La Nuova Europa - anno II - n.14 - 8 aprile 1945
1-- 8 aprile 19!5 --------------- LA NUOVA EUROPA ------------------ 5 __ DRAMMA A TRE PERSONAGGI. L'Es, da 1>rofondltà oscure, organiche, ancora inesplorate: e Fa - l'iml)One - il colpo•· - e Se lo fai - risponde U Superio - ti punisco fino alla mor• te (e, se Jx>sslbilc, anche più tn là); ma. se non lo fai, sei un vile•· - E il tuo p0vern Io grida, come Fa:!St: ALTRE profondi che Si rivelano solo all'esame necrosco1>ICOdel corpi (o paesi) sul quall ha totalitariamente imµcrato -– tutto, dico, il suo processo ha sorpren• denll som lgllanze con quello del can• ero. Ma In un'altra cosa gli somiglia ancnra. e Pet-chè son nato! •· Q SCORCIATOIE Nessuno ignora oggi che la lubcr· colosi ~. molte volte, uno dei mezzi che i giovani usano 1>ersuicidarsi. Az· zardo l'ipotesi. cl\e l1 cancro (rnalat• tia dc-gli uomini anziani) abbia le sue rarllci psichiche in un tentativo sba• gliato dcli' organismo di ringiovanire. La fonnazio1;1cdl un neoplasma "°treb– bf'! significare li desiderìo di 1·\farsi un nuo.vo organo; p. es. un nuovo stoma• co.. (Ho comunicata questa mia 11>0-_ tesi ad alcuni medici intclllgenu I quali ne hanno tutt'altro che rtSO).• Ebl>cnc; che cosa è stata In fondo radesi.oue aJ fascismo - ·111 Italia ~ I WAGNERIANI erano ROS!'etl1. non perchè amavano Wagner, ma perchè amavano solo Wagner. NOVECENTO - Pare abbia U!'l solo suo sogno (avrebbe alzate le spalle; desider1o: arrivare prima i>OSS\bllc al monnorato a lungo fra sè sLcsso); ma Duemila. c,·edeva alla maghi. , Q LA RIMA J)UÒ essere ovvia COfllC fiore amore, o creare I più impensati accnstamenU. Ma solo allora {!: per– fetta, quando, se volti in prosa ti componimenlo, non 1>uoi sostitutre, Q Q . senza danno del slgniticato, le 1>arolc che nmano. UN GIOVANI~ COMUNISTA ml dlS· se, pe.r reairtre al mio - oh, molto umiliato! - individualismo: e Cosa sa· resti tu, se non cl fossero gli altri?•· Sono le p3role più profonde che abbia udile ·da anni; la loro semplice uma– na realtà ha ttsparmlata molta strada alle mie vecchie gambe. Adesso posso dl nuovO prendere il tram; battermi ~~~nt~.re<Jclllno, soppo~;tarne .l'affolla: Q NON SONO - per nasctta - un r1· voluzionario. Sono un con.ervatore della specie pii) rara. Capt.sco .- da sempre - che a molto deve rinuncia· re chi voglia conservare l'essenziale. Un COnscrvatore· puro non ,·aglona cos1. O, meglio, non rag1ona affatto. Egli soffre sem1>llcè1hcnte dl costipa• zion<:. SPl!.'T'rRO DI BANCO Macbeth non era un delinquente, ma un P3SSionale. Egli odiava Banco, come suo fratello concorrente: come compagno d'am1I anche lo amava. Ucciso il rivale. tutta la patte positiva dello sua afTclUvll.à venne a galla; si fece - per mancan– za della controp.iruta - più Intensa. L'amore solo t? creativo; fu Il super· sute accresciuto amore di Macbeth per Banco che creò lo spettro. Ma - ahimè! - lo spettro sapeva quC'llo che Afac– bèlh gn aveva ratto; e la sua appari• ztone era minacciosa. JI delinquente non ha amore, <> non vede spettrL ER~fETISMO - Parole Incrociate. Più - in Montale - la poesia Jt Mon– tale. Il successo (almeno iniziale) era dOvuto alla parole Incrociale. Q I.A MACCHINA D,\ SCRIV.ER8 ha avuto sulla poesia un'influenza bcnefi· ca, :corrosiva del sitptY-ftuo. Era bello l>att.ere a macchina una JlOCSiadi guer– ra di Ungarclti. Ma una lunga poesia sentimentale ... Q PATftIOT1'1SMO. nazionauSrtw e raz• ~ ~~";: ~~v':-:i r~a 1 :ipt~t .. com~ la salu•. m~,A~~ 310 E~~Uqc~;:~e ud!ni~o~~~ Q piegate) ml chiese un lungo pcm1esso per· andare fino in Sicilia, dove viveva IL NAZIONALISMO mostra, come una sua amata sorella. Le eslJ;Jcnzc Ila nevrObi, il rovescio della medaglia; dell'azienda 110n mt oermettevand, tn attraverso l'eSWJJJt:raztone dl un scn· quel momento, di esalldire li suo ·ap• Umento cosi naturale nell'uorhd come passìonato desiderio. Dovetti dirgli ••amore per ti pr0ptio paesè, la sua di no. · · Intima negazione. • Che strani sognt st possono rare I naztonallstl italiani avevano dert• qualche vOlta. Si figuri, signor Saba, vala la loro t.eorta dalla Francia: vole- che questa notte mt ·sono sognato che vano essere francesi. E la Francia del to, assieme a molti altri giovani de,lla nazlonallstl francesi non era quellu del mia età, ero sbarcato in un'isola, col loro tempo; era un'altra Francia, mor- vecchio capitano della nave. Tutti noi la da se<:olt; quella (circa) di Lui· Io si uccideva a colpi di pietre; ma 10, gt XIV. · mentre mi allontanavo, venivo preso I na,:ionallstl sono cattivi figli: vo- come da un rimorso, e tornavo Indie· gllono c:.imbtare dt madre; non ama· tro. Vedevo allora che ti vecchio ~J)l· no abbastanza quella che Dio ha loro tano era ancora vivo. Che sollievo, si• d.it .... gnor Saba, ho provato! Mi -sono sve- 0 gltato proprto contento•· OTTOCENTO \'OIJe vivere troppo a spese degll tsllnU. Trovò molti corret· tivl; agli t'. Scompartimenti signore SO· le• oppose I la e pochade,. Quando Il commissario dt po.Hzla, chiamato a constatare l'adultc-rlo, ballava ti can can finale, In mutande, con gli actulterl e I libertini, tutti quel poveri dlavoll della platea crepavano, letteralmente. dal rldert: Non cercai di ss>!egargli ti facile so gno; m.i gli dett111 desiderato 1>crmesso. Un poco, .inche, per gratlludlnc> di avermi res1lSCltato. Q LO STESSO. quando una plla di lilJn stava per crollare, gridava loro, da lontano, di star fermi. Non avrebbe creduto alla mta lnten>rctazione del SOLDATO INGL!!;SE - In un bar del centro, a l•'lrenze, un soldato ln• glese - molto gìovane, quasi u11 ra· gazzo - faceva la sua corte a I barisLa, perchè gli desse qualcosa da bere. Ma il barista (come si sa, è prolb\to scr• vtre alcoolici at soldati alleati) st rl· fiutava imbarazzato. A me Invece \'Cl'· sò subito un bicchiere di vino, che li soldato a'Uardava con Invidia, Come! volentieri me lo a,•rcbbe portato via! Ed io - J)Otendo - come volentieri glie l'avrei offerto! Egll espresse il suo In· terno conflitto con un • Salute! • che mi buttò tn faceta con accento 1>ietoso. Poi ml le\'ò delicatamente un granello di polvere che avevo - disse, scusan– dosi - sul r1svolto del pastrano. Poi uscl sull'affollato marclapiC<lt, dove, per dimostrare a sè stesso che aveva già bevuto ubbastanza e che era 'felice, si mise a cantare sottovoce, con una voce esile di bambino in castigo, una canzonetta da e~rclto della salute. Q PROCESSO DI KARKO\V - Prota· ~~1~:ta caèd~~~te;~rif;~i~~~re, C s~f~ fredda. s\udlata signorile eleganza colla quale Il giovane capitano so– vtetlco lo volge - quando è la loro volta di parlare - verso gli itnputall. • lo sono - sembra dire - I' Impar– ziale: io sono Il simbolo di questo pro- cesso,. • . ~!tr3:i~ -bo8;'gl~~s~a u~I t~grt~rou~~I/~: . nuO\'a, di ringiovanire? 1'rop1>0 1a,ctl • ... si è accort..'i poi dell'errore; e allora ..,.· laon~r~ g~~~:d~~l~: 1 e1! ~ ~n: 1 e~;. sentava a1>porlatrice di un e ordine nuovo•• recava invece Inumane soffe– renze., e, a più o· meno lunga scadenu, · la morte. « L'Impero romano » (nel sceo-·• lo XX!) ebb~ - pui-tro1>1>o per rloi-– la genesi. \ caratteri e IP. conSeJrucn·1.è' di un neoJ>lasma. · " MEDICI - Non C"è quàst altra cnr-. ferenza fra un medico buono cd un<J · cattivo che questa: ti primo è lnnamo-' · rato della gtmrlgione, il secondo delta malalt.ia . JI cattivo medico non dtli· dera guarire radicalmente l'ammalato: ma solo calmare t Sintomi Che lo rartnCf· soffrire. Cosl li cliente glt è grato de[• ·,. sollievo ... e ritorna. (ti ragionamento" è, si capisce, Inconscio. O almeno ...). Q IL CASO non CfJlste;non esiste la fa• mosa tegola sul capo. Esistono ne.at· · (ed autodectsionl) che noi non sap– piamo. Duri e senta pietà .sono I volll del tedeschi ; duri e senza pietà quelll dei giudici. La differenza è che i russi non hanno e cattiva coscienza•· E questo dice. in fondo, il film. • Beall - dice - I Popoli e gli individui al e, quali U destino ha assegnata la parte VERDI Amavo poco, nella m1a buona, q.uella che permette loro dl prima giov1nez-za, questo art.iSta quast rappre6Cntare con buona. coscienza la tropI>O genitale, per essere un artista. tragcxtta della vlta •· e Tutti t suol pcrsonagg't - dkcvo ... :.: Q cantarlo dlvtnamènte, <'On auto vlno-· • so». Ma quel Ì:divinamente• IÒ ag•···~ 'l'UBEROOLOSl, CANCRO E FA· giunsi !>IÙ: tardi. · · SClSMO - Ogni epoca ha la sua ma• Fu una sera, In ·caserma. Ero solo• · latUa, alla quale risponde un'altra (ma nella bianca lmmensa camerata, qllan•·· · è probablln1ente la stessa) nel campo do un altro consegnato (Gobbct.U st morale. L'Ottocento ebbe la tul>erco- chiamava; ed era Lombardo, anzt Mt· · losi e gn sdllinquimenu sentimentali; Janese) entro tmprovviSamentc can- · il Nnvecento ha li cancro e il fasctsmo. tando: e Bella figlia dell'amore•. Tut· Tutto Il J)r()('CSSO del fascismo - ma- ta l'Jtalia, con I suoi mari, i suo\ monU, nife~tarst nella sua vera natura quan le sue città, ml entrò nel cuore come do è già tardi per un tempestivo Inter• un fulgore azzurro. vento chirurgico. Impossibilità di mo– rire ortma di aver uccisa la v\tllnrn alla qual'? sl è ablJarbicato. tendenza a rl• produrs\ in posti lontani dalla sua prìma sede. sofferenze sen7.a speranza in quelli che ne sono colpili, guasti Q QUEL GIOVANE non può chiamarsi bennato (voglio dire cli tem1>ra artst.o– crallca) eh~. trovandost alla presenza . di un uomo di genio, senta sè stesso ======================================== =~~~~~t~·~!n~~'~u%.~1e un pulcino fra gli Ma questo i!. forse, un rtcordo della mia glO\ranczza. Storia di uno stornello carducciano le 01>ere del Cardue<.'i (IV. 284), In una dolce amore• sia più personale ~ nota allo stornello si dice: « La 1>0Cs\aespressiva dell'anlmo del poeta nel mo· fu t-clegrafata da Ferrara alla <l.rev.lo- mento in cui pensò lo stornello, la ne del Nmnero unico della • F'lera nuova le1'tone ha tuttavia il pregio di Kermesse• Il 30 maggio 1895. e a QUI!- faf brillare nella mente ctel lettore uno sta data ci -s 1 amo attenuti. 9ebbene li dei motivi di poesia più cari al cuore Carducci al,b;a Hiegnota sulla copertina del Poeta. la patria, e di far sentire Il la data 1• giugno 1895, che l" quella in t1mpianto per la fine dei suol canti. cui usci 11Numero untCO ». Non minor J>regto ha acquistato lo Ora nessuna delle testimonianz,e KO· stornello per lo scambio dei dii\:! verbi. T UTTl sanno che quando li Car_ pra riferite risponde alla verlt.), 11cr_ In quanto alle stelle meglio si convlc· duocl nel 1001 raccolse in un so· chè' lo stornello, COme \'0dremo, t? di ne il tramonto, che è movimento, e lo 10 volume le sue ))OeSie ~ al 1n1reochi ann1 anteriore al 1882· Nel spegnersi meglio Sii eom•iene al canto. termine di esse. col titolo Co11oedo, lo 1924', trovandomi a NapOli col mlo ca• che è sùono. stornello:. ro e com1)ianto amico prof. Paolo Fos: Il pc\"iod9 dnl '70 al 78 è q.uello ck F'ior 7rlcotore, :~:~a~d~~~{!~:o~~nn!~l :el~~a~tOJ: f~ 1 :ifenld~~e d~~~; 10 c1~:~~p~~;~e71 tramontano le 1ttllt in. mezzo al mare scontro, egli ml disse dl avere 1.r copia cuore del Carducci. la morte dell'ado· e si spengono i canti ~niro il mio core. di una letterina di Carducci in cui si rata madre (febbraio 1870)· e quella del La malinconica cbi~i.a ..~·rà •.ipt)arM pp.rlava dello stornello stesso. Adcrcn- figlioletto Dante {novembre 1870). allorn ai tettori, cd era natura~. com. do alla m\a dOITlandaegll consenti ch'io Si con11>rendc com-e il Carducci si ilOSLa per l'occaslonc in cui U Carduc• la. trascriv~I. ed eccola nella 1>rocisa sentisse l'animo depresso sotto i due cl si accomiatava dalle Muse e sentiva forma in cui l'.cbbl: fieri eolpi della sventura e come nella finito per lui Il culto dell'art-e. . 11 ·marzo 18711 sua mente sorgessero i pensieri malln• .Ma le cose non sta\•ano pl'OO.samen~ 0 àolce amore, ~n~~- c/~ev~n~~r~1;:,ss 1~ ~:itf~~~~: !!01~1i;o!i'°in st ~i~~ 11 o:~a ~ u;~é ~~: st 1penoono le stelle fn mezzo at mare na ch'egli resistesse a quella mallnco– d'essere conosciuta. Già .Angelo Sorh· e tramontano i çantt et1tro Umio cuore. nla e V\ resistesse cosi vittorlosameote ma ruga ha racconl.atò, i>rima ne1la ri• Ecco -Uno stornello che nU stilla in che 1 in .una .lette;a del '74 alla. stCS83 ~~~n:~t~ t; ~~b,:-;;~ i~;:!t:!i%rk~~~ petto da otto annf. e amr an,ehe il cuor ~klua I (Lett~r: JX. m} scryev~. e od A dadori, 1941 pagg. 89.90), dove l'arUco· 111 ! 0 n~n Pii vuol da; retta. s:fa. o~ ~~r~~n~nn~ ~~ Si;e~ 1~~11;; Jo è riprodotto, essere stato d~tto che La letterina. ancora Inedita. è diret. vigore del mio ingegno e delle mie fa· lo stornello fu scritto· t n~I 188.:> sotto ta ,a Lidia '<I è per più ragioni lnte- coltà: a volte, a volte; mi spaventa la tt'lncubo di un tristè presentimento. ci1e ressante. Anzitutto per la data che cl copi.) dc' pensi-eri che mt fluttua In purtroppo fu conrerma(o da uri ratto riporta al 1870 (nel 1878 lo stornello mente e la rapidità e la sicurezza con doloroso. quando ti Carducci per la prl• gli stllfava nel cuore da otto anni), t' cui colgo le 1>10. lohtanc·e proronde re· ma volta e per J>ii:t giorni perdette Inoltre perchè ci dà una lezione dlver. lazloni estetiche e critiche• .. • e 1J'iù l'uso del bracc:lo destro. prima mlnac. sa da qllella che fu poi nel 1882 falt.a avanti aggiungeva: « Quanto alla po~· ~~11l~~~~a;a!1;~t'~n~~~10. ~i1:11:1~~:r~ ~ ~ ': ;u[~r~:u:T~i 1~~1\~ ~~n= i:i Sia J)Ol. qoanta rie ho in mente e lh n-cllo seguito da tre allri~ che ti Car _ Numero unico della e Fiera· Kermesse», cuore. quanti fantaSm\ qu?nte forme, ciucci non pubblicò mai, (editi dat u .10 giugno 1895. Non occorre c,iul In. quante armonie nuove:•· E 1nfatt~ ma: Son\lntlruga. p;,,g. 90)' fu scritto a ma- duglarsi a mostrare quanto 'abbia gua· turavano alloro ~ Odi btrrbarc, ~ cui tit.'.l una seta t1eF 1S82 ·1n·· ùn · alle-grb da·gnato lo stornello dalle' correzioni. venrie In Iute nel ··1877 il 'l)rimo vo- banchetto» negli ufftcidellaBizanUna. Al primo vcr'So è r~tltuit.i la formula •urne. • 1 ": 1 ·• li,,.,,,.·,,-,,,.· .. .NcUa recente cJlzione nazionale del· tradizionale, e sebbene la battuta e o l\lARIO PEL:\EZ " ALFIERI - Se li mondo ro~ tran• quillo e abitato da uomini lntcllist. "n.tt, . suggerirei un'ulttma maniera di rap– presentare, per lo s,:ago <ti una r;ociet..\ riJ)()S3l8, le sempre belle tragedie del• l'Alfiert. Pil,dC". Eleur,11; ONSUt. • mone tuuJ: e Ut 11ur, donn:i, ove Il turot non tem11rl Non è cosf che si esprime:. fra la CO- • sternazlone e la tenerezza dct suol, il settenne Antonio. quando si butta per · terra e là sfoga I suoi •complessi•: imitando la guerra fra partigiani e ' guastatort tedeschi; che Dlo solo sa ., per qual! dct due, intimamente, egli ~ tenga? · 1 Sugge1irei di far rapprcseutarc una · volta tanto • Orei.1.e• dal piccolo Anto-••· nio e da altrt suol compagni e conipa• · gne. Se la cavcreht>ero benissimo; e ' l'ombra il3Clficata del poeta applaudi· rebbe - n~ sono certo - dagli Eli.s~. •' GLI STRILLI acutissimi dei blmbl in cutna, o 1>ortall a.J)rendere il sole (,la. madri amorose In carr.01.zeile, ricorda• no molW da vicino i: .Presto Francia! - Presto Polonia! di Adolfo HIUcr~ g LET1'0RE M10, non t'Inganni l'ap, parenza a Volte paradossale, a volte perfino scherzosa (?) di (alcune) SCOR· ClATOlE. Na'scono tutte da dicci e più esperienze di vita, d'arte e di do– lore. Sono. oltre li resto:·J"f'd.l.4'cl, 111 guai· cll~ m()9o, ~a}I~!<!?~~~-. 1 , 1 './,,." , •• UllBERTO S.\UA
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