La Nuova Europa - anno II - n.17 - 29 aprile 1945

-- W aprlle 19-15-------------- LA N U O V .4 EUROPA----------;--------- 3 __ L'AUTONOMIA REGIONALE !;;~~~ ! \\~\·;i P!;!u~~;rc~; 50 t~;f 1k 6 c 1 a~1{ con ben maggiore facllltà con cui non 19-13 part;? fossc rimasto a Questo ef- ~L.1tdichl.l'.;ppal"i.t!ne:na ad una provin• fetto i:~avvertllo. Per pessimisti che si v·~ poi _u_naconsiderazione squlsita1 possa essere. la difficoltà 1 delle comuni• mente poht1c:a, che a m!o avviso raccO' cazloni verrà presto c!iminata: il se- ll)anda l'Inti·oduzione della regione– colo resterà• quello del direttissimi e !\on ~ dubbio il desiderio della Sicilia delle .::iutomobili. e non si chiuderà di avere aimeno una vastisslma auto-– neppure in lta!ia, come secolo del muIO nomla regionale. Che questo desiderio e della_.carrozzella. N~n et sarà capo- non possa venir neg!etto. tutti concorJ luogo rn regione cui il professio:1ista dano. :\la a me pare dubbia la bontà ed !I commerciante. che sono poi i soli della via cul è ricorso il governo (a· I N un corsivo, «Programmi» del nu– mero del 25 marzo di ~•uo1.;aEu- 1·opa, Guido <le Ruggicro const:l• tava come in pochi mesi moltissimi ab– biano abbandonato l programmi arditi, che accettavano nel primo entus!asmn del!a liberazione, e sia1~0 rip!egati sulle posizioni del conservatorLsmo. L'elenco degìi esempi che il òe Ruggiero por• gcva potrebbe allungarsi assul e non sempre tali esempi sl possono spiegare con ciò. che la rca1izzazione del pitl audact piani leda lnteress!. ~lolte voltf! l'abbandono di quel prograrnmi è solo efTclto di. scoraggiamento, rli stanchez– za. Solo per un tal senso si Tiples::a sul « si è sempre fatto cosl •, i::.ul « perchè cambiare?». Ora, se è lrragionc\·olc la posizione cli chi vorrebbe ad ogni costo tutto mu– itare, e come il malato ma:-izoniano guar(la al nuovo letto. pe:1sando che, sol che potesse adag!ar,·isi, i vi si pia cherebbcro t tormenti del suo male, alu·cttan:o e forse più i!'i-agionevole è l'atteggiamento di chi lllfto vorrebbe conservare nei nostri ordinamenti. quasi no:1 fosse una reat:à la mtscrt;,. materlale e morale in cui YC:-siamo, e quasi fosse una ubbi1 stabilire una rt!· • !azione tra quegli ordlniimcnti. e c!O ch'essl portarono, o quo.nto meno con• sentirono. cli decadenza, di abusi. di er– rori eia cui proviene la nostra m!serla attuale. La parrtbola che per molti program– mi tracciava il dé Rug!'(!ero In Quel .corsivo, ml sembra vada ncc-cnn.:ndosl anche per' le autonomie rcg\on3IL Al– cuni mesi or sono l':t..ilonomia della re clone era nel programma di tuttt i partiti. ed in uno almeno aYeva un posto (li primissimo piano. Oggi se ne sente parlare assai meno, gli entusia– smi sono scemati. le res!stcnze diven– gono sempre più fon\: chi c!al vago scende ::i.J!a formulazinne di piani con– creti, e, prima ancora, al!a raccolta dl dati e d'informazionl. an·erte subito due resistenze pa1·tico\armente intense; quella delle provlncte, timorose di per– dere la loro Importanza cli capoluoghi e la !oro piccola burocrazia, e l'altra, della burocr~zia statale. punto disposta a cedere funzioni ad altri enti. ciò che rischierei,lbe di 1iclurre I suol ruol!; re• sistenr .. a ancorn latente, ma che non mancherebbe cli manifestarsi intensa al momento opportt:no, di quelle bu· rocrazie decentrate che tengono alla qualifica cl! «starni!, e no!1 vorrehbP.ro diYenire dl1'.)endentl di un ente focale, fosse pure la reg!.one. Maestri elemen– tari, funzionari t:lcg!I Ispettorati dell'a• gric:oltm·a, non vedrebbero volentlert, in massima. un passaggio alla regiont,. delle rispettive amministrazioni- Si ve– rifica uno del casi cosl frequenti In mntcria politica. In cui. mentre una cena etichetta è da tutti accettata In astratto, In concreto tutt.i agiscono se– condo l'etichetta op1>0sta. Controsti e pregiudizii l\Iolte cli queste opposizioni e rilut– lam~c alla cr~azionc di un ente regione. ed alla devoluzione ad esso. cosl di m1mcrose attribuzioni oggi statali, che delle funzioni delle provincie, ml sem brano fondate J)lù su una certa inerzia mentale. sull'accettazione lr:controlluta di vecchi modi di sentire e di giudl– cnrc, che non su reali lntercss!, mate– liali o morali. Cosl pe:- la preoccupa– zione degli attual\ capoluoghi d! pro– vincia. E' Il vecchio sche"ma, che st trascina da una Italla prc-Rlsorglmen to, quello del piccolo centro li cui be, 11essere sa!'ebbe legato alla esistenza di certi uffici, ed es. di una pretura '.(anche se la pretura, come molte del– l'Alta Italia, significhi un pretore e de– gli avvocati che vengono la mattina dt udienza dalla città vicina, dove tutti risiedono,• e ripartono a mezzogiorno, senza aver consumato un bicchlcr d'ac: qua). A parte che· molti dei servizi della regione potrebbero ben restare decentrati negll attuali 6 capoluoght di provincia, sta che il benessere e le fortune di queste città di second'ordine non sono punto legati alla csistem,a delle trenta o quaranta famiglie molto ,modeste d'impiegati dell'amminislra• ·ztone provinciale (le prefetture e le 'ammlnistrazionl statali non dovreb- 1bero affatto scomparire nè mutare di. sede per, la creazione cli U!\ ente re– gione, che subentrasse alla provincia). ,Cosl non risponde ad alcun reale intc• 'resse la preoccupazione di una serie d'l.mpicgau minori, di restare «statali», e di non passare alle dipendenze di un :\!~~ •;;~~g;.i/ 1 ~1u~f~-~~1~~ lirop),~~t~ anche, ove le sue fortune economiche ·{assero pro1nz!e assicurar loro una re- tribuz!one meno misera di quella cor· risposta dallo stato. Meno fitt:izia è la opposizio!le della burocrazi..:i centrale, legatissima alla res!clenza romana. non diSJX>Staquindi a passare alla dlpen• denza di un ente 1 •egi.on. .:ile,e che teme che un t:·asferl.rnento a ouesto di mansioni dello stoto, o importi re– su·!zione dei n:oH statali, o. quanto meno sbarri la via a futurl aumentl– i!.'.l qui tocchiamo r,d un punto essen• zla!e, In cui è indispcnsahi!e, se si vuole che l'It::.lla viva, spczza:·e la re– sistenza d'interessi reo.li . ma che deb– bono essei-e sacrificati. L'ltal!a non può vivere se non tracciandosi l suol qua– dti cli paese ix)\·ero. di paese che non può pagarsi I! lusso di servizi ammtnt· :t~!t-11~t;.;;:rfl~~t.~i~~;~:,clllì~; sl~te~~~ senso. assolutamente nulla si ò fatto. Nell'esercito. nell'ammtnistraztonc ci– vile, nella maglst?·atur.i, nella scuola. non solo non st è cominciato a recidere gl'iufinit! rami su1.> erfluì.ma non si è neppure creata la psicologia del sacri ficio necessario; si contlnmrno .id oc– cupare nuovi locan-. ad .i.ssumerc nuovt impiegati a promuo\'ere ad alti gradi che sono po.!esemente In numero esu– berante (s! pensJ Di pre~chmtt di se· z!cne della Cassazione- e del Consiglio <ii sta~o). a prospettare mlgllorumenu di o:-ganici, co:ne se nulla fosse avve– nuto. Se qui non s! trova l'cnerglfl per sacrificare Interessi cli cnll'goria, mal\ ma tnconciilabili con quelli del paese, l'Italia non ~! sa!va. 1 contrasti cì'interessi che si oppon• gono al!a cruaztone cli un nuovo entt! reglona!e, paiono dunque o filttizl, fon– dati SOJl:-attutto sulla ripetizione dl vecchi spunti. ch'er:mo validi molti de cenni or sono. ma più non lo sono nelle attuali condizioni ambientali; o tali, eia non poter sbarrare la via <1(! una riforma. Scnonchè. palesemente, non bast:i dimostrm·e Inattendibili le opposizioni. ma occorre portare un qualche argo– mento eff:cace a pro della Innovazione che si patrncina: chò, diversarilente. a ragione verrebbe 09po&to che 110n e mal U caso di tentare il nuovo per il nuovo, e che quest'ora storica sarebbe meno ldbnea. ~ ciò di ogni altra. Ragioni economie/te e politiche Ora re ragion! recate d3 quanti pa– trociniamo la creazione dell'ente rcgto– ne - ben sapendo che non è questo una panacea miracolosa e che, come a tutti g!'istituti po!itico.g\urldicl, glt ~·• J>UÒ chieder soltanto di essere un ldo· ,neo strumento per convogliare ed utl• llzzare gli sforzi degli uomini cii buona volontà: alla cui assenza non c'è lstl• tuto che poss..1.supplire - sono d'ln• :~o~~~~a'iJ>t°!J 1 ~~~~~r~:\~;~f~~Rg~ ~~ 1 ;n~ n~~- 0 ~?;J:~~;~~rl~~e~~~a pi~ da mattina a sera dalla loro residenza. quanto occorreva subito 1>rovvedere): Dal punto di visto. po\HICO•morale: l'adozione di organi e leggi specrnlr tutti sappiamo che ordinamenti demu• per la S!cllla e per la Sardegna Poll~ c:•atici non hanno salda base se non si . tlc-mnente, ml pare molto pericolosa dia larga massa di popolo che porli : qualsiasi legge che paia mostr~re che. una sua partecip,ntone. un suo lnteres• \·I sono regioni più snldamente untte samento, alia vita politica. Credo che tra loro. cd a!tre meno fortemente at,1 si:imo tutti d'accordo nel senso che t taccate .:il resto c!cllo st~to. e che j)flia nostri ordl!:amenti saranno deboli. la cosl s<1nci1•e l'inlzio di un movimento nostra iibel'tà p~ricolante, fino a che vi di ulteriore rallentamento dei vir:coll. saranuo !2?·ghe masse cui restino tn• Si obietterà che In fatto vi sono re-– differenti gli ordinamenti costttuzto- gionl le Qt1:1ll mostr::ino cii sentire fori nali. l'inciir:zzo dcl!a vita politica: di· temente Questo desiderio del!'autono– sposte a tutto approvJ:·e, cosl la ditta- mia re::Jlonale. di una·ptoprla struuu,, tui-a, cosl l'esaltazione nazionalista 00 • ra, del!a possibilità di una propria me la dL'mal{ogia e l'Hlegallsmo ;ìvo- \"ifa, ecl .iltre che paiono sentirlo ben luz\onario, svio che le une o l'altro òi meno. Ritengo tuttavia che nes.•nina non turbino I.I rilmo degli affari, il regione Hs!inna sia \P.accesslllile all'irl1 gundagno. !':on potremo parlare di \·Ho a p:·ovveclerc rla s~ allo sviluppo un'Ita!ia de~nocrat:ca. nazione modernn, dei propri lstltut!, al soddisfacimento finchè s'incontrerà di freque:1te tr~ d.ei J>ropl'i b\soinl ... noi quel ta!e « uomo prudente». che l\1:-i. comunque. credo che per r,;,aliz.. vi ripete cl1e il a ga\anu.:omo » « giwrda zare una r_!spondenzn della legislazioni, I suoi affari, e non si occupa di po!!- a cnie!Ia cln·ersa i11tens!tà di coscienza, iiCR· E non basta per le fortune di un reg;io:iale. bnsti una Ieggc che affidi a paese i'!nteMssamcnto della più l<1rga tutte le reg!or:i un numero !10ngranrtls, cerch:a poss!hi!e dei suol cittadini alla r.!mo cl'inco:-nher.z-": hsc-i r.ol a Qucile. politica. Occorre anche che sia un In- che lo desiderino d! a~sume:·e a!t:·e. tnt· teressamento che non sl esaurisca nelle ziatiYe. e di csp!etare esse molte d[ somme Questioni. sulle forme t!i go- quelie elle sono ogq-!ine0mbcnze stata Il \'erno o sug\'ind!rizzl di politica este- Anelare olt:·e. e., jxm~nre ad un'ita.lia rt1. bensl e<>nverr!a sulle minnri e.spe stato federale sembrerebbe invece non rienzc che formano, negli anni di pace, soltanto Quella lrr:ig-\oncvolc fiduda il tessuto (IPlla dinamica det pne::c: nel nuo\·o solo perch~ nuovo. ma cam, un interessamento sulle questioni eco- mino a ritroso cl·i quelJQ dappertuao nom:co-ammlnistrattve (protezionismo campiuto. che è stato ne! senso de! o liberismo: munlc-i;xilizzazi-on1 di pub· p:trsnsgio da\!c co:~ft.,clerazioniagii statt blici servizi: basi ed tnclirlzzl della federali. dagii stati federali con resi, pre\·ldenza sociale; modi di composi- dui di sovranità negli stati membri,' zionc dei conflitti tra cnpitale e la- agli st.iti fe<.lerali in cui solo il nome, voro: per port:tre esempi concreti); ed sopra,·,·l\·eva, ma gli stat! membrl non un interessamento che· educhi flli'Pser- erano in realtà che organizzazioni am– cizio dei pubblici uffici. Da consigltere minist:-at1ve. G!i esempi di stati fede, connr:1air? ad asses.:10re, eia consigliere ra!I creati con le cosmuz!onl dal 19HJ: fa~~!>~;~t 0 u1~r~~;~l~~ 11 ii c~~1~~l;ù cl~~~- !~;i~·<';, 0 ~~o~u;:!~1t~~-~~o R~è~~~bi:1~~r!~;. male di un::r.carriera politica che desge gianti. garanzie .cli cspe!'ienza. E' probabile che S~ e dove la regione :ipparlrà orga– Jn avvenir!! la sc..:icchtera sarà molto nlsmo vitale e robusto. sarà possibile più ricc~. compi;:endendo assemblee cd ampliarne le attribuzioni; molta parte uffi.ci che implichino rappresentanze dt c!e!la ncstra legislazione amministra~ categorie. Ora l'eJperier:1..a et ammoni- tlva può vantaggios:nnentc divenire le· sce di due cose: che.,.tolto che neil1.• gls!azione regionale. votata da un'as, g1·andissime città, I problemi della v1ta. semblca locale cd omo:ogat.a da organi comunale rE.'stano trom.10 circoscritti e del po.terc centrale. cd adattorst cost non sono adeguata scuola a tratta.re ai bisogni che qui variano da i·egionc a quelli cle!la vita ciel paese tutto; che regione. :Ma politica interna ed esler3, b cerchia della 1>rovincia è sempre <llfesa nazionale, codici. legge di pub– stata sc<_trs::uncntesentita, che i p1·oble- biica sicurezza. leglslaztone sul cultL mi pro,..inciali sono semrre rlmosll cosl leggi sulla giustizia amministrativa limitati, da fornire In gr-ado ancor mi- dovranno sempre rimanere uniche In nore cli quelli della vita comunale un~ tutta Italia, e la regione non dovrà scuola !donea per il futuro uomo di mal assumere. nè giuridicamente ni) stato. La regione è cerch!a natu:·ale. senumentalmente, note caratteristi~he con leg::imi sentimentali (quelli per cul di stato. si dice: sono tosca11O o sono p1tqli~se, Alt'.l'URO CARLO JEMOL-0 dole economica. e di natura .volitlco- ========================== morale. Sotto il primo punto di vista, rechla mo due ordini di considerazioni. L'una è quella del cammino secolare, che nulla fa pensare abbia gi~ toccato il suo termine. per cui cl'interesst econo, C.L. N. E SELEZIONI POLITICA miei tendono a concentrarsi e coucre• J L Ministero dell'Italia occupata ha tarsi in cerchie sempre più vaste. Poi• vubblicato 1 m opuscolo sui u C.L.N. cM, quali che possano es.c;ere le aspi• nc.-ll'Ait..•Italla (formazione e fun• razioni e le ragioni del liberisU, scm zionamento) ,,, H auaJ.e - olù largq. bi-a ben difficile auspicare un avvenire mente ditfwso nelie terre occupate co· prossimo in cui gH enti pubbllci si rl• me incentivo e ou!d'a nella molteplice traggano d:1 quelle lnJziallve economi- opera di Uberi:zzione nazionale - tJie– che che gi;). dall'inizio del secolo hanno ne ora offerto, 1>iccolo documento dt assunte. e tutto invece lascia prevedere una grane/e overa, al pubblico deJl'lta• che su questa via si cammlnel'à oltre. lia liberata. occorre clare alle attività Industriali ed Il movimento dl riscatto nazionale. economiche, suscettibili ciotlessere svo\- adunatosi intomo ai C.L.N. nell'Alta I· te da questi enti. un ambito sufficien• talla, svelerà domani episodi sconusc1u• temente ampio. Una ferrovia seconda· ti e fors·a,iehe l1neamentt sociali inso• ria rlstreua entro i confini di una pro- spettali; ma esso si rileva fin (l'ora co– vlncia d:ffici:mente può essere vitale; me un mirabile esperimento democrati– ma f;i vede Invece assai meglio la pos. co, la cui lc:zlone non deve andare dì· sibi\11.a òi rendimento dl una· rete di sversa. Basterd accennare alla versati· ferrovie secondarie che abbracci un'in• le pla.sticità, coa la quale il C.L.N., sor– tcra regione. Del pari, una rete di di• to nei centri nwg9iori (capoluoghi di strlbuzlone di energia elettrica regio· regione e di provincia), si è riprodot– nale appare ben più facilmente reddli to i1t qaeUi minori (comu,~i, villaggi tl7.ia di una provinciale .. L'altra con• e rion-t cittadini), proporzionando la slclerazione, sempre dal punto di vista propria tipica struttura, fondata sulla economico. è quella della economia rapwescntanza dei nia(Jgi-Ori partiti, che J>er tutti i servizi, anche stretta- alla {11costa11te articolazione politica ed mente amministrativi. pub _venire con- al permanente tess,ao economico. Cosl seguita con un concentrn.mento. Natu il C.L.N. - strinuendo in un Vincolo ra\mente, il concentramento trova un solidale le mc.nifestazioni socialt rite• Umlte nella necessità di mantenere I va,Ul per la Lotta partigiana --. è pe– servlzl ln certe condizioni di facile ac• netrato nelle aziende industriali. adu· cessibilità ai cittadini, Senonchè. qui Mn.do le maestranze (in Comitati di come in altri ambiti. pare essersi di· agitazione) o associando solidamente menticato che dal lSGI ad oggi I. mezz, maestra11ze e perso1tale dirioente (in dl comunicazione qualche po' hannò C.L.N. aziendali) ed ha investito con la progredlto. Da meno di due anni, cl sua impronta animatrice le categorie troviamo di fronte ad una crisi di tait professUmaU particolarmente imveona– mezzi; ed il sempre vigile interesse di te nella lotta (con ì C.L.N. det medici campanile sl è precipitato su tali dlf- e dcor.t inseonanti). ficoltà per ottenere la creazione di nuo• Una mi(izta civile e guerriera, dt• ve facoltà universitarie, nuovi trlbu- stinta in ornppi e compiti specifici, ma solidale nel compito supremo e ne~ l'a.?[O!1ecomune, lw cmùnato ed ant• • mr: la ~ita sociale detl"Ualia occupata, ponendo attraverso tanta rovina di uo- • mint e di cose le basi della rinascita · ci"vUe ·e 1>0litica- I( ritmo di rinnova,. · mento deUa soctetà è ostacolato daL~ l'occupn:done st-raniera, dalla tirannia domestica e dal pervicace traviamento · umano; ma i l'.L.N .. ne(la scissione · delle istit1tzioni pubbliche e delle co-– scie11zeumane tra la servitù perdurmi• te e la libertà nascerite, ùmponr;ono co.' mc un monlto moi-ale e un centro dl riscatto. Le amministrct.:ioni comunali e '1rovt11ciali, nel dissolversi del potere fascista, ritrovano l'autorità governati· va net C.L.N., e questi le sorreg{JOM con istru,;:foni pratiche e nonne diret• tive che assumono v!cno viaore legale. , Così i C.L .•V. dell'Alta Italia, connet. tendo po/1ttcam~mte risorse clvilt ed ini• ziatfve milituri, hanno votu.to seleziona– re quadrt politici ed orr;ani amministra· tivi ver H momen:o della liberazione. Nel crollo di un ordinam~nto pulit1co fondato sulle, ouerra i11testi,~ae sulla servitù straniera. un saido vincolo ha stretto la vita sociale nel/e sue di·verse mmiifestazioni: le f1mzioni specifiche, m.ilitarl o civitl, st sono elevate dal par– t-ico/arismo tecnico alla solidarietà vo– liticc1, ed una com1>lessaattività premi; nentemènte militC1re 1W ricevuto l'im,. pulso unijfcatore dell'iniziativa volitìca. Giova sperare che, fra fo generosi– tà democratica e la di/fulenza reazio– naria - che vedono rts11ettivamente nel C.L.N. l.a cellula di una società nuova o tm ferniento dt dtssolvimento civi– le -, si ra(}(}iunoa un equilibrio e la se– lezione polltica operatasi nell'Alta lto.· Ha attraverso la lotta cruenta a.nimt e sorreaua l'attivitd. governativa dtU'Jta• lia unificata. s. v.

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