cono una socletd; che un e1e: mentore senso sociale non ha ancora prcto ccnuf.stc-nza coltl - figurarli quindi un senso polttico. Scrutator fa nomi eminenti. Il VIJ: lnrl. quando scrisse le famose Lettere merfdfonali - in cui si giun{)e. con ricca <focu.menta1ione, alle. medesime conc1usfoni che ho qui ria.,;sunte - fu chiamato calunniatore, indeono figlf-0 tlt Na.po1f, ecc.: fl Fortunato - che ho ancora davanti ao11occhi solitario nel: SOLO RICORDI? B EN E dice RaffOffello Ramat (Mon• do, 5 magolo), a chiusa dt..un ef• flcacc ricordo ,u un suo unico fn– contro con Mus.solfnl: « La f)tDglor .sorte che sia toccata a -noi italiani (e « .sorte 1 &fgnf{ica for• mazlonc storica) ~ d'aver avuto un ti– ranno vfle e buffont:. ti vhì difficile compito dell'antf/a$cf.smo, e Il phì pro– fondamente cd!lcallv.o, ~ stato quello di risolvere fn atmo!fera traoka l'a• ria di nauseo.sa commedia che avvol– oeva oont cosa d'Ila/la, e tuttavia lso: lare nl'l1a loro bassezza Jlfu.ssoUnf 4 n fascismo•· ;. Il Ram.at interpreta tfflcacemente l'amaro che certe vdll.c snte alla gola pcnsnn<lo a tanti nn111adoperati per uscire da un pantano. La scenn da ltd descritta con scrupolosa evidenza fa vct1lre '1, freddo alle Yeni. (Il padrone era In visita all'lsWuto mnolstrale di Forllmpopoll): « Finita la vl~lta alta scuola, si fcr; mb fn ,coreterla. Qul fu assetUalo dalle donne. La professor~.ssa dl musi: ca oli confessò che con.servava rellgio; samcnte una fotografia di lul in atto di .s1,onare 11 vfoltno: un'altra oli dis· se e.sultante che cono.sceva non so J)fù chi, che le raccontava di lui quand'era raoazzo: un'altra Oli chiese 1n grazia che le desse In ricordo un petalo della rosa ch'eoU teneva In mano. E Mut• solini, con ,-eoalltd laidamente teatra'le, dl.strlbul l petali della rosa a quelle donne che li aspettauano bramo.!e e H ricevevano con tremante klolatrla. I maschi, ,,rn lontano. ouardavano smar– riti e 4nvfdlo.sl ; fl prete teneva il contatto fra l due gruppi•· E poi venitemi a variare di scuola In astratto. quando si tratta dl rld~ nar'lc un'elementare atmosfera dt dJ,. onltd, di sapere se cl sfa effettiva; mente una differenza - non quella dt st1pcncUo - tra cht Insegna nella scuota e chi spazza. ga scuola. Alme- 110 quest'tl1tfmo uc11c pulfto qualc11e cosa. m, v. i~~u 0 rg:~~~zali-o!!t~ 0~ '~\\1m!1r1~ 0~~ ~~~ 0 ~~;~ èslr~!~a: ~;~;i~ir ;r~ 1 .. ========================="" bleml. affacciate soluzioni. Mn rtmane di questo ordine del giorno a cut s1 tuttavia un vizio d'origine. che pcs., applaude dal vari ordini di palchi (li ancora. Col tempo. passerà: con, l'e<lu- comizio 61 teneva al teatro. e di J>O· cazlone politica, col buon C06tumc Po· poTan! c'era un'esigua. molto esigua litico. Si arriverà, al)che 1n Sardegna. rappresentanza) e, se capl.sce. si chle: a quello a cui sl dovrà giungere nelle de: _ Ma a me, perchè non me l'han– altre regioni d'Italia. Mn b'sogna es- no ehk'sto prima? Perehè sono lo, a sere coraggio.si e sinceri. col PoPolo: quanto pare. che devo chiedere dl ar• parlare un linguaggio franco che ti molarmi volontario -. Perclb dlffl• J>OJ>OlO })OSSa intendere. Se una bella da, e la bene a diffidare. Fa bene mattina st trova scritto sul muri del- perchè non sl pub promettere la ror– le città e del vt1Jaggt: « Vl\"a Trte st e mazfone di un esercito dl volontari, jugoslava! •· c•~ da scommettere che sta pur piccolo. senza sapere che cosa ti contadino che ferma 11ciuco non 10 li PoPolO ne pensi. E' un errore Poli· fa per poter l~gere mc~llo la scritta, tlco e un errore morale, sprele quan– che è a caratteri cubitali, simili' a do ]n nuova educazione politica del quem dt altre scritte e altre mns.stme ])OJ)Olodeve fondarsi su princlpU ve: precedenti: ma lo fa perchè non rlc• rament<> democratici. E. si badi bene, sce a capire. Che razza di complica, 11 J>Opolo a"rebbe risposto. Ma ap– zlonl son queste? pensa tra sè, e cn- punto per questo non st poteva pro– pisce una cosa sola: che c·è dc1la sen• mettere per lui. sostituirsi a lui. In• te che si alza dl notte per scrivere sul vestire Il suo senso del dovere di una muri del1e case nltrul le proprte Idee, r('ttor.lca che gli è estranea. Quando. personalissime, originalissime, alle qun• nlcunl mesi ftt, furono chlnm.ite n1te n evidentemente tiene molto. O che lo nrml' alcune clnssl, mentre nelle altre fa perchè è pagato. Pcrclb tllCflcla, e r~fi~~~n~~~··l~a~;rd:~;~«~c;;;- s~ec;l~~ fa bene a diffidare. cava ,neppure un caso di renitenza alla E quando in un comizio pubblico, co- leva. o meglio .... sl: a Cagliari. gli stu• me avvenne, circa un anno fa, tn una denti borghesi dimostrarono. 1anciaro– clttà della Sardegna, sl chiede, con no qualche bomba. corse sangue. TI 1)0· una ingenuità veramente strana se sl palo rispose unanime alla .chiamata. pensa al realismo J)Olillco ostentato Pecoraggine? Chi conosce l sardl sa da certa gente, si chiede la creazione quanto J>OCO sian pecore. Devozione al• di una moneta sartia e... l'appllcazlo- la monarchia? Meno ancora. Ritengo ne alla Sardegna della legge affitU e semplfcemente che, n~mostante tutto. f)TeSWi, offrendo 1n camb1o la forma- nonostante Ta sua apparente apatia Po"' :~~~odia u~Ì~~fl~ :~ ~en~l~~;1~ Ut\ca, 1] J)OJ>OlO sardo, le poJ)OlazJOnl ni alleate. u popolano; con 1.utta proba· rurall d{ cont.."ldlnl e di. pastori. siano bili.Jà, n.oJ> i:ap!!i<e~ )lene ~ àlgnUlcato più ma\!lli alla vl!a pohl\ca d! quanlQ non pensino r signori della classe d1rt 1 gente sarda che mettono In bocca a quest.1 gente parole che questa gente non, dlrcbbe mal: maturf alla v:lta pallllca ma tn senso diverso, assat pii'\ profondo. Questi contadini e questi pn&torl vivono chiusi net piccolo clan famigliare. nel cui ambito rivelano una serietà morale Ignota. per esempio. ar dlmostrantt borghesi dl CagUarl. Tl!t– to sta a farli uscire daf piccolo clan, o meglio ad allargare l'ambito del clan alla vita Intera. nmmlnlstraUva e Po" Utica, del vlllagglo e, via vin. della ree glonc; anargarlo ridando a questa gen• te la flducla che tante \"Olle è stata tradita. Non sostituirsi ma.I ad esst ma solo, moclest:imcntc, guidarli. E, ln questa direzione. gli sviluppi sono lncalcola• · bili. lo rJten~o che t1 popalallO sardo non si sia rlflutato di prcscnt.ars\ alla fev,1 perchè spinto da un oscuro senso del dovere. Non da entuslnsmo. no: U sardo non sl cntuslMma mal, non ap• 1>laudc,e la rettorica non lo commuoi ve. Per un oscuro senso clef dovere su ctll uomini J}Olltlcl onesU e sensibllr Potrebbero tondare. non la loro propa'" ganda, ma fa loro opera educatrice. Per ora essi considerano t1 popolo come mass., d\ manovra. Avranno clb che sl mer1tano: falHranno tn pfeno. Cl sarebbe ancora molto da dire su qu{i5ti1a~~i~\dl~~:il1~ 1 ~\lo{ tettori che certe co,;e avvenivano so1lanto nrle_l Sefcento. Do\"rb dire anch'to che ce. ~ cose avvengono eoTtanW fn Sardegna'-! Ol1J8EPP~ DESS\'·

RkJQdWJsaXNoZXIy