La Nuova Europa - anno II - n.14 - 8 aprile 1945

8 aprile 1915 --------------- L~' NUOVA: 'EU ROP:;f) ------------------ 1.- !UTOPIA A -GADAMES ..: .stabili case. fa bizzarra eppure Jo– .,.;;ca geometria delle vJe. la laboriosa esistenza del giardini. MUra di fango, case che non cadono a piombo e 9. reggono addossandosi l'una all'altra. vie sìmill a catacombe, sotterrate tra Je abitazioni, sLrette e buie da non J)a&Sarci In due e doverle eBplorare a tentoni, con improvvise cascate di Ju• ~ da botole e pozzi aperti all'ln su. Costruita cti una materia cosi aleato· L'UOMO LA SOLITUDINE E LA SOCIETA' H O conoeciuto in una raecolta di una fortezza ne-mtc;i con un misto di ria, a s~o. basterebbe un acquazzone utopisti italiani del Cinquecento, agguato e di sfida. A lungo con~rva- a cllstn1ggere Gadames. se laggiù pio– apparsa da poco, Mamòrlno Ro· rono la bel11cosltà che Tacito attribui· v~. Nata da una sorgente d 'acq.ua , eeo. 11 meno 1nterE.'6Santedella cornpa· va ai loro progenltort Secondo una fal• i suoi palmJzl e orti sparirebbero ln t,'Tlla. Vii sl trova per un Elo01o de' Ga• sa etjmolog1a 11 loro nome Slgnlflche- capo alla settlirnana se Ja polla si estin· , r.ama11t1, tirata pedagogica contro Ales· rebbe «masnadieri•· Secondo un'altra, gues.se - Chi ,t arriva, dopo giorni dl '6a01dro Magno messa 1J1 bocca a un vec- pure tnaccettabile, e abbandonati da carovana, la vede comparire, dal fondo ~lo che vuole d1.s1.ogf.erlo dal soggio- Dio>. Ma predoni e razziatori furono. di una natura ridotta a cimitero di se "gare il suo pacifico. inenne e savio In C'erto senso anche abbarxlonatil da stessa. t.roppo verde e rigida sopra una ~Wil~i!~ : 1 ~u~fe~: ~~ 3 •u~~fl 1:: ~~~• ii~~!~~O c:~~~o s;frè~~~i~ ~:tt~~ ~~ll;i;~~~!~~~~~!e~~i~~l~g~ocrrn~ :~br~bin1:t~a~~!~./:S~fh ~efnbe1:1e~di ~~li~~~~e.P~:1~ 1 acJidoe~~r~ai~o~~~~ ~~a~:fi~1~~~1:Jn~~i~nfn:/e;:;:i:ti~; S ENZA dubbio otnl uomo avverte, ~ ~n consuma la sua per~nalt· tà m un inconcludente attivismo la tragedia dell'esistenza, sospesa tra J~ 5?lit11<11ne la società. Da un lato egli 81 accorge che la parte più profonda cJ;. ~ si ritrae in un cerchio di re.iltà sp1nt.uale interiorizzata, contratta, re– frattarla; dall'altro sente Il bisogno di par~eclpa:ione e coll.iborazlone con gli altri uomini e di inserirsi nella trnma~ del rapporti umani. Ma questa comu• nicazlone, peraltro, glt sembra che por– ti con sè la compromissione o mano– missione del suo lo personale cos1 che proprio Quando l'ambito ad 'un'espa-n– sio~e e arricchimento del suo sp\1ito lo indurrebbe alla 90Cialità· 11 Umore di ~marrire, nell'atto di .SOC1a.1fazarla J)OCheparole, JX)Chlssimeleggi, sette in dall"onòata islamica. In quanto agli usi mente Ja sua realtà ha qualcosa del· tutto, di cui la prima era che non ase comunistici, se ma\ ne ebbero. for6e l'knmag1n.e pensata; ma in un senso .ne fac€6SE'roaltre. l\lltlma che Je fem· un residuo è nella superstite consuetu• assai più proprio. . mdne non potessero vivere più dl qua· dine di dividere l'eredità del capota- Gadames ,'iive in virtù di un calco– rant'.'mnl e i maschi cinquanta: e e se miglia tn due parti: la prima ai figli e lo: la quantità d'a<:q,ua da distribuire, :~e;i1;~1!a 8 ~!~o~r;~nf~1r~~c~a~ la Ql~n~:h:I v~~f\::n~~ll:t:;~~!· sono ~v:odi~~s:t~~~i ~~·o~f.JeC~~~l~~!i t4 :t. L'oratore, considerato vecehto set>- ancora, sotto 1emura dl Gadames. Una a cunicoli seguono le sue viuzze per bene al di qua del lim6te prescritto, mtsterJosa consegna li tiene Il fermi. irrlga~e una palma dopo l'altra. Ogn4. almeno di un giorno, parla con J'agu• Pare che due o trecento anni fa fos- propr1etarfo ha. nella misura presta• deza prebarocca dei predicatori spa- sero assoldati dai mercanti gadameslnt bllita, diritto a quel filo liquido. Il vo– snoll, escogitando alrne110due antitesi dissuefattlisl alle armi tn difesa del: )'llme, Ja durata, 11 turno. sono affidati in ogni periodo. Jnfattt questo <Kscor· l'oast contro le Incursioni beduine. o a un'esatta regolamentazione che nes• ~~'rt~~~-\~I r~~fm~io 11 !!]o d~~~~oi~ ru~ii=:::ar1 ~ai f~~~~~oa~~~i =~ f~:i11\~=-el'is~~e~~ 1 !~~i~~ il valore singolare, autentico che nve: ste la sua persona, lo rende cauto e diffidente. Gli garantisce la soc\eti\ fa Immunità della coscienza e l'afferma· z1on~ della libertà senza sottoporli a cond1zlon.i limitatrici della propria in~ divldualità? Può essa chiamarlo ad una comunione Intensa. a quella stes– sa che passa tra l'io e ti tu, prima che questo secondo tem1\ne si oggettiv1zz11 ili Antonio de Guevara. In città. Ma a farli 11imanere fuori più tlella comunità, anzi la stessa struttura Non ci fa una bella fi8'ura. Mambrl· dovette contribuire la Joro natura ili fisica dell' oa.sl. O r.ispettare tultl la ~~c~t~n;rp:~~~\~e~i:~al~~~~~es~ df:~i'ia s:o~: ~le~~~,~- r~~~~n~f1 ~;~~ :r::::n~ p~~;~ep~trn~~!;~lr~ ~1:1~;1: I_Mondi s,ulla città Ideale e uguallta· ro1.zJ tumulet.H cli sassi, t'ènde e pelli., za di un gadameslno non si parla (1'el ria: la piu architettonica utopia che da non muovercisi che carponi. con le denaro o della terra che possiede. SI ~a stata mal sognata. Tanto ord!nata, J)OChe masserizie trasportabllt, da un dice: e Ha mezz'ora, un'ora, due ore di sm1metrica. conclu.sa in sè e chG.arada momento all'altro, a dorso dt cammel• ac<1ua :t. I rigagnoli della ricchezza cor· sembrare ueclta, piuttosto che dallo lo. Sempre In procinto di partire ces- rono per le strade, seguendo la trama ecaprlcciato e facinoroso Jtbe1lista. da sato che fosse l'ingaggi-O, e non' più ecoperta del cunicoli, interrompendo e un progetto a pianta centrale di Bra· partiti. Da ePoCa immemorabile non deviando H flUSBO, al tennine fisso, dal· mante, o da uno sfondo di armoniosa ricevono più H soldo. Attraverso J'im· l''lma all'altra proprietà. Basterebbe ~r<_>SPetiva sp.azlale come nello Sposa- mensa mo1:1otonia di dune, distese sab- smottare col pi~ _u~ poco di fan~o Wtzio di Raffaello, o da un disegno di biose e P*trame sfatto, per quante per defraudare il vicino. .Ma non c è. Leonardo in marg&ne ai pa66'i del Co- conche e groppe, di orizzonte in ortz· tra due o tremila discendenti di pre· e perclò si estranei dal primo? ln Berdiaetr 41 contrasto tra l'orlgt· nale individualità, tutta chiusa In se stessa e J'aggr~ato umano o Ja na~o– ne, è veramente esasperato. e Tutte le società sono regno di Cesare la comu- 11ione è regno di Dio •. QU!.ndtl'uomo, Quando si immerge nella corrente del• la comunità, vive una vita non sua o che non è la sua vera vita. e I legami stabiliti sull' obi~tlvoztone con<lucono trrevocobilmente alla morte», ma l'uo· mo si difende dalla minacola di di· spersione aiutato dall'istinto scenico con cui appaga li suo bisogno di e prè-– servarsi dal mondo clTC06tante >. Sulla teatralità della vita Jevretnow ha pr()– fuoo pagine d'una origilnalltà studiata, e più d'una commedia di Pirandello è Impiantata sull'equivoca formula di. ar– te-vita. :Ma Berdlaeff affronta lo steeAO pr®lema e lo approfondisce eon Bé– rietà di filosofo e col geloso amore dll un figlio che cerca la sua madre }on'– tana in ognl volto dl donna. ·· ::iti :,;~=:~~ ac~ /~ ~~ 0 ~in~a uf~f. ~~~fct~Olc~:g~rF~:· a~':rv:~~lv~~o ~~ er~~at~b~l=i~~tlch~ ~~bfl~a )~~:~ tarla e sopra estetica. V-e ne "ricorda· dlverst da quelli attesi, che• neppure d'ac<1ua. Forse non c'è neppure 11 so– te? C'è jn mezzo un temJ:'o granòe viene In mente di affrontarli. Sarebbe spetto che quaJcuno pos.sa mai farlo, quattro o se( volte la cupola di Rren• come pensare che la Guardia svizzera tanto <1uelcalcolo coincide con l'istin· z.e, che ha cento porte. da ognuna delle dla battaglia al carri armau tra n co- tiva esigenze di esistere e quella nor• quali si dipartono cento strade, diritte lonnato di S. Pietro. Già vincolati dal· ma si è tramutata in elementare con– come raggi di una stella. fino aHe mur.i la vecchia promessa e ora da mente vlnclrnento deJJa ragione. òiSJ)OSte su un perimetro circolare, alt.ro che da non sapere dove andare, Curvo e Wnmoblle sotto la volta ili pure eon cento porte: e Onde chi stava Quest-1 TuareD sono diventatl 1 nomadJ un archetto, in piazza. un veochlo ml· nel mezzo del templo e fA voltava tondo Ueli'immobllltà. Accampati con la prov- sura a-iorno e notte il col"60dell'acqua– tondo, veniva a ve<lere In una sola voi· visorietà d1. stracci che U vento abbia Ha per orologio un secchiello con un ta tutta la dttà •. Dell'altre rneravigUe, sparso qua e là in attesa di un altro buco in fondo che lmJ)iega tré minuti che non diCO, a mio g~o nessuna vin• soffio che lì meni altrove. conservano a vuotarsi. ()gm volta che si vuota, il ceva <tUe6tadl potersi mettere al cen· l costumi òell'oniginarlo vagabondare vecchio fa un nodo sopra una foglia tro del templo, aperto tn ogni lato su le pratiche Instabili e irrequ\ete dei di palma. Dl nodo in nodo conta la t~nta ragionata beHezza sempre vl-Ei· s~n~ dimora, e armi selle e bisacce q.uantttà d'acqua concessa al •singoli bile lntor_no, per contemplare le opere cti chi apprezza solo ciò che può portar a!)itanu. La vita. l'ordine e la bellezza e i glor_rndegli abitano che Ignorava· via sulla gobba del mehara. Ma senza di Gadames, Il ritmo delle fatiche e no Ja ricch-e_zzae la povertà. e 1 con- supporre cK doversi stabilire In quel del riJ)OSl., l'agio e la mlserla, lo scor· trasti e l umo~ e le pene, tutte }e posto, o in alcun J)OSto.non se ne van• rere del tempo. passano per le pigre ])aiSSionl levate via Insieme alla sma- no. In trecento anni mal hanno voluto mani di quest·uomo rannicchiato nella nia del possedere, liberi nella regola indietreggiare trecento metri per tro- grottlcella, e che è un uomo qualun· S?ddlvisi secondo professioni e mesui vare casa. averi e agi nell'oasi, che que, 110nun Gran MagiStrato delle Ac· r1 ma uguali neJJa diverSltà delle fac· pure con&derano il capolavoro di Al· que, tanto meno un metafisico o un te• ceinde, che e.sercitavano un'arte tutti lnh in terr~- DI generazione In genera- trarca come tn certi disegni utopistici. 4n una strada e un'altra 1n un·altra. zion~ rlnv1ando la partenza, sono rt· Meriterebbe di esserlo. Sebbene umi· che ln una strada tutti mangiavano e masti sulla soglia di un pi~olo para• llato e dimentico. e,sli è come caduto in una tutti facevano all'amore viven• dlso te:-reetre ove rifiutano di entrare da una sfera platonica· dignitario da tl_o una vita che non usciva 'mai di ancora attratti dallo sconfinato r-eamé Repubt,lica che, aventi0 abbandonato riga al pari delle architetture, e co.sl <folle sterrn ma libere sabbie, che già le dimore al di là di ogni realtà, pure 5erena che perfino e gD spaventi della percorsero in lungo e in largo ne1Ja ne conserva alcune ab-itudlnl di immu– morte andavnno in oblio :t. memoria degli avl. senza più ritrovare tablJe perfezione. I suol attnibuti (la ~er alcuni giorni. la predica di Mam• lo scatto avvent11roso nè poter esaurl· clessidra, Il registro vegetale) danno b!1'no e Ja fantasia del Doni. capitate re la cnr!ca dl ribaldi erranti accumu- nell'allegoria. J rari, lenti e preortlt· VJcln,o a caso in un'antolasia di utopi• latasi nella provvisoria inerzia. nati gesti non parlano eh-e di tempo e Etl, ml sono rimaste In mente come se Gran spettacolo è vederli montare di destino. ci foese tra loro un rapporto che non sul loro veccht animalonl da corsa e Jntorno a Ju1 tutta Gadames sembra rh.)SCivoa scoprire. Alla fine \l ricordo da preda. che allungano il Collo ad an• un'estenuata ma non estinta utopia. Un mi ha soccorso. lo ho conosciuto I Ga· nll6are l'infinHo. CaracolJano con fell• fossile di città ideale. U carbonio del ram.intl, o almeno è molto probabile, na e favolosa veemenza, mettendo in diamante che il Don1 descrisse. 01 davanti a una clttà straname,nte ldeale. SCOJnp_igllo una vasta massa U'arla con quella annoni05a architettura dl stra• l eopi061 pahldamenu, Soll-evando a de, e<lificJ. c06tuml, senù.menti, pensie· Q gran calct zuffe di polverone. Le nere ri, qual~ rimane, In uno stato di .F\i nel Sahara. sul confine tra Tunl· be~e sotto gli occhi tra \I brigantesco estremo lnvlllmento e confusione. Si Bla e Libia a un cinquecento chilo- el t m 1 onastico. 1 pugnall crociati alla consideri le case che fanno blocco in· metri dalla 'coota, preeso Gadames l e 1 f a, ~ ar~l lunghe che sbattono su· torno a un unico concetto tra di mo– Cì,aramanu, che Mambrino e il suo On.- g aroiom. 1 J:tgri cammelU sconnes- nastero e fortllizlo, con le vie conce– ~nale spagnolo collocarono in Asia rl· same_nte infuriati, lrmclano nella luce pite come corridoi all'interno delle abl· masero per secoli e secoli in Af;ica e nei Silenzi del deserto anacron!stl• tazionl e le piazze come stanze e le nella Phazanla, quasi ln capo al mon: che cariche. Partono col medievale la· stanze come cell-uJ,ed'alveare. Oppure tlo. sull'ultimo limdte della civiltà me- n~t~~ clf'8' 11 anrenatl per scontrare l'essere la città clivlsa a due piani: so– diterranea. E:rt-remf G<rramantes li chia- g n e • e tornano col bottino di pra le donne. sotto gli uomini. Sopra rnava perc:ò Virgilio. secondo alcuni la uno st erpo secco per aceendere il fuoco. aeree te~razze intercomunicanti, espo– storla smise di parlarne nel v secolo Tale è la loro capovolt<! utopia. Gn ste in piena ìuce, e tuttavia Invisibili 1 viaggiatori europet che mille anni a 1 mlchi bellicosi G.iramanti furono idea• e Interdette, da cui scendono fruscu i:lopo tornarono nel Fezzan. credettero J zzati per collocarli In un queto e se- d1 gonn-e. trilli di gole a«aldate, e solo di ritrornrli srul posto e parecchi dal ~~;lo ri:~lne cft forse non conobbero in alcune ricorrenze deJl'anno le segre– Cinquecento al Settecento, ne fécero h • · oro ·scendenti, ~ua-reo, che gate abitatrici, sotto 1 veonebrosl se– menzione, acc-ennallào ai loro ordina· e ~~ 1 ~ 0 iVtllto 1 i1,n 1 sorte un esistenza tran• polcret.i delle vie ove esseri stanchi menu comunistici. Forse restituirono I a no a nedla, non finiscono di d~ non far niente stanno su sedili di un nome classico a gente molto mutata ~r;;re la mlt!ca ferocla d€lle origini, pi-etra come sulla loro lastra tombale, dall'antico. Oggi anche 11 nome è spi,i· m~ 0 1 era 1 concesso di scannare li p1'i• ferimt dentro bar.racani bianchi come to sotto le sabbi-e. C'è chl considera I d n:a ~npb~ato che emergiessc sull'or• nel loro sudarlo- :Jorodiscendenti i TuareD, un ramo del O e < sa itali orlzzonU. Quando <ruesti predoni datisi all'ere· ~~11~1r'irr 0 ;e~~~ aL~~ne~l~~i~~~;s~~n~ Q : 1 !~i~~~ hfi"~~gr~~~todt\,~~l~~~nigf,~~~ i Garamanu. andavano Ignudi sulle In· Ess:I stanno all'oasi come l'eccezione più aas:oluta, vengono <le.posti fuori fuocate sol\tUldlni sahariane. E I Tua- alla regola. Tutta regola è Gadames delle mura. sotto J)OCa sabbia, con una reo sl av~ollolano due o tre tun(che In mezzo alle Jntermln~bill soMtucti1lÌpi-etrn ritta rivolta alla Mecca, senza tkl066o, rigirano intorno alla testa un senza prlndp!o e fine. nè scopo, alza neppure i nomi, perchè Allah sa come d~ngo panno bianco, coprono la faccia il limite delle sue mura che dà un \l"Er- chkm1a~li e 0ove chiamarli. Ll I loro un vel? nero che nasconde bocca e so, un Impiego alle coee. Dal nulla del ~OJIPI nprendqno la forma dei granel• 11~0 ..lasciando apP_enauna fessura agli deserto, ow anche le montagne nrnn· hni di snbb?a~he viaggiano col vmto ~[.-1ir fat~i cosl pu) tetri e b~lenantI cano d1 certez;;,,acol loro esserci e non In grembo al graJ1<lie deserto. a a nccrnrsi come tra la ferctoia 'di ~erci secondo Il vento che tira, trac A. PICCONE STEl..LA L'angoscia dell'eslBtenza affonda 'le sue ragioni nel oeUegrlnaggt_o d'un•a,. nl.ma che Si cerca. e percuote l'e:SGere quanto più questo è portato a comuni"• care, ::id ·entrare nel mondo Orga• nlzzato. L'esigenza tnUma da cui muove Be~ dlaefT è di affermare la persona, e non astrattamente, ma nella pienezza dell'e sue determinazioni, nel fascio di rela– zioni e d'lnfluenze spirituali, In un cli• ma di confidenza, di acc06t_amentitdea- 11, di connmlone sincera. Ma il terreno meno propizio allo spiegamento delle forze espansive deBo spinto è, secondo l'autore, quello della colletttvltà orsa• ntzzata, dove l'Imposizione della legge recide ogni lntzlaHva spontanea, dove Il frammentar\smo prende ll J)06todel~ l'unità tndiVislblle della C06Cienza, do– ve tradiz.ione. tmJ)ulsi, convenzioni, simboli fanno da cataHzzatori della personalità. 11 naturalismo che Berdiaeff vuol su– perare in una concezione splritua116ti· ca non è debellato, anzi costltltisce l'In– gombrante fardello che l'autore si trae dietro nella sua jndaeine speculativa. 11 suo occhio Sl ferma. perplesso e Inap– pagato, sulla scena del mondo, dove egli vede articolarsi un sistema dl fe– nomeni comuni tra loro in un mecca– nismo che, per quanto meraviglioso nella stntttura e nel movimento, appn• re interprete Infedele della storia In• teriore delle anime ed Incide lo spi· rito. La società è, appunto, questa mo– struosa macchina. Od anche è l'impla• cabile Circe, che seduce chl fe si av· \.1cina e, per J)OCO che s'addentri neJ suo regno, perde la sua fisionomia d'uomo. E' evidente che, finchè 0a sodetà s1l guarda come altro da noi, come l'lm· personale folla. alla quale l'uomo im• 1>artecipesacrifica la santità ciel suo lo profondo, o come un complesso di S'\m· boli, finzioni, legami formali; essa non è che un inondo Inconsistente e vuot9 di spiritualità. E' anche questo la so– cietà: ma per quelli cui « fa notte in· nanzi sera :t. E' la socletà•patcoecenlco, la società mascherata che ofTre a\ suol Istrioni la possibili.là di elevarsi dl (1ualche dito, cillzando il coturno. C'è anche eh\ vi scopre frutu proibiti e fra• granu essenze onde inizuccherare ti suo splrlto rafT\nato. E vi trova posto l'« uomo d'azione :t quello di Dootojew– sky, tutto teso al di fuori, imbrigliatò nei fili cl' una mediocre atthfltà. C'è, nella sooictà, <1ualC06'a1tro, anche que(• lo f(';rseche l'autore vede attuarsi solO nell'e6perlenza religiosn: la stes6o'l v9! lontà \llqt~elJ'I, lo stesso fremilo dl fe,, de, l'ansia che redime dal dolore é )'impulso operoso e i! lie,ito dell':im~

RkJQdWJsaXNoZXIy