La Nuova Europa - anno II - n.22 - 3 giugno 1945

-- !O------------------ LA NUOVA EUROPA-------------- 3 giugno 19<5 -- S E vog\tamo sinceramente rimedia– re al difetti che sogliamo J;;unen• t;Jrè nel popolo italiano, e lavo1·are a un.- ricostruzione spirilUale che non sia cmmera e provvtsoria. dobbiamo deciderci ad affromare risolutamente 11 prvulema della nostra scuota, che la classe dirigente italiana e in 1:>art1colare modo la classe politica ha quasi sempre ignorato e continua perlinacemcnte a ignorare o tutt'al più a COllS\derarc <.-ome problema di tecnici, che trascende la sua competenza e non coinvolge la sua responsabilità. Occorre. con un'opera intensa di persuasione, riscuotere que• sti dormienti e far loro capire che SO· no ormai tn gluoco l'avvenire del paese e Ja nostra stessa esistenza di pGl,)010 indipendente. Nel generale fervore di rinnovamento sociale e politico che terrà dietro alla riconquista della pace. 1 popoli che sl•mostreranno sordi alle esigenze più impellenti della nuova cl· viltà del lavoro, che nascer-.).dal trava– glio cli CJUe:>tl ultlmi decenni, sono n... stin&tl ad essere ellminati dal vivo pro– cesso òclla storia per un lungo periodo e forire per sempre. Senza contare che figaoranza della solidarietà che 1exa in modo in<l\ssolul>lle umt gli aspetti del• la vita ùl una comunità, che è stata la ragione pn .. -'<-ipuadel rapido tnonro del fasclsmo all'orlgtne, potrebbe essere il punto di partenza di un altro esoeri• mento di reazione forse ancora più mor• tificantc e duraturv. Noi facciamo ogni giorno api,cl!o all'anto1.wverno, alla democrazia, alla libertà, ma questo ap1>ello non può non cadere nel vuoto e finirà con l'tn· gcnera~·e nola e disaffezione per gli stessi oggettl invocati, se noti farenio nulla per educare il popolo dal primi annt all'autoiroverno. alla democrazia, alla libertà. E noi continuiamo a non fare <1!sSOlutamentenulla In questo ~11• so. La nostra scuola in .tutti i suoi gradi continua a condurre una v1t.a grama, estranea agli inter_essi essen• ziali del paese, a non diSCipllnare cuorl e menti, a non promuovere l'aulonomta della personalità. a prefigger9i un com· plto astrattamente Intellettuale, a tra– dire insomma le più vitali e impellenti esigenze del1a comunità per Il cui sod· disf;.1cimento è stata creatµ. Educazione di popolo Se non affronteremo al più prestu e tn l>ieno li pr·oblema della nostra scuola e In primo luogo della nostra scuola di pol)OIO, vedremo dunque fal– lire tuttt l tentativi di rlnno\'amento morale, "'civile e Politico e ricadremo nel marasma. L'Italia cela già nella sua compagine spirituale, quale si è venuta configurando aut'averso 13 sto• ria, potenti fermenti reazionari che ostacolano li processo dell3 sua trasror• mazione in una democrazia moderna, fondata in una salda autonomia etica e civica. Questi lunghi anni di assen• te.ismo politlco e di violenza hanno alimentato altresl pe1icolosl rermentl d1 anarchia e obliterato o attenuato lu quasi tutU il culto della legge e la co• scienza della proprla dignità nazionale e umana. Ora sperare che li compito ~~:~~r:;,~nee d~lt~~t1e 1 fen~la~sr~~!~e :!~~ assolto dalla nostra attuale scuola, avulsa dalle vive correntt spirituali del paese, anemica, rormallstlca. unl· camente preoccupata dl trasmettere un inerte corredo di nozlonl astratte, per lo più estranM agM.tnteresst vitall de: gl\ alunni e della coscienza collettiva, è cullarsi nella più stolida delle lllu• sion\. I più progrediti paesi moderni ~ In primo luogo t grandi paesi che hanno vinto la guerra. Inghtlterra, Stati Uniti, Russia stanno attra,•ersan– do un pcrtodo dl profondo travaglio eclucaUvo. Assoggettano molto spreg\tt· dicat.amente a revisione critica lstttu• zioni e idee, che pure hanno fatto la toro grandezza e 11 hanno condotti alla vittoria Specialmente i due primi 911 mostran<> proronclamente insoddisfatti dei sistemi educativi vigenti. che pure sono fra i più estes\ e pro.credtu, ~ rivelano un'ansiosa preoccupazione di rendere sempre più efficace e redditi· zta. l'i"truzlone pubbllca, di estenderla a un sempre maggiore numero di per– SOf\C,di protrarre sempre più innanzi lt termine dell'obbligo seolast.lco, di conro~·mare sempre meglio i metodi dl· datncl alle nuove esigenze soctaH. di offrire anche agli adulti la posslbilltà di continuare a coltivare ti proprio ln• telletto, li proprio cuore. ti proprio gu• sto. di completare la rormazlone della personalttà appena Iniziata nella scuo, la elPmentare e postelementare. Il loro l)('it.~lmismo è sano e focondo. Presso di noi invece. dove l'tstruzlo. ne t'lementare cessa di ratto nel mi– gliore det caSI.,a dieci anni. molti bim• hl si sottraggono anche a questo mo, df'Sto tirocinio intellettuale e morale. e la ~uola vive SCQ.uestrata dalla vita e noi abbandoniamo al loro destino l ragaz;,;i che hanno conseguii.o Il diplo, ma di maturità o la licenza clemen• tare, anche se essi non soltanto hanno LA SCUOLA COME COMUNITÀ DI LAJJORO za. alla pazìenda, all'osservazione at, tenta e scrupolosa, alla lealtà, alla frat.:rnilà. E sono queste le dotl. che de\'ono stare in 1>r1mopiano, il cemen• to della socialità. Senza dl esse è vai no attendere dalla scuola un effettivo contributo al tirocinio della vita. E soltanto dall'eserciZio dèlla vita ln co– mune devono nascère le occasioni del lmpnrato a goverparst da sé, a osser• ,·are e giudicare. a componarsi come membri atUvt di una comunità di uo– mtnt liberi, ma nella maggioranza non hanno neppure Imparato a leggere e scrtvere correttamente, e, dopo pochi anni, sono destinati a ricadere nell'anal• fabetlsmo. proprio presso di not. dico, non c'è quasi traccia di una chiara con– sapevolezza di questa nostra trJglca ln· feriorità e li problema della scuola an= che fra le persone colte e fra l poli• lici ptù accorti e più aperti al pro– blemi soci.ali è confinato al secondo o al terzo p\ano. Stl!)cre. Da essa rampollano i1Hnterrot ragg1ung1bi!e almeno per molti anni. t.lmt:nte dirficoltà e Quesiti, che occor4 lJovl! sono I mat:stn cn.: stano m gra re risolvere. se si vuol procedere in• <Jo 01 collaborare in modo t!fticace e nanzi. L'unico sapere eff,ettuale è costrUttlVO con i loro alunni, in gnu.lo quello che nasce dalla soluzione con, di trast0rma1 e davvero la trad1z1ona- creta di problemi concreti. Si impara le scuoletta del leggere. scrivere e far più aritmetica nel disbrigo degli af• d1 conto, tutta memoria e fom1ule, In fari di una comunità, che negli es1:r• un vivaio di esperienza vtssuta, in cizi obl>ltgau del comune insegna• una comunità di lavoro? Come indurre mento. Se l'alunno è chiamato a ti• i nostri insegnanti a rinunciare al solvere problemi. concreti anzlch~ ad radicatissimo pregludmo. che la scuo accogliere passivamente li rl.Sultato la abbia tl compito di trasmettere uno ~~l'!!P!~~e~.~! ea't:)~g~c:l'1aettls~~~ Esigenze wciali sparuto corredo di no:i:loni enciclope acquisizlom definitive. Jn questa at• dlch~. sia pure astratto ed Inerte. an tiva partecipazione alla vita e,-omune z1chè educare e disciplinare atti,·ità, è il segreto della formazione della forn\ilre li carattere. avviare all'eser- perSonalità. Bambini già profondamen• cizio indipendente dc!la mente, della te corrotti dalla famiglia e dall'am. coSCJenza. del gusto personale? Nella b1ente sociale, svogliati, disappetenti, C:ht st permette dt far 1oro osserva• miglio!'e delle ipotesi, non bisognerà tnd,scipi:nati, irrispettosi, prepotenti, re, cne la rivolu:Gione lsUtuzionale sara rinviare ogni tentauvo di rinnovamen. che la scuola ufficiale ha condannato una lustra se rtmarrà immutato il co- to a quando avremo 1 nuovl msegna11 In modo irrimediabile come incorreg• stume e ctlc è inutUe chiamare all'auto• u formati secondo il nuovo spirito? ~ibill. possono essere trasformati ra• governo un popolo non educato dal Non condivido atfauo questo scettici• ditahnente tn breve in fervidi colla• pr\misslmt anni ali' esercizio della li· Smo nei riguardi del maestri. Essi 50 bc•ratori della vita della comunità. se ~rt~rth~~~e ~~i:=~~~.hi~~~t 1 ~ 1 ~~~n: no quei che li hanno falli la scuola ~~~~:e i~v;~ / 8 ~[~~~;;: S:t!!"t~ urgente. impilca mie ricchezza 01 lllfi:Z• e la tradizione didattica, ma molti di appello al loro senso di responsabilltà. z1, che lo Stato itafiano per moltl annl loro non chiederebbero di meglio cJ.,: E insiem~ con il senso della vit:i col• non sarà In grado di affrontarlo in .e-S$Creaiutati a trovare la loro ,'!a, tettiva rinasce anche l'appetito del sa• 111000 aueguato. Che è, rtpeto, un 1,rave palchè astisslano nell'atluale scuola e, pere. segno deila profonda incomprensione 3 Pt:>ena possono. cercano di evadere Come sl vede. in questo concetto def• della funzione della scuola tn un paese da essa. Anche in questo caso il vero l'insegnamento li lavoro occtJpa il pri– J&bero,0 che aspira a diventarlo, e della ostacolo è m alto, qua~i esclusiva• mo pl:mo. Esso deve dlv-eutare li f-ul: ::.o:stanzlatc indrnerenza della classe di• mente nella classe dirigente e nella cro della nuova scuola, ma perchè lo rigentc e di quella politica ven::o li classe politica. nell'indlHerenza, nel l,)06Sa ckventare. occorre porre Il pro, problema dell'educazione. lo Slt..rito conservatore e retrivo, nt!I l>l.ema c1i esso con molta maggiore Jar- Che ad una rad1ca1e trasformazione radicale scetticismo dell'alta e media ghezza e risolutezza che non sta fatto ùclla nostra S(:Uola })Ossa g\ovare la ·burocrazia, nel provveditori. nega finora. Kon si tratta g'.à soltanto di in· ricchezza de\ mezzi è indubitabile. e ispettori, nei direttoli, sordi, fatte po trOOun~ nell'attua1e scuola qualche la• mezzi più adeguati di quelll posu ft. che eccezioni, ad ogni appello che in \-·oro manuale. il che potrebl.)e risolver• nora a servizio dell'educazione nazio• vochi mutazioni sostanziali. La ciasse si in un puro e semplice appesantimen~ nalc dovremo trovare ad ognl costo an• dirigente italiana non ha fede nello to del curricu!o tracilzlonale, ma di tra• che negli. anni dl miseria e di lesina splrlto, non crede all'autonomia della sformare l'mtera scuola in una fucina che seguiranno ali' attuale catastrofe. OOSélenza, alle forze spontanee dell'uo di lavoro. Da un lato occorre ten~r .Ma io sono persuaso che anche con mo, alle iniZ'l.atlve liberatrici. Essa presente che anche il lavoro manuale mezzi modestisstml SI Potrebbe fare soltanto è responsabl!e del marasma può trasformarsi facilmente In alcun· moltissimo e tratrrnare in pocn; a~l in cui giace anche la nostra scuola <:i~~ il ~~a~~~ti~a~e~r:r:s-s~~~iz~ ~!n~l~~~~~~nl~ r~nd1~1~~t;: ~~re. ~ Eppur(! accorerà spezzare que st a re della vita de-ila comunità e decade ,ad tenessimo presente che e problema ~ s1st enza. dello seetllcismo, se voi;remo eserizio scolastico, e dall' ahro che pr-Jttutto di nuovo 01ientamento splrt- salvare il 11. 0st ~ 0 paese ...occorrera sot anche le conizionl che consid-e.riamo tuale, di nuovo indirizzo didattico, di trarre il mmlS t ero d~I'. ISlruzlone alle più intellettuall e astratte, devono es• maggiore aderenza al1e concrete es\· fluttu.azloni de,l_la pohuca. affi~are la sere conquistate con lo stesso procedi· gcnze SOC\alt. ' direzione ~ell rndirlzzo didattico ad mento oon cui s\ risolvono l problemi Un vero autenuco aggrttvto det bt- un ~egret~no ?enerale P- e_s.,_che ga del ta,.·oro. cioè nascere dal processo lancio statale da distribuirsi pt!rò in rant1sca I unita e la contmmtà dei spontaneo dell'esperi~nza vissuta. non vari esercizi, °importerebbe solt:.mto la programmi e dell'indiriz 7 -0 educativo meno delta rll-è:gatura di un Ubro o creazione di un organico corso post• per un certo numero di anni. promuo- dell'orlatura di un fazzoletto. Le uni– elementare, che Portasse almeno l'ob• vere con ogni mezro l'Iniziativa prl che soluzioni che promuovono effica• bllgo i;colastlco al lJ o al 14 anni. Ma v3ta e I liberi espertmenli. concede- cemente l'intellige-nza e le altre atti• c:irca l'ordinamento interno dell'attuale re la massima autonomia alle autori vità spirituali sono le soluzioni cui et scuoia etementar~, la rivoluzione da tà locali ed ai maestri. Che il momen costringe quotidianamente I' e'sercizio compiere, ripeto, è piuttosto di tndt• to sta propizio per tentare intanto della vita colletiva. Quel po' di sapere riZIZOche di istituzione e di ordina· nella scuola elementare (ma non do- concre-to che ognuno di noi possiede. mento gi.midlco. Però la rivoluzione vremo fermarci ad essa) un esperì lo abbiamo conquistato in gran parte nell'lndirlzw didattico deve essere ra- mento, che ne ravvivi l'anima e la net tirocinio della vita e soltanto per dicale, se vog:iamo tagliare il male alle trasronnl In un organ!smo sano. tn dl:,attenzione sogliamo attribuirlo agll radici. L'attuale scuola elementare non cui torni a circolare la vita. lo dedu eserclzi del nostro discepolato scola• assolve il suo comp1to e soclalme~te co da più segni, per es. dal pronto stico. non rende nulla o Quasi nulla. La cri::.! e pieno successo Ottt'nuto a Firenze dell'ultimo ventennio ne ha aggra\'ato dall'istituzione della Scuola-città Pe \ difetti e ti suo divorzio dalla vita, stalozzi e anche dalla recente pubbll ma Il male è antic-o. Essa non è una cazlone dei nuovi programmi. tstru scuola di popolo. Persegue una fi· ;,iioni e modelli per le scuole elemen nal'ità estranea agll interessi reali del· tari e materne (decreto ministeriale 1a comunità e si limita a trasmet· 9 rebb. 1945). che preannunciano un tere, quando lo trasmette, un mode nuovo orientamento anche dall'alto. Il stlssimo corredo di nozioni generali e popolo italiano aspira dal profondo a Jnerti che si dissipano tosto non la• prendere effettivamente In mano I sciando dietro dl sè nessuna tracci.a pr~ri destini, a sbarazzarsi d_egll osta profonda. Nel migliore dei casi essa coli, taluni ancora motto_ radicati. che prepara molto genericamente e strac• ostacolano il suo cammtno verso un <:amente alla scuola st.-condaria. IL fat• più integrale autogoverno. Ma non P?– to sl è che è radicalmente erroneo trà n~n accorgersi presto. fhe una n proprio Il concetto corrente di scuola voluz1one di questa fat_ta. I unica vera elementare, intesa mat~rialistlca~en· ::'P~~Wo s:n~n~ cg~~~~tt~~=S~ ~~g!~~ te come scuola che _de,e lmpa.rure l o è destinata a fallire in pieno; e la primi elementi del! enciclopedia. La scuota deve temprare le sue forze e rtforma deve muovere proprio dalla re• ricevere il suo primo orientamento vtslone critica di questo concett<:>. La spirituale. Ma soltanto una scuola che scuola del popolo non ~eve limitarsi si 111-0lrizzlper una ,1a opposta all'at ad avviare a poche abilità strumen- tuate può offrire garanzia di tempra tali o a trasmettere un modesto cor re dai priml anni il cittadino al cl redo di nozioni. 11 suo compito è mol• menti della libertà. to più complesso. Essa deve essere I..a.. scuola che si organizzi come co- un tirocinio di vita morale e sociale. munità di lavoro difatti non può non deve iniziare la formazione della per· porre in prima linea sentimenti, doti sonalità del_.,educando. altitudini, aspirazioni, che u nostro Classe dirigente E in questa scuola dovrebbero ave– re diritlo di cittadinanza le sole no• ztont che nascono spontaneamente dal• l'esperienza vissuta. Le altre occor– r~ avere Il coraggio di ripudiarle. Sono una falsa ricchezza ed un peri· colo reale. Riempiono la mente di va• nt fantasmi, educano alla fatuità, al verbalismo, alla pretenziosa saccente– ria, im1>ec1iscono il consolidarsi di un saldo nucleo mentale, che Sll idcnlifi• chi col carattere, allontanano l'indivi· duo da sè, invece di aiutarlo a racco– gliersi tutto intorno al proprio centro interiore. M.oi s i dirà: quel che tu chiedi è ir· insegnamento ufficiale esalta e incul ca a chiaochierc. ma non forma af fatto con una spontanea e ininterrot ta disciplina quotidiana. La comunità. se è concepita davvero come una ac colta di spiriti liberi o destinati a dl ventarlo, fin dall'-inlzio deve funzio nare in viista di questo altissimo fine Una comunità in cui tutti lavora no effetUvamente. in cui a turno de vono essere esplicate dagli scolari me desimi le diverse mansioni.. a contin clare dalle più umili (pulizia dei ga binetti e delle aule, lavori di cucina ~ov'!rn~[~:~;r~~~ è d~~~ ~~~~~ 01 1Ji spontaneo disciplinamento esteriore ed interiore. che a lungo andare nl>i tua all'amore per il !avol'o, a11'esattet. ER1'ESTO CODIG:o<Ol,A Edition~ D.0.C .. Paris NOV/TA': ALCOOLS ET CALLIGRAMMES di O. APOLL1NAIHE N. I Coll.ecti<m e Carte d' Europ.e • Edi&i<NJedi 2000 eBempla.rj nuru &ro.ti rilecat.:1. aUa bo– doniana &a eart.a U80 u1auo Liro 1!5 Nella ti.ella collez&<»Mt: SONNE'l'S di Baudel.aire POESIES di Mallarmé OASPARD DE LA NUIT di BertrauJ Edizioni SANDRON BOIIA. • VW,Olo Ma.uamur.eUt, li (Pil.-.SOD.IILDo) Sa11'1i di vana c,dhcra: RAFFAELE MARIANO tSa.rrio •ul Ri8orrimento Itaii4.no-t OREOOUIO M.ARANON ,. Doc. Giovanni;! Rifksri di gtWrra: NINO SAVAUF.,SE e Orooaehet.ta eiciliaoa dell'E&tat.o li43 •

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