La Nuova Europa - anno II - n.17 - 29 aprile 1945
i __ 2!l apri~ l0':15-------------- L.-1 NUOVA EU no PA ------------------ ,,TECNICA e iPOLI'l'ICA ·L E discussioni di Questi giorni sull:i Consulta hanno riacceso un pro• blema, che er;1 stato pr~edentc• mente t'ià mollo dil>atluto. e che ha una portata pii) vasta: quello dei rap– J)Ortl tra tecnica e politi.ca . Il caso di cui si tr:.1tta ha un valore simbolico: vogliono una Consulta tec– nica coloro che hanno paura di una ConsuHn pollt\cn e che per pudore co– prono quest:.1paura dietro Il paravcn• to <lella competenza tecnlco•ammini– stratlva come li m\f:'lior criterio per la scelta, non solo del govcmnntl, ma Dnche dl coloro che debbono co11.trol– ~are il governo. L'uomo della strada, che non è abl· tuato al rngionamenti complessi, ma prende le cose come 9i presentano a prima vista, è nawralmente a favore tlelle competenze tecnlchc, contro le e chlncchlere » del politici. A lul sem• bra evidente che alle vo1rleattività go– vernall.ve 9i<mo preposti coloro cl1e e ci sanno rare». Cosl un ministro del– ~•t.struzlone deve Intendersi di scuola, un ministro clell'industrla dc,·e cono– Kerc l'attrezzatura 11:ulustrlale, e vla òlcendo. Jn un certo senso, l'uomo del· la mrada ha ragione: senza un mini• mo di capacità speclfic.1, il capo di un ramo dell'ammtnlstr<11,lonc si trova di– oorlentnto, n1ln mercè del suol dlpen• denti, quindi esposto a comméttere l J)iù gravi error1. Però l'uomo delln str.ida non con– òuce fino tn fondo Il suo rngionamcn• to: amme&o che un grado di compe– tenza tecnica sia necessario, ammesso anche ch<', quanto p!ù nito è questo grndo, tanto J>ill eJYicace &ir~ la <.ltre– %1one òegH nfl'.irl; si pub dire che ba– eu? o et r~chiede (Junlcos'a1t1·O? 11 problema si fo più compllcato qu:mclo, inv~e di un Individuo, si trat. U dl un'Msemblcn· J)Olltlcn. Nel primo c.iso, si può facilmcnlc presumere che alla b'PCClalizz<1zione t cnica BI c:1ccom– pngn\ una quallli\ diversa, ctoè un'at• titudine più generate che merU!. il no. mc di e ponuca ». Nel secondo caso, In• vc,cc, se nll.1 scelta presiede un crite– Tlo riçorosnmente le<:nlco, ne verrà fuori un certo numero di speciaìisti che, messi IM!emc, donebbcro riusci– re a comporre (luell'altitudlne cenera– fo che sl richiede. Ma Il e generale• .non può risultnre In aleun modo dal bmto rnccostamento del pnrtico!arl. 1Jtustrlan1O con un facile esemp!o qu~ta difficoltà. Immaginiamo un'as- 1,emblca politica formata dal tecnici di tutte le principali speci:llltà . e dagli esponenti del 'Vari interessi p.1rHcolari di unn d.ita società. L'esempio è tut. t'.11tro che Immaginarlo: la cosl detta Cnmer.i corporntlvn cr;i, o voleva es– ,;erc, nk:unchè di simile. Poniamo clie 61 tr.,ttj di decidere, ln seno a questa assemblea, (lell'indirizzo (la dare alla J>OlillC:l Industriale del paese. J pit! competenti a gl\Hllcare saranno, tn ba• se .11 criterio preacelto, l rap1>resen– t.,nli «.lc-gl'lndustl1all e quelli det ]a. vornto11. Costoro, pur essen<lo tra loro in conflltto. per quel che concerne ta ripartizione degli utili, s.,ranno .sem• p1·e d'nccor<lo, tn qunQto rsponenti del J)art.lcolarc Interesse delle loro lndu· strie, .sulln neceSSil.à di potenziare al ·rnaS9imo grado lo svUuppo ln<Justriale del pne,se, Indipendentemente <la qua– •lun,iue altra considerazione. Ma · se {JUesto svliuppo è nocivo alla comun!– tà? Se, )). es., si tr;iUi ili promuovere IJ'industr!.i pes.,nte In un pne.se privo òl mater'ic prime e t'K carbone, dove ogni e!.pansione In (Juesto senso è pa• gata a caro prezzo dni consumatori e Oal produtton ~srlcoJI, o compromette un più favore, 1 ole svlluppo tli altri ra– mi lndustrlaJI? o determina un perlco- 4oso nvvlamento verso un:, J>Olilica di guerrn? Son tutte qulst\ont che l e competen– ti :t delle Industrie non sono, cotnc t.111, in grndo tll giu<licarc, pèrchè esorbitn· nO dalla loro specialità; nnzl, che essi tono tentati n risolvere In mOtlo con– tonne nl loro parli.col.ire lntere&&e a dnnno della comunità. Sl chlamcra~no nuora In causa, per Integrare ed equi· librare il loro cludiz.lo, i rnppresentan– tl tlelle altre specl.ilità In seno all'as– .!:lcmblca? Ma :lllor.i, non solo il criterio deHa s1,,-clfica competenza è nbb;mdon.ito, ma si <li\ ,mche di pecgio: che <iuei 1·nppr~sentant1, e&;enllo a l01-0 volta dccii 1.-peclnlisU. CCl'(hcranno di con– tcmpnare gl'intcrcSS:i In <1ulstionc coi propri, egualmente particolari; p. es. ::;ulla base di un protezionismo nG');– colo che compcnsl agli ngricollori i I danni del protezionismo Industriale. li risullato cosl r:,ggiunto s.,r;) di rnddop• piare Il d::mno della gcneralit.:.ì dri con. DISORDINE NELLE STRADE O G.V I volta che avvenoono taf/eru– Uli e dimostraziont leooiamo (ed udiamo) amare cd appassionate rampogne, fimeste ml1iacce e prevfsio- 11i, come se per l'llalia 110n cl fosstt più. salvezza. mancando la coesione i,i– tema, e persuadendosi. perciò lr. 110210- ni slraniere che si.fauno vani uli aiuti e le opere di ricostruzione. La,fclamo stare per ora quello che pensano oli stranieri: chè essi pure, meditando, ri· corderanno momenti della loro vltn na– zionale irt cui. le folle non sono rima• ste « al Joro i,osto » ma 11011110 violen– temente, e con varia forturia, manife• stato i loro sentimenti, si da influire talvolta sul corso stesso della storia. Lasciamo anche stare t poch-i ca.d eia• morosi, che, a11chese spieoublU nei loro motivi., inducono 11eoli an1ml dt tutti orrore e riprovazlone. Ma in oc11ereoll italiani, certi ceti italiani, mostrereb– bero più acume politico se ouarissero dalla «fobia della strada», se imparas– sero a tollernre psfcllicamenle ccrtl fat• ti ch,e ricntra,w, tutto sommato, nel cost-ume o nei ,iaturaU accidenti <li una vita politica normale, ,1on aoatica cioè. ma ricca di sensibilità e dt reazioni. Nessuno vorrà sostenere che le vie del– le città d'Jtealia abbiano offerto, dac– chè sono state liberate, spettacolo di disordine; .,e una cosa può 111crauiolia· re, a11zt, è che la folla, atram"ta, (1t parte delusa, nuova alle discussioni e aoli incitamenti della politica, st sia mostrata cosl sauuia, cosl calma, non trascèndendo auast mal fo mtmifesta· rioni i11con.sulte,e ma11tenendo le sue i,roteste, al cospetto deolt alleati, su to– ni di dignità e di moderazione; talu-no ha verfino potuto dedurne una ,mm· canza, comprensibile dopo IL ltmoo &l· lenzio, di vivacitd e d'eneroia. 'J'ole contcono e, sembra cloq1~e11te espre~stone <Lellapazie11za·di cut i rie• co il ,1ostro vopolo,· e anche di u.n vloi· le se11so tli respo11sabllild per parte di chi si interessa politfcame11te delle classi lavoratrici.- Tutt'altro che disor– dinate et sono sembrate le masse ape– .raie, anche nel 1nome11ii pi1), luoubrl, quando le ndoliort maestranze, d'isoc· cupate, per tirare avanti doveva110 vendere mobWa e indu111e11ti;e 5' sa clic Ie c<1sedei lavoratori non ne han– no dovizia! U11mao11i/ico spfrilo di or• dine han mostrato e mostrano ull ope· rai che combattono la lottn cla11dest1- na; e quelli, da Prato a Napoli, che spesso son riusciti a &alvare il mac– chinario delle loro fabbriche dalla ral>– bta dei ,icmicl e che si ac.:11100110 a rl· prendere il lavoro escQOitmido nuovl sistemi di direzione tec11icae di auto– disciplina là dove l'ordi1te stabilito (im• pc-rso11ato nei conslglt ,l'amministra– zione) si è reso f110'J)e-rante (potremmo citare il caso delle Ccto11erie Merldio- 1rnli). ll massimo del dfsordim: è spe&· so rapprtsentalo da coloro che si pro– clamano ou-0rdianl dell'ordine, e che si scandalizzano di oonl Infrazione eia· morosa e vo1101areche turba la loro quieta inerzia dt vm;,assitf,•ent In/atti sono i vrlml a buttarsi, ver paa.rn o per calcQlo, 11elte braccia dcJ vfù Jac1- no-rost e $'f)Teqiudicatf capiparte. u. m. sumatorl e d' instm1rnre un' autnrchi.n economica, che potrà avere perlcOI061 riflessi .sulla politica internaz\onnle del paese. . Glf esempi st potrebbero r.1cilmente moltiplicare In ogni ramo dcll' attività tecnica e amm:inistrativn. :Ma già da quello più elen~ntare che ho cit.1to si pub trarre l.i conclusione che l'Interes– se politico, di cui un'assemblen è inve· sUU'I, non è una semplice composl.zlo– nc o neutr;iJ.;z:rnzione de&I' tnteresti pnrticolari che sono og:geuo del suoi tlibattiti, ma' è una vera e pro,prla In• novazione, cioè un trasferimento di es– si sopra un piano )»ù alto, dove sono vnlutati In rapp0rto a un interesse ge. nerale, essenzialmente politico, che ~ sula dalln paruco1.ire competenza tee• nica, e richiede unn c:ip.icltà di perce– zione e ò1 conrp.m1z\one tll natura spe– cifica. Quel che si ~·detto òi un'assemhlcn si puù, mutatlS mutandis, ripetere an• elle per il singolo uomo politico; che p<>tràe dovrà avere delle <Jualità tee· niche, capaci <li orientarlo tra i proble• mi che sono sottoposti al suo esame; ma, al <li so11rn di e,.;.se,dovrà avere delle qualità politiche, che lo Po»cnno In grado di giudic.ire òell'opportunai\ dei provvecUmenti da prendere, delle 1-,vssibili reatloni dell'optnlonc pubbli– ca, dei contraccolpi prOSSim\ e remoti di essi su tutto 11complesso l;ioco del• le moltepHcl rorzc ln presenza. SI sple– en cosi che un:, misurn bene cl:1bora• ta e tecnicamente perfetta possa esse– re politlcnmcntc un errore; e si può dare perfino, benchè sin nonnnlmente dn escludere, che all'imperrcZ1one tec– nica corrisponda un successo politico. La differenza qui segn;iJata tra t due ordinl e.li çon,petcnzc e di valutazione PER L'ITALIA A L capo di unn bancla partigfa11a, operante in m.01itog11a11elletmme– . cliate retrovie. è occorso, durante l'Inverno, questo fatto. In una zona prossima st era dislocata una brigata nera fascista che. invece di muovere all'azione, aveva mandato, con inten– ziont molto remissive, un suo parla– mentare. I co11tattl erano stati presi; il discorso fatto dal comandante fasci– Sia irt sostanza st può ri<1ssumere cosl: Noi 110,i abbiamo 11essu11a illtenzio– ne dt infierire contro la vostra banda. Noi anche siamo qui per l'Italia, mos• st da u·n senth?lento simile al vostro. Come vot fate conto sulla vittoria an– glo• america,la, 1loi facciamo conto S1' quella tedesca. Se vincono oli alleati, il vostro sacrificio e f( vostro sforzo av-rcl valore, avrd servito a sollevare Il nome e il destino del nostro paese; se vincono t ted.eschl, invece, avrà valo– re tl nostro. Pere/~, riconosciamo o– omwo ,la 11oslra rispettiva funzione, e i11ta11to110nfacciamoci clan110. E' inutile aggiungere che Il capo partigiano rispose fieramente all'insen– sato o troppo furbo discorso. Vale in– vece la vena, m-l sembra, fermarsi 1m momento a considerare l'errore che sta alla base di un sfmfle ragionamento che, se esposto allora, cGm'è probabile, ili piena mala fede, potrà essere ripe• tuto· da moUt fascisti del nord che ham,o combattuto e rischiato con qual– che c011dore,anche perchè sarit la loro 1mlca q#usUficazione, «n apparenza one· sta, o meno crfmi1rnle. Chi pui, pensa– re in tal modo, sf ispira n tt.na conce• zione dclln i,ntria completamente n– stratw, frutto di un totale scetticismo r. nlr.hlllsmo politico. Per l' ltaUa che sta col tedeschi, noi, nè alcun e.ucrc umano dotato di ra(lione, avremmo mai voluto combattere: ptrcllè quella t 1m'/. talla che, te ci fosse, noi volet1tieri vorremmo veder morire. L'Italia non i 1m nome, un fatto geoorafico, mo, vor– rei di1'e, 11na nostra scelta, che cl è dettata d<fllti storia che co11osciamo,d"I suot errori come dalle sue glorie, e che amiamo perch~ è im continuo sfor20 del 11ostro1nt.endimento e della nostra volontiJ, ti meolio che sappiamo pe11sa- 1·e e desiderar-e nella vita ch,ile del mondo. Noi non siamo •per• gli al– lealf, quando ne auspiclliamo la vitto– ria: slamo per l'Italia, perchi solo nel mondo retto (lai prlt1cfpU cui oli 111- leau si #Spirano (e che potranno esser contraddetti daJ falli ma i:a-rram,o sempre come prlncipli) riconosciamo e dcsfderlamo il posto doll'JtaUa. Le vit· toric fasciste erano sconfitte ver noi, 110nperchè effimere, ma perchè delil– tuose, e una prosperità nel delitto sap. piamo bene che t hnpossibile, ma an– che se possibile (e per un breve spa– zio, per la corta vfta di u11uomo pos– sibile è) la rifiuteremmo percl1è, pur fa• ce,u:loci m-vcre, sarebbe un t-rad1111en• to: brucerebbe le prime istmize, le as– sise stesse della vita. · So dt rl.petere cose ovvie,· ma }orse non per tutti• u. m. non è che un caso parz.~are della fon– damentale differenza che ho altra vol· ta Illustrato tra la vita sociale e la vi• ta polH!ca, trn la classe e il vart\to, che non è diversità di grado, ma di natura, l'una rientrando nel pro6 ~s.so analitico della suòdivlsione di un tutto in parli, l'nllrn In Quello sintetico deJ. la composizione. · Ho imputato air uomo della strndn 1:, responsnbilità della confusione tra le capnettà tecniche e ammlnlstraUye e quelle propriamente politiche. J:,;ss.i: però rl~1le molto pitl in alto, sl che si potrebbe dire✓che l"uomo deUa stra– da ne sia piuttosto vittima che c.ius1. JI fetlclsn1O della tecnica è stnto Il rt• flesso sentimentale, e sarei· per dire rcliS,oso, delt' unmcnso s,•iluppo delle scienze nnturali dalln met..ì del secolo XIX In poi. Le numerose Invenzioni scientifiche e le loro applicazioni più estensive e disparate, sostituendo al– l'nttività umnn;:i ordigni meccanici che compivano il suo lavoro COll perfeztu– ne molto maggiore, h:mno creato ln JJe1icolosa llluslone che potessero gru– dualmentc «.Hspens.1rc l'uomo anche dalla J)enn del pensare e del riflettere: SI è finito col confolldere il valore strumentnle della tecnicn con un valo– re finale, senza capire che nella strut· turn di un meraviglioso strumento non è affatto Implicito Il come, li quando, il ,love, e p{'\l"fino il se bisot;na suo- narlo. ~ 1n agciunta a questa ~u11arc di– isposlzione d'animo verso il tecnicismo. è sorta e Si è svolta una dottrina po– litica che confermava e ribadiva la cli– pc.ndeuza. della politica dalla tc<:nlca IMMOBILIT.11 DELL'UOMO I D 111011(/o fu sempre ad tm modo r.bf– tato da uomi11l che han,10 ai;uto sempre le meclesime possfo11i. Stm– bro. questa, una verità apodittica ed iJ u11'i11cislt.-a se11tenza del primo MÒchia· velli, che rima11e caratteristica ed es~ sen::lale del suo pe11siero.La oraridezz<J di Machfrweut (e quella del Ri1uisci– mento) sta forse soprot1ttto 1icll'r11;er inteso l'amarezza di questa immobilità e rellltà 1mia110, e nell'avervi rimediato cori l'esaltare la e virtU • elle solleva il sì11golo, con contraddizione 110n bene esaminata ma perciò più drammalicll ,'iopra a!l'uomo comune. e lo melle all~ prese con la Fortww. Ma lasciando sta-, re Machiavelli, e pe11sw1<lo illvece a4. mal seme dei molti 111achiavelti11Iche.; J}utl11ta110 e rispuntano a ogni volger di., stagione, 7Jolitica, si può vedere cQme quello stesso pe1lsiero, posseduto iii jor•. ma cmbrio1Ulle e co11/usa, frutMfi<·a 0011.tspecie di scetticismo e co,isiolia 1ns1eme il più la11uuido ql(ielo vivere o i ricorsi alla violc112a e al{a frode. Pcrchè se • iL 111011do fu sempre od :'~::ijt: ;r~r~~e!l'e°~:,~~, 0 ~;~ i zo e colla minima i11tellioe11za,o si flt– t.u01,o,nrtt'emer11e11z.a, auel sistemi che hanno valso ir& passate occasioni, che « la storia i11seo11a »: seriza ,:,erisare che la storia che U i11seo11a è stata cieca ai moti profondi della vita, i quclln che Vede soltanto 011.erree arbitrii e co:,,;. di 1110110 c tradime1iti, oli eventi pitto– reschi e roboanti. Fidar&i oU'e&perien; za storica sembra il colmo della vru– denza e dellt& souoezza; ma c'è <11te.sto i11co11vc11ien1e: che con quella esperie,,. za storica non si fa phì storia, 11011 ~t vive. ht tempi cli squallore e di distm· zio11cc'è sopra ttllto bisoo110 di im /or~ te impulso alla vita,· ma lo distrug9c 0 rcmmo in oont modo se andremo ripe– tendo (o pcns011do,·che un calo p1L– ciore o u1rn minor semplicità impcdi,. sce che si faccia &foooiu ora ài concet~ ti cosl prcci&IJ elle il mondo fa sem,. pre uouo/e, e che qli uomi11t l!mrno sempre av14to le medesime vassloni. E' p1àtroppo vero che, per un enorme Olerzla, quasi per mia dam1azione, l'uo– mo è tratto a appassionarsi sempre per t medesimi oouetti; ma In quc&to la Immobile natura dell'uomo è mw sco,, ria e tm JJCSO. 1~cr la salve2.Z4dt.ll'1w; 1110.semplicemente per la vita dcll'u– ma11itù, le antiche pa&slonl vanno co111- battute con le nuoi;e; e le ,iuoi;e non. sono un capriccio o un arbitrio, ma quelle che vc1100,10pe-rsuasedallo sfor~ zo comu11edel pe11sfero, t bisoont dd. cuore umano che la civiltd produce. E:.– verchb aue&H b-iso911l,contrastati, dii~ l ficlli a 11asccree a prosperare, !l fon•· 110a poco a Poco sentire, il. mondo 1zo1t è più ad 1rn modo, nel pensiero e nellu coscle11zadell'uomo &LnrnJa e si mu.o– ve. Specialmente tiell'ora dcJla ,llstru; zlo11e t oir4sto chiedere cd ausploare it mutamento. u. m. economica. E' la dottrina del m.itcria, li~mo storico, 11 cui successo ha supei rato l confini del socialismo nel 11ua1r è nata, appunto oerchè era, almeno In questo riguardo, consentanen coi reu~ c1smo per la tecnica, che nel fratt~.m- ; po al!lgnava In tutti t settori delia so– cietà. Solo tardi; e spcclalmeu:..e In se– guito alle esperienze russe che capoa vr.11,;evano 1 r :111 orti tra 1 ih•'! lf?rtlll• n 1 , ! so,clall.s;.1 ti ~·ono rlcre,iU!I del Jo. rn errore; ,m.:i s: può ùl:e etc 1)g);'i ·_ 1.:~.;l siano tra I ph) srrenul iautl>r1 111:Ji,,;. l.i dottrina '>Pl)',~•a, che rtc.;7.)::,~-:? alla ..t' l'(illlica, non s ,• • rnutonom!'l, mn an•-:– chc I;, prcmln--r,za sulla tet·t!iW. -: Tuttavia. la loro preceòente creden• _, z.i, mal nper·a·•1•:,•te sco1;fo.:s.1ta. era . ~~t, ùlvcntata un com:111e 11atri111onlo :, f~~~o n;r~s!~f i?:!~ ~~!~~, ~ 10 :~i 1 !!n~~!-; tera nazione, tr.ul \1.1O11.:ilmcnlr l'('l('O· ~ (!ctr,t:-i di senso volllico, mn riccnm('n- ., tP. tl<'l;1la ili capacitt1 t11cnidie. I\ SUI) nrnldo e li suo simbolo vivente. AJlu; . do, com'~ facile Intendere, alla GermaJ · nin. Questa s'è vernmentc tllusa di po- : tere~ con la tecnlc:, e con l'orgnnizzaJ . zlonc, rlSolverc tutti l problemi, non solo clr.vnndo la strumentnlità del ri1ezz.i a dignità di fini, ma anche de– crndando n mezzi, contro Il monito del• suo grande filosofo di Koenlgsbcrg, anche quelli che debbono essere con– siderati come fini per ~ SlC'SSi, cioè sii uomlnl- 11crollo della sua illusione b la catastrorc dell'lmpresa con cui ha cercato <Ilattut1rln, sono le prove pe– rentor\-e dell'Incapacità deJ puro tccnl– cLsmo a. risolvere <1uci problemi che sono d'un ordine diverso e più elevato. GUIOO DE nuc,a1<;r:o
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